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Autore: Mag7gio    24/10/2016    0 recensioni
[Otome game]
La vita di Cecilia Mondini era davvero monotona, fino a poco tempo fa. Sino a quando la madre, una nota cantante lirica, sposa Angelo Gaterby ed entra a far parte della sua caotica e numerosa famiglia.
Sì perché Angelo ha sette figli e ognuno di loro ha il nome di uno dei sette arcangeli.
Peccato per Cecilia che i suoi adorabili fratelli abbiano d'angelico solo il nome... e nient'altro!
Cosa mai l'aspetta?
(trovate la storia anche su WATTPAD)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Uriel) Oggi è stato davvero un giorno avvilente: abbandono la testa contro lo schienale dell'autobus e chiudo gli occhi. Gabriel, il mio gemello, sospira e mi da una pacca leggera sulla spalla. Con lui non ho bisogno mai di parlare, riesce sempre a capire cosa provo... Non saprei proprio spiegare a parole come ci riesce a farlo. Stamattina, dopo essere atterrati all'aeroporto di Linate, abbiamo avuto il tempo materiale di fare una colazione frugale al bar, per poi tornare in pullman a scuola. Non c'era lezione per noi ragazzi dello stage, ma il Preside - quel vecchio brontolone pomposo - ci ha voluto vedere per ringraziarci "personalmente" per la nostra partecipazione al programma. "Siete i migliori della nostra scuola. Grazie per aver reso ancora splendore al Leonardo Da Vinci" ha detto quasi commosso. Ho provato a fare una battuta sarcastica al vecchio, ma Gabriel me lo ha impedito con una gomitata... Che noia! La verità è che avrei voluto tornare a casa, dove la situazione è tutt'altro che tranquilla. "Mio padre sta per risposarsi" è stato il mio unico pensiero nell'ultimo mese. E Gabriel ha preso male la notizia, proprio come me. Mio padre non è certamente candidato come "migliore padre dell'anno": lo detestavo già per quello che ha fatto alla mamma in passato... Ora invece è strano: cerca di avere un rapporto con noi figli (sì, siamo sette fratelli in famiglia), dopo tutti questi anni che ci ha affettuosamente ignorato. Non è stato vicino nemmeno a nostro fratello Judihel; tutti abbiamo sofferto per quello che è successo a mio fratello... Alla fine se n'è andato di casa e vive per conto suo in Svizzera. Mi manca e passare davanti alla porta della sua stanza, sapendo che è vuota, mi stringe il cuore in una morsa di rabbia. Spero almeno che partecipi al matrimonio. A Barachiel è stato affidato il compito di avvertirlo: mi domando se lo ha fatto e cosa diavolo gli avrà risposto... "Come pensi che sia la situazione a casa adesso?" domanda Gabriel, gli occhi azzurri dello stesso colore intenso dei miei, tutto preso a guardare fuori dal finestrino opaco dell'autobus. Muovo il capo verso di lui e lo osservo per capire cosa pensa. "Non lo so" replico con il broncio dopo un po'. "Come pensi che sia... lei?" continua riferendosi alla nostra nuova "sorella". Piego la bocca in una smorfia: di lei non so nulla. So solo che è la figlia sedicenne della futura moglie di mio padre. Mi sono chiesto diverse volte, nei momenti di pausa durante lo stage, come potesse mai essere... All'improvviso la voce femminile agli altoparlanti annuncia la nostra fermata, scivolo giù dal sedile con una sola mossa e Gabriel mi segue. "Non ti sei domandato come possa mai essere?" insiste mio fratello, mentre scendiamo sul marciapiede. "Papà ha detto che ha la nostra stessa età, sai?" "Non mi frega un accidente se ha la nostra stessa età, Gabriel" sbotto continuando a camminare verso casa. Gabriel ridacchia divertito. "L'unica cosa che m'importa è che mi toccherà vestirmi di tutto punto per il matrimonio... Odio le cravatte" conclude poi con un sorrisetto. Ridacchio e piegò la bocca in un ghigno. Esco le chiavi di casa e apro il cancello di casa: veniamo accolti da un Barachiel influenzato. I suoi capelli neri sono arruffati e ombre scure ci sono sotto i suoi occhi celesti. Tiene un fazzoletto in mano e lo sventola quando ci vede. <> ci saluta con voce roca. Ci abbracciamo e gli chiedo dove si trovano gli altri: Sephaiel è allo studio medico preso dai suoi pazienti; Sealtiel è uscito un attimo perché lo hanno chiamato dal suo ristorante stellato... Michael sarebbe tornato tra poco insieme alla nostra nuova "sorellina". A quel punto drizzò le orecchie quando Barachiel comincia a descriverla a me e Gabriel: i suoi occhi si illuminano e sembra entusiasta... Non è affatto da lui! "Ah... Sealtiel ha preparato le lasagne che ti piacciono tanto, Gabriel" fa Barachiel ad un certo punto con un sorriso sornione stampato in viso. Poi guarda me ridendo perché sa che io, a differenza di Gabriel, le detesto. Piego la bocca in una smorfia e mostro la lingua a mio fratello senza riuscire a mascherare il mio disgusto. "Sì!" esulta Gabriel correndo verso la cucina. "... E il tiramisù" aggiunge Barachiel con un ghigno. A quel punto scoppio a ridere. "Mi sembrava strano" mormoro. Barachiel apre la bocca, sembra volermi dire qualcosa, quando all'improvviso sento dei rumori all''ingresso, per poi udire la voce squillante del piccolo Michael nel corridoio. Mi alzo dal divanetto e vado per salutarlo. "Ehi, scricciolo!" esclamo raggiungendolo a braccia aperte, mentre fa cadere lo zainetto a terra. C'è una ragazza con lui, ma è volta di spalle perciò non la vedo in viso: deve essere lei la mia "nuova sorella". "Uriel!" esclama Michael correndo verso di me, felice davvero di vedermi. Lo abbraccio stretto, alzo il capo e il mio sorriso muore sulle mie labbra. La ragazza si è voltata e mi sta guardando. Mi irrigidisco... Non può essere... "Ehi, siete tornati." Barachiel ci ha seguiti e si sta soffiando il naso rosso nel fazzoletto, mentre Gabriel sbarra gli occhi e sul suo viso appare la mia stessa espressione sgomenta. Poi volge la sua attenzione verso la ragazza timida dietro Michael e chiede: "Com'è andata il primo giorno di scuola?" "Come sarebbe a dire "il primo giorno di scuola"?!" esclamiamo io e Gabriel insieme. Barachiel porta una mano sulla fronte e fa una smorfia. "Oddio, la mia testa. Mi mancavano queste conversazioni a due voci..." borbotta. "La vostra scuola poteva allungare questo stage lavorativo a Parigi ancora un po'..." Incrocio le braccia e Gabriel inarca un sopracciglio: Barachiel non è cambiato per niente. Entrambi gli lanciamo un'occhiataccia. Lui ridacchia divertito, allunga un braccio e appoggia una mano sulla spalla di "lei". ""Lei è la nostra nuova sorellina" ci rivela gioviale. "Cecilia Mondini." Avete presente il cervo abbagliato dai fari di un auto? Ecco, quel cervo sono io... "CHE COSA?!" esclamo e la voce di Gabriel mi fa da eco. <> chiede Cecilia. È rossa in viso e sembra preoccupata dalla nostra reazione... Gabriel sbarra gli occhi stupito. "Certo che no! E solo che... non me lo aspettavo." "Ah, ok..." replica lei con voce bassissima. Arrossisce di più e abbassa il capo: sembra a disagio. Credo non sia abituata a stare al centro dell'attenzione perché ha l'aria di volersene scappare a gambe levate... Non riesco a essere felice a questa notizia. Michael mi lancia uno sguardo interrogativo e Gabriel inarca un sopracciglio. So di non sembrare contento di conoscerla, ma... ho le mie "ovvie" ragioni per esserlo, dannazione! La risata roca di Barachiel attira la mia attenzione e lo fisso dritto negli occhi celesti, così simili ai miei. "Cominciamo bene" afferma e mi irrigidisco. So perfettamente che si riferisce a me. Forse si aspettava che facessi i salti di gioia? "Non posso accettarlo" mormoro sorprendendo tutti, tranne Barachiel. Cecilia spalanca gli occhi castani restando letteralmente di sasso. La medesima espressione appare sul piccolo Michael e sul mio gemello. "Uriel!" mi chiama Gabriel, ma io sono già uscito dalla stanza come un treno. Sento la sua mano poggiarsi sulla mia spalla e mi fermo a pochi passi dalla mia stanza. "Si può sapere perché hai detto una cosa simile?" mi rimprovera con occhi infuocati. "Nemmeno la conosci!" Mi mordo le labbra e evito il suo sguardo. Passa un minuto carico di tensione senza che nessuno di noi due prenda la parola e poi... "La conosci?" mi domanda a bruciapelo. I suoi occhi hanno preso una leggera colorazione scura: ha capito che gli sto nascondendo qualcosa. Io però resto zitto con gli occhi incollati al pavimento. "Uriel, conoscevi già Cecilia?" insiste Gabriel. "Rispondimi." Gli lancio uno sguardo gelido. "Non sono affari tuoi!" sbotto infuriato, per poi sbattergli la porta della mia camera in faccia. Voglio restare solo... e basta.
   
 
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