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Autore: Marra Superwholocked    26/10/2016    1 recensioni
Crossover tra P!ATD e Supernatural ("Il demone che voleva diventare cantante" e "Take a chance on me") nonché sequel delle mie ff citate in parentesi.
(Undicesima stagione)
Lucifero è alla ricerca di un nuovo tramite, presumibilmente per vendetta, ecco perché Crowley, il Re, deve temporaneamente lasciare il Trono. Chiederà dunque aiuto a due persone ...speciali, senza aspettarsi che dalla loro collaborazione possa nascere quel qualcosa che chiamiamo Amore.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Brendon Urie
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Annabeth, la saga'
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Chapter Three
Meet the bounty hunter


«Fame, fame, fame...» Fece il giro di tutta la sala d'attesa, ma di dispense o simili nessuna traccia. Brendon, allora, si mise a dondolare sui proprio piedi, a guardare il soffitto, a contare i secondi che diventavano minuti e, proprio quando decise che stava cominciando ad annoiarsi, ecco tornare Crowley accompagnato da una ragazza giovane, la sua nuova partner. Le porte non le avevano ancora aperte, ma Brendon poteva chiaramente sentire ciò che si stavano dicendo.
«Sono appena tornata da un caso e tu mi schiaffi in questa situazione... Sono stanca!»
«Be', diciamo che sarà una vacanza, tesoro! C'è l'ottanta per cento di probabilità che starai seduta tutto il tempo finché non sarò tornato!» disse Crowley, la voce ovattata dalle spesse porte in legno intagliato e rinforzato da rifiniture di ferro battuto a tema floreale. Subito dopo egli spalancò l'entrata ed una ventata d'aria urlante pietà investì il viso fresco e liscio di Brendon.
Stupito, il cantante non riuscì a dire una parola. Quando il Re gli aveva detto che avrebbe collaborato con una ragazza, non se l'era immaginata così... riccia! Ogni ciocca le ricadeva perfettamente sulle spalle magre e muscolose al punto giusto e le incorniciavano il viso allungato in maniera divina, sembrava essere uscita da un Caravaggio da come le ombre le facevano risaltare gli occhi e la bocca. Le iridi castane, scurissime, non lasciavano intravedere le pupille e ciò la rendeva più misteriosa e, per finire, una bocca carnosa, leggermente truccata, accese uno strano ribollio nel petto, nello stomaco e in altre parti del corpo di Brendon.
La ragazza lo squadrò due istanti prima di riconoscerlo. «Oh, mio Dio» disse con voce strozzata dall'emozione; si coprì la bocca con le mani e Brendon le notò le dita affusolate. Dita affusolate e fragili che, però, avrebbero potuto sterminare mezza dozzina di demoni in una manciata di secondi. «Non dirmi che dovrò lavorare con lui
Crowley sorrise e la guardò dall'alto col suo solito charm. «Basta che non vi distraiate...»
«Difficile prometterlo!»
«Comunque io sono Brend-»
«Lo so!» esultò stringendogli la mano vivacemente. «Ma, aspetta:» aggiunse poi lasciandolo e guardando il padre. «Il demone è Brendon o Brendon è stato posseduto?»
«La prima» disse Crowley.
«Ah! Lo sapevo!» esultò ancora lei. «Comunque io sono Annabeth! È davvero un piacere!»
Crowley abbassò un attimo lo sguardo. Cosa stava succedendo? Annabeth non era così spensierata e felice da... Be', da quando era risorta. L'Oscurità, in qualche modo, l'aveva cambiata e, ora, rivedere la sua principessina così allegra era piuttosto strano. «Annabeth, scusa, possiamo parlare? In privato?»
Brendon afferrò il concetto, sorrise e lasciò la sala vagando per i corridoi, ammirando le torture a cui erano sottoposte parte delle anime che si erano guadagnate l'Inferno.
«Annabeth, che ti succede?»
Lei inspirò e, solo quando Brendon fu fuori portata, disse la sua: «Lui non mi piace.»
«Non c'è bisogno che ti piaccia per lavorarci assieme! Puoi sempre fare uno sforzo!»
«No, papà, non capisci.» Annabeth prese il padre per la giacca e lo avvicinò a sé come se avesse davanti una preda. «Nasconde qualcosa, lo sento» sussurrò prima di lasciarlo andare. «Non mi convince.»
Crowley si accigliò. Sua figlia aveva un certo sesto senso riguardo determinate cose, c'era da fidarsi, ma... Brendon era uno tra i suoi migliori demoni. Cosa mai poteva tramare? «Okay, allora, se la metti così...» buttò un'occhiata dietro di sé per poi tornare sul viso di sua figlia. «Da adesso fino a nuovo ordine non sei più una cacciatrice di taglie» disse grattandosi il mento. «Sarai la sua ombra.»

   
 
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