Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: alfa_beta    30/10/2016    2 recensioni
Storia ambientata tra la consegna del cellulare a Tony da parte di Steve in Civil War e la scena nascosta dopo i titoli di coda.
Tony rimasto solo dopo la battaglia cerca di colmare il vuoto creato rifugiandosi nel suo laboratorio, ma una serata tranquilla si rivelerà l'inizio di un nuovo mistero e di una nuova lotta.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Work together


 
Bucky si svegliò di soprassalto. Madito di sudore e tremante.
Un incubo tremendo gli aveva popolato il suo sonno travagliato.
Sentiva ancora l’odore del sangue e il respiro continuava ad accelerare.
Aveva rivissuto una delle sue missioni quando era ancora il soldato d’inverno.
Si ricordava dell’Iran. La sua missione era un ingeniere nucleare. Un colpo alla testa e tutto sarebbe finito.
Il problema era la scorta che lo proteggeva. Aveva sentito parlare della donna chiamata Vedova Nera. Lei era un problema, ma niente che non poteva gestire.
Le aveva sparato e poi ucciso l’uomo della missione.
Nessun problema appunto.

Ora finalmente ricordava perché la donna degli Avengers aveva un’aria familiare. Era la vedova Nera. Ecco un nuovo punto per la sua collezione.
Gli Avengers erano una famiglia e lui era riuscito a fare del male praticamente a tutti. La vedova, Tony Stark e anche Steve. La sua vita era veramente un orrore. Aveva sbagliato tutto.
 Per fortuna aveva un piano . Si alzò e rubò dei vestiti dalla branda accanto.
Appena uscito dal ricovero l’aria fredda della mattina gli punse il viso.
Si mise il cappuccio e con lo sguardo basso cominciò ad incamminarsi.
Ci avrebbe messo un po’ a piedi, ma quella sarebbe stata la sua ultima passeggiata e non voleva rinunciarci.

Camminò e camminò così tanto che la fredda New York fece in tempo a scaldarsi con i timidi raggi di sole che passavano attraverso quei palazzi enormi che impedivano la vista del cielo.
Teneva lo sguardo basso e cercava di non attirare l’attenzione. Almeno non ancora.

Eccolo lì. Il capolinea era davanti ai suoi occhi. Il sole alto ora si poteva vedere chiaramente. Sembrava che anche quella stella volesse salutarlo, voleva scaldarlo.
Ma il suo freddo inverno interiore non avrà mai fine.
Uscì da dietro una siepe dove si era riparato.

“Dove pensi di andare?”
Bucky si girò di scatto rimanendo scioccato nel sentire quella voce.
“Che ci fai qui?”
“Stai facendo una cazzata sergente”
“Stark non puoi immaginare come sia brutto ferire le persone a cui tengo di più. Tu hai avuto tutto pronto e di certo il tuo cuore non ha mai sofferto tanto quanto me”
“Quanto si vede che non sai un cazzo di me”
Bucky si girò tornando a camminare lasciandosi alle spalle Tony nella sua armatura ancora sigillata. Non aveva neanche il coraggio di togliersela avendolo vicino.
“Non posso permetterti di farlo. A Steve non ci pensi?”
“Lo faccio proprio perché penso a lui”
L’armatura partì e afferrò Bucky alla brutta stringendoselo addosso.
“Stark mettimi giù!”
“Abbiamo un piano Mr. Complessato e tu ora vieni con me e stai zitto. Mamma Steve era preoccupata”
“Dio quanto ti odio”
L’armatura lasciò la presa e Bucky precipitò vero il basso,
Poco prima che toccasse terra venne ripreso.
“Dammi un pretesto per mollarti e farti schiantare ti prego!”
Bucky si artigliò all’armatura. Gli occhi sgranati.
“Tu sei pazzo Stark!”
 
//***//

“Non ti sembra di esagerare?” chiese l’uomo dietro di lui
“Ma no!! È abituato ad essere sballottato figurati se il suo cervello si rovina di più quanto lo è già!”
“Sei incorreggibile”
“Unico direi!” rispose Stark

L’altro uomo si spostò verso la scrivania e prendendo una tazza di caffè ancora calda.
“Quindi dobbiamo riuscire a connettere i sintetizzatori e i tubi di voltaggio al nucleo?”
“Esatto ragazzone!”
“Per fortuna eri già a buon punto! Non ci vorrà molto per finire”
“Bruce, non sottovalutare niente in questo lavoro è il mantra di noi scienziati.”
“Tu sei un meccanico” lo prese in giro Banner
“E tu un pessimo psicanalista!”
“Eddai te l’ho già detto, mi manca il temperamento, ma dammi raggi gamma e ti so fare miracoli!”
“No no il tuo biberon  di raggi l’hai già preso!!!”

Bruce Banner sì che era un amico. Non di quelli sempre presenti, ma di certo era uno con cui parlare. Condividevano tanto, più di quanto l’altro volesse ammettere.
Per questo si sono trovati fin dall’inizio. Poi vogliamo mettere qualcuno che riesce a stare al passo con il grande Tony Stark?
Sulla faccia della terra ce n’erano veramente poche di persone così. Erano animali rari.

“Dici che faccio bene?”
“Tony Stark che ha dei dubbi?”
Tony girò gli occhi in aria.
“Non ho nessun dubbio”
“Oh no! Ho visto che quando non hai dubbi fai tutto sbattendone di chiedere il permesso o dei pareri, come per Ultron”
“No ti prego non tirare fuori ancora Ultron, ho il segretario Ross ancora mestruato che me lo ricorda ogni volta che mi incontra”
Bruce fece una faccia schifata sentendo quel nome.
“Comunque fai bene a fare cosa?” cambiò discorso Bruce
“Dopo quello che ha fatto ai miei genitori, Faccio bene a cercare di salvargli la vita?”
“Be se ho capito bene, non era proprio lui che ha ucciso i tuoi. Gli controllavano la mente”
“Si va bene, però fisicamente è stato lui. Le mani piene di sangue erano le sue!”
“Se sei così arrabbiato perché lo fai?”
Tony ci mise un po’ per riorganizzare i pensieri.
“Perché voglio che tutto torni alla normalità. Non voglio pensare che gli Avengers siano separati. Uniti possiamo affrontare tutto, l’abbiamo dimostrato.  Da soli siamo solo piccole pedine che lottano contro qualcosa di troppo grande”
“Ti mancano gli altri?”
Tony lo guardò male, non era pensabile dire una cosa così ad alta voce.
“Vuoi avere tutti qui perché hai paura Tony. Hai sempre cercato di proteggerli e ora che son o nascosti, imprigionati e da soli non sai come fare.”
“E se fosse?” chiese Tony fermandosi un attimo e guardando Bruce dritto negli occhi
“Ti sembra una cosa positiva?”
“Be sì!”
“Allora sì Tony fai bene a salvare la vita a Bucky. Dai lavoriamo. Quando dovrebbe arrivare?”
“L’armatura sta arrivando ora!”


Dopo cinque minuti le porte del laboratorio si aprirono. Bucky entrò titubante. Non sapeva cosa si doveva aspettare. Steve sarebbe stato molto incazzato da suo comportamento.
Quando entrò però non vide Steve, ma un altro uomo. Molto ricciolo e moro. Con occhiali spessi.
Sembrava uno sfigato. La sua salute era in mano a uno che lo odiava e a un nerd. Era proprio messo bene.
“Ben arrivato, piaciuto il viaggetto?”
“Stark pensavo ci fossi tu dentro all’armatura”
“Controllo remoto. Sono troppo occupato per venire a farti da taxi in persona.”
Bucky si avvicinò e si sistemò su una sedia.
“Permettimi di presentarti Bruce Banner. Se fossi in te non lo farei incazzare e se vedi delle sfumature verdi scappa!” rise Stark

Bruce Banner? Steve gli aveva parlato di lui. Se le storie erano vere allora è proprio meglio non farlo arrabbiare.
Il riccioluto gli si avvicinò e gli porse la mano.
“Ho più autocontrollo di quanto Stark pensa”
Bucky gli strinse la mano.
“Piacere!”
Quindi quello sfigatino era in realtà Hulk. Mai sottovalutare il nemico. Forse era meglio non fare stupidate fino a quando ci fosse stato anche l’altro.
“Steve?”

“Il tuo amichetto è fuori a cercarti. Ora che sei dentro alla Tower posso anche richiamarlo.”
Bucky annuì. Il peggio l’aveva scampato ancora per un po’.
“A proposito mi devi una finestra” disse Tony rimettendosi a lavorare.
“Ma si può sapere che state facendo?”
“Cerchiamo di darti una mano con i tuoi ricordi” rispose Banner
“E il secondo fine?”
“Evitare che tu uccida tutti.”
Bucky girò la testa.
“Me ne vado in palestra se per te va bene”
“Si si vai, mi dai fastidio qua!” gli rispose secco Tony

Quando Bucky uscì dal laboratorio la tensione di affievolì.
“Non mi sembra così male come lo descrivi” disse Banner
“Se avesse ucciso i tuoi genitori non la penseresti così. Ma una cosa.. hai visto come questi soldati sono fissati con la palestra. Sembra che senza non possano vivere.”
Bruce rise.
“Tony prova a stare due giorni senza un cacciavite o un saldatore. Sono sicuro che impazziresti. Loro hanno la palestra, tu questo” disse allargando le braccia per indicare il laboratorio
“Effettivamente hai ragione. Dai mettiamoci al lavoro, non voglio avere un assassino in giro per casa ancora per molto ”
Bruce alzò lo sguardo al cielo. Certo che Stark era uno che si lega tutto al dito.
 
//***//

Passò un’oretta e finalmente anche Steve tornò alla Tower. Tony gli aveva mandato un messaggio.

“F dove si trova Bucky?”
“In palestra Capitano”
“Grazie”
Steve a passo svelto si diresse da Bucky. Aprì la porta sbattendola e fece spaventare Bucky che stava sollevando un peso con il suo braccio vero. Il moncone di quello di metallo era fasciato.
Come una furia gli andò incontro.
“Sei un cretino” gli urlò contro Steve
Bucky appoggiò il peso a terra e si alzò per fronteggiare Steve.
“Non potevo restare”
“Avevamo detto che non ci saremmo separati!” lo spintono dandogli un colpo sul petto
“Tu come stai?”
“Chissene frega come sto. Te ne sei andato, Vorrei prenderti a pugni!!”
“Eh dai Steve. Va bene che ti sei pompato, ma sotto sotto rimani il piccolo e gracile Steve . Sono ancora più forte io.”
Steve cercò di trattenere una risata.
“Io non credo proprio!”
“Steve mi dispiace”
Steve gli si avvicinò e lo abbracciò.
“Non farmi più una cosa così. Se no ti ammazzo”
“Ok mamma!”
“Scemo”
“Ma questo linguaggio Capitano?” chiese Bucky facendo finta di essere sconvolto
“Colpa tua”
“Come sempre. Ma che stanno facendo giù?”
“Facendo? Chi c’è?”
“Banner”
“ah! allora ci metteranno meno. Un modificatore di memoria”
“Sono lusingato. Tony Stark che mi aiuta?”
“Da come ha detto farà male. Probabilmente farà finta di ucciderti per sbaglio durante il processo”
“Si prospetta bene”

Steve lo spintonò con la spalla.
“Andiamo a mangiare qualcosa. Non puoi passare tutto il giorno ad allenarti. Dopo diventi come me”
“Sia mai!”
“Poi mi spieghi dove sei andato?” chiese curioso Steve
“Stavo per andare a consegnarmi alle autorità. Forse avrebbero lasciato stare te”
“Non credo sia così facile. Sai che non ti avrebbero mai più fatto uscire alla luce del sole?”
“Ero disposto a sacrificare la mia vita per te. È sempre stato così!
“Piantala Bucky. Non voglio sentire questi argomenti”

Steve dentro però sorrideva. Era straordinario quando il vecchio Bucky tornava. L’unico che era stato con lui fin dall’inizio. La sua  vecchia famiglia. Chissà se sarebbe stato parte anche della nuova famiglia che si era costruito.




 
Note: Scusate il ritardo, ma non sono riuscita a scrivere prima.
Bruce o Bruce benvenuto=) Giusto per le battute finali. Perché sì siamo quasi alla fine. Ovviamente ancora qualche caos sarà presente quindi non tirate un sospiro di sollievo.
un bacione a tutti!! :*
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: alfa_beta