EPILOGO
In un lontano pomeriggio di giugno Padffot, Prongs, Moony e Wormtail avevano giurato che neanche la morte li avrebbe separati.Era una di quelle giornate in cui l’aria profuma di sole ed estate, in cui i colori sono talmente brillanti da ferire gli occhi e le labbra non possono non sollevarsi in sorrisi involontari. Era una di quelle giornate dove tutto sembra più bello e possibile, uno di quei giorni che vorresti tenere incollato alla pelle per sempre.
Si erano seduti sul prato vicino al castello all’ombra di un albero, le maniche della camicia arrotolate fino ai gomiti, il nodo della cravatta rosso-oro allentato e le borse piene di libri buttate a caso poco lontano.
Mancavano solo due giorni alla fine degli esami e Remus stava aiutando Peter a ripassare Trasfigurazione mentre James e Sirius erano tutti intenti a guardare le ragazze che si erano tolte le scarpe e camminavano lungo le rive del lago nero.
«Sapete ragazzi, neppure la morte ci separerà.»
James l’aveva detto all’improvviso, con semplicità e tutti ci avevano creduto.
Ora non erano più dei ragazzi sdraiati sul prato di Hogwarts eppure quella promessa, quelle parole, non le avevano dimenticate.
Ora uno di loro era un traditore, uno era morto, uno era in prigione e un altro credeva di non poter più essere felice. Eppure, nonostante tutto, il sole di quel caldo pomeriggio di giugno, l’azzurro brillante di quel cielo di tanti anni prima e le loro risate spensierate sopravvivevano ancora.
Erano ancora loro, i Malandrini.
ANGOLO AUTRICE
Bene, ecco qua l’ultimo capitolo.
Spero che la storia vi sia piaciuta come a me scriverla e ringrazio tutti quelli che l’hanno letta.
Alla prossima!