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Autore: Elsinor    31/10/2016    6 recensioni
«Non fatelo uscire da qui!» ordinò la ragazza con voce stridula, e con un gesto della bacchetta sbatté la porta della camera. Sentii un «Colloportus!» soffocato a conferma che ci aveva chiusi dentro.
Un elfo domestico, un Magonò e un Molliccio con la faccia del capo.
Buon Halloween, bastardi!

5 capitoli, uno al giorno fino al 31 ottobre.
[Spin off - Speciale di Halloween! - precedente alla mia storia Accio bitch, no problem anche se non la si è letta!]
Genere: Azione, Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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SBAM!

Calai il secchio rovesciato sulla federa e mi ci buttai sopra.

Sulla cornice della porta, ora aperta, la ragazza di prima e il suo fidanzato ammirarono lo spettacolo.

Io ero sdraiato sopra il secchio, Guzzle era in un angolo con le braccia ancora alzate e la stanza era un casino. Il letto era sfatto e c'erano le impronte delle mie suole, peluche e reggiseni dispersi ai quattro angoli della stanza e...per farla breve, era un casino.

Con uno sforzo cambiai posizione e mi sedetti sopra il secchio, cercando di fare il disinvolto (il Molliccio ancora si dimenava).
«A-ehm, quel problema idraulico l'abbiamo risolto.» conclusi, guardando la ragazza e stiracchiando un sorriso professionale.
«La disinfestazione, vuoi dire.» mi corresse con un filo di voce lei, accennando col capo al ragazzo e producendosi in una serie di contorsioni facciali di cui non capii il senso.
«Sì sì, disinfestazione. Dicevo "idraulico" per via dei ratti usciti fuori dal water.» replicai con prontezza invidiabile, ignorando il bussare sotto il culo «Lo metteremo in conto e ti manderemo la ricevuta a cas...» 
Avevo appena sgamato il perché il ragazzo di lei fosse rimasto zitto. Pensavo fosse scioccato da me, dalla stanza o da Guzzle, ma in realtà era scioccato solo da me.
Si dà il caso che un mesetto prima mi avesse aiutato ad attaccare i fili della televisione al posto giusto, questo dopo che ci eravamo messi i fili addosso a vicenda, non so se mi spiego.
Lo avevo lasciato fare perché ero curioso di veder funzionare 'sta tv, ma era stata una delusione: i Babbani lì dentro chiacchieravano per conto loro e non ti si filavano di striscio. All'inizio pensavo fossero solo un po' stronzi, poi avevo capito che non sentivano proprio.
Comunque la tv funzionava ancora, con quel tipo invece era durata un'ora scarsa, compresa l'assistenza tecnica e il mio invito a tornarsene a casa sua invece di mettersi a riordinare pure il frigo. Si era persino incazzato.
«...a.» conclusi.
«Il conto lo manderò al mio ex!» proclamò la ragazza «Lo so che è stato lui a mettermi il...ehm, i topi in casa! Ma voglio comunque uno sconto e dì al tuo collega di non toccare i miei peluche!»
Guzzle lasciò andare l'orsetto con un verso di sorpresa. Cercava sempre di intascarsi qualcosa.
«Carino che vi siete mascherati,» aprì bocca il ragazzo (no, non lo sapevo come si chiamava) «cos'è che siete, i Ghostbusters? Oddio!»
Mi ero alzato dal secchio e stavo prendendo a cazzotti la federa perché smettesse di agitarsi.
«Pensavo li raccoglieste già morti, i topi!»
«Nah, poi li vendiamo al Serraglio Stregato.» lo rassicurai «Che non è davvero stregato. È solo un nome.» aggiunsi in fretta, ma la ragazza mi fulminò lo stesso con lo sguardo. Ecco perché non frequentavo Babbani a lungo termine.
Pigiai per bene il Molliccio intontito nel secchio e ci misi sopra la bottiglia di Solvente «Be', noi togliamo il disturbo!»
Guzzle mi seguì lungo il corridoio, così in fretta che temetti si fosse fregato qualcos'altro. In realtà mi seguì anche il ragazzo, dicendo ad alta voce «Aspetta, cos'è la storia che ci sono ratti nel water?» mentre a bassa voce diceva «Com'è che non hai più chiamato?»
«Perché non ho il telefono.» risposi (era vero).
«Lo tieni staccato, per forza non ti funziona! Non ci credo che non l'hai ancora messo a posto! Ma come fai a vivere?!»
«Senti, vai a fare l'arredatore d'interni con la tua ragazza, che poi al momento ne ha pure bisogno!»
Io non mi stavo tanto preoccupando di tenere bassa la voce, infatti il codardo si guardò alle spalle furtivo. Devo ammettere che non era un codardo inguardabile, gli davo dei punti. Ed ero un tantino lusingato che mi volesse rivedere, voglio dire, non è che io sia una bellezza alla Gilderoy Allock. Però diciamo che qualche cavo giusto lo so mettere, modestia a parte.
«Ma stasera sul tardi ti trovo?» chiese lui a voce ancora più bassa.
Wow! Può essere che per Silas Hare, dopo tanto scherzetto, fosse arrivato il dolcetto, finalmente?
«Nah, lascia stare, non voglio problemi.» certo che sono scemo, a volte. Però sono anche saggio: meglio non rischiare con le fidanzate streghe. Inoltre, anche se lei non mi era simpatica, mi pareva abbastanza squallido rimorchiarle il ragazzo davanti al cesso.
Il codardo si zittì all'istante appena la ragazza ci raggiunse, il peluche salvato da Guzzle sottobraccio.
«Ma non ci sono più ratti nel water, giusto?» chiese lei in tono retorico, lanciandomi un'occhiata sospettosa. Lanciò un'occhiata sospettosa anche dentro il bagno. La porta era rimasta aperta.
Guardai anch'io, e vorrei non averlo fatto.
Uno sbuffo di fumo si levò dal water, si addensò e cominciò a prendere una forma fantasmagorica...
«Cos'è quella roba?» chiese il ragazzo, sconcertato, facendo un passo avanti.
Il fantasma prese i lineamenti della sua dolce fidanzata e gli urlò in faccia: «Sei una PUTTANA!»
Clac. Ero balzato avanti e avevo chiuso il coperchio del water.
Guzzle trotterellò con tutta calma a tirare lo sciacquone. Evidentemente un solo scarico non bastava.
«Che significa?» chiese la ragazza gelida, per fortuna non a me ma al fidanzato impietrito. Notai che lei aveva già la mano sulla tasca, dove immagino tenesse la bacchetta.
«Grazie e arrivederci!» borbottai io, e insieme a Guzzle mi precipitai senza perdere altro tempo alla porta.
Non ci volò nessun incantesimo sopra la testa, anche se Guzzle, mi accorsi dopo, aveva rubato una manciata di dolci prima di uscire. Gli diedi una sigaretta per convincerlo a dividere e ci sedemmo alla fermata dell'autobus babbano, a scartare caramelle in silenzio.
Mi rigirai in bocca il lecca lecca che avevo preso all'inizio. Buono.
Tutto sommato la serata non era stata un completo disastro.







 
Fine











Angolo dell'autrice: Halloween è arrivato e la storia finisce qui. Se volete lanciarmi contro delle zucche scegliete quelle piccole! Se invece volete leggere un'altra storia più seria con Silas, c'è sempre Accio bitch che vi aspetta. Se già la seguivate...continuate così! Spero che questo racconto di Mollicci nel water vi abbia divertito almeno un po' e che passiate una splendida giornata, con o senza festa! Alla prossima!
   
 
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