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Autore: stardust94    02/11/2016    5 recensioni
(Pokémon S\M USUM pseudo ritorno delle vecchie generazioni)
Nel mondo esistono molti misteri.
Alcuni legati ad antiche leggende, altri a manufatti magici e altre ancora a Pokémon speciali.
Tutto sta per cambiare per alcuni ragazzi, che provengono da diverse regioni
***
Due giovani esperti di tipo drago e spettro, nati nella città della melodia color lavanda
Una principessa che proviene dalla regione dei draghi di verità, ideali e confine
Un allenatrice rovente come la cima del monte Camino e le fiamme del suo Charizard
Un allenatore freddo e deciso, come il valore della bestia marina
Una allenatrice amante dei fiori e guardiana del tempo
E infine...
Un team spietato, che vuole mettere a soqquadro le regioni.
Raziel, Kain, Astrid, Alexandra, Susan, Hayden e Zero.
Sette allenatori, destinati a salvare tutte le regioni del mondo Pokémon.
Seguiteli in questa nuova, entusiasmante e pericolosa avventura
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Blu, N, Nuovo personaggio, Rosso
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza | Contesto: Videogioco
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La scelta: benvenuti compagni!


Il giorno seguente, Raziel non uscì dalla sua stanza nemmeno per pranzare.
Ero preoccupata, a causa del sogno che avevo fatto e del sogno, sopratutto, che aveva fatto lui.
Raggiunta la sua stanza, presi un profondo respiro, poi bussai alla porta. 
- R-Raziel...? - quasi non mi usciva la voce.

Nessuna risposta. Mi appoggiai alla porta con la schiena e alzai la testa, guardando il soffitto.
Sospirai, non sapendo che dire, ne che fare in realtà. 
Mi passai una mano tra i capelli, quando sentì la porta aprirsi e mi staccai da essa, guardando Raziel.
- C-ciao- esclamai sorridendo.
Lui teneva la testa bassa, quasi mortificato da qualcosa.

Dopo alcuni minuti, alzò la testa e mi guardò.
Io sorrisi appena, cercando come potevo di rassicurarlo. Ma, non era facile, anche perchè pure io ero ancora traumatizzata dal mio sogno. E dalle sue parole. Non riuscivo a scacciare quel malessere, ne tanto meno a sorridere come sempre.

Improvvisamente, mia madre fece capolino dalla scala e mi fece prendere quasi uno spavento.

- Buongiorno ragazzi! scommetto che state andando al Festival - disse.
- Festival? - domandò Raziel a quel punto. 
Mia madre annuì spiegandoci ogni cosa.

Si trattava di una tradizione di Alola, ogni anno, tre allenatori tra gli 11 e 17 anni venivano scelti.
Tutto questo per compiere il Giro delle isole e tributare correttamente i quattro protettori delle isole.

Ci disse che la cerimonia si teneva poco distante da casa nostra, in un villaggio sulla collina e che andandoci il Kahuna a capo di Mele Mele, l'isola dove ci trovavamo, Ci avrebbe consegnato un Pokémon per il nostro viaggio.
Raziel mi guardò e io capì subito la sua idea, così ci mettemmo in cammino.

***
 

Arrivati al villaggio, ci accorgemmo di quanta gente fosse accorsa al Festival. E di quanti aspiranti allenatori ci fossero.

Decisi di far uscire Lucario daLla sua Pokéball, lui si avvicinò pendendomi la mano con la sua zampa.
- Siete davvero molto legati - sorrise Raziel.
Io divenni color peperone dall'imbarazzo e accennai un lieve sorriso.

- Siamo cresciuti assieme - spiegai.
- Lucario è con me da quando ero piccola - aggiunsi, carezzando la testa del lupo. Lui sorrise con un verso di soddisfazione a quelle coccole.
- Come io e Gengar - rispose il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli mentre lo spettro, appariva dalla sua ombra ghignando.

- Ciao Gengar - dissi, portando due mani sulle ginocchia e abbassandomi all'altezza del pokémon.
Questo ridacchiò con una zampina sulla bocca, poi fluttuò verso un uomo anziano.
- Oh un Gengar! - rise sorpreso l'uomo.
Era panzuto, come un lottatore di sumo, con indosso degli stravaganti abiti: una camicia gialla, sotto la quale si vedeva una maglia azzurra e un paio di pantaloni bianchi.
Al fianco portava, quella che sembrava una spada... 
Una spada che estrasse puntandola sotto al naso di Raziel.

Sia io che lui, sorpresi da questo gesto indietreggiammo.

- Fratello! Pensavo te la fossi data a gambe! - esclamò un ragazzo sbuffando divertito con un sorrisetto.
Aveva dei lunghi capelli bianchi probabilmente erano pure soffici, come neve.
Gli occhi erano un giallo dorato abbagliante ma, rispetto a quel bel colore erano carichi di arroganza.
Raziel sospirò appena, incrociando le braccia al petto.
- Kain... - mormorò, mentre un Dratini cromatico infastidiva Gengar, lanciandogli un piccolo Ira di Drago che venne deviato da un Ossoraffica di Lucario.
- Vedo che hai fatto conoscenza - ghignò il ragazzo, avvicinandosi a me, quasi divertito, ma non cattivo. Solo sbruffone e presuntuoso.
Si, non mi piaceva molto, lo ammetto.

Io indietreggiai, il suo sguardo mi intimoriva un po', così mi nascosi dietro a Raziel. 
Lui mi portò accanto a se. Sentivo che mi stringeva la spalla, ma in modo rassicurante, come se tentasse di calmarmi.
- Il fratellone si è fatto la ragazza - scoppiò a ridere il bianco.
- È una mia amica - rispose Raziel tranquillo.
Mi sentii molto più sollevata, anche se uno spiacevole rossore, degno del miglior Pikachu, mi riempiva le guance.
Forse perchè il fratello di Raziel, mi aveva definito come la sua ragazza?.

Ero troppo assorta nei miei pensieri rosa, per accorgermi di due sfere azzurre, prodotte dal' Ira di Drago di Dratini che stavano per colpirmi.

Mi parai il viso con le mani, e cacciai un urlo, che nemmeno uno Slakoth addormentato non avrebbe sentito.
Solo che ci fu un forte botto e non subii danni.
Il fumo si diradò e quello che vidi mi lasciò senza parole.

Ero stata salvata e mi ritrovavo bagnata fradicia. 
In effetti avevo sentito un rumore come d'acqua.
Davanti a me, che saltava su una piccola bolla d'acqua, stava un pokémon nuovissimo che mai avevo visto.

Era simile ad una piccola foca, di colore blu mare, le zampe anteriori erano più grandi di quelle posteriori, simili a pinne.
Un buffo nasino rosa annusava l'aria, mentre il piccolo Pokémon si esibiva in salti e figure acrobatiche, usando le bolle e schivando le sfere che un Dratini infuriato gli spediva contro.
Restai affascinata dal suo modo di muoversi e dal fatto, che si stesse divertendo tanto.

Finalmente, Kain fece tornare il suo Dratini e il piccolo Pokémon foca fu finalmente libero di scendere dalla sua bolla.

- Hey grazie piccolo, mi hai salvato la vita - dissi sorridendo, accarezzandogli la testa.
Lui rispose battendo le grandi zampe, facendo poi un salto all'indietro.
- Tieni Astrid, devi asciugarti o ti ammalerai - disse Raziel, mentre mi passava un asciugamano, premuroso.
Io gli sorrisi e accettai la sua premura, per poi guardare Kain di sfuggita.
- Uffa! questa non è stata una cosa corretta, va bhe, alla prossima fratello! - sbraitò correndo verso l'uscita del villaggio.

Raziel sospirò, quando ad intervenire, furono il vecchietto panzuto e un altro uomo.
- Questo è Popplio - disse l'uomo accanto all'anziano.
- È un pokémon di tipo acqua - aggiunse.

Era un uomo molto affascinante, con un fisico scolpito, pelle abbronzata
Capelli coperti da un berretto bianco ma si intuiva fossero legati dietro la nuca, aveva anche un pizzetto scuro.
Portava un camice da laboratorio, che teneva aperto. Pantaloni semplicissimi, grigi con una striscia alla pancia, di colore verde come le scarpe del resto.

- Wow! - esclamai io, mentre l'otaria blu veniva presa in braccio dallo strano individuo.
- Mi presento: sono il Professor Kukui, studio le mosse dei pokémon - disse.
- Sono Astrid e lui è Raziel - mi presentai io, per poi sorridere al corvino.

Ma lui era troppo preso a guardare altro.
Seguendo il suo sguardo, finì per incontrare quello di un altro pokémon.

Dal aspetto di un piccolo gufetto, dal manto tendente al marrone chiaro, tranne due foglioline, che gli sfioravano il petto come un papillon, e la faccia bianca.
Saltellò sulla testa di Kokui, poi andò a posarsi sulla spalla di Raziel e sfregò amichevole il becco, tentando di afferrare una ciocca dei suoi capelli.
- Guarda che non sono un Weedle - si lamentò, ridendo appena il ragazzo, Accarezzando poi il morbidissimo gufo con una mano.

Risi anche io, quando la sua mano si posò distrattamente tra i miei capelli.
In quel momento il mio cuore mancò un battito.
- Mi dispiace per Kain. Lui non è cattivo solo arrogante - spiegò Raziel in un piccolo sorriso.
- Tranquillo! È solo una doccia " fuori programma" - risi io tentando di rassicurarlo, lui sorrise e annuì, mentre Rotom-dex usciva dalla mia borsa, volteggiando verso il Pokémon gufo.

- Ah! quello è il famoso Rotom Pokédex? - domando Kukui stupito, osservando il Pokédex volante animarsi.
***
 

Qualche ora più tardi, prendevo il tè nel laboratorio del professore, decisi di spiegargli brevemente la situazione.
In fondo forse poteva aiutarmi, quindi gli raccontai della Teca Z e del mio obbiettivo, lui ascoltò in silenzio tutto il mio racconto.
- Molto interessante, quindi Platan ha creato un solo Rotom-dex? - domandò.
- Credo di si - risposi io.
Lui annuì alzandosi, poi guardò la finestra per poi voltarsi e battere i palmi delle mani, uno contro l'altro.
- Benissimo! allora devi partecipare al giro delle isole - affermò con un luminoso sorriso Kukui.

Così mi ricordai che anche mia madre mi aveva accennato al "Giro delle isole"
Era una sorta di iniziazione che i giovani allenatori, compievano ad Alola.

Dovevano visitare le 4 isole della regione di Alola e affrontare le prove dei capitani, poi in seguito affrontare il Kahuna a capo delle isole.

Kukui mi consigliò di andare al centro Pokémon e successivamente a trovare il Kahuna di Mele Mele.

Decisi di seguire il suo consiglio, e dopo una sosta al centro Pokémon raggiunsi il luogo del Festival, non fui molto sorpresa nel vedere anche Raziel lì.

- Hey Raziel! - lo chiamai sventolando la mano, lui mi sorrise con calma poi si avvicinò.
- Ciao, anche tu sei qui per la prova? - domandò lui.
Io annuì, anche se ero un po' agitata, guardai verso l'uomo panzuto dalla pelle abbronzata e baffoni e capelli bianchi.
- Io sono Hala, il Kahuna di Mele Mele - disse l'uomo.
- Io sono Raziel - si fece avanti il corvino, stringendo la sfera del suo Gengar cromatico.
- A-Astrid - balbettai io emozionata.

Hala ci osservò entrambi, poi prese tre Pokéball e le lanciò verso la piattaforma.
Da esse uscirono tre Pokémon.

Il primo era il buffo gufetto, che subito fece fare un sorriso lieve a Raziel, il secondo pareva un piccolo gatto dal pelo morbido nero e rosso e il terzo era l'otaria che avevo già visto.
- Rowlet di tipo Erba\Volante, Litten di tipo Fuoco e Popplio di tipo Acqua - disse Hala

Rotom-dex emise un riverbero, mentre registrava il pokémon nel Pokédex a lui integrato

Rowlet
Categoria Pokémon Aliderba
Tipo Erba/Volante
Altezza 0,3 m
Peso 1,5 kg
Abilità Erbaiuto


Rowlet si avvicina di soppiatto al nemico, planando senza fare il minimo rumore, e lo tempesta di poderosi calci! 
Dal suo piumaggio estrae foglie affilatissime che gli permettono di sferrare micidiali attacchi a distanza. Ha una vista eccezionale, che penetra anche le tenebre più fitte. 
Il suo collo può ruotare di quasi 180°, permettendogli di tenere d'occhio ciò che avviene alle sue spalle. Durante la lotta, ha l'abitudine di girare la testa verso il suo Allenatore in attesa di istruzioni.


Scandì la voce di Rotom, mentre il piccolo gufo muoveva la testa.
Guardai il secondo Pokémon, aveva un aspetto felino e sembrava indispettito dagli sguardi miei e di Raziel.

Rotom inquadrò il felino, subito ebbi le sue informazioni

Litten
Categoria Pokémon Pirofelino
Tipo Fuoco
Altezza 0,4 m
Peso 4,3 kg
Abilità Aiutofuoco


Litten ha un temperamento focoso, ma rimane sempre lucido e non lascia mai trapelare le sue emozioni. Il suo pelo oleoso è altamente infiammabile e costituisce una potente arma. 
Incendiando i grumi di pelo accumulati nella pancia durante la sua toeletta, infatti, Litten è in grado di sputare fiamme contro l'avversario.
Quando giunge il momento della muta, il pelo si incendia in una fiammata spettacolare.


Osservai il gattino che mi guardava con il suo sguardo un po' truce e menefreghista, un Pistolacqua lo colpì di soppiatto e si ritrovò tutto inzuppato.
Furioso scagliò un Braciere, che però colpì il bersaglio sbagliato. In un attimo Rowlet, si ritrovò a correre come un forsennato con il posteriore in fiamme.
Mentre, un altro Pokémon se la rideva tranquillo, battendo le zampe.

Rotom-dex inquadrò anche lui e ebbi le sue generalità, anche se già quel Pokémon lo avevo visto.

Popplio
Categoria Pokémon Otaria
Tipo Acqua
Altezza 0,4 m
Peso 7,5 kg
Abilità Acquaiuto


Popplio si muove con agilità in acqua, nuotando a una velocità di oltre 40 km/h. Sulla terraferma è più impacciato, ma sfruttando l'elasticità dei suoi palloncini d'acqua si esibisce in salti e figure acrobatiche.
Durante la lotta, crea dei palloncini d'acqua che fa volteggiare sferrando attacchi potenti... E giocosi!
È un giocherellone, ma è anche un infaticabile alleato. 
Durante la lotta si lascia facilmente prendere la mano, sfoderando una potenza letteralmente spettacolare!.
Si esercita strenuamente a creare i suoi palloncini d'acqua.


L'otaria mi guardò battendo le zampe poi con un balzo si esibì in un paio di piroette sulla bolla.
Litten lo guardava stizzito, forse furioso per lo scherzo di prima.

Nel frattempo, Raziel aveva curato la scottatura di Rowlet e lo stava consolando un po' per la " brutta" figura.

- Molto interessante, mi pare di vedere affinità tra te e Rowlet - disse Hala, avvicinandosi a Raziel lui annuì appena.
- Vorrei prenderlo con me, anche se non si tratta di un tipo Spettro - disse il ragazzo.
- Tipo Spettro? - 
Hala sembrava curioso e disorientato, Raziel annuì tagliando corto e si alzò, prendendo il gufo tra le braccia.
- Io voglio diventare un maestro Spettro - spiegò brevemente.
- Solitamente alleno solo Pokémon di quel' tipo, eppure sento di voler intraprendere il viaggio con Rowlet - spiegò di nuovo con un sorriso, accarezzando la testa del Pokèmon.
- Molto bene la tua scelta è fatta - decretò in una forte risata Hala, mentre si voltava verso di me .

- Ora è il tuo turno signorina - disse l'uomo, mentre indicava i due Pokèmon rimasti.
- Scegli quello che preferisci, non basarti solo sul loro aspetto seguì quello che ti dice il cuore - aggiunse, forse capendo che ero terribilmente indecisa, io annuì e mi avvicinai prima a Litten.

- Ciao piccolino - dissi, allungando una mano, con l'intenzione di coccolarlo.

Ma il gattino di fuoco, con un balzo si allontanò, soffiando rabbioso.
Sospirai e decisi un po' sconfortata, di lasciarlo stare.
Passai il mio sguardo a Popplio.

Era un pokémon molto gioioso ed esuberante. Mi avvicinai sorridendo e lo osservai giocare.
Subito lui mi notò e sparò un Pistolacqua che mi travolse in pieno.

Raziel mi raggiunse o almeno ci provò, perchè la stessa mossa colpì anche lui, sentii Hala sospirare come se non fosse la prima volta che il pokémon si comportava così.
- Popplio non viene mai scelto, per questa sua esuberanza che fa impazzire gli allenatori - disse Hala
-Dopo alcuni giorni ci ripensano e lo riportano da me - spiegò l'uomo.

Io sospirai, pensai al povero Popplio. Lui voleva solo attirare l'attenzione e far divertire il proprio allenatore.
Pensai a come si sentisse, rifiutato e solo.
Mi avvicinai al piccolo e lo presi tra le braccia, accarezzandogli delicatamente la testa sorrisi.

- Io non lo farò, accetterò Popplio con i suoi pregi e con i suoi difetti - dissi guardando Hala.

- Permettimi di essere la tua allenatrice, vuoi viaggiare con me Popplio? - domandai al piccolo pokémon.
Lui mi guardò, battendo le zampe tutto contento.

- Allora è deciso, giovani allenatori, vi dono la piastra delle Isole, ogni volta che completerete una prova, vi sarà dato un cristallo da inserire in questa placca- disse.

-Quando li avrete tutti il vostro viaggio sarà completo - spiegò Hala e dopo averci consegnato uno strano amuleto a forma di triangolo sorrise.

- Nella regione di Alola, vige una leggenda sul Pokémon Sole e il Pokémon Luna - disse.

- Solgaleo e Lunala - intervenne a quel punto Raziel.
Hala annuì, spiegandoci poi di cosa trattasse la leggenda.
Ci mostrò un libro molto antico, con delle strane immagini, una ritraeva un grosso pokémon dal aspetto di un pipistrello, l'altra quella di un leone.
- Lunala il pokémon lunare - mormorò Raziel, completamente rapito da quel disegno elegante, immaginando le grandi ali muoversi nei cieli notturni.

Io invece fissai l'immagine di Solgaleo, e mi immaginai il pokémon correre in un deserto, fiero e indomabile come nessun altro.
- Forse, durante il vostro viaggio potreste perfino avere occasione di vedere i protettori delle isole - continuò il'anziano, mostrandoci un iscrizione.

Essa presentava quattro pokémon diversi.
Erano stilizzati, quindi si distinguevamo poco.

- Chi sono questi " protettori delle isole" signor Hala? - domandai curiosa.
- Alola, come sapete è formata da quattro isole, ognuna è protetta da un Nume locale, un potente Pokémon che protegge l'isola - disse l'uomo mostrandoci una ad una le figure dei Numi.
- Per Mele Mele è Tapu Koko - disse mostrandoci l'immagine di un pokémon con una lunga cresta arancione.
***

 
Salutato il signor Hala, io e Raziel con i nostri nuovi compagni ci dirigemmo di nuovo al centro Pokèmon.
L'indomani, sarebbe cominciato il viaggio e io avevo un sacco di cose da fare, incluso...
Fare incetta di vestiti!.


Angolo autrice
Ecco la fine di questo capitolo, ne sono successe di cose.
Le più importanti, sono di certo gli Starter.
La conoscenza del fratello di Raziel, che già vi avevo accennato, ovvero Kain.
E un piccolo accenno ai leggendari e Numi locali.

Nel prossimo capitolo, i nostri eroi partiranno per il loro viaggio, ma sopratutto, cambieranno i loro abiti e faranno la conoscenza di un ragazzo misterioso.
Non vi anticipo di più, spero che questa storia vi stia piacendo, come sta piacendo a me scriverla
A presto
  
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