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Autore: LadyUnicornGirl95    07/11/2016    3 recensioni
Serenella è una ragazza con una vita tranquilla. Lavora in una biblioteca a Carmagnola ma solo a livello di volontariato. Con gli uomini non ha mai avuto un ottimo rapporto a dirla tutta, gli uomini li prenderebbe tutti a ceffoni. Un giorno però, durante una sua tipica giornata di lavoro in biblioteca, incontra Khaled un uomo che ha già buttato via gran parte della sua vita e adesso si ritrova ad avere quarantaquattro anni senza moglie e senza famiglia.
Serenella e Khaled si innamorano. Ma essendo che appartengono a due età molto differenti: Serenella è appena una ragazzina di ventanni e Khaled un uomo di quarantaquattro anni, potranno comunque stare insieme?
Eppure, non sanno che la scelta di stare insieme li porterà incontro a tante gioie,dolori ma sopratutto a tanti guai in primis, perché il padre di lei non accetta che la figlia stia con un uomo di quarantaquattro anni pure marocchino.
I genitori di lei sono disposti a tutto pur di separare i due innamorati. Riusciranno in ogni modo Serenella e Khaled a non separarsi? A non cadere nella trappola dei genitori di lei che li conducono verso una rottura? Lo saprete leggendo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sei

Vacanze e ricordi
 

Mi trovo in vacanza a Loano con mia madre, mio fratello e il compagno di mia madre.

Mia madre si chiama Laura come vi ho già detto è alta un metro e sessantacinque. Anche lei ha i capelli biondi come i miei solo che i suoi non sono naturali perché quando era giovane mi pare che fossero castani o almeno è quello che mi ha detto lei. Gli occhi sono di color marrone, fisico robustino e una carnagione abbronzata.

Adesso siamo in spiaggia e io sono sdraiata in uno sdraio sotto l'ombrellone e nel frattempo, penso a Khaled invece di prendere il sole o fare il bagno come tutte le persone normali. Vi ricordo che però io non sono affatto normale, io sono una folle ribelle e mi piace esserlo. In questo mondo secondo me ci vorrebbero davvero più ribelli e meno lecchini.

Ho sempre pensato che i ribelli sono persone splendide e molto orgogliose di loro stesse. Io sono una ribelle e cavolo, se capisco perfettamente cosa sia l'orgoglio. Io sono contenta di essere orgogliosa di me stessa, non ho bisogno di cambiarmi perché modestamente una come me non la cambierei mai per un'altra.

Il mio nome anche è molto particolare: i miei genitori mi hanno chiamata Serenella per via di una nota canzone di Amedeo Minghi, mi pare che la canzone si intitola "1950". Ho provato ad ascoltarla pure io, devo dire che la canzone in questione non è male, ma quello che la canta non è esattamente il mio cantante preferito.

Se già loro mi hanno tirato fuori il nome per via di una canzone, posso immaginare io che nome potrò dare ai miei figli ma il punto è che io non voglio avere figli. Io sono molto convinta riguardo all'argomento bambini. Soffro di una cosa chiamata "iatrofobia" che in poche parole è la paura dei medici, dei controlli e di qualsiasi cosa abbia a che fare con dottori e ospedali. Cerco solo di dirvi che non voglio figli proprio perché se rimanessi incinta sarei costretta a fare spesso dei controlli e io ho deciso di stare alla larga dagli ospedali. Questa storia va avanti da quando avevo dieci anni.

Ricordo che la cosa è incominciata durante l'unico periodo della mia vita in cui i miei genitori mi volevano mettere a dieta ad ogni costo. Mi avevano portata da un dietologo al Regina Margherita il più famoso ospedale infantile di Torino e insomma, la mia visita andò molto male perché il dietologo in questione mi ha insultata e non solo: dopo avermi dato una dieta che sapevo già di mio che non avrei seguito, quel medico ha preteso pure di farmi fare un'analisi del sangue perché per via della ciccia potevo anche avere patologie gravi come il diabete, per esempio.

Infatti poco tempo dopo, i miei mi riportarono al Regina Margherita questa volta per farmi fare l'analisi del sangue. Adesso non ricordo se quella volta volevo semplicemente vendicarmi del dietologo cattivo per gli insulti che mi ha detto, ma vi posso assicurare che sicuramente avevo dei motivi per reagire poco dopo. Cerco semplicemente di dirvi che non appena mi fecero sedere in sala prelievi, ho piantato un vero casino: gridavo forte e dalla disperazione corsi verso l'uscita della sala, correndo poi fino all'uscita dell'ospedale.

Dopo quello strano episodio, non ho mai capito perché tutte le volte che devo fare un prelievo del sangue scappo. L'ultima mia fuga durante un analisi del sangue è stata a sedici anni perché è stata l'ultima volta che ho fatto un prelievo. Penso che se lo facessi adesso che ho ventanni sarei ancora capace di scappare. Ho avuto davvero delle brutte esperienze con gli ospedali e non le voglio più ripetere quindi, per questo non voglio avere figli e diventare madre. Sposarmi e prendere marito si, ma mettere al mondo un bambino... non se ne parla neanche.

Mi fa male parlare delle mie esperienze ospedaliere perché davvero tutte le volte che devo andare da un medico per me è una tragedia. Andare da un medico per me è come andare in un'agenzia di pompe funebri ma credo comunque che andare al Giubileo mi renderebbe sempre più felice che andare dal dottore. Ora però basta parlare di medici e ospedali che mi viene solo mal di stomaco parlandone.

Ritorniamo alla mia splendida vacanza a Loano. Sono sdraiata sempre sullo sdraio e penso al trancio di pizza margherita che divorerò non appena sarò tornata nella nostra casa affitata a Loano da una collega di mia madre. L'abbiamo chiesta in affitto solo per questa settimana.

Proprio in quel momento mi squilla il cellulare. Mi trovo il classico messaggio su Whatsapp da parte di Khaled e dice che oggi aveva voglia di vedermi ma si è poi ricordato che ero al mare. Anche io vorrei tanto rivederlo, ma siamo solo a martedì pomeriggio e io rientro a Torino questa domenica a tarda notte. Meno male che almeno il programma televisivo Cielo mi trasmette le repliche delle stagioni di Masterchef così ogni pomeriggio prima di andare in spiaggia ho due ore occupate da questa trasmissione.

Il fatto è che mi sono fatta influenzare troppo da questo programma che adesso mi metto a cucinare pure io alla famiglia. Mia madre a volte assaggia le cose che faccio idem mio fratello e spesso mamma mi dice prova a partecipare a Masterchef. Io le ho risposto più volte che certo potrei anche partecipare ma solo come giudice; io sarei anche più terribile di quei quattro giudici messi insieme insomma, io sarei loro quattro in un corpo solo in poche parole... uno spettacolo.

Durante questa vacanza ho cominciato a pensare che oltre la scrittrice esistono altre professioni adatte a me ad esempio sarei portata come: presidentessa del consiglio o giudice di Masterchef. Se dovessi scegliere tra le due però, preferirei essere la presidentessa del consiglio con me si andrebbe a scuola e al lavoro solo il sabato e la domenica mentre tutti gli altri giorni a casa a riposare. Penso che in questo modo molta gente vivrebbe volentieri in Italia senza scappare per forza in un paese estero. Che dite? Forse è meglio che aspiro più a fare la scrittrice, che la donna di politica? A me però non dispiacrebbe un mondo dove si lavora e si studia solo due giorni a settimana e gli altri cinque fai cosa ti pare e piace.

Rispondo a Khaled che mi manca tanto da morire. Non c'è niente da fare! Sento veramente tanto la sua mancanza e... vorrei averlo con me in questo momento. Il pomeriggio che abbiamo passato a fare l'amore in auto in quel campo abbandonato, non me lo dimenticherò mai. Forse è accaduto un po' troppo presto perché io non conosco molto lui oltre al fatto che è marocchino e che viene da Casablanca ma vive a Carmagnola, non credo di sapere altro. Avrei dovuto aspettare di più a buttarmi, ma cosa ci posso fare lui è un uomo molto affascinante non gli si può davvero resistere. Pensate che non so neanche quanti anni possa avere ma non ho a che fare con un ragazzino, ma con un uomo un tantino più grande per essere considerato un mio coetaneo. Escludo mille volte che possa avere un età compresa tra i venti e i trent'anni, per me ha un numero poco più grande di trentanni.

Questa non sarebbe comunque la prima volta che ho a che fare con uomini di una certa età, sono già stata con un uomo maturo che forse è stato il solo italiano che ho avuto nella vita poi dopo di lui, sono arrivati tutti dall'Africa. Quasi quasi mi trasferisco in Marocco direttamente di mio, senza bisogno di sposarmi con un musulmano o cose del genere. Ci vado a vivere da sola senza la mia famiglia. Non sarebbe una brutta idea! Penso che si sta meglio in Marocco che qui in Italia, credo che questo dovrei chiederlo a Khaled lui saprebbe cosa dire a riguardo.

Dai, mi conviene resistere ancora un po', poi una volta tornata a Torino potrò andare a Carmagnola tutte le volte che lo desidero. Non solo per vedere Khaled anche per salutare i miei cari colleghi della biblioteca che scommetto che manco davvero tanto a tutti loro. Penso che rideranno molto di meno da quando mi sono spostata alla biblioteca di Torino, non c'era più nessuno che rendeva le giornate di lavoro molto divertenti e allegre.

 

 

 

 

 

 
   
 
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