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Autore: Anown    08/11/2016    1 recensioni
Sachiko annoiata, decide di dare a Morishige tre possibilità di trovare Mayu e uscire dalla Heavenly Host, ma il ragazzo avrà veramente l'opportunità uscire di lì o si tratterà solo di una scusa per procurargli tre wrong and?
Questo è il mio primo tentativo di scrivere qualcosa con più di un capitolo quindi mi farebbe molto piacere ricevere almeno una recensione anche negativa e anche in ritardo. Avvertenza, non sono particolarmente brava, ma spero di fare qualcosa di abbastanza o semi decente.
Inizialmente la storia doveva essere una specie di raccolta (specie perché non si trattava di storie a se, e dovevano essere sono tutte collegate tranne una, forse) ispirati ad alcune parti di book of shadows (quindi spoiler) invece alla fine ciò che nella mia testa entrava in un capitolo in realtà non ci stava affatto... insomma ad una raccolta non ci somiglia più molto... ansi, probabilmente non ci somiglia affatto.
Nota: in corsivo sono scritti i pensieri dei personaggi.
Coppie: Mayu/Morishige, Fukuroi/Mitsuki accenni: Kizami/Yuka, Sachiko/??? non è proprio serio, Sachiko è troppo piccola per queste cose...
Nota di Sachiko: piccola? è più di trent'anni che ho sette anni!
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mayu Suzumoto, Mitsuki Yamamoto, Sachiko Shinozaki, Sakutaro Morishige, Yuuya Kizami
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Signor Taguchi, si comporti da adulto…

Quel giorno dopo essere uscito da scuola mi stavo lentamente avviando verso casa, per quanto lentamente in realtà la mia casa era molto vicina, così dopo qualche minuto cominciai a vedere il vicinato e un mio vicino di casa che sembrava aspettare qualcuno. Mentre mi avvicinavo cominciò a guardare nella mia direzione e mi fece un cenno con la mano, a quanto pare stava aspettando me e credevo di poter indovinare cosa voleva. Si chiamava Kou Kibiki e aveva finito la scuola da qualche anno. Era un ragazzo strano e portava dei vestiti alquanto… antiquati… Sembrava una brava persona, ma era di poche parole, di solito entravamo in contatto solo quando aveva difficoltà a far funzionare qualche “complicato aggeggio tecnologico” o quando ne rompeva uno. Anche da questo punto di vista era antiquato, ma lo trovavo simpatico in un certo senso.

-Buongiorno Taguchi…- mi salutò, notai subito che, proprio come avevo immaginato, teneva una telecamera in mano. -Allora, a scuola com’è andata?- mi chiese, penso che sentisse il bisogno di scambiare due chiacchiere prima di arrivare al dunque, probabilmente si sentiva in colpa per tutte le volte che mi aveva chiesto di aggiustare qualcosa, non ero certo un esperto, ma tutto sommato me la cavavo… sicuramente più di lui.

-Ne hai rotta un’altra?- gli chiesi sorridendo.

-Beh, sì… O meglio, credo che me l’abbiano venduta già rotta. L’ho comprata da poco, ma non riesco a farla funzionare…- cercò di spiegarmi.

-Si, può essere…- in realtà ero abbastanza sicuro che fosse lui a non capire come usarla, ma preferì tenermi questi pensieri per me. -Per curiosità, a cosa ti serve?- gli chiesi curioso. Sembrava una telecamera professionale, cosa voleva farci?

-Per il mio lavoro, o comunque, futuro lavoro. Voglio riprendere fenomeni paranormali, indagarci sopra e scrivere dei libri a riguardo.- sembrava parecchio entusiasta per suo progetto.

-Wow.- esclamai interessato.

-Si, ma… Ah, se continua così dovrò cercare qualcuno che faccia le riprese al posto mio.- non provai a dissimulare il mio entusiasmo, mi sembrava una grande occasione dato che da adulto avrei voluto fare il cameraman. Sì, con ogni probabilità non sarei stato retribuito per il momento, ma mi fidavo delle capacità di Kibiki, era stato capace di convincere anche mia madre dell’esistenza dei fenomeni paranormali.

-Beh, potrei farti io da cameraman.- gli proposi.

-Mi faresti veramente un gran favore.- sembrava stare per accettare… inizialmente. -Ma… aspetta, se non sbaglio tua madre mi ha detto che hai il terrore dei fantasmi, dei cimiteri e in generale di molte altre cose…- mi disse. -Oh scusa… non voglio offenderti, ovviamente, ma sei veramente sicuro di voler fare qualcosa di simile?-

-Si!- dissi con determinazione. -Ammetto che da piccolo mi spaventavo facilmente, ma ora è tutto diverso.- dissi dall’alto dei miei quattordici anni… ah… al tempo ero così ingenuo e spensierato…

-Ok, allora.-

-Ottimo, tanto i fantasmi non ti possono fare nulla.- guardai Kibiki e notai che aveva un’espressione poco rassicurante. -Giusto?- chiesi conferma un po’ inquieto.

-Sì, più o meno…- deglutì -In realtà, anche se fondamentalmente tutti gli spiriti desiderano trovare la pace a volte sono pieni di risentimento e cercano di nuocere ai vivi.- deglutì di nuovo.

-Ma perché? Così rendono solo il lavoro più complicato a chi cerca di aiutarli! E se incontrassimo uno spirito maligno e prima che cominci ad attaccarci gli dicessimo “potremmo anche riuscire ad esorcizzarti quindi non ucciderci, per favore?” o qualcosa di simile? Allora pensi che funzionerebbe? Si convincerebbe?- Kibiki si mise a ridere.

-Non penso che funzionerebbe, ma tranquillo, non credo ci sia bisogno di essere così drastici. È raro che uno spirito cerchi di ucciderti. Però… se hai paura è meglio evitare…-

-No, non mi spavento! Se dovessi avere bisogno di me per delle riprese sai dove trovarmi.-

-Ne sei sicuro?- mi chiese preoccupato.

-Certo.- cercai di rassicurarlo.

Considerando com'è andata a finire forse avrei fatto meglio a non accettare… Kibiki… Dove ti sei cacciato?! Voglio uscire di qui...

 

Mentre Taguchi cominciava a riprendere conoscenza, non poteva fare a meno di rivivere quel pomeriggio di quindici anni prima, in cui aveva deciso di lavorare per Kibiki. L’uomo si mise seduto e si guardò intorno. Cosa è successo? Il ragazzo guardò dall’altro lato della voragine accanto a cui era svenuto e andò nel panico. Oh no! Come c’è finita li?! Dall’altro lato c’era la sua telecamera e l’apertura sul pavimento era troppo ampia per poterla riprendere. E ora? Cosa dovrei fare? Quella cosa che aveva detto a Morishige quando si erano incontrati, riguardo al fatto che riusciva a guardare con distacco i cadaveri solo attraverso la telecamera, non era falsa. Ansi, quando era appena arrivato, telecamera o no, non era proprio stato in grado di guardare i corpi senza urlare... Mi sa che al momento non posso recuperarla. Pensò con sconforto. Devo trovare Kibiki e uscire da qui! Uhm… dovevo anche incontrarmi con quel ragazzino! Sarà meglio affrettarsi, non so quanto tempo sia passato e quel tipo mi è sembrato piuttosto suscettibile… Anche se è niente in confronto a Naho. Pensò cercando di sdrammatizzare e si incamminò per l’entrata dove si sarebbe dovuto incontrare con Morishige circa un’ora dopo il loro primo incontro. In un angolo del corridoio si trovava una candela… cominciò a muoversi e a fluttuare, Taguchi la guardò atterrito.

-Quando si avvicina per controllare la candela lo uccidiamo, ok?- bisbigliò lo spirito di una bambina che teneva la candela, agli ad altri due. I due spiriti più piccoli risero pianissimo. Tutti e tre si erano resi invisibili per tendere un agguato al povero cameraman. Taguchi indietreggiò, per un attimo si bloccò e poi…

-Nooooo!- scappò urlando…

-M-ma m-ma, perché?!- disse la bambina fantasma.

-P-pecchè ha eaghito hoscì?- cercò di dire il piccolo senza lingua molto deluso.

Dopo aver corso un po’, Taguchi si fermò a riprendere fiato. Era a pochi passi dall’entrata quando sentì dei rumori. È già qua? Si avvicinò ulteriormente, ma vide un ragazzino con una divisa sul viola rossiccio e una ragazzina che indietreggiava spaventata posta dietro di lui.

-Ciao…- cercò di salutarli amichevolmente.

-Umh… ciao.- solo il ragazzo rispose.

-Siete, per caso, venuti qui con ragazzi di altre scuole?- domandò incuriosito.

-No, perché?- era sempre il ragazzo a rispondere. Quindi non hanno compiuto il rito con Morishige e il suo gruppo. Ma perché così tanti gruppi di studenti stanno compiendo quel rito?! Si chiese allarmato.

-Niente, niente… avete per caso visto un ragazzo di un’altra scuola nei paraggi? Porta una divisa…- il ragazzino lo interruppe interessato.

-Era molto alto? Se portava una camicia bianca in parte sbottonata forse si tratta di un mio compagno!- disse.

-Non credo proprio.- Perché quella ragazza mi sta guardando malissimo?! Ah no… sta guardando male il suo amico… sembra essere piuttosto agitata… -Il ragazzo indossava una divisa scura, aveva i capelli neri e portava gli occhiali. Avevamo deciso di incontrarci qui.- la ragazza ebbe una reazione, sembrava pensare a qualcosa, ma non disse niente.

-No, mi spiace. Non penso di averlo visto.- rispose il ragazzo.

-Uhm, capisco. Invece avete visto il mio capo? Porta uno yukata blu scuro, dovrebbe essere facile da notare.- chiese speranzoso.

-No...- questa volta risposero tutti e due.

-Ah, ok...- sospirò piuttosto deluso. -Scusate se non mi sono presentato prima, io sono Shogo Taguchi.-

-Kensuke Kurosaki del liceo Byakudan, piacere di conoscerti.- rispose cordialmente il ragazzo.

-Mitsuki Yamomoto... piacere...- disse brevemente la ragazza per nulla amichevole.

-Se vi va bene potremmo cercare il mio capo e il vostro compagno di classe insieme.- tentò di proporre Taguchi. Mitsuki indietreggiò di scatto e finì con le spalle sul portone d'accesso.

-Beh, in realtà… la faccenda è un po' più complicata di così, ma...- Kurosaki fissò Mitsuki e rifletté.  Forse se ci mettessimo a camminare in gruppo sarebbe più tranquilla e si sentirebbe più al sicuro... -Immagino che in tre sarà meno pericoloso.- concluse felice all'idea di aver trovato un modo per far stare meglio la compagna e le sorrise, ma lei ricambiò lo sguardo perplessa... C-cosa?! Pensa di farmi un favore? ...Facendomi accompagnare da un completo sconosciuto... Kurosaki, sei sicuramente un bravissimo ragazzo, ma a volte sei un po' tardo! A questo punto non mi stupisce che non abbia mai visto nulla di strano in Kizami pur conoscendolo da tanto tempo... la ragazza seguì i due uomini nonostante tutto. Lungo il tragitto Taguchi cercò di rompere il ghiaccio e di ottenere informazioni riguardo ai compagni che i due cercavano, per lo più era Kurosaki a dargliele, Mitsuki era molto diffidente e interveniva raramente. Dopo aver essersi fatto raccontare i trascorsi dei ragazzi nella scuola cominciò a capirne un po’ meglio il comportamento. Mitsuki si sentiva un po’ osservata. Sembrano tipo… preoccupati? Sono diventata completamente paranoica o questi due mi fissano sul serio? Che impressione penosa devo fargli, eh? Fa un sospiro e tieni la testa alta! Essere deboli ora non serve a niente quindi... semplicemente... cerca di apparire sicura! Cercò di farsi coraggio e prese un profondo respiro.

 

Morishige era guardingo e aspettava che Kizami lo attaccasse, ma per sua fortuna il ragazzo era molto più concentrato sul cadavere del compagno. Davvero un peccato... mi ha accusato di essere un assassino quando ancora non avevo fatto nulla, è stato lui a darmi l'idea di utilizzare al meglio il tempo che mi rimane qui ammazzandoli dal primo all'ultimo. Il minimo che potevo fare per ringraziarlo era dimostrargli che aveva ragione uccidendolo... Comunque è molto più sopportabile morto che vivo, forse non sarebbe stato interessante, tra tutti era il più patetico... O forse era Katayama? O Shimada? O Kurosaki? Umh, ho l'imbarazzo della scelta, non è una grande perdita che i primi due siano morti senza il mio aiuto. Almeno Shimada mi ha praticamente regalato un coltello... Devo ancora trovare Yamamoto più che altro. L'ho promesso a Fukuroi, no? Poverina... sembrava parecchio sconvolta. Sono proprio curioso di sapere che reazioni mi regalerà! Aspetta... Ma non l'ho già uccisa? N-no, non l'ho fatto… Allora perché mi sembra di averla già uccisa? Cominciò a fargli male la testa. Sarà colpa del colpo in testa? Kizami aveva cominciato ad osservare Ohkawa minuziosamente quasi come se volesse esaminarlo, in un primo momento a Morishige era sembrato deluso quando aveva scoperto l'identità del morto ora però sembrava piuttosto contento di giocare con i suoi arti. Sembra quasi un bambino che gioca con una bambola…. o che punzecchia il corpicino di un animaletto morto... Si, come paragone è decisamente più adatto… è così spensierato e allegro. Pensò il ragazzo incuriosito. Ora che lo guardo meglio... la divisa del ragazzo morto non è la stessa che indossava Fukuroi? Quindi Kizami è un loro compagno di classe, l'avranno già incontrato?  Se è così chissà che fine avranno fatto quei due... Forse è lui l'autore dell'omicidio in infermeria, non mi viene in mente nessun'altro che potrebbe essersi sbizzarrito in quel modo con un corpo. Se non riesco a liberarmene neanche questa volta è meglio rinunciare a trovarla, non voglio proprio pensare alla possibile reazione di questo tipo nei suoi confronti. Rifletté angosciato. Ma come dovrei sbarazzarmene?! D-dovrei... ucciderlo? Ha una stazza superiore alla mia ed ha pure un coltello! Sono a mala pena riuscito a tenere testa ad una ragazzina delle medie... La fissò un attimo e rabbrividì, era ancora scombussola da quello che era accaduto e dalla voce di Mayu. Spero che Kizami non si sia accorto della mia reazione... tornando a osservare il ragazzo si accorse che lo stava effettivamente fissando, Morishige cercò di fingersi indifferente e di non incontrare il suo sguardo. Kizami si spostò dal corpo di Ohkawa a quello di Nari, la fissò molto dubbioso e le prese il polso.

  ancora viva.- si rivolse a Morishige.

-C-cosa?!- esclamò, ma non appena Morishige cercò di guardarli sentì un "crac"... La scarpa di Kizami si trovava sopra la gola della piccola, l'aveva pestata spezzandole il collo. A quel suono Morishige sentì una specie di nausea e un urlo femminile nelle orecchie, non proveniva dal corpo della ragazza, sembrava sentirlo solo lui. Qualunque possibilità di redimermi avessi sembra che se ne sia andata sotto il piede di Kizami... Deglutì...

-Hai tagliato la gola troppo in superfice, era solo svenuta per lo spavento, probabilmente.- disse Kizami sorridendo e cominciò a pensare. Non è un assassino, chiunque abbia ucciso Ohkawa e l’altra bambina era davvero arrabbiato con loro e si è accanito sui loro corpi, avranno minimo una cinquantina di ferite a testa... sono morti dissanguati mentre questa ragazzina aveva solo un taglietto sulla gola. Fissò il ragazzo con gli occhiali che era visibilmente a disagio per quanto cercasse di nasconderlo. A giudicare invece da tutti i tagli che si ritrova lui invece direi... legittima difesa? Tornò ad osservare Nari con un sorriso sadico e le afferrò il volto. Quindi sei tu la vera assassina, piccolina? Lui è abbastanza perverso, ma a quanto pare gli servirebbe un ulteriore spinta. Non ha mai neanche provato a uccidere un animaletto nel suo mondo con ogni probabilità... A proposito...

-Come ti chiami? Non ti sei ancora presentato, o sbaglio?- domandò non distogliendo lo sguardo da Nari.

-Ehm... già. Mi chiamo Sakutaro Morishige e sono della Kisaragi...- rispose con tono neutrale. Kizami alzò gli occhi verso di lui e si accorse che si era un po' allontanato da quando aveva guardato l'ultima volta, cercò di non ridere... Sembra abbastanza spaventato da me, a quanto non si è ancora rassegnato ad essere ucciso. Vuole scappare? Sembra molto divertente...

Per ora è troppo concentrato su Nari per accorgersi di me... è la mia occasione. Non posso rinunciare a trovarla e lasciare che a proteggerla siano gli altri, Kishinuma, la capoclasse o peggio Mochida che ha già perso la sorella! Probabilmente non sono più veloce di Kizami, però forse e più interessato a quei tre corpi che a me e non mi seguirà...

Morishige cominciò la fuga. S-sono già stanco! Da quando è cominciata questa storia non mi sembra di aver fatto altro che camminare e correre... aspetta, ma cosa...? Mentre correva voltò un attimo il capo. No! Dannazione! Kizami lo stava già raggiungendo. Ma non era distratto dai cadaveri?! In realtà aveva finto di non guardare e non appena l'aveva sentito muoversi era scattato per inseguirlo. Ormai fra i due ci sarà stato meno di un metro di distanza. Non guardare indietro, continua solo a correre... Dannazione, non può finire così! Devo ritrovare Mayu... Il corridoio cominciò improvvisamente a tremare, Kizami perse l'equilibrio mentre Morishige cercò di continuare la corsa, ma nel punto in cui si trovava si formò una crepa che cominciò ad allargarsi, alla fine non poté fare a meno di finirci dentro. Passò qualche istante ed il ragazzo si accorse di non essere ancora caduto, il suo corpo penzolava verso il basso, ma Kizami, disteso sulla parte integra del pavimento, lo teneva per il polso. Rimasero in quella posizione finché non finì il terremoto, a quel punto Kizami cercò di sollevarlo.

-Dovresti ringraziarmi.- gli disse il ragazzo con un ghigno poco rassicurante sul volto. Morishige cominciò a dimenarsi. Nonostante ci fosse il rischio di morire o, sperava lui, semplicemente di rompersi qualcosa, cadere sembrava più allettante di essere torturato e ucciso da Kizami.

-Lasciami andare!- cominciò a ordinargli. L'altro ragazzo però non allentava la presa e continuava a tirarlo così Morishige provò a graffiargli il braccio con la mano libera, ma la ritirò appena si accorse che Kizami cecava di afferrargli anche quella, a quel punto cercò di dimenarsi ancora di più.

-Ah! Basta, non ne vale la pena!- disse spazientito e lo mollò, per fortuna era stata una caduta breve e, contro ogni pronostico, non sembrava essersi rotto qualcosa, ma preferì stendersi e rimanere immobile facendo del proprio meglio per trattenere il fiato e non sbattere le palpebre, sperando che Kizami, che lo guardava dall'alto, non si accorgesse che era ancora vivo. Forse non era così necessario dato che erano distanti e la luce era poca, ma era decisamente troppo spaventato per farci caso.  Alla fine, dopo alcuni istanti che sembravano interminabili, passati ad ascoltare il proprio battito cardiaco, Kizami gli sputò in faccia e dopo averlo guardato con sdegno se ne andò. Morishige rimase fermò finché non fu sicuro che era veramente andato via, poi si mise seduto e si asciugò il viso. Che schifo! Cominciò a guardarsi intorno e si accorse che per quanto fosse assurdo l'ambientazione non era cambiata, non si trattava di un sotterraneo eppure quello in cui si trovava prima era il primo piano. Sono stufo di domandarmi cosa sta succedendo, tanto qui è tutto così assurdo... Di nuovo quel rumore! Restando seduto si voltò, c'era di nuovo un rumore di passi, ma questa volta era più forte. Di chi si trattava?

-Ah... Quindi Kizami non l'hai ancora incontrato...- disse Morishige rivolto a una delle persone che erano arrivate. La ragazza rimase come paralizzata da quel tono così stanco e freddo, qualche istante dopo aver pronunciato quelle parole, il ragazzo svenne esausto. Taguchi, Kurosaki e Mitsuki si avvicinarono al corpo.

-Morishige…? Ma... cosa gli sarà successo?- disse Taguchi osservandolo. -Lo conoscevi?- chiese voltandosi verso Mitsuki.

-Ah, quindi era lui il ragazzo che cercavi?- finse di essere sorpresa. -In realtà... l'ho conosciuto qua.- ammise la ragazza, mentre Kurosaki guardava il corpo incredulo.

-K-Kizami... ha fatto questo?- chiese continuando a fissarlo.

-Già...- rispose Mitsuki. Perdonami Kurosaki, al momento non ho altra scelta. In realtà non poteva essere stato Kizami e Mitsuki lo sapeva bene. Morishige era ferito, aveva diversi tagli sulla pelle e i vestiti, ma non sembravano profondi. Kizami aveva un coltello, perché mai si sarebbe dovuto limitare ferirlo per poi lasciarlo in vita? Doveva essere stato qualcun'altro, ma l'avrebbe chiesto a Morishige una volta sveglio. Nel frattempo avrebbe sfruttato il dubbio di Kurosaki a suo vantaggio, le serviva qualcosa per difendersi e a questo punto il ragazzo non l’avrebbe contradetta.

-Dovremmo portarlo con noi, ma come?- rifletté Taguchi a voce alta.

-Semplice. Qualcuno dovrebbe trasportarlo.- disse Mitsuki fissandolo, anche Kurosaki lo fissava. Taguchi si indicò dubbioso, i due compagni annuirono. Alla fine Taguchi era la scelta più logica, Mitsuki era da escludere per ragioni pratiche, era certamente più leggera ed era circa venti centimetri in meno del ragazzo svenuto invece Kurosaki sarà stato una decina di centimetri in meno e molto probabilmente era anche lui più leggero. Mi sembra giusto, dopo tutto sono l'adulto del gruppo... Lo sollevò e caricò sulle spalle. È certamente più scomodo da trasportare di una telecamera...

-Dovremmo portarlo in infermeria, magari lì potremmo anche trovare qualcosa per difenderci, tipo... delle forbici forse?- cominciò a chiedere Mitsuki, Kurosaki sospirò.

 

Morishige cominciò ad aprire gli occhi lentamente, in qualche secondo si accorse di non riuscire a vedere quasi nulla, c’erano solo un insieme di macchie scure e sfocate, non aveva più gli occhiali, l’unica cosa che riusciva a capire era di trovarsi disteso su una superfice morbida. Era tutto un sogno ed ora mi trovo nella mia stanza? Sperò senza troppa convinzione in un primo momento, ma c’era del rumore intorno a lui. Si girò verso la fonte di tutto quel chiasso cercando di rimanere silenzioso per sicurezza. C’era una macchia parzialmente biancastra, si muoveva in lungo e in largo chinandosi qualche volta, ma ad un certo punto si bloccò.

-Ah?! Oh… sei solo tu…- disse una voce femminile che aveva già sentito in qualche occasione. -Certo che potevi avvertirmi di essere sveglio.- disse in tono leggermente irritato.

-Scusa… Yamamoto...?- cercò di indovinare. -Ah… non ci vedo proprio.- questa volta era lui a sembrare irritato.

-Tranquillo, gli occhiali sono alla tua destra.- cominciò a toccare il materasso, poi li trovò e li mise. Sembrava trovarsi su un lettino di un’infermeria, sul letto vicino si trovava un ragazzo, che non  ricordava di aver già visto da qualche parte. Addormentato in un angolo invece c’era Taguchi. Quindi alla fine era vivo... Mitsuki si muoveva lì intorno alla disperata ricerca di qualcosa.

-Scusa, ma non abbiamo trovato nulla per disinfettarti. L’unica cosa utile che sono riuscita a recuperare è questa.- disse la ragazza mostrandogli un rotolo di garza. -Ma non sembri in condizioni tanto gravi da dover essere bendato… non ho trovato nient’altro eppure… sarà la quinta volta che ricontrollo!- sospirò nervosamente, alla fine smise di cercare, ma continuò a muoversi avanti e indietro in preda al nervosismo. Sembrava che le sue gambe non le permettessero di fermarsi nemmeno per un secondo. La sua camminata finì per svegliare gli altri due.

-Oh! Scusa Yamamoto, dovevo rimanere sveglio con te e invece…- disse imbarazzato Taguchi.

-Kensuke Kurosaki, piacere di conoscerti.- si presentò amichevolmente lo sconosciuto compagno di Mitsuki.

-Sakutaro Morishige, piacere.- si presentò anche lui, Kurosaki lo fissò un po’ stranito.

-Saku… Sakutaro?- Morishige cercò di trattenere una smorfia di fastidio, ma Kurosaki sembrò non farci troppo caso.

-Bene, dato che siamo tutti svegli direi di proseguire le ricerche.- propose Mitsuki, sembrava incapace di reggere a lungo chiusa in quell’infermeria.

-Ok.- esclamò Kurosaki. Proseguire… tutti insieme? Se si avvicinasse Kizami camminando in un gruppo non lo sentirei di certo… Pensò preoccupato Morishige. Tutti… Ma Fukuroi e l’altra ragazza? Dove sono?

-Scusa, Morishige…- lo chiamò Taguchi. -Mi spiace, di Suzumoto nessuna traccia… Per quanto riguarda il mio capo invece? Hai scoperto qualcosa?- chiese speranzoso, ma il ragazzo scosse il capo e il povero cameraman sospirò. -Ah… dovrei anche cercare un modo di riavere la telecamera… Non puoi capire cosa significhi per me guardare ad occhio nudo tutti quei cadaveri!- pensò ad alta voce avvilito. Mitsuki cominciò a fissarlo incuriosita.

-Telecamera?- chiese la ragazza.

-Giusto, non ve lo avevo detto. Avevo una telecamera con me solo che…- Mitsuki lo interruppe.

-Aspetta! P-perché avevi una telecamera?- disse deglutendo.

-Semplice, faccio il cameraman e sono qui per lavoro.- sorrise e cercò di continuare il discorso ma…

-Quindi, sei venuto qui volontariamente?- chiese sempre più interessata.

-Certo, ma in che sen…-

-Quindi, sai anche come uscire di qui?-

-Ovviamente.- disse allegro. Kurosaki sembrò molto sollevato, ma gli altri due non sembravano tanto felici... -Me lo ha detto Kibiki poco prima di separarci quando…- ennesima interruzione di Mitsuki:

-Quindi, perché non hai pensato di dircelo?!- domandò infuriata, il cameraman cascò dalle nuvole.

-Aspetta, siete finiti qui per sbaglio?!- esclamò stupito.

-Sì! Non ti sei insospettito nemmeno per un secondo?!- disse minacciosa.

-B-beh…- Questo chiacchierone… di tutte le cose importanti che poteva dirmi non ne ha detta neanche una… Pensò infastidito Morishige, poi si accorse che lo sguardo minaccioso di Mitsuki si era spostato da Taguchi a lui.

-Tu invece… Sapevi che era un cameraman e che era qui per lavoro, giusto?- Morishige annuì ed indietreggiò, non ne capiva in motivo, ma in quel momento Mitsuki gli faceva quasi... paura… -Ma se sapevi che era qui volontariamente perché non gli hai chiesto come uscire?- gli domandò con tono isterico.

-Beh… in realtà…- In quel momento per me trovare la via d’uscita non era proprio una priorità… la verità è che non ci ho proprio fatto caso. Non poté fare a meno di bloccarsi pur non capendone la ragione.

-Non è che tu sapevi già come uscire?- chiese sospettosa e un po’ angosciata.

-Cosa?- domandò perplesso il ragazzo.

-Adesso puoi anche terminare questa specie di interrogatorio. L’importante è sapere come uscire, no?- si intromise Kurosaki. Sapendolo potremmo anche riuscire a convincere Kizami a tornare in sé e venire a casa con noi. Pensò il ragazzo speranzoso, ma fortunatamente il suo buon senso gli impedì di parlarne in quel momento. Mitsuki si era fermata, ma continuò a guardare sospettosa Morishige. Il ragazzo cercò di non pensarci troppo, anche lui si era calmato un po’, ma continuava a chiedersi perché Mitsuki fosse riuscita a spaventarlo in quel modo. -Allora… cosa si deve fare per uscire di qua?- chiese impaziente Kurosaki.

-Dovreste semplicemente compiere il rito al contrario e riunire i pezzi della bambola di carta.-

-R-riunire i pezzi? Tutti i pezzi?!- esclamò dubbiosa la ragazza.

-Non servono tutti!- si affrettò a tranquillizzarla Taguchi. -Basta che ripetiate la formula una volta per ogni partecipante al rito.- Quindi una volta trovata Mayu posso direttamente farla uscire di qua… accetterà? Non sarà affatto facile convincerla a lasciare gli altri… ma devo farlo, è per il suo bene. Comunque possono cavarsela da soli, se lasciassi scritto da qualche parte come tornare gli altri potrebbero trovarlo e sarebbe tutto a posto, giusto?

-Comunque… com’è che avete fatto a finire qui per sbaglio?- domandò confuso il cameraman.

-Il rito era su internet, doveva trattarsi di un rituale per rimanere amici per sempre.- spiegò Kurosaki rabbrividendo.

-Già, la rappresentante della mia classe l’ha trovato in un blog sul paranormale se non sbaglio.- confermò Morishige.

-Un blog… sul paranormale…?- disse insicuro Taguchi.

-Ce lo avete messo voi su internet?- chiese dura la ragazza.

-No, ovviamente!- replicò secco il cameraman. -Stavo solo pensando che…-

-Lo avete spiegato a qualcun'altro?!- accusò Mitsuki con voce tremolante.

-No! O meglio… A parte me e Kibiki lo sa solo un’altra persona… ma è affidabilissima!-

-Yamamoto, penso che sia meglio finirla qua.- disse Morishige il più calmo ed educato possibile.

-M-ma… Tutto questo potrebbe essere successo solo a causa di uno stupido scherzo! Te ne rendi conto?! La persona che ha fatto tutto questo è…- Morishige cercò di interromperla.

-Ok, lo capisco. Ma pensare al colpevole qui serve a qualcosa?- la ragazza non rispose. -Poi, quando saremo usciti ne parleremo con la polizia.- Dire alla polizia che per colpa di qualcuno siamo finiti in una dimensione a parte piena di cadaveri dove degli spiriti di bambini e un liceale psicolabile mietono vittime… La polizia si occuperebbe mai di un caso simile? Non ne sono sicuro… affatto! Spero solo che si calmi…

-Se non troviamo la mia telecamera non avremo un bel niente da mostrare alla polizia…- si lamentò Taguchi e Morishige lo fulminò… metaforicamente e con lo sguardo ma se avesse potuto fulminarlo sul serio, probabilmente lo avrebbe fatto.

-Senti…- cominciò a chiedere Mitsuki. -Ma chi è stato a conciarti in quel modo?- disse a Morishige attirando immediatamente l’attenzione di Kurosaki. -Prima hai parlato di Kizami, ma non può essere stato lui, aveva un coltello, se ti avesse colpito avrebbe certamente fatto più danni.- sembrava abbastanza sospettosa.

-Ho incontrato Kizami, ma in effetti lui non c’entra. C’era una ragazzina delle medie con un tagliacarte, per quanto possa sembrare assurdo con quello era già riuscita a uccidere un’altra ragazzina e… uno del liceo…- guardando il modo in cui era vestito Kurosaki gli tornò in mente qualcosa. Vero… me ne ero dimenticato… -Per caso il vostro gruppo era formato da più di sette persone?- domandò il ragazzo.

-P-perché.- chiese Kurosaki.

-Se Fukuroi e la ragazza che lui e Yamamoto stavano cercando non sono qui perché hanno fatto una brutta fine…- cominciò a dire osservando attentamente le reazioni di Mitsuki. -Fareste meglio compiere il rituale subito ed andarvene.- fissò attentamente i volti dei due ragazzi, era abbastanza sicuro di aver indovinato…

-Cosa intendi dire?!- domandò scioccato Kurosaki.

-Mi dispiace… Il ragazzo ucciso portava la tua stesse divisa e la ragazzina lo aveva ucciso perché non faceva altro che chiedere di aiutarlo a salvare un suo amico che però era già morto, quindi dato che dubito che vogliate recuperare Kizami non credo che abbiate altre persone da trovare…- A quanto pare potrò proseguire da solo… molto meglio così…

-Ci sono ancora Tohko e Shimada!- disse finalmente Mitsuki.

-Capisco…- ma Morishige non era comunque intenzionato a rinunciare al suo progetto. -Buona fortuna allora.- si voltò, uscì dall’infermeria e cominciò ad andarsene.

-C-cosa? Hey!- lo chiamò Taguchi. Anche gli altri decisero di uscire dall’infermeria.

-Sei proprio un asociale.- sentenziò Mitsuki con le braccia conserte.

-No, non mi risulta… ho accettato di percorrere parte della strada con te e Fukuroi, no?- disse Morishige girandosi verso di lei con tono gelido.

-Ma ci hai mollato alla prima occasione!- lo accusò.

-Erano affari vostri e non mi sembra che mi abbiate chiesto di aiutarvi a inseguire la vostra amica.- ribatté freddamente.

-No, ma se fossimo stati in tre… Beh sì! Emi sarebbe morta comunque, ma forse per Fukuroi… avresti potuto aiutarmi a fare qualcosa!-

-Forse… o forse in preda al panico sarei fuggito.- Non mi piace pensare di poter avere una reazione simile, ma… Beh, cerchiamo di essere onesti. Dopotutto ho ucci… fatto uccidere una ragazzina da Kizami… Pensò amaramente il ragazzo. -In ogni caso ormai è morto, non provare a incolparmi.- Mitsuki inferocita fece uno scatto in avanti, ma venne fermata da Kurosaki.

-Ok… MItsuki… per favore non fare in questo modo!- disse il poveretto mentre cercava di trattenerla. Morishige non riuscì a non fissarla spaventato.

-Come puoi avere un’elaborazione del lutto simile! Emi e Fukuroi… Loro sono morti! Non li rivedrò mai più! Indipendentemente dal fatto che riesca o no ad uscire da questo inferno!- urlò in preda all’isteria. -Ma reagiresti così anche se a morire fosse Suz…- si bloccò prima di finire il nome… al solo sentire la prima sillaba l’espressione di Morishige era passata da spaventata a truce. Kurosaki la mollò e stavolta fu Mitsuki a indietreggiare. Stava per dire Suzumoto? Meglio che stia attento e pronto ad intervenire, l’ultima volta mi è sembrato molto suscettibile su questo argomento… pensò Taguchi, poi si accorse che Morishige avanzava minaccioso. Ok, meglio intervenire ora! Lo bloccò immediatamente.

-Ok… cerchiamo di calmarci tutti quanti…- disse il cameraman con una risatina nervosa, ora il ragazzo con gli occhiali era perfettamente immobile, ma cominciò a stringere un polso dell’uomo piantandoci le unghie. -Ahi!- esclamò.

-Cos’è che stavi per dire, Yamamoto?- disse il ragazzo in tono neutro, ma tremolante… -Forza… Dimmelo… No! Ora me lo devi dire!- il tono era diventato furibondo.

-Ahia!- ripeté Taguchi mentre la presa del ragazzo diventava più forte.

-I-io… d-dicevo solo…- cominciò a balbettare la ragazza. -Se a morire fosse uno dei tuoi amici reagiresti così velocemente al lutto?!- chiese in fine, tutto d’un fiato. Il ragazzo si calmò improvvisamente.

-Ahi!- Taguchi lo ripeté una terza volta sperando che smettesse di stringere, ma il ragazzo sembrava non farci caso.

-Beh… ecco… Mi dispiacerebbe ovviamente. Ma se uno è morto, è morto, il mio dispiacere non lo riporterà certo in vita e comunque… anche se ne ritrovassi il cadavere, si tratterebbe solo di un oggetto inanimato. Non sarebbe più quella persona…- Lei è viva… lei viva, lo so che è viva. Deve esserlo!

-Ho detto ahia!-

-Ah, raccapricciante…- commentò la ragazza a bassa voce e denti stretti.

-Aiuto! Qualcuno mi aiuti! Mollami!- urlò Taguchi e finalmente Morishige lo lasciò.

-Vedi cosa può succedere… In questo posto la mente delle persone è più fragile del normale. È meglio stare in gruppo il meno possibile o si finisce solo per danneggiarsi avvicenda.- spiegò il ragazzo tornato tranquillo.

-Va bene, ok… Ma… se trovo Tohko e nel frattempo sono impazzita chi è che mi impedirà di danneggiarla?- domandò la ragazza, stavolta era piuttosto calma… o semplicemente stanca morta. -Se impazzisco, ma nel frattempo sono in gruppo c’è chi se ne accorgerà ed eviterà che io faccia del male agli altri, ma se sono da sola e trovo Tohko c’è il rischio che l’ammazzi! Oltre a questo, guarda che non tutti riescono a stare da soli…- la ragazza andò dalla parte opposta rispetto a quella in cui stava andando Morishige precedentemente, Kurosaki la seguì. -Beh, che dire… buona fortuna…- salutò acidamente. Morishige rimase immobile guardando verso il basso. Poteva essere pericoloso per Mayu? Per quanto se lo domandasse non riusciva a pensare di poterlo essere. Ma… per sicurezza forse dovrei…

-Tutto bene?- domandò con tono basso Taguchi che era rimasto lì ad osservarlo.

-Ehm…- Quanto tempo ancora riuscirò a rimanere lontano dai cadaveri? Se Mayu mi vedesse comportarmi in un certo modo non c’è dubbio, scapperebbe… Forse, volente o nolente con più persone nei paraggi sarei costretto a fare più attenzione. -Ehm…- si alzò, guardò per qualche istante nella direzione di Mitsuki e Kurosaki e cercò di raggiungerli, Taguchi lo seguì. Kurosaki li osservava po’ insicuro mentre Mitsuki guardò Morishige abbastanza inquieta.

-Posso?- chiese Morishige. Kurosaki non sapeva se acconsentire e si voltò verso Mitsuki.

-O-ok…- rispose lei. Beh, prima mi sono arrabbiata perché non voleva venire con noi quindi non dovrei essere contenta di avergli fatto cambiare idea? Lo sarei se non riuscisse ad essere così sospetto…  Sì, non mi sono comportata meglio di lui però... Ah... proprio non ne sono sicura... Il gruppetto si incamminò di nuovo. Taguchi guardava Morishige in modo insistente, il ragazzo si sentiva veramente infastidito.

-Che c’è?- domandò sotto voce.

-Niente… ma non pensi che dovresti scusarti?- domandò sempre sotto voce Taguchi, Morishige gli fissò il polso.

-Giusto… mi dispiace per il polso.- sussurrò.

-Oh, grazie… aspetta non intendevo per quello!- l’uomo fissò Mitsuki, Il ragazzo sospirò.

-Mi dispiace, per quello che è successo prima.- disse a voce alta.

-Non fa niente.- rispose in fretta lei. -Penso che anche io dovrei scusarmi, in effetti.- ammise un po’ titubante.

-In realtà dovresti scusarti anche di averla lasciata sola...- Morishige lo guardò minaccioso... Ma perché dovrei scusarmi per una cosa simile?! Forse stava tirando un po' troppo la corda. Il cameraman sospirò. “Impicciarti in queste liti fra ragazzini e cercare di farli andare d’accordo ti fa forse sentire più adulto? Congratulazioni, sei proprio un idiota Taguchi.” Sì, penso che Naho mi direbbe qualcosa di simile… Non ci perdonerà mai per averla lasciata a casa, ma in fin dei conti è molto meglio per lei che sia andata così…

Il gruppetto arrivò davanti delle scale però c’erano un mucchio di banchi e sedie accatastati a bloccarle.

-Direi di metterci a lavoro e spostarli.- disse Mitsuki sollevando uno dei banchi. -Forza, aiutatemi.- chiese al resto del gruppo. Taguchi e Kurosaki si unirono a lei, Morishige rimase fermo a fissarli per un po’ con le braccia conserte.

-Hey!- lo richiamò la ragazza. -Forza, datti da fare anche tu!- gli ordinò un po’ brusca. Morishige sospirò e si avvicinò ai banchi. Li fissò un po’ cercando di capire che banco prendere e come prenderlo, nel frattempo lo sguardo confuso di Mitsuki lo infastidiva. Cercando spostarne uno dal mucchio sopra, che però si era incastrato con uno dietro, rischiò di farne cadere altri. -No! Attento!- Mitsuki corse tempestivamente a reggere parte dei banchi pericolanti appoggiandocisi contro mentre Morishige cercava di estrarre quello che aveva afferrato. Terminata l’operazione la ragazza si accorse che già trasportare un banco per lui sembrava essere un grande sforzo o comunque una grande seccatura, non sembrava nemmeno capire come prenderlo. -No, non c’è bisogno che lo trasporti con la schiena così incurvata all’indietro, così non riesci a vedere dove vai.- abbassò un po’ il banco tenendo la schiena un po’ più dritta. -Attento, là c’è il muro!- lo scontro tra il banco e il muro provocò un gran rumore e fece cadere qualche piccolo pezzo di intonaco sulla testa del ragazzo. Kurosaki non riuscì a trattenere una risata, Mitsuki invece cercò di darsi un po’ di contegno. -Non… non hai proprio senso pratico, eh?- disse provando a trattenersi, ma alla fine una risatina scappò anche a lei.

-Se sono davvero tanto inutile è meglio che non faccia niente.- sbuffò infastidito e si sedette a terra.

-No, non scherzare! Rimettiti a lavoro.- Mitsuki continuò a ridacchiare un po’ mentre cercava di farlo alzare tirandolo per un braccio. -Beh, alla fine è meglio che tu non sia venuto con me e Fukuroi. Ragazzo o no, non mi saresti stato di alcun aiuto.- sospirò la ragazza una volta riuscita a farlo alzare.

-Ragazzo o no?- ripeté confuso.

-Il ragazzo che era con Yamamoto è stato attaccato da uno zombie o qualcosa di simile e le ha detto di scappare.- cominciò a spiegare Taguchi, Mitsuki si fece scura in viso -Pensavi che se ci fosse stato un altro ragazzo avreste potuto fare qualcosa, giusto?- stavolta si rivolse alla ragazza.

-Ehm… Taguchi, credo che…- cercò di dirgli Kurosaki.

-In pratica, quando le hai detto di non incolparti, lei si è sentita come se le stessi dando la colpa.- Morishige fissò dubbioso Yamamoto pensando che stesse per avere un altro attacco d’ira, ma lei sorrise… anche se in modo un po’ maligno... Kurosaki la guardò preoccupato.

-Eh?! Taguchi!- esclamò il ragazzo.

-Che c’è?- chiese tranquillo l’uomo non rendendosi conto della ragazza.

-Signor Taguchi…- cominciò a dire lei, sollevando una sedia e minacciando di tirargliela.

-Si…? Eh?!- esclamò accortosi del pericolo.

-Le dispiacerebbe comportarsi da adulto e non parlare di cose che non la riguardano?- chiese in tono tranquillo.

-S-scusa!- la ragazza abbassò la sedia e sospirò. Per qualche strano motivo, nonostante il gesto, sembra abbastanza stabile… era molto diversa dalle altre volte in cui aveva perso le staffe.

-K-Kurosaki…- lo chiamò la ragazza. -Mi dispiace per come mi sono comportata fino ad ora… Mentre per quanto riguarda voi due… Beh, vi assicuro che di solito non sono così agitata! Sapete, è solo… solo che…-  Non voglio essere lasciata da sola e che gli altri credano che non ho alcun bisogno d’aiuto... e non è mai stato particolarmente importante per me sembrare forte, mi comportavo in quel modo così senza pensarci, non lo facevo di proposito. Però… apparire così debole ed essere un peso per gli altri decisamente non mi piace!

-Guarda che non hai alcun bisogno di giustificarti.- sospirò Morishige. -Ti sono morti la maggior parte degli amici, uno di loro è impazzito e altri due sono ancora da trovare. Poi considera la pericolosità della situazione e tutti i cadaveri che hai visto nelle ultime ore… sentirsi destabilizzati è normale, non dovresti preoccupartene tanto…- Inoltre che utilità ha giustificarti con noi? Taguchi è troppo grande per essere un tuo compagno di classe ed io sono di un’altra scuola. Usciti di qui non ci vedremo mai più. -Neanche noi siamo tranquilli. Kurosaki non fa altro che tremolare e guardarsi intorno mentre Taguchi per non fissare i cadaveri non guarda dove mette i piedi e rischia di inciampare, probabilmente chiacchiera anche meno di quanto farebbe nel mondo esterno.- Per fortuna. -Tu semplicemente dimostri in modo più evidente di sentirti a disagio.-

-Già… forse sto diventando troppo melodrammatica…- disse cercando di riderci su, ma dimostrando un po’ d’imbarazzo. Vuole scusarsi anche per essersi scusata?

-Non mi aspettavo che potessi essere tanto sensibile in effetti.- sorrise Kurosaki mettendo una  mano sulla spalla della ragazza. -Comunque smettila con questa storia, non hai nulla da invidiare ad un ragazzo, nemmeno in quanto a forza. Semplicemente in certe situazioni chiunque sarebbe impotente.- la fece sentire un po’ più in imbarazzo invece di tranquillizzarla. Hanno intenzione di rimanere a discutere ancora per molto? Non avevano anche loro delle persone da trovare? Morishige cominciò a spazientirsi.

-Ehm… Hey!- li chiamò Taguchi che ne frattempo era l’unico ad aver ripreso a spostare banchi. Tornarono a cercare di spostare il passaggio… in realtà Morishige cercò di nuovo di starsene in disparte, ma dopo qualche occhiataccia di Mitsuki cercò di spostare qualcosa anche lui… comunque ci provò…

Dopo aver ripreso la ricerca Taguchi cominciò a rallentare. Continuava a ripensare al modo in cui gli studenti era finiti in quella scuola… uno stupido scherzo su un blog sul paranormale… Anche Naho ne aveva uno… Sì, ma Naho non farebbe mai qualcosa di simile. In effetti non avrebbe avuto alcun motivo, ma l’uomo non riusciva a non pensarci. Perché dovrebbe farlo poi? Si sarà preoccupata per Kibiki una volta scoperto che eravamo andati senza di lei… forse anche per me? Ma che senso avrebbe mettere il rito su internet per far arrivare qui altra gente? Al massimo potrebbe cercare di venire qui anche lei… ma da sola non può e non coinvolgerebbe mai Ooue in qualcosa di simile, credo… Beh perchè mi preoccupo? Le sparizioni degli studenti sono cominciate prima che pianificassimo di venire qui, quindi Naho non c'entra. Per un attimo ebbe l’impressione che accanto a lui, ma nella direzione opposta fosse passata una ragazza molto simile a Naho… Si girò  verso la direzione in cui l’aveva vista andare, per un attimo gli sembrò di rivederla poi scomparve di nuovo. No… non può essere!

Morishige sentì il rumore prodotto dai passi di Taguchi diventare sempre più flebile, infine svanì del tutto. Il ragazzo si fermò un attimo per controllare e non lo vide più. Mitsuki e Kurosaki si insospettirono non sentendo più rumore dietro di loro così si fermarono anche loro…

-Ehm… Taguchi dov’è?- chiese preoccupata la ragazza.

 

Note:

-In realtà non so come Taguchi sia finito a fare da cameraman a Kibiki.

-Nel punto in cui ho fatto rinvenire Taguchi, nel gioco dovrebbe essere morto probabilmente, anche se a me in realtà è sembrato solamente svenuto.

-La frase del bambino senza lingua è “perché ha reagito così?” spero si capisca, ma per precauzione l’ho scritto.

-In corpse party blood covered Kibiki non riesce a dire a Taguchi il metodo per uscire o comunque sembra non riuscirci...

-Sempre in blood covered Taguchi dice che sono scomparsi degli studenti e pensa che sia a causa della scuola, ma in teoria se fosse davvero così nessuno si dovrebbe ricordare di loro e sapere che sono scomparsi o forse quello è un dettaglio che aggiungono solo in seguito?

-Morishige a volte veniva preso in giro per via del nome, Sakutaro come nome dovrebbe essere abbastanza insolito o comunque vecchiotto… tipo Addolorata o Crocifissa suppongo…

-Nel secondo capitolo di book of shadows, quando Mayu si ritrova davanti una scala bloccata da un mucchio di banchi, pensa che Shige-nii non le sarebbe stato di grande aiuto in quella situazione, non sembra molto portato per il lavoro manuale. L’ho trovata una cosa abbastanza buffa così mi è venuta in mente la scenetta.

In teoria questa parte doveva finire con questo capitolo… in teoria… Alla fine questa fanfiction somiglia abbastanza poco ad una raccolta… Spero solo che sia un capitolo decente, grazie dell’attenzione.

  
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