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Autore: Skrill rider    08/11/2016    1 recensioni
(Sequel di "Eroi di Berk", leggete il primo libro, altrimenti non capirete niente di questa storia)
In questo secondo libro delle Cronache di Berk, si vedranno Arkius ed Eyvind ormai ventenni, alla ricerca della loro terra nativa, la terra del sud, la Southern bakken.
Durante il viaggio verranno a conoscenza di verità che segneranno per sempre le loro vite, stringeranno amicizie, combatteranno per la libertà, si faranno carico di una missione, cercheranno la loro vendetta...e dopo tutto questo? Resteranno nella loro patria o seguiranno il loro cuore, tornando a Berk?
Vi ho incuriosito abbastanza? Allora venite a leggere questa nuova avventura!
Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Drago Bludvist, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Berk'
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-Ok, d’accordo, per oggi ho avuto abbastanza sorprese…- sbuffò Arkius.
-Beh, caro ragazzo, che modi sono di salutare il tuo vecchio nonno? Ti credevo morto sai?- disse il vecchietto sputacchiando.
-Mi dispiace nonno.- rispose il ragazzo –ma scoprire di avere un padre come Drago non è facile da accettare.-
-Eh lo so…- gorgogliò lui con aria grave –Drago ha completamente perso la ragione, dopo che ha perso tutto.-
Ranera si fece avanti:- Scusate, ma sento dei passi avvicinarsi.- bisbigliò.
E in effetti era così. Qualcuno stava arrivando a prenderli.
Una chiave venne inserita nella robusta serratura.
Il rumore scandito dei catenacci che si aprivano parve quasi assordante, nel cupo silenzio che si era venuto a creare.
La porta si aprì lentamente, cigolando.
Entrò la guardia che prima li aveva condotti da drago.
-Seguitemi.- disse a bassa voce.
-Ah no, bestione!- proruppe Franziska – se hai intenzione di sottoporci a torture atroci o a gettarci nell’olio bollente per ucciderci tra dolori che ci ricorderemo anche nel Valhalla…non mi dispiacerebbe più di tanto, in realtà. Ma almeno specificalo, odio le sorprese. E se vuoi ucciderci, puoi uccidere prima mio cugino? Vorrei morire dopo aver visto qualcosa di figo, sai…-
La guardia le tirò una violenta botta in testa, facendola volare a pancia all’aria.
-Oooh gira tutto!- disse lei emozionata per il momentaneo intorpidimento.
Gli altri ragazzi la aiutarono ad alzarsi e seguirono la guardia.
Li condusse lungo lo stesso corridoio buio che avevano percorso prima, ma questa volta aprì una minuscola porticina sulla sinistra. Era talmente piccola che non l’avevano nemmeno notata e si dovettero abbassare per varcarla.
Si presentò a loro uno spettacolo terribile.
Fulmine, Luna, Windshear e molti altri draghi intrappolati in gabbie a prova di fuoco, piazzate su navi pronte a salpare.
Nell’aria torbida di quella giornata era una visione quasi inquietante.
Ai cinque ragazzi parve che le speranze che li mandavano avanti fossero svanite definitivamente.
Tutto il loro lavoro era stato vano, dunque. Drago aveva vinto. Aveva i loro draghi e l’esercito che era riuscito a radunare poteva spazzare via qualunque forza armata della terra.
La guardia si voltò e disse:- Drago avrà bisogno di qualcuno che addestri i suoi draghi. Salite su quella nave.- facendo segno con la testa verso la nave su cui erano rinchiusi i loro draghi.
Arkius, in un impeto disperato cercò di balzargli addosso, ma venne messo al tappeto.
Non gli rimaneva altro che ubbidire.
Le cose non potevano andare peggio.
Vennero condotti fino alla stiva, dove vennero rinchiusi.
Era straziante, nel buio della pancia della nave, sentire i mugolii scoraggiati dei loro amici squamosi.
-Era quasi fatta…- moromorò Ranera.
Heather e Eyvind piangevano in silenzio.
Franziska invece, ripresasi dallo stordimento della botta, aveva iniziato a piangere più forte di un tamburo furente appena nato, facendo un casino infernale.
Arkius si avvicinò ad Eyvind e l’abbracciò stretto.
In un momento così drammatico, avere lei tra le sue braccia, lo fece sentire ancora più a disagio, in qualche modo. Come se avesse fallito nel proteggerla. Come se, mollandola, l’avrebbe potuta perdere per sempre. Lei, che era ciò di più importante che gli fosse rimasto. Questo gli provocò un peso al cuore, e la voglia di stringerla più forte. Di sentirne il calore. Di percepire la vita nel battito singhiozzante del suo cuore così vicino.
Fu quando lei ricambiò l’abbraccio che tutto cambiò. Adesso era lei che accettava di restare con lui. Lei che gli mostrava quanto fosse importante. Una roccia su cui aggrapparsi durante una caduta nel vuoto.
Ciò riempì Arkius di gioia.
Ma com’era possibile provare gioia in quelle circostanze?
In quel momento capì che l’amore, nel suo piccolo, sconfigge anche l’odio più grande, se libero di agire.
Diverso fu quando lei gli diede di sfuggita un bacio sulle labbra e mollò l’abbraccio.
Forse voleva solo piangere in pace, perché si vergognava a farsi vedere.
Arkius senti la potenza di quel piccolo e breve bacio, che lo colpì al midollo con il suo calore. Gli parve di stare sognando di cadere, e quando Eyvind si sottrasse all’abbraccio, gli parve di svegliarsi e sentì di nuovo il freddo odio riprendere il possesso del suo cuore, stringendolo in una morsa di ghiaccio.
Trovò una fessura nello scafo della nave, vi guardò attraverso e e si accorse che erano partiti.
 
Dove sarebbero andati? Andò avanti a ripetersi questo nella testa finchè non scese la notte.
Allora tornò alla piccola fessura, che gli pareva fosse il suo ultimo contatto con il mondo.
Fuori il vento soffiava dolce, nel buio.
Nel buio…Arkius credette di vedere un drago volare. Una furia buia. Cavalcata da qualcuno. Arkius sentì che era lui. Il suo amico, che aveva lasciato a Berk cinque anni orsono. Hiccup…
Era lì…volava a fianco del veliero, ma qualcosa non quadrava. Aveva lo stesso aspetto di cinque anni prima…di un ragazzino.
Arkius capì che si trattava di un’illusione.
Ciò lo sconsolò non poco.
Eppure…gli sembrava di udire la sua voce.
Gli diceva:- Ricordati chi sei! Sei il mio amico, un guerriero che non sarà mai schiavo! Non arrenderti e torna a casa!-
Poi la visione sparì.
A quel punto sentirono la serratura aprirsi ed entrò la guardia di prima, che si tolse l’elmo rivelando il suo volto.
Era Axel.
-Vecchio mio che fai qui?- Chiese Arkius con un po’troppo entusiasmo, dato che Axel lo zittì con un cenno della mano.
-Le guardie sono tutte addormentate- bisbigliò –ho portato la ciurma e abbiamo liberato i draghi. Ora dovete solo guidarli per distruggere la flotta.-
-Axel, sei grande, si può sempre contare su di te!- esclamò il Arkius a bassa voce.
-Vedi, vi abbiamo seguiti e una volta capito dove eravate diretti, ci siamo introdotti nella fortezza sostituendoci alle guardie, per spianarvi la pista.- spiegò il pirata –sempre ai suoi comandi capitano.- concluse.
 
Si diressero fuori, dove li aspettavano i draghi, molto eccitati di rivederli.
Loro li zittirono con delle carezze sul muso e li sellarono.
Quanto era bello sentire di nuovo il legame drago-cavaliere e volare liberi nel cielo.
Fu così che volarono sulla flotta di Drago, impotente, e la distrussero una volta per tutte.
Dopo tornarono verso la terraferma e atterrarono.
-Vi saremo per sempre riconoscenti Axel.- ringraziò Arkius.
-Tutto per il nostro capitano.- gli sorrise il fedele nostromo.
-Direi che è giunto il momento dei saluti allora?- chiese Ranera.
-Perché non tornate a Berk con noi?- propose Eyvind.
Stettero a lungo a discutere su cosa si sarebbe fatto, ma alla fine Ranera e Franziska decisero di seguire Arkius e Eyvind a casa loro.
Axel e la ciurma invece decisero che il loro posto era il mare e la libertà, quindi sarebbero andati per conto loro.
Arkius promise loro che sarebbero stati sempre i benvenuti, sia a Berk che nelle Southern bakken.
Poi, prima di partire, scagionarono il nonno di Arkius, che prese posto al trono delle terre del sud.
E fu così che la compagnia di Arkius si sciolse e incominciò il ritorno a casa.
Fu bello solcare mari, terre, venti e nuvole a velocità drago, diretti verso Berk. Non il luogo dove nacquero, ma la loro casa.
Ranera, Franziska e Heather erano con loro.
Viaggiarono per due mesi, fermandosi poco, durante la notte, tanta era la voglia di tornare.
E finalemente, alla fine del secondo mese, quando ormai l’autunno era nel pieno del suo grigiore, la videro.
Berk.
 
 
Hiccup lo sapeva che quel giorno non era come gli altri. Lo percepiva.
E ne ebbe la conferma, quando Valka, sua madre, lo avvertì dell’arrivo di tre draghi, diretti proprio verso l’isola.
E lui riconobbe subito lo skrill e la furia buia Luna. E anche Windshear, ovviamente.
 
Abbassò il cannocchiale e disse a Sdentato:- Hai visto bello sta tornando Arkius, e anche Luna!-
Al che, risultò alquanto difficile contenere la gioia del drago, che si mise a saltare come un matto uggiolando e ribaltando ogni oggetto sulla sua traiettoria.
Hiccup fece chiamare tutti, perché si organizzasse una festa e un banchetto per dare il bentornato ad Arkius.
Chissà com’era cambiato…
Atterrarono a Berk un’ora più tardi e tutti gli si precipitarono addosso ad abbracciarli e a fargli mille domande.
Tutti rimasero impressionati dalla cicatrice di Arkius, che raccontò tutti gli eventi capitati in quei cinque anni. Lo stesso fecero Hiccup e gli altri cavalieri.
Franziska fece subito amicizia con Testaditufo, che in realtà non risultò molto entusiasta di correre per tutta Berk inseguito da una psicopatica innamorata.
Molte novità vennero scambiate quel giorno, tra risate e gioie incontenibili.
E fu bello sentirsi davvero a casa.
 
Questa è Berk. Non provate a cercarla, perché non riuscireste nemmeno a trovarla su una mappa. Qui abitiamo noi, i vichinghi, insieme ai nostri amici draghi.
La vita scorrerebbe lenta, se non fosse per tutti i guai che ci procuriamo. E non sempre c’entrano i gemelli.
Ma alla fine, qualunque difficoltà ci si presenti, riusciamo sempre a superarla.
Certo, ci potranno essere incendi, inondazioni, terremoti, assalti nemici, ma noi abbiamo una aiuto che non ci abbandonerà mai: i nostri draghi.
 
ANGOLO AUTORE
 
Salve bella gente!
Come vedete, dopo tanto tempo…sono…finalmente…ritornato! Yeah!
Questa è la chiusura del secondo libro delle cronache di Berk, perdonate il ritardo imperdonabile.
Sis, finalmente ti ho dato il tuo Tuff, sei contenta? :-P
Per quanto riguarda il terzo libro…non so se lo scriverò…però non vi dico niente se non…
Alla prossima!
Skrill rider
   
 
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