Fanfic su attori > Jared Leto
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Autore: ikuccia    10/11/2016    1 recensioni
Se fossi la condizione per una generosa donazione da parte di un uomo misterioso cosa faresti?
Un benefattore mascherato dagli occhi penetranti ti ha appena scelto come sua preda.
Quale sarà il vero prezzo di questa proposta indecente?
Quando Jared Leto posa il suo sguardo su di te puoi sentirti al sicuro?
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Avevo evitato Jared per tutta la giornata.
Ammiravo il calare del sole tingere di porpora ed arancio i canali di Venezia.
Il ritorno in capitale era sempre più vicino e speravo che il tempo si consumasse veloce per consentirmi di voltare ancora una volta pagina, di immergermi in un nuovo progetto e di distrarmi da quella serie di eventi fallimentari che avevano caratterizzato la mia vita privata: in così poco tempo mi ero, finalmente, liberata da una relazione che puzzava di abitudine per immergermi in una folle storia di sesso, gelosia, tradimenti e sentimenti contrastanti.
Avrei voluto incolpare quell’uomo per quei fallimenti amorosi ma non riuscivo a trovare una sola azione o una sola parola che lo rendesse colpevole.
Ero stata io a lasciare Alex e la causa era da ricercare nel suo egoismo; ero stata io ad accettare le condizioni di quella donazione e sempre io avevo ceduto al suo fascino; non era neanche colpa sua quel bacio, Vera me lo aveva confermato.
Eppure volevo odiarlo per potermi sentire meno offesa dal non essere stata importante per lui, al pari di quanto lo fosse diventato per me.
Cercavo di individuare il momento esatto in cui mi ero innamorata di lui.
Osservavo le calle di Venezia con i palazzi che si rispecchiavano in quelle strisce d’acqua e mi assalì la nostalgia dell’orizzonte di Roma osservato dall’appartamento di Jared.
Mi appoggiai alla ringhiera del balcone e socchiusi gli occhi nel ricordo di quel primo incontro che aveva innescato questo effetto domino e mi lasciava in attesa della prossima tessera che mi avrebbe abbattuta.
Qualcuno bussò alla mia porta.
<< Emma. Sono io >> riconobbi la voce di Jared << non voglio entrare ma ti chiedo di ascoltami. Ora mi siederò qui a terra e dirò alcune cose che sto pensando da un po’. Ti prego solo di ascoltarmi. Ok? >> mi disse e sentì il suo corpo appoggiarsi al duro legno dell’uscio.
<< Emma ci sei? >> mi chiese, forse preoccupato per il mio silenzio.
<< Si Jared, sono qui. Ti ascolto. >> e mi inginocchiai vicino all’anta in attesa delle sue parole.
Non mi fregava che qualcuno avrebbe potuto assistere alla scena di Jared alla mia porta, ormai non esisteva più nulla da secretare.
<< Mi dispiace per averti ferita, anche se non per mia intenzione… Mi dispiace che tu pensi che tutto questo sia solo un gioco perché tu non sei un gioco e non lo sei mai stata; io non gioco con le persone… Mi dispiace per l’altra notte e per non averti fermata; dovevo seguirti ed invece ho voluto mettere in chiaro le cose con Vera. E ho sbagliato a non venire da te prima. >> La sua voce era limpida e così rassicurante.
Riuscivo ad immaginare il suo volto: le labbra che si muovevano lentamente, gli occhi persi nel vuoto, la schiena saldamente assicurata vicino a quel fragile spessore che ci divideva.
Ci fu una lunga pausa che mi fece pensare che fosse andato via, ed allora schiusi di poco la porta, il necessario per accertarmi che fosse ancora lì.
<< Emma, mi sei mancata. >> continuò << Quando sei arrivata sul set… Dio mi sentivo divorare dai sensi di colpa. Immaginare come stavi, e per colpa mia… E vederti evitarmi per tutto questo tempo sapendo che il perché di tutta questa rabbia. Sai, non sono proprio uno stronzo come pensi.>>
<< Si Jared, lo sei. >> lo interruppi mentre me ne stavo immobile ad osservarlo da quello squarcio.
Fece una breve risata malinconica ed un lungo sospiro.
Vidi la sua testa sollevarsi ed aderire alla superfice della porta: i capelli erano spettinati e alcune ciocche si poggiarono sugli occhi chiusi.
<< Ieri, Glen scattava ed io cercavo di spiarti con la coda dell’occhio. Si è pure incazzato perché non riuscivo a concentrarmi e mi ha mandato in pausa… >> stava accennando un sorriso mentre ripercorreva i fatti del giorno prima. << Ti vedevo con quel vestito e riuscivo a pensare solo al tuo corpo, al tuo profumo. Poi sei uscita a telefonare e sono come impazzito di gelosia, ho pensato a cosa avrei fatto se ti avessi… E se fossi già di un altro? >>
<< Potrebbe succedere Jared.>> sussurrai mentre continuavo a spiarlo.
<< Questa cosa mi fa diventare matto. Non immagini neanche cosa potrei fare se succedesse… Pensarti di un altro… Sono molto legato a te, Emma. Tu hai lasciato un segno profondo in me. Me ne sono accorto oggi quando ti ho vista evitarmi per tutta la giornata e mi sono sentito… >> aggiunse per poi ricadere in un lungo silenzio.
Ogni parola accresceva ancora di più la mia confusione. Dove voleva arrivare? Cosa stava cercando di dirmi?
<< Jared, perché questo discorso? Cosa vuoi dirmi? >>
<< Emma domani torneremo a Roma e ho l’impressione che ti sto perdendo e non potrei perdonarmelo. Non me lo posso permettere. >> aggiunse girandosi verso quella fessura, che stavo usando per spiarlo, puntando le sue enormi biglie azzurre nelle mie nocciola per un tempo che sembrò infinito. << Emma, sono una persona complicata, ed amo in modo complicato, ma posso dirti con estrema certezza che mi sento molto legato a te e farò di tutto per non perderti. Te lo giuro.>>
Quelle parole, seppur pronunciate con dolcezza, mi avevano investito con tutta la forza di un uragano e mi avevano lasciata lì, incredula.
Stavo odiando quella porta socchiusa che mi aveva difeso fino a quel momento; avrei voluto spalancarla e consacrare quel giuramento con un bacio e, spinta dall’adrenalina che stava facendo impazzire il mio battito, magari mi sarei dichiarata.
Il mio cellulare suonò arrestando il mio impeto.
Era un messaggio di Andrea: “Sembra che ieri ci sono andato molto vicino. Sono contento per te ma attenta a non farti male! “ e di seguito un screenshot di quella che sembrava essere la sua home di Facebook.
<< Oh mio Dio! Non ci posso credere! >> dissi preoccupata mentre, con gli occhi sgranati, fissavo quella foto.
Jared, sentita la mia voce carica di terrificante sorpresa, spalancò la porta e accorse in mio soccorso.
Ero davanti a lui, tremante, mentre gli tenevo il cellulare davanti alla faccia per mostrargli quell’immagine: stava circolando in rete una foto di me e Jared, viso contro viso, a pochi centimetri di distanza. Era stata scattata durante il nostro ultimo confronto fuori dal set – lo avevo capito per la location e i nostri abiti – ma la pessima qualità di quello scatto rubato facevano intendere ben altro scenario.
Il segreto era stato svelato.
  
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