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Autore: Sciao_Principesa    18/11/2016    3 recensioni
“Ehi” lo scuoto un po’ “Che cazzo succede? Dov’è Nicole? Chi cazzo sei tu? E perché cazzo mi abbracci?”
In risposta ricevo prima lamenti confusi e poi un “Buongiorno, passata la sbornia?” È un sorriso che non riesco del tutto a capire.
“Merda” mi sbatto una mano sulla fronte sperando di non aver combinato Casini, anche se dalla situazione mi sembra che non sia tutto a posto. “Cosa ho fatto? Dimmi che non ho picchiato nessuno ti prego, l’ultima volta che mi sono ubriacata cercavo di picchiare chiunque provasse a parlarmi e ho persino tirato i capelli a Nicole che voleva riportarmi a casa.”
“Picchiato no, ma hai cercato di convincermi a venire a letto con te.” Ridacchia il ragazzo che al momento mi sembra abbastanza imbarazzato. Io guardo la maglia che ho addosso, poi guardo lui e “Non siamo andati a letto insieme vero?”
Dal secondo capitolo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Appena arrivata a scuola notai Simone seduto sul muretto, dove solitamente stavo io, intento a ripassare qualcosa probabilmente per l’ora successiva e decisi che fosse arrivato il momento di parlargli.
Mi avvicinai a lui e “Ehi, posso parlarti un attimo?” Dissi quasi sottovoce. Lui non alzò lo sguardo, continuò a leggere le righe del libro che aveva tra le mani  e “Perché non lo dici a quello che ti scopi?” Chiese retorico lui facendo quel suo sorrisino da sfottimento che odiavo e che a quanto pare era rimasto.
“Come scusa?” Chiesi alzando di un tono la voce.
“Luca mi ha detto che ti sei portata a casa il tipo del mare e che te lo sei scopato.” Continuò lui non staccando gli occhi dal libro.
“Ma con che coraggio? Prima di tutto smetti di usare quel termine, seconda cosa Luca deve imparare a dire meno cazzate e terzo se non sai come sono andate esattamente le cose evita di dire stronzate.” Mi stavo scaldando sempre di più e lui continuava a non rivolgermi lo sguardo.
“Non scaldarti, dovresti essere solo contenta ora che non sei più vergine. Dimmi, scopava bene il tipo?” Disse sempre con il sorrisino. “Tra l’altro, scusami, ma potevi sceglierne uno migliore, è solo un pompato del cazzo.” Continuò girando pagina.
“Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Non ho fatto nulla con Guido, possibile che non capisci che in tutto questo tempo non ho mai avuto un ragazzo, non ho mai fatto niente con nessuno e non ho mai baciato nessuno perché aspettavo solo che tu, brutta testa di cazzo, ti dessi una svegliata perché a me importi solo e soltanto tu? E guardami quando parlo porca troia!” Sbraitai togliendogli il libro dalle mani e lanciandolo a terra. Lui finalmente alzò lo sguardo in mia direzione, ci guardammo negli occhi con aria di sfida per qualche secondo interminabile, poi fece un respiro profondo, si chinò, raccolse il libro da terra e “Devo andare a lezione adesso, salutami tanto il tuo ragazzo e dagli un bacio anche da parte mia.” Disse spostandomi con una spallata e dirigendosi verso la classe. Io non sapevo come comportarmi, ero rimasta spiazzata dal suo modo di fare. Rimasi lì, ferma immobile davanti a quel muretto per secondi o minuti interminabili e quasi con le lacrime agli occhi fino a quando sentii una mano stringermi il braccio, mi voltai e vidi Luca, praticamente una delle persone che in quel momento non avrei voluto per niente vedere.
“Ma vieni in classe o stai ancora un po’ qui a fissare il muretto? È sempre lo stesso da cinque anni, Fede, non scappa, te lo assicuro.” Disse sorridendomi e tirandomi un po’ per farmi spostare.
“Brutto pezzo di merda, cosa cazzo vai a raccontare in giro, eh? Che sono andata a letto con Guido? Ma come ti salta in mente? Stavo cercando di chiarire con Simone e lui mi ha praticamente insultato da quando ho iniziato a parlare fino a quando ho smesso.” Feci io continuando a prenderlo a pugni sul petto e a spintoni in preda alla rabbia.
In quel momento avrei potuto ucciderlo con le mie mani, prenderlo a sberle e a calci fino al momento in cui qualcuno non avesse chiamato un ambulanza per portarlo via. Vedevo tutto nero, ero accecata dalla rabbia completamente e pensavo che le mie spinte e i miei pugni potessero fargli veramente male dimenticandomi della mia corporatura e della sua stazza. Dopo qualche minuto di scariche di pugni mi bloccò i polsi e “Fede, guardami.” Disse facendomi alzare lo sguardo verso i suoi occhi, che in quel momento erano azzurro cielo, e scoppiai a piangere. Mi appoggiai sul petto che fino a qualche secondo prima colpivo ripetutamente mentre lui mi accarezzava i capelli, rimasi così qualche minuto, poi mi ricordai del perché fossi diventata così arrabbiata e mi staccai di colpo dalla sua presa, lo guardai e gli feci di nuovo una domanda.
“Perché?” 
“Mi dispiace, l’ho detto senza pensarci, stamattina passando davanti alla tua finestra ho visto che dormivi con lui abbracciata, non ho visto i vestiti, ho fatto due più due e..” disse lui tutto d’un fiato.
“E quindi hai pensato fosse corretto andare a dire a Simone che l’abbiamo fatto? Ma cosa cazzo hai in quella testa bucata? I criceti nella ruota si sono stancati di girare e stanno dormendo?” Dissi finendo la sua frase e picchiettandogli con il dito sulla testa.
“Scusa Fede, hai ragione tu, non so cosa mi è preso, parlo io con Simo, non preoccuparti. Mi dispiace, scusami.” Continuò pregandomi.
Luca è una testa di cazzo, ma è pur sempre il mio migliore amico. Decisi che poteva farsi perdonare se avesse risolto la situazione, visto che il problema l’aveva causato lui.
Mi diressi verso la mia classe ormai alla terza ora giustificando il mio ritardo dando la colpa alla sveglia, che in parte era vero, ma che se fosse stata solo quella sarei dovuta essere in classe da molto tempo prima. Mi sedetti al mio solito banco e cercai di stare attenta ad almeno una delle tre ore di lezione successive.
Al suono dell’ultima campanella non vedevo l’ora di uscire e vedere in che condizioni mi avessero lasciato la casa quei tre animali che nel frattempo erano arrivati. 









SPAZIO AUTRICE:
Buongiorno! Eccomi tornata con un altro capitolo. La nostra protagonista arrivata a scuola, approfitta del fatto di essere in ritardo per chiarire con Simone ma lui inizia ad insultarla. Federica litiga con Luca per aver detto a Simone che era andata a letto con Guido, ma poi decide di perdonarlo se fosse riuscito a risolvere il tutto, si dirige verso casa dove la aspettano Andrea, Guido ed Alessandro. Aspetto come sempre molte recensioni e anche una risposta alla domanda che avevo lasciato nel precedente capitolo. Mi rendo conto che questa parte sia un po’ corta e mi scuso. 
Alla prossima!
  
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