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Autore: BooBoo_    26/11/2016    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
"Solitamente nei film la protagonista si scontra con un bellissimo ragazzo, che le rovescia il caffè e poi molto gentilmente si scusa e la invita a cena, tutto va per il meglio e questo diventa l’uomo della sua vita.
Peccato che la mia vita fosse tutt’altro che un film, perché quel tipo era sì, un bel – a dirla tutta proprio bellissimo- ragazzo, ma era tutto tranne che gentile e amichevole e soprattutto dispiaciuto! Poi il caffè non si era rovesciato, quindi probabilmente non avrebbe funzionato comunque, anche se fosse stato il Principe Azzurro delle favole. "
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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POV Logan


Quando mi svegliai quel pomeriggio erano ormai le quattro e il mio umore non era migliorato granché.
Questa mattina sono arrivato a casa e non ho trovato nessuno, segno che Jason, il mio coinquilino e migliore amico, era già uscito per andare all’università. Faceva tanto il duro, ma alla fine era un secchione. A quel pensiero sorrisi tra me e me. Mi alzai dal letto per controllare se fosse tornato e farmi una doccia.
Dopo quella che mi sembrò un’infinità di tempo passato sotto il getto dell’acqua riuscii a calmarmi e a pensare razionalmente. Jack aveva ragione. Ero stato un coglione e dovevo chiedergli scusa, di nuovo. Per quanto riguardava la lite con mio padre, invece, non ci avevo pensato neanche per un secondo, per evitare di rovinarmi il buonumore ritrovato. Forse. Infine c’era quella tipa che mi era venuta contro. Mi aveva mandato affanculo! Lei! Ma come si permetteva?! Se non fossi stato così stanco e incazzato gliene avrei dette quattro. Ma avevo paura di perdere la pazienza, quindi me n’ero andato.
Solo perché portava abiti firmati e quindi sarà stata piena di soldi non poteva pensare di avere ragione. Odiavo le persone così, come lei. Come mio padre. Merda. Dovevo smetterla o sarei arrivato al bar ancora più incazzato di quando me n’ero andato.
Uscii dalla doccia avvolgendomi l’asciugamano intorno alla vita e proprio mentre stavo per asciugarmi i capelli con il phon sentii scattare la serratura della porta dell’appartamento, segno che Jason era rientrato.
Il nostro appartamento era molto piccolo, quindi ci misi poco a raggiugerlo in cucina, ancora tutto gocciolante.
«Oh buongiorno bella addormentata. Hai fatto le ore veramente piccole stanotte eh» disse Jason rivolgendomi uno sguardo ammiccante.
«Sì, ma non per quello che pensi tu. Sfortunatamente. »
«Beh allora spiega. La mia giornata invece è stata… produttiva direi» Di nuovo sguardo ammiccante. C’era qualcosa sotto e non vedevo l’ora di scoprirlo.
«Lascia perdere, mi incazzo solo se ci ripenso. Tu piuttosto, di solito al venerdì hai i corsi solo fino alle due, considerando che sono le quattro passate e che la tua giornata è stata “produttiva” direi che ci sono novità. Spara.»
«Numero uno: dopo mi spieghi cos’è successo al Darkness. Numero due: non pensavo fossi diventato uno stalker… o mia madre.» fece per rabbrividire all’immagine di me in versione “mamma”, cosa che gli fece meritare un pugno sulla spalla e rise. «Comunque, numero tre: la mia giornata produttiva è causa del ritardo. Ho conosciuto una tipa.»
«Sai che novità. Ne conosci una ogni giorno, anzi, dovrei dire ogni notte e non ci fai mai una questione di Stato, anzi.»
«È diversa.»
Mentre Jason parlava mi stavo preparando un caffè per svegliarmi completamente, ma quando sentii quelle parole mi voltai di scatto rovesciandone un po’ sul bancone.
«Sei serio? Cazzo, la cosa si fa interessante. Mi stai dicendo che sto per perdere il mio compagno rubacuori?!» Ero incredulo, ma Jason scoppiò in una risata e pensai che mi avesse solo preso per il culo.
«Ehi ehi ehi, frena amico! Non corriamo! Nessuno ha detto che voglio già mettermi le catene. Ho solo detto che lei è diversa, non è da una botta e via. È una da cosa seria, ma non so ancora se sono pronto per imbarcarmi in ‘sta cosa. Per ora l’ho invitata al Dark stasera e ha detto che verrà con una sua amica, quindi non dire che non faccio mai niente per te.» A quel punto non potei fare altro che scoppiare a ridere. Sapevo rimorchiare benissimo anche da solo, ma io e Jason eravamo una squadra da anni ormai e se mi facilitava la serata non potevo fare altro che ringraziarlo e restituirgli il favore più avanti.
«E sia. Vedremo com’è questa tua ragazza “diversa”» dissi facendogli l’occhiolino. «Non mi hai detto però cosa c’entra il ritardo in tutta questa storia.»
«Beh, durante tutto questo tempo ho cercato di convincerla a venire al bar stasera.»
«Cristo. Si prevede una dura serata.» E così dicendo lo lasciai lì in cucina a pulire tutto il casino che avevo fatto sul pavimento, essendo ancora bagnato. Qualche secondo dopo, infatti, lo sentii urlare ed imprecare dal bagno.
Dieci minuti dopo decisi che avrei dovuto mettermi sotto a studiare se avessi voluto passare l’anno all’università, anche se la voglia era poca, considerando che poi avrei dovuto fare un altro turno al Dark quella sera, l’ultimo della settimana per fortuna.
Entrai in camera e notai che era un disastro: nonostante non fosse molto grande, come il resto dell’appartamento poi, era un casino. Non riuscivo a capire come avevo fatto stare tutte quelle cose in un’unica stanza. Il letto matrimoniale era coperto di vestiti e la scrivania di fogli e libri di scuola. Sapevo che avrei dovuto sistemare, ma proprio non potevo farcela, gli orari del bar mi sballavano tutta la giornata e stavo frequentando sempre meno i corsi dell’università. Cazzo. Ero un casino. Un casino che però avrei risolto domani, avevo bisogno di fare una corsa, così mi cambiai e uscii a fare jogging. ‘Fanculo.

 

  
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