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Autore: lallipumbaa    28/11/2016    0 recensioni
Tom Hiddleston - Nuovo Personaggio - Benedict Cumberbatch
Cosa succede se una ragazza incontra un attore che ha fatto il suo stesso percorso e che ora è stato lanciato nella fama? Cosa succede se la ragazza in questione continua a trovarselo tra i piedi? E se lei viene trasportata inaspettatamente nello stesso mondo dorato?
Le avventure e il percorso di Laila, studentessa della RADA, e delle persone che la circondano.
Solo che, senza saperlo, si troverà in questa situazione: HIDDLESBATCHED.
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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−CAPITOLO 25−
“And the Oscar goes to…”
 
 
A Capodanno si trovarono con tutti gli altri. Si erano trovati in un locale e Laila aveva fatto mettere Benedict almeno in giacca e camicia.
“Ben, è Capodanno! Non dico di no ai jeans, ma almeno la camicia e la giacca!!”
“E va bene, ma solo perché sei tu che me lo chiedi!”.
Eugenia era salita il giorno prima per stare un po’ più tempo con Tom, e quella sera sarebbero stati tutti insieme.
Erano fuori dal locale a prendere un po’ d’aria dato che c’era una marea di gente dentro ed Eugenia, Joanne e Laila si erano messe a spettegolare.
“Senti, ma quando mi accompagni a guardare per l’abito?” chese Joanne a Laila, bevendo il suo cocktail.
“Ehm… o un giorno che entrambe ce l’abbiamo libero dal lavoro, oppure dopo il 16 febbraio sono tutta tua per una settimana e mezza che poi mi parte il delirio!!”
“Ah già che ti sposi!! Laila me l’aveva detto!” esclamò Eugenia voltandosi verso la ragazza “Le farai indossare un vestito rosa a meringa, vero?”
“Assolutamente.”
“Guardate che ho ucciso per molto meno.” Disse fulminandole con lo sguardo.
Parlarono di altro e quando arrivarono ai regali di Natale vollero vedere il regalo che Ben le aveva fatto. Ovviamente non aveva smesso di indossarlo da quel giorno. La prima guardò l’anello sull’anulare destro di Laila “Esticazzi!” esclamò in italiano di getto. Joanne, che oramai sapeva il significato di molte esclamazioni del genere, annuì “I agree, girl!”
“Alquanto. Mi ha fatto prendere un colpo quando ho scartato il pacco. Tra l’altro ha lo stesso vizio dei miei. Mi fa il pacco matrioska! E io che credevo di aver finalmente evitato certi tipi di pacchi!!”
“Ahahahahah seriamente?” le chiese Joanne ridendosela di gusto.
“Sì, ad un certo punto per evitare che il pacchetto finale si muovesse facendo casino ha riempito il vuoto nell’ultima scatola con le sue calze.” Disse facendo ridere le due arrivando a farle grugnire dal ridere. Benedict le raggiunse fuori dal locale con un bicchiere di spumante per tutte e tre.
“Stavate parlando del mio più che meraviglioso pacco natalizio?”
“Bingo! Oh, grazie!” lo ringraziò baciandolo sulla guancia dopo che ebbe distribuito i bicchieri alle ragazze.
Tom e Liam arrivarono subito dopo “Forza, è quasi mezzanotte e dobbiamo raggiungere il punto dove si vede bene il London Eye!!” esclamò Tom prendendo la mano di Eugenia cominciando a camminare.
Laila guardò Benedict che le camminava a fianco “Ma guardali come sono carini… sono davvero pucci!!”
“Vero! Sto cercando una frase per prenderlo in giro ma non ci riesco. Sto perdendo colpi. Sto invecchiando!”
“È l’alcool.”
“Non sono nemmeno ubriaco!”
“Tra l’altro, stavo ci stavo pensando prima… Questo è il primo Capodanno che trascorriamo insieme.”
L’uomo si girò di scatto verso di lei, circondandole le spalle con un braccio stringendola a sé “È vero, cavolo! Tra una cosa è l’altra questo è il primo… stanotte sei a casa mia. Punto!”
“Ahahahahah, ma come?!”
“Bè, così non corro il rischio che tu possa scappare con qualcun altro!”
Laila lo guardò storto “Guarda che l’hanno scorso hai fatto tutto da solo.”
“Sì sì, non ti sto accusando di nulla!”  le disse dandole un bacio sulla testa.
“E ci mancherebbe altro!” gli rispose tirandogli una leggera gomitata tra le costole “Ouch!”.
 
La mezzanotte era vicina, il conto alla rovescia risuonava per tutta Londra. Teneva gli occhi puntati sull’enorme ruota panoramica illuminata. Era stretta a Benedict, le sue dita incrociate con le sue. Non aveva mai creduto al detto ‘Anno nuovo, vita nuova’, ma sapeva sicuramente che l’anno che sarebbe arrivato tra meno di 3 secondi sarebbe stato molto diverso da quello precedente. 
 
Durante i primi giorni dell’anno le arrivò una chiamata dal suo agente, dandole una notizia che per poco non le fece cedere le ginocchia. Frozen era stato nominato ai Golden Globe e agli Oscar come miglior film d’animazione e Let it Go aveva ricevuto nomination da entrambi come miglior canzone.
“Ma è fantastico Chris!!”
“Certo! E sarà ancora più fantastico perché dato che sei stata tu a cantarla dovrai esibirti sul palco durante la serata della premiazione!”
“C-COSA?!” aveva esclamato mentre i sudori freddi le scendevano lungo la schiena facendo partire le vampate di calore.
“Esatto!! Quindi andrai agli Accademy Awards! Non con una nomination, ma per esibirti. Sarà meraviglioso, lo so!!”.
Ci mise un po’ per riprendersi da quella notizia. Fortunatamente Benedict sarebbe venuto anche lui e, quando gli dette la notizia, sembrava quasi più agitato di lei.
 
King Lear andò in scena al National Theater fino al 16 febbraio. Il teatro la sfiniva, ma ogni volta che saliva sul palco, scendeva con qualcosa in più. Che le fosse stato donato dal pubblico o dai suoi colleghi non importava. Ma ogni volta era come se fosse la prima.
Quando anche l’ultimo spettacolo ebbe fine fu strano. Aveva avuto a che fare con quelle persone meravigliose giornalmente per lunghi e faticosi mesi… lasciarseli oramai alle spalle fu quasi doloroso. Uno degli spettacoli fu anche registrato per far sì che potesse finire nei cinema per dare così l’occasione di vedere lo spettacolo anche in altre parti del mondo.
Pochi giorni prima Tom aveva fatto gli anni e quella sera era riuscita finalmente dopo mesi ad andare a vedere con Benedict Tom nei panni di Caius Maximus Coriolanus. Era dai tempi di Ivanov che non lo vedeva in azione sul palco, tra l’altro sempre su quello del Donmar Warehouse. Quasi non se lo ricordava: era un piacere per gli occhi vederlo a teatro. Entrava in contatto visivo col pubblico, quasi parlava con lo spettatore. Rideva, piangeva con loro. E alla fine si commossero pure loro due. Dopo la standing ovation rimasero di più, fino a quando la quasi totalità del pubblico se n’era andata.
Tom saltò fuori dalle quinte “Ta-daaaa!!”
“Ehi, è strano non vederti completamente zuppo di sangue!” commentò Laila correndogli incontro abbracciandolo.
“Sei stato meraviglioso!! Giuro! Ti vengo a vedere un’altra volta prima del 28!”
“Grazie mille!”
Benedict l’abbracciò “Sei un dannato genio! È un peccato che non sia riuscito a vederlo prima!”
“L’importante è che siate venuti! Sentite, io sto morendo di fame. Andiamo a mangiare da qualche parte?”
“Assolutamente!!”.
 
Erano sedute sul divano dell’atelier.
C’era la madre di Joanne, Tanisha, una donna meravigliosa sia caratterialmente che fisicamente – dopotutto i gemelli avevano pur preso da qualcuno – che era stata la sua mamma londinese. “Dear!! How are you? You look… how can I say… bright!!” le aveva detto non appena l’aveva vista – effettivamente era un po’ di tempo che non si vedevano – “Joanne told me that between you and Ben things are going well! I am so happy for you two!!”, c’era la madre di Liam, Lucy – una donna che assomigliava tremendamente al figlio (gli stessi occhi azzurro cielo e i capelli rosso scuro), ma che fortunatamente adorava Joanne ed essere lì in quel momento l’aveva resa la donna più felice dell’universo, Alyson, figlia ventenne di Tanisha che si era meritata il nome in codice di ‘GhettoGirl’ dalla sorella e dall’amica – il soprannome era tutto un programma e la calzava come un guanto.
Infine, fortunatamente, c’era anche il parere maschile: Dwayne, che per una botta di testa aveva acconsentito ad accompagnare la gemella nella ricerca dell’abito da sposa. “Sto cominciando a pentirmi di essermi proposto di accompagnarvi…” aveva detto lui facendo scoppiare a ridere Laila, seduta vicino a lui, dopo che Joanne era tornata al camerino dopo aver bocciato anche il secondo abito. “Mamma mia quanto siete difficili voi donne!”.
Il telefono le squillò “Oh cavolo. Scusatemi, devo rispondere… Pandora, sono in un negozio di abiti da sposa e se mi beccano parlare al telefono ho la piccola sensazione che mi possano ammazzare: cosa c’è?”
“Che ci fai te in un negozio di abiti da sposa?” le chiese sconvolta la sua pubblicitaria.
“Non è per me. Non mi devo sposare!”
“Ah, ci mancava solo che te l’avesse chiesto e io non ne sapessi nulla! Sai che sono gelosa!” le disse facendola scoppiare a ridere.
“No, tranquilla! È una delle mie migliori amiche che si deve sposare! Ti ricordi di Joanne, no?”
“Sì!! Oh che bello! Falle gli auguri da parte mia! Comunque, ti ho chiamato perché ho qui un bigliettino molto prezioso per te!”
“Oddio. Non mi dire che è arrivato!”
“Esatto! Il tuo biglietto d’invito agli Oscar è arrivato giusto un paio di minuti fa! Quando ci troviamo così te lo porto?”
“Ehm… io oggi sono un po’ incasinata. Facciamo domattina che ti porto anche la colazione in ufficio?”
“Ma sono io che lavoro per te o il contrario?”
“Ahahahah! Suvvia, ogni tanto posso viziarti anche io o no?”
“Ti adoro! Allora a domattina! … ah, Laila?”
“Sì?”
“Se domani per la colazione passassi per caso da Starbucks, mi porteresti la loro torta al limone?”
“Pfff ok!!” le rispose trattenendosi dallo scoppiare a ridere fragorosamente.
“Grazie ti adoro! A domattina!!” “Bye Pan!”.
Attaccò giusto in tempo per vedere arrivare Joanne, sorridente come non mai, con uno degli abiti più belli che avesse mai visto. O meglio. Non era troppo elaborato, ma sulla figura alta e snella della ragazza era stupendo. Scollo a cuore, sulla vita aveva una fascia completamente ricoperta di strass e dalla vita in giù scendeva ampia, ma armoniosamente. Non si accorse nemmeno che le si erano inondati gli occhi di lacrime.
Tanisha, commossa anche lei, le aveva allungato un fazzoletto “Grazie Tan.”
Joanne li guardò “Addirittura?” chiese sorridendo.
“Guardati allo specchio!” le aveva detto Lucy asciugandosi le lacrime all’angolo dell’occhio. Dwayne era rimasto senza parole. Joanne si guardò allo specchio a figura intera dietro di lei rimanendo completamente basita. “Oh… my… goodness…”
“You’re so beautiful…” commentò Laila asciugandosi la lacrima che stava per scendere.
L’assistente sorrise “Well, we can see the whole outfit with the veil!”. Puntò il lungo velo nei capelli della futura sposa causando uno scoppio di lacrime da parte di Joanne e delle persone sul divano.
Tanisha si alzò andandola ad abbracciare “You’re breathtaking, my little bunny!!”
“Mum, please, not in front all of them!” commentò ridacchiandosela. Si girò verso il gemello “So? What do you think?”
“I think dad will have to fight with me to take you down the aisle!”
“Aaaaw!!”.
L’assistente le chiese “Is it the one?”.
La ragazza ci pensò “Vorrei provare anche l’altro che hai scelto. Giusto per vedere come mi sta.”
“Ok, nessun problema!”. Joanne non uscì nemmeno con l’altro, ma tornò indietro con lo stesso vestito. “This is the one!”.
 
Come promesso prima di volare per Los Angeles, Laila andò un’altra volta a vedere Tom prima che Coriolanus non fosse più in scena.
La cerimonia degli Oscar si sarebbe tenuta il 2 marzo. Sarebbe dovuta scendere prima per le prove: a causa dell’esibizione avrebbe dovuto fare qualche prova sia di tempistica che di audio per regolare il microfono che avrebbe dovuto usare.
Presentatrice della serata, la grandiosa Ellen Degeneers.
Per la serata optò per un Elie Saab rosso scuro, meraviglioso, che quando Elie in persona gliel’aveva visto indossato si era illuminato “Dovresti indossare questo colore più spesso! Giuro che sei stupenda. I capelli come hai intenzione di tenerli?”
“Pensavo sciolti… mossi, spostati su una spalla magari. Comunque rimarranno così scuri.”
“Perfetto! Prova a camminare avanti indietro, così ti abitui allo strascico e alla gonna. Se non sei abituata potresti fare un bel capitombolo!”
“Meraviglioso! Prima cerimonia degli Oscar e già dovrei volare!”
“Bè, Jennifer Lawrence l’ha fatto.” Commentò con nonchalance lo stilista “Elie!!”.
Dopo aver fatto la passerella per qualche volta lo guardò “Mi piace da morire… è un peccato che non possa metterlo più spesso!”
“Tesoro, che tu lo voglia o meno stai diventando una star. Sarà normale indossare questi vestiti per te!” le disse Pandora, le braccia incrociate, intenta ad osservarla camminare avanti e indietro.
“Nah, non credo proprio!!” poi le venne in mente “Ah, ho un secondo abito da chiederti!”
Lo stilista sorrise “Dimmi tutto!”
“Alla cerimonia dovrò esibirmi cantando Let It Go. Ci sarà un cambio d’abito…”
Gli si illuminarono gli occhi “Credo di avere giusto qualche abito che potrebbe fare per te.”
Il secondo abito non l’aveva ancora visto nessuno oltre lei, allo stilista e Pandora. “Ma sei sicura di non voler dire nulla a nessuno?”
“Perché dovrei? E poi se lo aspetteranno tutti il cambio d’abito… perché rovinare la sorpresa?”
“Perché quel vestito è una bomba e io voglio dirlo a qualcuno!!! Voglio vedere la faccia del tuo uomo quando arriverai sul palco!!”
“Ahahahahaha sei una persona molto cattiva!”.
Pandora sarebbe stata con lei sul tappeto rosso (ci sarebbe stata anche Tara per Benedict) e anche lei aveva scelto un vestito mica male per l’evento. Il secondo vestito di Elie fu portato nel camerino dove avrebbe fatto il cambio d’abito lo stesso giorno della prima prova a cui aveva preso parte. Dopo quasi due giorni tra trattamenti vari e un’ora abbondante sotto le esperte mani di Lisa Eldrige e dell’hair stylist, Laila fu pronta in tempo per il red carpet. Benedict la vide pronta e rimase a bocca aperta. Lei gli si avvicinò, mettendogli l’indice sotto il mento “Chiudi la bocca, altrimenti entrano le mosche!” gli disse dolcemente.
“Sei… sei… woah.” Commentò lui senza parole.
“E tu sei un figo pauroso. Non mi ci abituerò mai a vederti così in tiro!!”
“Grazie! Posso darti un bacio o mi ammazzi perché ti rovino tutto?” le chiese facendola scoppiare a ridere “Oh, no! Puoi tranquillamente farlo! Ho il rossetto nella pochette. Posso ritoccare in caso!” gli rispose facendogli l’occhiolino prima che lui la tirasse a sé, tenendo fede a quello che le aveva detto.
La macchina arrivò all’hotel puntuale, portandoli davanti all’inizio del tappeto rosso del Dolby Theatre. “Sta per accadere. Sta per accadere davvero?” gli chiese incredula mano a mano che la mano avanzava nel traffico per lasciarli nel punto esatto.
“Sì, sta davvero per accadere.” Le confermò sorridente stringendole la mano, agitato anche lui. Quella sera avrebbe presentato con Jennifer Garner l’Oscar ai migliori costumi. L’autista annunciò “Signori, siamo arrivati!”.
La portiera si aprì. Benedict scese per primo e lei lo seguì, pochi secondi dopo. Le diede la mano aiutandola a scendere.  “Oh cazzo.”
“Laila, don’t swear in italian!” le disse mentre le assistenti sul tappeto rosso le sistemavano il vestito per la traversata.
“Oh, stop it. No one will understand!”.
Il tappeto rosso degli Accademy Awards era un tripudio di tutto quello che una persona potrebbe immaginarsi: star di Hollywood viste centinaia di volte al cinema o nei DVD che consumava una di fianco all’altra, vestiti meravigliosi, una marea di gente, giornalisti, cameraman, fotografi, c’era persino il catering sul tappeto rosso. Fortunatamente si era forzata a mangiare qualcosa prima che Lisa arrivasse così da avere lo stomaco pieno, altrimenti sapeva perfettamente che sarebbe morta di fame nel giro di poco tempo. Sia Pandora che Tara li seguivano mentre percorrevano il tappeto. Fecero una marea di fotografie sia in coppia che da soli, e ad ogni fotografia continuavano a sistemarle la gonna del vestito “Why is everybody fixing my skirt? I can do it myself. I’m not a baby anymore!!” gli disse seriamente perplessa mentre si spostavano finita la sessione di fotografie facendolo ridacchiare.
“It’s only appearance… bear it only for now, ok?” le disse dandole un bacio sulla fronte tra i migliaia di flash che li circondavano.
Si separarono per un po’ a causa di interviste varie (sempre seguiti dai propri pubblicitari). Ad un certo punto Pandora la portò verso una giornalista con un abito stupendo. La telecamera puntata verso di lei, cominciò a farle un paio di domande “You look fabulous in this dress! Is it an Elie Saab, isn’t it?”
“Yes, it is! And you look fabulous in yours!”
“Thank you!! You are going to perform tonight. Are you anxious?”
 “You have no idea!! This is the first time for me here at the Oscars, and being here to perform a song I truly love is an honour. I still haven’t realized. Is this a dream?”
La giornalista se la rise “Well, and to complete the dream you came here with one of the most desired man on Earth!”
“Ahahahah yes, I came here with Benedict! He should be… ehm… around.”
“Can we have hints on the dress you’ll wear during the performance?” le chiese la donna con sguardo ammiccante.
Si trattenne dalla voglia di risponderle con lo stesso tono, ma ridacchiandosela scosse la testa e le fece l’occhiolino “I’m sorry, it’s top secret!”
Benedict la raggiunse avendo finito la sua intervista “So, how’s going?”
“It’s strange. Soooo strange!” gli confessò prendendogli la mano.
“Yeah, definitely!”. Sul tappeto rosso trovò pure Maryl Streep, candidata come miglior attrice “Darling, you look stunning!!” commentò prendendola per le spalle per guardarla meglio.
“Thank you Maryl!! It’s a pity you couldn’t be there at the TIFF! And that I couldn’t be at the premiere!”
“I know, but I wasn’t well and you were working! That happens! Hey – treat this girl badly another time and I’ll kick your ass!” lo minacciò lei puntandogli contro un ditto.
“Tranquilla, mi sono ripreso da un pezzo!” rispose Benedict alzando le braccia in segno di resa.
“E per fortuna!!”.
Ad un certo punto mentre la ragazza era presa con un ultima intervista prima di finire il tappeto rosso, Benedict sparì per un paio di secondi. Capì che stava succedendo qualcosa perché il giornalista che la stava intervistando era distratto da qualcosa dietro.
“Cosa sta succedendo? Ma che… OH MIO DIO! AHAHAHAHAHAH!!!”. L’uomo era corso dietro agli U2 saltando in alto mentre stavano facendo la foto. Quando tornò verso di lei, stava ancora ridendo “You’re such an idiot!!”
“I couldn’t help myself!”
“Ahahahahahah! You jumped so damn high!!”
“Just to add another short name to mine: Benedict Timothy Carlton Photobomber Cumberbatch!”
“Photobomberbatch!!”.
 
Alla fine riuscirono ad arrivare in tempo sedendosi ai loro posti. Nonostante fosse lì per la Disney (che erano seduti nella parte centrale), le era stato riservato il posto di fianco a Benedict, che era seduto vicino al cast di “12 Anni Schiavo”, ciò significava avere seduta vicina Angelina Jolie.
Non appena la vide rimase quasi immobilizzata. “Hi! Nice to meet you!” le aveva detto Angelina stringendole la mano.
“Nice- cough! Nice to meet you too!!” le disse partendo con un tono di voce che l’avrebbero sentita pure i cani fuori dal teatro facendo ridere Benedict, beccandosi una gomitata nelle costole. Ellen Degeneers era fantastica. Presentò la serata in maniera egregia: avevano fatto comunella durante le prove e mentre passava tra i corridoi la salutò battendole il cinque “High five babe! Oh, sorry Brad!”.
Tra le battute di lei, un selfie fatto con una marea di persone, l’esibizione di Pharrel Williams con la canzone ‘Happy’ che fece alzare tutti a ballare e le varie premiazioni, la serata procedette bene.
Ci fu lo sketch della pizza ordinata davvero.
Benedict era già dietro le quinte quando il fattorino arrivò nel teatro e Ellen passò per racimolare la mancia da dare al ragazzo.
Alla fine prese una fetta di pizza, tenendola da parte per l’uomo che non appena aveva sentito la parola pizza aveva cominciato ad agitarsi sulla sedia dicendole che gli stava venendo seriamente fame. Dopo che fu dato l’Oscar al miglior costume diedero la pubblicità. L’assistente di produzione andò a chiamarla per portarla dietro le quinte a prepararsi.
Mentre lei usciva riuscì a beccare Benedict che tornava al posto “Honey! I left the dish with a slice of pizza for you on my seat!!” riuscì a dirgli prima che fosse troppo lontana da lui.
“Really?! Thank you!!”.
Arrivò in camerino e con l’aiuto di un’assistente tolse delicatamente il vestito indossando la meraviglia che avrebbe indossato per soli 10 minuti: il tempo di metterlo, aspettare che fosse il suo turno per poi toglierlo. Indossò dei sandali che se solo si metteva a pensare quanto le fossero costati le veniva da mettersi le mani nei capelli e andò dietro le quinte, aspettando che fosse il suo turno.
Benedict era seduto al posto quando John Travolta uscì sul palco, tenendosi da parte, presentando l’esibizione “… and now I leave you with the song ‘Let it go’, from the Disney movie Frozen, performed by Lara Bjick .” “By who?” si chiese Laila dietro le quinte tentando di evitare di ridere come una scema.
“Vai! Vai!!”.
La vide entrare sul palco e continuò a sbattere le palpebre. Aveva cambiato l’abito ed era… “Woah.”
Commentò mentre la base partiva. Era a maniche lunghe, la parte superiore quasi semi trasparente tempestata di intarsi e paillettes a motivo naturalistico, ma che da lontano sembravano essere quasi fiocchi di neve, in vita aveva una piccola fascetta, come una cintura, i dettagli scendevano anche per poco sopra la gonna che scendeva lunga e morbida fino ai piedi con un po’ di strascico.
“The snow glows white on the mountain tonight,
not a footprint to be seen.
A kingdom of isolation and it looks like I'm the queen.
The wind is howling like this swirling storm inside.
Couldn't keep it in, Heaven knows I tried.
Don't let them in, don't let them see.
Be the good girl you always have to be.
Conceal, don't feel, don't let them know.
Well, now they know!” Non l’aveva mai sentita cantare dal vivo. Aveva visto il film, l’aveva sentita lì, oppure cantava sotto la doccia, ma non le era mai capitato di sentirla cantare seriamente. Angelina si inclinò verso di lui “La ragazza ha la voce, eh?” “Eccome!”
“Let it go, let it go!
Can't hold it back any more.
Let it go, let it go!
Turn away and slam the door.
I don't care what they're going to say.
Let the storm rage on.
The cold never bothered me anyway.” Laila guardò la platea davanti a sé scoppiare in un applauso. Chiuse gli occhi e si sentì ancora in sala di registrazione.
“It's funny how some distance,
makes everything seem small.
And the fears that once controlled me, can't get to me at all
It's time to see what I can do,
to test the limits and break through.
No right, no wrong, no rules for me.
I'm free!!
Let it go, let it go.
I am one with the wind and sky.
Let it go, let it go.
You'll never see me cry.
Here I'll stand, and here I'll stay.” spostò la gonna pestando il piede sul pavimento nel momento giusto, facendo partire l’effetto grafico sul pavimento “Let the storm rage on.”  L’effetto si prolungò lungo le pareti delle quinte e lo sfondo, salendo quasi come il castello di Elsa.
My power flurries through the air into the ground.
My soul is spiraling in frozen fractals all around
And one thought crystallizes like an icy blast
I'm never going back; the past is in the past!
Let it go, let it go.
And I'll rise like the break of dawn.
Let it go, let it go
That perfect girl is gone
Here I stand, in the light of day.

Let the storm rage on!
The cold never bothered me anyway...

L’intero Dolby Theater esplose in un enorme applauso. Sorrise, mettendosi poi una mano sulla bocca notando che si erano alzati tutti in una standing ovation. Si inchinò al pubblico che non accennava a diminuire l’intensità dell’applauso sussurrando un “Grazie…” con un enorme groppo in gola come se potessero sentirla. Alla fine arrivò un assistente ad accompagnarla nuovamente dietro alle quinte. Non appena si fu assicurata che il microfono fosse spento si mise le mani in faccia soffocando un urlo di gioia.
Dietro c’erano i presentatori che sarebbero arrivati dopo la sua esibizione. Trovò anche Ellen che la guardò sbalordita “Girl. GOD!!! WHAT WAS THAT?”
“I really have no idea!!”
L’abbracciò e tirò fuori il cellulare “Selfie time!! I did it with your boyfriend, I have to do it with you!” la scattò per poi tirarle una pacca sul sedere.
“Go change, they’ll let you go out at the next break!”
“Ok, thank you! Oh, I loved the fairy dress!”
“Ahahaha thank you!!”.
Si ricambiò, il vestito e le scarpe sarebbe tornata a prenderli il giorno dopo, e la fecero uscire nella pausa successiva. Quando tornò verso il suo posto si vide correre incontro Kristen e Robert (gli autori della canzone), Jennifer, Chris e Kristen Bell che la strinsero in un abbraccio “Sei stata splendida!!!!” “Mi sei sembrata Elsa!” “Meravigliosa!!” “A che stavi pensando?!”
“Ahahahahah!!! Fermi! Fermi!! Allora: grazie, grazie, grazie e… stavo pensando a non inciampare nella gonna sinceramente!!”
“Te la sei fatta sotto, eh?” le disse Jennifer ridendo “Da morire!!”.
Quando arrivò finalmente a posto Benedict l’abbracciò, facendole fare un casque, baciandola in pieno stile film anni ’40.
“Alla faccia! Te la devo cantare più spesso!!” commentò facendolo sorridere.
“Sei stata incredibile. Ero senza parole!!”
“Ma non ci credo!”
Angelina arrivò a farle i complimenti “Confermo! Ma sinceramente lo eravamo tutti.”
“Oh, grazie mille!!” commentò arrossendo di botto. Infine Frozen vinse l’Oscar sia per il miglior film d’animazione e per miglior colonna sonora. L’Italia incredibilmente vinse l’Oscar per il miglior film straniero per ‘La grande bellezza’, ma uno dei premi più prestigiosi, ossia l’Oscar per miglior film, non era ancora stato dato. “And the Oscar goes to… 12 Years a Slave!!”.
 
Dopo la cerimonia fecero un salto al Vanity Fair Party rimanendo un po’ e quando Laila cominciò ad accusare dolori lancinanti ai piedi a causa delle scarpe tornarono in hotel.
“Ouch… ouch… aaaaah!” sospirò alquanto concitata la ragazza sdraiandosi sul letto “Ben, ti prego, toglimi le scarpe…” gli chiese supplichevole facendolo ridere mentre allentava la cravatta,
“Ahahah ok! Girati che ti aiuto.” Si sedette accanto a lei togliendosi la giacca e slacciandole i sandali, liberandole finalmente i piedi, cominciando a massaggiarglieli lentamente.
“Oddio, quanto ti amo!” sospirò sdraiandosi rilassata, finalmente liberata dalla prigionia dei sandali.
“E siamo solo al massaggio ai piedi. Dopo quando attuerò il piano che ho in mente da quando siamo usciti dalla camera non oso immaginare a che casino farai.”
Lo guardò spostando il braccio dagli occhi “Swine.” “Your father was a swine!” disse lui, facendo una magnifica imitazione di Alan Rickman che la fece scoppiare a ridere “Giuro, ti adoro!”
“Posso cominciare col mio piano malvagio?”
“Ahahahah piuttosto aiutami a togliere questo abito che se gli succede qualcosa potrei farmi del male!”
“Agli ordini capitano!”.
Riappese l’abito sulla gruccia nel sacco, per poi girarsi trovando l’uomo solo in pantaloni del completo mentre lanciava la cintura sulla poltrona della camera.
“Cavolo, e tu chi sei?”
“Il sostituto del tuo fidanzato!” le rispose sorridendole ammiccante.
“Allora è meglio che facciamo presto prima che lui ritorni!” sussurrò mentre lui la tirava verso di sé facendola ridere.


************** ANGOLINO DEL DISAGIO************
Ed eccomi qui, ancora in incommensurabile ritardo O_O
Scusatemi tantissimo, davvero... solo che ora sto avendo davvero poco tempo... in più ci si mette pure netflix XD
Comunque!! Nuovo capitolo postato e potevo saltare l'avvenimento in cui è diventato Photobomberbatch?! ASSOLUTAMENTE NO! XD
Questi qui sotto, giusto per darvi un'idea, sono i vestiti indossati da Laila :)

Un bacione a tutti e al prossimo capitolo!! <3
Lalli :3

 

 
   
 
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