Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Celty23    30/11/2016    5 recensioni
[Storia a OC iscrizioni chiuse]
Potrebbe sembrare un sogno, o forse lo è davvero... un mondo diverso dal nostro in cui due regni si affrontano in una lotta da talmente tanto tempo che sembrano ormai secoli. Ma lo scontro è arrivato a un punto di svolta, entrambi stanno cercando quattro nuovi guerrieri per poter iniziare la battaglia finale... e decidere chi governerà il regno.
Coppie:
- tra OC
- Gale
- Nalu
- Gruvia
- Gerza
- Miraxus
- Baccana
Altri che non so ^^'
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dettagli personaggi!
Team Erza:
- Tetsuya Kuroda (per gli amici Tetsu)
  Alto circa un metro e settanta e leggermente muscoloso, capelli corti neri e spettinati, gli occhi sono rosso cremisi. Ha una cicatrice sul collo causatagli da un allenamento con la Katana. Utilizza, appunto, la Katana di famiglia, di sport pratica karate e Iaido (arte marziale con la katana).
  E' un ragazzo molto chiuso in se stesso a causa della morte dei genitori quando era piccolo, dentro però è ancora un ragazzo dolce e gentile, che farebbe di tutto per i suoi amici. Si è trasferito in Giappone durante l'anno scolastico ed è finito in classe con Richy. Ha 19 anni.
- Emma Diaz.
  E' una ragazza alta, abbronzata, dagli occhi azzurro ghiaccio e i capelli neri, il seno è abbastanza prosperoso. Ha una piccola cicatrice sul sopracciglio che si nota a fatica. E' una persona abbastanza isolata, ma basta un po' di pazienza con lei, che risponde male e cerca di non essere avvicinata, e alla fine ci si riesce senza essere insultati. E' un'ottima stratega anche se le piace essere nella mischia, principalmente pratica pallavolo, ma anche calcio e basket.
  Utilizza due spade come armi da combattimento, ma viene tenuta in grande considerazione per la sua abilità di analisi tattica. E' alquanto sboccata, gioca spesso con una ciocca dei capelli quando è sovrappensierio e si morde le labbra quando è nervosa. Ha 18 anni
- Kenryoku Kaede
  Alto poco meno di Gajeel, i capelli neri, corti e ribelli, mentre gli occhi sono del colore del ghiaccio. Pratica Judo e da sempre ha una passione per i cavalli e ha un tatuaggio raffigurante un cavallo al galoppo sulla scapola sinistra.
  Non è molto paziente e spesso è impulsivo, mangia in maniera spropositato senza ingrassare, non è per nulla ingenuo, anzi è molto intelligente, ma a volte dispettoso. Sua madre è un'esperta di botanica, trasmettendogli l'amore per la natura andando a vivere, con i suoi genitori, in campagna. Ha 18 anni.
- Alenya Kay
  Alta circa un metro e sessanta, tonica, agile e longilinea, i capelli viola e mezzicorti leggermente mossi, con un ciuffo medio sulla fronte, occhi castano chiaro. Ha diverse cicatrici sulla schiena a causa del suo passato.
  Ama stare per i fatti suoi, leggendo o ascoltando musica Hard-rock. Odia essere presa sottogamba perché una donna, quando in realtà è perfettamente in grado di difendersi. E' brava con ogni tipo di arma e le cambierà in continuazione, preferendo però l'uso del bastone.
  E' abbastanza taciturna e chiusa in se stessa, è caparbia e sembra scontrosa, ma è solo un modo per proteggersi e quando la si conosce si scopre come è realmente, risultando simpatica come ogni altra ragazza. Ha 21 anni.


Team Mirajane:
- Alexander Vanier
  Abbastanza alto (circa sul metro e ottanta), capelli verdi e fisico muscoloso; ha un tatuaggio sul braccio sinistro rappresentante un drago trafitto da una lama, sul sopracciglio destro ha un piercing. E' stato in accademia per un certo periodo, ma poi è stato espulso perché troppo indisciplinato, così è tornato a studiare e andando poi a lavorare come professore di ginnastica nella scuola di Richy e Tetsuya. Utilizza il Twinblade e ha praticato il Judo.
  E' autoritario con i suoi studenti, odia i bulli ed è molto indisciplinato, è distaccato, odia effusioni e spesso è sarcastico (finendo con l'esagerare), diventando un po' stronzo. Ha 24 anni.
- Richy (Richard) Blake
  Ragazzo alto, dagli occhi rossi e capelli neri; ha un carattere gentile e scherzoso, ma sa essere serio nei momenti opportuni, nonostante sia socievole gli piace stare da solo. Pratica la Boxe e saprà usare diverse armi (arco e spada), ma principalmente utilizza la Kusarigama. Ha 19 anni e odia i capelli verdi.
- Rena Hoshumiya
  I capelli sono color carta da zucchero, mossi e lunghi fino a metà della schiena con una folta frangetta che termina sopra gli occhi rossi. Ha un incarnato olivastro e abbronzato, è abbastanza alta e non ha curve troppo abbondanti. Adora andare al mare e nuotare, ha il segno degli occhialini sulla fronte, le piacciono le leggende e ha iniziato a leggere i tarocchi.
  Pratica karate da quando era bambina ed è capace di stendere un uomo adulto senza problemi, come arma utilizza il Kyoketsu-shoge. Sta studiando un corso di storia antica all'università.
  E' una persona gentile e cordiale, e tiene molto alle persone a lei care, diventando violenta per proteggerle; è una persona matura e di una grande abilità analitica. Ha 22 anni
- Shira Endogu
  Mulatta, estremamente magra nonostante la ginnastica artistica, gli occhi sono castani e i capelli neri, è alta poco meno di una metro e sesanta, ha una seconda scarsa di seno. A causa del suo passato e delle sue discendenze africane, che le permettono di percepire gli spiriti, ha un problema di schizzofrenia con tre personalità (non so bene come spiegarlo scusate :(...). La prima è verbalmente aggressiva, la seconda molto timida e molto facile alla depressione (è quella che riesce a percepire gli spiriti), infinte la terza è la vera lei (che compare principalemente quando fa ginnastica artistica) è molto decisa, per nulla diplomatica ma mai volgare o offensiva.
  Come arma utilizza il Ring-blade, arma che le ricorda gli esercizi col cerchio nella ginnastica ritmica (facendola diventare la vera Shira). Ha 21 anni.


Team Fairy Tail:
- Layla Wolfen
  E' una ragazza, ma viene scambiata per un ragazzino di dodici anni a causa del suo aspetto, bassa e con poche curve, ha la pelle leggermente abbronzata, i capelli corti, arruffati e marroni, gli occhi color miele. Le piacciono i rumori del bosco ed è molto brava a cucinare, ma soprattutto adora correre (sport che pratica ogni volta che può).
  Utilizza come arma dei pugnali, perché facili da maneggiare e meno pesanti di una katana. Layla è aggressiva e istintiva come un animale, ma sa essere dolce e protettiva verso i cuccioli e bambini, è molto combinaguai e odia la tecnologia. Ha 18 anni.
- Heriot Jainko
  Alto un metro e settanta, capelli neri abbastanza lunghi che gli ricadono davanti al volto, gli occhi sono grigi e solitamente spenti, tranne quando deve combattere che si accendono di una strana luce. Gli manca il canino superiore destro, visiile quando sorride, ha un tatuaggio di un serpende intorno al bicipite.
  E' un ragazzo abbastanza apatico e gli interessa soltanto lottare, praticava boxe ed era considerato una promessa, ma gli venne proibito di salire nuovamente sul ring perché troppo violento. E' disinteressato ai soldi che vince tramite incontri clandestini, gli interessa solo lottare. Come arma utilizza degli artigli misti allo stile da boxe. Ha 22 anni.




Incontri 
 

Quella distrazione gli serviva proprio, quando quella mattina si era svegliato era andato subito nella foresta alla ricerca dei tre tizi di cui gli aveva parlato il biondino. Era abbastanza curioso di scoprire cosa stesse macchinando, ma combattere era la sua priorità e se avesse fatto finta di ubbidire agli ordini di Laxus, prima o poi sarebbe riuscito ad affrontarlo. 
Heriot rimase alquanto deluso dagli “uomini” del comandante, conoscendo il tipo si era aspettato che suoi sottoposti fossero altrettanto spaventosi e pieni di cicatrici. Li aveva trovati accampati nel bel mezzo del nulla che aspettavano il suo arrivo, e dire che era rimasto deluso era poco. C’erano due uomini e una donna, lei formosa e dai lunghi capelli castani che gli aveva dato una rapida occhiata appena arrivato, per poi andarsene subito dopo. Gli altri due si erano presentati come Freed, uno strano tipo magrolino dai capelli verdi simili ad un alieno e con un fioretto legato alla vita, e Bickslow, che aveva indossato un’armatura per tutto quel poco tempo che era stato con loro, ma non gli aveva dato l’impressione di essere molto forte. Dubitava enormemente che potessero anche solo farlo sudare in una lotta, anche se lo avessero attaccato tutti e tre insieme. 
Per questo quando aveva visto l’azzurra nell’acqua non aveva resistito, nella foresta non aveva trovato nessuno con cui poter lottare e la rabbia mista a delusione lo stavano consumando. Era anche lei uno dei prescelti e quindi si stava sicuramente allenando, si sarebbe divertito a stuzzicarla e a metterla al tappeto mostrando la sua superiorità. 
La ragazza arrivò poco dopo con uno sguardo assassino negli occhi che lo fece ghignare divertito, lei impose le regole, niente armi e il primo che sarebbe caduto a terra avrebbe perso, lui accettò prendendola in giro chiamandola nuovamente sirenetta, sicuro di vincere. 
Rena si mise in posizione d’attacco, gambe leggermente divaricate con le ginocchia piegate, e Heriot alzò un sopracciglio sorpreso e colpito, rendendosi conto che la ragazza doveva aver praticato qualche tipo di arte marziale. Sogghignò soddisfatto mostrando il canino mancante, forse si sarebbe divertito più del previsto. 
Nessuno dei due si muoveva dalla sua posizione in attesa di una qualche mossa da parte dell’avversario, ma dopo qualche altro istante il ragazzo fu stufo di aspettare e fece la prima mossa, tirando un pugno diretto allo sterno della ragazza. Si aspettava di vederla schivare oppure prendere il colpo in pieno, ma non accadde nulla di tutto ciò. Rena si mosse più velocemente di lui e senza capire cosa fosse successo si ritrovò steso a terra sulla schiena, gli occhi grigi che osservavano il cielo chiaro mentre la mente elaborava una possibile spiegazione per il fatto appena avvenuto. 
«Direi che ho vinto io… Ora scusati come promesso!» 
Heriot si rialzò in un istante e si diresse verso l’azzurra, erano uno di fronte all’altra e pochi centimetri separavano i loro volti, lui la guardava dall’alto con rabbia sempre più crescente, mentre lei con un sorriso sprezzante e soddisfatto. 
«Scusati…» 
Doveva stare calmo, se no avrebbe rischiato di colpirla con tutta la sua forza e l’avrebbe uccisa in un solo colpo, chiuse gli occhi e fece un paio di respiri prima di aprirli e parlare. 
«Non ho usato tutta la mia forza… Riproviamo…» 
«Tanto il risultato non cambierà…» 
Si allontanarono e si misero nuovamente in posizione, Heriot non vedeva cosa stava succedendo attorno a lui, era troppo concentrato a cercare di capire come avesse fatto quella ragazzina a stenderlo in un solo colpo. Si mosse nuovamente stavolta stando attento ai movimenti di lei, la vide spostarsi leggermente di lato e con le mani gli afferrò il braccio, sfruttando la forza che lui aveva impresso nel colpo lo fece ribaltare e cadere nuovamente di schiena. 
Picchiò il pugno sul terreno e imprecò ad alta voce. 
«Non vuoi ancora scusarti vero?...» 
Si rialzò nuovamente e fissò lo sguardo in quello scarlatto di Rena, non poteva crederci, era stato mandato a terra due volte da una ragazzina, era infuriato e avrebbe tanto voluto picchiare qualcuno, ma uno strano pensiero gli passò per la mente facendolo calmare. 
«D’accordo… Ti porgo le mie scuse…» Con il suo solito ghigno fece un mezzo inchino per prenderla in giro, dandole subito dopo le spalle per dirigersi verso Fairy Tail. 
Layla correva a destra e a sinistra mentre trasportava degli scatoloni grossi quanto lei, una smorfia contrariata gli comparve sul volto, lui odiava sgobbare, soprattutto per qualcun altro, mentre quella ragazzina sembrava si divertisse a spaccarsi la schiena. Si diresse in cucina ignorando volutamente la castana, voleva rimanere solo a pensare, ma quando entrò trovò Cana seduta su un tavolo con le gambe accavallate e la testa reclinata all’indietro che cercava di recuperare le ultime gocce di birra dalla bottiglia. Sembrava non essersi accorta di lui, ma nulla era sicuro con quella donna. 
Si sedette su una sedia dopo aver recuperato anche lui una bibita fresca e iniziò a studiarla, accantonando i pensieri di poco prima e decidendo di distrarsi. Gambe lunghe e snelle, vita stretta ma non troppo, il seno abbondante fasciato solo da una canotta, una donna sexy sotto ogni punto di vista. Heriot si leccò le labbra, ma non per la birra che stava bevendo. 
«Se mi continui a fissare in quella maniera mi consumi...» 
Cana aveva appoggiato la birra accanto a sé e ora lo fissava intensamente, si era chinata verso di lui mostrandogli la leggera scollatura mentre con una mano giocava con i lunghi capelli. Il corvino sorrise pronto ad accettare quella sfida e a vincerla, così si alzò e si avvicinò il più possibile alla castana, a separarli c'erano solo le gambe accavallate di lei. 
«Potrei dire la stessa cosa…» 
«Sei sicuro di te eh?... Mi piace chi crede di poter conquistare il mondo…» 
La mano che prima stava attorcigliando una ciocca di capelli, ora aveva iniziato a fare su e giù sul petto muscoloso di Heriot, che ghignava vincitore. Le bloccò l'arto e si avvicinò al volto della ragazza pronto ad affondare le labbra in quelle di lei, ma Cana si liberò facilmente della sua presa e se ne andò diretta verso l’esterno. Prima di varcare la soglia però si girò leggermente verso di lui. 
«Sembra divertente questo giochino… Forse potrei anche starci…» Infine uscì, lasciando Heriot davanti a un tavolo vuoto e con il sapore dell’insoddisfazione in bocca. 
 
**************************************************************** 
 
Kenryoku si osservava attorno curioso e con gli occhi che brillavano di eccitazione, era andato insieme a Emma e Natsu nel bosco sotto ordine di Laxus, mentre il generale si sarebbe occupato insieme a Lucy di capire quale era il potere di Tetsuya e della sua arma. Alenya invece era sparita appena era sorto il sole senza dire nulla. 
«Ma perché Laxus ci ha mandato qui?... Io mi annoioooo!» 
Il rosato esprimeva la sua frustrazione a parole e calciando alcuni sassi sul terreno, ma Kenryoku non lo ascoltava, era troppo preso ad osservare la natura che li circondava, cercando di capire se le impronte che vedeva nel fango fossero di uno scoiattolo o di qualche altro tipo di animale. 
«In più nemmeno Lisanna sapeva dove era la mia ascia…» 
«Se posso chiedere Natsu, chi è Lisanna?...» 
Da quella mattina Emma si comportava in maniera strana, sembrava essere interessata a Natsu e a quello che lo riguardava, in particolare sulle ragazze che lo circondavano. Il corvino aveva deciso però che non erano affari suoi e non le pose domande, in più il rosato sembrava non accorgersi di questa sua curiosità. 
«Lisanna è una mia cara amica d’infanzia! È la sorella minore di Mirajane e quando c'era la pace giocavamo sempre insieme!» 
Queste parole però attirarono l’attenzione del corvino che fermò la sua esplorazione per rivolgersi al rosato. 
«La sorella minore di Mirajane? La regina Mirajane? E cosa ci fa in questo regno?» 
Natsu lo guardò con gli occhi spalancati e lo sguardo un po’ vacuo, facendo capire sia a Kenryoku che a Emma che non si era mai posto quella domanda in tutti quegli anni. 
«Natsu sei proprio stupido che cazzo…» 
Il corvino sbuffò e annuì con la testa, concordando perfettamente con Emma. 
«Beh ma non è colpa mia… Ero un bambino e non mi importava molto… mi bastava averla con me!» 
La ragazza aprì la bocca per dire qualcos’altro, ma Kenryoku le fece segno di stare zitta e poi a entrambi di avvicinarsi. Davanti a loro c'era un'impronta, piccola ma ancora fresca nel fango, gli ricordava molto quella di un cane, ma le dita della zampa erano troppo ravvicinate e allungate. 
«Di che animale sono?» 
«Spero sia commestibile! Ho una fame assurda!» 
«Sembra quello di un cane, ma è diversa… Magari un lupo!» 
Emma gli si avvicinò maggiormente accucciandosi accanto a lui, osservava l’impronta sul terreno quasi rapita, gli occhi azzurri che solitamente erano allegri e diffidenti ora erano distanti, come se la sua mente non fosse più lì con loro. 
«Emma?...» La ragazza sbatté le palpebre un paio di volte e sembrò tornare in sé. 
«Ma sembra solo un cucciolo…» Fece passare un dito sull’orma accarezzandola leggermente, poi si alzò di scatto facendo sobbalzare Kenryoku per la sorpresa e la fissò dal basso verso l’alto. 
«Andiamo a cercarlo!» 
Prima ancora che o lui o Natsu potessero dire qualcosa lei aveva già iniziato a camminare diretta chissà dove, si mossero decisi a seguirla ma dal nulla comparve la nebbia. Inizialmente era solo una nebbiolina leggera e semi trasparente, bianca e candida, ma dopo pochi istanti si infittì e anche il colore cambiò, diventando prima grigio chiaro e infine nero scuro. 
«Cosa sta succedendo?!...» 
Non gli piaceva quella nebbia, non era naturale nel suo mondo e dall’espressione scioccata e leggermente spaventata si Natsu capì che non lo era nemmeno qui. Fecero qualche passo ma il nulla li circondava, avevano ormai perso Emma e non riuscivano nemmeno a vedere gli alberi che avevano attorno. A Kenryoku capitava spesso di perdersi nei boschi attorno a casa sua, ma riusciva sempre a tornare a casa orientandosi con la natura che lo circondava. Alzò lo sguardo cercando di capire la loro posizione grazie al sole, ma la palla infuocata non c’era più, attorno a loro c’era solo il nero. 
«Questa situazione mi preoccupa… Prima Tetsuya ora Emma… Cosa sta succedendo?...» 
Il corvino si girò verso Natsu e si accorse che lo vedeva perfettamente, i capelli rosati scompigliati e sparati verso l’alto, l’armatura argentea con le rifiniture scarlatte e il simbolo della regina, una spada rivolta verso il basso con il sangue che gocciolava dalla punta, sulla spalla sinistra. Lo vedeva in ogni suo minimo dettaglio, anche se era a più di un metro da lui, ma allora perché non riusciva a vedere quello che aveva ad un palmo dal naso? 
Poi, come quell’oscurità era comparsa, scomparve lentamente, prima divenne una nebbia fitta e grigia, poi una nebbiolina leggera e bianchissima, infine la foresta era di nuovo davanti ai loro occhi, con gli alberi verdi e il sole alto nel cielo. 
«Ragazzi, cosa state facendo lì impalati?» 
I due si girarono di scatto quando sentirono la voce di Emma alle loro spalle, la ragazza era ora davanti a loro, tranquilla e serena, con i lunghi capelli neri appoggiati sulle spalle, gli occhi azzurri che li fissavano interrogativi e un cucciolo di lupo fra le sue braccia. 
«Dove sei stata?! E perché hai quel lupo in braccio?» Kenryoku fece un passo verso di lei indicando l’animale con un dito, non si era accorto che per la preoccupazione aveva alzato la voce. 
«Tu che cazzo urli!? Spaventi Fenris…» 
Il corvino rimase a bocca aperta per lo stupore e non disse più nulla, osservava il cucciolo con le orecchie abbassate per lo spavento e sentiva tutta le sue ansie sparire, era un cucciolo adorabile e lui adorava qualsiasi tipo di animale. 
«Che carino che è Fenris, è davvero un bel nome!» Natsu si avvicinò ai due e cercò di accarezzare la testa nera del cucciolo di lupo, ma appena toccò il pelo folto l’animale alzò il muso mordendogli la mano. 
«Ahi! Non si fa così… Preferisco i gatti ai cani…» 
«Scusa Natsu… Lo addestrerò in modo tale che non morda più nessuno…» 
Il lupo sembrò capire che la ragazza si stava rivolgendo a lui ed alzò la testa per fissare i suoi occhi gialli in quelli ghiaccio di lei, Kenryoku vide che il pelo che copriva la pancia non era nera come il resto ma bianca. L’istinto gli diceva di avvicinarsi e iniziare ad accarezzarlo e sentire la morbidezza del pelo, ma non voleva rischiare di essere morso come il rosato, che si leccava la ferita peggio di un animale. 
«Beh alla regina piacciono gli animali… Ha lasciato anche a me tenere il mio gatto, anche se non lo sopporta più di tanto, quindi non credo che ci siano problemi con lui!...» 
«Perfetto! Allora facciamo quello che dobbiamo fare e torniamo al castello!» 
Kenryoku sospirò chiedendosi cosa dovessero effettivamente fare in quel bosco, Laxus non aveva dato spiegazioni quando aveva ordinato a Natsu di andarsene dal castello e di portarsi dietro loro due, il rosato ovviamente non aveva chiesto spiegazioni al riguardo troppo eccitato per la gita. La ragazza lasciò andare il cucciolo di lupo, Fenris, e guardò Natsu in attesa di ordini, mentre il corvino decise di approfittare di quel momento per tornare ad osservare la natura circostante. Sembrava essere una qualsiasi foresta, eppure cosa era stata la nebbia di poco prima? Era come se la natura volesse impedirgli di seguire Emma… 
«Cosa dobbiamo fare?» 
«Non ne ho idea…» 
«Che cosa?! Ma allora perché cazzo siamo qui?! Credevo avessimo un incarico!» 
«Ehm… Ecco… Kenryoku aiutami!» 
Il diretto interpellato si girò a fissare il loro comandante che lo guardava con occhi imploranti e le mani unite in segno di preghiera, da quello che aveva capito Natsu doveva avere circa sui 25 anni, eppure si faceva intimorire da una ragazzina di 19. 
«Me ne torno al castello… Devo dare da mangiare a Fenris e chiedere un paio di cose a Lucy! Quindi ci vediaaaa!…» Emma non riuscì a finire la frase che era inciampata cadendo di faccia sul terreno con un sonoro tonfo, Natsu scoppiò a ridere come un bambino di cinque anni, mentre il corvino si avvicinò per sapere se stava bene, anche se non riusciva a trattenere un sorriso. 
«Cazzo… Ha fatto male questo!» Si mise seduta e iniziò a massaggiarsi il naso che era leggermente arrossato, i vestiti e i palmi delle mani erano ricoperti di fango, Fenris corse da lei e le saltò sul grembo iniziando a leccarle il volto. 
«Ahah! Dai! Smettila!... Mi fai il solletico! Ahah uffa!» 
Kenryoku sorrise divertito per quella scena e fece per alzarsi quando qualcosa che brillava accanto al piede della ragazza attirò la sua attenzione, spostò le foglie e il terriccio con le mani sporcandosele, Natsu e Emma si erano avvicinati al corvino curiosi, mentre il lupacchiotto aveva iniziato a scavare con lui. Quando scoprirono cosa c'era nascosto sotto terra e cosa aveva fatto inciampare la corvina Fenris iniziò ad ululare verso di lei. 
«Sono spade?...» Fu Emma a porre la domanda e a tirare fuori le due armi, le aveva sollevate leggermente facendo riflettere i raggi del sole sul metallo. 
Le lame erano leggermente più strette delle normali spade ed erano ricoperte di incisioni nere come decorazioni, erano fatte interamente di un qualche metallo prezioso, perché si vedeva da come brillavano che non era semplice acciaio, anche l’impugnatura era argentea come il resto. 
«Non esattamente, sono un sottogruppo delle spade e vengono chiamate spade bastarde, sono un misto fra la spada d’armi che hai usato fino ad ora e la spada a due mani, molto più grossa e pesante. Viene infatti chiamata anche spada a una mano e mezza, dovrebbe essercene una nell’armeria!» 
I due ragazzi si girarono verso Natsu con gli occhi spalancati mentre lui osservava le due armi con sguardo sognante, solo dopo qualche istante sembrò accorgersi dei due che lo guardavano con aria perplessa. 
«Che c’è? Cosa ho detto?» 
Kenryoku sospirò mai avrebbe detto che il rosato avesse una così ampia cultura nelle armi, aveva sempre creduto che fosse tutto muscoli e niente cervello, ma forse doveva ricredersi, forse non era così ingenuo come credeva, forse. 
Sia lui che Emma si alzarono, lei si legò le due spade bastarde una sul fianco destro e una sul sinistro, poi prese nuovamente in braccio il lupo affondando il volto nel pelo scuro dell’animale, il corvino invece iniziò ad incamminarsi. 
«Niente niente… Torniamo al castello!» Un po’ gli spiacque dire quelle parole, gli sarebbe piaciuto molto rimanere a scoprire che misteri e meraviglie nascondeva quella foresta, ma non era saggio rimanere oltre, prima doveva scoprire cosa era la nebbia nera che li aveva avvolti. 
 
**************************************************************** 

Gerard aveva dato loro il giorno libero, aveva detto che potevano fare e andare dove volevano, si era premurato solo di non inoltrarsi troppo nel bosco e di rimanere nei pressi di Fairy Tail. Shira inizialmente si era allenata con i suoi cerchi, voleva migliorare ed essere di aiuto alla regina e al generale, in più quando utilizzava le sue armi si dimenticava di tutto e tornava sé stessa, come quando faceva ginnastica ritmica. Le altre personalità rimanevano chiuse nella sua testa, non c’erano dei vuoti nei suoi ricordi ormai sempre più spesso frammentati, c'era solo lei, Shira. Le sarebbe piaciuto che fosse sempre così, ma non era possibile, l'aveva imparato quando l'avevano mandata in cura in una struttura psichiatrica, ed era per questo che era fuggita. 
Gerard e Mirajane però le avevano detto di non perdere le speranze, che non era sola e che anche loro erano come lei. Fu quell'”erano” che aveva catturato la sua attenzione, ora stavano bene, erano guariti? No, avevano imparato a conviverci e a non avere più i vuoti di memoria. Quando ripensava a quella conversazione rivedeva il volto della regina, circondato dai capelli albini, sorriderle con gentilezza. 
Furono quei pensieri a disturbare il suo allenamento, a farla andare in giro ad esplorare e a  perdersi. Ormai girava per quel bosco da non sapeva più quanto tempo, anche perché non era più lei, non era più la vera Shira, ma un'altra che aveva preso il sopravvento del suo corpo. Questa Shira era terrorizzata dalla natura che la circondava, non tanto per il fatto di essersi persa ma perché riusciva a percepire le anime di chi era morto fra quelle piante, e non erano mai morti felici. 
La ragazza camminava con le spalle leggermente ricurve, gli occhi neri puntati davanti a sé, sul terreno, cercando di non guardare, di far finta di non vedere la presenza alla sua destra. Voleva andare via da lì, via da quel posto, ma non sapeva come. 
Un suono attirò la sua attenzione arrestando la sua marcia, sollevò la testa quando lo sentì di nuovo, sembravano dei passi. La speranza si accese in lei e senza pensarci due volte iniziò a correre verso quel rumore, pregando fosse qualcuno che l’avrebbe aiutata ad uscire da lì, sperando fosse qualcuno di amico. 
 
Alexander osservava il paesaggio circostante dal piccolo gazebo bianco, l'armatura argentata era macchiata di sangue vermiglio, così come lo stemma della regina, una perla nera circondata da spine bianche, che aveva sul petto. Al palazzo erano rimasti soli lui e Richy in tarda mattinata, le due ragazze erano sparite quasi subito dalla circolazione lasciandoli soli ad allenare, ed era così che li avevano trovati quegli soldati. Uomini di chi però non lo sapeva ancora. Qualcuno correva dietro di lui all'interno delle mura, ma non ci badò più di tanto e strinse l'arma che aveva ancora in mano. Dalle due lame del twinblade cadevano piccole gocce scarlatte sul pavimento d'alabastro. 
Saranno stati una trentina, non di più, vestiti completamente di nero e con le armature prive di stemma. Sapeva che non erano soldati dell'altro regno, o almeno lo intuiva in quanto la regina Erza non era presente così come gli altri cavalieri. Altri passi alle sue spalle, la persona correva nella sua direzione ma lui non ci badò e tornò a puntare la sua attenzione al cielo. Il sole splendeva alto al suo culmine, sarà stato circa mezzogiorno, l'assenza di nuvole permetteva di osservare nitidamente il bosco di Fairy Tail, in cui erano scappati gli uomini che li avevano attaccati. 
«Alexander! Cosa… cosa è successo?!» I passi si erano fermati e la voce di Rena risuonava nel silenzio, preoccupata e in agitazione. 
Il verde si girò finalmente a guardarla e le vide i capelli azzurro chiaro scompigliati per la corsa, il viso arrossato e gli occhi spalancati. 
«Quando sono arrivata ho trovato tutti in crisi! Le cameriere correvano ovunque balbettando frasi senza senso… dicevano che eravate stati attaccati e che Richy era ferito… Gerard non mi ha voluto dire nulla e se ne è andato borbottando il tuo nome…» 
Un leggero sorriso comparve sul volto di Alexander, in quell'attacco improvviso aveva dato prova di sé, dimostrando che non era solo un uomo irrispettoso dei suoi superiori. 
«Ci hanno attaccato nemmeno una mezz’ora fa… Io e Richy eravamo in giardino ad allenarci ognuno per conto suo. Quando un'esplosione attirò la nostra attenzione…» Puntò lo sguardo verso una delle torri del castello, ormai distrutta quasi completamente e con qualche mattone che pendeva cercando di non cadere al suolo come i suoi compagni. 
Rena seguì il suo sguardo e la vide stringere i pugni per la rabbia e probabilmente per la sua impotenza, ma non era colpa della ragazza se non era presente in quel momento. 
«Preoccupati ci siamo diretti all'interno del castello a controllare, Gajeel correva per i corridoi urlando il nome di Levy cercandola… ma prima di trovarla fu bloccato come noi due da una quindicina di uomini vestiti di nero…» Ancora vedeva quelle figure incappucciate che sembravano tutte uguali, marionette fatte con gli stampini. Gajeel aveva ringhiato come un animale, furioso per l'interruzione. 
«Ci attaccarono e noi rispondemmo, erano abili ma non abbastanza, per Gajeel non furono niente, nemmeno mosche, li uccideva uno dietro l'altro…» Fece una pausa per rimettere in ordine i pensieri, lui era stato in guerra, aveva visto gente uccidere ed essere uccisa, ma tutto quello gli sembrava strano. 
Il corvino li aveva attaccati con una forza e una brutalità che non aveva mai visto prima, ma ciò che lo aveva veramente lasciato senza parole erano gli avversari. Non si scansavano, non paravano, si facevano colpire e continuavano ad attaccare a loro volta, con gli occhi fissi su di lui e su Richy
«Cosa è successo poi?...» Rena parlò piano ma Alexander la sentì comunque chiaramente e prima di rispondere si passò la mano libera fra i capelli verdi. 
«Io e Gajeel li uccidevamo, anche se erano in pochi a morire, anche Ricky lo fece… ma non so… forse perché più inesperto oppure perché aveva ucciso per la prima volta qualcuno e si era… bloccato… è ancora un ragazzino…» Si sentiva responsabile, lui che era un suo professore, anche se indirettamente e non in quel mondo, non lo aveva protetto a dovere. 
«È stato ferito, un colpo di spada sul braccio sinistro… ora è con Levy in infermeria, non è nulla di grave e con un paio di giorni tornerà come nuovo…» 
«C'è dell'altro vero?... Dove sono adesso? Chi ci ha attaccati e perché?...» 
Il resto, era andato nel gazebo proprio per capire cosa fosse successo dopo, i ricordi erano ben chiari nella sua mente ma faceva fatica a crederci. Guardò Rena per essere sicuro che volesse davvero sapere, che fosse pronta ad ascoltare qualcosa che non capiva nemmeno lui, ma nel suo volto vide determinazione e rabbia, gli occhi rossi puntati nei suoi. 
Alexander sospirò nuovamente e cercò le parole adatte per raccontarle, di come Gerard fosse sceso dalle scale buttando a terra cinque cadaveri, gli occhi di un nero intenso privi di qualsiasi emozione. Quando l'aveva visto un brivido gli aveva percorso la schiena, il generale aveva dato loro istruzioni su cosa fare con voce glaciale, nemmeno Gajeel aveva obiettato gli ordini. Poi l'aveva vista arrivare, per un attimo aveva creduto che fosse un fantasma di una donna, ma aveva riconosciuto il vestito bianco latte, ora sporco di sangue in più punti, aveva riconosciuto i capelli candidi e setosi che si muovevano lentamente. 
La regina Mirajane era comparsa davanti a loro, gli occhi azzurri freddi come il ghiaccio, in mano reggeva una katana dalla lama più lunga che avesse mai visto e imbrattata di macchie scarlatte. Capì cosa volesse dire avere veramente paura, ritrovarsi davanti alla morte quando l'aveva vista in volto. Stava 
sorridendo. 

Angolo autrice
Mi scuso per il tremendo ritardo, come forse qualcuno di voi saprà dalla mia pagina facebook (http://www.facebook.com/Celty23efp/) non ho pubblicato per così tanto tempo perché non ero più soddisfatta dei miei capitoli... Per essere puntuale mi obbligavo a scrivere e quando finivo i capitoli ero tentata di cancellare tutto quanto, dalla prima parola all'ultima...
Mi sono detta che non poteva andare avanti così e che dovevano soddisfare prima di tutto me, perché se no il mio disappunto si sarebbe capito dal capitolo :( e io tengo davvero molto a queste storie, non potrei mai abbandonarle e lasciarle incomplete, ma non potevo nemmeno farle male...
Quindi scusatemi, anche se non ho pubblicato per davvero molto tempo le idee sono continuate ad arrivare e la testa mi sta scoppiando, e mi chiede di metter per iscritto tutto quello che ho pensato. Ringrazio chi mi ha contattata per chiedermi se la storia sarebbe andata avanti :3 mi riempie davvero il cuore sapere che ci tenete, mi fate davvero arrossire 8(>///<)8
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se vedete degli errori avvisatemi, è corto ma pieno di novità e piccoli indizi che avevo sparso per i capitoli precedenti iniziano a saltare fuori (come un personaggio e il misterioso attacco u.u) e l'inizio del prossimo o quello dopo (sono indecisa ihih) rivelerà il motivo per cui Laxus assolda i prescelti per controllare la foresta!
Fatemi sapere con una recensione quello che pensate e per chi non mi ha ancora inviato il potere gli chiederei di scrivermi in privato con le caratteristiche ^^ perché se no il suo OC rimarrà un povero sfigato u.u
Alla prossima e spero sia a breve...
PS dai prossimi capitoli pensavo di lasciare la descrizione dei personaggi in fondo al capitolo, questa volta l'ho messo all'inizio per fare un breve remainder dato che non pubblicavo da molto...

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Celty23