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Autore: Veronica1989    01/12/2016    0 recensioni
[Attori vari]
Manhattan è la città più bella che Nina aveva mai visto.
Qui ha trovato la sua mamma dopo l'abbandono, un bel lavoro presso una pasticceria nel cuore della città e il suo amore per Frederick.
Ma tutto sta per cambiare nella sua vita.
L'arrivo di un inspiegabile uomo cambierà la solita routine di Nina stravolgendola e regalandogli emozioni romantiche che Frederick non gli donava; un uomo misterioso inciampa nella sua vita ormai scritta. Sarà proprio lui ad aprirgli gli occhi sulla sua vita priva di sentimento e gli farà provare a Nina cos'è il vero e unico amore che lei sono fin da bambina.
Amici unici e due famiglie alle prese con vita di tutti i giorni.
Vi farranno sentire come parte di loro e decorando ironicamente di essi.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Andrew Garfield, Emma Stone
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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-    CAPITOLO SEI    -

Un primario con il camice bianco molto disponibile
 
L’intervento dell’ambulanza fu immediata; Robert fu trasportato all’ospedale Saint Francis Memorial.
Nina era saltata sull’ambulanza, con il padre sdraiato sulla barella, << Frederick, ci vediamo all’ospedale. >> disse lei guardando il fidanzato fermo sul marciapiede. La ragazza seduta accanto a suo padre si stringeva nelle spalle, coperte da un cardigan morbido in lana beige; in quel momento gli uomini davanti a lei stavano tentando di rianimare il cuore del padre.
L’ambulanza arrivò a destinazione. Aprirono le ante posteriori e fecero scendere la barella con Robert; Nina camminava velocemente dietro il gruppo di persone. Entrarono in una porta mentre Nina fu trattenuta da un’infermiera apparsa dal nulla.
<< Lei è una parente >>, domandò la donna con in mano uno stetoscopio.
<< Si, sono la figlia. >>, rispose con affannò.
<< Bene, non si preoccupi è in buone mani. >> disse il paramedico con il camice verde << Prego attendi lì sui divanetti. Verrà qualcuno ad informarla >>, Nina giocava con le maniche lunghe del cardigan o si strofinava le mani sui jeans bianchi; il tempo sembrava non passare mai. Seduta come una brava bambina si guardava in giro. La sala era piena di gente: donne, uomini e anziani. In parte a lei c’era un bambino di dieci anni appena, e da come teneva il braccio doveva mettere il gesso, Nina gli sorrise e lui rispose altrettanto quando ad un certo punto, << Nina Power? >> chiamò l’infermiera con un foglio in mano.
<< Eccomi. Sono io. >> si alzò in piedi di colpo.
Nina seguì la donna dietro alla porta dove era passato suo padre in barella; il settore era invaso di pazienti e personale che correva avanti e indietro; Nina durante il tragitto si spostava per far passare.
<< Eccoci qui. Suo padre è qui dentro. >> disse la donna lasciandola davanti alla porta bianca.
Dietro alla porta si sentivano delle voci, lei riconobbe quella del padre così appoggiando la mano sulla maniglia disse << Papà >> esclamò lei facendo il suo ingresso nella stanza. I due uomini smisero di parlare rivolgendo la loro attenzione su Nina, << Nina, finalmente stai tranquilla falso allarme. >> emise Robert con tono rilassato e scherzoso; << Falso allarme! >> urlò la figlia quasi in lacrime, si accasciò a terra e scoppiò a piangere per lo spavento.
<< Tesoro. >>, sussurrò il padre seduto sul letto.
 << Tieni asciuga le lacrime. >> disse una voce maschile con la mano davanti al viso bagnato di Nina, gli offriva un fazzoletto. Nina con la vista annebbiata dalle lacrime vide un camice azzurro e una giacca bianca, spostò gli occhi sulla targhetta e riconobbe il nome, << Derek Fill. >> disse leggendo il tesserino appeso al taschino.
<< Sono io >> rispose; sorridendogli allungò le mani verso di lei e l’aiutò ad alzarsi in piedi << Vedo che sei rimasta sempre la stessa Nina. >> fini sghignazzando con un sorriso.
<< Già >> rispose lei asciugandosi il naso nella manica del cardigan.
<< Dov’è lo scansa fatiche. >> domandò Robert mettendo il broncio.
<< Di chi sta parlando tuo padre? >>, disse Derek accanto a Nina
<< Oh, mio fidanzato Frederick. Il dottore cosa ha detto >> domandò lei, << Perché non glielo chiedi direttamente, Derek prosegui… >>, Nina si voltò verso il primario sorpresa;
 
<< Salve, mi scusi sto cercando un paziente >> chiese Frederick all’infermiera alla reception.
<< Cognome? >>
<< Robert Power, è arrivato con l’ambulanza qualche ora fa. Credo. >> disse Frederick grattandosi la guancia rasata.
<< Ah, sì. Il signor Power … >> disse la signora bionda << Deve andare nel reparto emergenza e poi chieda lì, giri a sinistra e sempre dritto. >>
 
Nel frattempo nella saletta d’aspetto.
<< Ti senti meglio adesso >> domando Derek sorridendogli.
<< Si, grazie. >> rispose Nina facendo un sonoro soffio nel fazzoletto, << Non ci credo che sei diventato un medico. Papà non mi ha detto nulla. >>
<< Strano, io so tutto di te. La pasticceria, Alex e le ragazze … Miranda e Sara le ai più sentite? >> chiese curioso lui guardandola negli occhi; Nina contenta annui con il capo e senza dire una parola gli buttò le braccia e si abbracciarono, anche Derek rispose all’abbraccio stringendo le sue braccia intorno ai fianchi dell’amica.
Frederick uscì dall’ascensore guardandosi attorno e vide la scena; avvicinandosi alla sala d’aspetto si schiarì la voce attirando i loro sguardi << Scusate, Nina. Cosa sta succedendo? >>, Nina scorse il volto di Frederick e sciolse le braccia dal collo del primario << Tesoro. Papà sta bene. Per fortuna >>, informò lei avvicinandosi al fidanzato con il viso quasi infastidito. L’uomo guardò la sua fidanzata e poi il dottore, con sguardo acido << Meno male, pensavo il peggio. >> appoggiò le mani sui gomiti della fidanzata e l’abbracciò amorevolmente mentre guardava l’uomo alle sue spalle.
Frederick lasciò le spalle di Nina e chiese curioso << Lui chi è? >> rivolgendogli uno sguardo più intenso; lei si voltò verso Derek aprendo la bocca per parlare ma l’amico la interrupe presentandosi da solo, << Io sono Derek Fill, il primario che ha in cura il padre di Nina. >> allungò la mano verso Frederick ma l’uomo non la strinse, si voltò dopo averlo guardato un’latra volta male e camminò verso l’ascensore, con l’umore rovinato.
<< Ho fatto qualcosa di sbagliato? >> disse con accentò preoccupato. Nina si girò fulminea verso Derek e poi corse verso Frederick, << Amore, dove stai andando? >>, le porte dell’ascensore si chiusero, e per poco lei non si giocò le dita della mano destra.
Robert, aveva ragione sul fidanzato della figlia. Come diavolo fa a stare con un uomo così? Pensò lui mentre da lontano guardava la ragazza con il viso incredulo; si avvicinò a lei e gli disse gentilmente << Forse era così in ansia… adesso sa che tuo padre sta di nuovo bene è uscito per prendere un po’ d’aria. >> si massaggiò la mandibola pensando ho detto una cazzata. Provo a dirle qualcos’altro … << Forse hai ragione. Mi preoccupo per niente. >> rispose lei trascinandosi verso la camera del padre.
 
<< Perfetto. >> disse Frederick con tono irritato, si avvicinò ad un taxi parcheggiato da poco davanti allo stabile, aprì la portiera e si sedette all’interno pensando alla scena che aveva appena visto, scosse la testa arrabbiato ed esplose << Che faccia quello che vuole! Se si vuole far consolare dal dottorino… che lo faccia, non mi interessa un fico secco. >> Bastardo con il tuo bel camice bianco… pensò a denti stretti; il tassista sentendo il cliente brontolare si intromise nel suo discorso solitario << Dove la porto? >>.
<< All’aeroporto internazionale >> rispose l’uomo indignato poi sfilò dalla tasca il cellulare e si concentrò su di esso.  
 
  
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