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Autore: mxrlynians    06/12/2016    1 recensioni
Sappiamo quanto il nostro Merlin sia impacciato, debole e fragile, in un certo senso, ma, non stante tutto Arthur lo supporta, e lo farà sempre.
Detto questo, vi lascio a questa raccolta!
ATTENZIONE!
Hurt! Merlin!
&
Protective! Arthur!
(“Cose molto dolci” penso)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Cavalieri della Tavola Rotonda, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Trama: [Mancante scena dall’episodio 1x13] Quando Merlin e Caio ritornano dall’Isola dei Beati, non sapevano che ad aspettarli ci fosse un principe, assonato, arrabbiato e preoccupato.

 Capitolo 2

 “Burned And Wet"


Arthur Pendragon era ancora ben sveglio quando il rumore di zoccoli al trotto, riempì la stanza.
La piazza era deserta, era tardi, nessuno sarebbe uscito con questo tempo. Si accigliò alla finestra, le pupille si dilatarono, e quasi non cadde dalla sedia per quello che vide. Merlin era in sella al cavallo, i suoi capelli attaccati alla fronte, l’acqua che scendeva dai suoi vestiti…-Dio, quella suo petto era una bruciatura?!- Anche se sembrava infreddolito e malato, sul suo volto c’era un sorriso che gridava vittoria.
Accanto a lui il Principe riconobbe la figura del Medico di Corte, che diavolo stava succedendo!? Perché Gaius e il suo valletto erano fuori sotto alla pioggia, quando il coprifuoco era entrato in vigore due ore fa? Arthur si alzò dalla sedia, e si diresse verso le camere del cerico, gli dovevano alcune spiegazioni.


xXx


La voce di Merlin si sentiva anche a metri di distanza, Arthur sentì la loro conversazione, sentì i colpi di tosse di Merlin ogni quattro parole, il cuore di Arthur affondò quando entrarono nella stanza.

xXx


I brividi scuotevano il piccolo corpo di Merlin, ancora appoggiato al vecchio Gaius. Per fortuna aveva cominciato a piovere quando erano nelle vicinanze di Camelot, così non avevano preso troppa acqua, ma il corvino ne era più che sicuro, qualche linea di febbre l’aveva.
Gaius aprì la porta e fece entrare Merlin, vittima di un forte attaccò di tosse, il cerico gli massaggiava la schiena, si sentiva quanta difficoltà aveva Merlin a respirare.

“Sto bene Gaius, un tonico per la gola e per domani sarò come nuovo” alzò lo sguardo e quello che vide lo fece impallidire.
Arthur era davanti a loro, uno sguardo misto a rabbia, disapprovazione e…. era paura quella nei suoi occhi?

“Che ci fa lei qui Sire?” Chiese in un sussurro Merlin, molto probabilmente perché non poteva alzare la voce più di così.

“È la stessa cosa che volevo chiederti Merlin”, assottigliò lo sguardo, “ho sentito che siete entrati dopo la mezzanotte, infrangendo così il copri fuoco” incrociò le braccia al petto, spostò lo sguardo sulla maglietta di Merlin.
Una grande bruciatura, aveva divorato il tessuto, quasi all’altezza del petto, la cui carne era rosea, alcune parti erano rosse e gonfie, si poteva scorgere del sangue sulla camicia del ragazzo.

“Merlin che hai combinato questa volta?” Chiese allarmato, spalancando li occhi, e facendo qualche passo più vicino al suo servo. Era la prima volte che tornava così tardi, e per di più era anche ferito, sarebbe sicuramente andato alla gogna quando si sarebbe ripreso completamente.

“Era fuori, nel bosco Sire” cominciò Gaius, l’attenzione di Arthur si spostò sul vecchio, “è inciampato e si è dato fuoco, sa com’è sbadato il ragazzo” concluse, alzando lo sguardo.
“E tu lo hai trovato…” disse piano il Principe continuando a fissare la ferita del corvino, che per sua risposta, rimase calmo e impassibile.

“Dovremmo metterlo a letto Sire, con questo tempo avrà sicuramente la febbre” sorpassò il biondo, che si voltò per vedere che Merlin aveva appena alzato le spalle, “io non ho la febbre Gaius…” ma venne interrotto da un violento attacco di tosse, che soffocò prontamente nel suo braccio, le sue spalle tremavano per lo sforzo, e il suo volto pizzicava per il dolore al petto.

“Dovresti riposare invece di fare lo spaccone” esordì Arthur, lo prese deliacamente per le spalle e lo girò, ma non abbastanza gentilmente, visto che Merlin si piego in due per il dolore improvviso. Gli occhi di Arthur si spalancarono, e si chinò subito di fianco a Merlin.

“Cos c’è di sbagliato?”.

“Ha una bruciatura al petto Sire, deve essere più delicato” Gaius prese il ragazzo per le spalle e lo guidò verso le sue spalle, il Principe non si lasciò sfuggire i respiri tremanti di Merlin.
Preoccupato, Arthur seguì i due fino alla camera del ragazzo, Gaius lo fece sdraiare, era così piccolo che sembrava sparire tra quelle lenzuola, il biondo osservò il corvino e notò che, minuto dopo minuto, si stava formando una patina di sudore sulla sua fronte, rendendo la pelle pallida e brillante, alla luce debole delle candele.

“Perché non sei tornato indietro per avvisarmi su quello che era successo? Merlin non è forte, e questa è una brutta ferita” disse Arthur al vecchio che stava per rispondere, ma venne tagliato fuori da Merlin, “i-io sono più forte di quanto tu possa pensare…”
Un piccolo sorriso nacque sulle labbra del Principe, “è così?” Merlin diede un piccolo cenno con il capo, e lottò per sedersi, ma Arthur lo rispinse in dietro.

“Me l’ho potrai provare più tardi Merlin, ora riposa” disse sedendosi al capezzale del giovane, quando Gaius uscì per cercare una pomata per la bruciatura.
Un sorriso si fece strada tra le labbra di Merlin, stava per dire qualcosa, quando un attacco di tosse lo fece piegare in due. Arthur si mosse velocemente, posò una mano rassicurante sulla spalla fragile del servo.
Quando Merlin ebbe finito, alzò la testa, gli occhi erano rossi e le labbra screpolate, “grazie” gracchiò, “io…”.

“Sta zitto Merlin” lo fermò Arthur, aiutandolo a risraiarsi sul letto, “non voglio sentir la tua tosse” Il ragazzo rise debolmente, e sussurrò “testa a fagiolo”

“Idiota” rispose, affiancandosi all’amico, “dovreste tornare nelle vostre stanze” sentì dire la voce di Gaius, si voltò verso di lui e poi ancora verso di Merlin, li cui sorriso era sparito aveva lasciato il posto ad una espressione di agonia sul suo volto.
Quando Merlin se ne accorse, schiaffò un altro sorrise sulla sua faccia.

“Sto bene Arthur” disse debolmente, tossendo nel pugno, Arthur guardò le punte delle orecchie di Merlin, erano rosse per l’imbarazzo.

“Dovresti andare a dormire”. Arthur si voltò verso Gaius e disse con fermezza, “io resto”.

Il medico aggrottò la fronte, “non c’è nessun motivo Maestà…”

“Io resto, non mi interessa Gaius” la voce ferma di Arthur fece sospirare il medico, fece un cenno al biondo, che si adagiò di fianco al letto dello stregone.

“Molto bene, appena ho terminato di trattare la ferita di Merlin, lei tornerà subito nelle sue stanze” la voce autorevole del vecchio, fece sentire Arthur come un bambino, che ubbidiva agli ordini del padre, aiutò Merlin a togliersi la camicia, la posò sulla sponda del letto, e tornò a guardare la bruciatura del ragazzo.
La ferita non era affatto migliorata, anzi, per quello che Arthur aveva capito, la bruciatura di Merlin era peggiorata, la carne bruciava e un grande cerchio luminoso prendeva tutto il petto di Merlin.
Arthur rabbrividì, e si costresse a guardare il pavimento.
Ma gli occhi di Merlin erano già sull’ustione, dalle sue labbra uscì un solo sussurro “oh…”.

“Merlin, guardami” lo chiamò il Principe, gli occhi grigio-azzurri di Merlin si spostarono in quelli di Arthur, erano brillanti per la febbre.
Si rivolse a Gaius, voleva fare qualcosa ma non sapeva cosa e il medico era l’unica persona che poteva guidarlo.

“Tenetelo fermo Sire” si avvicinò al letto, “devo mettere la crema, o quella bruciatura non guarirà mai” concluse, spalmando la pomata sulla pelle del ragazzo.
Un profumo di cannella e menta si sparse per tutta la stanza, Merlin si muoveva, ma Arthur stringeva la sua spalla con la sua mano forte, e non gli lasciava scampo.

Merlin guardò per un momento il futuro re, era disorientato, ma Arthur sussurrò solo, “ti sto aiutando”.
Il cameriere sbatté le palpebre, e riportò il suo sguardo sulla ferita, tuttavia Arthur richiamò la concentrazione di Merlin, “ti ho detto di non guardare Merlin” sibilò Arthur.

“Sai bene che non faccio mai quello che mi ordini”, fece una smorfia quando Gaius applicò l’ultimo tocco di pomata, la sua voce tranquilla e lenta. Arthur non riuscì a trattenere una risatina.
“Ora Merlin dovrà solo riposare”, disse Gaius alzandosi dal materasso duro e freddo.

“C-Certo” Arthur si alzò in piedi e si diresse verso l’uscita, prima però si voltò a guardare Merlin, che stava già entrando nel mondo dei sogni.
Tuttavia il nobile, giurò di aver sentito la voce di Merlin sussurrare un “buona notte Arthur”.
Il sorriso sulle labbra del Principe nacque in silenzio senza tanti complimenti, e prima che Merlin fosse del tutto addormentato giurò di aver sentito la voce di Arthur sussurrare, “buona notte anche a te Merlin”.

   
 
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