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Autore: Cannie Follett    09/12/2016    2 recensioni
Le presupposizioni di Silente sono sempre giuste.
O quasi?
Tra stelle cadenti e Burrobirre di traverso, Minerva McGranitt dovrà fare i conti con un amore che lei non approva, ma che il suo principale sembra incoraggiare.
Ma talvolta accade proprio l’opposto di ciò che ci si aspetta…
Dal testo:
-Neville ci ha detto che hai dovuto preparare la pozione con Malfoy.- Harry sembrava sinceramente dispiaciuto.
E anche Hermione lo sarebbe dovuta essere, ma stranamente non provò il suo solito moto di repulsione al nome di Draco. Dove prima c’era disprezzo per il serpeverde, ora trovava solo una vaga indifferenza mista a qualcosa di nuovo.
Un nuovo sentimento, che finora aveva provato solo per i libri e le vecchie pergamene.
Curiosità.

(this is a Dramione story)
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Minerva McGranitt | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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"I believe in opportunities, not in coincidences."
Capitolo 3 - Fragile
16 ottobre 1995
Hogwarts
 
-È tutto chiaro, Sibilla?- la voce grave della vicepreside rimbombò debolmente fra le quattro pareti del suo studio. Una figura alta e ossuta annuì, facendo tintinnare le numerose collane che le pendevano dal collo:
-Sì, Minerva.-
-Ne sei sicura?-
La professoressa Cooman fissò i suoi occhi in quelli di Minerva:
-Draco sta lontano da Hermione. Hermione sta lontano da Draco. Non mi pare così difficile, Minerva, stai sottovalutando le mie abilità. Senza contare che il Futuro stesso mi ha rivelato…-
-Va bene, va bene, ho capito.- tagliò corto la McGranitt, battendo la mano sulla scrivania. Quella mattina, quando era riuscita a capire che Silente stava organizzando qualcosa per vincere la scommessa fatta tre anni prima, Sibilla Cooman le era subito parsa l’alleata migliore.
Forse, doveva ammetterlo, si era sbagliata.
***
~Hermione’s P.O.V.
 
Il castello era completamente silenzioso, e nonostante fossero solo le sei e mezza di un mattino d’autunno, il sole filtrava già attraverso le grandi vetrate Hogwartsiane. I passi di Hermione sulla pietra erano gli unici rumori che interrompevano ritmicamente la quiete del castello.
Toc, toc, toc, toc.
I colpi delle suole contro il duro pavimento creavano una sorta di nenia ipnotica, una ninnananna da cantare assieme al vento.
Finalmente, la ragazza arrivò a destinazione.
La porta aperta dell’infermeria lasciava intravedere uno scorcio dei letti dalle lenzuola candide sistemati in fila. Hermione vi entrò senza esitazione, ma prima che potesse anche solo sperare di scorgere i suoi migliori amici, una bassa ma robusta donna di mezz’età le si parò davanti:
-Posso sapere lei cosa ci fa qui, signorina?- chiese Madama Chips con tono vagamente minaccioso.
-Ero venuta per salutare due persone.- detto questo, superò con molta calma l’infermiera, dirigendosi verso il fondo della stanza, dove poco prima aveva adocchiato una chioma rossa.
Madama Chips sembrò essere sul punto di ribattere, ma all’ultimo momento lasciò stare.
-Le do dieci minuti- brontolò solo, scuotendo la testa con aria rassegnata.
-Ehi, Herm.- la salutò Ron, vedendo la ragazza avvicinarsi.
Lei rispose con un cenno della testa, poi si sedette di slancio sul letto di Harry, che dormiva nel posto di fianco a quello del rosso. Il prescelto si svegliò con un sussulto, scattando a sedere, salvo poi tranquillizzarsi alla vista della sua migliore amica.
-Ciao, Hermione.-
Lei sospirò.
-Buongiorno anche a voi. Come state?-
-Meglio. Per essere franco, in infermeria si sta molto bene, non bisogna neanche rischiare di vedere la faccia della Umbridge dietro ogni angolo. L’unica nota stonata è quell’intruglio che ci ha fatto bere Madama Chips. Sembra acqua di scolo.- rispose Ron, fissando con desiderio la montagnetta di dolci che giaceva sul suo comodino.
-In ogni caso, sono qui per consegnarvi i compiti di ieri, vale a dire pozioni, storia della magia ed erbologia.- Hermione estrasse dal proprio mantello due foglietti spiegazzati di pergamena, e li consegnò ai rispettivi destinatari.
-Coha vi ha favvo fave Piton?- domandò Ron con la bocca piena di cioccorane, aggrottando le sopracciglia.
Hermione si strinse nelle spalle:
-Oh, ci ha spiegato come preparare una pozione per recuperare la memoria, il professor Piton ha detto che sarà oggetto d’esami.-
-Lo avrà fatto solo per incutere timore.- commentò Harry sistemandosi meglio a sedere.
-Poi?- continuò il rosso, osservando da vicino una gelatina tuttigusti.
-Poi cosa?-
-Neville ci ha detto che hai dovuto preparare la pozione con Malfoy.- Harry sembrava sinceramente dispiaciuto.
E anche Hermione lo sarebbe dovuta essere, ma stranamente non provò il suo solito moto di repulsione al nome di Draco. Dove prima c’era disprezzo per il serpeverde, ora trovava solo una vaga indifferenza mista a qualcosa di nuovo.
Un nuovo sentimento, che finora aveva provato solo per i libri e le vecchie pergamene.
Curiosità.
Tutta colpa della malattia di stagione, pensò Hermione.
Harry e Ron dovevano avergliela attaccata.
Era sicuramente così. Non era giusto che lei provasse qualcosa di positivo per colui che l’aveva sempre derisa e insultata. Era… innaturale, ecco, e lei non avrebbe dovuto cedere davanti a una piccola gentilezza da parte di Malfoy.
Improvvisamente, le venne una gran voglia di tirare un pugno a Draco.
-Non dargli ascolto, Herm. È solo invidioso dei tuoi voti.- cercò di consolarla Ron, interpretando il suo silenzio in maniera sbagliata; -Sai com’è fatto, no?-
Lei annuì distrattamente, e si impose di relegare Malfoy in un angolino buio della sua mente.
***
Draco’s P.O.V.
 
Draco non era mai stato debole. Mai… fino al giorno prima. Il giorno prima aveva commesso qualcosa di imperdonabile. Aveva ringraziato una mezzosangue. Se suo padre fosse stato presente, lo avrebbe condannato alla damnatio memoriae per sempre.
Nessuno avrebbe più potuto sentir parlare o anche solo nominare il nome di Draco.
Draco stesso non sarebbe più appartenuto alla famiglia Malfoy, e forse questo sarebbe stato un bene. Era stanco di essere come suo padre, stanco di non poter essere se stesso.
Scosse la testa. Era colpa della Granger, stupida grifondoro. E di Piton, oh, sì, suo padre lo sarebbe venuto a sapere. Ma la colpa principale era di Hermione, che lo aveva fatto sentito in debito con lei.
Ne aveva passate tante, da quando era nato, ma mai, mai, si era sentito in debito con qualcuno.
Specialmente se quel qualcuno era il risultato di un rozzo accoppiamento fra babbani.
La fresca aria autunnale gli scompigliò i capelli biondi, e per il momento il ragazzo si dimenticò di Hermione, facendo vagare i suoi pensieri sul cortile perennemente affollato di Hogwarts.
Fu allora che successe.
Da un angolo del porticato comparve una chioma crespa e castana che il ragazzo ben conosceva, ma in quel momento lui non se ne accorse.
Se ne accorse, invece, quando Hermione perse la presa su un faldone di fogli che stava trasportando sottobraccio, e questi raggiunsero il terreno, svolazzando in mille direzioni.
-Scusate, scusate!- iniziò a ripetere la ragazza, arrossendo, mentre si chinava per raccogliere i più vicini. Draco involontariamente notò i raggi di sole colpire la sua chioma, facendola scintillare come rame, o bronzo. Quando la ragazza alzò lo sguardo su di lui, incontrando i suoi occhi, il serpeverde indugiò un istante sulle sue iridi nocciola, sul suo naso delicato, sulle efelidi che le decoravano le guance.
Poi Draco la raggiunse, si chinò e racimolò i fogli rimasti, li organizzò in un’ordinata pila, poi li porse alla ragazza.
Fu un gesto naturale, completamente scollegato dalla sua volontà.
E ancor più naturale fu accennare un piccolo sorriso con l’estremità delle labbra.
-Signor Malfoy!- strillò una voce acuta che il ragazzo aveva sentito solo poche volte prima. Due mani ossute e straordinariamente energiche lo presero per le spalle e lo obbligarono ad alzarsi.
Così, Draco si ritrovò faccia a faccia con un viso magro, contornato da una folta massa di capelli trasandati. Due occhi sgranati e maniacali lo fissavano da dietro due spesse lenti rotonde.
-Buongiorno, professoressa Cooman.- la salutò Hermione (non senza una nota di disappunto, notò il biondo).
-Non dovrebbe essere già a lezione, signor Malfoy?- domandò Sibilla, con più calma.
-Veramente, oggi è saltata la prima ora, il nostro professore di Rune si sposa. Non lo sapeva? Strano, per un’esperta divinatrice come lei, Hogwarts non dovrebbe avere segreti… evidentemente il suo Occhio Interiore non è più quello di una volta.- ribattè Draco, inserendo nell’ultima frase una nota della sua solita arroganza.
Sentì la Granger ridacchiare.
La faccia della professoressa Cooman diventò prima livida, poi paonazza. Infine, spinse Draco di lato e si fermò di fronte a Hermione.
-E lei, signorina Granger? Anche lei aveva rune antiche alla prima ora?-
-Io…-
-Non importa! Venga con me, la vicepreside le vuole parlare.-
Detto ciò, la donna agguantò Hermione per una spalla, costringendola a seguirla.
Ma la ragazza, poco prima di venire inghiottita dalla massa di studenti, girò la testa di profilo, guardando Malfoy da sopra la spalla.
E incurvò le labbra rosee verso l’alto in un timido, casto e inaspettato sorriso.
E Draco si sentì improvvisamente molto fragile.
 
 
~Angolo della scrittrice~
Mispiacemispiacemispiace che questo capitolo sia venuto così corto, però ho già programmato tutti i capitoli e nel prossimo (prometto!) ci sarà un momento di Dramione più tenera e accentuata.
Cercherò di scrivere di più, d’ora in poi, anche perché in queste prime pagine non è successo granché: il bello deve ancora accadere (Eheheh^^).
E poi, in questi giorni sono andata a vedere Animali fantastici e ho fantasticato per giorni su Newt (Ah, il mio piccolo e dolce Newt *-*).
In ogni caso, in questo capitolo (anche in quello prima, a dir la verità, ma shh) abbiamo potuto notare che fra i professori si stanno formando alleanze. Io se fossi al posto di Hermione avrei tagliato la corda, perché costantemente i miei prof si coalizzano contro la mia classe, e non è una bella cosa.
Anyway, ho deciso di tenere un angolo ringraziamenti.^_^
(No, sul serio, siete fantastici!)
E quindi, saluto i nuovi arrivati: -Cioccolataconpanna, lalu407 e stekken che hanno messo la storia nelle preferite;
-Ale1402 e Zaffiro_Argentato, per averla “ricordata” (per averla messa fra le ricordate, insomma. Ci siamo capiti xD);
-Ale1402, Alyssa Malfoy, barbarak, crivevale, lilyrose94, love_for_reading, M3RY__ e Zaffiro_Argentato per averla messa fra le seguite.
E poi, beh, Milagro ha recensito questa storia per due volte di fila, e per me è già un traguardo lel.
Alla prossima!
~Cannie
   
 
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