Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: catoptris    10/12/2016    1 recensioni
Cedric Diggory visse solo un quarto della sua vita, ma la visse al meglio. Fu un figlio, un amico, uno studente, un Prefetto, un cercatore, un Campione del Torneo Tremaghi. Fu amato e amò. Oh, se amò. Lei la conobbe sulle rive del fiume che scorreva vicino casa sua: avevano poco più di sei anni, e si era smarrita. Annabel era il suo nome.
Genere: Angst, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric Diggory, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

https://youtu.be/rtOvBOTyX00

"Papà! Papà!" Il ragazzino con i capelli rossi correva per il prato della loro casa in Ottery St Catchpole, le braccia sollevate al cielo e i grandi occhi azzurri sgranati. Saltò addosso al padre il momento prima che questo potesse girarsi, facendolo scoppiare a ridere.
"Cosa succede, ometto?" rise George Weasley, sapendo quanto non gli piacesse quel nomignolo. Ho dodici anni, protestava ogni volta, non chiamarmi così!  Passò un braccio attorno le sue spalle mentre con la mano libera gli scompigliava lievemente i capelli. Il ragazzo aveva le labbra piegate in una piccola smorfia e, da più vicino, si vedeva che gli occhi erano cerchiati di rosso, come se avesse pianto. George si accigliò, quindi si inginocchiò davanti a lui.
"Mamma si era addormentata sul divano mentre le ripetevo storia della magia, e visto che ultimamente dice sempre di essere stanca l'ho lasciata riposare e ho continuato da solo," iniziò a spiegare, tamburellando con le dita contro le sue gambe, come faceva sempre quando aveva paura di qualcosa. "Poi si è messa a piangere, e prima che potessi avvicinarmi a lei gridava il mio nome. Ho cercato di fare qualcosa, di svegliarla, ma la zia Becky è corsa da noi e mi ha detto di andare a controllare che Fred stesse bene," a quel punto il giovane sollevò lo sguardo sul volto del padre, impietrito sul posto. "Ho fatto qualcosa di sbagliato? Per questo lei ha fatto così?"
Sulle labbra di George si dipinse un lieve sorriso. Avvolse le braccia attorno le spalle del figlio e lo attirò a sé, stringendolo in un abbraccio.
"Non hai fatto assolutamente nulla, la mamma stava facendo un brutto sogno. Vieni, andiamo dentro," si alzò lentamente dopo avergli posato una mano sulla spalla, e insieme si diressero verso l'abitazione.

Becky uscì rapidamente dalla porta principale, un quaderno stretto tra le mani e i capelli neri legati strettamente sulla nuca. La morte di Fred l'aveva segnata, nell'animo e nel corpo: non era più riuscita a frequentare nessuno, faceva poche battute, non voleva più volare. E i suoi capelli non avevano più quei colori accesi che tanto piacevano a lei e che tanto incuriosivano Fred Weasley; erano rimasti neri come il cielo invernale privo di stelle, e nessuno era mai riuscito a capire come fosse riuscito a farlo. Ma Annabel lo aveva capito: un metamorphmagus era cosa rara, ricordava Tonks dirglielo. E Becky non aveva avuto le forze per cambiare ancora.

"Sai perché tuo fratello si chiama Fred?" Gli domandò davanti la porta socchiusa. Il giovane sollevò lo sguardo verso di lui, le labbra leggermente arricciate, poi annuì.
"Per zio," aggiunse al suo gesto. George sorrise – un sorriso malinconico. Entrarono richiudendosi la porta alle spalle: dentro l'aria era più fresca, e l'afa dell'esterno si dissolveva. Un gufo svolazzava per l'ingresso mentre due gatti si rincorrevano lungo le scale.
"E sai il perché del tuo nome?" Chiese quindi, raggiungendo la cucina. Il ragazzo dischiuse le labbra, pronto a replicare, ma si ritrovò ad accigliarsi. Scosse il capo.
"Cedric," chiamarono alle loro spalle. La donna sulla porta, avvolta in una coperta leggera con dei soffioni ricamati sopra, sorrise lievemente al ragazzo che la osservava. Allargò le braccia, facendogli un cenno con il capo; subito, lui le corse incontro e, con delicatezza, si strinse a lei.
Annabel Oswald era come il vino: più invecchiava più migliorava; i capelli biondi non avevano perso la lucentezza, crescendo fino all'altezza dei suoi fianchi, i grandi occhi azzurri si erano riempiti di screziature che facevano sì non avessero mai lo stesso colore per due giorni di fila – ora sono grigi, ora sono blu, ora hanno il colore del cielo.
"Mi dispiace averti spaventato, ho fatto solo un brutto sogno," gli sussurrò, posandogli un lieve bacio contro il capo. Sebbene avesse solo dodici anni, il ragazzo le arrivava già alla spalla, segno che l'altezza l'aveva presa tutta dal padre.
"Perché mi chiamavi?" Mugugnò lui, sollevando lo sguardo in direzione del suo volto. Il dolce sorriso di lei si affievolì leggermente, e si ritrovò a guardare George posato contro il tavolo della cucina, le braccia incrociate contro il petto.
"Non chiamava te, Ced. Forza, siediti, voglio raccontarti una storia," rispose al posto suo, scostando una sedia. Di malavoglia, il ragazzo si allontanò dalla madre per andare a sedersi, ma questa lo raggiunse in pochi secondi.
"Il primo amore di Annabel aveva il tuo nome–" le dita della donna si serrarono attorno la coperta mentre il ragazzo, con gli occhi sgranati, si voltava verso di lei. Notò in quel momento un pezzo di carta spiegazzato nella sua mano: due giovani facevano capolino oltre il limitare della coperta, sorridendosi a vicenda stretti l'uno all'altra. La foto era in colori sbiaditi, ma gli occhi chiari di entrambi brillavano in modo particolare: Cedric aveva visto suo zio Ron guardare zia Hermione a quel modo una sola volta, e anche piccolo com'era aveva compreso il significato di quello sguardo.
"Ma io credevo," iniziò, prima di vedere gli occhi della madre socchiudersi e le sue labbra curvarsi in un dolce sorriso.
"Si possono amare più persone nella stessa vita, Ced, lo capirai presto." Il ragazzo rimase a guardarla per poco, le labbra strette tra di loro: pensava. Era un gesto che aveva acquisito da Annabel, senza che nessuno dei due se ne rendesse conto. A volte la somiglianza del loro carattere lasciava George incuriosito, e affascinato.
Passarono pochi minuti, durante i quali George non scostò gli occhi da Annabel neppure per un momento: ricordava ancora di averla sempre ammirata, sin da quando si erano conosciuti. Ricordava il modo in cui si sentiva in obbligo di proteggere quella ragazzina dai capelli troppo lunghi e troppo luminosi. E, più di tutto, ricordava il modo in cui si sentiva geloso del rapporto che lei aveva con un ragazzo dagli occhi grigi, come avrebbe voluto farle capire che le avrebbe fatto male, e come avrebbe preferito essere al suo posto. In quel momento, ricordò anche il senso di colpa nel vedere il suo corpo privo di vita, e ogni scintilla di felicità abbandonare gli occhi della donna seduta di fronte a lui, con il passare degli anni. Ricordò tutta la loro vita insieme, dopo la morte di suo fratello Fred, come si erano sostenuti a vicenda, e come piccole gioie quotidiane li avevano riportati in vita. Ricordò lei, e fu immensamente grato di averla ancora con sé, nonostante tutto.

Passarono pochi minuti, poi iniziò a raccontare.
"Cedric Diggory visse solo un quarto della sua vita, ma la visse al meglio. Fu un figlio, un amico, uno studente, un Prefetto, un cercatore, un Campione del Torneo Tremaghi. Fu amato e amò. Oh, se amò. Lei la conobbe sulle rive del fiume che scorreva vicino casa sua: avevano poco più di sei anni, e si era smarrita. Annabel era il suo nome..."

 

Come ogni cosa, anche la nostra storia è giunta alla sua conclusione.
Vorrei ringraziare voi che avete avuto la pazienza di arrivare fino a qui, leggendo parola per parola la vita dei nostri protagonisti.
Vorrei ringraziare la Rowling per aver dato lo spunto a questa breve storia.
Vorrei ringraziare Becky (ciao Becks) per aver sopportato i miei scleri e aver ispirato il personaggio omonimo.
Elisa (ciao Sid) per essere stata come sempre in silenzio mentre, al telefono, colpivo ripetutamente il computer per farmi venire una buona idea, ti voglio bene.
E a te, che dei rimasto con Cedric e Annabel fino alla fine.

Un ringraziamento speciale alla Tempo per i fazzoletti, ne ho consumati in quantità industriale.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: catoptris