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Autore: Ria_27    19/12/2016    3 recensioni
Tutti amano la storia di Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere. Ma una sola persona è stata tanto avventata da amare proprio lui, l'eterno bambino. Wendy Darling.
Sono passati tre anni da quando Wendy è tornata da Neverland.
Tre anni in cui ha dovuto fare i conti con la sua scelta di diventare un'adulta.
Ma quando le si prospetta davanti un matrimonio con un uomo che non ama basta il semplice riflesso dell'abito bianco a ricordarle un momento diverso, con un ragazzo diverso. Un ragazzo che le insegnò a volare.
E se Wendy tornasse a Neverland ?
Se anche i suoi sentimenti per Peter fossero cambiati, cresciuti, maturati?
Se qualcun altro avesse posato gli occhi su di lei, qualcuno dall'animo nero ma dal cuore decisamente più maturo?
Dimenticate Barrie e la polvere di fata, perché in questa storia si viaggerà a vele spiegate verso acque più oscure.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 2- “VOGLIO DARTI UN BACIO”
 
 
 
Il numero 14 di Howling Lane  era diventato più affollato negli ultimi tre anni.
Dopo il loro ritorno dall’Isola che non c’è, Wendy ed i fratelli avevano portato con sé il resto dei Bambini Sperduti ed i signori Darling- una volta superato lo stupore iniziale- si erano rivelati ben felici di tenerli con sè.
Da allora quella casa era costantemente animata da urla e giochi infantili.
Nessuna sorpresa, quindi, per Wendy quando una volta varcato l’uscio di casa si ritrovò davanti uno spettacolo che molti avrebbero potuto definire bizzarro: Michael, il più piccolo dei fratelli, le sfrecciò davanti agitando le braccia in aria ed urlando a pieni polmoni, dietro di lui la povere Nana cercava raggiungerlo. Nella furia dell’inseguimento la gigantesca coda del cane finiva per rovesciare rovinosamente a terra ogni oggetto che incontrava. Come se non bastasse, ad aggiungersi a quel già troppo vivace corteo, vi erano i gemelli che a loro volta sembravano inseguire il grosso san bernardo.
<< Oh Wendy, sei tornata>> la salutò Ricciolo entrando di gran corsa nella stanza.
<< Cosa è successo questa volta?>> domandò la ragazza senza riuscire a trattenere un sorriso divertito mentre dal piano di sopra arrivavano le urla di incitamento del resto della combriccola.
<< Michael non vuole fare il bagno, così Nana sta cercando di acciuffarlo>> spiegò Ricciolo come se fosse scontato.
<< Ed i gemelli?>>
<< Loro corrono e basta, non credo abbiano un vero motivo per farlo>> sentenziò il ragazzino affrettandosi a togliersi dalla traiettoria di Nana.
<< Credo che sia meglio fermarli prima che Nana ro- >> Wendy non ebbe il tempo di finire la frase che l’antico pendolo in legno venne sbalzato a terra dal grosso corpo di Nana.
<< Troppo Tardi>> affermò Ricciolo guardando la scena con un misto di divertimento ed apprensione.
<< NANA>> la voce di Mr Darling tuonò dal piano di sopra.
<< O-oh qualcuno è nei guai >> disse John scendendo le scala e guadagnandosi un’occhiata ammonitrice dalla sorelle maggiore <> replicò mettendosi sulla difensiva.
Wendy incrociò le braccia sul petto << Ogni volta che ne combinate una delle vostre ci va di mezzo la povera Nana>>
<<  E cose c’entro io?>> protestò il ragazzo con finta ingenuità.
<< Sei il fratello maggiore>> gli ricordò Wendy mentre cercava di risistemare tutti gli oggetti che Nana aveva falciato via << Dovresti almeno provare a tenerli a bada>>
John sbuffò sonoramente << Stavamo solo giocando>>
<< Ed ecco il risultato>> replicò Wendy mostrandogli quello che una volta doveva essere stato un vaso.
<< Potremmo risistemarlo>> si offrì Ricciolo raccogliendo dalle mani di Wendy i cocci di vetro.
<< No che non dovremmo>> insistette John incrociando a sua volta le braccia con aria restia.
Wendy sospirò << Papà si arrabbierà moltissimo>>
<< Un tempo non ti sarebbe importato>>
<< Un tempo potevo permettermi il lusso di non pensare alle conseguenze delle mie azioni >> replicò stizzita riposizionando uno dei cimeli di famiglia su un tavolino che pendeva da un lato <<  Ma si cresce e forse sarebbe ora che anche tu lo facessi>>
Lo sguardo incredulo che si stampò sul volto di John fu sufficiente per far pentire Wendy di quanto appena detto. Per qualche secondo i due fratelli rimasero a fissarsi in silenzio.
Proprio lei, più di chiunque altro, sapeva quanto potesse destabilizzare sentirsi ripetere continuamente di dover crescere.
La prima volta che aveva sentito una richiesta simile aveva preferito seguire un perfetto sconosciuto su un’isola dove il tempo non sembrava avere importanza.
Eppure ora, a soli tre anni di distanza dal momento in cui avevano fatto ritorno, si trovava a bisticciare con il fratello ripetendogli esattamente le stesse parole che aveva tanto odiato.
John sollevò il mento con aria dura <> replicò freddamente prima di voltarsi verso le scale.
<< John >> provò a richiamarlo Wendy .
Il ragazzo si fermò nel mezzo delle scale << Sai, tu si che sei cresciuta>> le rivolse un’occhiata accusatoria <<  non avresti mai detto una cosa del genere prima>>
Wendy non ebbe il cuore di aggiungere altro. Seguì con lo sguardo il fratello finché non scomparve tra i corridoi del piano superiore.
<< Vuoi che provi ad aggiustarlo?>> tornò a domandarle Ricciolo indicando i cocci che reggeva con una mano.
Wendy gli rivolse un sorriso mesto << No tranquillo, ci penserò io. Tu va a giocare con gli altri>>
 
Quando finalmente Wendy entrò nella sua stanza si sentiva stremata.
Preferì attribuire quella sensazione al tempo trascorso a sistemare i danni lasciati da Nana e i bambini, ma infondo sapeva che era dovuto a qualcos’altro.
Come aveva potuto dire a John una cosa simile?
Quel pensiero la stava tormentando.
Lo sguardo di accusa che le aveva rivolto e quelle parole “Tu si che sei cresciuta” continuavano a ronzarle nella testa.
Sapeva di essere cresciuta, o almeno credeva di avere accettato quel dato di fatto. Ma in realtà non si era mai veramente soffermata a pensare a come fossero le cose prima.
Non aveva mai riflettuto sulla Wendy di prima e quella che invece vedeva riflessa nello specchio in quel momento.
La Wendy di un tempo avrebbe accettato di buon grado il matrimonio con un facoltoso uomo per il quale non provava nessun particolare trasporto?!
Conosceva la risposta, e questo le faceva tremendamente paura.
Certo, sapeva bene che certe scelte non potevano essere messe nelle mani di una ragazzina di soli tredici anni. Eppure per certi versi si ritrovò a credere che quella ragazzina avesse molte più certezze nella vita che non questa giovane donna di sedici anni.
Osservò la finestra chiusa davanti a sé.
Quella era la stessa finestra da cui tutto era iniziato.
John e Michael erano stati trasferiti in un’altra stanza dopo il loro ritorno.
Era impensabile che due bambini continuassero a dormire nella stessa stanza con la sorella che si affacciava alla vita adulta.
Ma lei aveva sempre rifiutato l’idea di cambiare camera. I genitori le avevano proposto più volte di far cambio con la stanza in cui risiedevano il resto dei bambini. Una stanza più spaziosa, più adatta ad una giovane donna.
Ma Wendy non aveva mai voluto sentir ragioni.
Si ripeteva che fosse per una questione di abitudini ma in realtà sapeva che non era pronta per lasciarsi alle spalle anche quell’ultimo legame con la Wendy del passato.
Quell’ultimo legame con Peter.
Lentamente un ricordo si fece nuovamente strada nella sua mente.
 
<< Peter, voglio darti un bacio>>
<< Cos’è un bacio?>>
Quel ragazzo davvero non sapeva cosa fosse un bacio?
Wendy si sentì immediatamente una sciocca per quella richiesta, così provò a rimediare.
Si guardò intorno nella stanza sotto lo sguardo curioso di quello strano ragazzo.
Afferrò un ditale d’argento che trovò ai propri piedi << Ecco tieni>> disse posando il ditale nel palmo di Peter.
Il ragazzo lo osservò con aria sorpresa.
<< Voglio darti un bacio anch’io>> affermò sistemandosi il puntale all’interno di un taschino.
Wendy si sentì elettrizzata da quelle parole e senza nemmeno pensarci si ritrovò a chiudere gli occhi in attesa che Peter posasse le proprie labbra sulle sue.
<< Ecco!>> esclamò il ragazzo con tono contento costringendo Wendy a riaprire gli occhi.
<< Questo è il mio bacio>> spiegò mostrandole una specie di ghianda.
Wendy non riuscì a trattenere un barlume di delusione <<  Oh>> mormorò prendendo la ghianda tra le mani.
Peter corrugò la fronte << Non ti piace?>>
<< Oh no no, è bellissima>> gli assicurò tornando a sorridere.
Non era il bacio che si aspettava ma quel gesto di condivisione significava comunque molto.
 
Sorrise a quel ricordo.
Cercando di non tremare per il gelido vento dicembrino si sporse alla finestra per poter osservare le stelle.
<< Seconda stella a destra>> sussurrò osservando con nostalgia quel puntino luminoso nel cielo.
<< Oh Peter>>
 
Mentre Wendy continuava a puntare il proprio sguardo verso il manto stellato, sul tetto del numeri  14 di Howling Lane  un’ombra si mosse furtiva.




SPAZIO AUTRICE

Ed ecco qui il nuovo capitolo! 
Mi sono ripromessa di aggiornare con molta regolarità finchè la storia non entrerà maggiormente nel vivo. So che per il momento tutto sembra procedere terribilmente lento, ma in realtà questi capitoli iniziali servono per inquadrare la figura di Wendy. Per comprendere meglio ciò che sta succedendo ad una Wendy non più bambina ma che affronta le responsabilità di una giovane adulta.
Ad ogni modo, vi assicuro che presto entreremo nel vivo della storia. Per il momento spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Fatemi sapere cosa ne pensate, apprezzamenti, critiche o consigli sono sempre ben accetti.
Vorrei inoltre ringraziare morgengabchiara_centini per i loro preziosi commenti. Mi hanno fatto davvero piacere, vi ringrazio :)




 
  
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