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Autore: PrincessintheNorth    23/12/2016    1 recensioni
Sono passati tre anni dalla caduta di Galbatorix.
Murtagh é andato via, a Nord, dove ha messo su famiglia.
Ma una chiamata da Eragon, suo fratello, lo farà tornare indietro ...
"Eragon?" fissai il volto di mio fratello nello specchio incantato. Era contratto dall'ansia e dal dubbio.
"Ciao" mormoro'.
"Che succede?" chiesi insospettito. Sentii Belle piangere, ma ci stava già pensando Katie.
"é ... ti riguarda molto. Molto. Devi tornare immediatamente."
Se vi ho incuriositi, passate a leggere!
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Morzan, Murtagh, Nuovo Personaggio, Selena, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DUE MESI DOPO
 
NASUADA
 
Era ormai un mese che ero rinchiusa in quella cella gelida. Le pareti erano scivolose, perché ghiacciate.
Tuttavia, sempre meglio quello che quel mostro nella mia mente.
La prigione di Winterhaal era mille volte meglio, ma in cuor mio tremavo.
Ricordavo le ultime parole che mi aveva sussurrato alla mente. “Ormai non mi servi piu” aveva detto. “Resterai sola a convivere con i tuoi peccati. La mia vendetta è quasi pronta.”
E da quel momento, avevo cercato di avvertire Murtagh. Era in pericolo, e piu di lui la sua famiglia, Belle, Katherine …
Sentii le guardie ridere, e la porta cigolare, aprendosi.
Un lieve raggio di luce illuminò la stanza, e una figura entrò nella cella.
Era una donna, di statura media e slanciata. L’abito che portava era di velluto, color blu notte, semplice ma bellissimo, e non indossava gioielli, se non un anello di diamanti all’anulare sinistro e una collana elfica, che sembrava brillare di luce propria.
I capelli erano sciolti, ma alcune ciocche erano raccolte per formare un’acconciatura semplice, elegante e pratica.
Subito la riconobbi.
Era Katherine del Nord.
Non potei trattenere un sorriso, forse gli dei stavano ascoltando le mie preghiere …

- Katherine …
- Strano che tu sorrida. – sorrise, la voce tagliente come acciaio. – Dopo tutto, sai ciò che ti aspetta.
Si inginocchiò davanti a me, guardandomi negli occhi.
- Murtagh è un uomo intelligente. – disse. – Ha deciso di farti avere un processo. Ciò che distingue un uomo da un barbaro è questo: il non ricercare la vendetta, ma la giustizia.
Personalmente lo appoggio in pieno. È una soluzione corretta e onesta: sebbene tu non lo sia stata con noi, non abbiamo il diritto di farci giustizia da soli, sennò potremmo definirci animali.

- Katherine, non capisci … - cercai di spiegarle. – Non ho fatto apposta … non volevo …
- Queste cose le dirai in sede di tribunale. – disse. – Sono venuta qui per dirti una cosa: volevo farti capire quanto mi fai vomitare. – sibilò disgustata. – Ciò che gli hai fatto è veramente spregevole, disumano e …
- NON SONO STATA IO! – gridai disperata. – Devi ascoltarmi … è in pericolo … tutti lo siete …
- Principessa, dovete uscire. – disse la guardia.
- No. Voglio sentire cos’ha da dire. – fece lei, sorprendentemente incuriosita. – Va avanti.
- Ho subito le stesse torture, durante la Guerra dei Cavalieri. – sussurrai. – E Murtagh è stato la mia salvezza. Non avrei mai potuto fargli del male … é mio amico ... 
- E allora perché l’hai fatto?
- È stato lui … mi è entrato nella mente … devi credermi, non avrei mai potuto … la maledizione che Murtagh ha subito, l’ho sofferta anche io … per tutti questi anni …Sentii la sua mente premere sulla mia, e le lasciai l’accesso, perché capisse che non mentivo.
Quando si ritrasse, tremava dalla paura.

- Vieni con me, ora. – sussurrò.
Mi aiutò ad alzarmi e mi porse il suo mantello.
Mi guidò per corridoi e sale, finché non ne raggiungemmo una piu grande delle altre.
Era luminosissima e bella oltre ogni dire, con statue di re e regine sui lati.
In fondo, sul trono, c’era un uomo di circa quarant’anni, che teneva una bambina di piu o meno tre anni, dai capelli rossi, sulle ginocchia, giocando con lei.
Poco distanti, Murtagh e Morzan, che aiutavano Belle a muovere i primi passi. Accanto a loro, Selena, che si accarezzava il pancione.

- PAPÀ! – strillo’ Katherine, e tutti si voltarono verso di noi.
- Mai che questa ragazza ne combini una giusta. – sospirò il re e avanzò verso di noi. – Guardie, riportatela in cella.
- No. – disse Katherine. – Devi ascoltarla. È questione di vita o di morte.
In un attimo, Murtagh era accanto a Katherine, tenendola per il braccio.
- Cos’è questa storia? – disse duramente.
- Murtagh … - cercò di calmarlo lei.
- Tu sta zitta. – le parlò gelido, e a quelle parole lei sembrò sconvolta.
Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, e capii che doveva essere la prima volta che si comportava in quel modo con lei.
- Ma … - tentò.
- Va in camera, ne parliamo dopo. – sibilò algido.
- Murtagh, senti, se …
Si voltò verso di lei, guardandola in un modo che fece venire i brividi di terrore anche a me.
In silenzio, Katherine prese Belle e l’altro bambino e se ne ando’.


KATHERINE
 
Appena arrivai in camera, rinchiusi me e i bambini nel bagno, incantando la porta e cercando di calmarmi e trattenere le lacrime.               
Non mi aveva mai parlato in quel modo … non si era mai comportato in quel modo, con nessuno, nemmeno con i servitori …
E adesso l’aveva fatto con me.
Era di troppo piu forte di me, se avesse voluto farmi male ci sarebbe riuscito tranquillamente. Ragion per cui rafforzai l’incantesimo alla porta.
Tuttavia il problema Murtagh era niente, se paragonato a ciò che avevo scoperto nella mente di Nasuada, e che stava causando il mio attacco di panico.
Era vivo.
Il Re Nero era vivo.
E cercava vendetta contro Murtagh.
Aveva posseduto il corpo di Nasuada per tre anni, con la stessa maledizione che aveva imposto a Murtagh, e l’aveva costretta a torturarlo, a sposarlo, quando lei ormai era già innamorata di un altro.
Mi appoggiai contro la porta, cercando di respirare.
Guardai Belle giocare, Killian succhiarsi il pollice, e non riuscii a trattenere le lacrime.
Non ero in grado di proteggerli … se non ero nemmeno in grado di difendermi da una probabile aggressione di Murtagh, che speranze avrei avuto contro Galbatorix?
Ormai per Nasuada non potevo piu provare odio. Solo compassione.
Aveva sofferto molto piu di Murtagh, non volevo nemmeno immaginare come si sentisse.
Improvvisamente, sentii i suoi passi in camera.

- Katherine. – mi chiamò.
Era ancora arrabbiato, e tanto.
Non risposi, stringendo Killian piu forte.

- KATHERINE!
Tirò un pugno contro la porta, e la sentii tremare.
Belle smise di giocare e gattonò incontro a me, spaventata.
Conscia che l’incantesimo non avrebbe retto a lungo, strinsi piu forte il ciondolo protettivo, e per buona misura evocai degli incantesimi di protezione su me stessa e i bambini.

- Mamma? – sussurrò Belle.
- Andrà tutto bene, piccola.
- Katherine, lo so che sei dentro. Apri questa maledetta porta o …
Per quasi cinque minuti, non parlò piu.
Poi ricominciò.

- Katherine,amore, apri. – disse.
Sembrava tranquillo, ma quel tono di voce mi faceva ancora piu paura.

- Allontanati. – sussurrai.
- Katie …
- Fai dieci passi indietro.
Sentii che arretrava.
 - Fatto, amore. Puoi uscire …
- Togliti la spada e buttala.
Un clangore mi annunciò che la sua spada rossa, nuova di zecca, era a terra.
- Anche la cintura.
Non c’era niente di erotico in quella frase. Semplicemente, sapevo che con una cintura si poteva fare male.
- Fatto. Amore, vieni fuori. – disse.
Decisi di aprire la porta, lasciando però i bambini dentro.
Appena fui fuori, presi la spada e la tenni stretta.

- Katherine …
- Metti le mani in vista. – sibilai.
- Amore, non è …
- Subito.
Sospirò e sollevò le mani.
- Mi dispiace. Non avrei dovuto aggredirti.
- Oh, questo è poco ma sicuro. Per stanotte, spera che i porcili siano accoglienti.
- Katie …
- Vattene, ora.
Scosse la testa e si sedette sul letto.
- Non prendo ordini da te. – rispose semplicemente. – Siediti, cosi possiamo parlare.
- Non …
- So di Galbatorix. – disse, serio. – Vieni qui, amore. Non ti farò niente. Prima ho reagito male. Adesso … ho … ho gridato … ero in ansia. – mormorò. – Stavo impazzendo. Vieni qui.
Sembrava sincero, cosi mi sedetti accanto a lui.
Mi strinse delicatamente la mano, sfiorandomi la tempia con le labbra.

- Amore mio, andrà tutto bene. È stato sconfitto una volta, lo sconfiggeremo ancora. Per il momento … metterò te e i bambini al sicuro. No, non dire niente. – mi fermò. – Questa volta mi assicurerò che tu non possa fare sciocchezze. È un nemico pericoloso, e non sei pronta per affrontarlo. Ho bisogno che tu stia qui, per proteggere i bambini. Anche mia madre starà qui.
- E questa volta quanto ci vorrà? – mormorai. – Mesi o anni?
- Non lo so, tesoro. – sussurrò. – Davvero non lo so.   













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Colpo di scenaaa!!! Il #mainagioia é tornato!
Mi sentivo un po' in colpa ad aver reso Nasuada una psicotica malvagia ... 
Anyway, non pubblichero' nelle seguenti date: 
- 24/12
- 25/12
- 26/12
- 31/ 12
- 1/1
- 6/1

Al 27! 
   
 
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