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Autore: kamy    23/12/2016    1 recensioni
E se Johnny Storm in realtà fosse figlio di Steven Rogers?
[Stony].
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.


Cap.12 Famiglia ritrovata

Clint sbatté le ali da falco arruffate, facendo ondeggiare le piume.
"Uno dei motivi per cui sua maestà Doom non può lasciare questo luogo e perché il lupo mannaro di cui si occupa è suo padre" spiegò. Si voltò verso Tony e gli sorrise.
"Mentre vado a controllare che il giovane Johnny possa ricevere, vuole rimanere con i due semidei. Io continuo ad avere difficoltà ad avere rapporti con Loki, Mr. Stark" ammise.
Tony incrociò le braccia, arricciò il naso corrucciando la fronte.
"Questa cosa che Vicky preferisce suo padre a me sta mettendo a dura prova la mia intenzione di perdonarlo" sancì.
Clint ticchettò la punta dei piedi tra loro e fissò Tony.
"Se davvero convincerete le divinità a lasciargli la possibilità di lasciare questo luogo, vi seguirà ovunque" disse indurendo il tono.
Tony ondeggiò una mano in aria e avanzò di qualche passo.
"Non saprei. Ha continuato ad accampare scuse tutto il tempo" disse.
Sbuffò, si passò la mano tra i capelli e scrollò le spalle.
"Beh, io ottengo il lasciapassare. Se dopo non mi vuole, io non piangerò di certo".
Clint schioccò la lingua sul palato.
"Li troverà in quella stanza laggiù" disse indicando una porta.
Tony annuì, si voltò e raggiunse la stanza. Aprì la porta, sollevò lo sguardo.
"Piccolo cervo? Lascia uscire Vicky da qui o ti chiudo l'account Facebook".
Thor si grattò la testa.
"Proprio ora che lo avevamo fatto in comune" borbottò.
Loki si passò le dita tra il morbido pellicciotto bianco che gli cingeva il collo.
"E pensi verrà con te?" chiese.
Tony scrollò le spalle, tirò fuori il cellulare e attivò lo schermo olografico mostrando il profilo di Loki.
"Uno ...".
Thor si nascose il viso tra le mani e sbuffò sonoramente.
"Uomo di Metallo, uno ci mette secoli a rimettersi con il proprio fidanzato, e tu fai saltare tutto" gemette.
Tony roteò gli occhi, si avvicinò lo schermo.
"Ognuno pensa al suo, immagino".
Guardò Loki e socchiuse gli occhi.
"Due ...".
Loki avanzò e alzò le mani.
"Va bene!".
Thor sporse il labbro inferiore e annuì.
"Suppongo tu abbia ragione" rifletté.
Tony chiuse la schermata, sorrise socchiudendo le iridi marroni brillanti di riflessi oro.
"Bene. Sblocca il problema, al resto penso io" dichiarò.
Loki sospirò, annuì assottigliando le labbra.
"Esaudirò la tua richiesta, ma sappi che le tue minacce sono sempre particolari".
Si sentì bussare, la porta si aprì e Clint affacciò il capo.
"Il signorino Storm è pronto a riceverla" annunciò.
Tony salutò gli dèi con la mano, si voltò e uscì dalla stanza.
"Io nella stanza dei giochi non ci entro, eh".
Clint inarcò un sopracciglio biondo-grigio.
"Non credo di aver inteso" disse. Avanzò lungo il corridoio, la luce vermiglia delle torce gli illuminava il viso e i capelli, dandogli dei riflessi castani. Un paio di quadri si voltarono a guardare Tony.
Tony fece l' occhiolino ad un quadro femminile, ridacchiò e scrollò le spalle.
"Non leggi roba trash?".
Clint si massaggiò le tempie e sospirò.
"Mia moglie sì e alle volte anche Nat" gemette.
Tony ghignò, accelerò l'andatura.
"Muoviamoci, vorrei chiudere con questo posto prima del prossimo anniversario di matrimonio".
Clint accelerò a sua volta il passo. Raggiunse un'altra porta e la aprì.
Dall'interno si sentirono dei sospiri.
"Smettetela di fare i bambini!" gemette la voce di Peter.
Tony avanzò e sogghignò.
"E tu smettila di fare l'adulto. È il lavoro di Cap e Vicky".
Peter indietreggiò. Era in piedi tra il letto e la scrivania.
Steve era appoggiato con la schiena a quest'ultimo, il capo chino e le mani in tasca.
Johnny era steso su un fianco sul letto, gli occhi brillavano riflettendo le fiamme nere che gli avvolgevano la mano.
"Al momento il tuo Cap è più impegnato a inventare blande e squallide scuse" ringhiò.
Tony sogghignò avanzando con le braccia allargate.
"È evidente che non hai sentito quelle di tua madre, se pensi che le sue siano patetiche" disse.
Si mise seduto a lato del letto, abbassò il capo e strinse le labbra.
"A proposito. Io non ho scuse, solo sensi di colpa. Si accettano?".
Steve si mordicchiò il labbro.
Johnny si mise una mano sul fianco.
"Accettatissime, visto che stai sopportando la mamma" rispose.
"I-io vorrei sapere... perché la chiami mamma" biascicò Peter, avvampando.
Tony ridacchiò, alzò le spalle e si piegò in avanti con le gambe larghe.
"Perché io sono il papà".
Steve si staccò dalla parete di un paio di passi.
"Dovrei ringraziare te e Doom per esservi presi cura del ragazzo" bisbigliò.
Johnny digrignò i denti.
"Non riesco a farli andare d'accordo. Insomma, scoprire chi è il proprio padre dovrebbe essere un momento bellissimo" brontolò Parker.
Tony sollevò lo sguardo, intrecciò le mani tra loro e strinse le labbra.
"Io non mi sono preso cura di nessuno. Ma se vuoi puoi ringraziare Johnny per essersi occupato di me" disse.
Guardò Peter ,addolcì lo sguardo.
"Conta chi ti ha cresciuto, e chi vuoi essere. Chi sono i tuoi genitori è molto relativo, bimbetto".
Steve strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche.
"Io voglio poter essere suo padre. Ho sempre desiderato una famiglia" gemette.
Johnny ghignò.
"Pà, dimmi la verità, ti stai facendo l'harem?" sussurrò lascivo. Peter avvampò.
Tony ghignò a propria volta, si sporse e diede una pacca al braccio di Johnny.
"Che vuoi che ti dica, prendo molto sul serio la frase 'farsi una famiglia', Johnny" rispose, sarcastico.
Incrociò le braccia e alzò lo sguardo.
"Non dovete diventare migliori amici. Dovete convivere. E sì, l'ho deciso io, quindi rassegnatevi".
"Per me va bene, ma sappi che dovrai ospitarci tutti. Lupo mannaro compreso" dichiarò Peter.
Johnny lo guardò e ghignò.
"Anche a me piacciono i tipetti, papà" rispose.
Steve sbuffò.
< Io quando ho avuto un figlio con Stark? > si chiese.
Tony sorrise, si alzò e scrollò le spalle.
"La Torre sarebbe vuota senza qualche creatura che potrebbe ucciderci tutti. Porta pure tutte quelle che ti piacciono".
Ghignò, fece l'occhiolino a Johnny e raggiunse Steve. Gli mise la mano sulla spalla.
"Hai ritrovato un figlio. Vedi di esserne felice" disse.
Si scostò, raggiunse la porta.
"E ora papà va a farsi corteggiare. Preparate i bagagli e non fatevi mordere".
Clint, sulla porta, si fece da parte. Indicò davanti a sé Victor intento a mettere una serie di valigie sopra una tarantola gigante.
"Il signore ha saputo che può finalmente venire con voi" spiegò.
Tony inarcò un sopracciglio, incrociò le braccia e si avvicinò dell'animale.
"Questo lo mettiamo in garage" dichiarò.
Victor si voltò verso di lui e sorrise.
"Sarà un piacere. Sperando non si inviti anche Galacticus una di queste volte, gli manca Johnny come araldo" rispose.
Tony camminò a passo lento verso di lui, socchiuse gli occhi e arricciò il labbro.
"Niente scuse, quindi?".
Doom gli sorrise.
"Niente scuse" gli rispose.
Tony portò il volto ad un palmo da quello dell'altro.
"Bene. O ti avrei lasciato qui" sussurrò, roco.
Ghignò, si scostò e poggiò la mano dell'animale gigante.
"Porta anche i biscotti per cani, viene anche il lupo mannaro". Aggiunse.
"Abbiamo tutti ritrovato una famiglia" rispose Victor.

  
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