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Autore: Phoenix rouge    31/12/2016    2 recensioni
Nereus è un orfano di Glasgow cresciuto in un monastero. A diciotto anni decide di partire per stabilirsi altrove, finché non capiterà in una valle molto magica e particolare...
"Buonasera, Hagrid. Chi è il giovane uomo che porti con te?"
"Buonasera a te, Fiorenzo. Lui è Nereus, il mio aiutante... o, come dite voi centauri, il mio apprendista."
ATTENZIONE: STORIA INTERROTTA
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Rubeus Hagrid
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi e i luoghi della saga sono di proprietà di J.K.Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.

Cap. 4: Acquisti e sorprese

E pensare che quel mattino era cominciato così bene.
Si era alzato, si era bevuto la sua tisana energizzante mattutina* con due o tre biscotti multicereali trovati nella credenza, era uscito per andare al bagno (che, come ogni buona baita, si trovava all'esterno vicino alla concimaia), si era lavato faccia e denti nel lavabo di granito dietro la capanna ed era tornato dentro per svegliare Hagrid, sicuro che fosse ancora a dormire: doveva essere tornato piuttosto tardi quella notte. Aveva bussato, aveva aperto piano la porta, ma il letto del suo amico era intatto esattamente come la sera prima.
Mentre pensava quella frase emblematica, spaventato, corse fuori a cercarlo: erano le otto ormai e Hagrid non poteva non essere ancora arrivato. Dopo dieci minuti di ricerca infruttuosa Thor lo raggiunse abbaiando e lo guidò trafelato fino al pascolo recintato, dove l'immenso corpo di Hagrid ronfava fra l'erba. Non pensò nemmeno per un secondo di poterlo spostare. Fortunatamente, il Mezzogigante si svegliò da solo dopo che casualmente un secchio di acqua gelata gli piombò sulla faccia. Posando l'oggetto con molta nonchalance in bocca al Terranova, che lo riportò di corsa al pozzo dove l'aveva preso, Nereus aiutò l'uomo ad alzarsi e lo tenne in piedi quando vomitò l'anima vicino al porcile. Lo scaricò sulla sua enorme poltrona con uno sbuffo e preparò due tisane contro emicrania e nausea sul fuoco magico del camino.
"Se ti viene da vomitare di nuovo, Rubeus, dimmelo subito: non voglio dover pulire il pavimento, va bene?"
Il Guardiacaccia mugolò un assenso, con gli occhi chiusi e la testa reclinata sullo schienale in pelle. Afferrò con lentezza la tazza con l'infuso di semi di cardo e sentì la nausea affievolirsi fino a scomparire quasi del tutto.
"Stasera te ne bevi un'altra tazza. Qui c'è l'infuso per l'emicrania: hai finito la maggiorana, così ho usato il rosmarino. Mi raccomando, quando hai finito stenditi a letto per mezz'ora, ti ho già oscurato le finestre. Io arrivo subito, passo dal castello a prenderti l'Antisbornia."
"Piton mi ucciderà" sentì mormorare l'amico chiudendo la porta della capanna.

**********************

"L'Antisbornia? Vado a controllare, ma non ti assicuro nulla." disse Poppy Chips, aprendo la porta del magazzino e frugando fra le ampolle. "Perchè devi capire Nereus che non è una pozione molto richiesta qui ad Hogwarts d'estate... e infatti l'ho finita." concluse l'infermiera riemergendo dagli scaffali.
Il Magonò smise di dondolarsi avanti e indietro, un suo antichissimo tic, e si alzò dal letto morbido su cui si era arrampicato.
"E dove la trovo adesso?" chiese con sguardo un po' preoccupato.
"Severus la stava preparando stamattina: sta rinnovando tutte le mie scorte in previsione dell'inizio dell'anno scolastico. Dopotutto manca solo una settimana. Prova a chiedere a lui, gli stai simpatico e forse ti fa questo favore." disse la donna con un occhiolino.
Pochi minuti dopo, Nereus bussava delicatamente alla porta dell'aula di Pozioni. Sapeva sia la posizione del Laboratorio di Pozioni sia degli alloggi privati del professore, ma non voleva sembrare invadente. Il pozionista aprì la porta con uno sguardo annoiato che cambiò subito in incuriosito appena vide chi aveva bussato. Si appoggiò allo stipite con una spalla, incrociò le braccia e chiese cosa poteva fare per lui. Il ragazzo espose la sua richiesta molto educatamente e, dopo aver socchiuso gli occhi pensieroso, l'alto uomo davanti a lui si staccò dal legno e con un cenno della testa lo invitò ad entrare. Lo guidò fino alla porta che collegava l'aula al laboratorio e ne uscì poco dopo con una fialetta verdina dall'odore orribile. La tappò con del sughero e gliela porse con un sorriso saputo.
"Non è la prima volta che Hagrid si riduce così male, vero?"
"Ovviamente. Quell'enorme concentrato d'idiozia è capace di dormire abbracciato a un pino una sera sì e l'altra pure. Digli che con questa mi deve un'intero calderone di Antisbornia e che lo voglio per l'inizio della scuola, intesi?"
"Quanta crudeltà, Professor Piton. Il povero Hagrid non può sapere come si prepara, è stato espulso al terzo anno e quella è una pozione del quinto!"
"Pensi che non lo sappia, Signor Della Rovere?" soffiò Piton con un ghigno che non prometteva niente di buono, chinandosi fino ad arrivare vicinissimo al suo viso.
"E se io l'aiutassi in questa settimana a partire da domani? Farò tutto quello che mi dice e in cambio chiuderà un occhio sul debito di Hagrid." propose il ragazzo.
"Assolutamente no, non accetto scambi. Ora fila via, Magonò." finì Severus caustico, girandosi e provocando con il mantello il suo solito effetto pipistrello.
Nereus non si offese: se avesse davvero voluto insultarlo non avrebbe usato quel tono di voce. Dunque sorrise e corse via con la fiala stretta nel pugno.
"Diciott'anni e non sentirli" commentò il pozionista fra sè e sè, prima di chiudere la porta e tornare ai suoi paioli.

**********************

Un'ora e una pozione dopo, Hagrid e Nereus stavano tornando dal lavoro all'esterno, che quel mattino era stato molto breve.
"Di questo passo partiremo per le undici, sai? Lascia solo che faccia la lista della spesa." disse Hagrid allegro, chiudendo dietro di sè la porta di casa e sedendosi al grande tavolo.
"Partiamo con le cose che mancano in casa, tu fatti un giro e mi dici cosa dobbiamo prendere, sì?"
Nereus alzò lo sguardo al soffitto e osservò le erbe poste ad essiccare: "Di sicuro la maggiorana. Poi hai finito le foglie di betulla**, ma per quelle c'è la foresta proibita. Ti manca la nepeta cataria*** e il gallio****... ah no, quello è qui." constatò vedendo i barattoli etichettati sulle mensole "Menomale, il gallio è importante per i formaggi. Le bacche di gelso***** le ho viste qui fuori... e basta. Sei ben fornito!"
"Grazie Ner. Dunque di erbe solo la maggiorana e la nepeta cataria? Guarda se c'è altro." commentò Hagrid scrivendo su un foglietto le due piante.
"Direi solo la Pozione Antisbornia per Severus! Se poi mi compri il necessario per disegnare e dipingere mi rendi un ragazzo felice!" urlò il ragazzo dall'ultima stanza che aveva controllato, cioè camera sua.
Rubeus rise e segnò "Necessario per dipingere" nel foglietto titolato "Ner". Poi si alzò, andò nella sua camera, aprì il suo armadio e scrisse tutto quello di cui Nereus avrebbe avuto bisogno come suo aiutante e come normale mago, come guanti in pelle di drago rinforzati, toghe colorate, abiti da lavoro, stivali, intimo ecc.
Intanto il Magonò, tornato in cucina e frugando nella credenza, aveva trovato una focaccina di farro buonissima e raggiunse il suo coinquilino con quella in bocca.
"Ah, vedo che hai trovato il mio regalino di buona guarigione che ti avevo comprato dai Tre Manici di Scopa, hai ragione, mi sono dimenticato di dartelo. E' buono?"
"Mhmh" mugugnò il ragazzo con la bocca piena "Hai finito?"
"Proprio ora, mettiti il cappotto e andiamo."
Chiusero casa con Thor a fare la guardia, scesero fino al cancello e in pochi minuti erano ad Hogsmeade.
"Prima tappa, Scrivenshaft" disse il Mezzogigante entrando nella cartoleria.
"Buongiorno Hagrid! Fai già compere per i ragazzi di Hogwarts? Non è un po' prestino?" rise il commesso dietro al banco.
"Ciao Paul. No, oggi sono qui per il mio nuovo assistente, ha bisogno di necessario per scrivere e un kit completo per disegnare, colorare e dipingere." rispose l'uomo, spingendo il ragazzo davanti a sè.
Quest'ultimo si girò verso il gigante, improvvisamente preoccupato, rendendosi conti di non avere nemmeno uno zellino. Lui lo rassicurò, ricordandogli che la prima "spesa" dei propri dipendenti la pagava Silente in persona, per permettere loro di sentirsi a loro agio all'interno del castello. Più tranquillo, Nereus seguì Paul in giro per il locale.
"Dato che hai budget illimitato, mi perdonerai se ti presento subito i miei prodotti migliori. Qui abbiamo un Pennello Universale: diventa esattamente dell'ampiezza, durezza e tipo desiderati. Lo stesso vale per questa Tavolozza Multicolore: ogni incavo rappresenta un tipo di pittura: acquerello, acrilico, tempera, cera, olio, china ecc. e si riempie esattamente della quantità e tonalità che ti serve. Immagina che meravigliosi tramonti potrai dipingere!" disse mostrandogli un pennello piuttosto grosso con setole sintetiche e una tavolozza professionale in legno chiaro.
"Se invece preferisci disegnare e colorare, ecco qua due altri gioiellini: questa matita qui può diventare carboncino, sanguigna e pastelli a cera o ad olio, mentre quest'altra diventa esattamente del colore e della durezza volute, compreso il semplice color grafite. Purtroppo entrambe non sono illimitate, dovrai temperarle e alla fine ricomprarle... Allora, che ne pensi?"
Il Magonò era assolutamente senza parole: con quei quattro oggetti avrebbe potuto avere la disponibilità di uno studio professionale!
"Li compro!" disse senza pensarci due volte.
Il commesso rise soddisfatto e lo guidò davanti alla vetrina, dove erano posti tutti i tipi di piume. Il ragazzo scelse una lunga piuma di corvo nero pece e aggiunse due o tre boccette di Inchiostro Cambiacolore, molti rotoli di pergamena e un album da disegno.
Uscirono senza pagare, certi che Paul avrebbe mandato il conto direttamente a Silente.
"E ora dove si va?" chiese Nereus guardando la sua lista.
"Qui abbiamo finito, bisogna andare dove c'è più disponibilità di negozi" borbottò Hagrid frugando nelle tasche del cappotto.
"Glasgow?"
"No, Londra!" disse l'uomo entrando dai Tre Manici di Scopa e dirigendosi verso il grosso camino in fondo al locale.
Una donna sui trent'anni uscì dal retro del bancone e salutò l'uomo con un gran sorriso.
"Hei Hagrid! Come fai ad essere già in piedi dopo la..." s'interruppe notando il ragazzo vicino a lui.
Arrossendo, la ragazza si presentò come Rosmerta, la proprietaria dell'osteria.
"Allora è lei che ha cucinato quella meravigliosa focaccina di farro. Mi faccia indovinare: anche i biscotti multicereali sono suoi, non è così?" replicò il diciottenne con un occhiolino.
Rosmerta sembrò colpita dai complimenti e si lanciò in un'interessantissima sequela di ricette, ingredienti e preparazioni che interessarono molto Hagrid ma che dopo un po' annoiarono il Magonò, il quale con un paio di cenni riuscì a ricordare al suo amico il motivo della loro irruzione dentro il locale.
"Oh, sì. Ehm, mi spiace Rosmerta, ma noi dovremmo andare a Diagon Alley. Nereus deve finire la sua prima spesa, sai..." disse l'uomo sventolando la lista delle cose da comprare.
"Oh, già. Hai la polvere?"
"Mhmh. Eccola qui. Ner apri la mano... bravo. Hai la mano troppo piccola, sai? Non ci ho mai fatto caso." constatò Hagrid tirando fuori della cenere verdastra dalla tasca in cui aveva infilato la mano prima di entrare nella taverna.
Il ragazzo non commentò nemmeno e, urlando "PAIOLO MAGICO!", gettò la Polvere Volante nel camino e saltò nelle fiamme color smeraldo.
Arrivò rotolando sul tappeto impolverato, ormai così sporco che non si riconosceva più il colore originale. Ebbe giusto due secondi per spostarsi, prima che il Mezzogigante arrivasse con un tonfo così forte da far girare tutto il bar incuriosito. L'uomo si alzò con molta difficoltà e guidò Nereus sul retro, dove, tirando fuori un ombrello rosa che non gli aveva mai visto, colpì il mattone giusto e aprì il varco per Diagon Alley.
"Bene. Per non caricare troppo il professor Silente, dovremo andare a guardare se troviamo le tue cose dal negozio dell'usato. Quello che manca lo compriamo nuovo. Ti dispiace?" gli chiese il gigante facendosi largo fra la folla fino a una vetrinetta anonima.
"Perchè dovrebbe, Rubeus? Ti ricordo, di nuovo, che sono cresciuto con dei monaci, okay? Non ho bisogno di cose nuove o costose. Certo, se sono un regalo come quello che ho preso da Scrivenshaft, va bene, ma se riesco a dare nuova vita agli oggetti, perchè no? E poi sono anni che compro dai robivecchi o ai mercati settimanali di quartiere, a Glasgow. Nessun problema.******" concluse il ragazzo battendo sul fianco dell'uomo in una ben riuscita imitazione di una pacca sulla spalla ed entrando nel negozio.
Una donnina anziana lo accolse con inaspettata gentilezza e, quando Nereus le mostrò la lista, lei subito lo guidò nel reparto vestiario. Qui scelse un paio di stivali di gomma della sua misura, verde bottiglia e solo leggermente rovinati in punta. La vecchietta, Rosemarie, lo rassicurò dicendogli che non accettavano oggetti incantati con nessun tipo di fattura, per evitare articoli maledetti. Assieme agli stivali ne acquistò un altro paio di cuoio morbido e imbottiti di lana calda e un paio di scarponi quasi nuovi, a prima vista molto resistenti. Appese in un angolo trovò delle toghe da mago. Delle cinque che erano della sua taglia, il Magonò ne scelse tre: una bianca con ghirigori grigi e neri, una verde chiaro spento e una color cartazzucchero con decorazioni blu notte sul colletto, alla fine delle maniche e in fondo alla toga.
Nel reparto di vestiario babbano comprò un paio di scarpe da ginnastica marroni (sotto consiglio di Hagrid), due completi di abiti in saldo perchè talmente rovinati da essere a malapena vendibili, che destinò all'uso nell'orto e con gli animali insieme ai vestiti che già possedeva, tre magliette a maniche corte a tinta unita, tre a maniche lunghe, tre pantaloni di fustagno invernali, tre pantaloncini corti, tre canottiere, una nuova bandana bianca, che risaltava tantissimo sui suoi riccioli neri e infine cappello e guanti di lana verde chiaro come la sciarpa che già possedeva. Nereus non aveva mai pensato a queste cose "da donne", ma guardandosi allo specchio dovette ammettere che stava davvero bene.
Tornando alla cassa passarono per il reparto libri usati, in cui il ragazzo si bloccò per una buona mezz'ora. Alla fine, dei quattro libri che aveva scelto, lo convinsero a portarne a casa solo uno: "Animali, Spiriti e Fate: Manuale Aggiornato", di Sigmund Smirne.
"Il Ghirigoro mi vende i libri che ha in esubero o che non riesce a vendere. Ci guadagno più io che loro!" rise l'anziana infilando tutti gli acquisti in grossi sacchetti.
"Ehi! E questa?" esclamò il Magonò afferrando un piccolo artefatto di pietra rosa.
"Oh, quella me l'ha venduta una natababbana. E' una lampada di sale rosa proveniente da una qualche catena montuosa dal nome impronunciabile. Non l'ho nemmeno messa in magazzino, non so chi potrebbe volerla."
"Io so cos'è. In questo buco al centro metti una piccola candela e il calore fa sprigionare microparticelle di sale che purificano l'aria. E' molto utile e amata dai babbani" finì il ragazzo mettendo l'oggetto in uno dei sacchetti.
"Contento tu... spero che verrai presto a trovarmi! E se hai qualcosa da vendere, non esitare a venire da me!"
"Certo Rosemarie!" urlò Nereus in risposta.
"Bene. Ora mancano solo i completi da lavoro, lavorerai con me la maggior parte del tempo, non possiamo permettere che tu ti faccia male. Perciò dovremo necessariamente prendere tutto nuovo... da Madama McClan." commentò Hagrid.
Dopo un'altra ora, uscirono dal famoso negozio con altri due sacchetti piendi di vestiti "comodi ma che non intralciano" come aveva specificato la donna davanti alla richiesta di Hagrid.
"Rubeus, Albus pagherà una fortuna. Perchè hai voluto far sostituire i capi in pelle di drago con quelli in pelle di Graphorn? Saranno anche praticamente invulnerabili ad ogni attacco babbano e magico, ma costano il triplo della pelle normale! E in più abbiamo preso due completi invernali e due estivi!"
"Nereus, io sono un Mezzogigante. La mia pelle è naturalmente forte come quella del Graphorn, ma la tua no, bisogna proteggerti. Tu non sai con che animali abbiamo a che fare."
"Grazie per il mantello, comunque." replicò il ragazzo, lasciando cadere la questione e accarezzandosi il mantello invernale nuovo di zecca con aria ammirata.
Alla fine riuscirono anche a prendere la Pozione Antisbornia in farmacia e, usciti dalla Londra Magica, la nepeta cataria e la maggiorana nella prima erboristeria che videro.

**********************

Era ormai l'una e tornarono velocemente ad Hogwarts per mangiare qualcosa. Finirono le ultime porzioni avanzate e poi, mentre Hagrid si riposava nella sua stanza dopo aver preso la sua seconda dose di tisana contro il mal di testa, Nereus stava sistemando tutti i suoi nuovi averi nella sua stanza. Non fece in tempo a richiudere l' armadio ormai pieno che Annie attirò la sua attenzione sbatacchiando le ali sul vetro della sua finestra e stridendo. Il Magonò corse fuori dalla capanna e trovò una scatola abbastanza grande fuori dalla porta. Con fatica la trascinò in casa e la tirò sul tavolo. Si arrampicò in ginocchio su una delle sedie e aprì la confezione. Dentro c'era un biglietto scritto di fresco:

Ti avevo promesso le tue armi ed eccole qui.
So che ne farai buon uso.
Albus

Euforico, Nereus tirò fuori una cerbottana in bambù, con alcune piume attaccate in mezzo e dei piccoli proiettili a forma di cono dentro una bustina trasparente. La posò sul tavolo ed estrasse una fionda in ebano e cuoio, i cui elastici erano stati incantati per non staccarsi nè rompersi. L'appoggiò vicino all'altra arma e finalmente vide l'oggetto che giustificava la dimensione del cartone: un arco professionale in titanio, completo di faretra con venti frecce. Su tutti e tre gli oggetti erano incise in oro le sue iniziali, N. D. R.
Senza riordinare come suo solito, corse fuori con i regali fra le braccia e s'inoltrò nel parco, dove comiciò a provare l'arco. Era leggero e resistente e sembrava fatto su misura per lui: non sbagliava un colpo.
Severus Piton, con le sue erbe per le pozioni fra le mani, osservava da lontano quel ragazzo coraggioso. Sarebbe stato al sicuro... non augurava di trovarselo davanti nemmeno a Voldemort. Sorrise fra sè. Sì, forse a lui sì. Si girò e rientrò nel castello, mentre l'arciere, ignaro, faceva sibilare le sue frecce alla luce del tardo pomeriggio.


*Ricetta per la tisana mattutina: foglie d'ortica, foglie di equiseto, foglie di menta, foglie di salvia, fiori di calendula e fiordaliso. Ottima anche per le escursioni o per la palestra.

**Le foglie di betulla hanno proprietà diuretiche e febbrifughe e aiutano in caso di reumatismi, gotta e problemi renali.

***Il gallio veniva usato in passato per far cagliare il latte. Inoltre ha proprietà antispasmodiche, astringenti, colagoghe, diuretiche e vulnerarie (arresta le emorragie).

****Le more di gelso nero sono lassative e diuretiche. In decotto con lo zucchero sedano e curano la tosse e il loro succo acerbo aiuta in caso di afte (gargarismi).

*****La nepeta cataria ha proprietà antipiretiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, digestive e sedative.

******Quello che Nereus pensa dei negozi dell'usato è, lo ammetto, un mio pensiero.

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Ho scoperto che Hagrid non parla sgrammaticato, ma dialetto. E' un errore di traduzione e infatti mi sono sempre chiesta come mai un uomo con la terza media parlasse in questo modo. D'ora in poi parlerà "normalmente" e penso di modificare anche i tre capitoli precedenti, appena ho un po' di tempo. Che ne pensate?

Ringrazio Max85 per aver inserito questa storia nei preferiti. Spero di non tradire la fiducia che dimostri nei miei confronti. Rinnovo l'invito a lasciare un vostro parere e mi scuso se questa volta il capitolo è un po' lungo, mi auguro che non sia noioso. Al prossimo aggiornamento comincerà l'anno scolastico e cominceremo a modificare la trama di J.K.Rowling. Arrivederci a presto!
   
 
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