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Autore: Kind_of_Magic    01/01/2017    1 recensioni
«Smettila» disse Wanda.
«Di fare cosa?» gli occhi di Loki lampeggiavano di divertimento «Di bloccare la tua mente? Vuoi davvero sapere cosa penso? Basta chiedere, te lo dico io: penso che non siamo così diversi come credi tu»
«Non è vero»

[Post AoU] [Clint/Natasha] [Wanda/Visione] [Loki/Bucky] [accenni a Steve/Bucky]
Un essere misterioso noto come K dichiara guerra ai Vendicatori e la squadra non si tira certo indietro. Questa volta, però, sembra che i loro metodi stiano varcando il limite.
Nick Fury si vedrà costretto a fronteggiare una situazione che non aveva calcolato: come difendere la Terra dai suoi Vendicatori?
Così, mentre Quicksilver si riprende dal coma, Loki cerca di capire perché la realtà sembri sul punto di andare a pezzi e la dottoressa Kim lavora su un progetto che le è stato ispirato da un sogno, il colonnello dovrà assemblare un nuovo team.
Nel frattempo, però, bisognerà scoprire cosa ha trasformato i Vendicatori in dei randagi, cosa li ha fatti deviare dall'obiettivo.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Loki, Nuovo personaggio, Pietro Maximoff/Quicksilver, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La testa piena di menzogne
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Mi chiamo Board. Key Board.
Ogni giorno rischio la mia sanità mentale, sopportando gli abusi dello scrittore cui appartengo.
Ogni giorno dedico il mio pensiero a chi prima o poi verrà a salvarmi.
Potresti essere quella persona. Sì, proprio tu.
Con una recensione puoi fare molto per aiutare tutte noi.
Recensisci. Fallo per noi.

Parte II - I randagi


La testa piena di menzogne

Un luogo familiare
dove non sei mai stata,
uno spazio vuoto,
ma ti sembra troppo affollato,
tutto questo niente che ti circonda
e tu non sai metterci ordine.
Forse ci sono troppe storie nella tua testa
 
Vero e falso orbitano
intorno ai tuoi pensieri.
Se la verità fa male,
perché senti dolore quando lui mente?
Non sai se fidarti o fingere:
e se non fosse reale
quell’uomo che hai davanti?
 
Chiudi gli occhi e li riapri,
magari l’incubo scompare.
Decidi di accettare
un’inaccettabile irrealtà.
Pensi che ti aiuterà a capire
il mondo che sta dall’altra parte.
Ma forse ci sono troppe menzogne nella tua testa.
 

Aprì gli occhi. Li richiuse immediatamente perché la luce era troppo forte. Con le palpebre serrate, cominciò a ragionare su quello stralcio di mondo che aveva potuto vedere. C’era qualcosa che non andava. La sua mente continuava a ripeterglielo come se fosse stata l’unica cosa degna di nota. C’era qualcosa che non andava, ma l’immagine le era sfuggita dalla memoria perché aveva tenuto gli occhi aperti per troppo poco tempo e non riusciva a capire di cosa si trattasse. Aprì di nuovo gli occhi e riuscì a resistere alla luce abbastanza da cercare dove fosse il problema, poi li chiuse ancora.
Decisamente c’era qualcosa di sbagliato. O meglio, non c’era niente. Ecco cos’era. Era circondata dal nulla più totale. Era difficile descrivere il nulla, bisognava procedere per negazioni: non aveva un colore, non aveva un odore, non faceva freddo né caldo. Era come essere avvolti nel cellofan, ma senza sentirsi imprigionati. In quel momento si rese conto che poteva muoversi liberamente. Portò le mani a proteggere gli occhi e riuscì finalmente a guardarsi intorno.
Non era propriamente nulla, stabilì, perché aveva una consistenza: le sembrava di essere seduta su una nuvola, o meglio, come aveva sempre immaginato dovesse essere sedersi su una nuvola. Però continuava a non avere colore. Ci mise qualche minuto a rendersi conto di non essere sola. Si voltò lentamente verso l’uomo che stava in piedi alle sue spalle. Le sembrava di riconoscerlo, ma non avrebbe saputo dire chi fosse.
«Ti sei svegliata, signorina Maximoff» disse l’uomo. Fu allora che Wanda notò la stella rossa sul suo braccio sinistro, completamente fatto di metallo.
«Il Soldato d’Inverno» mormorò, con un misto di paura e riverenza nella voce «Ho sentito tanto parlare di te. Steve mi ha raccontato»
James si concesse un lieve sorriso pensando che almeno Steve si era dato la pena di parlare ai suoi compagni di lui, anche se probabilmente non aveva parlato di loro, poi riprese: «Prima di tutto posso assicurarti che non sono qui per farti del male e non ho nessuna intenzione di attaccarti. Voglio soltanto parlare»
«Sei tu che mi hai portata qui?» chiese Wanda «Dove siamo?»
«Non ne sono certo» rispose James «Ci troviamo nella tua mente in questo momento, o almeno così pare. Non ti so dire come ci siamo arrivati»
«Stai mentendo» affermò Wanda, stupendosi di esserne così certa, e in quello stesso istante sentì una fitta alle tempie e si afferrò la testa tra le mani. Il dolore era così forte che dovette soffocare un gemito.
«Cosa? E tu che ne sai?»
«Io… Non lo so» la sua fronte pulsava veloce quasi quanto il suo cuore «Ho solo questa sensazione che… ci sia qualcosa di sbagliato»
James si sorprese a preoccuparsi della sua salute: «Stai bene?»
Il dolore diminuì in modo lento, ma costante: «Sì, credo. Sei stato tu a mandarmi quel messaggio?»
«Quale messaggio?»
Wanda ebbe di nuovo la sensazione che il Soldato d’Inverno stesse mentendo, accompagnata da un altro dolore alla testa. Quella volta se l’aspettava, però: non lo fece notare a Barnes e poi lo mise alla prova: «Lo sai quale». James seppe immediatamente cosa fare: chinò appena la testa, fissando lo sguardo sui propri piedi, e mormorò un assenso che la strega sentì a malapena.
«Perché hai voluto vedermi, parlarmi? Che cosa vuoi da me, Soldato d’Inverno?»
«Ecco… Diversi mesi fa ho avuto una visione» più l’uomo parlava, più lei ne vedeva i contorni sfumati, come se fossero stati finti «Era qualcosa, anzi qualcuno, che non avrebbe dovuto essere lì, ma c’era e mi parlava» di nuovo quella fitta alla testa «Solo che non ascoltava le mie risposte, capisci?» forse il dolore era in qualche modo collegato con ciò che il Soldato d’Inverno stava dicendo? «Era come se non stesse parlando con me, ma con un altro me che non gli rispondeva»
Forse stava di nuovo mentendo e quel dolore era il modo che la sua mente aveva di dirglielo? In fondo, se Barnes non aveva mentito anche su quello, si trovavano nella sua mente, aveva un senso che lei riuscisse ad accorgersi se lui stesse dicendo il vero oppure no. Eppure, ciò che stava dicendo le sembrava familiare. Quando lei e Visione avevano visto quelle immagini che sembravano proiezioni olografiche, era andata esattamente così.
Decise di interromperlo: «Mi nascondi qualcosa, non mi stai dicendo tutto» il Soldato d’Inverno la fissò, impassibile, ma lei era certa che stesse fingendo anche quello «Se vuoi che mi fidi di te, non puoi raccontarmi le cose solo a metà. Ho bisogno almeno di sapere di chi si trattava»
«No» anche James si stupì di quanto secca fosse la risposta che aveva dato.
«Non vuoi?» Wanda cercava di capire «Perché non vuoi? È qualcuno di particolare? O forse non ti fidi di me. Però mi hai portata qui, volevi parlare con me, un briciolo di fiducia devi averla»
«Non lo so se mi fido di te» James scosse la testa, pensando che era troppo tempo che non si fidava davvero di nessuno «È che non sono certo che non sia stata tu a mandarmi quella visione»
Lo stupore di Wanda era tanto genuino che James pensò che avrebbero potuto finirla lì. Era evidente che qualunque cosa fosse stata non era opera di quella ragazzina che probabilmente non sarebbe neanche riuscita a uscire dalla propria mente, in quel momento.
«Io avrei…?» la strega non riusciva a crederci «Perché avrei fatto una cosa del genere? E chi avrei fatto apparire poi? Ma perché a te? Ero a malapena a conoscenza della tua esistenza, di certo non avrei potuto trovarti così» schioccò le dita «dal nulla»
«Sei l’unica che avrebbe potuto farlo» le rispose il Soldato d’Inverno «Era lecito che lo pensassi»
«Dammi un secondo» disse lei «Ho bisogno di pensare»
James non disse nulla e annuì, dicendosi che non poteva essere troppo pericoloso lasciarle qualche attimo per riflette. Dopotutto, aveva già detto ciò che volevano sapere. Si chiese perché Loki non l’avesse già lasciata andare.
Wanda si sedette, prendendo la testa tra le mani. Per essere il nulla, pensò distrattamente, era piuttosto comodo. Qualcosa non tornava. La testa aveva smesso di dolerle, che significava –a quanto aveva capito– che le affermazioni di Barnes corrispondevano al vero. Eppure, c’era qualcosa che non la convinceva a tutto ciò.
Decise di fare mentalmente il punto della situazione, per ragionare freddamente come le avevano insegnato a fare in combattimento. Si trovava nella propria mente. Aveva modo di verificarlo? No, anche se in effetti aveva sempre pensato che se mai fosse entrata nella propria testa sarebbe stato molto più affollato di quel vuoto cosmico con l’eccezione di una persona che aveva ignorato per tutta la vita. Era plausibile che fosse vero? In un certo senso sì, quel luogo le dava alcuni poteri, come quello di scoprire se il Soldato d’Inverno mentisse, che potevano essere spiegati dicendo che nella propria mente accedeva a delle capacità che altrimenti le erano precluse.
Quindi, concluse, il problema non si trovava lì. Di cos’altro poteva trattarsi? Stabilì di andare a ritroso. Partendo dal presente e andando all’indietro avrebbe dovuto per forza incontrare l’intoppo. Ripercorse la conversazione con il Soldato d’Inverno. Era vero, c’era qualcosa che stonava nelle frasi che l’uomo aveva pronunciato e la sensazione che avesse mentito rimaneva, ma non era quello che stava cercando.
Tornò a quando si era risvegliata, ma una volta preso per vero che si trovava nella sua mente tutto il resto sembrava perfettamente logico. La luce abbagliante, i poteri, il niente che la circondava… no, non si trattava di niente di tutto ciò.
Cos’era avvenuto prima che si risvegliasse? All’improvviso si rese conto che era abbastanza difficile ricostruirlo. Ricordava di essere andata a parlare con i civili insieme a Sam e Rhodey per avvertirli che potevano tornare nella zona senza correre rischi. Dopo… Ah, sì, era tornata a quell’albero dove aveva trovato il messaggio che le aveva dato appuntamento. Cosa diceva? “La realtà trema.”
Spalancò gli occhi. Ecco cos’era! Come aveva potuto non pensarci?
«Non mi stai dicendo tutto» disse con voce ferma, fissando James con quei suoi occhi verdi che gli ricordarono quelli di Loki. Erano di una sfumatura leggermente diversa, ma anche l’asgardiano aveva quello sguardo che sembrava scavare nell’animo delle persone.
«Che cosa vuoi sapere?» chiese James.
«Magari potresti cominciare dicendomi chi ha scritto il biglietto con cui mi hai dato appuntamento» rispose Wanda, concedendosi un sorriso nel vedere il lampo di preoccupazione attraversare il volto del Soldato d’Inverno.
«Cosa intendi?» si riprese velocemente Barnes «Sono stato io a scriverlo»
«Sì» concesse Wanda «Magari la grafia è la tua, ma, a meno che tu non sia un incantatore in grado di alterare la realtà, dubito che saresti stato capace di trasformare la scritta in un’altra in modo che soltanto io potessi leggere ciò che c’era veramente scritto»
Barnes chinò il capo, cercando qualcosa da rispondere mentre pensava che sia lui sia Loki avevano decisamente sottovalutato la ragazzina.
«Chi ti manovra, Soldato d’Inverno?» Wanda era infuriata, era stata ingannata, rapita, le avevano mentito e avevano cercato di manipolarla. Ora tutto ciò che voleva erano risposte e un nome. E Barnes continuava a tacere.
Non aveva osato farlo fino a quel momento perché non sapeva cosa sarebbe potuto succedere usando i suoi poteri all’interno di quella che a quanto pareva era la sua mente, ma decise che non le importava poi così tanto ed entrò nella mente del Soldato d’Inverno.
Si sarebbe aspettata qualunque cosa, ma non di venire catapultata in un luogo identico a quello da cui proveniva. Per fortuna la consistenza dell’ambiente era rimasta simile a una nuvola e la sua caduta era stata attutita da ciò che la circondava. Rimase qualche attimo immobile, con gli occhi chiusi, chiedendosi come avrebbe fatto a uscire da una mente altrui. Le faceva male tutto il corpo, aveva i muscoli completamente indolenziti.
Infine si convinse ad aprire gli occhi, riparandoli con la mano dalla luce bianca ancora troppo intensa. Si guardò intorno e notò immediatamente una figura in lontananza, seduta, con i gomiti poggiati sulle ginocchia e le mani intrecciate sotto il mento. Le dava le spalle, ma era probabile che l’avesse comunque vista arrivare. Wanda escluse quasi subito che si trattasse del Soldato d’Inverno, così stabilì di avvicinarsi cautamente per capire chi fosse.
La figura si voltò verso di lei quando ormai era distante un paio di metri e la fissò negli occhi. Wanda trattenne il fiato quando vide quell’uomo in viso. Non poteva essere lui. Non poteva essere vivo. Non doveva esserlo.
Cercò con tutte le proprie forze di togliere il velo di magia che copriva l’immagine davanti ai suoi occhi, convinta che fosse un’altra illusione, ma per quanto provasse quel volto non mutava. Fece alcuni respiri profondi, convinta che bastasse calmarsi per accorgersi che la persona che le stava davanti non era veramente chi sembrava.
Chiuse gli occhi. Rievocò nella propria memoria Thor che le raccontava della guerra che aveva portato al recupero dell’Aether. E della morte di suo fratello. Wanda non aveva dubbi. Thor le aveva detto che Loki era morto, lei aveva percepito il suo dolore. Non era possibile che quello davanti a lei fosse il Signore degli Inganni.
«Niente di tutto questo è reale» bisbigliò a se stessa la strega, coprendosi gli occhi con le mani «È evidente anche da questo posto. Non può essere»
Sentì un tocco freddo sulle mani che la fece sobbalzare. Delle dita delicate spostarono le sue mani da davanti agli occhi che lei aveva spalancato per la sorpresa. Si trovò a fissare da vicino il verde dello sguardo di Loki che la studiava con curiosità. Per un attimo si chiese se non fosse uno specchio che rifletteva i suoi occhi.
Aprì la bocca per dire qualcosa, ma nessun suono ne uscì. Loki aveva continuato a tenere le sue mani tra le punte delle dita, come un delicato origami appena completato, ma la strega se ne accorse soltanto quando egli le lasciò andare. Le braccia di Wanda ricaddero ai lati del suo corpo come gli arti di un burattino a cui fossero stati tagliati i fili.
I secondi trascorrevano scanditi solo dai loro respiri che non producevano alcun rumore. Loki fissava la giovane donna che rimaneva immobile come una statua di cera. Il ricordo del calore delle mani di lei si faceva sempre più lontano e l’asgardiano avrebbe quasi voluto sfiorarle il volto con un dito per controllare se fosse fatto di carne o no, ma temeva di spaventarla.
Era affascinato: le lievi venature rosse che si erano disegnate negli occhi di Wanda dopo che ella aveva utilizzato i propri poteri stavano lentamente svanendo e il verde tornava a riempire completamente le sue iridi. C’era un potere incredibile in lei, pensò Loki, eppure lei non sembrava esserne cosciente.
A Wanda sembrò che il tempo si fosse fermato. Stava respirando, ne era certa, ma quell’ambiente surreale assorbiva qualunque rumore. Il cuore le batteva così forte che avrebbe dovuto sentirlo rimbombare nelle orecchie, invece c’era solo silenzio. Aveva paura. Aveva paura di quell’uomo che sarebbe dovuto essere morto. Aveva paura di quel luogo assurdo. Aveva paura del potere che sentiva scalpitare dentro di sé, impaziente di prendere il controllo di quella situazione che si sentiva sfuggire tra le dita. Ma più di tutto aveva paura di quel silenzio irreale.
«Io sono reale» disse Loki, la voce ridotta a un sussurro. Wanda gli fu quasi grata di aver rotto quella quiete angosciante.
Inconsciamente sentiva che ciò che il Fabbro di Menzogne aveva appena detto doveva essere vero. Aveva sentito il suo tocco sulla pelle. Vedeva il verde sfavillante degli occhi dell’uomo di fronte a lei e si diceva che non poteva non essere reale.
Eppure la sua mente si rifiutava di accettarlo. Sentiva una voce, in fondo, che le diceva che se Pietro poteva essere vivo non c’era alcun motivo per cui Loki non lo sarebbe dovuto essere, ma semplicemente non riusciva a pensarlo. Era sbagliato. Non poteva succedere, non doveva succedere.
«Tu sei… morto» rispose infine, appena prima che il silenzio la soffocasse del tutto.
«Non ci credi davvero» disse Loki, concedendosi un piccolo sorriso.
«E tu che ne sai di cosa penso?»
«So che ti trema la voce» rispose il Signore degli Inganni, senza smettere di sorridere «So che nei tuoi occhi è tornata quella venatura rossa di quando lasci liberi i tuoi poteri perché stai cercando di entrare nella mia mente. Ma non ci riuscirai. So che stai pensando a tuo fratello»
«Smettila» disse Wanda.
«Di fare cosa?» gli occhi di Loki lampeggiavano di divertimento «Di bloccare la tua mente? Vuoi davvero sapere cosa penso? Basta chiedere, te lo dico io: penso che non siamo così diversi come credi tu»
«Non è vero»
«C’è una persona che ha perso suo fratello e potrebbe non rivederlo mai più» iniziò a raccontare lui «Che si è vista crollare addosso il mondo che conosceva dopo che ha scoperto di non essere chi credeva. Poi ha trovato qualcuno che le stesse vicino e la aiutasse a risollevarsi dopo questa caduta. Ha imparato che ci si fa più male cadendo da più in alto e sta cercando di evitare di sollevarsi troppo da terra»
«E…?» domandò Wanda.
«E poi ci sei tu, che sei esattamente uguale»
«Parlavi…» la strega si interruppe a metà della frase e poi comprese «Stavi parlando di te»
«Suona familiare, però, vero?»
«Io non sono come te» affermò Wanda, impedendo alla propria voce di tremare «Io non ho mai voluto conquistare la terra per mio divertimento»
«Ma hai desiderato di uccidere» la interruppe lui «Sei arrivata a un soffio dal permettere che un robot impazzito sterminasse la specie umana»
«Non vivo di inganni» continuò la giovane mentre ignorare le parole del Signore degli Inganni diventava sempre più difficile «Non costruisco ad arte le menzogne come invece fai tu. Io proteggo la Terra da gente come te. Non posso essere così. Io non…» fece un gesto che comprendeva tutto il nulla che li circondava «Io non rapisco le persone per portarle in un luogo che non esiste senza un valido motivo. Il rapimento, la tortura, l’assassinio… io non sono così»
«E gli Avengers?» domandò Loki «Loro sono così?»
«Sai che non lo sono» rispose Wanda a voce bassa.
«No» la contraddisse l’asgardiano «Tu credi che non lo siano. Sai quante persone sopravvissute all’ultima missione dei Vendicatori? Non credo, sei andata via troppo presto. Trentasette. Su oltre duecento. E quindici di loro sono morti successivamente in ospedale. Dei ventidue rimasti, due si trovano all’Avengers Facility in questo preciso istante. E sono convinto che darebbero qualunque cosa per essere da un’altra parte, a giudicare dalle loro urla»
«Stai mentendo. Gli Avengers non farebbero mai una cosa simile»
«Allora forse non stiamo parlando delle stesse persone. Tu sei certa al cento per cento che la tortura sia fuori dalla loro mentalità? Perché io ho informazioni diverse»
Wanda strinse gli occhi: «Non hai nessuna informazione. Sono solo menzogne»
«Se lo sono davvero e tu ne sei convinta, perché le mie parole ti turbano tanto? Forse anche tu credi che potrebbero arrivare a fare una cosa del genere?»
«Basta!» urlò Wanda, stendendo il braccio verso di lui. Dalle sue dita nacque una scarica rossa che avrebbe colpito Loki al cuore, se non si fosse bloccata a mezz’aria per poi svanire. La strega si guardò la mano, perplessa.
«James non ha voluto che tu mi colpissi» rispose Loki alla sua domanda inespressa «Anche tu avresti potuto fare cose del genere nella tua mente, lo sai?»
James. Ci mise un attimo a capire che parlava del Soldato d’Inverno. Quei due erano d’accordo? Wanda non sapeva più cosa pensare, cosa fare. Si lasciò cadere all’indietro, sperando di battere la testa e addormentarsi, o forse svegliarsi, ma una forza la trattenne e la costrinse a sedersi lentamente.
«Che cosa vuoi da me?» chiese infine, esasperata da quella situazione di cui cominciava a sfuggirle l’intero senso.
«Una promessa»
«Che cosa vuoi da me?»
«Che tu non dica a nessuno dell’incontro che hai avuto con me e con James»
«E perché dovrei farlo?»
«Perché neanche tu credi che i Vendicatori siano del tutto estranei a quello che ti ho descritto prima. Se dirai loro che ci hai visti, loro ci troveranno. Se fermeranno la nostra ricerca, tutto il mondo potrebbe essere in pericolo»
«E perché dovrei crederti?»
«Non devi. Non ce n’è bisogno. Mi basta che tu prometta»
Wanda si attorcigliò una ciocca tra le dita, sovrappensiero, riflettendo su quanto era appena successo. Infine parlò: «Voglio una cosa, però»
«Cosa?»
«Risposte. La realtà trema»
Loki sorrise: «Ah, già»
«Perché proprio quella frase?» cominciò a chiedere Wanda «E come potevi sapere che mi avrebbe attirata da te? Che cosa sai sulla realtà? L’hai sentita tremare?»
«Calma, calma» Loki si sentiva soddisfatto, ma non sapeva neanche lui perché «Pensavo avessi mandato tu quella visione, come ti ha detto James. Se fosse stata colpa tua, di certo l’avresti fatto per un motivo e mettermi in contatto con te era l’unico modo per scoprirlo. Il biglietto leggibile soltanto con la magia mi assicurava che avrei attirato la tua attenzione, ma non quella degli altri. E sì, ho sentito tremare la realtà. Io e James stiamo lavorando per capire che cosa stia succedendo. Potrei avere bisogno del tuo aiuto, un giorno. Tu ci aiuteresti?»
«Forse. Ci sono troppe possibilità diverse. Se sarà la cosa giusta da fare»
«Anche se potrebbe voler dire combattere contro i tuoi amici?»
Wanda si prese la testa tra le mani: «Non posso dirti di sì senza riserve, perché starei mentendo. Farei il possibile»
Loki sorrise: «Il tuo possibile è l’impossibile del resto del mondo. Il possibile mi basta. Puoi andare. James?»
Come rispondendo a quella chiamata, una forza invisibile risucchiò Wanda verso l’alto. Lei cercò di opporsi, ma con i propri poteri riuscì soltanto a rallentare il movimento. Si stava muovendo attraverso la mente del Soldato d’Inverno. Ciò che vide non le piacque, ma non poteva fare nulla per impedirsi di guardare.
Sentì James urlare e non riuscì a capire se il suono venisse dal luogo che stava lasciando o dalla realtà in cui stava tornando. Vide stralci di ricordi, scene che non pensava potessero rimanere nella memoria di un uomo senza farlo impazzire. Poi vide scene di quotidianità, di una vita normale che doveva far male per quanto era distante, di una vita con Steve. E capì. Capì, ma non disse nulla, perché non ci sarebbe stato nessuno ad ascoltarla.
Alla fine ritornò nel proprio corpo. Le faceva male ogni singolo muscolo del corpo, compresi il cuore e la lingua. Era seduta su una sedia e per terra c’erano i resti di corde che a quanto pareva l’avevano tenuta ferma. Doveva essersi divincolata parecchio, perché sui suoi polsi risaltavano dei segni rossi.
Di fronte a lei, seduto a un tavolo, il Soldato d’Inverno si premeva la testa con le mani. I capelli gli ricadevano davanti al viso e Wanda non poteva vederlo, ma lo sentì singhiozzare e pensò che per lui quel viaggio doveva essere stato ancora più doloroso che per lei. Poggiata davanti a lei c’era una bottiglietta d’acqua. La vuotò in pochi sorsi e la rimise dov’era. Nonostante avesse placato la sete, sentiva ancora la bocca asciutta. Forse era più dovuto al non sapere cosa dire che all’arsura.
Si alzò in piedi e si diresse verso l’unica uscita. Vide Loki venirle incontro. Si sentiva stanchissima e non aveva più voglia di parlare, ma fece uno sforzo: «Avevi detto che potevo andare»
«Sei libera, infatti» rispose Loki. Wanda sentì le gambe cedere e si aggrappò a lui per rimanere in piedi «Ma così non andrai da nessuna parte»
La strega annuì.
«Ti conviene riposare, prima» Wanda annuì ancora e si lasciò portare a un sacco a pelo steso sul pavimento.
Si addormentò immediatamente, appena dopo aver sperato con tutta se stessa di non sognare ciò che aveva visto nella mente del Soldato d’Inverno.
Loki non rimase a guardarla e andò via subito. James aveva bisogno di lui.











The Magic Corner:
Ciao a tutt*!
Ebbene sì, sono ancora viva e sono tornata qui a deliziarvi/tormentarvi (spero più la prima).
Ne è passato di tempo, eh? Spero che abbiate avuto modo di riprendervi dal capitolo scorso, io ci ho messo un po'. (Sì, sto abilmente evitando di ricordare che avevo detto metà settembre e invece siamo a gennaio)
In questi quattro mesi, però, mi sono tenuta attiva. Prima di tutto mi sono schiarita un po' le idee riguardo a cosa voglio fare di questa storia e dove voglio andare a parare (che aiuterebbe anche, visto che siamo ormai al capitolo sedicesimo), anche se non sono ancora certa di tutti i dettagli al 100%. Poi, proprio mentre eravate distratti, ho creato un account su AO3 (mi chiamo LizzyPavlova, se volete cercarmi) e Instagram (sempre lizzypavlova), in caso vi interessasse.
Spendo giusto due parole sul capitolo che avete letto e poi vi lascio in pace :)
Come mi ha giustamente fatto notare quell'angelo di GreekComedy, c'è un enorme hint della FrostWitch (che sarebbe Loki/Wanda) in questo capitolo. Devo ammettere che è assolutamente intenzionale, soprattutto il momento in cui lui le toglie le mani da davanti agli occhi. Cioé, non è che mi sia messa lì a dire "ora metto una scena FrostWitch", è che ci stava così bene e poi loro sono dei cuccioli assurdi... Insomma, comprendetemi.
Non parlerò delle insinuazioni di Loki riguardo agli eventi immediatamente successivi al capitolo scorso (ci terrei solo a ricordarvi che, nonostante i quattro mesi di differenza nella pubblicazione, i due capitoli sono cronologicamente attaccati), perché ne saprete di più nei capitoli a venire.
E... credo di aver finito!
Per quanto riguarda la pubblicazione dei prossimi capitoli, spero di riuscire a mantenere un ritmo mensile, ma non posso darvi garanzie in proposito, purtroppo. Almeno su febbraio dovrei farcela, perché il prossimo capitolo è oltre la metà, però il resto è nebbia.
Ok, ora la devo proprio smettere. Un giro veloce di ringraziamenti e mi estinguo.
Un grazie enorme a Pouring_Rain11 per le sue belle recensioni Nonsense e perché si commuove e perché mi stalkera e... Vabbè, ho reso l'idea. Un grazie almeno altrettanto gigantesco a quella svitata di GreekComedy che sono quattro mesi che mi ripete che deve recensirmi il capitolo quindici anche se mi ha già detto cosa ne pensa per cui non ce ne sarebbe davvero bisogno. Odio minimizzare il suo contributo a questa storia, ma ho sempre troppo poco spazio per spiegarlo. A buon intenditor poche parole ;) infine grazie a quei sedici che hanno messo la storia tra le preferite/seguite (sempre che si ricordino della mia storia dopo questo letargo) e a tutt* voi che avete letto!
Per finire, come sempre, un piccolo promemoria per dirvi che recensire è assolutamente gratuito, ma anche solo un MP mi fa piacere, e ci si vede presto!
Che gli dèi siano con voi!
-Magic
   
 
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