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Autore: ShannaInLuv    04/01/2017    2 recensioni
Sarada Uchiha ha quindici anni, è una kunoichi ed è la figlia di Sakura e Sasuke, ma è, prima di tutto : un'adolescente, alle prese con amici anormali, e famiglia altrettando anormale.
"Credo fermamente nel Karma. E non lo dico soltanto per fare bella figura, insomma, la possibilità che tutto giri intono a uno scopo, a una causa effetto, è piuttosto plausibile e anche abbastanza sensato, insomma, è naturale che uno agisca sulle proprie scelte tutto in circolo a questa causa-effetto, dare per ricevere.
Come in uno scambio equo: fare cose giuste, del bene, per riceverne altre altrettanto giuste.
Ed è per questo che penso che io in un altra vita sia stata un essere abominevole e malvagio, oppure una seguace di Kaguya, oppure i miei genitori avevano commesso troppi crimini prima di avere me e quindi hanno deciso di scaricarmi addosso un karma negativo.
[Post-Boruto!] [SaraBoru]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Inojin Yamanaka, Sarada Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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2. 

Di cene di bentornato e di genitori brilli.




 

Tutti quanti fanno delle scelte sbagliate, compresi gli eroi. Qualche tempo fa, ero venuta a conoscenza di una storia, più precisamente, della storia. Ovvero la storia in cui si narravano gli ultimi vent'anni del mondo dei ninja, e di come Naruto Uzumaki, da perdente, diventò eroe. Di come Sakura Haruno divenne forte. E di come Sasuke Uchiha tradì il villaggio, cercò di ammazzare gran parte della popolazione mondiale, e poi tornò a Konoha.
Soffermandomi su quest'ultimo personaggio, mio padre, e provando rispetto per lui nonostante le sue scelte sbagliate, beh sicuramente non me lo immagivano a una festa. O meglio, sì, me lo immagginavo; ma come le altre volte: serio, distaccato, e annoiato.
Ecco come doveva essere Sasuke Uchiha a quella festa.
... Ma quando mai ho ragione su qualcosa?


 

***

 

« Sarada! Hai già prepatato le valigie? » cinguettò Chochou, infilandosi in bocca un lecca lecca, nonostante ci stessimo dirigendo verso il ristorantino prenotato per la cena di bentornato di mio padre. Nulla le rovinava l'appetito, a Chouchou.
« No. » ammisi. Non ne avevo avuto neanche l'occasione per parlarne con mamma e papà; sapevo che mi avrebbero dato il permesso ma se mamma lo avesse saputo, oggi pomeriggio aveva passato tutto il tempo a prepararmi i bagagli.
« Mamma e papa erano entusiasi! » bofonchiò Choucho, e il suo stomaco brontolò non appena aguzzò la vista sull'insegna del ristorante: un cartellone luminoso che cambiava colore.
Quando arrivammo lì davanti, una voce ci richiamò da dietro. « Sarada! Cho! » trillò, non troppo entusiasta. Mi voltai e incontrai gli occhi di pigri di uno dei suoi amici: Shikadai Nara, che stava con il padre Shikamaru e la madre Temari.
« Konbanwa! Temari-san, Shikamaru-san. »
Fu Temari e scompigliarmi affettuosamente i capelli e a scoccare un'occhiata al marito, dopo che aveva esclamato un « Che scocciatura. »  lamentoso, prima di entrare nel locale.
Noi tre rimanemmo fuori; Mi accorsi che Inojin non era ancora arrivato, non che mi importasse, ma di solito camminava a bracciato con Shikadai, difficile a separarli quei due.
Cercai di assumere un tono diffidente, come se non mi importasse molto, e in effetti era cosi, ma Shikadai era dannatamente intelligente e avvolte capiva cose troppo complicate per essere vere.
Le mie guancie avvamparono, perfetto.
« Shikadai, dov'è Inojin? » domandò, neutra ma con le guancie rosse. Perfetto.
Shikadai mi guardò in modo strano, inarcò un sopracciglio fino, e guardò oltre la spalla di Chochou, per poi fare un cenno. Io mi voltai e vidi la famiglia Yamanaka camminare verso di noi.
Ino Yamanaka, bellissima come sempre, con i lunghi e biondi capelli lasciati al vento, indossava un grazioso e un po' scollato vestito lillà; abbraccetto a lei c'era Sai, con un'elegante  maglietta neri e pantaloni lucidi del medesimo colore. Erano una coppia... bellissima.
E, qualche passo avanti a loro, eccolo.  Inojin Yamanaka.
Indossava pantaloni lucidi come il padre, ma nella parte superiore indossava un lupino grigio. I suoi capelli biondi e gli occhi chiari venivano vitalizzati dal colore di abbigliamento spento e risaltavano.
Inojin fece un sorriso rivolto a noi ,  a me , e agitò una mano per rificcarla di nuovo in tasca. Fece una camminata un po' più svelta e si avvicinò a noi.
«Cho! Shika! Sarada! » potei giurare che si stava soffermando un po' più su di me, dopo avermi salutata. Ma no, era soltanto la mia immaginazione. Ricambiai abbozzando un sorriso.
Che scomparì subito quando Boruto saltò fuori dall'entrata del locale e si buttò sopra Shikadai e strillò. «Si mangia! Si mangia!»
Volli ammazzarlo. Ucciderlo. Evaporizzarlo.
Come poteva rovinarmi un momento del genere? Era così perfetto. Inojin sorrideva a me, mi stava per chiedere di andare  a passeggiare, io e lui, soli...
... ma alla fine, non m'importava, giusto? A me non piaceva Inojin, quindi, cose me ne importava se quello stupido di Boruto aveva interrotto un momento romantico?
« Frena il tuo entusiasmo, Boruto-chan! » cinguettò Ino, arrivando e pizzicando la guancia di Boruto. Avevo sentito dire che Ino, insieme alla mamma, picchiavano un bel po' il settimo, in passato. Ma immagino che Ino faccia finta di apprezzare quel pestifero bambino soltanto perchè è il figlio del settimo; che vorrebbe bene a una carogna come Boruto  Uzumaki?
Ino e Sai si dileguarono all'interno, mentre Boruto balzò da Shikdai a Inojin e lo strattonò. « Andiamo, Ino, andiamo a mangiare. »
Inojin storse la bocca. Odiava quel soprannome e io lo sapevo bene: Ino. L'abbreviazione del suo nome era lo stesso del nome di sua madre, perciò non gli piaceva per ovvi motivi.
Quanto Boruto mi guardò, lo minacciai con lo sguardo ed entrai.
Come al solito, il settimo aveva prenotato lìintero ristorante solo per noi. Tutti i tavolini erano stati sistemati in modo che se ne creasse un'unico e lungo tavolino, con la piastra per la carne al centro.
Non appena entrai, Himawari mi venne incontro, abbracciandomi forte, e poi abbracciando forte il fratello. Credo che la piccola e ingenua Hima sia l'unica persona al mondo che abbia una genuina e spontanea stima verso Boruto.
Povera piccola.
« Papa! » agitai la mano verso mio padre, seduto a capotavola in fondo alla sala, con il settimo affianco e mia madre dall'altra parte. Attirai l'attenzione di papà, e io andai verso di lui, scoccando un bacio ai miei genitori e facendo un mezzo inchino al settimo, poi mi sedetti tra mamma e il signor Inojin.
Mancava così poco. Soltanto due posti e sarei stata accanto a Inojin invece che... invece che davanti a quel zuccone di Boruto che mi sorrideva mentre staccava le bacchette e iniziava a mangiare del riso bianco.
Sbuffai e notai che la sala, quel giorno, era più rumorosa del solito. Ognuno parlava con una persona diversa, eccitata, e probabilmente pensai che stessero discutendo del viaggio a Suna.
Anche se in realtà, per me non era poi così elettrizzante. Insomma, era una specie di gara amichevole, le olimpiadi aveva detto Shikadai, tra Suna e Konoha, e noi dovevamo partecipare come gemme future ? Non si aspettavano un po' troppo da noi?
« Sarada. » mi richiamò mio padre, guardandomi. « Quando partirai per Suna? »
Avvampai e mi scusai per non averglielo detto io di persona, e i miei genitori liquidarono  in fretta la cosa. «Partiremo domani mattina. »
Mamma squittì e mi abbracciò forte, baciandomi la sommità del capo. « La nostra bambina viaggia da sola per la prima volta senza un sensei ! » singhiozzò. « E' diventata grande! »
Abbozzai un sorriso sll'indirizzo del settimo e di papà, che sbuffò, come faceva di solito quando mama esagerava.
Quando mi lasciò andare, mamma si asciugò gli occhi lucidi e borbottò. «Peccato, ora che era tornato tuo padre... ci mancherai, Sarada-chan. »
Dubitavo quanto in realtà gli fossi mancata, a loro. Dato che non potevano aveve quasi mai la casa tutta per loro in occasioni rare. E pensai anche che gli avrebbe fatto bene, non che mamma e papà fossero tipi da esternare il loro affetto - o meglio, papà -, quindi una seconda luna di miele in casa gli avrebbe fatto benone.
In quel momento, il settimo saltò in piedi, agguantando la bottiglia di sakè e alzandola in cielo. « Allora, oltre a festeggiare il ritorno di Sas'ke! » e qui papà roteò gli occhi. « Festeggieremo anche i nostri bambini! Come gemme future e per il loro primo viaggio senza tutore! »
E qui, i nostri genitori, con l'eccezione di Sasuke Uchiha, balzarono in piedi con un urlo beduino e giocoso. Batterono le mani e ognuno si andava a versare un po' di sakè.
Fu il settimo a rimepire completamente il bicchiere di papà con del sakè.
Mi guardai intorno e scoccai un'occhiata a Boruto, anche se lui non la vide, perchè era intento a infilarsi le bacchette nel naso e muovendole, per far ridere la sorellina.
Quella storia sarebbe finita male.
***
Succedere raramente, ma quando succede, lo odio. Odio dover avere ragione; odio che, quanto ho un presentimento brutto, quello si avvera al cento per cento.
Un'ora e mezza più tardi, il locale dove eravamo era fiondato nel completo caos. Tre quarti delle persone che c'erano là dentro, ovvero tutti gli adulti, erano partiti per il villaggio-sakè, ovvero, erano ubriachi.
C'era Kiba Inuzuka, che da mezz'ora ci stava provando con la figlia del proprietario, nonostante avesse gli occhialoni e l'appartecchio. E ci aveva provato anche con il proprietario stesso, un tipo basso e tachiato, che lo spedì in Paradiso con un pugno ponderoso.
Poi c'era RockLee, che come al solito, doveva fare le sue strane acrobazie, e si mise a fare i piegamenti con un solo braccio, mentre Metal lo seguiva - non perchè era brill o altro, semplicemente perchè era troppo stupido - e Tenten tracciava la loro sagoma lanciando knìunai che si conficcavano nel parquet.
Poi c'era la famiglia Akimichi, il padre di Chouchou stava aspirando tutto quello che poteva da mangiare, con i guancioni rossi e gonfi, mentre sua moglie lo insultava.
Shikamaru Nara era semplicemente crollato a dormire, mentre Temari aveva caldo e perciò si sventolava, provocando un po' troppo vento da sbalzare le stoviglie qua e là.
I due coniugi Yamanaka invece si stavano sbaciucchiando alla grande, e rotolavanoa terra, sotto lo sguardo disgustato di Inojin.
Parlando dei tre ninja leggendari, mi aspettavo che almeno uno di loro non avesse ingoiato quell'alcolico micidiale, e invece erano tutti e tre ubriachi mentre biaschicavano parole, urlavano e bevevano ancora. E mia madre si strusciava addosso a un papà con l'occhio visibile lattiginoso.
Vedere mio padre ubriaco mi fece cadere il mondo addosso. Vedere mio padre che scacciava Naruto Uzumaki, blaterando qualcosa sul fatto che Sakura era sua, e non importa quante finte dichiarazione avesse ricevuro, fu ancora più scioccante.
Il mio sguardo saettò su noi adolescente, ancora abbastanza lucidi per porre fine a una pazzia come questa. Mi alzai e feci il giro del tavolo, fino a mirare dritto a Boruto, scavalcare Hinata Hyuga svenuta, e afferrarlo per la collottola. Quando lo sbattei sull tavolo con tutta la festa, solo Himawari strillò.
« Che. Cosa. Hai. Fatto? » urlai.
Boruto non si spaventò, anzi, mise su la sua faccia più birbante che avessi mai visto da quando lo conoscevo. Cercò di liberarsi dalla mia presa, invano, lo stringevo più forte di un boa.
Boruto ridacchiò. « E' che, sai. Non mi andava di assistere a una serata noiosa e- » lo strattonai di nuovo e sentii la sua felpa fare criick.
«  Dimmelo. » ruggì. Probabilmente avevo attivato lo Sharingan, non so.
« Ho solo corretto un po' i loro sakè, la loro acqua con una pozione rivitalizzante. » lanciò uno sguardo pietoso a sua madre, stesa sul tavolo, e poi a suo padre che tentava di abbracciare energicamente un Sasuke completamente andato, ma questi lo respingeva con forza. « Non mi aspettavo questo
« E' cosa ti aspettavi. » sbottai, lasciandolo andare anche se la mia rabbia non era schiumata neanche un po'. Lanciai un'occhiata a Mitsuki, che sedeva ancora seduto composto in fondo alla fila, mentre sorseggiava nella sua tazza il tè al gelsomino.
Mi guardò di rimando e inarcò le sopracciglia. «  Vuoi una mano, Sarada? » domandò, come se il fatto non fosse abbastanza ovvio. Wow, che bel team: un compagno cretino e l'altro perspicace.
« Dobbiamo risolvere in fretta. » Inojin si alzò dal tavolo, lisciandosi i vestiti e lanciando un'occhiata disgustata ai suoi genitori che si rotolavano sul futon. Poi tornò a guardare me e accennò un sorriso. Non era un gran sorriso, era un piccolo, appena accennato sorriso, ma che fece fare capriola al mio povero cuore.
Che scema, non è il momento.
Boruto, evidentemente infastidito, sbuffò. « La pozione diceva che dopo una dormita l'effetto sarebbe svanito. » incrociò le braccia dietro la testa e guardò me, in attesa.
E quindi?
« E quindi? Come facciamo a far dormire tutti quanti? Io non conosco nessuno genjutsu simile. » replicò Inojin.
Boruto sorrise sornione e si rivolse a Shikadai, il quale aveva l'espressione, se possibile, più annoiata del solito. « Basterà tramortirli tutti. »
« Mi stai prendendo per il culo. » sbottò Shikadai, generalmente non usava parole simili nelle vicinanze di sua madre Temari, ma ora, beh, non poteva sentirlo del tutto.
Boruto era proprio stupido, come faceamo a tramortire ninja di un livello simile? E per di più, tre dei quali, erano ninja leggendari.
Oh. Che. Bella. Trovata. Boruto.
Davvero brillante, peccato che...
« Possiamo intrappolarli  tutti quanti con i kunai di Sarada, che lancerà. I kunai avranno del filo disegnato da Inojin, il filo sarà magico, che si stringera a comando. Quindi, una volta intrappolati con il filo, io e gli altri penseremo a tramortirli. Niente di grave si intende. »    
... Shikadai Nara era un genio.
« Funzionerà? » domandò Chouchou.
Probabilmente la maggiorn parte di loro era anche troppo brilla per protestare a parole, figuriamociu combattere.
Sbuffai, afferrando i kunai che aveva lanciato prima Tenten, la madre di Metal Lee, e li agganciai uno per uno con il filo disegnato da Inojin. Feci un salto all'indietro e lanciai quanti più kunai in una volta, applicando la mia graziosa tecnica di cui mio padre ne andava fiero. I kunai sfrecciarono per la sala, alcuni ruotarono, fino a posizionarsi nei punti giusti.
Inojin afferrò un'estremita del filo che aveva disegnato e lo tirò, facendolo stringere e intrappolando tutti in una morsa.
Un paio di minuti dopo, erano tutti tramortiti al suolo. Non fui molto contenta di afferrare mio padre per la collottola e tirarlo, a fatica, con l'aiuto di Boruto,  sopra un leoncino d'inchiostro di Inojin. Afferrai mia madre e facemmo la stessa scena, poi aiutai Boruto con i suoi.
« Fiuu, finito finalmente! » brontolò Boruto. Io gli diedi una ponderosa gomitata allo stomaco e quello si piegò, stavo per urlargli che era tutta colpa sua, che era un babbeo e che volevo pistarlo di botte fino a farlo rimanere secco.
Ma quando Boruto drizzò la schiena e mi sorrise, per poi scoppiare a ridere, lo guardai spaesata. Boruto si asciugò una lacrima. « Sas'ke Uchiha ubriaco è stata una cosa veramente... wow! » e riprese a ridere.
Sorrisi anch'io, guardando papà ora svenuto. Certo, immaginarselo svenuto da ubriaco da una manciata di adolescenti, dopo che aveva quasi attivato il Susano'o nel locale e dopo che si era quasi infilato in una rissa con il settimo...
Scoppiai a  ridere anche io, insieme a Boruto. Certo, alla fine, quella serata era stata divertente. Si unirono a noi anche Inojin e Shikadai, mentre Chochou, Himawari e Mitsuki ci guardarono come se fossimo matti .
Alla fine, Boruto si stiracchiò. « Vieni, ti accompagno a casa. » montò sul suo leoncino d'inchiostro e io feci lo stesso, salutando con una mano i ragazzi e incamminandomi verso casa mia.
Un po' mi dispiaceva per il proprietario del locale, gli avevamo lasciato tutto a soqquadro, e molti oggetti erano stati anche rotti per la foga. E mi dispiaceva anche per...
« Boruto, avremo fatto bene a lasciare Kiba-san abbandonato fuori dal locale? »  domandai un po' apprensiva.
Boruto mi lanciò un'occhiata divertita. « Nah, Kiba ha la pellaccia dura. » 


AngolinoAutrice(?)

Rieccomi con il secondo chappy! :3 spero di non avervi fatto aspettare troppo mei piccoli ninja!
In realtà questa fic ha riscontrato più successo di quanto mi aspettassi, e ne sono contenta!
Passando al chappy, un po' mi spiace per Kiba, tutto solo ( beh a esclusione di Akamaru), svenuto e ubriaco fuori dal locale :'D 
E sì, si capisce che amo Inojin? Ma no, Shikadai, amo anche te! E, oh, Mitsukiiii! E sì, Boruto ci sei anche tu!
... sono troppi, vero? :')
Beeene, ringrazio tanto giovs__ e anche Monkey D Percy che hanno recentiso, ma ringrazio anche a chi l'ha messa tra le preferite \ ricordate \ seguite e chi non recensisce ma legge! GRAZIE!!!
Nel prossimo capitolo i nostri piccoli partiranno per Suna, pensare che sarà un viaggio tranquillo? Nah. No, non credo proprio >.<

Sayonara!
Shanna

   
 
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