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Autore: sevfelpato    09/01/2017    1 recensioni
A volte si riesce a trovare la luce laddove meno ci si aspetta: è questo il caso di Hermione, che dopo essere stata catturata dai Mangiamorte si rende conto di quanto spesso le cose non vadano come progettato, ma che tutto muta, dalle persone ai sentimenti.
"Da quanto si trovava lì? Ormai aveva perso la concezione del tempo. [...] Harry sarebbe riuscito a trovarla, ne era certa, ma chissà quanto tempo sarebbe dovuto ancora passare.. chissà quanto ne era già passato. Si rassicurò: se è ancora viva allora loro hanno ancora bisogno di lei per vincere. Sentiva il suo corpo stremato, l'avevano trattata come un animale da macello, sbattuta in un angolo buio e lasciata a prendere polvere. [...] Hermione Jean Granger, quel giorno, o quella notte -tanto in quel sotteraneo non vi era differenza fra i due-, realizzò che stava per morire per un bene maggiore, per un ideale molto più grande di una giovane ragazza di diciassette anni."
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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"Nothin' stays the same" In my veins, Andrew Belle

Hermione si trovava di fronte a Voldemort, con i polsi consumati dalle catene che la stringevano, inginocchiata per terra, con il petto che le scoppiava e gli occhi spenti. Non riusciva nemmeno ad alzare lo sguardo, così sciupata come l'avevano ridotta.
"Vedo che le è passata la voglia di parlare, Mezzosangue."
Hermione non commentò. Si sentiva umiliata, avvertiva il sangue scoppiare nelle vene, il cuore pompare troppo sangue, facendo così accellerare il suo battito cardiaco.
"Guardami!" urlò Voldermort, costringendo la giovane donna ad alzare lo sguardo.
"Legilimens" sibilò ancora. Sentì un dolore nuovo: quell'incantesimo lo conosceva bene, ma nessuno lo aveva mai usato su di lei.
Quel mostro la stava costringendo a rivivere tutti i momenti della convivenza con Piton.

Si trovavano nel suo laboratorio, era appena stata cruciata. Quando poi lei era svenuta, lui aveva continuato a torturare il suo corpo esanime. La scena svanì.
Lui era venuto a chiamarla per portarla da Voldermort, si era seduto sul suo letto, le aveva afferrato la mano con violenza e l'aveva stuprata, senza alcuna pietà,senza prestare ascolto alle sue urla che riempivano la stanza. Ecco che la scena mutò ancora.
Questa volta erano in soggiorno, lei aveva appena tentato la fuga, lui dalla poltrona aveva sentito i suoi passi, così si era alzato e le era corso incontro, incominciando a torturarla e ferirla, le aveva storto il braccio, l'aveva scaraventata al suolo, aveva calciato il suo fragile corpo, aiutandosi con potenti pugni per farla stare ferma, per poi interrogare ciò che rimaneva di Hermione Granger. Lei aveva ceduto, dichiarando che Harry avrebbe cercato di entrare presto alla Gringott. Poi vi fu il buio.

La ragazza chiuse gli occhi e quando li riaprì era di nuovo davanti al Signore Oscuro.

"Molto bene, sono colpito Severus. Vedo che ho ben riposto la mia fiducia in te: i risultati sono soddisfacenti. Pensi che potremmo ricavarne informazioni ulteriori?"
"Ne sono certo, mio Signore. In qualche settimana avrò tutti i dettagli che Vi servono."
"Magnifico! Ti lascio al tuo lavoro, allora. Penso che tu e la signorina Granger, abbiate molto di cui.. parlare, ecco" esclamò Voldermort, con aria soddisfatta, prima di smaterializzarsi.
Pochi secondi dopo anche Hermione e Severus fecero lo stesso, materializzandosi nella casa a Spinner's End.

Hermione era spaesata. Quel vecchio stronzo l'aveva stuprata. Eppure non riusciva a percepire concretamente il dolore: tutto ciò che lei e Voldermort avevano visto nei suoi ricordi le sembrava distante, quasi irreale. Però lo ricordava bene il tocco di Piton sulle sue mani.. forse era solo un modo che il suo corpo aveva trovato per sentire di meno il dolore, forse ha solo tentato di distaccarsi il più possibile da ciò che le era capitato. Eppure le ferite per la violenza subita da Yaxley ancora le bruciavano... tutto ciò era molto strano. Quando tornarono a casa, quella che per Hermione non era altro che una prigione arredata da un dubbio gusto, non si rivolsero la parola.
Le catene incantate liberarono i polsi della ragazza,la quale tirò dritto verso la sua camera, a testa bassa, strisciando come una serpe.
I giorni continuarono a passare e le notti per lei divennero incubi senza fine in cui riviveva tutti i momenti passati con Piton, sebbene tutto le apparisse sfocato: non riusciva nemmeno a ricordare i dettagli di quella mattina in cui lui l'aveva violata. Si svegliava angosciata e in preda al panico, urlava finché il suono assordante dei suoi lamenti non la svegliava e a quel punto si rendeva conto che non sarebbe arrivato nessuno a consolarla, nessuno a stringerla nel suo letto. Cercava conforto fra le coperte per trovare un po' di calore, ma un lenzuolo, per quanto confortevole, non può essere minimamente paragonabile ad un corpo in cui batte un cuore pulsante.

 

Durante una di quelle notti in cui si costringeva a non addormentarsi pur di non fare incubi, sentì degli strani rumori provenire dal piano inferiore. La cosa le sembrò sospetta perché l'uomo che viveva in quella casa era solito muoversi con grande grazia e compostezza, senza urtare mai niente:quando spostava oggetti lo faceva sempre con grande precisione. Incuriosita e ormai decisa a non cadere fra le braccia di Morfeo, volle andare a controllare. Scese di corsa le scale e si trovò di fronte Severus Piton sanguinante, con il mantello strappato e i pantaloni ridotti a brandelli, che strisciava sul pavimento, tutto sporco e ferito. Hermione s'immobilizzò. Per un solo attimo pensò di scappare, ma poi, vinta dall'istinto -solo Godric sa come le possa essere venuto in mente!- si buttò vicino all'uomo e lo caricò di peso sulle sue spalle, per poi scendere nel laboratorio del professore, il quale aveva ormai perso i sensi.
La ragazza iniziò a cercare disperatamente gli ingredienti per aiutarlo.. dove diavolo era finita la corteccia di Salice? Oh, trovata! Dopo quello che le sembrò troppo tempo, riuscì a completare una pozione Rimpolpasangue. Il corpo steso di fronte a lei iniziò a riprendere vigore e le sue ferite a rimarginarsi. Hermione gli toccò la fronte: scottava moltissimo. Decise di prendere la bacchetta di Piton per aiutarsi a trasportare il corpo fino alla sua camera, dove lo mise a letto e gli rimboccò le coperte.
Una voce dentro la sua testa le urlava di scappare, ma il suo cuore la obbligava a rimanere. Sapeva che averlo aiutato per lui non sarebbe significato assolutamente niente, però sentiva di volerlo fare, nonostante quei ricordi che le occupavano la mente, seppur così lontani. Vegliò su di lui per tutta la notte, senza lasciarlo solo.
Non si sentì un fiato, eccetto un nome che, durante il sonno delirante di Severus, uscì dalla sua bocca: Lily.

Lily. Severus che invocava una donna. Allora anche lui aveva dei sentimenti. Magari era la sua compagna.. eppure in quella casa non c'era nessuno. Il nome di sua madre lo aveva scoperto l'anno precedente e di certo Eileen non assomiglia minimamente al nome che aveva udito. Lily era il nome della madre di Harry, ma di certo una donna come lei poteva aver poco a che fare con il tenebroso Mangiamorte Severus Piton.
Doveva essere una ragazza che aveva conosciuto nell'adolescenza o qualcuna delle seguaci di Voldermort, sicuramente. Ma perché diavolo le interessava con chi andava a letto Piton?
Poi si rese conto che la domanda più grande era un'altra.. perché diamine era ancora lì se l'unico ostacolo per la libertà era più morto che vivo in quel momento?! Non trovava una ragione razionalmente comprensibile. Una sola giustificazione riuscì a recuperare dalle sue reminescenze sulla psicologia babbana: Sindrome di Stoccolma. In quei casi il soggetto durante i maltrattamenti subiti, provava un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore che poteva spingersi fino all'amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo una sorta di alleanza e solidarietà tra vittima e carnefice.
Ma era forse quello il caso? Stronzate.
Era sempre stata attratta da quell'uomo, lui l'aveva affascinata col suo sapere e la sua fermezza, con i suoi occhi neri e il suo sguardo profondo.. ed anche se il suo era un amore platonico, verso Piton aveva sempre provato un sentimento di stima e fiducia. Lei non voleva credere che lui fosse il mostro che l'aveva stuprata e violentata. Lei dentro di sé sentiva che lui non era quello che doveva essere: lo vedeva per ciò che era, o almeno, per ciò che lei voleva che fosse. Si sedette sul bordo del letto dell'uomo che ancora dormiva, gli afferrò la mano: scottava di meno. Ancor prima che potesse pensare di alzarsi, si ritrovò a dormire sogni tranquilli accanto al suo carnefice, tenendogli ancora la mano.


"Granger" Hermione si svegliò sentendo la voce profonda dell'uomo che evidentemente aveva ripreso conoscenza.
"Stai meglio" disse sollevata lei.
"Mi spieghi cosa è successo?"
"Sei tornato a casa ferito, più morto che vivo. Ti ho preparato una pozione Rimpolpasangue e ti ho messo a letto. La tua bacchetta è sul comodino. Ho passato la notte sulla sedia, qualche ora fa ti ho controllato la temperatura e mi devo essere addormentata sul tuo letto. Scusa" disse lei distratta, alzandosi dal letto e risedendosi sulla sedia della scrivania. Severus sembrava sotto schock.
"Perchè l'hai fatto Granger? Potevi scappare."
"Lo so. Credimi, mi sono chiesta per tutta la notte cosa mi incollasse a questa sedia, ma non ho trovato nessun motivo degno." sospirò mentre lo diceva, come se lo stesse ripetendo a se stessa.
"Non abbiamo più parlato di quello che è successo quando hai incontrato il Signore Oscuro "
"Non ce n'è alcun bisogno. Non mi sono presa cura di te nella speranza che tu la smetta di torturarmi o violentarmi"
"Io non ti ho mai violentato, Hermione" per la prima volta stava dicendo il suo nome. Provò delle emozioni contrastanti in quel momento: sentirsi chiamare così la faceva sentire bene, ma al contempo quella voce, la voce di un assassino, non lo sussurrava con la stessa dolcezza dei suoi amici, con quell'amore di cui lei aveva bisogno.
"Non ti capisco" Che abbia forse sbattuto la testa o riportato dei danni gravi?
"Ho modificato la tua memoria prima del colloquio: ho fatto in modo che vedesse ciò che voleva vedere. Non mi hai rivelato niente su Potter e Weasley, sono stato io a dare quelle informazioni"
"Continuo a non capire. Perché non potevi semplicemente metterlo al corrente dei fatti invece che fingere che fossi stata io a tradirli? "
"Il Signore Oscuro non deve in alcun modo venire a conoscenza di certe cose, è fondamentale"
"Ciò dovrebbe rendermi tutto più chiaro?" chiese lei, in evidente difficoltà.
"Granger, stiamo combattendo dalla stessa parte, io e te"
Quelle parole rimbombarono nella testa di Hermione.
Granger, stiamo combattendo dalla stessa parte, io e te
Cos'era quello? Uno scherzo forse? Forse la testa l'aveva sbattuta sul serio.
"Non è possibile"
"Lo è e tu lo sai benissimo. Lo hai capito da un pezzo ed anche se ho tentato di distoglierti dall'idea, quando mi hai accusato di aver ucciso Silente per sua volontà avevi capito già molto più di quanto tu stessa riuscivi ad ammettere. Lo sai che ho ragione, lo sai che non ti ho mai sfiorata, lo sai che non sei mai stata in pericolo in questa casa, lo sai e basta, altrimenti saresti già scappata. Sono un occlumante più abile di quanto il Signore Oscuro sarà mai: quando ti ho portato qui, la paura è sparita dai tuoi occhi" Non aveva mai visto quell'uomo aprirsi così tanto, parlarle come se fosse una sua pari, come se finalmente poteva far cadere quella maschera che per anni si era portato addosso. Ora doveva credergli? Non ci riusciva. Eppure lui aveva ragione su diverse cose, lei stessa aveva ipotizzato ciò che ora sentiva confermare dall'uomo che le suscitava emozioni totalmente contrastanti fra loro, ma ugualmente forti.
"Come posso fidarmi?" disse lei, non capendo più niente.
"Guardami" rispose lui, afferrandole la mano.

Si trovava nello studio di Albus Silente, Piton gli teneva la mano, scrutandola con attenzione, prima di pronunciare il verdetto.
"Circoscriverà la maledizione a una mano sola per il momento... si spargerà, Albus"
"Quanto mi resta?" chiese il preside.
"Forse un anno" Severus si allontanò da Silente, preoccupato, dopo avergli annunciato la sua morte.
"Non ignorarmi Severus. Noi sappiamo che Lord Voldermort ha ordinato al giovane Malfoy di assinarmi, ma qualora fallisse dobbiamo presumere che il Signore Oscuro si rivolgerà a te: devi essere tu a uccidermi Severus, è il solo modo. Solo allora il Signore Oscuro si fiderà di te, completamente"
La scena mutò. Severus Piton, in lacrime, sulla sua poltrona. Hermione la riconobbe: si trovavano nella casa a Spinner's End.
Teneva in mano uno specchio, che la ragazza riconobbe subito: si trattava di una metà comunicante con lo specchio che aveva viaggiato con lei, Ron ed Harry. Piton ne era entrato in possesso, forse lo aveva usato per controllarli. La scena cambiò, un'ultima volta.
Severus era nascosto nel bosco, aveva posizionato la spada di Godric Grifondoro, impregnata di sangue di basilisco, e stava aspettando nell'ombra che due ragazzi la recuperassero. Riconobbe subito Ron ed Harry.. stavano bene, seppur provati. Tutto fu buio.

Hermione chiuse gli occhi e quando gli riaprì, si ritrovò a fissare Severus Piton.

Lui era stato una spia per l'Ordine per tutto quel tempo? Aveva sopportato l'odio che tutti loro gli portavano, aiutandoli nonostante tutto?
"Perché non me l'hai detto prima?" quando la ragazza pronunciò queste parole, scoppiò a piangere, sfogando tutta la rabbia e il dolore che aveva accumulato in quell'ultimo mese.
"Perché cazzo non me l'hai detto! Ti ho odiato, ti ho insultato, ho desiderato la tua morte... per cosa?! Perché nemmeno qui, lontano da tutti, ti sei rivelato? Mi hai continuato a insultare, mi hai cruciato quando mi sono avvicinata alla verità.. che bisogno c'era? Mi hai allontanato definitivamente proprio quando ho tentato di avvicinarmi. Dimmi solo perchè" le sue urla erano interrotte solo dai singhiozzi, mentre il suo pianto accompagnava ogni parola.
"Granger, calmati" Lui si avvicinò a lei, che si era seduta sul pavimento. Erano entrambi seduti ai piedi del letto, che non si guardavano, ma fissavano il vuoto davanti a loro. Erano nella stessa posizione in cui, settimane prima, si erano ritrovati a stare nella cella buia di Hermione, in silenzio.
"Io avrei voluto dirtelo, ma non potevo. Saresti stata in pericolo e dovevo proteggerti. Se avessi scoperto qualcosa sarebbe stato difficile modificare i tuoi ricordi così in profondità e ciò avrebbe messo a rischio la vita di troppe persone."
"Stronzate!" urlò lei, smettendo di piangere, e girandosi verso l'uomo.
"Tu non sai fidarti delle persone. Vuoi lavorare da solo, vuoi vivere solo, questo è il motivo per cui questa casa è vuota e.." Severus la interruppe
"Non ti azzardare a parlare di cose che non sai. La mia casa è vuota e non c'è giorno in cui io non desideri che le cose siano diverse. A volte nella vita, Granger, bisogna rassegnarsi all'idea che è troppo tardi" e a sua volta si girò verso di lei, fissandola intensamente.
"Non è mai troppo tardi"
"Vorrei avere un po' del tuo ottimismo" sorrise forzatamente lui, pieno di malinconia e tristezza.
"Allora fidati di me. Ti aiuterò, in questa battaglia. Insegnami l'Occlumazia, posso diventare brava: lavoreremo per aiutare l'Ordine e studieremo per ingannare il Signore Oscuro. Ce la faremo, noi vinceremo la guerra"
Severus continuò a fissarla, riflettendo sulle parole che aveva appena udito.
"Le lezioni sono una buona idea" disse solo lui, ma lei da quelle parole capì che lo aveva convinto: sarebbero diventati una squadra.

Angolo dell'autrice
Ciao a tutti! Scusate moltissimo per il ritardo ma ho avuto problemi al computer che hanno rallentato la pubblicazione di questo quinto capitolo.. cosa ne pensate? Ogni maschera -o quasi, vedrete!- fra Sev ed Hermione è caduta, ora il loro rapporto può farsi sempre più intimo, ma non per questo sarà più facile! Ringrazio tutti coloro che hanno iniziato a seguire questa storia negli ultimi giorni, chi la segue fin dal primo capitolo e tutti i lettori silenziosi.. a presto! -Sevfelpato

 
   
 
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