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Autore: The LoonyBlogger    11/01/2017    0 recensioni
Dopo A Tutto Reality: All Stars in Tour finito in tragedia, con la morte di Ezekiel e la distruzione dell'aereo militare, le ultime AStars rimaste si affronteranno sull'isola di Pahkitew per vincere 10milioni di dollari. Chi tra: Alejandro, Dawn, Duncan, Gwen, Harold, Jo, Lindsay, Mal, Scott, Trent, Zoey e Dakota vincerà l'ambito premio? Ora Pahkitew è diventata una foresta tropicale e solo uno di loro sopravviverà alle angherie firmate McLean. Questo è A Tutto Reality: All Stars in Pahkitew.
Dal testo:
Quello che trovò lo lasciò senza parole.
Era una delle vecchie gabbie in cui Chris teneva le bestie, bloccata dalle macerie dell’aereo.
Carcasse di vecchi pesci in putrefazione si trovavano lì intorno, evidenti segni di morsi percorrevano i loro corpi squamosi.
Qualcosa sbatté contro le sbarre, spaventando il ragazzo.
-Oh, merd*!-
---
STORIA CONCLUSA
[Continuo di ATRASTour e Le Origini di Pahkitew]
Genere: Avventura, Comico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Assistente, Chef Hatchet, Chris McLean, Fang/Zanna, Un po' tutti | Coppie: Trent/Gwen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saga All Stars'
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A.T.R.A.S.P

Episodio 7. Trasformazione e Rinascita


 

Era l'alba quando la limousine raggiunse l'ospedale delle isole più vicine a Pahkitew. Ne uscì una donna slanciata, vestita in un abito lilla e dai lunghi capelli rossi e boccolosi.

Fece un lungo sospiro, stringendosi alla borsetta di Chanel e iniziando a camminare con i suoi tacchi vertiginosi verso le porte dell'edificio.

-Salve, di cosa ha bisogno?- La donna non calcolò minimamente l'infermiera all'accettazione e continuò il suo cammino verso uno degli ascensori. -Signora? Si fermi! Non può andare in giro per l'ospedale così!- La giovane inserviente tentò di raggiungerla, ma lei era già dentro il piccolo montacarichi e aveva schiacciato il bottone per il secondo piano.

Una volta che le porte si chiusero osservò il suo riflesso, tirando fuori dalla borsetta un rossetto e applicandolo sulle labbra. Tolse i costosi occhiali da sole, bloccandoli sulla scollatura, lasciando che i piccoli occhi scuri guardassero il corridoio del piano a cui era arrivata nei colori freddi del primo mattino.

Raggiunse un dottore, intento a parlare con un uomo della polizia con accanto una barella. Il corpo che c'era sopra aveva la testa coperta.

Lei, appena lo notò, lanciò un urletto spaventato.

-E'… è Chris?! E' morto?!- Si portò una mano alla bocca, sconcertata, attirando l'attenzione del medico e del poliziotto.

-Lei chi sarebbe?- Chiese il primo, guardandola in modo perplesso.

-Sono Christine, Christine McLean. Sua sorella minore!- Iniziò a piangere, tremando visibilmente. L'uomo guardò la barella, per poi voltarsi verso di lei. Finalmente capì che la donna aveva associato quel cadavere a fratello e si affrettò a smentire la questione.

-Si calmi, signora, si calmi! Quello sulla barella non è il paziente arrivato questa notte!- Disse, appoggiandole una mano sul braccio. Lei smise di piangere, sorridendo timidamente. -A-a no?- Singhiozzò, mentre le ultime lacrime andavano a scivolare sul mento a fossetta.

-Fortunatamente le ferite di suo fratello non erano profonde, abbiamo applicato solo qualche punto di sutura. Il problema è il naso. Purtroppo l'osso si è rotto, dovrà ricorrere alla chirurgia plastica per farlo tornare come prima.- Spiegò, conducendola davanti a una porta.

-Suo fratello è qui dentro, ma faccia piano, sta ancora dormendo.- Christine lo ringraziò, poggiando la mano sulla maniglia. Aprì lentamente, trovando il conduttore disteso a letto con la bocca aperta, russando di buona lena!


 

Poche ore prima, a Pahkitew…

Dakota era tornata ad essere alta due metri, con la pelle arancione e i caratteristici lunghi capelli verdi. Osservò il suo viso riflesso nell'acqua e scoppiò a piangere, disperata.

-No, non di nuovo!- Intanto gli altri stavano indietreggiando, intuendo l'ormai instabilità della donna. Mal, invece, scese dal motoscafo, avvicinandosi a lei.

Scoppiò in una fragorosa risata, che fece ricordare a Dakota gli avvenimenti dopo la quarta stagione. In un attimo si ritrovò con la mente circondata da paparazzi che ridevano e la schernivano, mentre con Sam cercava di raggiungere il camion che l'avrebbe portata a casa.

-Smettila!- Gridò, tappandosi le orecchie.

-Mal, finiscila! E' pericolosa!- Jo tentò di richiamare l'uomo, ma lui non l'ascoltò. Quella frase, però, portò la mutante a rivivere un altro ricordo. I dottori che avrebbero dovuto aiutarla in un primo momento si rifiutarono di farlo, dicendo quanto fosse instabile al padre.

-Stupida idiota, ti sei fatta prendere dai sentimenti di vendetta!- La schernì la personalità malvagia. -Il male deve essere puro, ragionato. Non deve farsi trasportare dalla rabbia.- Disse, afferrandole un braccio.

-Stai zitto!- Successivamente al secondo Dopo Show, dopo aver scoperto la morte di tutti quegli animali mutanti, Dakota aveva distrutto la sua camera, lanciando oggetti e rompendo quadri. Era tutta colpa di Chris, solo sua.

-Guardati...- L'ex umana osservò il suo riflesso, Mal ghignava di fianco a lei. -L'odio per quell'uomo, per ciò che ha causato in te, il desiderio di vendicarti. Ti ha fatto tornare esattamente così. Ed è tutta colpa tua.-

Dakota allungò un artiglio sulla madre, come ad accarezzarla, ma lei indietreggiò. -E' tutta colpa tua. Non avresti dovuto partecipare a quello stupido programma.-

-Sei un mostro, di nuovo.-

-Non chiamarmi mai più!- Cassidy, la sua amica d'infanzia, le riattaccò il telefono in faccia. Le figlie dei soci di suo padre non andarono mai più a trovarla. -Mostro! Mostro! Mostro!- I bambini le lanciavano uova e pomodori sulla finestra di camera sua.

-STAI ZITTO!- Dakota tentò di scacciare via quei ricordi, colpendo Mal con il dorso della zampa e lanciandolo contro gli altri. Loro gridarono dalla paura, Gwen si strinse a Trent, Rita a Markus, che per un secondo la guardò con fare schifato, e Harold a Scott.

La personalità si scontrò contro le rocce, perdendo conoscenza.

-NON E' COLPA MIA!- Sbraitò, uscendo ancora una volta di testa. Irrazionalmente, puntò i concorrenti, pronta ad attaccarli.

-Sparate!!- All'ordine di Chef, tutti quanti puntarono i fucili spara sedativi sulla mutante, che iniziò a correre verso di loro. Decine e decine di piccole siringhe andarono a colpire il corpo di Dakota, che subito iniziò a barcollare, svenendo addosso all'imbarcazione di Chris, distruggendone i comandi.

-C-cosa facciamo?- Harold era sotto shock, mai si sarebbe aspettato un risvolto simile da quella situazione.

-Andiamocene, p-prima che si risvegli.- Propose Alejandro, ricevendo il consenso di Chef. -Dobbiamo avvertire la polizia, per questa matta non basteranno delle semplici manette.- Il cuoco poi spostò lo sguardo su Mal, guardandolo disgustato.

-Portiamolo su, anche lui dovrà pagare per ciò che ha fatto.- Scott e Trent lo presero per le spalle e le gambe, pronti a lasciare quel lato del sotterraneo.


 

Nella sua testa, Mike e Chester si stavano ancora abbracciando quando la terra tremò e le pareti della prigione iniziarono a perdere polvere e piccole rocce.

-Che sta succedendo?- Chiese il primo, guardandosi attorno. Il vecchietto sorrise, intuendo ciò che era accaduto. -Quell'idiota deve essere svenuto! Approfittiamone e liberiamo gli altri, ora è più debole!- I due si lanciarono su Svetlana, cercando di liberarla.

Mike si accorse che, grazie alle condizioni di Mal, la melma si strappava molto più facilmente!


 

Nel mondo esterno Mal fu adagiato sul divanetto dell'area relax degli assistenti, mentre gli altri pensavano al da farsi.

Eva era lì con loro, seduta al tavolo con la borsa per il ghiaccio sulla testa, guardando male lo svenuto. -Ditemi che quando si risveglia posso prenderlo a cazzotti.- Ringhiò a denti stretti, ricevendo manforte da Jo. -Ti darò volentieri una mano.- La bulldozer spostò lo sguardo sulla bionda, che osservava la personalità malvagia con lo stesso odio che aveva lei.

Chef intanto afferrò il telefono posto alla parete del muro, fece il numero, ma appena se lo posò all'orecchio imprecò, ricordandosi uno scomodo dettaglio.

-Merda.- L'attenzione dei concorrenti si spostò su di lui, che sbatté l'oggetto sul davanzale. -Che succede?- Trent deglutì a vuoto, avendo paura della risposta dell'uomo.

-Telefoni, computer, la linea… tutto l'impianto è collegato al funzionamento dell'isola.- Spiegò, girandosi verso gli altri e passandosi una mano sulla faccia.

-E ora è tutto spento.- Sussurrò Scott, mentre Jo dava un pugno al frigorifero. L'unica cosa funzionante erano le luci di emergenza.

-Questo… questo significa che non possiamo nemmeno uscire?- Harold guardò a bocca aperta Chef, ricordando che l'unico accesso era attraverso un ascensore. -Siamo bloccati qui dentro con Dakota?- L'altro rispose sì con un accenno della testa, causando un coro di imprecazioni.

-Non c'è qualcosa che possiamo fare?- Gwen si alzò in piedi, subito seguita da Alejandro. -Sì, tipo rimettere il condensatore al suo posto, l'isola ripartirà, no?- Il co-conduttore ci pensò un attimo.

-Beh, non sono un esperto, ma penso di sì. Però non basta. Ho assistito al primo avvio dell'isola, bisogna anche attivare i programmi dal super-computer e nessuno di noi qui è in grado di farlo… e gli scienziati sono corsi fuori dall'impianto sotterraneo.- Disse, sospirando.

Scott alzò le spalle, a lui poco importava se nessuno di loro era un esperto informatico.

-E allora? Proviamoci lo stesso, c'è un manuale apposta, no?- Tutti gli altri sembravano d'accordo con il contadino.

-Se l'alternativa è aspettare che Dakota si svegli e ci attacchi direi che è meglio tentare.- Trent sorrise al rosso, ma lui spostò lo sguardo da un'altra parte. Gwen, notando la scena, si avvicinò al chitarrista.

-Qualunque cosa vi siate detti, ti perdonerà. Scott è orgoglioso e testardo come Courtney, dagli un po' di tempo.- La gotica in un certo senso si sentiva responsabile, visto che fomentata dalla situazione e da Dakota si era lasciata un po' prendere la mano con le accuse.

-Allora okay, bene. Facciamolo. Ma qualcuno deve rimanere qui a sorvegliare quell'immondizia.- Brontolò Chef, facendo subito scambiare uno sguardo di intesta tra Jo ed Eva.

-Ci pensiamo noi…- La bionda si guardò un attimo in giro, notando l'assistente obeso. -…tu rimarrai qui con il fucile puntato addosso a Mal, nel remoto caso in cui non riuscissimo a bloccarlo.- Ghignò la personal trainer, facendo accennare un paio di sì al giovane Tom.


 

Fu così che gli altri uscirono dalla stanza, diretti all'area di Controllo e Mutamento, mentre nella testa di Mal le cose procedevano nel migliore dei modi.

Svetlana era stata praticamente liberata, dovevano solo riuscire a staccarla dall'involucro. Così Mike e Chester la presero ognuno per le braccia, strappandola da lì!

La campionessa olimpionica riaprì lentamente gli occhi, sbattendo le folti ciglia, incrociando per primo il volto della personalità originale.

-M-Mike!- Subito l'abbracciò, contentissima di rivederlo, per poi fare la stessa cosa anche con il vecchietto. -Oh Chester! Mi zentivo cozì zola e cozì immerza nell'ozcurità!- Li strinse così forte che dovettero staccarsi subito.

-Per dindirindina, Svetlana! Modera la forza dei tuoi abbracci.- La sgridò, facendola ridacchiare. Le era mancato il suo modo di fare eternamente frustrato.

-Forza, non perdiamo tempo! Ci sono ancora Vito e Manitoba!- Mike si diresse verso il bulletto, subito seguito dagli altri due.

-Da, forza!- Tutti e tre presero un pezzetto di melma, ma questa volta fu molto più difficile staccarlo!

-Oh, no! Deve essersi già risvegliato!-


 

Mal aveva un mal di testa assurdo, ma ne era valsa la pena. Adorava provocare in quel modo le persone. Teneva gli occhi chiusi, restando immobile. Sapeva che lo stavano controllando, sentiva le voci delle due donne confabulare contro di lui.

Decise di restare così, fingersi svenuto ancora per un po'. Almeno finché non avrebbero abbassato la guardia.


 

Intanto gli altri arrivarono nella sala del super-computer, dove si divisero. Chef, Alejandro, Scott e Trent scesero a riattivare il generatore, Harold, Gwen, Rita e Markus invece rimasero lì a leggere il manuale per capire come far funzionare l'isola.

-Io non ci capisco nulla di queste cose.- Fece l'assistente femmina, sfogliando le pagine del libro con la torcia puntata sopra, siccome non si vedeva praticamente nulla. -Già.- Il collega guardò in modo perplesso le scritte e le immagini stampate sopra.

-Avete tutti dimenticato una cosa.- Harold era dietro di loro, sorrideva in modo sicuro. -Io sono un nerd!- Disse, gonfiando il petto pieno d'orgoglio! Prese il manuale tra le mani, cercando una soluzione al problema, e si sedette a terra.

-L'ho sempre pensato che in qualche modo saresti tornato utile.- Ridacchiò Gwen, accomodandosi al suo fianco.


 

Le luci delle torce illuminavano l'area di manutenzione in modo non del tutto ottimale, ma non fu un grosso problema. Fortunatamente sapevano dove dover andare.

-Strabiliante.- Sussurrò Alejandro, mentre passavano un ponte in metallo. Sotto di loro, c'erano varie ambientazioni che si poteva intuire essere quelle delle prossime sfide, come un gigantesco vulcano e la palude in cui Trent aveva battuto Gwen.

-Guardate il meno possibile, il reality non è mica finito.- Li ammonì Chef, a capofila. -Anche se sono praticamente sicuro che la produzione da sto disastro ci tirerà fuori qualche puntata.- Borbottò poi, forse più a sé che agli altri.

Nel frattempo il chitarrista si avvicinò a Scott.

-Ehy, come stai?- Gli chiese, cercando di attaccare discorso. Lui rispose con un conciso bene, continuando a guardare la schiena di Chef.

-Mi… mi spiace per ciò che ho detto prima, in bagno. Mi sono comportato da pessimo amico, ma Dakota mi aveva messo la pulce nell'orecchio, anche se so che non è una giustificazione…- Sospirò il moro, grattandosi la nuca e vedendo di non immischiare anche Gwen, siccome quei due non erano già in buoni rapporti. L'altro finalmente posò lo sguardo su di lui, pareva accigliato. -Appunto, ciò non ti estu… esurt… argh, accidenti… esula… giusto, esula... dalle tue colpe! Però, uhm, potrei anche pensare di perdonarti.- Scott tentò di parlare con i vocaboli complicati che Courtney cercò di fargli imparare durante la pausa dello show, ma non ci riuscì molto bene. Sorrise a Trent, forse iniziando a perdonarlo per aver dubitato di lui.

Solo che Alejandro si mise in mezzo.

-Solo Dakota? A me pareva di aver sentito anche Gwen dire qualcosa sulla sociopatia di Scott.- Disse, guardando il rosso tornare a fissare male il chitarrista. Aveva ragione Chef, il reality non era finito. Più creava tensioni tra gli altri e meno possibilità c'erano che fosse lui ad essere votato alle successive cerimonie del fuoco.

Trent stava per aggiungere qualcosa, ma il cuoco prese le attenzioni dei ragazzi, illuminando con la torcia il generatore.

-Siamo arrivati.-


 

La luce della luna illuminava i fianchi del motoscafo, nell'insenatura regnava un silenzio quasi innaturale. Dakota si era svegliata, ma era rimasta in posizione fetale contro l'imbarcazione. Piangeva, osservando il suo riflesso sull'acqua, maledicendosi per il guaio in cui si era andata a cacciare.

Poi, però, lo vide. Il suo sorriso accentuato, lo sguardo sadico e appagato. Chris Mclean ancora una volta sembrava soddisfatto per le sue disgrazie, i suoi occhi la stavano schernendo ancora una volta. Così la rabbia tornò a montarle dentro, facendole perdere nuovamente il controllo. Divenne ancora più grossa, e con una delle pesanti mani fendette l'acqua nel punto in cui stava il volto del presentatore.

Si accorse che era solo il riflesso del marchio della barca, che iniziò a distruggere.


 

Mal aspettò il momento giusto, poi appena Jo iniziò a versarsi un po' di caffè scattò in piedi, dando un pugno a Tom e afferrando il suo fucile. Il povero assistente cadde a terra, privo di sensi, e il malvivente iniziò a sparare su Eva. Svenne anche lei, mentre la bionda riuscì a ribaltare il tavolo, con cui si protesse dagli spari dell'altro.

Appena lui smise, Jo spuntò fuori puntando la sua di arma, ma si era già dileguato.

-Merda!- Si lanciò all'inseguimento, dandosi della stupida per essersi distratta così.

Mal non sapeva cosa avrebbe fatto, era solo convinto del fatto che se fosse rimasto lì e sarebbe arrivata la polizia le cose si sarebbero messe male per lui.


 

Nel frattempo, nella sua testa Mike e Chester stavano liberando Vito, mentre Svetlana aveva deciso di iniziare ad aiutare Manitoba Smith.

-Lui è uno mascalzone, dobbiamo proprio?- Si lamentò il vecchio, una volta che non restava altro che tirare fuori la personalità per le braccia. L'Originale scoppiò a ridere ribadendo quanto fossero essenziali tutti per riuscire a sconfiggere Mal.

-Da, zerviamo tutti per liberarci di lui!- Svetlana uscì un attimo dalla cella di Manitoba, asciugandosi la fronte impregnata di sudore. Scambiò uno sguardo triste con Chester, come se sapessero qualcosa che Mike non aveva ancora intuito. Tornò poi ad occuparsi dell'amico, mentre gli altri due iniziarono a tirare Vito fuori dal bozzolo.

-Al mio tre… uno, due… tre!- Pochi minuti dopo il bulletto era a terra, tossiva e cercava di regolare il respiro. L'Originale gli porse una mano, mentre il vecchietto era già andato in aiuto della russa.

Vito guardò la mano di Mike, afferrandola e facendosi aiutare ad alzarsi in piedi. -Grazie.- Disse soltanto con incredibile sforzo, come a fargli capire che non aveva cattive intenzioni per quella volta.

-Ora non ci resta che Manitoba.- In meno tempo di quanto sperassero, anche la melma sul suo corpo fu tolta e tutti insieme lo strapparono dal bozzolo in cui era stato rinchiuso.


 

Mal fuori ebbe un giramento di testa, dovette fermarsi e aggrapparsi al muro.

-Che sta succedendo?- Si chiese, portandosi una mano al petto. Una sensazione strana iniziò a propagarsi per tutto il corpo, si sentì improvvisamente più debole. -No, non può essere, non possono essersi liberati!- Capì, osservando terrorizzato un punto vuoto davanti a se. Chiuse gli occhi, come se volesse tornare nella sua mente, ma una voce bloccò la sua concentrazione.

-Mal-idiota dei miei stivali, fermati!- Jo gli saltò praticamente addosso, finendo a terra sopra di lui.


 

Mike e gli altri stavano correndo su per una lunga scalinata, cercando di raggiungere la sala in cui le personalità avevano affermato esserci il modo di fermarlo.

-Più in fretta, forza! Tutto questo movimento non deve essergli passato inosservato!- Chester stava calciando Vito, che lo portava in braccio, incitando tutti quanti a darsi una mossa.

Svetlana guardò con ansia Manitoba Smith, ricordando ciò che aveva detto poco prima.

-E' lì il bottone che metterà fine alla sua storia.- E non solo alla sua.

Finalmente raggiunsero la stanza, una sala quadrata con un colore diverso a ogni parete. Nero il pavimento, bianco il soffitto. I muri erano rispettivamente dipinti di grigio, rosa, blu e marrone. Al centro stava un grosso piedistallo scuro, da cui spuntava un pulsante rosso.

Mike sembrava veramente carico e felice, ma appena si voltò verso gli altri quattro intuì che qualcosa non andava.

-Che succede?- Chiese, non capendo il loro cambio d'umore. Sorridevano, certo, ma una certa malinconia sfuggiva dai loro occhi.

-Vedi, Mike…- Iniziò Manitoba. -...pigiando quel bottone non scomparirà solo Mal, ma anche noi.- L'Originale si sentì mancare il pavimento sotto i piedi, non poteva credere a ciò che aveva appena sentito.

Aveva cercato per tanto tempo di liberarsi di loro, ma adesso che li aveva accettati, che li considerava parte di sé… no, non poteva accadere una cosa simile!

-No, non può essere!- Esclamò, esterrefatto. -Deve esserci un altro modo, un'altra soluzione!- Gridò, passandosi una mano tra i capelli. Per colpa di Mal aveva dovuto rinunciare a Zoey, non poteva credere di dover rinunciare anche a loro!

-Wayò non c'è un altro modo e anche se ci fosse ormai non c'è più il tempo.- Fece Vito, guardando tristemente a terra.

-Quel delinquente potrebbe arrivare da un momento all'altro e levarti anche questa possibilità. Devi farlo, se vuoi riprendere il controllo del tuo corpo e della tua vita. Intanto sotto il controllo di quel farabutto non vivremmo comunque.- Continuò Chester, mentre Mike iniziava a commuoversi. Il vecchietto lo guardò ancora una volta, prendendo coscienza di una cosa che lo fece sorridere. -Non sei più un ragazzino, sei diventato un uomo.-

Svetlana si avvicinò all'Originale, puntandogli un dito sul cuore. -Noi zaremo qui, vivremo per zempre nei tuoi ricordi. E ze ezizte un paradizo olimpionico anche per noi allora ti zorveglieremo da lazzù. Perché ti vogliamo bene, Mike. Quezto non lazciare che nezzuno te lo faccia dimenticare mai.- Entrambi iniziarono a piangere e si abbracciarono, che riunì anche gli altri tre.

-Vi-vi voglio bene anche io, ragazzi!-

Chester e Svetlana furono i primi a comparire, i primi a farlo sclerare, a causargli problemi. Ma anche i primi a non farlo sentire più solo, a riempire le sue giornate.

Poi arrivò Vito, che nonostante tutto lo aiutò a trovare coraggio, a sconfiggere la timidezza che aveva con le ragazze.

Infine Manitoba Smith, che con la sua cultura e intelligenza lo aveva aiutato a superare molte sfide e a fargli crescere la voglia di esplorare il mondo.

Misero tutti insieme le mani su quel pulsante, rivissero all'unisono i ricordi che li legavano. E, insieme tra le lacrime, schiacciarono quel pulsante.


 

Nel mondo esterno invece Jo e Mal si stavano riempiendo di cazzotti. La bionda aveva perso l'arma e il vantaggio, finendo scaraventata a terra.

-B-bastar*o.- Balbettò, asciugandosi il sangue che le colava dal labbro.

-Buon sonnellino.- Ghignò lui, puntandole il fucile spara sedativi addosso. Mise il dito sul grilletto, ma non riuscì a premerlo. La sua schiena si raddrizzò di colpo, il fiato gli mancò improvvisamente. I suoi occhi divennero bianchi e lui crollò sul pavimento, privo di sensi.

-Ma che diavolo?- Jo si rialzò, guardandolo con scetticismo. Poteva benissimo star fingendo, chissà che diavolo stava pensando la sua mente sadica per farle abbassare la guardia e sorprenderla ancora una volta. Si divertiva così, lo sapeva.

Con un gesto repentino gli fregò il fucile, ma non oppose resistenza. A quanto pare era svenuto sul serio.


 

Mal riaprì gli occhi nella sua mente, era inginocchiato a terra e lentamente stava sparendo.

-Cosa?! No, che sta succedendo?! Non è possibile!!- Alzò lo sguardo, ormai completamente nel panico, cercando la sua torre. Solo che non c'era più.

-E' finita. Stai, stai morendo.- Mike era poco più in là, seduto sul pavimento cerebrale esattamente come il malvagio. Stava versando le ultime lacrime, mentre tra le sue braccia ciò che rimaneva di Svetlana se ne stava andando.

-T-tu? Brutto f*glio di p*ttana come hai fatto?! Ho cancellato da te ogni ricordo, ogni emozione! Come hai fatto a liberarti!?- Gridava la personalità, imbufalito come mai prima dall'ora.

L'altro si alzò in piedi, camminando fino a lui. Lo guardò privo di compassione, mentre le ultime gocce che gli uscivano dagli occhi scivolavano giù per le sue guance.

-Grazie a un bacio. Ha riportato tutto a galla.- Disse, zittendolo un attimo.

Zoey.

Il bacio disperato che gli aveva dato prima di essere eliminata. Era tutta colpa sua.

-NO! NO!!- Mal tentò di afferrare una gamba di Mike, ma ormai della sua mano non era rimasto più nulla. Si guardò un attimo gli arti superiori e iniziò a tremare, terrorizzato. Anche le braccia stavano scomparendo.

-Non può essere, no. Non posso scomparire, no!- Alzò la testa, guardando il castano con gli occhi pieni di lacrime. -Mike, ti prego, aiutami! Non farlo, riportami indietro!- Lo supplicò, ma l'altro non sembrava affatto colpito dalle sue parole.

Poggiò il dito indice e il medio sulla sua fronte e, come fosse una pistola, mimò uno sparo. In quell'esatto istante Mal smise di esistere.


 

Jo rimase a fissare il corpo dell'uomo ancora per un po'. Poi decise di avvicinarsi, scuotendolo con il piede.

-Non sarà mica mort-AAH!- Improvvisamente Mike alzò il busto, facendola spaventare a morte, e prese a respirare come fosse appena uscito dall'apnea.

-D-dove sono?- Ansimò, cercando di riprendere la giusta respirazione. Si portò una mano sul ciuffo, che subito tornò rialzato. Anche la sua pelle prese un colorito meno bianco.

Davanti a lui notò la bionda, che gli puntava il fucile addosso con fare accigliato. -Jo?- Disse, confuso. Era in un corridoio buio, con davanti la donna che non si aspettava di trovare. Dov'erano Zoey, Dawn, B e tutti gli altri?

La personal trainer aveva il suo stesso sguardo perso, non riusciva a capire cosa stesse accadendo, ma notava il cambiamento rispetto a prima. Non solo nell'aspetto fisico, ma anche per come la guardava.

Non aveva più lo sguardo malefico e il ghigno irritante sempre stampato sulle labbra. Sembrava quasi non essere lui, sembrava quasi essere tornato… -Mike?!-

Pochi istanti dopo e le luci del corridoio si accesero, così come tutte quelle sull'isola… Chef e gli altri ce l'avevano fatta!


 

-Forza, Harold!- Gwen incitò l'amico, che una volta che il super-computer si accese iniziò a smanettare sulla tastiera.

-Okay, okay, ci sono! Basta inserire un paio di codici e… fatto!- Il rosso alzò l'indice della mano destra al soffitto, per poi schiacciare il tasto invio. Improvvisamente tutti i monitor della stanza si accesero e l'isola riprese a funzionare!

-Sei un grande!!- La gotica lo abbracciò e anche lui iniziò a gioire! Se non fosse che i due assistenti, Rita e Markus, notarono un dettaglio non poco positivo.

-Ehm, ragazzi…- Appena i due si girarono verso di loro indicarono uno degli schermi, che mostrava il piccolo molo in cui doveva esserci Dakota… beh, non c'era più!

-Aspettate. Quell'insenatura è direttamente collegata all'area manutenzione, vero?!- Gwen guardò terrorizzata Harold, correndo subito verso uno dei microfoni posti tra i tavoli, mentre l'altro cercava di aprire un canale di comunicazione con là sotto.


 

-Fatto. Penso che adesso possiamo tornare su.- Fece Chef, notando che tutto stava tornando alla normalità.

-Ce l'abbiamo fatta!- Trent e Scott si abbracciarono, anche se il rosso, appena accortosi di ciò, si staccò, mettendosi a braccia conserte. -Coff, coff. Sono ancora arrabbiato.-

Alejandro alzò gli occhi al cielo, capendo che continuando così avrebbero presto fatto pace.

Fu un terribile rumore ad attirare l'attenzione di tutti e quattro. Come se due grosse rocce venissero sfregate tra di loro.

Poi un tonfo, come se qualcosa avesse colpito una porta di metallo. Il co-conduttore e i concorrenti si girarono verso la porta da cui avevano raggiunto il molo, accorgendosi che era praticamente stata accartocciata su stessa!

Un acuto fastidiosissimo si diffuse dalle casse, costringendo i malcapitati a tapparsi le orecchie.

-Andatevene da lì! Subito! Dakota si è svegliata!!- Quella comunicazione partì su tutto il complesso, infatti anche Jo e Mike la sentirono.

Un attimo dopo la porta venne scaraventata via e una mano artigliata si fece largo dal passaggio. La mutante aveva fatto fatica a percorrere tutto il corridoio segreto, vista la sua grandezza, e anche uscirne non era poi così facile.

-Correte!!- All'ordine di Chef scattarono da dove erano arrivati, sperando di riuscire a salvarsi dalla furia dell'ex umana.

-CHRIS!!!!- Sbraitò lei, furibonda. Riuscì a uscire dal ristretto anfratto, per poi iniziare a correre verso i malcapitati, identificandoli tutti come se fossero il presentatore.

I quattro arrivarono al ponte di metallo su cui erano passati prima e lo ripercorsero all'inverso, ma Dakota rovinò le cose. Appena ci arrivò anche lei, prese la tolda tra gli artigli e la sradicò da lì!

Sebbene Chef, Alejandro e Scott riuscirono a passare incolumi il ponte, Trent invece no. Sentì la terra mancargli da sotto i piedi e iniziò a precipitare verso il basso!

-Trent!- Il contadino afferrò la sua mano, nel tentativo di riportarlo su, ma finì solo per cadere con lui!

-Aaah!- Finirono dritti dritti nella bocca del vulcano visto in precedenza da Alejandro, riempito di un liquido rosso acceso. Fortunatamente era solo acqua colorata e i due lo capirono una volta precipitati dentro.

Riemersero su una roccia e vi si distesero sopra, cercando di riprendere fiato.

-G-grazie di averci provato, fratello.- Ansimò il chitarrista, girandosi verso Scott. Si scambiarono un'occhiata e scoppiarono entrambi a ridere, pensando con quanta poca forza il contadino aveva cercato di sorreggerlo. -Di nulla, fratello.- Rispose.


 

Intanto, Chef e Alejandro furono raggiunti anche da tutti gli altri, compresi Tom ed Eva, risvegliati da Jo e Mike.

Dakota stava cercando di attaccarli, aggrappata alle gigantesche colonne di metallo che sorreggevano la foresta pluviale.

-Trent, Scott!!- Gwen sembrava terrorizzata, ma il cuoco la rassicurò. -Stai tranquilla, il vulcano è stato riempito d'acqua, stanno bene!-

Mike intanto era totalmente spaesato e con un'arma in mano, Jo, aveva tentato di spiegargli che erano passati molti mesi da quando Mal aveva conquistato il suo corpo, ma era dura da digerire.

-Quella è Dakota?!- Domandò, intimorito da lei.

-Tsk, Mal faceva più paura.- Anche Eva era la prima volta che la vedeva in quello stato, ma imbracciò lo stesso il fucile, puntandoglielo addosso.

-Sparate!!- All'ordine di Chef, tutti iniziarono a premere i grilletti e una pioggia di sedativi si avventò sulla mutante.

-CHRIS!!- Dakota tentò di lanciarsi su di loro, ma le siringhe iniziarono subito a fare effetto. Perse l'equilibrio, precipitando sulla palude.

-S-Sam… perdonami.- Sussurrò poco prima di svenire.


 

Trent e Scott riuscirono a uscire da un piccolo anfratto del vulcano e con un ascensore di servizio raggiunsero il resto del gruppo. Gwen corse ad abbracciare il fidanzato, nonostante fosse bagnato fradicio.

-Usciamo di qui, sono stanco di questo posto.- Sospirò Alejandro, indietreggiando verso le porte. -E blocchiamola qua dentro, almeno non ci causerà problemi.- Continuò, riferendosi a Dakota.

Così fecero, sigillarono tutti gli accessi a quell'area, anche se non sapevano quanto potesse servire contro la forza della mutante.

Jo spiegò a tutti cos'era successo con Mike e lui li tranquillizzò sulla scomparsa e morte di Mal.

-Resta il fatto che ci hai combinato proprio un bel po' di guai.- Farfugliò Scott, mentre percorrevano il corridoio che li avrebbe condotti all'ascensore per la superficie. -E che la mia voglia di picchiarti è comunque alta.- Continuò Eva, guardando il nuovo arrivato in cagnesco.

-Proprio per questo ti comunico che sei stato squalificato dalla competizione, insieme a Dakota.- Chef fece che concretizzare l'idea che gli era balenata dall'inizio di quella serata, non ne poteva più di quei due.

-Ehehehe, mi sembra anche giusto.- Mike rise, imbarazzato. Se non lo avessero squalificato probabilmente si sarebbe auto-eliminato da solo. Doveva capire cos'era successo in tutti i quei mesi e rivedere assolutamente Zoey.


 

Quando le porte dell'ascensore si aprirono i dodici vennero travolti dalla tenue e fredda luce dell'alba, sulla scogliera c'erano tutti quelli fuggiti dall'impianto e, in lontananza, si potevano sentire gli elicotteri della polizia.

-Tutto questo per dieci milioni di dollari.- Gwen si andò a sedere accanto al cannone dell'eliminazione, godendosi la brezza proveniente dal mare.

Quella stagione si stava rivelando veramente, veramente dura. 


Note dell'Autore:
Buonsalve popolo!
Eccoci qua con un altro capitolo della storia!
Povera Dakota, vero? Nonostante tutto quello che ha fatto un po' mi dispiace per lei... anche se non è sicuramente giustificata.
E notiziona delle notizione, Mal è finalmente morto! Cosa succederà ora? Mike è tornato normale... chissà nel Dopo Show cosa vedremo ehehe
Chris è vivo ed ha una sorella ahaha xP Non l'ho inserita per nessun motivo in particolare, solo perché una volta era stata citata da Chef e volevo farla ''vedere''. 
Trent e Scott invece hanno finalmente fatto pace <3 Adoro il loro rapporto. 
Spero di riuscire ad essere puntuale e di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo entro mercoledì prossimo, con finalmente il rientro del Signor. Cocco! Ehehehe, chissà che accadrà. 
Tante novità vi aspettano, possiamo dire.
Sono rimasti solo in sei!
Alejandro, Gwen, Harold, Jo, Scott e Trent
Chi arriverà in finale e vincerà i soldi??
Recensite, che male non fa, è un capitolo importante <3 E se volete inserire la storia tra le preferite, ricordate o seguite non mi lamento sicuro! :3

  
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