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Autore: EveLWilliams    14/01/2017    0 recensioni
Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi.
Theia, una giovane Pacifica, deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia.
Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, si rivela inconcludente: Theia ha attitudini per tutte le fazioni.
Theia è una Divergente e la scelta di unirsi agli Intrepidi potrebbe costarle la vita, ma non quanto abbandonarsi ai sentimenti che prova per il più pericoloso dei capifazione degli Intrepidi: Eric.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio del bosco mi aiuta a distendere i nervi e dopo una giornata come questa ne ho un disperato bisogno.
Osservo tramontare il sole dalla cima dell’albero su cui mi sono arrampicata e penso che questa pace mi mancherà se prendessi la decisione di cambiare fazione.
Solo ieri ero convinta che ci sarebbe stata solo una opzione per me: Pacifica, mentre oggi sono diventate cinque.
Cerco di analizzare di nuovo gli scenari del mio test per capire quale fazione sembra predominare sulle altre ma, quella che Johanna chiama voce interiore, continua a intromettersi sussurrandomi: Intrepidi.
Cerco di ignorarla e pensare alla mia vita all’interno delle singole fazioni.

      Eruditi. Sono di natura curiosa e mi piace imparare cose nuove, ma per farlo passerei le mie giornate in biblioteca o in laboratorio a studiare e fare test. Visualizzo il loro quartiere. Alti palazzi che sembrano enormi gabbie di vetro. Mi sentirei in trappola e il contatto con la natura, che io amo tanto, si ridurrebbe all’analisi di qualche campione o a una veloce passeggiata in qualche piccolo parco sopravvissuto al cemento.
La mia mente sarebbe allenata, mentre il mio corpo perderebbe le sue forme, sempre fermo su una sedia e il mio collo risentirebbe delle ore passate a sostenere il capo, chino su libri o macchinari. Nel giro di qualche anno mi trasformerei in una larva con gli occhiali. Non è questa la vita che voglio fare, ho bisogno di muovermi e di scaricare tutta l’energia che sento scalpitare dentro di me e poi odio il loro atteggiamento di superiorità e la totale mancanza di umiltà. Non sarò mai un lasso.

      Candidi. Loro perseguono ordine, onestà e giustizia. Sono valori che condivido, soprattutto l’ultimo, ma a differenza di loro, io non sono capace di dire sempre la verità. Sono profondamente convinta che, a volte, sia necessario mentire perché la verità potrebbe creare più problemi delle bugie.
Le persone commettono errori, a volte sono gravi, mentre altre volte sono cose di poco conto, ma che se non venissero tenute nascoste potrebbero rovinare la vita, non solo della persona che ha sbagliato, ma anche di chi le sta vicino.
No, ci sono troppe sfumature tra il bianco e il nero e io non riesco a ignorarle come fanno i Candidi. Non riuscirei a dire sempre la verità, sopratutto dopo il test di oggi. Ho un importante segreto da mantenere.
Un’amica di famiglia ha sposato un trasfazione che veniva dai Candidi e mi ha detto che, durante l’iniziazione, viene fatto un test con un siero che lei ha chiamato siero della verità e che impedisce di mentire. Se mi domandassero il risultato del test o di rivelare un segreto, tutti saprebbero che sono una Divergente e per me sarebbe finita.
Se voglio vivere devo escludere i Candidi dalla mia scelta.

      Abneganti. Una vita per gli altri. Mi rende felice aiutare gli altri e non ha importanza a quale fazione appartengono, se qualcuno è in difficoltà non riesco a voltargli le spalle, qualcosa dentro di me mi spinge a fare qualcosa per loro.
A volte basta così poco per aiutare una persona e mi domando perché molti non se ne rendano conto. Un sorriso, un gesto gentile, una piccolissima rinuncia e all’interno della recinzione le cose andrebbero meglio, e non solo per i membri delle fazioni, anche per gli Esclusi. Loro non hanno nulla, ma se ognuno di noi si privasse di una piccolissima parte di ciò che ha per darla a loro, la vita degli Esclusi sarebbe migliore. Non è una grande privazione, molto spesso abbiamo più di quando è veramente necessario.
Riuscirei a dedicarmi totalmente agli altri e a vivere con le loro rigide regole? Sarà dura, ma con un piccolo sforzo potrei farcela. È questo ciò che voglio veramente?

      Intrepidi. Coraggiosi, arditi e liberi. Paradossalmente hanno molte cose in comune con gli Abneganti. Dicono di credere negli atti di coraggio ordinario, il coraggio che spinge una persona ad ergersi in difesa di un’altra. Esiste forma di altruismo più grande di rischiare la propria vita per salvare quella di uno sconosciuto? No, non credo.
Il primo scenario del test poneva la scelta tra gli Intrepidi e i Pacifici e in effetti sono due opposti. Verrebbe da chiedersi come fanno a coesistere dentro di me. Non lo so. Forse non sono una Pacifica al cento per cento, in fondo ho passato parecchio tempo sotto l’effetto di grosse dosi del siero della pace. Sono sempre stata una persona un po’ problematica, non violenta, solo più agitata delle altre e non sono mai riuscita ad essere felice come i miei compagni di fazione. Magari il mio carattere difficile è legato alla mia divergenza.
Negli Intrepidi imparerei a combattere e a usare le armi, questo mi sarebbe utile nel caso qualcuno scoprisse cosa sono. Saper combattere e sviluppare una buona forza e agilità mi darebbe qualche possibilità di fuggire e di sopravvivere nascosta ai margini della società. Mi darebbe anche la possibilità di proteggere i Divergenti, non so ancora in che modo ma spero di scoprirlo.
Una cosa è certa, sono molto più brava di loro ad arrampicarmi.

      Pacifici. Le mie radici. Natura, gentilezza e armonia. Casa. La fazione in cui sono nata e cresciuta, dove vivono le persone che amo. Il mio mondo. Anche se a volte mi va un po’ stretto, so che mi mancherà.
Vorrei andarmene per esplorare il mondo tutto nuovo della città ma, allo stesso tempo, vorrei anche restare nel mio nido caldo e sicuro. Il sole caldo sulla pelle, il profumo delle mele mature e la pace del bosco, non le troverei in nessun’altra fazione. Non troverei persone allegre che a volte mi infastidiscono ma che alla fine rendono i miei momenti bui meno pesanti e opprimenti.

È difficile scegliere quando in fondo alla tua anima non riesci completamente a credere nelle fazioni. Non riesco a immaginare un modo migliore per mantenere pace e armonia, però non riesco ad essere d’accordo con il nostro motto: la fazione prima del sangue.
So che serve a gestire meglio il sistema delle fazioni, ma credo che i legami non possono essere mai spezzati completamente. Abbandonare la vecchia fazione per una nuova comporterebbe chiudere con il proprio passato, ma come facciamo a costruire il nostro futuro ignorando il passato che rappresenta le nostre fondamenta?
Non voglio dimenticare o rinnegare ciò che sono stata fino ad ora. Non voglio perdere le persone che hanno contribuito a farmi diventare la persona che sono.
«Hey lassù!»
Guardo verso il basso e vedo Althea che inizia ad arrampicarsi sull’albero.
I suoi lunghi capelli rossi sono sciolti e ad ogni ramo la sento sbuffare perché le rimangono incastrati sotto le mani.
Si siede accanto a me e nei suoi grandi occhi verdi rivedo tutta la nostra vita insieme: le marachelle combinate da bambine, le risate fatte mentre correvamo verso il bosco cariche di mele rubate nel frutteto, le confessioni delle nostre prime cotte.
Sento una stretta al cuore, questa è la nostra ultima serata insieme, domani forse le nostre strade si divideranno.
«Com’è andato il test?» mi domanda, mentre si lega i capelli in una treccia.
«Bene» le mento.
«Ti ha chiarito le idee?»
Assolutamente no.
Questo non posso dirglielo, mi fido di lei ma non voglio farla preoccupare.
«Un pochino, ma come dice Johanna: la scelta spetta solo a noi.»
«La voce interiore, bla bla bla…» dice alzando gli occhi al cielo.
«Resterai con Dill nei Pacifici?» le domando e spero che non mi ponga una domanda simile.
«Sì, lo amo, è lui la mia fazione» sospira mentre accarezza il ciondolo che lui le ha regalato. Un po’ la invidio, lei ha trovato la sua persona, quella che la completa.
«Tu invece, raggiungerai Neem negli Abneganti o…» lascia in sospeso la frase.
Neem è stato per qualche mese il mio ragazzo fino a quando, l’anno scorso, per lui è arrivato il momento della scelta. Mi disse che mi avrebbe aspettata nella sua nuova fazione, ma io non mi sentivo molto coinvolta e così gli dissi che era meglio che le nostre strade si separassero. Vorrei essere stata capace di amarlo come Althea ama Dill, ma non è successo e, a volte, mi chiedo se esiste davvero un ragazzo capace di farmi perdere completamente la testa.
«No. Sai come sono andate le cose, abbiamo deciso di lasciarci. Spero abbia trovato una brava ragazza negli Abneganti.»
Althea mi abbraccia. «Vedrai che troverai anche tu un bravo ragazzo. Sai che ti dico? Adesso uso le mie carte magiche e ti dirò anche chi è!»
Un’altra cosa che mi mancherà saranno le sue carte magiche. Non sono altro che cartoncini sui quali lei ha fatto dei disegni e, per ognuno, ha inventato vari significati.
«Ci sto!» le dico ridendo.
So che non mi daranno nessuna risposta, lo fanno molto raramente e credo sia solo un caso, ma voglio che questa sia una normale serata e non una logorante attesa della scelta di domani.
«Adesso concentrati sull’amore e prendi sei carte dal mazzo.»
Prendo le carte e le dò a lei. Le mette in fila sulla sua gonna e le volta lentamente una ad una.
Davanti a me ci sono sei carte su cui sono disegnati: una pietra azzurra, un toro, una fiamma, una spada, una corona e uno strano essere con il lato destro del corpo scuro con una mano che sembra un artiglio e il sinistro chiaro con una mano che stringe una rosa. Non ho idea di cosa rappresenti ma credo siano due opposti riuniti in un’unica cosa.
«La carta della Pietra Azzurra. Lui avrà occhi azzurri come un cielo terso, oppure freddi come il ghiaccio» riflette per un attimo «in ogni caso avrà gli occhi azzurri» conclude.
«Il Toro. Sarà forte e risoluto, ma potrebbe anche essere una caratteristica fisica, quindi potrebbe avere un corpo da favola e… ehm.. saprà usarlo molto bene» dice, ridacchiando e facendomi l’occhiolino.
«Il Fuoco. Sarà passionale e, se la leghiamo alla precedente, non avrai da lamentarti.»
Mi fa di nuovo l’occhiolino ed entrambe scoppiamo a ridere.
«Ok, andiamo avanti. La Spada. Se fossi maliziosa la legherei alle ultime due carte, ma sono una persona seria. Significa molte cose, ma io credo che si riferisca al suo approccio alla vita, non è uno che la subisce, ma lotta per quello in cui crede. È un guerriero.»
Althea è molto convinta di quello che dice, ma io sto iniziando a dare a quelle carte un’altra interpretazione.
«La Corona la portano i re e quindi sarà una persona importante. Magari svolgerà un buon lavoro all’interno della fazione oppure no, magari rappresenta la sua popolarità e viste le prime carte…» ridacchia dandomi una gomitata. Oggi è più sciocca del solito.
«Questa è la carta più difficile da interpretare: la Dualità. Di solito le altre carte aiutano a suggerirne il significato, ma stranamente non lega con nessuna» il suo sguardo per un attimo si fa cupo, «rappresenta i due opposti che convivono in un’unica essenza. Magari ha una mente complicata o forse rappresenta i due opposti che si attraggono.»
«Tipo luce e oscurità, bianco e nero, acqua e fuoco?» le domando.
«Esattamente!»
«Quindi la mia anima gemella ha gli occhi azzurri, è muscoloso, forte e passionale, ci sa fare a letto ed è molto conosciuto nella sua fazione.»
«Magari un capofazione o il primo della classe…» suggerisce lei.
«O lo scemo del villaggio» la interrompo.
«O lo scemo del villaggio, che per te è perfetto» scherza.
«Sei una pessima veggente.»
«Lo so. Non ho mai azzeccato una previsione.»
Scoppiamo a ridere tutte e due.
Mi mancherà davvero e inizio a pensare che forse riuscirei ad essere felice tra i Pacifici, ma l’idea di restare in questa fazione mi angoscia quanto la scelta di cambiare fazione.
Ormai resta poco tempo per decidere e io ho ben cinque opzioni.
Razionalmente ho già deciso di escludere la vita in provetta degli Eruditi e l’inconcepibile sincerità dei Candidi.
Ho molte affinità con gli Abneganti ma non so quanto resisterei con le loro rigide regole.
La riservatezza, la compostezza e l’austerità non fanno parte di me, non lo faranno mai ed io mi ritroverei a vivere in una prigione invisibile.
No, io sono nata libera, nelle mie vene scorre sangue caldo, non posso reprimere la mia natura.
Ne restano solamente due.
Pacifici. Intrepidi.

   
 
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