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Autore: Lilith Rose    18/01/2017    0 recensioni
"Guarda dentro di te, cosa vedi?"
Solitudine, dolore, morte sono gli unici sentimenti che respiri sul campo di battaglia.
Cosa succederebbe se fossi considerata l'ultima e l'unica salvezza di un regno che ha vissuto e combattuto fin troppe guerre?
Sei a terra, debole e con la voglia di abbandonare tutto e tutti, persino gli stessi ideali che ti hanno portato a diventare ciò che sei. Allora, ti alzi, barcollante, la vista annebbiata, forse perchè sta arrivando veramente la fine o, forse, perchè l'aria è ormai satura da fumi di distruzione. Lo guardi: l'ultima bestia elementale è lì, pronta a modificare le sorti della battaglia, a sconvolgere i piani che avevi fatto per salvare il tuo popolo.
"La tua anima è una luce che si dissolve?"
Improvvisamente, lo senti e l'unica cosa che puoi fare è urlare.
È come se un vulcano fosse esploso dentro di te, senti il fuoco scorrere nelle tue vene e non puoi fare altro se non dedicarti al combattimento. Ma, la bestia è più forte o, per lo meno, lo sembra. Inizi a correre, non c'è niente da fare, i tuoi incantesimi sono inutili contro di lui.
"Cerca più profondamente, ora. Che cosa vedi?" [...]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezreal, Garen, Lux
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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We began in the dark, we end in the dark.



Era un grigio pomeriggio di Novembre, tutto a Demacia sembrava stranamente immobile, i cittadini troppo silenziosi, le strade e le vie, solitamente gremite di bambini che giocavano, completamente vuote. La campana della cattedrale suonava una melodia alquanto cupa, dal timbro profondo, perfetta per accompagnare la processione di gente che seguiva una bara di legno rosso, con varie decorazioni dorate, trasportata da ben sei persone, tra cui Garen Crownguard.

Stavano portando il feretro al cimitero di Demacia, un luogo che Luxanna conosceva anche fin troppo bene. La prima volta che l'aveva visitato era poco più di una bambina, adesso era una giovane ragazza di sedici anni, che non si aspettava di rivivire così presto quei ricordi. Eppure, quel giorno non le sembrava così triste, non provava alcun sentimento tipico della perdita di un caro, forse perché suo padre non lo era mai stato. Forse, si era semplicemente incattivita in tutti quelli anni, trascorsi all'ombra di suo fratello Garen, pieni di paura e privazioni. Con il tempo, la sua antica fobia per il buio si era trasformata in silenzio, disprezzo nei confronti di Lord Dominick, il quale non le aveva mai dato le giuste attenzioni che una bambina, orfana di madre, avrebbe avuto bisogno. Ricordava il momento in cui i poteri della luce - così aveva deciso di definirli - le erano venuti in suo soccorso, ma al tempo stesso, la memoria le richiamava il giorno in cui Lord Dominick le aveva messo una guardia davanti alla porta, al fine di scoprire chissà quale trucco, impedendole così di dormire sogni tranquilli.

Ai tempi, era stata una stupida a nascondere ciò che sapeva fare, ma adesso era veramente un'idiota a continuare con quella farsa. Dopotutto, suo padre era morto, di cause naturali - così affermavano i sacerdoti che avevano visionato la salma - e poteva fare tutto ciò che desiderava, o quasi.

Morto il Lord suo padre, infatti, Garen era diventato, per successione, comandante delle truppe di Demacia, ciò comportava l'assunsione di tutte le responsabilità riguardanti l'esercito, ma anche altri vari compiti, come, ad esempio, prendere parte alle riunioni del Consiglio di Re Jarvan III Lightshield ed ascoltare anche i suoi ordini. Per questo, Luxanna non era convinta che potesse fidarsi di suo fratello o di qualsiasi altro Crownguard, dato che nella sua famiglia non c'erano stati altri individui che sapessero maneggiare la magia, almeno questo era quello che pensava.

Il corso dei suoi pensieri venne interrotto dalla marcia della cerimonia: erano giunti al cimitero, accanto alla bara di sua madre, dove era stato già fatto un buco rettangolare per ospitare il corpo di Lord Dominick. Il prete era davanti alla bara, finalmente poggiata sull'erba fresca e verde. Garen era vicino alla cassa, gli occhi privi di espressione, la faccia pallida e i capelli incollati alla fronte lucida.

Stava piovendo.

Anche le divinità della pioggia sembravano essere tristi per la morte di Lord Dominick, tutti piangevano, singhiozzavano, gli uomini prestavano i loro fazzoletti alle donne, che si soffiavano il naso, cercando di non disturbare il discorso del pastore. Tutti, tranne lei, Luxanna, che stava immobile, con le braccia conserte, in attesa che quella farsa terminasse.

- La sua morte è una perdita dolorosa per tutti noi, per i suoi cari, i cittadini, ma soprattutto l'esercito di Demacia: la sua opera di Comandante si inserisce incisivamente nell'arco di oltre quarant'anni nella vita e nel cammino di questa città, che ha trovato in lui una guida autorevole, sicura, operosa, senza mai dare segni di cedimento, quando si trattava del bene del suo popolo. È stato un uomo rispettoso, padre rigido, ma sempre presente ed amorevole per i suoi due figli, Garen Crownguard e Luxanna Crownguard. Invito essi, se vorranno, a spendere un ultimo pensiero nei confronti di colui che è stata la persona che li ha guidati nella loro crescita fino a questo triste giorno... -

Calò il silenzio, rotto solo dai singhiozzi e lamenti della gente, lo scroscìo della pioggia. Gli occhi dei presenti si puntarono su Garen, impeccabile nella sua armatura, che si accostò al sacerdote. Cercò sua sorella tra la folla e la vide, in prima fila, una fanciulla dai capelli biondi e gli occhi azzurri, come quelli di sua madre, il viso rotondo e dalle guance rosee, vestita interamente di nero.

Garen tossì, poi parlò. La sua voce risuonava alta, forte ed orgogliosa.

- Mio padre, Lord Dominick, è stato un esempio da seguire, per tutti, ma soprattutto per me e la mia adorata sorella - fece una pausa, durante la quale abbassò lo sguardo, verso la cassa, come se si stesse rivolgendo proprio a lui - A volte, durante la nostra infanzia, è stato molto duro, quasi granitico oserei dire, ma il suo comportamento nei nostri confronti ha avuto successo: io e mia sorella, siamo il suo orgoglio e, per ciò, ci impegneremo al fine di proteggere al meglio Demacia ed il suo popolo, com'era suo desiderio. -

Non ci fu altro da aggiungere, ma prima di tornare al suo posto, Garen si avvicinò alla bara, già calata sul fondo del terreno e buttò una manciata di terra sul coperchio. Luxanna evitò di parlare, silenziosamente, raggiunse anche lei il sarcofago e compì lo stesso gesto di suo fratello.

Il rito si potrasse fino a quando le persone più vicine a Lord Dominick non avessero speso due parole per la sua morte, dopodiché terminò. Fu una giornata triste per la popolazione di Demacia, ma non per Luxanna, che ottenne poteri decisionali su ciò che accadeva al palazzo Crownguard.

***

Il Palazzo Reale di Demacia si ergeva maestoso tra le varie abitazioni della capitale. Era difeso da mura imponenti e di marmo bianco; Il re Jarvan III governava dall'alto del suo scranno dalla Cittadella dell'Alba, ovvero una parte dell'edificio che si affacciava sulla vasta Piazza Grande di Demacia, luogo di ritrovo per i cittadini, venuti per celebrare le varie incoronazioni dei sovrani. Infine, vi erano la Sala del Valore, dove i guerrieri caduti venivano ricordati per il loro sacrificio ed il Tempio dei Portatori della Luce, luogo sacro in cui si adoravano tutte le divinità legate a quell'elemento.

Successivamente alla morte di Lord Dominick, Jarvan III aveva ricevuto più volte notizie da parte di guerrieri mercenari, spie ed avventurieri giunti a Demacia e desiderosi di essere ripagati in denaro per quelle comunicazioni, che Noxus fosse in procinto di organizzare un attacco a sorpresa nei confronti di Ionia, da sempre alleata di Demacia.

Ma il re non era sicuro che ciò che giungeva alle sue orecchie fosse vero, pertanto si limitava ad annuire e sperare che si sbagliassero.

Anche quella mattina, un ragazzetto che poteva essere poco più piccolo di suo figlio, il principe Jarvan IV, si trovava inchinato al suo cospetto. Lo guardò con attenzione: sembrava quasi un mendicante per com'era conciato, anzi, molto probabilmente era un orfano venuto da chissà quale città lontana, in cerca di denaro.

- Ho già sentito questa storia - disse Jarvan III, annoiato, dopo aver ascoltato dell'imminente attacco di Noxus a Ionia. - Ti consiglio di tornare a casa dai tuoi genitori, ragazzo -.

Ma il giovane scosse velocemente la testa, facendo traballare gli strani occhiali che portava sulla testa, tra i capelli biondi spettinati e rispose: - I miei genitori sono morti -.

- Mi dispiace tanto, se vuoi posso trovarti una sistemazione, qui a Demacia... -

- Non voglio una casa qui, mio signore. Desidero, soltanto, che ciò che vi ho detto venga ascoltato. Sono Ezreal, vengo da Piltover e sono il figlio di due avventurieri, morti inspiegabilmente durante una delle loro spedizioni. Se non odiassi i Noxiani, non mi sarei nemmeno preso la briga di venire fin qui, a darvi quest' annuncio - spiegò. Poi, frugò nelle tasche dei suoi pantaloni sgualciti e tirò fuori un pezzetto di carta, probabilmente residuo di una pergamena, che Ezreal si limitò a porgere al re, salendo la lunga scalinata di marmo.

Jarvan lesse il contenuto, una semplice frase che stava a significare tutto o niente: “Stanno arrivando”. Non c'era firma, tuttavia vi era un sigillo, che aveva imparato a conoscere bene: una rosa nera.

- Mi trovavo nei pressi del Monastero di Hirana*, quando...- stava raccontando Ezreal, ma il sovrano scattò in piedi e disse, quasi urlando: - Sono stanco di simili sciocchezze! La Rosa Nera non esiste più dai tempi in cui a Noxus vi era l'aristocrazia. Se vuoi dei soldi non c'è bisogno di inventare simili fandonie! -

Con un gesto della mano, le guardie, fino a quel momento immobili ai lati del trono del re, si mossero, prendendo Ezreal per le spalle.

- Dategli ospitalità fino a quando desidererà, ma non voglio più vedere i suoi piedi toccare il prezioso pavimento di casa mia! -

Dopodiché, guardò per l'ultima volta la pergamena e la nascose nella sua armatura dorata. Stava quasi per ritirarsi nelle sue stanze, quando venne annunciato l'ingresso di Garen Crownguard.

Se anche lui è convinto che Noxus invaderà Ionia, giuro di farlo giustiziare nella Piazza Grande”.

Garen avanzava con passo deciso, ma ciò che sorprese il re fu vederlo in compagnia di sua sorella Luxanna. Un brivido lo scosse, quando Garen si inginocchiò e lo guardò dritto negli occhi: aveva solo vent'anni, come riusciva a mantenere quel comportamento?

- Maestà, - iniziò, una volta che anche Luxanna si fosse inginocchiata, - chiedo umilmente perdono per la richiesta che sto per avanzare, ma desidero che venga convocato il Consiglio, al fine di discutere delle recenti voci giunte a Demacia, di cui sarà sicuramente già a conoscenza e della soluzione, forse un po' azzardata ai vostri occhi, a cui sono giunto, grazie a Lady Luxanna, mia sorella qui presente. -

Jarvan vide il tormento negli occhi di Garen, dimenticò tutto ciò che era successo qualche istante prima con quel mendicante ed annuì, conscio lui stesso che qualcosa di brutto stesse per accadere.

- E sia. -



*Monastero di Hirana: Località nei pressi di Ionia.



Spazio Autrice:

Buonsalve (?) a tutti,

eccoci arrivati alla fine di questo capitolo. Che dire? La storia è nata per caso, dopo aver acquistato la skin di Lux Elementalista ed aver chiacchierato con il mio Adc di fiducia del background misero che la Riot ci ha fornito. La trama mi è ancora incerta in alcuni punti e non me ne vogliate se non rispetta al cento per cento la lore di Demacia, Noxus, Ionia. Questa è una storia di pura fantasia, in cui alcuni fatti vengono modificati o inventati di sana pianta, per far funzionare la trama, perciò non venite a scrivere recensioni piene di lamentele in cui mi dite robe tipo “Ma Lux era più piccola quando Noxus ha invaso Ionia” e bla bla bla, perchè il mio scopo non è quello di ricostruire la storia di Demacia, Noxus e Ionia, quanto più leggere e scrivere qualcosa di mio e vostro gradimento.

Detto questo, ringrazio coloro che hanno letto il capitolo precedente e BlueRhylia per aver recensito.

Alla prossima,

Lilith Rose.

   
 
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