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Autore: Lilith Rose    13/02/2017    0 recensioni
"Guarda dentro di te, cosa vedi?"
Solitudine, dolore, morte sono gli unici sentimenti che respiri sul campo di battaglia.
Cosa succederebbe se fossi considerata l'ultima e l'unica salvezza di un regno che ha vissuto e combattuto fin troppe guerre?
Sei a terra, debole e con la voglia di abbandonare tutto e tutti, persino gli stessi ideali che ti hanno portato a diventare ciò che sei. Allora, ti alzi, barcollante, la vista annebbiata, forse perchè sta arrivando veramente la fine o, forse, perchè l'aria è ormai satura da fumi di distruzione. Lo guardi: l'ultima bestia elementale è lì, pronta a modificare le sorti della battaglia, a sconvolgere i piani che avevi fatto per salvare il tuo popolo.
"La tua anima è una luce che si dissolve?"
Improvvisamente, lo senti e l'unica cosa che puoi fare è urlare.
È come se un vulcano fosse esploso dentro di te, senti il fuoco scorrere nelle tue vene e non puoi fare altro se non dedicarti al combattimento. Ma, la bestia è più forte o, per lo meno, lo sembra. Inizi a correre, non c'è niente da fare, i tuoi incantesimi sono inutili contro di lui.
"Cerca più profondamente, ora. Che cosa vedi?" [...]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezreal, Garen, Lux
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The light will find you”.



Quando Luxanna Crownguard si sentiva insicura sulle decisioni da prendere, aveva sempre un posto dove andare: si trattava di una collina, sopra elevata rispetto all'intera Capitale, dalla quale poteva vedere ogni cosa. Da quell'altezza, le persone sembravano tante minuscole formiche, gli edifici non apparivano così imponenti e maestosi, ma, cosa molto più importante, regnava il silenzio.

Per raggiungere il luogo ci voleva un bel po' di dimestichezza nell'arrampicata, ma una volta lì, tutti i problemi sembravano sparire. Era un posto incantevole, con un manto di prato verde, cespugli di fiori selvaggi e una schiera di alberi alti, di cui Luxanna non conosceva il nome.

- Se solo potessi ascoltarmi, madre... - disse, guardando un punto indefinito del paesaggio mozzafiato. - Lord Dominick è morto e, adesso, posso essere me stessa! Ma come faccio a dire la verità, come posso rivelare a Garen la mia vera natura? -

L'abito nero che indossava, segno di lutto, iniziò a svolazzare: il vento soffiava abbastanza forte da farle lacrimare anche gli occhi.

- Perché non provate a fidarvi un po' più di lui? -

La giovane Crownguard sobbalzò: suo fratello era riuscito a trovarla, oltre a sentire il suo stupido monologo da adolescente malinconica.

Si voltò e lo guardò, con gli occhi lucidi. Giorno dopo giorno, Garen assumeva quell'aria da comandante, fredda e calcolatrice, un atteggiamento che la faceva allontanare. Indossava la sua armatura lucente, ancora di più sotto ai raggi di quel sole malato, aveva i capelli castani scuri tutti scompigliati.

- Cosa dovete dirmi? - incalzò, una volta avvicinatosi. Poggiò le mani callose sulle sue spalle minute e la guardò dritto negli occhi: - Sono ancora vostro fratello, ogni vostro segreto sarà mio, come è sempre stato e nessuno lo saprà. Vi difenderò sempre, in ogni occasione. -

- Per questo motivo non avete preso le mie parti, quando nostro padre decise di rendermi l'infanzia un inferno? -

Garen sospirò, aprì la bocca per ribattere, ma Luxanna fu più veloce: si liberò dalla presa sicura delle sue mani, si allontanò e si avvicinò al ciglio della collina, dandogli le spalle.

Stava singhiozzando, in quel momento si sentiva più fragile del solito, tuttavia, quando Garen le si accostò, prendendola nuovamente per la spalla, disse: - Andiamo in cortile. Sfidatemi, vi farò vedere ciò di cui sono capace -.

- Ma, Lux! - esclamò, rendendosi subito conto che non l'aveva chiamata con quel nomignolo da tanto tempo. - L'ultima volta che abbiamo duellato, siete scoppiata in lacrime e... -

- Sono cresciuta - rispose, ma ricordava con precisione ciò che era accaduto ed il motivo del loro confronto.



***

Era un noioso pomeriggio d'estate, Garen e Luxanna stavano in panciolle sulle poltrone comode del loro giardino, a riposarsi dopo aver giocato per metà giornata a nascondino con Lady Elizabeth. Lord Dominick non era in casa, era stato convocato ad una riunione del Consiglio, alla quale non poteva assolutamente mancare.

- Pensi che nostro padre tornerà presto? - domandò il piccolo Garen, con gli occhioni pieni di speranza. Purtroppo, Lord Dominick non era mai stato molto presente, a causa della sua carica di Comandante dell'esercito di Demacia, tuttavia Lady Elizabeth era abbastanza brava da cercare di “attutire” questo vuoto.

Luxanna alzò le spalle. Il Lord suo padre era alquanto severo nei suoi confronti e, difficilmente, la lodava o le dimostrava affetto.

Un rumore di passi alle loro spalle, fece voltare entrambi i bambini e, chi videro, con grande sorpresa di Garen, se non Lord Dominick in persona?

Sembrava felice per una buona volta e, la stessa Luxanna, non poté fare a meno di constatare che, quando era sorridente, suo padre era davvero affascinante.

Garen corse giù dalla poltrona e gli andò incontro, a braccia aperte. - Padre! - urlò, pieno di felicità.

Luxanna si avvicinò timidamente e, una volta che il Lord avesse smesso di salutare suo figlio, anche lei ebbe la sua fetta di attenzioni.

Ancora inginocchiato a salutare i suoi bambini, Lord Dominick cercò con la mano libera un sacco di stoffa, che destò la curiosità di Luxanna e Garen.

- Allora... - iniziò, frugando nella sacca, - Questa è per Garen -.

Gli porse una meravigliosa, spada di legno intagliato, con il manico dettagliatamente decorato. Al bambino luccicarono gli occhi dalla felicità, la prese con mani tremanti e iniziò a tirare fendenti all'aria, in maniera un po' a casaccio.

- Grazie, padre! - e gli stampò un tenero bacio sulla guancia.

Lord Dominick guardò Luxanna attentamente: era il suo turno. Non perse tanto tempo nel prendere l'oggetto che aveva pensato di regalare alla bambina e, quando glielo porse, lei lo guardò stupita.

Ora, bisogna precisare che, a quei tempi, Luxanna non sapeva niente di magia, ne le interessava più di tanto: si limitava a guardare Garen giocare a far finta di “duellare” con Fiora Laurent, pertanto il suo desiderio era ricevere una spada di legno, per poter prendere parte ai giochi. Tuttavia, ciò che suo padre le stava offrendo era uno strano bastone, anzi, più che un bastone, era una bacchetta, dal manico semplice e dalle estremità riccamente adornate, con dettagli simili a delle torce spente.

Luxanna prese l'oggetto tra le mani, si limitò a ringraziare e raggiunse Garen, che già si stava allenando nel cortile, colpendo selvaggiamente un manichino di stoffa.

- Voglio la tua spada! - esclamò.

Garen si interruppe, osservò l'oggetto tra le mani della sorella e scoppiò a ridere: - E così vorresti la mia spada, eh? Bene! - fece una pausa, poi continuò: - Se la vuoi così tanto ti accontenterò, ma ti dovrai battere con quel... Bastone. -

***



- Quel... Bastone? - domandò Garen, una volta giunti nel grigio cortile della loro splendida casa.

Luxanna sorrise, prendendo con entrambe le mani la sua bacchetta. - Ultimamente, ho scoperto tante cose, Garen - disse. - Anche se non capisco il motivo per cui nostro padre abbia deciso di regalarmi questa bacchetta... Che sapesse della mia vera natura? -

Garen scosse la testa, non riusciva a capire cosa stesse dicendo sua sorella. - Io... Prima di cominciare, devo dirvi una cosa molto importante -.

Ma la fanciulla non aveva intenzione di aspettare così tanto tempo, perciò lanciò un primo incantesimo, che Garen non riuscì nemmeno a percepire: era stato accecato da un bagliore luminoso e, adesso, Luxanna si trovava proprio dietro di lui. Si domandò come avesse fatto.

- Come...? - rimase immobile, con la spada ancora in pugno, e vide la bacchetta illuminata da una strana e potentissima aura.

- Sono qui, Garen! -

Il ragazzo si rese conto che quello era solo un riflesso, uno “specchio di luce”, che ritraeva esattamente sua sorella. Non si era mai spostata ed era sempre stata davanti a lui, adesso con le mani sui fianchi ed un enorme sorriso stampato sulle labbra. - Ricordi, quando, da bambina, ero riuscita a superare la fobia del buio? -

Garen annuì, ma tentò di interromperla di nuovo. Le si avvicinò bruscamente, ma un altro bagliore lucente lo colpì e lo bloccò in una gabbia, che gli impediva qualsiasi movimento.

- Lux, per l'amor di Demacia, mi volete dire che sta succedendo? -

Luxanna rimase in silenzio, poi si decise a parlare: - Ero riuscita a trovare una soluzione grazie alla magia, Garen! E guarda caso, posseggo proprio quelli della luce! - fece una pausa, ma fu interrotta subito, perché scoppiò a piangere: - Ero solo una bambina! Ti rendi conto? Ho avuto paura del buio, ho avuto paura di usare la magia, per colpa vostra e di nostro padre! -

Garen non si era mai sentito così colpevole come in quel momento. Finalmente, l'effetto dell'incantesimo era finito e poté muoversi, la raggiunse, la abbracciò e le sussurrò: - Mi dispiace -, mentre la ragazza si scioglieva in un pianto liberatorio.

- Cosa dovevate dirmi? - domandò Luxanna, una volta che si asciugò le lacrime.

Garen guardò le nuvole grigie che costellavano il cielo: - Presto verranno celebrate le mie nozze con Fiora Laurent - poi, senza accorgersi dell'espressione scioccata di sua sorella, aggiunse: - Adesso, più che mai, ho bisogno del vostro aiuto, Lux. Ho bisogno che veniate insieme a me alla Cittadella dell'Alba, convincerò il re Jarvan a convocare un Consiglio -.

- Perché? - Lux riuscì a chiedergli.

- Perché Ionia è in pericolo, perché Demacia ha bisogno di più maghi e spie che collaborino con l'esercito -.

Luxanna scosse ancora una volta il capo. - Non capisco, che cosa avete in mente? -

Finalmente, la guardò. - Viste le tue doti magiche, ho deciso di mandarvi a Noxus, come infiltrata -

- Cosa? - esclamò, completamente stupita da quella rivelazione. Non si sentiva, certamente, in grado di affrontare una missione di quel calibro.

- Sì, Lux. La notizia del mio matrimonio si spargerà presto in tutta Valoran e sarà allora che Noxus invaderà Ionia, quando nessuno di noi sarà preparato, ma non ne sono sicuro. Perciò, voglio che andiate la, a scoprire cosa stanno tramando, vi darò i dettagli della missione una volta ottenuto il consenso del re-.

- Fiora Laurent, uh? - fu la risposta sarcastica di Luxanna, poi, insieme al fratello, si avviò verso la Cittadella dell'Alba.

   
 
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