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Autore: Grimilde Deveraux    18/01/2017    2 recensioni
INTERATTIVA, ISCRIZIONI 06/08
Un invito nella più romantica città d'Europa e nel più lussuoso hotel che esista al mondo, due mesi di vacanze pagate e nient'altro che relax..tutto questo per cosa?
Semplice per trovare l'anima gemella, una cosa stupida per alcuni ma di vitale importanza per altri, forse è un gioco o forse c'è qualcosa di più dietro ma la "cosa" è molto semplice: non ci sono regole e tutto è permesso per trovare la persona con cui potresti passare il resto della tua vita.
Come sarà scritto nel prologo questa storia è romantica e il romanticismo abbonderà ma conoscendomi non riuscirò a non metterci un minimo di mistero o di complicazioni quindi preparatevi a tuto.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Game of Love'
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Capitolo 29 Solo una piccola nota prima di cominciare...ogni parte di questo capitolo si svolge quasi contemporaneamente alle altre e praticamente copre quasi un anno...dalla fine dei giochi all'epilogo che al più tardi pubblicherò domani sera...
Buona lettura

A quelle parole Ian rimase immobile con la mano che scorreva sul piccolo tavolo bianco del monolocale e alzò i grandi occhi blu su di lei mentre un caldo sorriso gli si apriva sul viso:<< Dici davvero? >> Maggie rimase ferma ma la sua testa annuì impercettibilmente:<< Da quanto lo sai? >> le domandò allora mettendosi dritto e guardandola, faceva quasi paura al suo piccolo cuore impazzito per quanto era calmo…sapeva che Ian era un uomo dal grande autocontrollo ma aveva anche visto il fuoco e l’uragano dietro al muro di ghiaccio e non sapeva quale dei due avrebbe dovuto affrontare in quel momento.

<< Da un qualche settimana più o meno >> mormorò a mezza voce:<< Da quanto sai che aspetti mio figlio, Margaret? >> poi avvicinandosi ancora aggiunse:<< Perché è per questo che me lo stai dicendo vero? Perché è mio figlio >> gli occhi di lei lo fulminarono:<< Certo che è tuo, di chi dovrebbe essere? Non sono una che va con il… >> ma le labbra di Dorian sulle sue le impedirono di continuare:<< Dimmi solo da quanto lo sai amore mio >> << Un mese…sei settimane… >> << Non me lo avresti mai detto se non fossi piombato qui? >> << Io non…non lo so…Ian è tuo figlio ma io… >> lui le accarezzò i capelli e a Maggie sembrò di essere tornata a quei primi giorni d’amore in cui il loro mondo era perfetto ed esistevano solamente loro due, persi ed innamorati come bambini:<< Ma tu volevi che io tornassi da te per amore e non per dovere >> lei annuì con gli occhi lucidi e le labbra serrate mentre guardava Dorian lasciarle il viso e fare la cosa più dolce che un uomo avrebbe mai potuto fare.

 

Atelier si inginocchiò sul pavimento, vista la loro differenza di altezza il suo viso era esattamente in linea con la pancia di Margaret, la guardò per una frazione di secondo poi le sollevò il maglioncino scoprendole la pancia ancora troppo piatta perché si notasse qualcosa e poggiando le labbra su quella pelle chiara sorrise, Maggie fece per dire qualcosa ma Ian la bloccò e continuando a fissare la sua pancia cominciò a parlare:<< Ti chiedo scusa mon ange, tu non hai colpa di quello che è successo e a causa della stupidità di tuo padre hai rischiato di non conoscerlo mai…non so se sia un bene che io sia qui ora; non c’è altro posto dove vorrei essere ma non so se me lo merito davvero e se tua madre avrà la forza di perdonarmi e volermi ancora al suo fianco >> Maggie fece per dire qualcosa ma lui non la lasciò fare:<< Mi sono chiesto tante volte come sarei stato come padre, qualche volta in più da quando una bellissima Tassorosso ha invaso ma mia vita ma nonostante tutto sono giunto sempre alla stessa conclusione: ho paura mon petit, ho paura di sbagliare come ho sbagliato con tua madre, non per cattiveria certo ma per il troppo amore…sono un uomo che non ha mezze misure e purtroppo il mio amore per voi è sopra ad ogni cosa, farò qualsiasi cosa per te e per la tua mamma ma vie, farò qualsiasi cosa pur di avervi sempre nella mia vita se voi me lo permetterete…prometto di impegnarmi per renderti il bambino più felice del mondo, prometto che sarò un padre di cui andrai orgoglioso, sarò qui per te in ogni momento della tua vita mon amour, sempre e per sempre qualsiasi cosa accada >> incapace di stare ancora zitta Maggie alzò il viso di Dorian verso il suo:<< E noi saremo sempre qui con te Ian…sempre e per sempre >> gli occhi di Dorian erano lucidi anche se lui non avrebbe mai ammesso che quelle erano lacrime, fece per alzarsi quando un piccolo singulto di Maggie lo bloccò:<< Che cosa c’è? Che cos’hai? >> lei abbassò gli occhi e la sua mano e quella di Ian toccarono lo stesso punto dove si intravedeva una piccola sporgenza:<< Il bimbo…ha…ha… >> Ian la guardò perplesso:<< Non l’aveva mai fatto prima? >> lei scosse la testa:<< No, avevo provato a parlargli tante volte ma non si era mai mosso >> le dita di Ian sfiorarono la pelle di Maggie:<< Je t’aime mon ange…je t’aime… >> di nuovo il bambino si agitò e Maggie sorrise mentre lacrime di gioia le rigavano il viso:<< Gli piace il suono della tua voce >> Ian scosse il capo:<< Gli piace che i suoi genitori siano di nuovo insieme >> poi sollevando ancora gli occhi verso Maggie aggiunse piano:<< Mi sposerai Margaret? So di non avere il diritto di chiedertelo ma ti amo, ti amo e se passo un altro istante della mia vita lontano da te non so cosa potrei fare >> guardando l’astuccio dell’anello che lei aveva poggiato sul comò:<< Vuoi davvero che io sia tua moglie? >> lui si rialzò di nuovo in piedi prendendo la scatolina e aprendola di nuovo davanti a lei tolse l’anello dalla scatola infilandoglielo al dito:<< Non c’è cosa che desideri di più Margaret Stains, non c’è niente che voglia più di questo >> lei lo guardò sorridendo come se le avessero appena regalato la luna, ci era voluto decisamente troppo ma erano finalmente arrivati a quel momento e niente avrebbe potuto cambiare quell’istante così perfetto:<< Sì Dorian Atelier, sì voglio sposarti >>

 
<< Per i poteri conferitimi dal Ministro della Magia e sotto la presenza di questi testimoni, io vi dichiaro marito e moglie >> poi sorridendo il funzionario del ministero strizzò l’occhio ad Ian:<< Può baciare la sposa >> Dorian guardò per un attimo Pierre e Violet abbracciati e sorridenti accanto a loro poi tornò a concentrare la sua attenzione su Maggie, splendida con quell’abito da cocktail color ghiaccio e i capelli raccolti in una semplice treccia avvicinando le labbra alle sue con un sorriso.


James e Noelle

<< Se non mi dici immediatamente dove stiamo andando James Rhodes giuro che… >> e con la sua solita aria autoritaria Noelle cercò di intimidire il suo neomarito ma la sola reazione che ottenne fu la risata calda di James:<< Oh smettila di far l’arrabbiata, sai che adori le mie sorprese >> << Non mi piace essere bendata e sballottata in giro per Londra come una bambola di pezza, ho ancora addosso l’abito che ho messo per la cena con i tuoi, mi sarebbe piaciuto almeno cambiarmi >> fortunatamente lei era bendata o avrebbe visto il sorriso soddisfatto di James:<< Oh ma ti potrai comodamente cambiare una volta a casa signora Rhodes >> << Non chiamarmi… >> << Mi hai sposato un mese fa Noelle, hai preso il mio cognome, dovevi dirmelo prima se volevi continuare a chiamarti Noelle Jackson >> lei arricciò il naso in una smorfia:<< Mi piace Noelle Rhodes, no mi piace quando tu lo usi per fare il ruffiano >> sentì James mormorare qualcosa poi un suono freddo e metallico, quasi un cigolio…fece ancora un paio di passi poi la mano di James arrivò al suo viso e le sollevò la benda sopra la testa:<< Bene signora Rhodes, siamo arrivati >> << Arrivati dove? >> e Noelle guardò spaesata la piccola casa bianca su due piani:<< Che cosa ci facciamo qui James? >> << Siamo a casa mogliettina cara >> << A casa? >> << Sì, diciamo che vivere nell’ex appartamento da scapolo di mio cognato andava bene all’inizio, ma adesso è ora che cominciamo a costruirci un nostro futuro con una casa nostra >> Noelle guardò la casa e il giardino dove c’era perfino uno splendido ciliegio:<< Casa nostra? Ma James come faremo a pagarla…costerà… >> << Come farò a pagarla amore, è il mio regalo per te, per noi e la vita meravigliosa che avremo insieme >> poi abbracciandola le fece penzolare un mazzo di chiavi davanti al viso:<< Vuoi entrare a vederla? Ho già portato qui tutta la nostra roba >> inaspettatamente lei gli saltò al collo felice:<< Ti amo James Rhodes! Ti amo da morire! >

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Mike e Lilith 

<< Signora Gail >> Lilith si voltò guardando Mike da sopra i propri occhiali da sole:<< Guarda che se non la smetti subito di getto in mezzo al mare e me ne vado >> il bel dottore sorrise:<< Sai come manovrare una barca a vela da sola tesoro? >> Lil sorrise, anche se a Mike quello sembrò più un ghigno minaccioso:<< Qualche maritino premuroso mi ha voluto insegnare…e poi ho sempre la mia bacchetta >> Mike si finse offeso da quelle minacce:<< E ti libereresti di me così amore? Adesso che aspetti nostro figlio? >> Lilith bevve un sorso del suo succo:<< Appunto, di bambino me ne basta uno >> Mike si avvicinò accovacciandosi accanto alla piccola sdraio sul ponte della barca dove era seduta Lilith:<< Facciamo così amore…io smetto di chiamarti signora Gail ma tu mi permetti di controllare come state >> le guance di Lilith divennero rosse un po’ per l’imbarazzo un po’ per la rabbia:<< Abbiamo già fatto questo discorso Michael Jamieson Gail, quando torneremo a Londra andrò al San Mungo, vedrò un guaritore e… >> << Io sono un guaritore e sono tuo marito, perché non posso… >> gli occhi di Lilith lo fulminarono da dietro le lenti degli occhiali:<< Appunto! Sei mio marito e non ho alcuna intenzione di farmi visitare da te, non riuscirei più a guardarti in faccia! Andiamo stangone non farmi arrabbiare! >> alzandosi di nuovo in piedi e alzando le mani arrendendosi Mike annuì piano:<< Come vuoi, quando torneremo a Londra andremo al San Mungo >> poi allontanandosi per andare sotto coperta si voltò per guardarla da sopra la spalla aggiungendo con un sorriso:<< Signora Gail >> riuscì a scansarsi appena per evitare una fattura di Lilith e poi sparì in cambusa chiudendo la porta e cominciando a cercare qualcosa da preparare per il pranzo e per quel delizioso adorabile concentrato di ormoni che era diventata sua moglie da quando aspettava il loro bambino!


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Daniel e Delila 

<< Mamma! Mamma! Vieni a giocare con me? >> e con il suo immancabile sorriso Abby guardò Delila che sedeva sul dondolo all’ombra della tettoia di casa:<< Abby fai la brava, la mamma non può venire a giocare con te adesso, è… >> cercò di spiegare Daniel, ma contro ogni avvertenza Delila era già in piedi e si stava inginocchiando per prendere la bambina tra le braccia:<< Smettila di fare il guastafeste Johnson, sono incinta non moribonda! >> << Aspetti mio figlio Delly, direi che ho tutto il diritto di preoccuparmi >> Delila guardò prima Abby poi lui facendogli la linguaccia come se avesse avuto cinque anni:<< Vuoi preoccuparti per me? Bene allora tienimi d’occhio mentre gioco con Abby, non ho alcuna intenzione di restare su quel dondolo con te che mi soffochi tutto il tempo sono stata chiara? >> Daniel non rispose alzando gli occhi al cielo ma poi le sue labbra si piegarono in un sorriso…era vero che ormai i loro battibecchi erano all’ordine del giorno, ma lui non poteva che essere felice di vedere sua moglie così allegra e spensierata.

Dopo il matrimonio infatti a poco a poco le difese di Delila si erano sciolte come burro, buona parte del merito era anche di quell’angelo di sua figlia che l’aveva adorata dal primo momento…ma lui ora non poteva che essere felice di vedere le donne più importanti della sua vita giocare sull’erba come se fossero state due indiane in un accampamento o due amazzoni che si arrampicavano…un momento arrampicavano sugli alberi? Delila era incinta!

<< Ehi che cosa pensate di fare? Non pensare nemmeno di… >> e con il suo solito fare protettivo Daniel si alzò di corsa per raggiungerle:<< Ma papà! Ci stavamo divertendo tanto >> << La mamma deve stare attenta a quello che fa Abby, non vorrai che il tuo fratellino… >> << Uffa! La mamma ha ragione papà! Sei un guastafeste! >> Daniel alzò gli occhi al cielo scuotendo il capo e sperando con tutto il cuore che almeno il nuovo arrivato fosse maschio, qualcuno doveva ristabilire la parità dei sessi in quella casa o sarebbe stato rovinato!

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Iris e Niko 

<< Ferma! Ferma o non ci riuscirò mai >> << Sono una persona Nikolaj, non uno dei tuoi manichini! >> e incrociando le braccia sul petto e sbuffando Iris si mosse a disagio sullo sgabello di legno dove Niko la stava facendo posare da più di due ore:<< Lo so lyublyu, ma fatto per l’arte, sei così bella e se non finisco prima che la luce cambi… >> << Esistono delle lampade artificiali per questo e poi siamo maghi, ti basterebbe la magia per... >> << La magia e le luci artificiali non hanno lo stesso effetto che ha il sole, non creano la stessa sfumatura dorata sulla tua pelle >> commentò lui continuando a muovere velocemente il carboncino sul blocco:<< Niko…sono mezza nuda e sono due ore che sono in questa stramaledetta posizione, possiamo fare almeno una pausa? Ti prego >> << Ho quasi finito Iridis… >> << L’hai detto anche mezz’ora fa e sono ancora qui >> << Un attimo solo, sposta il braccio un po’ più in alto, passati la mano nei… >> ma le parole di Niko finirono all’aria quando lui si rese conto di quello che Iris stava facendo:<< Lyublyu… >> e guardano la fidanzata che, casualmente ed innocentemente, stava facendo scivolare il lenzuolo con cui lui l’aveva coperta sfiorandosi poi la pelle con il preciso intento di distrarre il novello Michelangelo:<< Ops…scusa…mi deve essere scivolato >> commentò lei guardando l’ammasso di stoffa ammucchiato accanto ai suoi piedi nudi:<< Aspetta…adesso lo raccolgo >> e scendendo con un piccolo saltello dallo sgabello Iris gli diede le spalle abbassandosi poi per raccogliere il telo:<< Donna malefica! >> e lasciando da parte blocco e carboncini Niko si avvicinò a lei prendendola tra le braccia, il bozzetto l’avrebbe finito più tardi!

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Libero e Bunny

<< Signor Nott…l’ambasciatore inglese vorrebbe parlare con lei >> e il suo elfo domestico bussò piano alla porta dello studio:<< Sì George, fallo passare >> l’elfo fece per voltarsi quando una voce femminile lo bloccò:<< George avvisa l’ambasciatore che il signor Nott lo riceverà domani, oggi ha altri impegni >> Libero alzò gli occhi guardando Bunny:<< Ben, non posso non ricevere… >> la ragazza fece spallucce avvicinandosi al mobile bar dello studio del fidanzato:<< L’ambasciatore vuole solo chiederti l’ennesimo prestito di cui la sua ambasciata sembra avere immensamente bisogno, potrà aspettare fino a domani per un tappeto nuovo non credi? >> poi girandosi e guardando l’elfo aggiunse:<< Su George…avanti vai… >> il piccolo servitore guardò verso Libero che annuì brevemente con la testa così quello sparì.

Di nuovo soli Bunny poggiò due bicchieri sulla scrivania in mezzo a loro e borbottò versando una generosa dose di Ogden ad entrambi:<< Vorrei tanto che una volta tanto quell’elfo mi desse retta, vivo anche io in questa casa ma per le questioni importanti lui aspetta sempre che tu… >> Libero sorrise lasciandosi andare sullo schiena della poltrona di pelle:<< Devi capirlo, non sei ancora mia moglie, è normale che per le cose importanti George come tutti gli altri elfi si rivolga al padrone…quando sarai una Nott allora sarai effettivamente la padrona di casa e lui ti ubbidirà ciecamente >> lei fece una smorfia:<< Il succo della questione resta quello Libe: quando? >> << Cosa? >> << Hai firmato un contratto con mia madre in cui ti impegnavi a sposarmi e questo mi sta bene, ma quando hai intenzione di farlo? Quando ci siamo trasferiti qui ci siamo detti di aspettare un po’ ma è quasi un anno e ormai dovremmo… >> la risata di Libero la irritò solamente di più, quando il ragazzo si calmò la guardò fisso negli occhi:<< George >> l’elfo riapparve:<< Signore? >> << George di’ all’ambasciatore Smith che lo raggiungeremo tra poco nel salone principale dell’ambasciata >> l’elfo chinò il capo sparendo poi per eseguire l’ordine:<< Ma aspetta…avevi detto che… >> Libero si alzò da dietro la scrivania raggiungendola:<< Bunny, Bunny, Bunny…cosa deve fare un uomo per farti una sorpresa? >> << Sorpresa? >> domandò lei non capendoci più nulla:<< Viviamo a Roma da quasi un anno è vero…ma noi siamo ancora a tutti gli effetti cittadini inglesi e se vogliamo che il nostro matrimonio sia valido e riconosciuto ovunque dobbiamo fare richiesta… >> lei spalancò gli occhi:<< Richiesta all’ambasciata >> poi fisando quegli occhi scuri che le sorridevano aggiunse:<< Per quello l’ambasciatore è qui >> Libero annuì porgendole il braccio:<< Ora che ti sei rovinata da sola la mia sorpresa Bunny Flecter, vuoi farmi l’onore di seguirmi all’ambasciata e firmare i documenti che ufficializzeranno la nostra unione? >> lei scosse il capo sorridendogli.

Un paio d’ore dopo mentre passeggiavano lungo la strada che dall’ambasciata li avrebbe portati a casa Bunny guardò Libero sorridendo:<< Sarà così per tutta la vita signor Nott? >> << Così come? >> << Tu che decidi e io che ti amo troppo per dirti di no? >> Libe parve pensarci un attimo poi la guardò ridendo:<< Te lo farò sapere signora Nott >>


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La calda brezza del mare la raggiunse dalla finestra lasciata socchiusa facendo muovere le sottili tende di tulle, si girò appena trovando il viso sorridente di suo marito che la guardava:<< Buongiorno mia adorata moglie >> << Buongiorno mio adorato marito >> replicò lei sorridendo e lasciandosi baciare:<< Che cosa vuoi fare oggi ma vie? >> le domandò Ian alzando una mano per accarezzarle i capelli:<< Non fa tanto caldo oggi e c’è un po’ di vento…se andassimo a fare una passeggiata sulla spiaggia? >> Dorian annuì continuando a guardare gli occhi scuri di Maggie:<< Non andremo troppo lontano però d’accordo? Voglio che tu sia vicino a casa se dovesse succedere >> << Siamo in anticipo Ian, mancano ancora un paio di settimane, puoi calmarti >> lui sorrise ancora:<< Va bene, come vuoi tu signora Atelier, come vuoi tu >> poi girandosi per alzarsi aggiunse:<< Vado a preparare la colazione, che cosa vuoi mangiare? >> << Ci sono ancora quelle meravigliose crepes con la marmellata di lamponi di ieri sera? >> Ian scosse la testa:<< No, ma posso sempre preparartele ma vie >> << Sei l’uomo più meraviglioso del mondo >> lui rise mentre si infilava una maglietta:<< Ti amo anche io tesoro…ora però alzati, se aspettiamo troppo farà davvero troppo caldo per uscire >> Maggie annuì e quando Ian uscì dalla piccola camera da letto sorrise facendo per alzarsi dal letto…

<< Dorian! Ian! >> la voce spaventata di Maggie gli fece lasciare la ciotola dove stava mescolando latte e uova e correre immediatamente da lei:<< Marg… >> << Tu e la tua boccaccia! >> notando la piccola pozza d’acqua sotto ai piedi di Maggie Ian sorrise poi avvicinandosi a lei la prese tra le braccia rimettendola a letto:<< Ora stai tranquilla…andrà tutto bene… >> <<È già come suo padre, in anticipo come te…nostro figlio ti assomiglia già… >> << Maggie non credo che… >> << Zitto ok?! Non è ancora nato e già avete fatto coalizione >> Ian non proferì più parola ma cominciò ad accarezzare i capelli della moglie.

Dopo un paio d’ore in cui le contrazioni si erano ravvicinate Ian si spostò dal fianco di Maggie:<< Dovrei andare a chiamare qualcuno, forse Yanna potrebbe… >> << Non provare a muoverti da qui…non provare a lasciarmi sola Dorian Atelier o… >> << Ma Margaret io non posso… >> << Manda un patronus a Violet, lei e Pierre sono in vacanza a Marsiglia, solo loro e te, non voglio nessuno >>


Altre tre ore dopo incredulo Dorian aiutò sua cognata e Yanna, miracolosamente chiamata all’ultimo secondo, a far venire al mondo un piccolo fagottino urlante e sporco di sangue.

<< Allora? >> domandò Maggie sfinita mentre Pierre le passava un panno umido sulla fronte:<< È una femmina signora…è una bambina >> Maggie alzò gli occhi verso Ian:<< Dorian…Ian… >> lui prese un asciugamano pulito e vi avvolse la bambina pulendole poi il visino e avvicinandosi a lei mentre Pierre si avvicinava a Violet:<< Guardala…è perfetta... >> commentò il neopapà con un gran sorriso mentre gli occhi di Maggie si perdevano dietro a quella creaturina che faceva piccoli versetti e si muoveva ancora alla cieca sentendo il calore di suoi genitori:<< Sì, è perfetta >> mormorò Maggie cercando di non piangere:<< Come volete chiamarla? >> domandò Vi avvicinandosi per guardare la nipote:<< Non ci avevamo ancora… >> fece per dire Ian, ma Maggie come sempre lo sorprese:<< Adele, Adele Elodie Atelier >> sentendo il nome di sua madre e quello di sua nonna Dorian alzò gli occhi su di lei:<< Sei sicura? >> lei annuì:<< Più che sicura se lei sarà forte metà delle donne di cui porta il nome >> << Lo sarà sicuramente… >> Maggie sorrise guardando ancora la figlia poi sollevando gli occhi su suo marito aggiunse decisa:<< Ian, so che non vuoi sentirmelo dire, ma è il momento di tornare a casa >>

Era un caldo giorno di inizio agosto quando cinque gufi raggiunsero le loro destinazioni: Mosca, Roma, Londra, una barca nel mezzo dei mari della Polinesia, la campagna del Sussex…

Ognuno di loro con una busta color crema nel becco, ognuno di loro con lo stesso identico messaggio, anzi invito…


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Questo è l'ultimo capitolo vero e proprio, il prossimo sarà l'epilogo che in pratica è ricollegato alla fine del capitolo 28 quando Frankie e Leila vengono chiamati nell'ufficio di Isaac...




   
 
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