Buona lettura
A
quelle parole Ian rimase immobile con la mano che scorreva sul piccolo
tavolo
bianco del monolocale e alzò i grandi occhi blu su di lei
mentre un caldo
sorriso gli si apriva sul viso:<< Dici davvero?
>> Maggie rimase
ferma ma la sua testa annuì
impercettibilmente:<< Da quanto lo sai?
>> le domandò allora mettendosi dritto e
guardandola, faceva quasi paura
al suo piccolo cuore impazzito per quanto era calmo…sapeva
che Ian era un uomo
dal grande autocontrollo ma aveva anche visto il fuoco e
l’uragano dietro al
muro di ghiaccio e non sapeva quale dei due avrebbe dovuto affrontare
in quel
momento.
<<
Da un qualche settimana più o meno >>
mormorò a mezza voce:<< Da
quanto sai che aspetti mio figlio, Margaret? >> poi
avvicinandosi ancora
aggiunse:<< Perché è per questo che
me lo stai dicendo vero? Perché è mio
figlio >> gli occhi di lei lo
fulminarono:<< Certo che è tuo, di
chi dovrebbe essere? Non sono una che va con il…
>> ma le labbra di
Dorian sulle sue le impedirono di continuare:<< Dimmi
solo da quanto lo
sai amore mio >> << Un mese…sei
settimane… >> << Non me
lo avresti mai detto se non fossi piombato qui? >>
<< Io non…non lo
so…Ian è tuo figlio ma io…
>> lui le accarezzò i capelli e a Maggie
sembrò di essere tornata a quei primi giorni
d’amore in cui il loro mondo era
perfetto ed esistevano solamente loro due, persi ed innamorati come
bambini:<<
Ma tu volevi che io tornassi da te per amore e non per dovere
>> lei annuì
con gli occhi lucidi e le labbra serrate mentre guardava Dorian
lasciarle il
viso e fare la cosa più dolce che un uomo avrebbe mai potuto
fare.
Atelier
si inginocchiò sul pavimento, vista la loro differenza di
altezza il suo viso
era esattamente in linea con la pancia di Margaret, la
guardò per una frazione
di secondo poi le sollevò il maglioncino scoprendole la
pancia ancora troppo
piatta perché si notasse qualcosa e poggiando le labbra su
quella pelle chiara
sorrise, Maggie fece per dire qualcosa ma Ian la bloccò e
continuando a fissare
la sua pancia cominciò a parlare:<< Ti chiedo
scusa mon ange, tu non hai
colpa di quello che è successo e a causa della
stupidità di tuo padre hai rischiato
di non conoscerlo mai…non so se sia un bene che io sia qui
ora; non c’è altro
posto dove vorrei essere ma non so se me lo merito davvero e se tua
madre avrà
la forza di perdonarmi e volermi ancora al suo fianco >>
Maggie fece per
dire qualcosa ma lui non la lasciò fare:<< Mi
sono chiesto tante volte
come sarei stato come padre, qualche volta in più da quando
una bellissima Tassorosso
ha invaso ma mia vita ma nonostante tutto sono giunto sempre alla
stessa
conclusione: ho paura mon petit, ho paura di sbagliare come ho
sbagliato con
tua madre, non per cattiveria certo ma per il troppo
amore…sono un uomo che non
ha mezze misure e purtroppo il mio amore per voi è sopra ad
ogni cosa, farò
qualsiasi cosa per te e per la tua mamma ma vie, farò
qualsiasi cosa pur di
avervi sempre nella mia vita se voi me lo
permetterete…prometto di impegnarmi
per renderti il bambino più felice del mondo, prometto che
sarò un padre di cui
andrai orgoglioso, sarò qui per te in ogni momento della tua
vita mon amour,
sempre e per sempre qualsiasi cosa accada >> incapace di
stare ancora
zitta Maggie alzò il viso di Dorian verso il
suo:<< E noi saremo sempre
qui con te Ian…sempre e per sempre >> gli
occhi di Dorian erano lucidi
anche se lui non avrebbe mai ammesso che quelle erano lacrime, fece per
alzarsi
quando un piccolo singulto di Maggie lo
bloccò:<< Che cosa c’è?
Che cos’hai?
>> lei abbassò gli occhi e la sua mano e
quella di Ian toccarono lo
stesso punto dove si intravedeva una piccola sporgenza:<<
Il bimbo…ha…ha…
>> Ian la guardò perplesso:<<
Non l’aveva mai fatto prima? >>
lei scosse la testa:<< No, avevo provato a parlargli
tante volte ma non
si era mai mosso >> le dita di Ian sfiorarono la pelle di
Maggie:<<
Je t’aime mon ange…je t’aime…
>> di nuovo il bambino si agitò e Maggie
sorrise mentre lacrime di gioia le rigavano il viso:<<
Gli piace il suono
della tua voce >> Ian scosse il capo:<< Gli
piace che i suoi
genitori siano di nuovo insieme >> poi sollevando ancora
gli occhi verso
Maggie aggiunse piano:<< Mi sposerai Margaret? So di non
avere il diritto
di chiedertelo ma ti amo, ti amo e se passo un altro istante della mia
vita
lontano da te non so cosa potrei fare >> guardando
l’astuccio dell’anello
che lei aveva poggiato sul comò:<< Vuoi
davvero che io sia tua moglie?
>> lui si rialzò di nuovo in piedi prendendo
la scatolina e aprendola di
nuovo davanti a lei tolse l’anello dalla scatola
infilandoglielo al dito:<<
Non c’è cosa che desideri di più
Margaret Stains, non c’è niente che voglia
più
di questo >> lei lo guardò sorridendo come se
le avessero appena regalato
la luna, ci era voluto decisamente troppo ma erano finalmente arrivati
a quel
momento e niente avrebbe potuto cambiare quell’istante
così perfetto:<< Sì
Dorian Atelier, sì voglio sposarti >>
<<
Per i poteri conferitimi dal Ministro della Magia e sotto la presenza
di questi
testimoni, io vi dichiaro marito e moglie >> poi
sorridendo il funzionario
del ministero strizzò l’occhio ad
Ian:<< Può baciare la sposa >>
Dorian
guardò per un attimo Pierre e Violet abbracciati e
sorridenti accanto a loro
poi tornò a concentrare la sua attenzione su Maggie,
splendida con quell’abito
da cocktail color ghiaccio e i capelli raccolti in una semplice treccia
avvicinando
le labbra alle sue con un sorriso.
James e Noelle
<<
Se non mi dici immediatamente dove stiamo andando James Rhodes giuro
che…
>> e con la sua solita aria autoritaria Noelle
cercò di intimidire il suo
neomarito ma la sola reazione che ottenne fu la risata calda di
James:<< Oh
smettila di far l’arrabbiata, sai che adori le mie sorprese
>> << Non
mi piace essere bendata e sballottata in giro per Londra come una
bambola di
pezza, ho ancora addosso l’abito che ho messo per la cena con
i tuoi, mi
sarebbe piaciuto almeno cambiarmi >> fortunatamente lei
era bendata o
avrebbe visto il sorriso soddisfatto di James:<< Oh ma ti
potrai
comodamente cambiare una volta a casa signora Rhodes >>
<< Non
chiamarmi… >> << Mi hai sposato
un mese fa Noelle, hai preso il mio
cognome, dovevi dirmelo prima se volevi continuare a chiamarti Noelle
Jackson
>> lei arricciò il naso in una
smorfia:<< Mi piace Noelle Rhodes,
no mi piace quando tu lo usi per fare il ruffiano >>
sentì James
mormorare qualcosa poi un suono freddo e metallico, quasi un
cigolio…fece
ancora un paio di passi poi la mano di James arrivò al suo
viso e le sollevò la
benda sopra la testa:<< Bene signora Rhodes, siamo
arrivati >>
<< Arrivati dove? >> e Noelle
guardò spaesata la piccola casa
bianca su due piani:<< Che cosa ci facciamo qui James?
>> <<
Siamo a casa mogliettina cara >> << A casa?
>> << Sì,
diciamo che vivere nell’ex appartamento da scapolo di mio
cognato andava bene
all’inizio, ma adesso è ora che cominciamo a
costruirci un nostro futuro con una
casa nostra >> Noelle guardò la casa e il
giardino dove c’era perfino uno
splendido ciliegio:<< Casa nostra? Ma James come faremo a
pagarla…costerà…
>> << Come farò a pagarla amore,
è il mio regalo per te, per noi e
la vita meravigliosa che avremo insieme >> poi
abbracciandola le fece
penzolare un mazzo di chiavi davanti al viso:<< Vuoi
entrare a vederla? Ho
già portato qui tutta la nostra roba >>
inaspettatamente lei gli saltò al
collo felice:<< Ti amo James Rhodes! Ti amo da morire!
>
Mike e Lilith
<<
Signora Gail >> Lilith si voltò guardando Mike
da sopra i propri occhiali
da sole:<< Guarda che se non la smetti subito di getto in
mezzo al mare e
me ne vado >> il bel dottore sorrise:<< Sai
come manovrare una
barca a vela da sola tesoro? >> Lil sorrise, anche se a
Mike quello
sembrò più un ghigno minaccioso:<<
Qualche maritino premuroso mi ha
voluto insegnare…e poi ho sempre la mia bacchetta
>> Mike si finse offeso
da quelle minacce:<< E ti libereresti di me
così amore? Adesso che aspetti
nostro figlio? >> Lilith bevve un sorso del suo
succo:<< Appunto,
di bambino me ne basta uno >> Mike si avvicinò
accovacciandosi accanto
alla piccola sdraio sul ponte della barca dove era seduta
Lilith:<<
Facciamo così amore…io smetto di chiamarti
signora Gail ma tu mi permetti di
controllare come state >> le guance di Lilith divennero
rosse un po’ per
l’imbarazzo un po’ per la rabbia:<<
Abbiamo già fatto questo discorso
Michael Jamieson Gail, quando torneremo a Londra andrò al
San Mungo, vedrò un
guaritore e… >> << Io sono un
guaritore e sono tuo marito, perché non
posso… >> gli occhi di Lilith lo fulminarono
da dietro le lenti degli
occhiali:<< Appunto! Sei mio marito e non ho alcuna
intenzione di farmi
visitare da te, non riuscirei più a guardarti in faccia!
Andiamo stangone non
farmi arrabbiare! >> alzandosi di nuovo in piedi e
alzando le mani arrendendosi
Mike annuì piano:<< Come vuoi, quando
torneremo a Londra andremo al San
Mungo >> poi allontanandosi per andare sotto coperta si
voltò per
guardarla da sopra la spalla aggiungendo con un
sorriso:<< Signora Gail
>> riuscì a scansarsi appena per evitare una
fattura di Lilith e poi
sparì in cambusa chiudendo la porta e cominciando a cercare
qualcosa da
preparare per il pranzo e per quel delizioso adorabile concentrato di
ormoni
che era diventata sua moglie da quando aspettava il loro bambino!
Daniel e Delila
<<
Mamma! Mamma! Vieni a giocare con me? >> e con il suo
immancabile sorriso
Abby guardò Delila che sedeva sul dondolo
all’ombra della tettoia di
casa:<< Abby fai la brava, la mamma non può
venire a giocare con te
adesso, è… >> cercò di
spiegare Daniel, ma contro ogni avvertenza Delila
era già in piedi e si stava inginocchiando per prendere la
bambina tra le
braccia:<< Smettila di fare il guastafeste Johnson, sono
incinta non
moribonda! >> << Aspetti mio figlio Delly,
direi che ho tutto il
diritto di preoccuparmi >> Delila guardò prima
Abby poi lui facendogli la
linguaccia come se avesse avuto cinque anni:<< Vuoi
preoccuparti per me? Bene
allora tienimi d’occhio mentre gioco con Abby, non ho alcuna
intenzione di
restare su quel dondolo con te che mi soffochi tutto il tempo sono
stata
chiara? >> Daniel non rispose alzando gli occhi al cielo
ma poi le sue
labbra si piegarono in un sorriso…era vero che ormai i loro
battibecchi erano
all’ordine del giorno, ma lui non poteva che essere felice di
vedere sua moglie
così allegra e spensierata.
Dopo
il matrimonio infatti a poco a poco le difese di Delila si erano
sciolte come
burro, buona parte del merito era anche di quell’angelo di
sua figlia che l’aveva
adorata dal primo momento…ma lui ora non poteva che essere
felice di vedere le
donne più importanti della sua vita giocare
sull’erba come se fossero state due
indiane in un accampamento o due amazzoni che si
arrampicavano…un momento
arrampicavano sugli alberi? Delila era incinta!
<<
Ehi che cosa pensate di fare? Non pensare nemmeno di…
>> e con il suo
solito fare protettivo Daniel si alzò di corsa per
raggiungerle:<< Ma
papà! Ci stavamo divertendo tanto >>
<< La mamma deve stare attenta
a quello che fa Abby, non vorrai che il tuo fratellino…
>> << Uffa!
La mamma ha ragione papà! Sei un guastafeste!
>> Daniel alzò gli occhi al
cielo scuotendo il capo e sperando con tutto il cuore che almeno il
nuovo
arrivato fosse maschio, qualcuno doveva ristabilire la
parità dei sessi in
quella casa o sarebbe stato rovinato!
Iris e Niko
<<
Ferma! Ferma o non ci riuscirò mai >>
<< Sono una persona Nikolaj,
non uno dei tuoi manichini! >> e incrociando le braccia
sul petto e
sbuffando Iris si mosse a disagio sullo sgabello di legno dove Niko la
stava
facendo posare da più di due ore:<< Lo so
lyublyu, ma fatto per l’arte,
sei così bella e se non finisco prima che la luce
cambi… >> <<
Esistono delle lampade artificiali per questo e poi siamo maghi, ti
basterebbe
la magia per... >> << La magia e le luci
artificiali non hanno lo
stesso effetto che ha il sole, non creano la stessa sfumatura dorata
sulla tua
pelle >> commentò lui continuando a muovere
velocemente il carboncino sul
blocco:<< Niko…sono mezza nuda e sono due ore
che sono in questa
stramaledetta posizione, possiamo fare almeno una pausa? Ti prego
>>
<< Ho quasi finito Iridis… >>
<< L’hai detto anche mezz’ora
fa e sono ancora qui >> << Un attimo solo,
sposta il braccio un po’
più in alto, passati la mano nei…
>> ma le parole di Niko finirono all’aria
quando lui si rese conto di quello che Iris stava
facendo:<< Lyublyu…
>> e guardano la fidanzata che, casualmente ed
innocentemente, stava
facendo scivolare il lenzuolo con cui lui l’aveva coperta
sfiorandosi poi la
pelle con il preciso intento di distrarre il novello
Michelangelo:<< Ops…scusa…mi
deve essere scivolato >> commentò lei
guardando l’ammasso di stoffa
ammucchiato accanto ai suoi piedi nudi:<<
Aspetta…adesso lo raccolgo
>> e scendendo con un piccolo saltello dallo sgabello
Iris gli diede le
spalle abbassandosi poi per raccogliere il telo:<< Donna
malefica!
>> e lasciando da parte blocco e carboncini Niko si
avvicinò a lei
prendendola tra le braccia, il bozzetto l’avrebbe finito
più tardi!
Libero e Bunny
<<
Signor Nott…l’ambasciatore inglese vorrebbe
parlare con lei >> e il suo elfo
domestico bussò piano alla porta dello
studio:<< Sì George, fallo passare
>> l’elfo fece per voltarsi quando una voce
femminile lo bloccò:<<
George avvisa l’ambasciatore che il signor Nott lo
riceverà domani, oggi ha
altri impegni >> Libero alzò gli occhi
guardando Bunny:<< Ben, non
posso non ricevere… >> la ragazza fece
spallucce avvicinandosi al mobile
bar dello studio del fidanzato:<<
L’ambasciatore vuole solo chiederti l’ennesimo
prestito di cui la sua ambasciata sembra avere immensamente bisogno,
potrà
aspettare fino a domani per un tappeto nuovo non credi?
>> poi girandosi
e guardando l’elfo aggiunse:<< Su
George…avanti vai… >> il piccolo
servitore guardò verso Libero che annuì
brevemente con la testa così quello
sparì.
Di
nuovo soli Bunny poggiò due bicchieri sulla scrivania in
mezzo a loro e
borbottò versando una generosa dose di Ogden ad
entrambi:<< Vorrei tanto
che una volta tanto quell’elfo mi desse retta, vivo anche io
in questa casa ma
per le questioni importanti lui aspetta sempre che tu…
>> Libero sorrise
lasciandosi andare sullo schiena della poltrona di
pelle:<< Devi capirlo,
non sei ancora mia moglie, è normale che per le cose
importanti George come
tutti gli altri elfi si rivolga al padrone…quando sarai una
Nott allora sarai
effettivamente la padrona di casa e lui ti ubbidirà
ciecamente >> lei
fece una smorfia:<< Il succo della questione resta quello
Libe: quando?
>> << Cosa? >>
<< Hai firmato un contratto con mia
madre in cui ti impegnavi a sposarmi e questo mi sta bene, ma quando
hai
intenzione di farlo? Quando ci siamo trasferiti qui ci siamo detti di
aspettare
un po’ ma è quasi un anno e ormai
dovremmo… >> la risata di Libero la
irritò solamente di più, quando il ragazzo si
calmò la guardò fisso negli
occhi:<< George >> l’elfo
riapparve:<< Signore? >>
<< George di’ all’ambasciatore Smith
che lo raggiungeremo tra poco nel
salone principale dell’ambasciata >>
l’elfo chinò il capo sparendo poi
per eseguire l’ordine:<< Ma
aspetta…avevi detto che… >> Libero
si alzò
da dietro la scrivania raggiungendola:<< Bunny, Bunny,
Bunny…cosa deve
fare un uomo per farti una sorpresa? >> <<
Sorpresa? >>
domandò lei non capendoci più
nulla:<< Viviamo a Roma da quasi un anno è
vero…ma noi siamo ancora a tutti gli effetti cittadini
inglesi e se vogliamo
che il nostro matrimonio sia valido e riconosciuto ovunque dobbiamo
fare
richiesta… >> lei spalancò gli
occhi:<< Richiesta all’ambasciata
>> poi fisando quegli occhi scuri che le sorridevano
aggiunse:<<
Per quello l’ambasciatore è qui >>
Libero annuì porgendole il
braccio:<< Ora che ti sei rovinata da sola la mia
sorpresa Bunny Flecter,
vuoi farmi l’onore di seguirmi all’ambasciata e
firmare i documenti che
ufficializzeranno la nostra unione? >> lei scosse il capo
sorridendogli.
Un
paio d’ore dopo mentre passeggiavano lungo la strada che
dall’ambasciata li
avrebbe portati a casa Bunny guardò Libero
sorridendo:<< Sarà così per tutta
la vita signor Nott? >> << Così
come? >> << Tu che
decidi e io che ti amo troppo per dirti di no? >> Libe
parve pensarci un
attimo poi la guardò ridendo:<< Te lo
farò sapere signora Nott >>
La
calda brezza del mare la raggiunse dalla finestra lasciata socchiusa
facendo
muovere le sottili tende di tulle, si girò appena trovando
il viso sorridente
di suo marito che la guardava:<< Buongiorno mia adorata
moglie >>
<< Buongiorno mio adorato marito >>
replicò lei sorridendo e
lasciandosi baciare:<< Che cosa vuoi fare oggi ma vie?
>> le
domandò Ian alzando una mano per accarezzarle i
capelli:<< Non fa tanto
caldo oggi e c’è un po’ di
vento…se andassimo a fare una passeggiata sulla
spiaggia? >> Dorian annuì continuando a
guardare gli occhi scuri di
Maggie:<< Non andremo troppo lontano però
d’accordo? Voglio che tu sia
vicino a casa se dovesse succedere >> <<
Siamo in anticipo Ian,
mancano ancora un paio di settimane, puoi calmarti >> lui
sorrise
ancora:<< Va bene, come vuoi tu signora Atelier, come
vuoi tu >>
poi girandosi per alzarsi aggiunse:<< Vado a preparare la
colazione, che
cosa vuoi mangiare? >> << Ci sono ancora
quelle meravigliose crepes
con la marmellata di lamponi di ieri sera? >> Ian scosse
la
testa:<< No, ma posso sempre preparartele ma vie
>> << Sei l’uomo
più meraviglioso del mondo >> lui rise mentre
si infilava una
maglietta:<< Ti amo anche io tesoro…ora
però alzati, se aspettiamo troppo
farà davvero troppo caldo per uscire >> Maggie
annuì e quando Ian uscì
dalla piccola camera da letto sorrise facendo per alzarsi dal
letto…
<<
Dorian! Ian! >> la voce spaventata di Maggie gli fece
lasciare la ciotola
dove stava mescolando latte e uova e correre immediatamente da
lei:<<
Marg… >> << Tu e la tua
boccaccia! >> notando la piccola
pozza d’acqua sotto ai piedi di Maggie Ian sorrise poi
avvicinandosi a lei la
prese tra le braccia rimettendola a letto:<< Ora stai
tranquilla…andrà
tutto bene… >> <<È
già come suo padre, in anticipo come te…nostro
figlio ti assomiglia già… >>
<< Maggie non credo che… >>
<< Zitto ok?! Non è ancora nato e
già avete fatto coalizione >> Ian
non proferì più parola ma cominciò ad
accarezzare i capelli della moglie.
Dopo
un paio d’ore in cui le contrazioni si erano ravvicinate Ian
si spostò dal
fianco di Maggie:<< Dovrei andare a chiamare qualcuno,
forse Yanna potrebbe…
>> << Non provare a muoverti da
qui…non provare a lasciarmi sola Dorian
Atelier o… >> << Ma Margaret io
non posso… >> << Manda
un patronus a Violet, lei e Pierre sono in vacanza a Marsiglia, solo
loro e
te, non voglio nessuno >>
Altre
tre ore dopo incredulo Dorian aiutò sua cognata e Yanna,
miracolosamente
chiamata all’ultimo secondo, a far venire al mondo un piccolo
fagottino urlante
e sporco di sangue.
<<
Allora? >> domandò Maggie sfinita mentre
Pierre le passava un panno umido
sulla fronte:<< È una femmina
signora…è una bambina >> Maggie
alzò
gli occhi verso Ian:<< Dorian…Ian…
>> lui prese un asciugamano
pulito e vi avvolse la bambina pulendole poi il visino e avvicinandosi
a lei
mentre Pierre si avvicinava a Violet:<<
Guardala…è perfetta... >>
commentò
il neopapà con un gran sorriso mentre gli occhi di Maggie si
perdevano dietro a
quella creaturina che faceva piccoli versetti e si muoveva ancora alla
cieca
sentendo il calore di suoi genitori:<< Sì,
è perfetta >> mormorò
Maggie cercando di non piangere:<< Come volete chiamarla?
>>
domandò Vi avvicinandosi per guardare la
nipote:<< Non ci avevamo ancora…
>> fece per dire Ian, ma Maggie come sempre lo
sorprese:<< Adele,
Adele Elodie Atelier >> sentendo il nome di sua madre e
quello di sua
nonna Dorian alzò gli occhi su di lei:<< Sei
sicura? >> lei
annuì:<< Più che sicura se lei
sarà forte metà delle donne di cui porta
il nome >> << Lo sarà
sicuramente… >> Maggie sorrise guardando
ancora la figlia poi sollevando gli occhi su suo marito aggiunse
decisa:<< Ian, so che non vuoi sentirmelo dire, ma
è il momento di tornare a casa >>
Era
un caldo giorno di inizio agosto quando cinque gufi raggiunsero le loro
destinazioni: Mosca, Roma, Londra, una barca nel mezzo dei mari della
Polinesia,
la campagna del Sussex…
Ognuno
di loro con una busta color crema nel becco, ognuno di loro con lo
stesso
identico messaggio, anzi invito…
Grimilde's
Questo è l'ultimo capitolo vero e proprio, il prossimo sarà l'epilogo che in pratica è ricollegato alla fine del capitolo 28 quando Frankie e Leila vengono chiamati nell'ufficio di Isaac...