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Autore: memole_88    26/01/2017    1 recensioni
La notte di capodanno,una serata in discoteca,musica alta,alcool,corpi che si scontrano..
Volti che non hai mai visto e che con ogni probabilità non rivedrai più,fino a che due paia di occhi non si incontrano di nuovo e danno vita ad una danza tutta loro,cullati dalla musica dei propri cuori.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando rientriamo in sala mi sento un po' meglio.
Non nego che l'incontro con Marco non mi abbia lasciato i segni addosso, ma ho deciso comunque di godermi la serata, perché in fondo è l'ultimo dell'anno e me lo merito!
Mentre raggiungiamo le nostre amiche al tavolo noto che il privé si è notevolmente riempito e che c'è un gruppetto di ragazzi che le assedia.
Arrivate anche noi questi aprono il cerchio e, dopo essersi presentati, continuano la loro opera di abbordaggio.
Silvia si stampa in faccia il suo sorriso migliore, segno che uno di questi ha già destato la sua attenzione, e comincia a ciarlare come suo solito, intrattenendo tutti, mentre io prendo il mio drink dalle mani di Giulia e mi defilo, sedendomi al divanetto ed isolandomi nei miei pensieri.
"Non si sta pensierosi a capodanno" mi sento dire all'orecchio ad un certo punto.
Volto lo sguardo e mi ritrovo davanti un paio di occhi verdi che mi fissano.
"Mi sto solo riposando un po' " rispondo senza troppa voglia, e spero che lui capisca che non è aria.
"Come hai detto che ti chiami tu?" mi chiede invece.
Dio, ma perché non capiscono mai niente? mi domando io...
Faccio un sorriso forzato e mi presento di nuovo a occhi verdi, che scopro chiamarsi Filippo, e andiamo avanti a chiacchierare per un po', mentre cerco di essere il meno antipatica possibile, perché in fondo questo poveretto non c'entra niente con le mie paturnie, e scopro che i genitori hanno un ristorante e che lui l'estate lavora sulle barche, anche se non ho ben capito che fa.
Quando mi rendo conto che non ne posso più di sentirlo farneticare mi alzo e, prendendolo per mano, inizio a ballare con lui.
Non so cosa mi stia prendendo, di solito non sono una che da confidenza alla gente o che si mette a ballare col primo che passa, ma sarà per l'alcol, che credo a questo punto abbia iniziato a scorrermi nelle vene al posto del sangue, sarà che sono arrabbiata, che in un certo senso mi voglio vendicare, ma comunque continuo a strusciarmi su questo povero ragazzo fino a che non sento una scarica elettrica percorrere la mia spina dorsale.
Con nonchalance mi giro, dando le spalle a Filippo, ed eccolo li, dall'altra parte della sala, con le fiamme negli occhi, lo sguardo più incazzato che gli abbia mai visto, che mi fissa mentre stringe il bicchiere che ha in mano.
I miei occhi non riescono a staccarsi dai suoi, che mi guardano di rimando come a volermi trafiggere, e tutto intorno a me si fa sfocato, cominciano a tremarmi le gambe e a mancarmi l'aria.
"Tutto bene?" mi chiede Filippo, che avveo persino dimenticato fosse dietro di me.
"Si, scusa vado un attimo in bagno" e recuperata la mia borsa scappo da li e da quegli occhi.
  
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