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Autore: hexleviosa    27/01/2017    4 recensioni
[ La storia comincia direttamente dopo la 4x09 e man mano che andrà avanti terrà conto anche di possibili avvenimenti delle puntate successive. ]
Felicity viene trasportata con urgenza allo Starling General Hospital, dove viene operata per rimuovere il proiettile. Le cose sembrano andare per il meglio, finché Oliver e Donna non sono costretti a prendere una decisione che influirà sul futuro di Felicity. I segreti si accumuleranno e la situazione diverrà insostenibile, quando Green Arrow dovrà lottare per salvare la sua relazione, tenendo nascosto il suo stesso figlio, e per proteggere la donna che ama da se stesso e da colui che si scoprirà essere niente meno che il padre di lei.
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Ricordati che ti amo

Capitolo XIII

 

 

Il rientro a casa era stato più traumatico del previsto.

Quella mattina aveva mangiato velocemente la ciambella al cioccolato e bevuto avidamente il cappuccino che Oliver le aveva portato di nascosto dalla sua caffetteria preferita. In realtà le avevano sconsigliato di bere caffeina, visto che le sue proprietà eccitanti avrebbero potuto contrastare gli effetti degli antidolorifici, ma dopo tutti quei giorni di astinenza ne aveva davvero bisogno.

<< E quello cos’è? >> si ritrovò a chiedere, non appena vide Oliver tirare fuori dal borsone un vestito in oro brillante estremamente corto e soprattutto estremamente non indicato per la situazione.

<< Scusa >> la guardò dispiaciuto << Non avevo calcolato i rischi che comportava mandare tua madre a prenderti un cambio >>.

In effetti da Donna non ci si sarebbe potuto aspettare nulla di diverso.

<< Vuoi che vada… >> Oliver stava per proporsi di andare a prenderle qualcosa di più adatto, ma Felicity lo interruppe scuotendo la testa.

<< No, non è necessario. Mi cambierò non appena arriveremo a casa >>.

Lui replicò con un “Ok” e si appresto ad aiutarla a cambiarsi. Per quanto poco adatto fosse il vestito scelto da Donna furono entrambi sollevati di vederla indossare qualcosa di diverso dall’orribile fantasia della camicia da notte dell’ospedale.

Era seduta sul bordo del letto con le gambe a penzoloni. Oliver, davanti a lei, le aveva già tirato su la cerniera e le stava ora abbassando la gonna del vestito lungo le cosce, quand’ecco che una piccola furia castana fece irruzione nella stanza.

<< Thea! >> la rimproverò Oliver.

<< Grata di non essere entrata un secondo prima! >> replicò lei con fare malizioso, facendo arrossire Felicity e ridacchiare suo fratello.

<< Siete proprio fatti della stessa pasta voi Queen >> li riprese alzando gli occhi al cielo.

Ma la leggerezza di quel momento fu facilmente spazzata via.

Felicity si rabbuiò non appena vide la sedia a rotelle entrare nella sua stanza d’ospedale. Sapevano che quel momento sarebbe arrivato prima o poi, ma nonostante si fossero preparati all’idea non sarebbe stato facile abituarsi.

<< Sono venuta a portarvi questa, vi servirà per andarvene >> sorrise l’infermiera
<< Ricordatevi quando passate dalla receptionist di lasciare un’ultima firma per le dimissioni. Ora vi lascio soli, se avete delle domande chiamatemi pure >>.


 

Il rimorso per qualcosa di non fatto. Il pentimento delle proprie azioni. L’angoscia della consapevolezza che un solo secondo vissuto in maniera diversa, una sola scelta aveva cambiato le loro vite irrimediabilmente. E soprattutto aveva sconvolto la vita della persona che più amava su questa terra. Quei sentimenti avrebbero avuto la meglio su di lui, avrebbero dettato il suo comportamento d’ora in avanti. E Oliver ne era consapevole, ma non aveva abbastanza forza per far sì che la sua volontà non fosse spazzata via da quelle emozioni.

<< Speedy >> non appena la sorella si girò verso di lui, le lanciò le chiavi della macchina, che ella prese prontamente al volo.

<< Puoi portare la sedia a rotelle in macchina? Noi arriviamo subito >>.

<< Ma… >> fece per interromperlo lei.

<< Puoi. Portarla. In macchina? >> ripeté più bruscamente di quanto in realtà non volesse.

Thea fece quanto gli aveva chiesto e uscì dalla stanza senza replicare, lasciandoli soli.

Felicity sospirò rumorosamente e quando Oliver si girò la sorprese a guardarlo. Ma voltò subito il capo e lui capì che era per non mostrargli che gli occhi le erano diventati lucidi.

Si chinò sul borsone per prenderle le scarpe e quando lo fece si pentì seriamente di aver lasciato che Donna si occupasse del cambio.

<< Ma vorrai scherzare! >> esclamò Felicity.

Oliver stava infatti tenendo in mano un paio di decoltè tacco 12, rigorosamente leopardate.

<< Ti prego promettimi che la prossima volta manderai Thea, Laurel, Lyla o John a prendermi i vestiti. Diamine piuttosto vacci tu ma non, NON farlo fare mai più a mia mamma >> lo minacciò puntandogli contro l’indice, con fare accusativo.

<< E tu promettimi di fare in modo che non ci sia una prossima volta >> replicò più serio che scherzoso.

<< Touchè! >>

Mentre le infilava le scarpe la sentì ridacchiare e alzò lo sguardo verso di lei.

<< Che c’è >> le chiese sorridendo a sua volta.

<< Niente, è colo che tutto ciò fa molto Cenerentola >>.

Oliver scosse la testa rassegnato, ma in cuor suo lieto: certe cose non sarebbero mai cambiate.

<< Non che io sia proprio il principe Azzurro >> constatò rialzandosi in piedi.

<< No, sei meglio >> fece lei sorniona.

Oliver si chinò su di lei ma, proprio prima di baciarla, la afferrò dietro la schiena e sotto le gambe e la prese in braccio, facendole scappare un strillo per la sorpresa. Sola una volta che si trovò tra le sue braccia le regalò un bacio a stampo.

<< Sai cosa mi ricorda questo invece? >> chiese lui stavolta, mentre si dirigeva verso la porta ed imboccava il corridoio << Biancaneve >>.

Felicity lo guardò sorridendo interrogativa.

<< Che c’è? Devo ricordarti Thea?
Mi ha fatto passare tutta la mia infanzia tra principesse e Barbie, non mi sorprenderebbe essere più esperto di te in materia >>.

<< Anche perché l’unica volta che mia mamma mi ha regalato una videocassetta delle principesse io l’ho smontata per capire come funzionasse >>.

Risero entrambi. Insieme. Perchè anche se non accadeva molto spesso, erano quelli i loro momenti preferiti: quando si ritrovavano loro due soli e si ritrovavano a ridere delle più piccole cose.


 


 

La fece sedere su una delle sedie di fronte al bancone della reception prima di andare verso l’infermiera a richiedere gli ultimi fogli delle dimissioni.

<< Dovrei firmare gli ultimi documenti per le dimissioni di
Felicity Megan Smoak >>.

L’infermiera lo guardò con lo sguardo critico di chi la sa lunga. Oliver stava per domandarle il perché di tale comportamento ma lei lo precedette.

<< Ho visto molte persone lasciare questo ospedale diverse da come erano entrate, nel bene e nel male. E le posso assicurare, signor Queen, che rimandare non serve a nulla >>.

<< Non sto rimandando nulla anzi, sono proprio qui per firmare subito le dimissioni >> rispose tranquillamente tentando di sviare il discorso.

<< Sa benissimo a cosa mi riferisco >>.

L’espressione di Oliver ora si fece seria oltre che irritata.

<< Deve smetterla di rimandare. Non può procrastinare l’accettazione di quanto avvenuto all’infinito >>.

<< Le assicuro di aver già sorpassato la fase dell’accettazione e di non star procrastinando nulla. Semmai è lei a ritardare le dimissioni >>.

<< Se lei avesse già accettato l’accaduto, non si ritroverebbe a fare da portantino alla signorina Smoak >> replicò quella freddamente.

<< Io non faccio da portantino alla signorina Smoak >> scandì lentamente, iniziando ad innervosirsi seriamente.

<< Allora la metta sulla sua sedia a rotelle senza fare storie >>.

Se fosse stato Green Arrow non avrebbe esitato ad infilzarla con una delle sue frecce, ma al momento ne era a corto e non sarebbe comunque stato il caso di farsi vedere a fare certe cose nelle vesti di sindaco appena eletto di Star City.

<< Come gestiamo la situazione non è affar suo >> replicò dopo essersi preso un momento per calmarsi << E ora, se non le spiace, vorrei firmare di documenti per le dimissioni della signorina Smoak >>.


 


 

Dopo aver compilato le ultime scartoffie burocratiche, Oliver e Felicity si avviarono verso il portone principale, ma prima che potessero varcarlo vennero fermati da Thea, che entrava proprio in quel momento.

<< Speedy, non dovevi aspettarci alla macchina? >> domandò lui, ancora agitato per la discussione di poco prima.

<< Cambio di programma >> replicò dispiaciuta << Qua fuori è pieno di giornalisti, qualcuno deve averli spifferato che Felicity sarebbe uscita oggi >>.

I due fratelli tentarono di incontrare il suo sguardo, ma inutilmente: la giovane si limitò a fissare un punto imprecisato oltre la spalla di Oliver.

<< Ci vediamo dall’uscita secondaria >> propose lui.

<< Perfetto >> annuì Thea << Vado a spostare la macchina, ci vediamo là >>.


 

Nonostante le misure di sicurezza prese, la loro privacy venne comunque violata da alcuni giornalisti insistenti che, intuendo la loro mossa, si era appostati all’uscita secondaria dell’ospedale. Questi individui vennero però prontamente tenuti a distanza dalle guardie del corpo: essere sindaco aveva i suoi vantaggi. L’indomani sui giornali non ci sarebbe stata che una misera foto di Oliver con Felicity in braccio. Sarebbe potuto sembrare un semplice gesto di protezione nei confronti della sua futura moglie. Nessuno avrebbe immaginato la realtà dei fatti, proprio come voleva lei.


 


 


 


 


 

 

*** SPAZIO AUTRICE ***
Eccomi tornata con un nuovo capitolo!
Lo so, ho fatto passare più tempo del previsto ma, come ho già accennato a qualcuno,
dopo le vacanze sono stata letteralmente risucchiata dalla sessione invernale.
(Zeus maledica chi ha inventato gli appelli di gennaio!)
Ad ogni modo, vi faccio notare che il capitolo è più lungo del solito!
Inizialmente doveva già includere il loro arrivo a casa casetta casuccia, ma, che ci volete fare?, scrivendo e scrivendo mi sono venute in mente un paio di scene che non potevo non mettere!
Ma non temete, settimana prossima avrete il tanto atteso capitolo del ritorno a casa.
Quindi si ricomincerà ad integrare la trama della restante quarta stagione,
nel senso che ci saranno dei riferimenti a quello che accade nello show,
ma ovviamente non vi trascrivo la puntata,
vi propongo dei pezzi inediti, soprattutto sugli Olicity, che hanno omesso nella serie tv.
Che ve ne pare di questo capitolo? Troppo OCC? Insiste troppo sugli stessi temi?
Volete qualcosa di più diverso?
A me alcuni passaggi non convincono molto ma mi dispiaceva tagliare troppo e darvi da leggere un capitolo corto, dopo tutta l’attesa.
Fatemi sapere il vostro parere, i vostri commenti positivi o critici
che siano mi aiutano sempre a migliorare.
Grazie mille a tutti voi lettori e alla prossima,

Hexleviosa
 


 

P.S.: Ma l’avete vista la puntata nuova? * NO SPOILER *
Non capisco perché tante critiche, io l’ho adorata. Voglio dire, siamo ritornati ai bei vecchi tempi di Oliver e Felicity ai due poli opposti! Luce ed ombra, a posizioni invertite. Per non parlare di tutti i momenti Olicity che non finivano più. E di quando Felicity fa chi-l’ha-visto-sa-cosa a “Laurel”! Parliamone! Tanta tanta roba. Questa volta sono daaavvero soddisfatta. I produttori avranno percepito le nostre minacce di morte e si saranno comportati di conseguenza u.u

   
 
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