Film > Captain America
Segui la storia  |       
Autore: MackenziePhoenix94    28/01/2017    1 recensioni
Charlotte Bennetts è un'agente dello S.H.I.E.L.D, un membro integrato degli Avengers e la migliore amica di Steve Rogers.
La sua vita cambia drasticamente il giorno in cui il suo unico amore, il dio del Caos, viene ucciso davanti ai suoi occhi.
Dopo gli eventi di Ultron, la giovane decide di ritirarsi momentaneamente dalla squadra di supereroi; la sua vita prende una nuova piega inaspettata il giorno in cui il suo migliore amico si presenta davanti alla porta del suo appartamento, chiedendole di ospitare una persona.
Ben presto Charlie si ritrova coinvolta non solo in qualcosa più grande di lei, ma in una vera e propria Guerra Civile.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Steve Rogers
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Elisa era impegnata a decorare l’albero di Natale situato nel salotto nel suo appartamento quando il cellulare, che aveva in tasca, iniziò a squillare con una certa insistenza; posò la striscia di stoffa argentata che aveva in mano, prese l’apparecchio dalla tasca dei pantaloni e lesse nel display il nome della sua migliore amica.

“Pronto, Charlie? Qualcosa non va?”

“Non sono Charlie, ma sto chiamando da parte sua”.

La giovane rimase alquanto perplessa quando sentì una voce maschile che non conosceva e che non apparteneva a nessuno degli amici di Charlotte.

“Chi sei?”

“Sono il nuovo coinquilino di Charlotte. Mi chiamo Bucky. Ho dovuto portarla in ospedale per un problema alla gamba, i medici l’hanno appena portata nel reparto di terapia intensiva, ho pensato di avvisarti”

“Certo, arrivo subito, in quale ospedale siete?”

“In quello di New York”.

Elisa ripeté una seconda volta che sarebbe arrivata in una decina di minuti; una volta terminata la telefonata lasciò perdere l’albero di Natale e le decorazioni, uscì dalla casa e salì in macchina con l’obbiettivo di arrivare il prima possibile in ospedale.

Mentre sfrecciava ad una velocità più alta di quella consentita si ritrovò a pensare che la sua migliore amica non le aveva fatto il minimo cenno riguardo al suo nuovo coinquilino; sicuramente l’avrebbe tempestata di domande una volta ripresa dal ricovero in ospedale.

Quando arrivò davanti all’imponente struttura vi entrò velocemente e chiese alla receptionist dove si trovasse il reparto di terapia intensiva.

“La mia migliore amica è stata portata qui poco fa. Si chiama Charlotte Bennetts”

“Devi prendere quel corridoio, salire le rampe di scale fino al terzo piano. Troverai la sala d’attesa”

“Grazie” rispose la ragazza, riprese a correre con i capelli neri che le ondeggiavano sulle spalle; seguì le indicazioni della segretaria e quando raggiunse la sala d’attesa del reparto di terapia intensiva vide un giovane uomo seduto in una delle tante sedie.

Indossava un paio di jeans scuri, una felpa rossa ed i capelli castani gli sfioravano le spalle.

“Sei Elisa?” le chiese lui, sollevando lo sguardo.

“Tu sei Bucky?”

“Si”

“I dottori hanno detto qualcosa? Come è accaduto?”

“Era a letto e si è sentita male, ho preso la sua macchina e l’ho portata subito qui. Io non posso entrare perché non sono un suo parente. Hanno detto che quando starà meglio ci verrà comunicato, nel frattempo dobbiamo attendere qui”

“Vedrai che andrà tutto bene” rispose Elisa, gli appoggiò una mano nella spalla destra, poi si alzò per fare un momento una telefonata e pensò che Charlotte aveva trovato un coinquilino veramente figo.
 
 
 
Charlotte aprì gli occhi con il suono, ben scandito, di un macchinario che contava i battiti cardiaci; riconobbe subito quella che era una stanza ospedaliera e si domandò per quale motivo si trovasse lì dentro, dato che non conservava alcun ricordo.

“Buongiorno” disse un’infermiera, entrando in quel momento nella stanza “come stai? Ti sei appena svegliata?”

“Che cosa è successo? Perché mi trovo qui?”

“Ti hanno portata per un problema alla gamba. Adesso non senti nulla perché ti è stato somministrato un antidolorifico, ma non farà effetto ancora per molto. Qualcuno ti ha mandato questo mazzo di fiori”

“Fiori?” mormorò la ragazza, prese in mano il mazzo tenuto insieme da un nastro colorato: c’era un bigliettino su cui c’erano scritte poche righe ed era firmato ‘S.’.

Capì subito che era da parte di Steve.

“Qui fuori ci sono i tuoi amici. Sono rimasti fuori per tutta la notte. Può entrare sono uno di loro due, chi vuoi vedere?”

“Chi sono?”

“Una ragazza con i capelli neri ed un ragazzo con i capelli lunghi, castani”

“La ragazza” rispose Charlie, prontamente, l’infermiera uscì un momento dalla stanza e subito apparve Elisa, che corse vicino al letto in cui era sdraiata la sua migliore amica.

“Come stai, Charlie? Tutto bene? Non hai idea di quanto mi hai fatto preoccupare!”

“Mi dispiace davvero tanto. L’infermiera mi ha detto che sei qui da questa notte”

“Si, ho ricevuto una telefonata da Bucky e sono venuta il prima possibile. A proposito, perché non mi hai detto di avere un coinquilino?”

“Ah, è un amico di Steve. Mi ha chiesto se lo posso ospitare per qualche tempo”

“È veramente carino, lo sai? Dovresti provarci, sei single da troppo tempo”

“No, grazie”

“Stai aspettando ancora Steve? Charlie, sinceramente, se non è accaduto nulla dopo tutto questo tempo non credo che ci sia ancora speranza… E poi, potrebbe accadergli qualcosa in qualunque momento”

“L’infermiera mi ha detto che anche James è qui da ieri notte”

“James?”

“ È il vero nome di Bucky”

“Ah, si, si è qui anche lui. È in sala d’attesa, credo che sia dormendo”

“So che l’infermiera ha detto che posso ricevere solo una visita, ma puoi farlo entrare? Voglio parlare un momento anche con lui”

“Certo, Charlotte, te lo chiamo subito”.

Elisa uscì dalla stanza, controllò che non ci fosse nessuno nel corridoio e scrollò gentilmente il giovane uomo, che si era addormentato con la guancia destra appoggiata al palmo della mano.

“Che c’è? Che succede?”

“Charlotte ti vuole parlare. Va subito, prima che qualcuno ti possa vedere” rispose la giovane; Bucky si alzò dalla sedia ed entrò nella camera.

Osservò, in silenzio, il volto pallido e tirato della ragazza.

“Come stai?”

“Potrei stare meglio, tu?”

“Bene”

“James, ascolta, grazie per avermi portata in ospedale e mi dispiace tanto per lo schiaffo che ti ho dato. Ero fuori di me”

“Non importa”

“Torna pure nell’appartamento, i medici hanno detto che potrò uscire dall’ospedale tra tre giorni. Chiedi un passaggio ad Elisa e dormi pure nel mio letto, almeno sarai più comodo. Non ti preoccupare, ci vediamo tra qualche giorno” rispose la giovane; Bucky uscì dalla camera e lasciò il cellulare di Charlotte sopra al comodino, in caso qualcuno la chiamasse.

Caso volle che, poco dopo, il cellulare prese a squillare.



Elisa accompagnò il giovane uomo nell’appartamento di Charlotte, lui la ringraziò ed entrò grazie alle chiavi che la ragazza gli aveva prestato; tutto, lì dentro, era rimasto come l’avevano lasciato prima di uscire.

Non aveva molta fame, dunque decise di non mangiare e di guardare un po’ la televisione; aveva da poco scelto il canale quando il telefono dell’appartamento prese a squillare; Bucky guardò l’apparecchio per qualche secondo, indeciso se rispondere o meno.

“Pronto?”

“Bucky, sei tu?”

“Si, Steve, sono io”

“Sei nell’appartamento di Charlotte?”

“Si, Steve, sono qui, come avrei fatto a risponderti se fossi in un altro posto?”

“Si, hai ragione. Come stai? Stai… Stai bene?”

“Si”

“Ho appena parlato con Charlie. Mi ha detto che avete avuto una piccola discussione, ieri, mi ha detto, anche, che ti ha dato uno schiaffo”

“Si, ma non è accaduto altro”

“Mi dispiace ma, ecco, lei è ancora arrabbiata per quello che è accaduto. Purtroppo la gamba le fa ancora molto male, come hai visto tu stesso”

“La capisco, dopotutto le ho trivellato una gamba con una decina di proiettili. Anche io sarei ancora arrabbiato se fossi al suo posto”

“Si, ma non devi avercela con te stesso. Non eri in te quando lo hai fatto”.

Bucky stirò le labbra in un sorriso privo di allegria; era quasi commovente il modo in cui Steve prendeva le sue difese in ogni, singola, occasione.

“Lo so”

“Cerca di essere gentile con lei, ci tengo molto a Charlie”

“Siete fidanzati?”

“No, ecco, c’è stato un bacio tempo fa… Ecco, è complicato”

“Ho capito”

“Non posso stare ancora al telefono, potrebbero rintracciarmi”

“Si”

“Bucky?”

“Si?”

“Sono contento di averti trovato”

“Anche io sono contento” rispose Bucky ponendo fine alla conversazione; andò in cucina, aprì il frigorifero e prese una lattina di birra.

Tornò nel divano e mandò giù un lungo sorso del liquido dorato e freddo.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: MackenziePhoenix94