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Autore: ReikaDragneel94    31/01/2017    7 recensioni
Ero appena sceso dal treno che alle mie orecchie sentii del trambusto ed andai a vedere, lì in mezzo ai paparazzi ed alcuni ragazzi in vi trovai una ragazza/donna dai capelli viola e piena d'anelli e collane, doveva essere molto famosa e avevo la strana sensazione di volerla per me. Ad un certo punto una voce femminile si fece spazio tra quella calca d'uomini ed uscì una strana ragazza dai capelli biondi con ciocche rosse e una strana sciarpa bianca con uno zaino in spalla che appena apparve in scena, il desiderio per la prima sconosciuta scomparve.
***
Ciao Gente! Sono tornata con un'altra storia, il titolo potrebbe cambiare, però è più o meno la stessa, solo che... non vi dico latro, se volete scoprire di che si tratta seguitemi e leggetemi.
Questa storia la dedico a tre autrici, la prima è quella che mi ha insegnato a scrivere meglio è Seremity93, poi a Gliulia_Cullen ed infine a Delavega ^_^ che anche se silenziosamente mi ha seguito fin qui la ringrazio per avermi seguito ^_^ A presto
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 
 
 
Era una mattina soleggiata d’aprile e stavo pacificamente seduto su un sedile di un treno che mi avrebbe portato a Crocus. Da lì, avrei dovuto cercarmi un posto tranquillo per organizzarmi al meglio, per cancellare le mie tracce, sperando comunque che mio fratello maggiore riuscisse a farmi guadagnare tempo necessario per tutto. A quel pensiero mi ritrovai a sospirare guardando fuori dal finestrino e lì potei intravedere il mio riflesso malinconico, ma pieno di speranze per il mio futuro. Dicevano in molti che ero un bel ragazzo con la capigliatura ribelle di un insolito colorito rosa confetto e con due occhi neri ereditati da mio padre come mio fratello Zeref. Già, ero il fratello dell’intelligentissimo Zeref Dragneel e di conseguenza ero suo fratello minore, Natsu Dragneel un ragazzo di diciassette anni, costretto dal padre a fidanzarsi con una donna che non amava e che non conosceva per niente solo per scopi personali ed egoistici e l’unica soluzione che aveva trovato era la fuga.
Con la coda dell’occhio guardai le mie chiavi, l’ultima cosa che mia madre mi diede prima di morire per una rarissima malattia che non le aveva lasciato scampo e dopo la sua scomparsa, aveva lasciato un grosso vuoto in tutti noi. Con sospiro malinconico, le afferrai e le accarezzai una ad una, erano dieci in tutto ed ognuna di loro era collegata ad uno spirito stellare legato ad una costellazione dello zodiaco ed a me mi mancavano quella della Bilancia e dei Pesci; il mio sogno più grande era quello di recuperare quest’ultime per rendere orgogliosa mia madre. Un’ultima occhiata ad esse e l’occhio scivolò sull’insolito portachiavi di legno a forma di drago rosso e ciò mi riportò a galla un vecchio ricordo.
Inizio Flashback
Avevo solo sette anni e mia madre purtroppo era morta da almeno tre; ogni qual volta si avvicinava la data dell’anniversario della sua scomparsa, sia mio padre sia Zeref, si chiudevano in una delle stanze ed uscivano solo il giorno dopo con delle facce distrutte. Io, invece, mi recavo sulla sua tomba che era formata anche da una statua di marmo bianco che mio padre aveva fatto erigere in sua memoria e lì mi sfogavo piangendo fino a perdere i sensi. Quel giorno però successe una cosa particolare; dopo aver pianto come mio solito ed aver perso i sensi, quando riaprii gli occhi mi ritrovai in una radura piena d’alberi, era stupendo. Non percependo il calore del sole ne il freddo della sera, capii che stavo ancora dormendo e confermare il tutto furono due figure femminili venirmi incontro. Una delle due era mia madre, una donna dai capelli molto simili ai miei solo un po’ più chiari e con uno sguardo verde molto dolce.
-Natsu, piccolo mio- mi sorrise
-Mamma!- Gli corsi incontro e l’abbracciai
-Ti assomiglia molto Grandine- parlò l’altra donna
-Tu dici? Molti dicono che assomiglia più a suo padre- commentò mia madre accarezzandomi i capelli.
Mi girai e osservai la donna al fianco a mia madre, aveva lunghi capelli biondi e occhi castani con striature blu, la pupilla era allungata ed indossava un kimono rosso con un’armatura sul petto. Il bello di quel kimono era come se fosse stato fatto di squame e senza pensarci lo sfiorai, il tessuto era delicato, ma sembrava molto resistente.
-Ti piacce piccolo?- Mi chiese la donna inginocchiandosi al mio livello
-Sì, è molto bello- sussurrai e lei mi sorrise
-Cara è meglio andare- rialzandosi
-È già ora? Ok- staccandomi da lei
-Mamma? Dove andate?- Chiesi preoccupato
-In un posto molto particolare piccolo- mi rassicurò
-Tieni- dandomi una statuina di legno rosso
-Che cos’è?- Curioso
-Diciamo un porta fortuna ed uno strumento che ti guiderà verso una persona su cui devi vegliare-
-Chi devo proteggere?-
-Mia figlia, ha bisogno della tua protezione e quella degli astri che tu sai controllare- mi diede un bacio sulla fronte per poi svanire con mia madre.
Nel momento in cui ripresi ufficialmente i sensi, per prima cosa notai come sempre che ero stato riportato in camera mia, dopo di che potei vedere che tra le mani avevo quell’oggetto che nel “sogno” mi era stato dato. Vedendolo ebbi conferma che quello non era un normale sogno, ma qualcosa di più.
Fine Flashback
Grazie al fischio del treno, potei tornare con la testa al presente ed in questo modo accorgermi che si stava avvicinando la stazione della capitale e con sospiro da ragazzo libero, recuperai i miei pochi averi e mi preparai a scendere. Una volta sceso, girai per la città finché non trovai un negozio d’abbigliamento adatto alle mie esigenze; presi dei vestiti meno vistosi che potevo e li andai a provare, dopo di che ne uscii con una camicia a maniche corte e dei jeans che mi arrivavano al ginocchio, li comprai ed infine raggiunsi un modesto hotel, ma prima mi comprai una cartina del posto.
Allora del tramonto scrutai bene la mappa e decisi di partire il giorno dopo all’alba per raggiungere Magnolia, lì avrei potuto iniziare una nuova vita; sorridendo e prima di andare a letto, mi rigirai il portachiavi per poi coricarmi ed iniziare a dormire. Non ero mai stato un tipo mattiniero, ma quel giorno mi bastò percepire un solo raggio di sole sulla pelle per alzarmi e dirigermi in stazione, dove comprai un biglietto per la mia nuova città e per raggiungere un altro sogno che avevo dall’età di dodici anni, entrare a far parte di una gilda.
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Yo gente! Come va? Bene? Spero di sì... allora che dite? Natsu come mago degli spiriti stellari cosa ne pensate? Ridicola? Nuova? Sì lo so sarebbe difficile immaginarlo, ma io ci provo hihihihi. Allora secondo voi la donna che gli ha dato il portachiavi chi sarà? Sì lo so in questo campo sono prevedibile... in ogni modo secondo voi, Natsu riuscirà a restare lontano da casa? Se volete saperlo recensite e aspettate... ciao!
P.s. Per necessità della mia storia alcuni personaggi potrebbero aver cambiato nome o sesso chiaro? Non mi uccidete ve ne prego ^_^”
  
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