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Autore: _Shannarooo_    13/02/2017    1 recensioni
A causa di un frutto, Sanji torna ad essere piccolo, se bene all'inizio sembra non andare d'accordo con la ciurma con il tempo torna ad essere il Sanji di sempre, ma per tornare grande dovrà bere un acqua particolarmente rara e difficile da trovare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sanji/Nami
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Ragazzi, vedo Zou vedo l'isola"
Urlò Usop quella mattina, ecco, finalmente erano giunti a destinazione ed era solo il sesto giorno che Sanji era tornato bambino.
"Abbiamo seguito il piano, ora dobbiamo solo sperare di trovare quel lago o che Reiju ci possa dare belle notizie"
Disse Robin accanto a Nami, entrambe si erano date il cinque, avevano raggiunto la loro destinazione in soli sei giorni.
"Per fortuna non c'era mare mosso".
Disse Nami, si voltò a guardare Sanji che allegramente parlava con Rufy, sembrava felice e voglioso di andare a casa.
"Da qui credo che posso tornare da solo".
Disse poi affacciandosi, Nami lo riportò con i piedi per terra.
"Dobbiamo prima andare in quel posto, ricordi?"
"Ah si, ti avevo promesso di andare al lago di cui mi hai parlato...E va bene, però poi andiamo a casa, così ti presento anche la mia mamma".
Sanji le sorrise, ma non ricevette risposta da Nami, ne dal resto della ciurma, persino Zoro che con lui aveva litigato spesso sembrava spaesato.
Si chiedeva, come mai ogni volta che nominava un componente della sua famiglia, quei pirati improvvisamente cambiavano umore.
 
Scesi dalla Sunny, Sanji iniziò a guardarsi attorno, sperava di trovare qualcuno che conosceva, almeno fin a quando non sentì il suo nome essere chiamato da lontano.
Il piccolo sorrise, sentì le lacrime uscirgli dagli occhi e iniziò a correre verso quella figura, una donna bionda e molto simile a lui.
"Mamma, sei in piedi allora stai meglio"
Disse lanciandosi addosso alla ragazza, Reiju guardò in direzione degli amici di Sanji confusa.
"No piccolo, sono Reiju non mi riconosci ? "
"Ma che dici mamma, Reiju è più piccola tu sei grande"
Rispose lui mettendole una mano sulla fronte.
"Forse hai la febbre, Chopper è un dottore, puoi visitarla?"
Solo in quel momento, capì realmente che Sanji non era lo stesso che conosceva, Reiju lo rimise giù e gli sorrise sorreggendo il gioco.
"Scusami Sanji, sono solo un pochino stanca... Sono la tua mamma"
"Visto? Comunque, loro mi hanno riportato a casa, pensavo erano strani ma sono gentili, hi promesso a quella bella ragazza laggiù che saremo andati insieme a trovare l'acqua di un lago...Possiamo andarci vero?"
"Ma certo, so io dove si trova...Seguitemi".
Disse Reiju mentre la ciurma li raggiungeva, Sanji le prese la mano contento mentre a Reiju quasi non le salivano le lacrime.
"Per fortuna che l'hai trovata"
"Già... E' stato bene con voi, grazie gli avete salvato la vita una seconda volta".
Disse Reiju.
"Per lui saranno nuovi ricordi quelli che ha avuto con voi, sono felice che ora essendo tornato bambino ha potuto ricevere l'amore che non aveva avuto in passato"
Nami le sorrise, con lei anche Robin, mentre il resto della ciurma camminava avanti seguendo Sanji che  aveva preso a scherzare con loro.
Nmai lo guardò, era come se un poco alla volta, stesse crescendo.
I primi giorni, sembrava una canaglia, un bambino molto dispettoso e viziato, invece andando avanti nei giorni, era tornato ad essere il Sanji che conosceva.
Per questo aveva promesso a Robin che una volta tornato, gli avrebbe detto la verità, confessandogli finalmente ciò che provava per lui.
Peccato che all'improvviso Rufy l'aveva preso in braccio iniziando a correre con lui.
"Rufy che fai ?"
"Forse Sanji non vuole tornare grande, forse se rimane piccolo è più felice, quindi torniamo a navigare con lui così"
La cosa stava sfuggendo di mano e Sanji in tutto ciò fissava i ragazzi sotto shock.
"Smettila di scherzare Rufy"
Disse Usop avvicinandosi, ma Rufy salì su un albero.
"Chiediamolo a lui...Vuoi tornare si o no ?"
Sanji non rispose, era come se le parole non gli uscissero dalla bocca, guardava Nami e Reiju confuso, non sapeva che cosa fare.
"Sanji, noi vogliamo che tu torni... Persino Zoro è preoccupato per te, devi svegliarti"
Disse Brook abbassando gli occhi a terra.
"Si, insomma senza di te non possiamo continuare il nostro viaggio"
"Ritorna ti prego...Io ho fame, e anche se Nami sa cucinare qualcosa non è come quando ci cucini tu".
Disse ancora Usop beccandosi un pugno da Nami, Sanji non capiva, voleva rispondere ma non ci riusciva, improvvisamente i suoi amici avevano preso a piangere a dirgli che a loro mancava, che doveva tornare.
Ma Sanji non capiva, da dove doveva tornare.
Decise di scappare, sapendo che tutti loro l'avrebbero seguito.
Si fermò solo quando vide un lago, un lago con l'acqua color arcobaleno.
"Nami è questo il lago che volevi vedere"
Nami gli fu dietro abbracciandolo, stava piangendo.
"Ti prego torna Sanji, non posso vivere senza di te e voglio che tu lo sappia".
Sanji rimase improvvisamente solo, i suoi amici erano tutti intorno a lui.
Poi la vide, quell'acqua iniziò ad illuminarsi e lui attratto da quei colori iniziò a camminarci dentro, si bagnò fino al collo e poi la vide.
Vide sua madre, non Reiju ma sua madre e Nami una accanto all'altra.
"Mamma"
La sua voce era tornata quella da grande, lui era cresciuto di nuovo.
"Ciao tesoro"
"Cosa sta succedendo? Perchè Nami è con te"
Sola sorrise mettendo una mano fra i capelli di Nami e abbracciandola.
"Ti vuole molto bene sai? E Anche i tuoi amici"
La ciurma comparve avanti ai suoi occhi, ora tutti loro erano messi da un lato e Sola dall'altro, come se lui era sottoposto ad una scelta.
Sua madre o i suoi amici.
"Devi fare una scelta, la mia mano o quella di Nami"
Improvvisamente Nami alzò la mano verso di lui, aveva gli occhi stanchi, come se non avesse dormito da tanto tempo.
"Sono fiera di te, io so già quale sarà la tua scelta piccolo mio e non è il momento di ricongiungerci"
"Posso abbracciarti?"
"No, non puoi. Non potresti tornare indietro dopo e io non voglio".
Sanji annuì, seguì il suo cuore e strinse la mano di Nami, la luce si fece ancora più densa, fino a quando non sentì un ultima volta la voce di tutti i suoi amici, poi la mano di sua madre che lo spingeva dolcemente verso la strada da seguire, come se gli avesse ridato la vita.
Sanji aprì lentamente gli occhi, la luce gli causò bruciore, forse perchè per troppo tempo non l'aveva aperti.
"S-Sanji-Kun...Sanji-Kun, ti sei svegliato"
Nami uscì di corsa dalla stanza lasciandolo solo, andò a chiamare Chopper che subito iniziò a visitarlo.
 
"Come ti senti Sanji"
"Un pò indolenzito"
Rispose lui balbettando, si guardò attorno nell'infermeria.
"Cos'è successo...L'acqua arcobaleno ha avuto effetto"
"Di che acqua parli?"
"Quella che mi avrebbe fatto ritornare grande".
Chopper lo guardò continuando a sentirgli il polso ed il cuore.
"Sanji hai sognato, sei in coma da sei giorni è normale che ti senti così confuso"
Sanji strabuzzò gli occhi, che voleva dire coma?
"Coma...?"
"Non ricordi niente vero? Sanji, prova a guardarti le mani"
Il cuoco fece come gli era stato detto, lentamente alzò le mani, erano fasciate.
"Cos'è successo"
Chiese preoccupato, quelle erano lo strumento più importante che aveva per cucinare, non le aveva mai tenute in quello stato.
"Per salvare Nami, ti sei fatto trafiggere da una spada le mani, ti sei messo avanti a lei e l'unica cosa che potevi fare era usarle per bloccare il colpo, quando Nami ha aperto gli occhi, ti ha visto pieno di sangue, poi ti sei lanciato all'attacco ma eri debole per il tanto sangue perso e...Quella spada, io l'ho vista trapassarti il petto. Mi sono subito lanciato su di te, ma eri già svenuto"
Sanji cercò di ricordare, ma l'unica cosa che alla fine gli venne in mente, fu l'urlo straziante di Nami, le sue lacrime, neanche il dolore ricordava, solo quegli occhi preoccupati per lui.
"Devo vederla"
Disse provando ad alzarsi, venne bloccato da uno strano dolore alla spalla, era fasciato dal petto alla spalla destra.
"Fermo, sei ancora debole e potresti aprire la ferita...Ora lei starà dormendo, è stana e stremata, non dorme da una settimana, è rimasta sempre vicina a te, ti ha parlato per tutto il tempo, a volte venivamo anche noi per parlarti e far riposare un pò Nami".
Ora Sanji capiva molte cose, nel suo sogno alcuni discorsi erano poco chiari, probabilmente i suoi amici gli chiedevano di svegliarti, per questo li sentiva dire di tornare da loro, e poi Nami che si dava tutte le colpe, forse vedendolo proteggerla per l'ennesima volta si era data tutte le colpe.
Ma non capiva la necessità di tornare bambino, anche se era solo un sogno senza senso, sua mamma, l'aveva rivista e lei gli aveva dato la vita una seconda volta.
"Chopper, tu e Nami avete parlato di me vero?"
"In che senso Sanji"
"Ecco...Mentre dormivo, ho sentito Nami confessarti di provare qualcosa per me, è vero? Potresti rispondermi per favore"
Chopper sorrise, poi gli mise una zampa sulla mano.
"Devi scoprirlo tu da solo".
Detto ciò, lo lasciò riposare, solo e con i suoi pensieri.
 
Verso sera, Sanji decise di andare contro le  raccomandazioni di Chopper, si mise in piedi anche se a fatica, rimase un pò fermo nella stanza prima d'incamminarsi fuori.
Si sentiva meglio ad ogni passo.
Probabilmente avrebbe incontrato qualcuno che faceva il suo turno di vedetta, erano andati tutti a trovarlo dopo che si era svegliato, tutti persino Zoro, tranne Nami.
- Non preoccuparti, è solo stanca -
Lo aveva assicurato Robin.
Ma lui, sentiva che Nami stava pensando a qualcosa che lo teneva lontana da lui, e di sicuro quel qualcosa erano i sensi di colpa.
"Nami-San, speravo di trovarti qui, sai prima ho chiamato Reiju, mi ha detto che le avete spiegato la situazione ed era felice di sapere che sto bene"
Disse quando la riconobbe seduta sul bordo della nave, Nami si girò a guardarlo arrossendo subito dopo.
"Ne sono felice che hai parlato a tua sorella ma tu Non dovresti essere qui, dovresti essere a letto, a riposare"
"Ero preoccupato per te, non sei venuta a trovarmi"
"Ero stanca".
Sanji le si avvicinò e guardò con lei il cielo, poi le chiese scusa e la prese in braccio.
"Che fai Sanji-Kun"
"Ti avevo promesso che ti avrei fatto vedere le stelle da vicino, anche se tu non mi hai sentito perchè ero in coma mentre ti parlavo, io la tua voce la sentivo ogni volta"
Detto ciò Sanji iniziò a calciare con i piedi l'aria, fino a salire in alto nel cielo, con lei tra le braccia, Nami sgranò gli occhi, Sanji la stava portando in mezzo alle stelle.
"Sei stanco non puoi..."
"Nami-San, ho bisogno che mi rispondi...Tu sei innamorata di me?"
Le chiese evitando le sue proteste di scendere, Nami si guardò intorno, il cielo era così oscuro, e le stelle illuminavano tutto, sembrava di poterle toccare.
Sanji continuava a muovere le gambe, non era per niente stanco, era davvero forte e rassicurante, così lo abbracciò e chiuse gli occhi lasciando che alcune lacrime le rigarono il volto, tutta quella tensione accumulata, la paura di perderlo.
"Si Sanji-Kun, io Ti Amo"
"Nami-San, da tanto tempo aspettavo questo momento, per dirti che anch'io Ti Amo".
Le sussurrò avvicinandosi a lei, la vide chiudere gli occhi e lo fece anche lui, per poterla baciare dolcemente, mentre le stelle erano le uniche testimoni del loro amore appena sbocciato timidamente in quella notte tutta loro, così stellata.

Note fine capitolo: Ebbene si, tutto ciò era un sogno di Sanji dovuto al coma.

Per questo alcune scene potevano sembrare  strane, ad esempio alcuni discorsi o il fatto di saltare da una scena all'altra. Questa era una storia che doveva durare solo sette capitoli e ci sono riuscita a farla durare per 7 cap senza andare oltre il mio obiettivo...L'idea di Sanji in coma mi è venuta mentre scrivevo, volevo farne una storia così simile, ma poi ho pensato che questa era quella giusta per il finale come lo volevo io.

Spero vi piaccia e spero di rivedere presto tutti voi in una nuova storia che spero di scrivere presto.

GRAZIE a tutti voi che avete letto e recensito, un grazie anche a chi ha semplicemente letto e messo la storia nelle seguite  o nelle preferite ^_^
 

   
 
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