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Autore: Eledhelenie    15/02/2017    2 recensioni
Ultimo anno per i Malandrini.
Voldemort sta prendendo il potere, ma dei giovani studenti hanno ben altro di cui preoccuparsi. James Potter capisce che forse "una pomiciata è via" non è più ciò che vuole. Lily Potter e Remus Lupin, amici inseparabili, scoprono per la prima volta l'amore e si scambiano consigli. Sirius Black stravolgerà tutto. E Peter Minus affiancherà i suoi amici in tutte le avventure.
Il tutto raccontato partendo da un incipit: un bigliettino, una pagina di diario, una lettera.
Di come Lily e James si innamorarono, di come Sirius Black capì l'amore vero e tentò di conquistare la persona meno conquistabile del Mondo Magico, e di come, ancora una volta, sia tutta colpa dei Malandrini.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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2- Felpato e Lunastorta

James e Peter erano appena saliti nel dormitorio e Remus e Sirius erano rimasti soli nella stanza semibuia.

Il fuoco nel camino scalpicciava e rendeva l'atmosfera meno tesa.

Remus era stressatissimo e non voleva che Sirius si sorbisse tutto come sempre, si faceva sempre in quattro per i Malandrini nonostante tutti i suoi problemi, non era giusto.

“Felpato, non c'è bisogno che stai qui, domani ci saranno le selezioni del Quidditch, James non sarà felice se arriverai al campo in ritardo”

Black ridacchiò e si sedette a terra vicino all'amico, iniziò a fissare anche lui il fuoco.

“James ha la Evans a cui pensare”

“Dopo la litigata con Mocciosus, Lily è cambiata troppo” disse Remus, felice di parlare di qualcosa che non lo riguardasse direttamente, “Secondo me lei e James prima o poi riusciranno a stare insieme. Sarà strano lo ammetto, sono entrambi miei amici”

“Però... ci speri” concluse incerto Sirius.

“Certamente, tu no?”

“Oh si certo, però pensavo che avessi sempre avuto un debole per lei” fece Felpato scostandosi i lunghi capelli mossi e scuri dal viso.

Remus avvampò.

“E' stata la prima a scoprire il mio piccolo problema peloso, tutto qua”

Sirius si rabbuiò. Non voleva che l'amico soffrisse ancora. Una morsa gli strinse lo stomaco. L'anno prima c'era stata una notte spaventosa, Sirius aveva avuto davvero paura del suo amico per la prima volta. James era in punizione e lui e Peter non erano riusciti a calmare il lupo in nessun modo. Remus aveva evitato tutti per una settimana intera, probabilmente era in quell'occasione che Sirius aveva iniziato a sentire la voglia di volerlo proteggere da tutto e da tutti. James era come un fratello, lo stesso per Peter, ma con Remus era un'altra storia. Era qualcosa che mai aveva provato con una ragazza. E di ragazze che lo desideravano ne aveva eccome! Remus aveva una fragilità particolare, che lo rendeva dolce agli occhi di Felpato. In quei mesi non aveva confessato a nessuno questo sentimento, aveva pure cercato di rifiutarlo, ma quando aveva rivisto Remus dopo le vacanze estive aveva capito che non poteva farne a meno.

Il ragazzo sognava spesso di confessare tutto, di poter essere felice con lui, il ragazzo che amava, perché non era così strano, così sbagliato, era semplice. Semplice desiderio di proteggere qualcuno.

Remus, dal canto suo, non aveva mai avuto una ragazza, non era mai uscito con nessuna a parte Lily Evans, con la quale passava le ore in biblioteca e che a quanto pareva aveva sempre e solo ritenuto una buona amica.

A quella dichiarazione Sirius vide per la prima volta una speranza concreta, cercò di fermare il sorriso che gli increspava le labbra ma non ci riuscì.

“Che ti ridi?” sbottò Remus divertito.

“Niente, niente” disse, e tornò serio.

Osservarono il fuoco per un po', seduti uno affianco all'altro sul prezioso tappeto ricamato, con la schiena appoggiata al divano.

“Andrà tutto bene” ruppe la quiete Sirius.

“Sarà peggio del solito, me lo sento”

Sirius gli poggiò la mano sulla sua. La sfiorò appena, temendo che Remus si ritraesse, ma non fece nulla, quindi la strinse.

“Andiamo insieme, noi due e basta” fece Sirius.

Era più veloce e forte di Ramoso e Codaliscia, questo lo sapeva pure Remus.

Lunastorta continuava a fissare il fuoco, Sirius allora si spostò facendo piano e portò il proprio viso affianco a quello dell'amico.

“Non preoccuparti, sono qui, ok?” bisbigliò.

Erano vicinissimi ormai, Sirius poteva sentire il respiro fresco di Remus accarezzargli il viso. Senza pensarci si avvicinò ancora di più e poggiò le proprie labbra sulle sue.

Remus si ritrasse subito, spaventato.

Sirius deglutì e abbassò lo sguardo, imbarazzato.

“Scusami”

Ma Remus non parve infastidito, era solo stato preso alla sprovvista.

Come in un sogno si baciarono ancora, questa volta più sicuri.

Il primo bacio di Remus.

Le labbra si sfregavano.

Sirius mordicchiò il labbro inferiore di Remus e lo sentì sussultare, poi gli mise una mano sul fianco e Felpato si sentì più tranquillo: era quello che desiderava anche Remus. Remus lo desiderava quanto lui e Sirius ne era certo.

Andarono avanti per quella che gli sembrò un'eternità.

Poi il sogno si frantumò.

Tutto esplose.

Remus si alzò di scatto, si sistemò la maglietta e corse di sopra, nel dormitorio, senza dire niente.

Sirius rimase scioccato per alcuni istanti, poi lo seguì.

Remus si stava svestendo. La vista del corpo gracile segnato dalle cicatrici fece venire a Sirius solo voglia di continuare quei baci. Gli salirono le lacrime agli occhi e cercò di ricacciale indietro.

“Rem, per favore”

Lunastorta si coprì pudicamente il petto nudo con il pigiama.

“Cosa vuoi fare adesso?” era agitato, nervoso, Sirius captò perfino un po' di paura e questo lo terrorizzò.

“Io...” il moro si voltò di spalle verso il proprio letto, lasciando che l'amico si vestisse, poi gli andò vicino.

“Non capisco che succede” sussurrò Sirius, il volto triste puntato verso quello spaventato dell'amico di sempre.

“Abbiamo sbagliato” tagliò corto Remus.

“Se l'ho fatto un motivo c'è, ok?” Sirius ora era arrabbiato. Lunastorta come poteva anche solo pensare di cancellare tutto come se fosse stato uno sbaglio. Non era uno sbaglio, non poteva esserlo!

“Non ho voglia di parlarne” rispose secco Remus.

Sirius cercò di calmarsi, poi disse in un sussurro:

“Non fare lo scemo, dai”

Il ragazzo sbuffò e si mise nel letto voltandogli le spalle.

“Remus, ti prego...” ora lo stava supplicando.

Iniziò a insinuarsi nella mente del giovane il sospetto di aver sbagliato tutto, ogni singola cosa e di aver rovinato per sempre la loro amicizia.

Le lacrime gli salirono nuovamente agli occhi e questa volta non le fermò. Si tolse velocemente maglia e pantaloni, e si rintanò nel letto, in mutande. Tirò le tende del baldacchino e si coprì con il caldo piumone fin sopra la testa. Poi si lasciò andare in un pianto liberatorio.

Il mattino dopo Sirius si svegliò all'alba, ancora scosso per gli avvenimenti della notte. Si vestì velocemente e prese una piuma autoinchiostrante comprata l'anno prima da Zonko e un pezzo di pergamena e scrisse due righe a Remus, lasciò il bigliettino sul cuscino dell'amico, affianco alla testa.

Sembrava sereno. Aveva lasciato le tende del baldacchino aperte, ma Sirius era sicuro che quella sera le avrebbe chiuse, l'ultima sera prima della luna piena.

Non voleva rovinare tutto, ma non poteva nemmeno negare di provare qualcosa.

Sorrise tristemente a Lunastorta, poi scese nella Sala Comune, era deserta. Attraversò il buco del ritratto e la Signora Grassa borbottò, ancora addormentata, poi uscì dal castello, e raggiunse i prati che circondavano la scuola.

Scese rapidamente verso il Lago Nero e rimase qualche ora a fissare l'acqua scura incresparsi. Dal giorno prima il tempo non era migliorato affatto, la temperatura era scesa e l'erba era cosparsa di un sottile strato di brina.

Il ragazzo cercò di dimenticare il disastro con Remus, di calmarsi. Di li a qualche ora avrebbe avuto le selezioni per il Quidditch, James era stato eletto capitano per la seconda volta e Sirius sperava di essere ripreso in qualità di battitore.

*

Remus si svegliò per colpa di qualcosa che gli solleticava il naso.

Aprì gli occhi e vide un pezzo di pergamena stropicciato con qualcosa scarabocchiato sopra. Lo prese in mano con un grande sbadiglio e riconobbe subito la scrittura disordinata di Sirius. Aveva sempre fatto fatica a decifrare le sue parole, infatti odiava correggergli i compiti.

Si voltò subito verso il letto affianco al suo, era vuoto. Dall'altro lato Peter e Frank Paciock dormivano beatamente e infondo al dormitorio c'era James che scalciava come un ossesso, come al solito.

Remus tornò al biglietto:

Rem, per favore, non buttare tutto all'aria.

Lo so che ci vuole tempo.

Sbuffò. Era tutto troppo complicato.

Appallottolò la pergamena e la gettò sul letto.

Si cambiò e prese il libro di Difesa Contro le Arti Oscure dallo zaino, avrebbe studiato un po' mentre aspettava che Lily scendesse in Sala Comune.

Si appollaiò su una poltrona e cominciò a studiare, almeno non pensava a Sirius.

Dopo una ventina di minuti Lily e Alice scesero dai dormitori femminili.

“Ehi tu” lo apostrofò la rossa, “Buongiorno eh”

Remus chiuse il libro.

“Buongiorno” salutò con un mezzo sorriso.

Il ragazzo sperava che Lily fosse sola, ora era imbarazzato, ma Alice parve accorgersene.

“Oh, andate pure a fare colazione” disse infatti, “Io vado a svegliare Frank”

Ormai rimasti soli Lily partì con il suo solito interrogatorio pre-plenilunio.

“Come mai studi a quest'ora? Voglia di carne al sangue?” non diede nemmeno tempo a Remus di rispondere che continuò, “Ommioddio, non dirmi che hai preso un'insufficienza alla ricerca per la Gaimens perché non ci credo”

“No”

“Oh, allora potreb-”

“Lily sta' calma”

La rossa divenne del colore dei suoi capelli, l'amico però sembrava divertito.

“Quindi...?”

“E' successo un casino” fu il turno di Remus di arrossire, “Ma non te lo dico adesso, ho fame, andiamo a colazione e poi andiamo a vedere le selezioni”

*

Come sempre da quando James Potter era capitano della squadra dei Grifondoro le tribune del campo da quidditch erano piene zeppe di ragazzine dai gridolini facili.

“Per la barba di Merlino” borbottò Lily osservando una ragazza con un cartello su cui scritto Potter sposami.

“Ma dai, lo sai benissimo che James è irraggiungibile per loro” la rincuorò Remus.

“Si si, ma chi se ne frega, in fondo è solo Potter” fece la ragazza con una scrollata di spalle, intanto però si era concentrata a osservare James che discuteva con i giocatori.

“Già, solo Potter... e ti sei innamorata di lui”

“Io innamorata?” Lily fece una risata forzata e Remus scoppiò a ridere, “Piuttosto, dov'è Peter?” cambiò discorso.

“Di nuovo in punizione, tanto per cambiare”

Lily stava per replicare quando i giocatori si levarono in aria e iniziarono il riscaldamento.

Nessuno dei due disse più niente, fino a quando non ci furono le selezioni dei battitori.

“Andiamo” bisbigliò Remus, più a sé stesso che a qualcuno di preciso.

“Preoccupato per Sirius?”

Il lupo mannaro sentì tutti i muscoli irrigidirsi e non rispose.

Alla fine delle selezioni l'unico nuovo giocatore che venne preso fu un certo Danny Jones che era l'unico candidato a poter competere con Sirius, per il resto venne confermata la squadra dell'anno prima.

Gli spettatori stavano scendendo in campo per salutare i giocatori e Remus non aveva intenzione di vedere Sirius.

“Scusa, io vado” fece a Lily, ma la ragazza lo seguì.

“Ora mi parli” disse non appena si furono allontanati dal campo.

Remus si arrese e la portò in biblioteca, almeno lì avrebbe avuto la certezza di non trovare James o Sirius.

Le raccontò tutto.

La rossa si appoggiò ad uno scaffale.

“Peggio di quanto mi fossi aspettata”

“E' sbagliato, tremendamente sbagliato” fece Remus imbarazzato.

“No, non è vero e lo sai benissimo anche tu. E' solo un po' strano, non sbagliato. E poi tu non potrai evitarlo per sempre. Non se ti è piaciuto!”

“Sssh” la ammonì Lunastorta.

“Oh andiamo, Rem” Lily scosse la chioma rossa, spazientita, “Non negarlo. Se lo hai fatto un motivo c'è. Come quando ho deciso di uscire con Potter”

“Però ti ostini a chiamarlo per cognome”

La risposta fu un'alzata di occhi al cielo.

Lily non avrebbe mai ammesso di aver fatto un pensierino, almeno uno, su James Potter e Remus non riusciva nemmeno ad ammettere a se stesso che gli interessava Sirius e che aveva amato ciò che era successo la sera prima. Il ragazzo aveva bisogno di tempo per pensare. Decise che avrebbe provato ancora un paio di giorni ad evitare Sirius e poi gli avrebbe parlato, ma solo dopo il plenilunio, non poteva sopportare una conversazione importante con la voglia tremenda di addentare una bistecca al sangue. Sarebbe andato alla Stamberga Strillante verso il tardo pomeriggio, senza avvisare gli amici, in quel modo avrebbe potuto prendersi del tempo per sé e poi la sera dopo trasformarsi in tranquillità.



NOTA:
Eccomi, in anticipo ad aggiornare. Non potevo più aspettare u.u  e poi probabilmente a fine settimana non sarei riuscira ad aggiornare. Quindi ecco qua il seguito e Remus pronto a fare l'ennesima cavolata. Che succederà?
Ora vorrei ringraziare quelli che hanno recensito lo scorso capitolo:
Marpesia
LilyScorpius
Chi ha messo tra i preferiti:
Elauna
FEDEZ
fra_rr
Chi tra i seguiti:
darkslitherin
Marpesia
momoPastec

Grazie mille anche a chi legge in silenzio <3
Fatemi sapere con una recensione cosa vi è piaciuto, cosa no, se ci sono errori o le vostre impressioni, mi farebbe molto piacere.
Un bacio!

 

 

 

 

 

 

 
   
 
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