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Autore: AThousandSuns    16/02/2017    1 recensioni
Raccolta di flashfic su Steve/Sharon, perché questa coppia merita di essere apprezzata un po' di più. Basate su prompt lasciati sul gruppo Facebook We are out for prompt. Il rating non supera l'arancione.
Genere: Azione, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sharon Carter, Steve Rogers
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Sharon è un detective della polizia e Steve un barista che diventa il suo informatore

Bucky gli tira una gomitata e Steve alza lo sguardo mentre la donna si siede al solito sgabello; il locale è semi deserto, il momento perfetto per Sharon di farsi viva. Bucky la saluta e si dirige ai tavoli per dare una sistemata.
Steve le rivolge un sorriso e non può far a meno di pensare che sarebbe carino se non parlassero esclusivamente di lavoro.
Scuote la testa e le prepara il solito drink ancor prima che lei possa chiederglielo.
Lei sembra a suo agio ma c’è qualcosa nella sua postura e nel modo in cui studia il locale tipico degli sbirri.
La prima volta che Steve gliel’ha fatto notare lei ha riso e negato, ma lui è cresciuto nei bassifondi di Brooklyn: riconosce un detective quando lo vede.
«Serata tranquilla» esordisce lei spostando lo sguardo dal bicchiere al viso di Steve.
Lui le sorride: «Nel mio bar tutte le serate lo sono».
Sharon lo guarda per un attimo con un lieve sorriso ad incresparle le labbra prima di tornare seria.
Steve sa bene perché è lì ma non ha intenzione di sollevare l’argomento, così le lascia fare il proprio lavoro.
Lei abbassa il tono della voce sebbene siano soli al bancone: «In strada si mormora di un accordo tra bikers e cinesi per il controllo dello spaccio di eroina. Mi chiedevo cosa ne sapessi».
«Non molto, solo bisbigli» purtroppo Steve è un pessimo bugiardo e lei un’ottima detective: una combinazione letale.
Sharon infatti lo guarda come se fosse sul punto di prenderlo a pugni: chiaramente il caso è importante.
Lui si limita ad una scrollata di spalle: «Questo bar è la Svizzera, sai come funziona».
E lo è davvero: c’è una legge non scritta per la quale nessuno può toccare lo Stars and Stripes; Steve ed il suo bar sono attivamente coinvolti nella comunità, offrendo una mano a chiunque ne abbia bisogno e cercando di togliere dalla strada i ragazzi del quartiere. E nessuno si è mai azzardato ad interferire.
Brooklyn può essere crudele, Steve l’ha imparato a proprie spese.
Come a confermare i suoi pensieri Sharon comincia a parlare: «Qualcuno è morto ieri notte giù alle case popolari; uno scambio andato male. Peccato che ci sia finito di mezzo un ragazzino innocente. Questo bar potrà essere intoccabile, ma cosa succederà al resto del quartiere? Quanto altro sangue vuoi in strada? Dobbiamo fermarli e non posso farlo senza il tuo aiuto».
È brava nel suo lavoro: sa esattamente quali corde toccare con lui.
Steve stringe le labbra con disappunto prima di arrendersi alla propria coscienza: «L’incontro è andato male, a quanto pare i bikers hanno aperto il fuoco per primi. Cho e Morrow vogliono risolverla in silenzio. Fossi in voi darei un’occhiata all’ex studio medico sulla Quattordicesima».
Il volto di Sharon si illumina e Steve pensa che ne sia valsa la pena solo per quel momento. Poi lei posa la mano sulla sua e la stringe appena e Steve smette di pensare.
Si schiarisce la voce: «Devi stare più attenta quando vieni qui, la gente mormora e girano voci».
Lei corruccia lo sguardo e inclina la testa, pensierosa, prima di tirare fuori dalla borsa carta e penna e scribacchiare qualcosa.
Steve rigira il foglietto tra le dita: «Ho già il tuo numero per le emergenze».
Lei gli sorride: «È il mio numero privato, in caso volessi dare fondamento a tutte quelle voci».
Steve rimane interdetto e lei ne approfitta per sporgersi oltre il bancone e posargli un bacio leggero sulla guancia: «Buonanotte Steve».
Lei esce dopo aver fatto un cenno a Bucky e lui rimane immobile per qualche momento cercando di processare ciò che è appena successo.
Bucky gli tira un asciugamano in faccia per scuoterlo: «Era ora, amico» dice con tono affettuoso.
Oh, sa già che lo stuzzicherà per tutta la sera.
   
 
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