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Autore: Elsinor    19/02/2017    5 recensioni
Il Krampus è un mostro leggendario che viene a Natale per i bambini cattivi. Gellert Grindelwald ha sempre amato le leggende e non è mai stato un bravo bambino, e il professor Krass, suo insegnante a Durmstrang, lo sa bene.
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Gellert Grindelwald
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Finito con la catena, pescò dalla sacca un barattolo pieno di grasso. Lo scaldò con la bacchetta finché non iniziò a sciogliersi.

Entrò nel cerchio di catene, faccia a faccia con Grindelwald.
Krass era un uomo alto, ma il ragazzo aveva ormai superato con la testa il livello delle sue spalle. 
Ancora doveva guardarlo dal basso, però.
«Stai fermo.» borbottò Krass, Grindelwald d'altro canto non si mosse. Si lasciò abbassare la sciarpa sotto il mento e scostare i capelli dalla fronte. Quando il professore immerse le dita nel grasso e glielo spalmò sulla faccia chiuse gli occhi e arricciò il naso, ma non si ritrasse. Krass non lo rimproverò: spezzare la lucente ostinazione del suo sguardo fu un sollievo.
«Sente l'odore?» chiese.
«Lo vedremo.»
«Anch'io sentirò il suo?»
«Durante il calore è definito "pungente".»
«Il primo giorno a Durmstrang, quando mi avete sbattuto in castigo,» Grindelwald iniziò a parlare tranquillamente, senza chiedergli se lo ricordasse. Era ovvio che se ne ricordava «ho pensato ci fosse il Krampus a farmi compagnia nel buio. Ma nella Reuekammer c'era solo odore di muffa.»
Krass gli sporcò le labbra con il rimasuglio di unto rimasto sul pollice. Sperava di farlo tacere, ma lui riprese subito.
«Perché allora non sapevo che il Krampus avesse un odore. Nella Reuekammer non c'è il Krampus, voi non siete mai riuscito a catturarne uno. C'è un Molliccio, lì dentro.»
«Hai paura?» chiese bruscamente Krass.
Grindelwald sorrise.
«Mi basta che tu rimanga qui dentro,» concluse il professore «che non ti muova e che non provi a scappare. Non mi importa se muori di paura.»
«Che noia, signore. Non scapperò.»
«Fare lo sbruffone ti è sempre riuscito meglio che raccogliere le tue budella da terra, Grindelwald» Krass sfilò il coltello dalla cintura e appoggiò l'altra mano di traverso alla fronte del ragazzo. Gli vide il riflesso della lama negli occhi, ma non si soffermò. Passò rapido il filo sotto l'attaccatura dei capelli e schiacciò i bordi della ferita per far uscire il sangue.
Grindelwald non emise suono, ma il suo respiro accelerò, condensandosi in soffi di vapore.
Il professore lasciò che il sangue colasse sulla fronte per pochi secondi, poi lo raccolse con le dita e lo sparse su guance e mento. Infine passò la bacchetta sulla ferita.
«Infatti sei ancora un bambino con paure da bambino.» La pelle si era richiusa lasciando solo una linea lucente di sangue rappreso. Krass arretrò, sganciò la borraccia dalla cintura e la lanciò al ragazzo. Da come riuscì ad afferrarla, almeno non aveva allentato i riflessi «Falla durare. Io sarò qui intorno, ma non mi vedrai.»
«È già un miglioramento.» borbottò Grindelwald, e non aprì la borraccia.


La aprì più tardi, e a giudicare dal tempo che ci mise a togliere il tappo, doveva avere le dita parecchio intorpidite.
Krass, ricoperto da un Incantesimo di Disillusione, estrasse lo Spioscopio da una tasca della cintura e lo osservò ruotare sul palmo traslucido della propria mano. Ronzava incessante da ormai un'ora.
Alzò lo sguardo verso Grindelwald, mezzo scomparso tra le volute di fumo vomitate grazie al Decotto.
Lo sentì iniziare rauco a canticchiare.
Puntò la bacchetta contro un cumolo di neve sul terreno: la neve si sollevò con un crepitio delicato, si scrollò spargendo fiocchi e si compattò nella forma bassa e allungata di una volpe.

«Il Buon Nikolaus tende il suo bastone,
Il Krampus scuote le sue catene,
»

Krass frugò in un'altra tasca della cintura, si chinò e premette una biglia di vetro di specchio dentro ciascun'orbita vuota.
La volpe di neve gli restituì lo sguardo, senza riflettere il suo volto invisibile, ma uno squarcio della foresta retrostante. Si voltò di scatto e partì in una corsa silenziosa.

«Il sacco del Krampus è tanto profondo,
e se non fai il bravo, c'è posto, c'è posto...
»

Krass pescò di tasca una terza sfera di vetro di specchio, grande come il suo palmo, e fissò il turbinio nero e bianco all'interno, guardando con gli occhi della volpe.

«La fame del Krampus è tanto profonda
e se non fai il bravo, ti mangio, ti mangio...
»

La volpe si era arrampicata e aveva scovato una traccia fresca: due scorticature parallele su un tronco, a circa due metri d'altezza. 
Si fermò per annusare. Scese a balzi. Riprese a correre.
















Angolo dell'autrice: scusate se questo capitolo arriva tardi! L'episodio del castigo nella Reuekammer raccontato da Grindelwald è quello dell'altra mia storia "Benvenuti a Durmstrang", se ve lo stavate chiedendo. Come sono autoreferenziale! Per il prossimo capitolo non aspetterete molto, e neanche Krass e Gellert, ora ben condito. Nel sacco del Krampus NON c'è posto per le anime buone che continuano a leggere, recensire e seguire questa storia!
   
 
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