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Autore: Miky Jane Malfoy    22/02/2017    1 recensioni
-Tra le tante bugie che ti ho detto, la più importante è quella che hai scoperto questa mattina.
Come resistere? Questa notte mi hai mostrato una parte di te che non avevo mai visto, e che mi ha affascinato.
Non ero disposto a perderla, lasciandotela dimenticare. Io sono Draco Malfoy, Hermione, a me non è richiesto essere sincero, ricordi?-

Ho scritto i primi tre capitoli di questa Dramione moltissimo tempo fa: mi sono capitati in mano in questi giorni, e dopo un sacco di tempo che non mi dedicavo a una fanfiction ho posato le dita sulla tastiera e li ho rivisitati. Avevo sedici anni quando ho scritto su EFP per la prima volta, adesso, nove anni dopo, sono tornata: spero che questa storia sappia trasmettervi ciò che ha trasmesso a me. -Miky
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Ciao a tutti! 
Ecco qui il secondo capitolo di questa FF in cui mi son lanciata così tanto tempo dopo la mia prima avventura su EFP. 
Spero vi piaccia e vi coinvolga quanto coinvolge me ♥ 
Se vi va, vi chiedo di lasciarmi una recensione, per farmi sapere cosa ne pensate, nel bene e nel male, accetto molto volentieri anche le critiche costruttive. Ci vediamo in fondo ♥
-Miky




Entrai in Sala Grande per colazione, e tutti i miei timori si avverarono.
Benché camminassi tra Ginny e Seamus, e questo mi garantisse un certo anonimato, mentre sfilavamo davanti al tavolo dei Serpeverde avvertii distintamente qualche paio d’occhi sulla schiena. Ero certa di sapere a chi appartenesse almeno uno di essi, e mi sforzai di non voltarmi a controllare.
Un conto era accettare, in un momento di profonda disperazione, di partecipare ad un party indetto da Malfoy.
Era passabile.
Diveniva già più difficile pensare di infrangere tutte le regole della scuola evadendo dalla sala comune di Serpeverde con una passaporta, e tutte le regole morali baciando Malfoy e trovandolo addirittura piacevole!
Ma ricordare tutto questo, tramite inganno peraltro, era inconcepibile. E non potevo accettarlo.
Avrei desiderato – per la prima e unica volta nella mia vita – che l’alcool riuscisse laddove Draco aveva fallito, facendomi cancellare buona parte se non tutta la serata; ma le mie speranze erano state vane, e dopo una giornata passata a letto, un sonno ristoratore e una buona doccia, mi ero guardata allo specchio quella mattina ricordando ogni singolo attimo del mio incredibile giovedì sera.
Ero furiosa.
E a poco era servito il bigliettino del suddetto traditore che mi chiedeva di non fare sfuriate. L’avevo ignorato, così come avevo ignorato il suo suggerimento di farmi vedere quel giorno stesso a pranzo, così come avevo ignorato anche i suoi maliziosi riferimenti alla serata passata insieme.
Certo, c’era qualcosa di buono in tutto questo: ero talmente arrabbiata con Malfoy, e talmente concentrata su quanto avevo combinato, che il pensiero di Ronald e Lavanda che amoreggiavano chiusi nel bagno di Mirtilla Malcontenta era passato in secondo piano.
-Herm? Ti siedi vicina a me?- domandò teneramente Seamus, indicandomi un punto vuoto della panca tra lui e Dean. Accettai con piacere: l’altro mio posto, quello che occupavo abitualmente da sei anni a quella parte, tra Harry e Ron, non era più disponibile.
E non perché Lavanda mi avesse rimpiazzata – Harry non l’avrebbe mai permesso – ma perché piuttosto che sedermi di fianco a Ronald avrei attraversato la sala e sarei andata ad accomodarmi vicina a Piton, al tavolo dei professori.
Scoprii che Dean e Seamus potevano essere compagni di tavola piuttosto divertenti, se lasciavano la bacchetta magica riposta al sicuro tra le pieghe del mantello. E Ginny, seduta di fronte a Harry e dunque nel mio raggio visivo, continuava a sporgersi per parlare con me, ignorando beatamente il fratello e la nuova “fidanzata”, e le suppliche di Harry, che – come avevo scoperto il pomeriggio precedente – non trovava affatto piacevole la compagnia della dolce Lav-Lav.
Il sabato mattina era sempre confusionario, i ragazzi andavano e venivano dalla Sala Grande a qualunque ora, e il chiacchericcio allegro che si espandeva nella stanza era gradevole.
-Herm, oggi pomeriggio a Hogsmeade mi ricordi di comprare una piuma nuova? La mia è assurdamente rovinata, continuo a chiedermi come faccia a scrivere.-
La richiesta di Gin mi riportò alla realtà.
-Hogsmeade?-
-Pronto? Sei sempre sul pianeta terra? Oggi è sabato, tesoro-
Mi ricordò la mia migliore amica, con un sorriso.
-Qualcuno è un po’ annebbiato oggi?-
La frase divertita proveniente da una voce situata alle mie spalle ebbe il potere di far tacere buona parte della tavolata. Notai solo di sbieco l’occhiata sorpresa di quelli seduti di fronte a me, e mi voltai pregando di aver capito male.
Sfortunatamente, avevo capito benissimo, e mi trovai ad ammirare la divisa verde-argento e il sorriso scaltro di Blaise Zabini.
-Ciao dolcezza- mi salutò, sicuramente divertito dalla mia espressione.
-Blaise cosa diavolo..?-
-Oh non ti preoccupare, non ho intenzione di rubare troppo tempo alle chiacchere grifondoro, mi chiedevo se potessimo fare due passi.-
-Due passi?- domandai, irritata e irascibile.
Lui ridacchiò.
-Di danza, se preferisci.-
Lo fulminai e mi alzai, prima che potesse – con qualche sua battutina simpatica – mettermi ancora di più nei pasticci.
S’inchinò graziosamente e mi offrì il braccio, che rifiutai; acchiappai la borsa cacciandomela malamente in spalla e salutai brevemente Gin liquidando la sua occhiata indagatoria con un semplice “ci vediamo dopo”.
Blaise si diresse ancor più divertito verso la porta della Sala, e insieme uscimmo in giardino.
Si fermò sotto la tettoia per accendersi una sigaretta, ben consapevole del fatto che mi stava irritando a morte.
-Blaise?-
-Calmati dolcezza, o ti verranno le rughe.-
-Calmarmi? Tu e il tuo amico mi avete deliberatamente mentito. Non solo! Mi avete fatto infrangere un’infinità di regole, promettendomi peraltro che nessuno l’avrebbe mai saputo, che nemmeno IO l’avrei saputo, e che niente – NIENTE – sarebbe cambiato nella mia vita.
Ora, non solo ho passato un’intera giornata incapace di alzarmi dal letto, non solo ho dovuto raccontare un’immensa serie di bugie ai miei amici e ai professori, non solo mi sono dovuta sorbire le vostre occhiatine e i commentini maliziosi, ma non contento piombi di prima mattina al tavolo Grifondoro chiedendomi – come se niente fosse! – di fare due passi! Blaise, questo NON è normale. –
Mi guardò con le sopracciglia alzate.
-Hai finito?-
Si stava divertendo un mondo. Arrabbiata, potei solo annuire con vigore.
-Bene. Pensavo peggio! Draco mi aveva avvisato che ti avrei trovata un po’… alterata.-
-E perché diavolo non è venuto lui ad affrontare la mia furia?-
Fece un tiro dalla sigaretta e me la offrì. Lo guardai storto, lui alzò le spalle e decise – con estrema calma – di rispondere alla mia domanda.
-Avresti preferito che piombasse lui al tavolo grifondoro chiedendoti di fare due passi?-
Aveva l’espressione che abitualmente usavo io quando spiegavo qualcosa di ovvio a Harry e Ron.
-E’ tua consuetudine rispondere a una domanda con una domanda?-
-E’ tua consuetudine cambiare argomento quando le risposte vengono a mancare?-
Sospirai, lui rise e mi offrì la mano in segno di pace.
-Andiamo Herm, ricominciamo. Buongiorno! Come ti senti oggi?-
Il suo entusiasmo, benchè non mi piacesse ammetterlo, era contagioso. Un sorriso sfuggì al mio controllo, ed esasperata alzai gli occhi al cielo.
-Buongiorno Blaise. Meglio grazie, e tu?-
-Non c’è male.-
Avanzò di qualche passo, e fui costretta a seguirlo.
-Draco mi chiede di scusarsi da parte sua, ha pensato fosse meglio non raggiungerti personalmente finché eri accompagnata dai tuoi amici. Ha immaginato non volessi dar loro troppe spiegazioni.
Sono qui in sua vece perché credo tu abbia qualche domanda da porre, e noi qualche risposta da dare.-
Rimasi in silenzio finché non fu chiaro che toccava a me proseguire.
-Draco – dissi, calcando il nome in maniera esagerata. – immagina giusto. Avrei preferito non dover dare spiegazioni ai miei amici. E si, mio malgrado ho qualche domanda da porre, e sebbene sia convinta che avrebbe dovuto fornirmi lui le risposte che cerco..-
-Oh, ma lo farà.-
Lo guardai interrogativa. – Prego?-
Lui ridacchiò. – Lo farà. Continua.-
Misi da parte il suo commento sagace in attesa di ulteriori sviluppi, e proseguii con il mio discorso.
-sarò lieta di parlarne anche con te. Perché non ho dimenticato tutto quello che è successo? Chi altri conserva ogni ricordo? Era tutta una bugia o a qualcuno viene davvero somministrato qualcosa in grado di eliminare i ricordi più pericolosi?-
-Non hai dimenticato tutto quello che è successo perché lui non ha voluto che lo facessi. Siamo in pochi a conservare ogni ricordo, in generale solo quelli “abituali” se capisci cosa voglio dire; io, Pansy, Daphne, Draco ovviamente. Qualche altro elemento. Gli altri si, sono davvero sottoposti a un parziale cancellamento della memoria: ricordano di aver partecipato ad una festa, ricordano di non doverne parlare, e ricordano tutti coloro con cui hanno interagito. Per intenderci, se tu hai ballato con Christopher Haaks di corvonero, lui si ricorderà di te.-
-Quindi non sanno nulla del luogo ove ci trovavamo?-
-Assolutamente no.-
Sospirai di sollievo. Se non altro, gli unici che avrebbero potuto portarci all’espulsione erano fidatissimi di Draco, e non avrebbero mai osato fargli rischiare tanto. Quindi, per riflesso, anche io ero al sicuro.
-Ma perché ha voluto che io ricordassi?-
Blaise mi guardò attentamente, con i suoi profondi occhi blu.
-Questa è una domanda a cui risponderà solo Draco, Hermione, mi dispiace.-
-Ti ha dato una lista di quesiti ai quali non devi dar risposta?-
Lui rise.
-Una cosa del genere, si. Ma dato che mi sei simpatica, ti dirò questo: Draco non fa mai niente senza un motivo preciso.-
Storsi la bocca.
-Grazie, mi sei di grande aiuto.-
-Figurati, è un piacere condividere con una bella ragazza perle di saggezza.-
Rise, e mio malgrado risi con lui.
-Lo prenderò come un complimento.-
Lui finì la sua sigaretta e la buttò per terra, schiacciandola elegantemente con il piede. Poi si tolse dalla tasca una pergamena piegata in quattro e me la porse.
-Questa è per te. Io ora devo rientrare. Ricordati quello che ti ho detto, e se hai un problema, non esitare ad andare dalla fonte stessa. Di solito, è la scelta giusta.-
Mi congedò con un sorriso e mi volse le spalle, avviandosi verso il castello. Prima di rientrare, mi dedicò ancora qualche parola.
-Ah e, Hermione? A volte il modo migliore per affrontare la realtà, è proprio accettare di giocarsela.-
Rimasi immobile, con la pergamena in mano, riflettendo sul fatto che avevo sempre considerato Blaise Zabini uno stupido vanesio. Nell’arco di dieci minuti mi aveva dimostrato che era in grado di utilizzare un sarcasmo così sottile e intelligente da spiazzare persino una parlantina esagerata come la mia.
Mi riscossi e dispiegai il foglio di pergamena, avida e curiosa.


 

Hermione, Hermione.
Evitare il mio sguardo in quel modo, in Sala Grande, non è stato molto educato; ma d’altronde, penso di essermi meritato la tua furia più cieca.
Spero tu non l’abbia sfogata troppo su Blaise: le sue intenzioni erano nobili, te lo posso assicurare. Sono certo tu abbia ancora diverse domande da farmi, e sono consapevole del fatto che il mio amico ha potuto darti solo le risposte che più ti premeva sapere.
Appurato che non sei in pericolo in alcun modo, e che pochissimi sanno del tuo coinvolgimento, spero riuscirai a rasserenarti quel tanto che basta a non aggredirmi quando ti avvicinerò.
Intendiamoci, un certo tipo di attacco lo gradirei, spero vivamente che tu non sia tanto intraprendente solo da ubriaca.
Conservo un ricordo piuttosto vivido della nostra chiacchierata in biblioteca, e confido lo abbia anche tu. E’ ora di aggiungere un piccolo appunto alla descrizione che di me ti ho fatto in quell’occasione: quando desidero qualcosa, so diventare piuttosto creativo.
E in questo momento, desidero te.

D.M.



Terminai di leggera la missiva completamente sconcertata.
Cosa diavolo stava succedendo?
Improvvisamente, scoprii di essere il nuovo oggetto dei desideri di Draco Malfoy. Non solo: ero diventata parte di un gioco che non avrei mai dovuto cominciare.
Accettare il suo invito a una festa mi era sembrato un gesto piuttosto innocente, fatto in un momento di depressione; non era esattamente come apporre la propria firma in calce al trattamento dei dati personali per un gioco a premi.
Ma comprendevo, in un certo senso, quanto stava accadendo: così come io ero rimasta affascinata dal Draco conosciuto quella sera, anche lui doveva esser rimasto colpito dall’Hermione oscura che avevo tirato fuori.
E mentre io ero determinata a cancellare quella serata dalla mia memoria, lui non aveva la minima intenzione di farlo.
Ecco il senso della parola “approfittare” tanto ripetuta nella lettera precedente. Per essere uno che non si stupiva di niente, io ero riuscita a sorprenderlo, e questo aveva scatenato il suo interesse per me.
La cosa più grave, tuttavia, era l’esistenza di una parte di me – quella che avevo lasciato uscire durante quel maledettissimo party – che era elettrizzata da questo nuovo gioco, e che agognava la presenza di Malfoy nella mia vita.
Stringendo la sua mano, due giorni prima, avevo dato vita ad uno show eccitante e terribilmente pericoloso.




Rieccomi ♥
Vorrei prendermi questo spazio, d'ora in avanti, per rispondere alle recensioni che vorrete lasciarmi (se vorrete lasciarmene, ovviamente ♥):

- LilyMik92: Ciao! Ti ringrazio moltissimo per l'incoraggiamento, spero l'aggiornamento sia arrivato presto quanto desideravi, e soprattutto, mi auguro ti soddisfi e riconfermi la tua prima impressione sulla storia ♥ A presto ♥
 
  
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