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Autore: Florafairy7    25/02/2017    3 recensioni
- Da un'idea di Ariel99 -
È iniziato un nuovo anno ad Alfea e le Winx sono finalmente libere di dedicarsi con tranquillità ai loro studi.
Purtroppo qualcosa spezza quell'armonia: Miele, la sorellina di Flora, viene attaccata da misteriose creature.
Winx e Specialisti si recano su Linphea per scoprire di più, e scopriranno davvero molto, più di quanto si sarebbero mai aspettati.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Specialisti, Winx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LA PROFEZIA

"Ehi! Ehi! Dove la state portando?!" Urlò Helia ai soldati di ghiaccio che avevano gettato lui e Brandon in una cella congelata ed ora stavano portando via Flora. I soldati non gli prestarono la minima attenzione e lo specialista fu costretto a lasciar perdere.
Si rivolse allora al suo compagno:

"Mi dici cosa diavolo ti è saltato in mente?!"

"Usciamo di qui. Andiamo a prenderla." Replicò Brandon con aria smaniosa, ma per cercare una maniera di uscire di lì, non sembrava avere le stesse preoccupazioni di Helia. Lo scudiero si avvicinò alle sbarre di ghiaccio per cercare di capire se poteva romperle.

"Credi che sia davvero così facile?! Siamo in un palazzo controllato da due streghe che hanno dalla loro parte tuo fratello e che tu hai scambiato per Flora, per la mia Flora, senza pensarci due volte!" Disse ancora Helia, alzando la voce. Brandon si girò di scatto verso di lui e gli puntò il dito contro:

"Senza pensarci due volte?! Ma chi ti credi di essere, eh?! Credi di essere l'unico capace di sentire qualcosa di vero?! Credi di essere l'unico ad avere delle emozioni e che tutti gli altri siano egoisti?!"

Helia allontanò Brandon con la mano e replicò, in maniera piuttosto calma, forse un po' sfacciata:

"No, certo che no, non credo affatto che tutti gli altri siano egoisti, credo che tu sia egoista."

"Sei fortunato, Helia, perché ora ho altro a cui pensare!" Sbottò Brandon tornando alle sbarre ma si fermò quando Helia chiese:

"Perché, altrimenti?"

Brandon si voltò verso Helia e, con un sorrisetto isterico, disse:

"Oh, non ci riuscirai, non mi farai passare per quello che tu credi che io sia! Flora sa perché ho fatto la scelta che ho fatto e tu sei l'ultima persona al mondo a cui devo delle spiegazioni!"

"Invece me le devi! Siamo intrappolati qui! La ragazza che amo è intrappolata qui a causa tua!"

"La ragazza che io amo è intrappolata qui perché la mia vita non è perfetta come la tua! Perché io devo rimettere sempre insieme i pezzi, i pezzi che non sono io a rompere, ed ora se non ti dispiace devo trovare il modo di uscire di qui perché la ragazza che amo a quest'ora sarà spaventata e tutto quello che vuole è che la porti via di qui!" Brandon guardò Helia, arrabbiato, molto arrabbiato. Arrabbiato con Helia, con Logan, con se stesso. Helia, con un atteggiamento completamente opposto a quello dello scudiero, disse:

"Non credi allora che si meriti di più?"

"Come, scusa?" Chiese Brandon, profondamente infastidito da quell'atteggiamento.

"L'hai detto tu stesso: la tua vita è un disastro, la mia è perfetta. Non credi che si meriti qualcosa di perfetto?"

Brandon sostenne lo sguardo di Helia essendo troppo orgoglioso per abbassarlo, allora disse:

"Ho un'idea, su, muoviti."

Yana si stava occupando del flusso magico che attraversava l'arpa d'oro, magia che certamente non era sua e che lei aspettava con ansia di avere.
Flora alzò lo sguardo cercando di capire meglio cosa stesse facendo la strega, ma non ci riuscì: le sue mani erano legate ad una catena di ghiaccio che non le permetteva di fare più di un passo, catena, tra l'altro, che assorbiva ogni suo tentativo di attacco.
La strega si voltò verso di lei e, con un ghigno disegnato sul volto, disse:

"Mi hai fatto penare un po', ma alla fine sono riuscita a catturarti, farfallina!"

"Sì, certo, col ricatto! Sappi che non sei affatto una bella persona!" Replicò Flora con rabbia, Yana alzò gli occhi al cielo, annoiata:

"Oh, non ci dormirò stanotte!" E ridacchiò, poi tornò seria:

"La vedi questa? Questa è l'arpa d'oro... oh, ma di sicuro saprai di cosa si tratta, sei stata tu che te la sei fatta scappare!"
Flora abbassò lo sguardo, la strega continuò:

"E grazie a questo bell'affarino la mia magia si estenderà in tutta la Dimensione Magica!"

"Magia? Quale magia? Tu non ne hai, Nikolai te ne ha privato!" Ribatté Flora, Yana assottigliò gli occhi e disse:

"Oh, tranquilla, avrò la mia vendetta su Nikolai molto presto. La sua magia la stai custodendo tu, e tu, povera, sei intrappolata qui... ma che spiacevole situazione!" Concluse con sarcasmo.

"Non avrai la mia magia, hai detto bene, la sto custodendo, e non ti lascerò prenderla tanto facilmente! I miei amici..."

"Amici?" Chiese la strega, "Quali amici? Quelli che ti hanno lasciata qui? Oh, povera illusa... mi fai anche un po' pena, per loro vali persino meno di un traditore!"

"Ti sbagli! Loro... lui..." Flora abbassò lo sguardo non avendo altre parole. Brandon non l'avrebbe mai abbandonata, ma teneva a suo fratello e la strega l'avrebbe ucciso. Lui sapeva che la strega non le avrebbe fatto del male, o non ora almeno. Lui lo sapeva, o non l'avrebbe mai lasciata da sola.

Poi qualcun altro entrò in quell'antro ghiacciato, qualcuno di molto più importante della regina.

"Madre, quei ragazzi sono stati imprigionati, mi occuperò poi di trasformarli."

"Molto bene, cara." Replicò Yana sorridendo a sua figlia, "Ora non perdiamo tempo, su."

Così Helen si avvicinò a Flora, la ragazza purtroppo non poteva difendersi né allontanarsi. Helen prese tra le mani il ciondolo della keimerina dicendo:

"Ma che bella collana! Ops, adesso è mia!" Così provò a strapparla dal collo della fata ma il ciondolo non venne via.

"Brandon, è ghiaccio ma è stregato, credi davvero di riuscire a romperlo con una semplice spada?" Chiese Helia scettico una volta che Brandon gli ebbe spiegato il suo piano.

"Ehi, ehi, innanzitutto la mia spada non è una semplice spada. Non ascoltarlo, " Intimò lo scudiero alla spada tenuta a qualche metro da lui, oltre le sbarre. "... e poi, vale la pena tentare, meglio che ce l'abbiamo noi che che ce l'abbiano loro, no?"

Helia sospirò e assecondò quindi la proposta dello scudiero, così si avvicinò alle sbarre di ghiaccio senza prima lanciare uno sguardo alla pixie che rimaneva priva di conoscenza in un'ampolla magica.
Lo specialista allora allungò il braccio oltre le sbarre, Brandon lo guardò con attenzione, impaziente di impugnare nuovamente la sua spada. Helia allora sparò i suoi raggi laser dritti verso la stalattite dove i soldati di neve avevano lasciato la spada di Brandon dopo avergliela confiscata, i laser si avvinghiarono contro l'elsa della spada ed Helia la tirò verso di sé, questa poi cadde a contatto con le sbarre non potendole attraversare.

"Piano!" Esclamò Brandon quando la spada cadde a terra, Helia alzò gli occhi al cielo.

"Ecco fatto." Concluse con noncuranza mentre Brandon andò alle sbarre, si mise in ginocchio e, allungandosi, cercò di avvicinare la spada. "Non capisco perché tu ci tenga tanto..." Disse lo specialista guardando come il suo amico cercava di prendere la spada. E Brandon, con la faccia schiacciata contro le sbarre cercando di allungarsi più che poteva, rispose:

"Questa spada sta con me da quando avevo sedici anni, è la mia spada... ah, eccoti qui!" E così la impugnò e la fece passare attraverso le sbarre mettendola in verticale, così si girò verso Helia mentre la rimetteva nel fodero. "Non puoi capire..."

Helia lo guardò:

"Ti do una notizia: anch'io sono uno specialista."

"Sì, ma non è la stessa cosa... diciamo che tengo a questa spada come tu tieni al tuo primo blocco da disegno, o almeno il blocco su cui hai fatto il tuo primo vero disegno venuto bene."

"Oh, allora capisco cosa vuoi dire... tengo conservato quel blocchetto, è quello dove ho il primo ritratto che feci a Flora."

Brandon assottigliò gli occhi ed Helia, con un sorrisetto, disse:

"Oh, ma tu non puoi capire, non sei mica un artista... Flora è un tipo romantico, ed anche io lo sono, e certe cose ci legano, è un ricordo che abbiamo. Certo, non mi aspetto che tu possa capire, c'è bisogno di una certa sensibilità per farlo e tu chiaramente non ne hai. Sai, tra me e Flora c'è questa connessione."

"Sì, certo, perché con un blocchetto e una matita tu credi che sia fatta? Una ragazza ha bisogno di sentirsi al sicuro, come credi di proteggerla, con un quadro?" Chiese Brandon, scettico.

"Lo vedi? Non pensi ad altro! Hai una visione del mondo così..."

"... Così come, Helia? Non voglio fare altro che proteggere le persone che amo."

"Sì, beh, Flora non è quel tipo di ragazza che vuole essere difesa con una spada." Replicò Helia con sicurezza nella voce.

"Esattamente!" S'intromise Chatta, ripresasi. Helia si lasciò scappare un sorrisetto mentre Brandon alzò gli occhi al cielo:

"Ora ci voleva pure la fatina impicciona..."

"Brandon, sono la sua pixie, siamo legate, è come se fossimo una sola persona ed io so esattamente cosa desidera Flora, e di cosa ha bisogno. E ciò di cui ha bisogno è un ragazzo come Helia, quindi volatilizzati." Disse Chatta molto velocemente, poi aggiunse:

"Ed ora tiratemi fuori di qui!"

"Hai ragione, Chatta, ora vediamo come fare, se solo..." Stava dicendo Helia ma Brandon lo zittì:

"Arriva qualcuno."

E lo scudiero aveva ragione, arrivarono due soldati di neve guidati da un ragazzo, sembrava avere l'età dei due specialisti.

"Un po' stupido da parte vostra mettervi contro un intero esercito, non credete?" Chiese il ragazzo divertito, Brandon lo guardò e replicò:

"Stupido da parte tua metterti contro di noi."

"Wow, facciamo i coraggiosi! Eppure non sono io quello dietro le sbarre."

Brandon si avvicinò alle sbarre e, sostenendo lo sguardo del ragazzo, disse:

"Io ti conosco, sei di Eraklyon."

"Sì, è vero. Anch'io ti conosco, tutti conoscono lo scudiero del principe. Che bravo, ti sei fatto un nome!" Lo schernì il ragazzo, Brandon però rimase impassibile osservando il viso del ragazzo: capelli scuri, occhi piccoli, e quella voglia sul mento. Lo conosceva.

"Tu sei il figlio del disertore." Concluse Brandon.

"Felice di sapere che ho un nome anch'io." Sorrise con ironia il ragazzo.

"Beau, giusto? Non mi sorprende che tu sia finito qui."

"Allora non ti sorprende neanche che ci sia tuo fratello, qui."

Brandon lo guardò con gli occhi pieni di rabbia e chiese:

"Come avete fatto a convincerlo?"

"Oh, ma è stato lui a convincere noi!" Sorrise ancora Beau, "Andiamo, Brandon, vivi ancora nel tuo sogno ad occhi aperti? Logan sta con noi, è sempre stato dalla nostra parte anche se lo venivi a tirare per le orecchie da brava mamma chioccia! Fattene una ragione, a quanto pare il tuo nido non era abbastanza!"

Quello che fece Brandon dopo costrinse Chatta a coprirsi gli occhi, ed Helia pensò svariate cose in quegli attimi. Primo: pensò che Brandon era tutto ciò che lui non era, e ne era felice; la violenza con cui aveva preso quel ragazzo e l'aveva sbattuto contro la cella fino a farlo sanguinare era davvero qualcosa che Helia non avrebbe mai fatto, forse il calcio per gettarlo contro il muro privo di conoscenza ci stava, ma era il massimo per Helia. Secondo: anche se gli costava ammetterlo, Brandon con la spada ci sapeva davvero fare; in un attimo l'aveva sfoderata e aveva distrutto i due soldati di neve attraverso le sbarre. Terzo: lo scudiero aveva molte cose dentro di sé, ed Helia capì che non lo conosceva affatto, e si chiese se quello che fino ad allora aveva conosciuto fosse o no il vero Brandon.

Lo scudiero, col fiato corto, si girò verso la fatina e il suo amico con un sorriso mostrando le chiavi:

"Andiamo?"

"S-sì." Annuì Helia, ancora un po' scioccato. 
Brandon aprì la cella e i tre uscirono, prima di andare Helia fermò Brandon dicendogli:

"Hai del... hai del sangue qui... sul... sì, ecco." E Brandon, abbozzando un sorriso, si pulì.

"Chatta, sta' tranquilla, troveremo un modo per farti uscire di qui." Disse Helia rassicurando la fatina mentre si avviava con Brandon per uscire da quei cunicoli scavati nella neve.
D'un tratto però Brandon, che era in testa al gruppo, si fermò.

"Brandon, che ti succede?" Chiese Helia preoccupato.

"Niente," Rispose lo scudiero tenendosi il petto, "va tutto bene, andiamo." Ma la sua uniforme si stava consumando sotto la magia della Natura.

Nel frattempo, Nex, Aisha e Alyssa erano tornati al palazzo reale abbandonato essendo quello l'unico luogo sicuro.

"Non ci credo, Brandon non avrebbe mai lasciato Flora." Disse Aisha dopo che Nex ebbe finito di raccontare la sua storia.

"Aisha, ero lì." Insisté Nex.

"Lo so ma... stiamo parlando di Brandon, e di Flora, e non... adesso che facciamo?" Chiese infine Aisha con un sospiro di disperazione. Nex la guardò non sapendo cosa risponderle mentre Alyssa, che era alla finestra, si girò e sbottò:

"Se metto le mie mani su quel furfante io... come ha potuto?!"

"Signora Alyssa, mi creda, era l'unica cosa da fare." Replicò Nex ed Aisha lo ascoltò con attenzione stupita che il suo ragazzo prendesse le parti di Brandon quando neanche lei stessa lo faceva. "Eravamo in tre contro un intero esercito, la strega aveva preso Flora, Helia ha provato a prenderla ma quando la strega ha preso anche Logan Brandon ha creduto che fosse meglio fare in questo modo, abbiamo salvato due vite: non avrebbe mai ucciso Flora, le serve, Logan invece non più di tanto."

"E da quando il mio ragazzo è tanto maturo?" Chiese Aisha con una punta di ironia.

"Da quando è la prima volta che dividiamo la squadra e mezza Dimensione Magica e sotto la neve, questa situazione è assurda. E poi, anch'io ho dei fratelli, posso capire la scelta di Brandon e se l'ha fatta, vuol dire che è sicuro di poter salvare Flora."

"Beh, sarà meglio per lui!" Esclamò Alyssa.

Aisha, che era accanto a Nex, gli chiese:

"Tu ti fidi di lui?"

"Sì." Rispose Nex convinto, "Ma non dirgli che te l'ho detto." Aggiunse strizzandole l'occhio facendola sorridere.

"Ed ora," Disse ancora Nex prendendo il comando, " vediamo di metterci in contatto con gli altri, spieghiamo loro la situazione e vediamo cosa fare, di certo non possiamo rimanere qui mentre Helia e Brandon sono là dentro."

A palazzo invece Helen si scagliava contro Flora:

"Che giochetto da fata è questo?! Eh?! Dammi subito quel ciondolo!"

"Non posso, sono una keimerina e questo è il mio cuore della natura, non puoi separarmene." Replicò la fata cercando di sembrare sicura e nascondendo la paura. Non poteva separarsi da quella collana, era l'unica cosa che teneva stabile la sua magia e che non le faceva subire gli effetti di quello che stava succedendo su Linphea: era il rubino che assorbiva le vibrazioni magiche di Linphea, il dolore, il freddo.

Helen la guardò, insoddisfatta, poi si rivolse a sua madre abbassando la voce:

"Madre, adesso che facciamo?"

"Adesso trovi un modo di prendere quel ciondolo, l'incantesimo ormai è completo e l'arpa sta facendo il suo lavoro, manca solo il ciondolo ed io riotterrò i mie poteri. Morta la keimerina e con quel ciondolo custodirò l'inverno, niente potrà fermarmi. Tienila viva, avremo bisogno di lei per l'incantesimo. Mi raccomando, Lenny, cerca di non deludere la mamma."

"Certo che non vi deluderò madre, potete starne certa." Replicò Helen, decisa. Yana la guardò dall'alto in basso, poi prima di andare disse:

"Dimostrami che non sei come tuo padre."

Quando Yana andò via Helen si rivolse a Flora e la fata, cercando di prendere tempo, disse:

"Ascolta, nessuno vuole guai, e non è un grande affare controllare la Dimensione Magica, puoi credermi, insomma..."

"Silenzio!" Tuonò Helen e Flora zittì subito, la ragazza si avvicinò alla keimerina e, prendendole il viso con una mano, le chiese:

"Come faccio a prendere questo ciondolo?"

Flora la guardò negli occhi ma non rispose, Helen la lasciò facendole sbattere la testa contro il muro di ghiaccio. Flora appoggiò la testa per sopportare il dolore, poi però si accorse che qualcun altro era entrato in quell'antro gelido.

"Tu..." Disse Flora guardandolo con rabbia, Logan si lasciò sfuggire un sorrisetto e replicò:

"Fiorellino! Mh... non ti ho ancora perdonata per come ti sei comportata con me, lo sai?"

Helen gli si avvicinò e gli disse:

"Logan, non riesco a prendere il ciondolo."

"Come non riesci a prendere il ciondolo?"

"Non viene via, è come se fosse incollato a lei, non riesco a prenderlo!"

Logan sospirò pensando a qualcosa ma i suoi pensieri furono interrotti da Flora che esclamò:

"Come hai potuto essere così cattivo?! Brandon si fidava di te!"

Logan alzò un sopracciglio, la guardò e replicò:

"Sì, sì, la solita vecchia storia... il povero Brandon ha provato a fidarsi del fratello cattivo, lui l'ha tradito, bla bla bla... Brandon ha quello che si merita! Vuole fare l'eroe? Dovrebbe ringraziarmi, gli do tante occasioni per farlo."

"Si può sapere perché ce l'hai tanto con lui? Non capisci che ti vuole bene? Ti ha salvato la vita nonostante tutto!"

"Ecco, appunto, non so perché tu lo difenda ancora se ti ha lasciata qui." Rispose Logan incrociando le braccia, Flora replicò:

"Perché mi fido di lui."

Logan la guardò, poi si avvicinò:

"Il ciondolo, muoviti."

"Non posso toglierlo."

"Non sei coraggiosa e questo non è il momento per fingere di esserlo. Il ciondolo."

"No!"

"Flora, ora basta, non arriverà il tuo cavaliere in armatura scintillante, mi sono già occupato di lui, quindi smettila di prendere tempo e dimmi perché questo dannato ciondolo non viene via."

"Lo sai che lui ci ha sperato veramente? Voleva che tornaste fratelli come eravate una volta e..."

"Una volta quando? Quando eravamo piccoli? Siamo cresciuti, le cose sono cambiate, è venuto fuori che io non sono come lui, ho un'altra indole, sono quello che ha preso da nostro padre, non possiamo tornare fratelli come una volta!" Esclamò Logan, Flora cercò di capire ma Logan fece per lei:

"Non te l'ha detto, vero? Ancora mi chiedo perché ti fidi tanto di lui se ti lascia qui e chissà cosa ti ha raccontato su di lui!"

"Smettila, so cosa stai cercando di fare ma non ci riuscirai, non mi dividerai dai miei amici!"

Logan stava per replicare ma Helen gli poggiò una mano sulla spalla dicendogli:

"Abbiamo un problema."

Logan la guardò e lei continuò:

"È Beau, sono scappati, dobbiamo sbrigarci."

Logan prese un respiro trattenendo la rabbia e si rivolse a Flora:

"E va bene, fiorellino, pare che dovremo usare le maniere forti!" Così prese Flora per un braccio stringendo fino a farle male, Helen agitò la mano e dissolse la catena che la legava alla parete anche se le sue mani rimasero legate, Flora provò a sciogliersi dalla presa del ragazzo ma non ci riuscì ed Helen, con un gesto, le fece perdere i sensi.

Brandon ed Helia erano usciti dai cunicoli portando con loro Chatta che, povera, non ne poteva più di stare in quella bolla magica. E Brandon non ne poteva più delle sue chiacchiere, quella fatina prendeva la sua magia troppo alla lettera. Ovviamente, la pixie non faceva che criticare la scelta di Brandon, rimproverarlo, ricordargli che Flora era nelle mani della strega e che lui era un emerito idiota. A questo punto, si stava lui stesso domandando se la scelta che aveva fatto fosse quella giusta, ma una parte del suo cuore gli diceva di sì... Logan, per quanto stupido, immaturo ed egoista fosse, era suo fratello, e lui non poteva lasciarlo alla strega. Se lui voleva tornarci ci sarebbe tornato, ma Brandon non poteva scegliere di lasciarlo lì. Aveva ucciso lui la madre, ma come? Quando? Quelle domande lo stavano uccidendo, e non solo quelle. Sentiva una fitta nel petto, un gelo nei sensi, ed ogni passo era una tortura. Ma Flora era lì da qualche parte in quel palazzo, e sì, Helia era perfetto, era dolce, era gentile, era tutto quello che Flora potesse desiderare, ma lui la amava lo stesso, e voleva andarla a prendere. L'aveva lasciata alla strega, ma solo perché sapeva di avere un limite di tempo, e va bene, era troppo sicuro di se stesso, eh beh, non era mica perfetto, lui, mica era perfetto come Helia. E allora, sicuro di se come di nessun altro la stava andando a prendere. Flora non ha bisogno di un ragazzo che la protegga con una spada, sì, beh, quello era l'unico modo che conosceva, era davvero una cosa così terribile voler impedire che le persone che amava si facessero del male? Helia lo faceva con le parole, con i gesti... le parole e i gesti non avevano funzionato quando la sua casa era in fiamme e lui era ancora troppo rammollito per andare a prendere sua madre lì dentro. Non sapeva di chi era la colpa, ma lui rimasto lì fuori, e se Amelia non era uscita era colpa sua.
E poi sentì un'altra fitta al petto e fu costretto a fermarsi, Helia si voltò e sgranò gli occhi, scioccato da ciò che vide:

"Brandon, tu..."

"... sto bene, andiamo." Disse Brandon ma Helia lo fermò:

"Le tue labbra... sono diventate blu."

Brandon si passò due dita sulle labbra e le sentì incredibilmente fredde, prese un respiro e disse al suo amico:

"Dobbiamo sbrigarci, se quella strega congela Linphea siamo tutti spacciati."

"Vuoi dire che tu sei spacciato." Rettificò Helia.

"No, lo siamo tutti. Linphea è il pianeta naturale della Dimensione Magica, crolla Linphea crolla l'equilibrio naturale di ogni pianeta."

"E tu come fai a sapere tutte queste cose?" Chiese Helia, Brandon lo guardò:

"Non ne ho la minima idea."

"Ragazzi, su, andiamo!" Li incitò Chatta, Helia aiutò Brandon a rimettersi in sesto e, stringendo i denti, lo scudiero continuò con i suoi amici.
Quel palazzo era davvero enorme ma era chiaro che l'antro di Yana doveva trovarsi dove tutti quei soldati di neve facevano la guardia.
I ragazzi allora salirono le scale di ghiaccio e quando i soldati li videro si misero in posizione, Brandon ed Helia si guardarono e si capirono, così si lanciarono su di loro.
Volarono mandritti, fendenti, colpi laser, calci, pugni, il tutto facendo cadere neve su neve.
Quando i due ragazzi ripresero fiato avevano la neve fin sopra le caviglie.
Raccolsero la bolla di Chatta e si avviarono per cupo corridoio, ormai deserto. Arrivarono davanti ad una grande porta che sui lati aveva grandi stalattiti di ghiaccio.

"Qualcosa mi dice che l'antro della psicopatica strega sia questo." Scherzò Brandon, così insieme i due ragazzi, con un calcio, sfondarono la porta.

"Non è possibile." Mormorò Helia sentendo che il suo cuore sprofondava nella disperazione.

Quando Flora aprì gli occhi si sentiva terribilmente stordita, le faceva male la testa e quel forte vento quasi le impediva di tenere gli occhi aperti.
Capì di trovarsi sulla torre del palazzo, davanti a lei c'erano Yana, Helen e Logan, e l'arpa d'oro. L'artefatto brillava e da quello partiva un vortice che arrivava fino al cielo e squarciava i grandi nuvoloni grigi.

"Okay, Flora, mettiamola così: di sotto ci sono i tuoi fidanzatini e con un ordine posso ucciderli entrambi, ora, se mi dai questo dannato ciondolo posso evitare di dare l'ordine ai miei soldati, ma se non me lo dai... mio fratello non mi sta troppo simpatico, Helia è troppo buono per i miei gusti quindi direi che non sarebbero una grave perdita." Logan la guardò negli occhi e Flora notò l'incredibile differenza tra lui e suo fratello. La fata rimase in silenzio mentre il forte vento le agitava i capelli e la costringeva ad assottigliare gli occhi.

"E va bene." Concluse Logan, chiuse gli occhi e si appoggiò due dita sulle tempie, "Plotone d'esecuzione, nei sotterranei! Avete l'ordine di..."

"... No!" Lo interruppe Flora, Logan aprì gli occhi e la guardò con un ghigno. "Credevo che neanche tu potessi arrivare a tanto, ma va bene. Avrete il cuore della natura, ma non fare loro del male."

Logan si avvicinò a lei di qualche passo, aprì il palmo della mano. Flora, che era confinata in un un incantesimo di delimitazione, si tolse il cuore della Natura. Logan mise la mano oltre il cerchio di cenere che confinava Flora, e lo prese. Helen si girò verso di loro e disse:

"È così era tutto qui il tuo trucchetto, keimerina? Dovevi toglierlo tu? Voi fate siete così inutili!"

Flora non rispose, stava accadendo qualcosa dentro di lei: una volta tolto il ciondolo si sentì debole, infreddolita e confusa. Guardò Logan porgere il cuore della natura ad Helen e pensò che ormai tutto era perduto: i ragazzi erano rinchiusi chissà dove, le sue amiche erano sui loro pianeti i quali stavano morendo, la strega stava attuando il suo incantesimo e la Dimensione Magica sarebbe presto piombata nel gelo più profondo, e tutto perché lei non era stata abbastanza.
Non si sarebbe mai aspettata quel cambio improvviso di scenario. Le aveva detto che non sarebbe arrivato, ma si sbagliava perché il suo cavaliere in armatura scintillante era proprio lì.

"Oh, andiamo, Logan, persino papà rispettava questa regola: non si ruba alle signorine!" Esclamò Brandon lanciando la sua spada e facendola incastrare tra le rocce del parapetto della torre, la spada con sé portò la manica della giacca di Logan il quale si trovò quindi attaccato al parapetto, Brandon si avvicinò a lui a grandi passi e strada facendo raccolse il ciondolo che era caduto, lo lanciò ad Helia e si dedicò a suo fratello. Helen e Yana allora si dedicarono al giovane specialista che tra le mani aveva ciò che serviva a loro.
Helia strinse fra le mani il cuore della natura e si mise in guardia, il vento soffiava con forza e l'aria era sempre più gelida, Helia fu costretto a strizzare gli occhi. Guardò le sue nemiche, gettò un'occhiata a Brandon, che aveva cominciato un duello con suo fratello, e guardò Flora che sembrava rimanere in piedi a fatica. Gli bastò quella scena per agire: con i suoi raggi laser colpì Yana che fu scaraventata contro la torre, Helen formò tra le mani una sfera azzurrina che scagliò contro lo specialista ma Helia si scansò, colpì Helen facendola cadere a terra ma in quell'istante sentì un dolore atroce alla mano. Yana, rialzatasi, lo aveva colpito ghiacciandogli la mano e facendo cadere il ciondolo, Helen con un incantesimo attirò il ciondolo a sé e scaraventò Helia contro la torre facendogli perdere i sensi.
Madre e figlia non persero altro tempo: si avvicinarono all'arpa d'oro e si presero per mano.

"Universa Ruina In Tenebras Ra Damis Polari. Universa Ruina In Tenebras Ra Damis Polari." Cominciarono a cantilenare, il rubino iniziò a brillare mentre il ciclone circolava più velocemente e dal cielo coperto di enormi e pesanti nuvoloni cominciarono a scendere delicati fiocchi di neve che mano a mano scendevano più numerosi e più grandi.
Flora rimaneva impotente a guardare la scena essendo costretta nel suo cerchio di cenere, infreddolita e debole, e sentì una stretta al petto mentre le due streghe continuavano il loro incantesimo.

"Universa Ruina In Tenebras Ra Damis Polari."

Helia si rialzò a fatica e fece per avvicinarsi alle streghe ma qualcuno fece prima di lui.

"È qui la festa?" Chiese Aisha ironicamente, tutti si voltarono verso di lei. La principessa di Andros era nella sua forma butterflix e accanto a lei c'erano Nex ed Alyssa, entrambi sospesi su degli snowboards di morphix, Nex teneva sfoderata la sua alabarda mentre Alyssa aveva una faretra con delle frecce dietro la schiena è un arco fra le mani, tutto fatto di morphix.
Helen provò ad allontanarsi da sua madre ma Yana le strinse forte la mano.

"Madre, queste fate sono potenti, non possiamo andare avanti con l'incantesimo!" Disse Helen quasi urlando per farsi sentire con quel forte vento, ma Yana non si lasciò distrarre e continuò a cantilenare la sua formula magica.

Brandon e Logan invece si stavano sfidando a duello e nessuno dei due riusciva a sopraffare l'altro.

"Perché non ti arrendi? Ho vinto io, ora basta!" Disse Logan, col fiato corto, abbassandosi e schivando un affondo da parte di suo fratello, il maggiore replicò:

"Non fino a quando mi spieghi cosa vuol dire che sei stato tu ad uccidere la mamma." Menò un fendente ferendo il braccio Logan ma il ragazzo non si fermò e continuando a combattere rispose:

"E va bene, prima di ucciderti mi sembra giusto che tu sappia la verità."

"Uccidermi? Ma che diavolo ti hanno fatto queste streghe?"

"Mi hanno dato una famiglia, e poi, anche se non ti uccidessi io moriresti comunque, ti sei controllato il trucco ultimamente?"

Bradon istintivamente strinse le labbra sentendole terribilmente fredde, Logan poi continuò:

"Ero finalmente entrato nella cerchia di Beau, tu eri troppo occupato a palazzo ed io ero libero dal tuo fiato sul collo, Beau aveva un carico di fuoco greco che doveva rivendere ad un tizio e mi chiese di tenerlo per lui, se lo avessi fatto avrei guadagnato una montagna di soldi e sarei riuscito a ripagare i debiti della mamma, magari prima che lo facesse lo scudiero del principe Sky... ehi, ehi, sto raccontando una storia, evitiamo i mandritti... e allora l'ho fatto, ma con il fuoco greco non è andata bene."

Brandon abbassò la spada e Logan fece lo stesso, entrambi avevano il fiato corto ed ora che erano fermi i fiocchi di neve stavano cominciando a posarsi sulle loro spalle.

"E me lo dici così?" Chiese Brandon che inconsapevolmente lasciò scendere una lacrima mentre una specie di abisso mangiava il suo cuore facendolo perdere nella tristezza. Oh, e poi c'era Vymarna, e lei in quanto a sofferenza neanche stava scherzando.

"È come avrei dovuto dirtelo?" Ribatté invece suo fratello con tono duro. Brandon abbassò lo sguardo lasciando cadere le lacrime, strinse l'elsa della sua spada, e allora poteva essere Vymarna, poteva essere che sentiva che quelli potevano essere i suoi ultimi attimi, poteva essere la rabbia di un pianeta che veniva distrutto e rimaneva inerme, ma Brandon sfoderò la spada e si lanciò su Logan.

Nel frattempo Aisha era riuscita con un'onda morphix a rompere il cerchio di cenere che confinava Flora, così la keimerina fu libera di uscire da lì, nel frattempo erano arrivati due ragazzi e con loro un centinaio di soldati di neve. Nex e Alyssa atterrarono mentre i soldati di neve, guidati dai due ragazzi dai capelli molto chiari, si pararono davanti a loro per non permettergli di arrivare alle due streghe, Aisha invece raggiunse Flora.

"Aisha, devi aiutarmi a prendere il ciondolo, Yana vuole legarcisi." Aisha sorresse la sua amica e, preoccupata, chiese:

"Ma cosa ti sta succedendo? Sembra che tu ti stia congelando..."

"È Linphea, senza il ciondolo sento ciò che accade al pianeta." Rispose Flora cercando lo scudiero con lo sguardo, e mentre Alyssa e Nex si occupavano dei soldati di neve, Helia raggiunse le due fate.

"Flora! Stai bene? Cosa ti sta succedendo?" Chiese il ragazzo, allarmato.

"Helia, ho bisogno del cuore della natura."

Aisha ed Helia si guardarono e capirono che quello doveva essere il loro compito. Yana ed Helen erano avvolte da un'aura di magia nera impossibile da oltrepassare, solo Aisha avrebbe potuto spezzare quella barriera ed Helia avrebbe dovuto aiutarla a prendere quel ciondolo.
Flora però non rimase con le mani in mano e così raggiunse sua madre mentre strada facendo raccolse la spada di uno di quei soldati.

"Mamma, perché sei venuta qui? Potrebbe essere pericoloso!" Esclamò Flora affiancandola e cominciando a combattere con lei, Alyssa scoccava frecce a destra e a manca mentre sua figlia trafiggeva i soldati che si avvicinavano.

"Non potevo lasciarti qui, fiorellino mio!" Rispose Alyssa girandosi per un attimo verso di lei e sorridendole, poi colpì un altro soldato e disse:

"E non capisco come invece Brandon abbia potuto lasciarti qui! Io e tuo padre ci fidavamo di lui!"

Flora menò un manverso contro un soldato, disintegrandolo, e poi trafisse quello alle sue spalle, così rispose a sua madre:

"Sapevo che sarebbe tornato a prendermi, non ho perso la fiducia in lui..." Si scrollò di dosso un soldato e lo disintegrò con un fendente, "... neanche per un attimo."

Nel frattempo Helen faceva fatica a continuare nel suo incantesimo e mantenere la barriera intorno a lei mentre Aisha cercava di disintegrarla. La giovane strega era così sovraccarica di energia che con un solo gesto della mano scaraventò via Aisha facendola sbattere violentemente contro la torre.

"Ehi, nessuno tratta così la mia amica!"

Tutti alzarono lo sguardo sentendo quella voce familiare e sul volto delle fate nacque un sorriso.
Le Winx e gli specialisti erano finalmente arrivati. I ragazzi atterrarono sulla torre affiancandosi a Nex che da solo combatteva contro i due ragazzi trasformatisi in dei ruvi, le ragazze invece aiutarono Aisha. Musa e Tecna andarono a soccorrere la loro amica mentre Bloom e Stella unirono la loro magia in una convergenza rompendo la barriera di Helen. Nonostante ciò il vortice saliva al cielo violentemente alzando un forte vento e l'arpa d'oro continuava a brillare mentre la neve scendeva copiosa.

"Madre, sono arrivate le fate, non posso continuare l'incantesimo." Disse Helen lasciando la mano di sua madre.

"Certo che puoi!" Esclamò Yana riprendendo bruscamente la mano di sua figlia.

"No che non può!" S'intromise Aisha che con un'onda morphix ripagò la strega con la stessa moneta gettandola a terra e facendole cadere di mano il ciondolo. Yana si affrettò a riprenderlo quasi con aria ossessiva ma Tecna fu più veloce di lei e con un semplicissimo incantesimo di levitazione attirò il ciondolo a sé. Yana formò una sfera fra le mani pronta ad attaccare Tecna ma la fata lanciò prontamente la collana ad Helia che si perse poi tra i soldati di neve per far ricongiungere il ciondolo e la sua proprietaria.

Flora e sua madre nel frattempo combattevano fianco a fianco come non era mai successo.

"E così è per questo che non chiami mai a casa?" Chiese Alyssa col fiato corto, Flora con un sorrisetto rispose:

"Sì, più o meno."
La ragazza dovette poi scansarsi per non intralciare l'altro combattimento in corso: i due ruvi contro i tre ragazzi di Fonterossa. Quelle bestie sembravano instancabili e senza alcuna pietà, Sky, Nex e Timmy cercavano di tenere loro testa ma tutto era più difficile ora che sapevano che quelle bestie erano dei ragazzi, proprio come loro, e non potevano certo togliere loro la vita, o almeno avrebbero voluto evitarlo. Ma i nemici non la pensavano come loro e a furia di morsi e graffi stavano riducendo i ragazzi a degli stracci. Dall'altra parte Flora e Alyssa stavano combattendo ma per la keimerina era più difficile dato che il pianeta a cui era legata stava soffrendo, e Flora non poté fare a meno di pensare, nonostante stesse nel pieno di un combattimento, allo scudiero che probabilmente stava molto peggio di lei.
D'un tratto Flora sentì chiamare il suo nome, si girò ed incontrò lo sguardo di Helia, lo specialista le lanciò il ciondolo con un mezzo sorriso sul volto, Flora lo prese al volo e dopo aver disintegrato un altro nemico abbassò la spada ed indossò il suo cuore della natura. Sentì un calore invaderle il petto, una nuova forza nascerle dentro, la voglia di vivere sempre più amplificata, la magia scorrerle viva nelle vene. Così Flora si trasformò, fece un cenno a sua madre e in volo raggiunse le sue amiche.

Yana alzò lo sguardo per vedere le sei fate in volo.

"Adesso basta Yana, arrenditi o saremo costrette a combatterti, e non finirà bene per te." Disse Flora guardando la strega, lei e sua figlia si tenevano all'arpa per non essere buttate a terra dal vento, Helen però sembrava non preoccuparsi troppo delle sei fate, sembrava affaticata e in quel momento la sua attenzione era ai suoi soldati che controllava telepaticamente, dato che il suo ragazzo sembrava troppo impegnato a litigare con suo fratello.

"Arrendermi? Sono una regina, e le regine non si arrendono mai! Controllerò la Dimensione Magica, non è troppo tardi!"

"Certo che lo è, sai della profezia ed ormai è finita." Replicò Flora rimanendo col viso duro.

"Una regina saggia ha sempre un piano B!" Esclamò la regina, così dalla mano creò una specie di chopper di ghiaccio e tirò a sé sua figlia, la guardò negli occhi e le disse:

"A volte è necessario fare qualcosa che agli occhi degli altri è male per ottenere un bene più grande."

"Madre, cosa volete di..." Helen non poté finire la frase perché sua madre, con l'utensile di ghiaccio, le tagliò il palmo della mano, poi fece lo stesso con il suo e prese la mano di sua figlia.

"Ragazze, dobbiamo fare qualcosa!" Disse Bloom alle sue amiche, così le ragazze si presero le mani per una convergenza, nel frattempo Helen, con le lacrime agli occhi, chiese a sua madre:

"Madre, cosa stai facendo?"

"Spero tu mi capisca, Lenny, perché se non mi capisci allora sei una grande delusione... Phesmatos Tribam Exam Sanguine, Phesmatos Tribam Exam Sanguine, Phesmatos Tribam Exam Sanguine..." Al pronunciare queste parole intorno alle due si creò un vortice e la neve che era a terra fluttuava intorno a loro, Helen stava piangendo ma rimaneva accanto a sua madre, le Winx invece avevano effettuato una convergenza per rompere quella barriera ma il loro attacco sembrava essere stato inutile.

"Madre..." La implorò Helen piangendo, ma Yana continuò nel suo incantesimo senza neanche guardarla.

"Ma cosa sta facendo?" Chiese Musa, quasi urlando per farsi sentire, alle sue amiche.

"Non lo so, ma non mi piace, e non sappiamo come fermarla!" Rispose Tecna.

"Ragazze, dobbiamo continuare a provare prima che possa finire quest'incantesimo!" Disse Flora mentre il vento le scompigliava i capelli, le sue amiche annuirono e così riprovarono.

"Luce di Solaria!"

"Saetta di Domino!"

"Contrappunto di Melody!"

"Onda di Andros!"

"Flusso Virtuale!"

"Soffio d'Inverno!"

I colpi delle ragazze colpirono la barriera delle streghe nello stesso istante ma non riuscirono a romperla, no, ma un istante dopo fu la barriera stessa a cadere, e con lei la giovane Helen. La ragazza cadde a terra con un tonfo appena sua madre le lasciò la mano, dalla mano pallida scesero le ultime gocce di sangue che bagnarono e colorarono la candida neve che era a terra.

"HELEN!" Gridò Logan non appena la ragazza cadde a terra, si sciolse dalla presa di Brandon e corse dalla ragazza, la tirò su tenendo la sua testa in grembo.

"Helen, ehi, ehi, sveglia... stai perdendo sangue, non devi perdere sangue, sei pallida, Helen, ehi..." Logan fu tirato su per collo della sua giacca, era suo fratello che l'aveva rialzato, ma Logan si scrollò allontanandosi da lui e, puntandogli il dito contro, gli disse:

"Guarda che cos'hai fatto! Guarda! Se non avessi rovinato tutto... se fosse andato come doveva..."

"Tu hai ucciso la mamma! E per colpa tua siamo qui! Ed ora è solo colpa tua se Helen è morta!" Replicò Brandon con rabbia, Logan non rispose ma menò un mandritto ricominciando a combattere contro suo fratello, ora però quelli veramente arrabbiati erano entrambi.

Yana invece si era alzata in volo portata da un vortice, aveva un ghigno disegnato sul volto, gli occhi che brillavano di pericolosa ossessione e due sfere di ghiaccio fra le mani.

"Cosa le hai fatto?" Chiese Flora gettando un'occhiata in basso verso la ragazza che rimaneva immobile, la sua pelle chiara quanto la neve su cui era poggiata e accanto a lei il colore del sangue che aveva impregnato la neve.

"Ho assorbito la sua magia dato che tu hai ostacolato i miei piani!" Replicò la strega gettando contro le fate le sfere di ghiaccio, ma le ragazze si scansarono.

"Basta giocare, keimerina, ora mi hai stancata!" Esclamò la strega e gettò verso Flora un vortice di ghiaccio.

"Corteccia Avvolgente!" Chiamò Flora e dei rami apparvero intorno a lei proteggendola dall'attacco di Yana.

"Ragazze, è molto potente, dobbiamo usare la polvere di fata!" Disse Stella alle sue amiche, poi però guardò Flora e capì che non era possibile.

"Proviamo con una convergenza!" Propose allora Tecna, così le ragazze si presero per mano e con una convergenza magica furono capaci di colpire Yana e farla cadere a terra. La strega si rialzò dicendo:

"Devo finire il mio incantesimo e non posso farlo con voi farfalline fra i piedi, ho detto adesso basta!" E al suono di quelle due ultime parole un'onda d'urto fece perdere quota le fate e fece tremare l'intero palazzo di ghiaccio. Pochi istanti dopo un enorme e terribile mostro di ghiaccio senza volto ma con solo una gigantesca bocca si stagliava di fianco alla torre.

"Oh-oh..." Disse Stella, Bloom guardò il mostro e disse alle sue amiche:

"Non possiamo occuparci tutte del mostro o Yana terminerà il suo incantesimo! Aisha, tu e Musa occupatevi del mostro, ragazze, noi penseremo a Yana! Forza!"

Nel frattempo i ragazzi a terra continuavano a combattere contro l'esercito instancabile di Yana che, dopo la caduta di Helen e il rafforzamento della regina, era diventato praticamente invincibile: tutto quello che potevano fare era evitare di farsi uccidere perché era impossibile eliminarli. Alyssa stupì tutti: l'ex ninfa tirava frecce come se lo avesse fatto da tutta la vita, i ragazzi cercavano di starle intorno per non farla ferire in alcun modo.

Brandon e Logan ormai erano agli stremi ma nessuno dei due voleva darla vinta all'altro. Erano malconci, stanchi, e forse Brandon un po' di più. Lo scudiero non sapeva neanche come poteva ancora stare in piedi, il gelo ormai lo inondava, lo possedeva. La sua mente era un fiume confuso di pensieri, ragionamenti ed emozioni, ma continuava a combattere perché Logan aveva ucciso la mamma, perché per colpa sua loro erano lì, per colpa sua la strega aveva preso Flora, per colpa sua lui stava morendo perché Linphea stava morendo. E Linphea era arrabbiata. Linphea soffriva. Linphea era straziata. E tutto quello era insopportabile.
Poi lo scudiero si fermò, attirato dalla voce della persona di cui più gli importava su quella torre, un grido.
Si girò, Yana, che teneva una mano sull'arpa d'oro, con l'altra aveva lanciato un incantesimo.

"Per colpa tua ho perso mia figlia, per colpa mia perdi la tua mammina!" Aveva esclamato la strega, e aveva colpito Alyssa, ma Flora era stata più veloce e l'ex ninfa si era salvata.

"Flora..." Disse Brandon ma dalle sue labbra rotte a sangue non uscì alcun suono. Fece per andare da lei ma Logan lo fermò prendendolo per il colletto:

"Ho perso Helen, tu perdi Flora."

"No!" Urlò Brandon spintonando suo fratello e facendolo sbattere contro il parapetto della torre, si girò di nuovo verso la sua fata, Helia era già chino sopra di lei, e d'un tratto tutti furono costretti a coprirsi gli occhi a causa della forte luce.

Un attimo dopo la keimerina volava alta con le ali grandi come quelle di una farfalla, il vestito delicato come il petalo di un fiore bianco e oro con delle tracce di rosa, le caviglie avvolte da cavigliere d'oro bianco.
Brandon sorrise, era una guerriera, una dolce e gentile, ma pur sempre una guerriera. Peccato, o forse per fortuna, che Linphea non l'aveva voluta, intanto Vymarna si era presa lui, ma ne era valsa la pena.

Nel frattempo Musa e Aisha si occupavano del gigantesco mostro, a loro si unì Timmy, lo specialista girava intorno al mostro come se stesse cercando qualcosa, le ragazze non capirono la sua strategia e attaccarono il mostro a modo loro.

"Ricordami dove hai trovato questo drago..." Disse Aisha alla sua amica colpendo il mostro e Musa, in groppa a Polaris e canalizzando con lui la sua magia, rispose:

"Su Solaria, era di uno degli scagnozzi di Yana, ma in realtà è buono, vero che sei buono?" Chiese retoricamente accarezzando il drago di ghiaccio, Aisha alzò gli occhi al cielo.

"Ragazze," Le chiamò Timmy che combatteva con loro volando con la sua windrider. "Ho un piano, ma ho bisogno che lo teniate occupato!" Urlò Timmy alle sue amiche, loro gli fecero un cenno, poi Musa chiese ad Aisha:

"Tu hai capito di cosa si tratta?"

"No, ma è Timmy e sono sicura che funzionerà!" Sorrise Aisha.

Così le due fate si pararono davanti al mostro mentre Timmy volò alle sue spalle.

"Onda Morphix!"

"Percussione Sonica!" Lanciarono le ragazze, trapassarono il mostro con il loro attacco ma dopo un istante questo si ricreò.

"Ecco perché odio i mostri di ghiaccio!" Esclamò la fata della musica.

Il mostro reagì soffiando sulle ragazze e scaraventandole via, le fate si fecero forza sulle ali e lo raggiunsero, poi dalla bocca, proprio come un drago, sputò un getto di neve che stava per cogliere Musa in pieno ma la sua amica la coprì con un incantesimo.
Aisha, mentre riprendeva fiato, guardò il cielo che si era fatto più cupo mentre la neve che scendeva era sempre più fitta, e quello voleva dire che l'incantesimo di Yana stava funzionando, la principessa si chiese come potesse stare il suo pianeta in quel momento.
D'un tratto, proprio davanti ai suoi occhi, il mostro si sgretolò come se fosse stato un palazzo di cui erano state distrutte le fondamenta, Musa e Aisha dovettero allontanarsi per non essere colpite dai resto del mostro. Erano entrambe a bocca aperta quando Timmy le raggiunse.

"Timmy, ma come hai fatto?!" Chiese Aisha, il ragazzo rispose con un sorriso timido:

"Non ho fatto altro che trovare il punto di fusione del mostro e colpire lì, ci ho messo tempo perché la sua massa era enorme e ho dovuto calcolarla in rapporto con il peso e l'altezza ma... insomma, non è stato chissà che."

"E invece sei stato grande Timmy!" Esclamò Musa ed anche Polaris scodinzolò contento.

"Mamma, stai bene?" Chiese Flora abbracciando sua madre, incurante degli sguardi meravigliati dei suoi amici.

"Sì, sì, sto bene." Rispose Alyssa con le lacrime agli occhi.
Flora si voltò verso le sua amiche:

"Ragazze, è arrivato il momento di usare la polvere di fata!" Le altre annuirono e così le quattro amiche si alzarono in volo, dopo pochi istanti furono raggiunte da Aisha e Musa.

"Solo perché ti sei cambiata d'abito credi di potermi vincere?" Chiese Yana con un ghigno, Flora sorrise furbamente:

"Diciamo di sì!" Lei e le sue amiche si presero per mano, Yana capì che avevano qualcosa in mente così strinse i pugni accrescendo l'intensità della tempesta, le ragazze strinsero più forte le mani per non perdersi, furono tutte avvolte da un vortice di polvere di fata colorato, luminoso, potente. Yana le attaccò con dei dardi di ghiaccio ma questi si sciolsero ancora prima di toccare il vortice delle fate.
Terribile e meravigliosa la polvere di fata si stagliava contro il cielo quasi nero costringendo quelli che erano a terra a coprirsi gli occhi, la potenza di quella magia sciolse all'istante tutti i soldati di neve, in quel momento il principe Sky con un colpo di spada aveva fatto cadere giù dalla torre uno dei due ruvi ma non ebbe il tempo per compiangersi perché tutta la sua attenzione fu richiamata da quel vortice di magia pura. La signora Alyssa non scoccò la sua freccia ed abbassò l'arco guardando meravigliata quel vortice.

"Dovresti vederla, dovresti proprio vederla." Disse con un filo di voce.

La strega si ritrovò ormai impotente, la sua spaventosa tempesta era vinta da quella luce irruenta ma lei non si dava per vinta. Scagliò contro le fate ogni tipo di incantesimo a lei conosciuto inveendo contro di loro.

"Non ho fatto tutto questo, aspettato vent'anni, sacrificato mia figlia, per essere sconfitta da sei farfalline! Posso ancora terminare l'incantesimo, ho assorbito tutta la magia di Helen e non sapete quanta voglia ho di usarla dopo tanto tempo passato ad accontentarmi del flusso che mi concedeva! Le vostre ali si congeleranno! Il vostro cuore si congelerà! Ho finalmente la mia magia ed avrò la mia vendetta, keimerina, puoi giurarci, fosse l'ultima cosa che faccio ma tu soffrirai, maledetta fata! Per colpa tua, per colpa di Nikolai sono stata allontanata, ho perso tutto, ed ora posso riottenerlo! Vincerò io, keimerina, e tu soffrirai pene che neanche immagini!" Urlava la strega mentre la polvere di fata si avvicinava a lei inghiottendo quelle tenebre e lasciando dietro di sé una scia di luce.

Helia alzò gli occhi in tempo per vedere quella straordinaria magia.
La piccola Chatta nel frattempo non aveva trovato nessuno che potesse liberarla e dalla sua piccola sfera di magia incastrata nella neve si guardò intorno: l'alta neve, gli specialisti stanchi ed affaticati che avevano fatto di tutto per proteggere la sua Flora, le sei fate in volo splendenti come stelle del cielo, la terribile strega avvolta dalla sua nube che veniva spazzata via, e le due vittime di quella battaglia.
La terra è il gelo un'ultima figlia hanno partorito,
Dovrà ricominciare ciò che era finito,
L'artefice del male sarà sempre in agguato,
Ma la keimerina dovrà seguire il suo fato.
Avrà accanto le stelle
E radici ben salde,
Ma sulla terra gelata si spargerà sangue.

Carissimi, dolcissimi, miei adoratissimi germgli di lullabea! Ben ritrovati! Non so proprio da dove iniziare... facciamo dal capitolo precedente! XD Dunque, dalle recensioni mi è sembrato di capire che la reazione di Faragonda è stata molto poco condivisa, vorrei spezzare una lancia a favore della preside: è vero che ha mandato Flora su Sakoma per salvare sua madre ma lì c'era anche Yana ed era il momento di combatterla, il fatto è che lei si aspettava che le Winx l'avrebbero combattuta insieme e non che la squadra si dividesse, dato che altre squadre erano state inviate su Solaria e Domino. E finito con il "previously on..." torniamo al capitolo.
All'inizio abbiamo lo scontro tra Helia e Brandon, ci tengo a sottolineare che sebbene lo scudiero pensi ciò che dice è influenzato molto da ciò che sta vivendo Linphea, comprese tutte le sue reazioni. L'avete trovato troppo violento? Sarà che volevo dare un tono più dark al capitolo...
Poi Helen, Yana, Flora e Logan. Yana è assolutamente terribile e lo vediamo più avanti dove la strega assorbe tutta la magia di sua figlia arrivando ad ucciderla.
Abbiamo finalmente saputo come è morta la madre dei ragazzi e mi dispiace molto per Amelia (sì, Whovians, non metto nomi a caso), Flora guadagna il suo Enchantix salvando sua madre e qualcuno l'aveva già ipotizzato e, dato che sono perfida, ci tengo a farvi notare come ogni volta che Flora pensa a Brandon arriva Helia a salvarle la situazione... XD
La profezia si è compiuta, e vi chiedo di fare attenzione ad ogni parola, soprattutto sulla fine ricordandovi che Yana non è stata ancora sconfitta...
Vi anticipo che il prossimo sarà l'ultimo capitolo di questa storia e per questo ho una proposta da farvi: io e la mia dolce collega Ariel99 avevamo pensato ad un sequel, io mi sono già occupata a buttare cose qui e là che potrebbero essere tranquillamente riprese nella prossima storia... quindi mi chiedo: vi farebbe piacere seguire un'altra storia o ne avete il vasetto pieno?
Ci sentiamo sul prossimo capitolo, la fine di questa storia, vi mando un bacio e vi ringrazio per come siete sempre presenti,
vi strAmo,
xoxo Florafairy7

   
 
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