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Autore: _Marlee_    02/03/2017    2 recensioni
Dietro a quei muri e a quel cuore di vetro si nascondeva una donna fragile che portò Arizona ad avvicinarsi a lei nonostante tutto e nonostante tutti. Il suo primo vero amore sarebbe sempre rimasta Callie, ma Callie non c'era piu ed Eliza era li, indifesa e attaccata, cosi cominciò un nuovo capitolo del libro della dottoressa Robbins.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Arizona Robbins, Callie Torres, Sofia Robbins Sloan Torres
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessuna stagione
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“Non sono un robot” disse una voce alle sue spalle, Arizona si voltò ma rimase in silenzio “Ho dei sentimenti, delle paure, sono piena di paure in realtà, però non mi piace che le persone si rendano conto di quanto io sia spaventata. Per questo taccio, per questo non mi apro con nessuno, per questo durante le ore di lavoro io lavoro. Non posso permettermi che le persone sappiano le mie insicurezze. Non mi va. E non mi è mai pesato. Fino ad oggi” disse Eliza non abbassò gli occhi neanche un secondo, li incastrò per bene in quelli di Arizona “Non voglio sentire niente da lei per oggi. Domani è un altro giorno, ma per oggi basta dottoressa Minnik, per oggi basta” disse Arizona esausta per quella giornata. Da quando Callie se n'era andata a New York quella era la prima volta in cui lei sentiva la sua mancanza, la prima volta in assoluto, sentiva che nel reparto di ortopedia non c'era lei, sentiva che in asilo non c'era Sofia, sentiva che i pranzi erano un po piu noiosi. In una volta sola sentì tutto quello che fino a quel momento non sentì mai. Tutta la nostalgia le si rovesciò sulle spalle e non aveva nessuno con cui parlarne, perchè April aveva deciso di voltarle le spalle. Tornò a casa e si stese sul letto

“Arizona è successo qualcosa?”
“Volevo sentire la voce di Sofia, è li con te?”
“Sofia dorme, qui è mezzanotte passata”
“Scusami Callie, non ci avevo pensato”
“Sai che se hai bisogno di parlare di qualcosa io sono qui”
“Non è che sei poprio qui, perchè hai deciso di partire per NY con una specializzanda. Quindi non sei qui”
“Lo so Arizona era per dirti che ti ascolto”
“Sai, sarebbe strano parlare dei miei problemi alla mia ex moglie”
“Lo so, ma io per te ci sarò sempre”
“Ora è tardi, è stata una giornata difficile, ho solo voglia di tornare a dormire”

 

Callie le mancava quella sera, ma non la voleva indietro, non voleva che tornasse. Era in grado di gestire la sua nostalgia.
Arizona dopo aver chiuso la chiamata crollò in un sonno provondo, ma Callie no, Callie rimase confusa, non aveva mai sentito Arizona con quel tono di voce, le sembrò incredibilmente sconfortata ed lei nonostante fosse a NY sapeva cosa fosse in corso a Seattle, sapeva della pessima decisione che aveva preso Miranda e dell'arrivo di Eliza Minnik, lei l'aveva conosciuta per via del lavoro simile che svolgevano ma dei suo metodo di insegnamento aveva sentito ben poco. Ma se si era creata questa crociata contro di lei un motivo doveva esserci. Era molto preoccupata perchè sapeva che in pericolo c'era Webber, il miglior insegnante che lei avesse mai avuto.

 

“Che vuoi Callie?”
“Mamma sono io”
“Amore, che succede stai bene?”
“Si mamma, qui è tutto molto bello, lo sai che grande parco che c'è?”
“Si piccola, una volta l'ho visto anche io. Mi piaceva molto passare il tempo in riva allo stagno”
“La mamma mi porta spesso li”
Arizona sorrise, perchè molti anni prima era stata a NYC con Callie e passarono un intero pomeriggio al laghetto a baciarsi come due adolescenti
“Mi manca Zola, mi manca un po la mia cameretta ma qui i miei compagi sono simpatici e non vedo l'ora che arrivi Natale”
“Arriverà presto piccola, arriverà presto”
“Mi manchi mamma”
“Anche tu amore. Ma vedrai che la mamma troverà sempre un modo per non farti sentire la mia mancanza, lo so, la conosco lei è speciale”
“Tornerete insieme vero?”

Ad Arizona si siempirono gli occhi di lacrime, perchè nonostante fosse mezzanotte Callie in qualche modo aveva capito quanto lei stesse male e svegliò Sofia, la quale non esitò un attimo, alzò la cornetta e la chiamò.

“Piccola, io e la mamma abbiamo preso una decisione e non si può tornare indietro, ma per te non cambierà niente, siamo sempre noi, le tue mamme”
“Si ma siete troppo lontane, io non posso piu venire a dormire tra di voi nel lettone”
“C'è Penny”

Quelle due parole costarono moltissimo ad Arizona

“Ma Penny non è la mia mamma. La mamma non vuole che io la chiami mamma”
“Ma tu la vorresti chiamare mamma?”
“No, perchè sei solo tu la mia mamma”
“Amore, verrò a trovarti prima di natale, perchè mi manchi troppo piccola pulce”
“Davvero? Dormirai insieme a me?”
“Certo non ti lascerò andare”
“Vieni mamma, vieni
Arizona salutò la piccolina, le diede la buoanotte e fu estremamente grata a Callie per averle permesso di parlare con Sofia nonostante l'ora.  

Scusate il ritardo, come promesso ecco il ritorno della presenza di Callie nella storia, vediamo una Arizona completamente priva di muri, molto diversa dal solito. Anche per Callie fu una sorpresa sentire quel tono e a modo suo ha cercato di rimediare. CHE NE PENSATE? IL RAPPORTO CALLIE E ARIZONA DOVREBBE LIMITARSI AD ESSERE TELEFONICO O SECONDO VOI ENTRAMBE HANNO BISOGNO DI VEDERSI? 
Grazie a tutti coloro che hanno speso qualche minuto per leggere questo capitolo e anche i due precedenti, spero vi piaccia
Pubblicherò presto 
Marlee 

  
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