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Autore: Emmastory    04/03/2017    3 recensioni
Anche se il tempo continua a scorrere, le cose nell'un tempo bella e umile Aveiron sembrano non cambiare. La minaccia dei Ladri è ancora presente, e una tragedia ha ora scosso l'animo dei nostri amici. Come in molti hanno ormai capito, quest'assurda lotta non risparmia nessuno, e a seguito di un nobile sacrificio, la piccola ma coraggiosa Terra sembra caduta in battaglia, e avendo combattuto una miriade di metaforiche e reali battaglie, i nostri eroi sono ora decisi. Sanno bene che quest'assurda e sanguinosa guerra non ha ancora avuto fine, ma insieme, sono convinti che un giorno riusciranno a mettere la parola fine a questo scempio, fatto di sangue, dolore, fame, miseria e violenza. Così, fra lucenti scudi, affilate spade e indissolubili legami, una nuova avventura per la giovane Rain e il suo gruppo ha inizio. Nessuno oltre al tempo stesso sa cosa accadrà, ma come si suol dire, la speranza è sempre l'ultima a morire.
(Seguito di: Le cronache di Aveiron: Miriadi di battaglie)
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
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Capitolo XVII

L’amore e i suoi miracoli

C’è chi non crede ai miracoli, ed io rispetto tale realtà, ma ricordando ancora quel che è successo appena ieri, ho definitivamente cambiato idea. Come sempre, ho aggiornato il mio diario,e guardandomi attorno, noto da stamattina qualcosa di diverso. Samira ha finalmente avuto il coraggio di dire tutto a Soren, e nonostante debba ancora prendere le sue ormai famose pillole, è davvero rifiorita. È passato solo un giorno, ma da allora lei e Soren sono sempre insieme. Sì, sempre, in ogni momento. Lui la ama davvero, e vedendoli scambiarsi dolci effusioni, non faccio che sorridere. Ad essere sincera, non li biasimo. In fin dei conti, il loro è un amore sincero, proprio come quello che io provo per Stefan, e nonostante ogni ostacolo la vita ci metta davanti, e ogni sfida ci proponga, non vogliamo davvero arrenderci. Sinceramente, non credo all’occulto né alla magia, ma sono fermamente convinta che quello dell’amore sia uno degli incantesimi più forti e difficili da spezzare. Tante e tante volte ho visto Terra correre in giro per casa, agitando una bacchetta in legno e fingendo di essere una fata. Ho riso ogni volta, e rido ancora al solo pensiero. Ad ogni modo, il tempo sta passando, e come ho avuto modo di vedere, tutti stanno cercando di approfittare di questa protettiva bolla di calma, destinata, secondo la voce del mio istinto, a scoppiare come ogni altra. Incredibilmente, perfino Lady Fatima sta passando più tempo accanto a Rachel, forse tentando di farsi perdonare la mancanza di qualche tempo prima. Anche loro sono innamorate, e ad essere sincera, sono felice che abbiano trovato l’una nell’altra un’anima gemella. L’ottimismo è quindi padrone del mio animo, e guardando fuori dalla finestra, non vedo che il sole. Già alto nel cielo, brilla nella sua magnificenza, illuminando la piazza principale di Aveiron, ben visibile dalla dimora della Leader. A quella vista, non provo che calma, ma voltandomi, noto qualcosa. Soren è fermo alle mie spalle, e ha qualcosa stretto in mano. “Terra dice che hai perso questo.” Dichiara, mostrandomi un foglio di carta. Avvicinandomi, lascio che me lo porga, sorridendo poi alla sua sola vista. È il disegno di nostra figlia, quello che lei stessa ha fatto per me, chiedendomi poi di tenerla al sicuro. Quella piccola ladruncola doveva aver visto il mio diario lasciato sulla scrivania, e curiosa, provato a capire cosa contenesse. Il disegno doveva esser poi caduto, e accortasi dello sbaglio, chiesto al padre di ridarmelo indietro. Pensandoci, non mi arrabbiai affatto, ma con l’arrivo del pomeriggio, fui colta da un orribile mal di testa. Decisi quindi di andare a riposarmi, facendolo per alcune ore, e svegliandomi, allertata da strani rumori, nel cuore della notte. Quasi ignorandoli, tornai subito a dormire, cadendo preda del sonno di fianco a Stefan. Poco prima di assopirmi, però, sentii la voce di Samira. Era nella sua stanza, ma non da sola, ed evidentemente, parlava con Soren. Ripeteva di amarlo, e pur non potendo vederli insieme, li immaginai intenti a stringersi e baciarsi, professandosi l’eterno amore che si erano giurati di avere, l’uno per l’altra, nel giorno del loro matrimonio. Ricordando quel momento, mi sentii felice, ma poco dopo, qualcosa mi distrasse. Erano lì, l’uno di fronte all’altra, pronti a passare una notte insieme e amarsi, ma stranamente, lei esitava. Guardava il suo Soren con occhi lucidi, quasi spaventata, e nonostante le forti emozioni provate in sua presenza, non riusciva ad agire. “Soren, io non so se…” gli disse, titubando e avendo pensieri contrastanti su ciò che stavano per fare. “Rilassati.” La pregò, sperando ardentemente di convincerla. “Ma…” provò a rispondere, sentendo quella frase morirle in gola come un’autunnale foglia scolorita e provata dal freddo. Per tutta risposta, Soren le portò un indice sulle labbra, esortandola a far silenzio. “Non preoccuparti.” Le disse poi, avvicinandosi sempre di più a lei, finchè la distanza fra di loro non divenne minima. In quel momento, Samira si ritrovò distesa sul letto, con lo sguardo fisso sul suo amato, pronto a darle l’amore che sapeva la sua lei meritasse. Silenziosa come un saggio gufo o uno scaltro topo, si limitò ad annuire, sorridendo leggermente. Subito dopo, un bacio unì le loro labbra, e nonostante tutto, lei esitava. Non era la loro prima volta, certo, ma per qualche strana ragione, non se la sentiva. Come avevo capito, doveva essere spaventata, ma da cosa? Me lo chiedevo restando in silenzio, e rimanendo purtroppo senza risposte. I minuti si susseguirono veloci, e ben presto, la sentii arrendersi, poi abbandonarsi a dei piccoli gemiti. Prima soffusi, poi sempre più evidenti, ma comunque soffocati al solo scopo di non essere sentita o notata da occhi e orecchie indiscrete. Miriadi di bollenti baci e dolci carezze continuarono a scaldarle il corpo e le labbra, e mordendosele, cercò in tutti i modi di resistere. Inutile. In fondo, Soren sapeva benissimo quanto lei lo desiderasse, nonostante le sue parole dicessero altro. Fu così che lei lo lasciò fare, crogiolandosi fra mille e mille attenzioni. Chiaro indice del piacere che provava e che non poteva negare, quei gemiti non cessarono, e ce ne fu poi un ultimo, seguito da un’ennesima dichiarazione d’amore e dalla caduta nel sonno di entrambi. Come a lungo avevano desiderato, erano riusciti ad amarsi donandosi, anche se non per la prima volta, l’uno all’altra in maniera completa. Si amavano, e lo sapevo bene, e un rapporto non era che un modo come un altro di mostrarlo. Si era lasciata andare, abbandonata, donata al suo lui. Com’era ovvio, lui aveva agito secondo istinti e sentimenti, lasciando che ogni azione avesse una conseguenza. Ancora sveglia, mi fermai a pensare, immaginando l’avvenire che il futuro avrebbe potuto riservare ai miei amici, ora coppia felice dopo tutto quello che nel tempo avevano passato. Ne ero già a conoscenza, ma il loro amore era puro e reale, e finalmente, insieme, si erano arresi all’amore stesso, e ai suoi potentissimi miracoli.
   
 
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