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Autore: lapisblu    06/03/2017    0 recensioni
Nicole ha diciotto anni ed è felice. Ma in passato la vita non è stata così benevola con lei. Nata da una relazione extraconiugale del padre, ha visto suo padre al massimo tre volte nella vita, all'età di undici anni rimane orfana della madre, che muore suicida. Passa i restanti quattro anni sballotata a destra e a manca mentre le diagnosi di psicosi, di schizzofrenia e di altro ancora si accumulano a causa delle strane cose che vede. A quindi annni fugge da quelle persone solo per finire in guai ancora più grandi - un'asta di schiavi. A quel punto la svolta: Zenon la compra all'asta. Cercava proprio lei.
Zenon, uno stregone che riesce a vedere lo strano e folle mondo che si nasconde dietro la nostra realtà, fa di lei la propria apprendista; e ora che ha diciotto anni le chiede di diventare la sua sposa. Nicole accetta. Diventa, così, la sposa e l'allieva di un incubo che ha assunto forma umana e che cammina nel mondo reale.
Ora entrambi passano le giornate studiando la stregoneria in completa tranquillità.
Di mestiere Nicole e Zenon risolvono i problemi degli altri.....
e adesso un problema sta per bussare alla porta
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Volano.

 

Volano alti nel cielo.

 

Zenon e Nicole stanno volando usando lo scudo come una sorta di tappeto magico volante.

 

Sotto di loro, in basso, scorre il mare. Attorno a loro il nulla.

 

Una neve violacea cade dal cielo.

 

Nicole è seduta tra le gambe di Zenon. Ha addosso la giacca di Zenon. Lo stregone, rimasto in maniche di camicia, le sta abbracciando per tenerla calda durante il volo.

 

“Scudo, tra quanto tempo arriveremo al Regno del Re dei Calamari?” - chiede Zenon picchiettando la dita della mano sinistra la parte metallica dello scudo.

 

“Siamo ancora distanti, Potente Tenebra. Quel luogo si trova in mare aperto. Ben lontano dalla costa” - risponde lo Scudo.

 

Zenon non risponde. Si limita ad aguzzare la vista verso il mare aperto.

 

“C'è qualcosa che non va, Zenon?” - chiede Nicole

 

“Nulla, Nicole. Dimmi, hai ancora freddo?” - risponde Zenon

 

“Non più. Ti ringrazio” - risponde la ragazza.

 

Zenon appoggia il mento sulla spalla destra di Nicole e socchiude gli occhi.

 

Nicole si limita ad accarezzargli i capelli.

 

In lontananza si vede una grossa montagna dalla forma insolita. Nicole ne è incuriosita

 

“Scudo! Quella montagna... che luogo è mai quello?” - chiede la ragazza

 

“È la Montagna del Pugno Sacro”

 

“Effettivamente da lontano sembra una grosso pugno chiuso proteso verso il cielo” - commenta con il pensiero Nicole. - “come se volesse colpire quella luna viola alta in cielo”

 

“Quel pugno è solo un bizzarro capriccio, il Re alle volte ama essere ironico, Nicole” - le risponde Zenon con il pensiero - “Il Re dell'Incubo non tollera nessun genere di ribellione.”

 

“Ascoltami, Scudo. Se quella è la Montagna del Pugno Sacro, noi adesso dove ci troviamo di preciso?” - chiede Zenon

 

“Siamo nel nono oceano, il Regno del Corallo Rosso” - risponde ancora una volta lo Scudo

 

“Allora vuol dire che....” - il discorso di Zenon viene interrotto da una violenta esplosione d'acqua non molto distante.

 

Gli spuzzi d'acqua ricadono come pioggia su Zenon e Nicole.

 

Zenon serra subito le braccia attorno alla vita di Nicole e cerca di farle il più possibile da scudo con il proprio corpo.

 

Finita la pioggia, Zenon tira sù il capo dalla spalla della ragazza e sporge il capo fuori dallo Scudo per vedere cosa sta succedendo nel mare sottostante.

 

Anche Nicole si sporge un pochino per vedere cosa sta succedendo.

 

Vedono l'acqua ribollire. Continuamente rimescolata, piena di schiuma, tutto a causa di qualcosa che nuota sotto la superficie del mare. È esteso come un campo da calcio.

Un groviglio informe di corpi serpentiformi si agita sotto il pelo dell'acqua. Numerosi occhi dalla pupilla a fessura, simile a quella dei rettili, adornano quei corpi. A distanza regolare tra un occhio ed un altro su quei corpi si trova un foro dal quale esce con violenza la schiuma che si riversa in mare.

 

Un'altra esplosione d'acqua e schiuma si verifica non molto distante da Zenon e Nicole: il foro ha scaricato in mare una grande quantità di schiuma e acqua di mare.

 

“Ma cosa sono? Serpenti di mare?” - chiede Nicole

 

“Qualcosa di molto peggio...” - Zenon tira Nicole a sé - “SCUDO, ALZATI! ORA! Il corpo principale dell'Ecatonpodo sta svuotando le camere di emersione e noi siamo sopra di lui! MUOVITI! - grida lo stregone - “SIAMO TROPPO VICINI!”

 

Zenon fa appena in tempo a gridare queste parole allo Scudo una colonna d'acqua li investe in pieno con grandissima violenza.

 

Nicole e Zenon vengono sbalzati fuori dallo Scudo.

 

Vengono travolti dai flutti.

 

“Nicole.......” - una voce risuona nella mente di Nicole: è la voce di Zenon che la sta chiamando.

 

“Zenon, sono qui......” - vorrebbe rispondere, ma non riesce a parlare. Nicole crede di affogare. Sente solo tanto freddo, come mai prima d'ora..... non sentì così tanto freddo neppure quella volta.... circa un mese fa......

 

§§§§§§§

 

Un campo in aperta campagna inglese.

 

Zenon, Nicole e una donna vestita con un leggero vestito bianco dai delicati ricami parlano davanti ad un pozzo..

 

“Ecco adesso sapete tutto.” - dice la donna.

 

“Quindi questo pozzo è una prigione in sostanza, Ariel?” - chiede Zenon alla donna1

 

“Sì, stregone Zenon. Come dicevo questo è la tomba di uno spirito maligno che ama fare del male agli altri”

 

 

“Capisco, Ariel.” - risponde Zenon passandosi la mano destra nei capelli neri e d'oro. -”vieni, Nicole. Osserviamolo più da vicino”

 

Nicole segue Zenon, che si ta avvicinando al pozzo con cautela.

 

La ragazza mette i piedi nelle norme lasciate da Zenon, mentre Ariel resta indietro e li osserva.

 

Nicole e Zenon osservano, anzi, studiano con attenzione il piccolo pozzo in muratura.

 

Uno di quei piccoli pozzi che servivano nel tempo passato per tirare sù l'acqua per la casa.

Quando un pozzo si secca di solito o si chiude per evitare che qualcuno ci cada dentro o si ribatte.

Il piccolo pozzo era stato chiuso.

Sigillato per diventare una tomba.

Una rete fatta di una specie di luce biancastra copre tutto il terreno. Assomiglia ad una grossa ragnatela che si irradia a partire dal pozzo. Sul corpo del pozzo si vedono strani simboli luminescenti come la rete. I simboli sono messi proprio nel punto dal quale partono i raggi della rete. In alcuni punti la ragnatela è sfilacciata, i quei punti il terreno esala uno strano vapore

 

“Me lo aspettavo più antico.” - Nicole tocca la lastra di metallo che è stata imbullonata per chiudere la bocca del pozzo. -

 

“Risale ai primi del '800 o giù di lì. Hai ragione a dire che non è tanto antico, Nicole” - Zenon imita Nicole e passa la mano destra sulla lastra metallica - “questo è l'ultimo lavoro di un vecchio esorcista. L'ultimo di loro ha smesso di lavorare nel 1869”

 

Zenon gira intorno al pozzo, Nicole fa lo stesso nell'altra direzione.

 

I due si incontrano dopo un giro intero.

 

“Guarda qui” - dice lo stregone mentre raccoglie da terra un pezzo di metallo arrugginito vicino alla muratura del pozzo.

 

“Cosa hai trovato?” - chiede la ragazza avvicinandosi a Zenon.

 

Zenon tira fuori dal panciotto il pennello a serbatoio: traccia alcuni segni nell'aria. L'inchiostro nero come la pece di Zenon forma un complesso arabesco che fluttua libero nell'aria, un attimo dopo avvolge il pezzo di metallo.

Con la punta della lingua, Zenon tocca l'inchiostro sul pezzo di metallo per chiudere la magia.

 

L'inchiostro svanisce all'improvviso: il pezzo di metallo arrugginito adesso è lucente e pulito come se fosse stato fabbricato ieri.

 

Zenon mostra l'oggetto a Nicole

 

“Davvero strano. Un chiodo di metallo a forma di T? Cosa pensi che sia, Zenon?” - Nicole osserva con curiosità il pezzo di metallo che Zenon tiene nel palmo della mano sinistra

 

“Una croce greca.” - Zenon rigira il pezzo tra le mani - “ha inciso l'alfa e l'omega sul pezzo”

 

“A cosa serviva?” - Nicole avvicina le dita della mano destra per toccare la croce greca

 

“Ha piantato tante croci sulla circonferenza del pozzo per rendere più forte il sigillo. Come se potesse servire a qualcosa” - Zenon passa a Nicole la piccola croce.

 

“meowwwww, Nicole. Sono di ritorno” - annuncia la gattina trotterellando nell'erba

 

Nicole si volta e vede Hally che cammina con passo elastico verso di lei.

“Hally” - Nicole si stacca da Zenon, restituendogli la croce, e va incontro alla gattina

 

Zenon lancia un'occhiata verso il pozzo, poi torna sui suoi passi per raggiungere Nicole, che sta carezzando Hally.

 

“Allora, Hally” - dice Nicole - “ cosa mi dici? Cosa hai scoperto?”

 

“Nulla, Nicole” - Hally si è seduta e protende le zampette davanti verso Nicole - “non c'è anima viva umana nel raggio di due kilometri. Ne sono più che sicura”

 

“Ben fatto, Hally” - Nicole prende in braccio Hally

 

“Fammi fare il gatto visone, dai” - piagnucola la gattina.

 

Nicole si sistema Hally sulle spalle come si fa con uno scialle. Hally si rilassa lasciando penzolare la zampa sinistra sopra il seno di Nicole

 

“Ehi, piano. Tieni dentro gli artigli, Hally” - Nicole stringe nella mano destra la zampa penzoloni di Hally e la allontana dal proprio seno.

 

“Oh, avanti. Alcuni uomini trovano affascinanti qualche imperfezione. È poi non voglio certo graffiarti.” - protesta Hally - “è che sei così morbidosa. Noi gatte non abbiamo cose così morbidose con le quali far giocare i nostri maschi. È davvero ingiusto”

 

“Hally....”

 

“Meowww. Un paio di colpettini. Fammi dare un paio di zampatine”

 

Zenon si avvicina ad Ariel. Si sistema la cravatta e mostra alla donna la piccola croce di metallo.

 

“Ariel, raccontami di nuovo quello che successe circa 200 anni fa in questi luoghi. Per cortesia.”

 

“Un uomo molto vecchio venne portando con sé una piccola scatola nera chiusa da una cordicella rossa.” - Ariel tiene una ciocca dei propri capelli tra le dita mentre parla con Zenon - “buttò nel pozzo la scatola e gli uomini che erano con lui chiusero il pozzo con la lastra di metallo”

 

“Ma il pozzo era secco?” - chiede Zenon

 

“È difficile che un pozzo secchi completamente, stregone Zenon. I folletti raccoglievano dalle pareti del pozzo il muschio per i loro scherzi” - risponde Ariel

 

“Nessuno di voi ha provato a riaprire il pozzo?” - continua Zenon

 

“Nessuno... che motivo avevamo per farlo?”

 

“Capisco.” - Zenon si passa la mano destra nei capelli

 

Nicole con Hally sulle spalle si avvicina a Zenon.

 

“Cosa credi che sia successo, Zenon?” - la ragazza tocca la spalla di Zenon

 

“Ah, Nicole. Cosa dice Hally? C'è qualcuno nei paraggi?” - Zenon prende la mano di Nicole nella propria

 

“Nessuno” - risponde Nicole

 

“Bene, perché faremo un po' di confusione” - Zenon sorride, mette la mano sinistra intorno alla vita di Nicole - “per rispondere alla tua domanda: quel vecchio era un esorcista e quella scatola conteneva uno spirito malevolo. Il vecchio non era riuscito a scacciarlo e lo aveva rinchiuso lì dentro”

 

“Si può davvero rinchiudere uno spirito in una scatola?” - chiede Nicole mentre gratta la testa di Hally, che fa le fusa.

 

“Sì, esistono diversi metodi per farlo. Dato che il vecchio era umano, credo di sapere quale tecnica ha usato e non mi stupisce che alla fine abbia voluto disfarsi della scatola.” - Zenon annusa i capelli di Nicole

 

“Davvero, Zenon? Davvero sai come si fa?” - Lo sguardo di Nicole è rivolto verso l'alto, verso il viso di Zenon

 

“Non è facile. Il rischio è che lo spirito riesca a liberarsi, se il sigillo non è potente. A quel punto lo spirito potrebbe volersi vendicare su di te” - Zenon accarezza i capelli di Nicole con la mano sinistra

 

“Il vecchio esorcista aveva paura della vendetta dello spirito? Credi che sia successo questo, Zenon?” - Nicole poggia la propria mano sulla mano sinistra di Zenon

 

“Sì, lo credo. Ho il sospetto che il vecchio non sapesse come uscirne, poi deve aver pensato di usare questo trucco ignobile. A lungo andare il risentimento dello spirito chiuso nel pozzo ha avvelenato l'intera zona” - Zenon osserva la campagna che a prima vista sembra normale.

 

“Purtroppo hai ben compreso la posta in gioco, stregone Zenon” - interviene Ariel - “da quel giorno tutti gli uomini che abitavano nella zona incominciarono ad essere perseguitati dalla sfortuna”

 

“E se ne andarono. Giusto, Ariel?” - l'espressione di Zenon è diventata seria - “anche voi del mondo vicino avete cominciato a stare male.”

 

Ariel non risponde.

 

“Che ironia. Quell'uomo credeva di esorcizzare il male e finì per avvelenare questa terra. Che ne pensi, Nicole?” - commenta con il pensiero Hally

 

“È tutto molto triste” - risponde con il pensiero Nicole

 

“Ariel” - Zenon mette nella tasca della giacca la piccola croce - “tu e i tuoi non avete mai pensato di sigillare la falda d'acqua che arriva al pozzo? Lo spirito usa quella per condurre il proprio risentimento, è probabile che l'abbia maledetta”

 

“ È quasi certo che l'abbia fatto.” - risponde Ariel - “ma non ci abbiamo mai pensato”

 

“Per quale motivo?” - Zenon si prende il mento tra l'indice e il pollice della mano destra

 

“Alla fine non è successo nulla di male. Solo gli uomini che vivevano qui vicino se ne sono andati via” - Ariel si liscia una ciocca dei lunghi capelli con fare tranquillo - “quanto a noi, sentivamo che c'era una strana presenza, ma facevano finta che non ci fosse e continuavamo a divertirci come al solito.”

 

“Che strano essere questa Ariel” - commenta con il pensiero Nicole

 

“Ariel è uno spirito dell'aria, Nicole. Sono liberi, superficiali e frivoli per definizione, per questo non vanno d'accordo con gli spiriti della terra. Solo gli spiriti dell'acqua li sopportano, perché sono entrambi liberi.” - Zenon risponde con il pensiero -”anche se gli spiriti dell'acqua conoscono il significato della parola “responsabilità.”

 

“Avete ignorato questa presenza fino ad adesso, Ariel. Ora voi volete che questa presenza se ne vada.” - Zenon si rivolge ad Ariel rimarcando con il tono della voce alcune parole

 

“Sì.” - la risposta di Ariel è decisa. Questo tono deciso è insolito per uno spirito dell'aria come Ariel.

 

“Come mai, adesso, lo volete?” - chiede Zenon

 

“Abbiamo paura di lei. A breve si liberà dal sigillo e si sfogherà su di noi, perché non l'abbiamo liberata. In tutti questi anni ha sempre sentito le nostre risate portate dal vento e ci ha sempre minacciato”

 

“Allora il patto è stretto” - sorride Zenon - “purificheremo lo spirito e tutto tornerà com'era prima che quel vecchio maledisse questa terra. Tornerete a divertirvi come una volta”

 

Zenon si sistema la cravatta. Fa cenno a Nicole di seguirlo.

 

“Quando cominciamo, Zenon?” - Nicole guarda Zenon curiosa

 

Zenon e Nicole si stanno allontanando dal pozzo e da Ariel.

 

“Inizierai quanto la luna sarà alta nel cielo. La sua luce distrugge le malie delle ombre notturne e degli incubi. I riti di purificazione devono avvenire sotto la sua luce” - Zenon passa il braccio sinistro intorno alla vita di Nicole - “stavolta il mio aiuto sarà molto limitato2.”

 

“Non capisco, Zenon. Perché non puoi aiutarmi nel rituale?” - Nicole si accosta a Zenon.

 

“Io... la mia natura mi consente di distruggere ma non di purificare. Anche se io distruggessi quello spirito, non libererei questa terra dalla sua influenza malefica. È necessario purificare questo luogo.” - Zenon accarezza la base del collo di Nicole con la destra -” grazie alla tua natura di acqua e vento, tu sei naturalmente portata alla purificazione.”

 

“Quindi farò tutto da sola?” - Nicole passa il braccio destro intorno alla vita di Zenon

 

“Non ti ho mai lasciata sola. Io farò saltare via il sigillo, questo posso farlo, e farò in modo tale che il pozzo non ti ostacoli.” - Zenon sorride pensando a quello che farà tra qualche ora

 

“Ti ringrazio.” - Nicole dà un bacetto alla mano destra di Zenon.

…..

 

La luna è alta nel cielo.

 

Il terreno intorno al pozzo esala meno vapore di quanto non facesse di giorno. Come ha detto Zenon, il potere dello spirito del pozzo viene affievolito dalla luce della luna. La rete luminosa biancastra che copre tutto il terreno e si collega al pozzo brilla con forza.

 

Nicole indossa un maglione con trecce azzurro, un paio di Jeans turchesi e, fatto insolito per lei abituata alla scarpe sportive, un paio di stivali di pelle scamosciati di quelli che si allacciano al ginocchio. Le braccia e le gambe di Nicole sono ornate da un piccolo braccialetto d'argento che scintilla alla luce della luna

 

Un leggero incenso brucia in un vaso. Hally accende un altro bastoncino d'incenso e lo sistema nel vaso.

 

“Sei incensi per i sei punti cardinali. Ho fatto, Nicole. MEOWWW” - smiagola la gattina

 

“Sono pronta, Zenon. Aspetto solo il tuo permesso per cominciare” - Nicole tiene in mano un ventaglio chiuso.

 

“Bene” - Zenon si allenta la cravatta a righe azzurre su sfondo nero - “farò saltare il sigillo dell'esorcista che copre il terreno e spazzerò via la struttura in muratura del pozzo dove il vecchio ha messo altri sigilli di protezione”

 

Zenon fa colare un po' di inchiostro a terra dalla punta del pennello a serbatoio. Traccia un paio di linee nell'aria che subito scompaiono.

 

“Prepara il vento per purificare lo spirito, Nicole. Io sono pronto” - dice lo stregone con uno sguardo d'intesa a Nicole.

 

“Ariel, vuoi aiutarmi?” - Nicole si volta verso lo spirito dell'aria.

 

“Volentieri, Figlia dello Stregone. Cosa devo fare?” - chiede la donna sorridendo

 

“Per il rito ho bisogno di evocare un forte vento. Il vento tutto spazza, disperde i vapori malefici, solleva la polvere, sparpaglia le ossa e spezza le rocce.” - Nicole apre il ventaglio - “ l'acqua diluisce e sigilla le cose che ricopre. Mi dovresti procurare un alito di vento che io possa usare per il rituale”

 

“Nulla di più facile per me. Come ti serve questo vento? Caldo? Freddo? Secco? Umido?” - Ariel sembra divertita dalla cosa

 

“Vista la mia natura d'acqua e di vento ho bisogno che questo vento sia molto forte e umido.” - Nicole indica il centro del ventaglio -”Ti ringrazio”

 

“Subito.” - Ariel si bacia il palmo della mano destra e poi soffia leggermente in direzione di Nicole

 

Nicole vede una piccola pallina trasparente volare leggera verso di lei. Il ventaglio di Nicole è abbastanza morbido da assumere una forma concava, così raccoglie al volo la piccola palla.

Nicole osserva la piccola pallina che trema sulla faccia del ventaglio. Con un colpo deciso la scaglia in aria e la colpisce con il bordo del ventaglio: la pallina viene tagliata in due. Il ventaglio viene avvolto dal una massa trasparente che pulsa.

Nicole con rapidi movimenti orizzontali ed obliqui scostringe la massa a distribursi su tutto il ventaglio.

 

“si comincia.”- pensa Zenon.

 

Zenon disegna un grande cerchio in direzione del pozzo, poi fa il gesto di prendere il cerchio con la mano sinistra. Chiude il pugno: l'intera rete che ricopriva il terreno viene lacerata e scompare.

Subito Zenon disegna un altro cerchio, taglia la circonferenza con una linea che dal centro và verso l'esterno e schiocca le dita. La muratura del pozzo esplode come se fosse stata minata con una carica di dinamite3.

 

Nicole ha assistito a tutta la scena ed ora fissa con sguardo risoluto il pozzo.

 

“Il vento tutto disperde. Nulla può resistere dalla sua forza. Interi popoli sono cenere trasportata dal vento. La pietra viene erosa. Le tombe scoperchiate. Le ossa sparse. La memoria cancellata” - Nicole vibra un primo colpo di ventaglio: un torbine d'aria si dirige verso il pozzo4.

 

Il vapore che stava uscendo dai resti della muratura viene spazzato via.

 

“Nulla può fermarlo. È lo scorrere del Tempo” - Nicole vibra un altro colpo di ventaglio.

 

La terra intorno alla muratura viene risucchiata verso l'alto dal turbine d'aria denudando il corpo del pozzo. Sul fondo una scura massa di fango su agita: la presenza della scatola.

 

“ È tempo per te di sparire per sempre.” - Nicole con un gesto rapido del ventaglio raccoglie il fumo dell'incenso.

 

“Vattene! Sparisci ora e per sempre! Così io comando.” - Nicole scaglia con violenza il fumo dell'incenso verso il pozzo

 

Il fango dentro il pozzo cerca di appiattirsi sul fondo per resistere al vento. Il fumo dell'incenso correde quella sostanza.

 

“Vento, disperdi questa malizia! Questo ti comando!” - Nicole vibra il colpo finale con il ventaglio generando una vera e propria tromba d'aria.

 

La massa di fango si trasforma in fumo e vola lontano. La scatola gettata tanti anni fa nel pozzo viene sollevata in aria dalla tromba d'aria e fatta a pezzi con violenza e rapidità. Di lei non resta nulla. La piccola fiammella che stava dentro la scatola viene allungata e stirata dalla tromba d'aria, finché non scompare.

 

“Fantastico” - Ariel è raggiante. Vorrebbe quasi mettersi ad applaudire, ma lo sguardo gelido di Zenon la ferma.

 

“Il vostro problema è risolto” - dice lo stregone con tono tranquillo, quasi allegro, nonostante lo sguardo gelido di prima. Adesso ha il solito sguardo calmo e gentile.

 

“Oh, Stregone Zenon.... grazie” - risponde Ariel

 

Il vento sembra placarsi.

 

Nicole chiude il ventaglio e si avvicina al vaso d'incenso quando sente una voce.

 

“Sììììììììììììì...... annnnnncora...... guaaaaaardami........ anccccccccccora......” - la voce terrorizza Nicole.

 

“No...” geme lei

 

Centinaia di migliaia di artigli ricurvi escono dalla terra. Tutti rivolti verso di lei.

 

“ZENON!” - grida.

 

Zenon, al grido di Nicole, si volta. Il volto di Zenon passa dalla tranquillità di qualche prima allo stupore e poi alla collera più nera di fronte a quello che vede: Nicole viene trascinata verso il pozzo da una specie di filamento verdastro. Dal pozzo sta emergendo una sfera verdastra grande quanto un'automobile5.

 

“NICOLE!” - Zenon fa il gesto di allungare la mano destra verso la ragazza, che scompare dentro la sfera.

 

“Ariel, cosa c'era davvero in quel pozzo? Che cosa?” - Zenon lancia uno sguardo furioso contro il povero spirito del vento

 

“Io....”

 

“È qualcosa di totalmente fuori posto in questo luogo! Se succede qualcosa a Nicole, NEMMENO AUBERON POTRÀ SALVARTI DALLA MIA COLLERA!” - Zenon butta per terra la giacca mentre corre verso il pozzo e quella strana sfera verdastra.- “Hally, tu resta qui con Ariel e tienila fuori dai guai. È un ordine! HO MOLTO DA FARE ADESSO!”

 

“Meowwww... come comandi....” - Hally si siede vicino ad Ariel - “quella cosa verde è terrificante. Mi viene il pelo bianco solo a vederla.”

 

“Ma io non capisco” - si lamenta Ariel

 

“Nemmeno io meow. Ho visto il maestro della mia padrona così furioso solo un'altra volta” - Hally si lecca la zampina e la passa dietro l'orecchio - “ e meow non è stata una cosa piacevole”

 

“Che vuol dire?” - Ariel sta guardando Hally

 

“Che sta andando a fare il culo a strisce a quella cosa. Decisamente.”-Hally ripete il gesto di lavarsi dietro l'orecchio

 

Zenon sferra un pugno con la mano sinistra alla sfera che ha appena inghiottito Nicole. Il colpo non sortisce nessun effetto.

 

“Non mi lasci entrare? Allora userò la forza per farlo” - Zenon sferra un altro colpo alla sfera - “restituiscimi ciò che mi hai preso. Lascia libera Nicole”

 

Zenon diventa completamente nero e scompare dentro la sfera.

 

“Pazzesco...” - Ariel si mette le mani nei capelli.

 

“Già. Sento che Nicole sta morendo di paura. La sento soffrire, ma io non posso fare nulla. Sono impotente.” - Hally mostra i canini arrabbiata.

 

All'improvviso l'enorme sfera diventa piccola quanto una pallina da tennis.

 

“Ahi! Marca male.” - dice Hally alzandosi in piedi. -” muoviti, Zenon! Non riesci a sentire che Nicole sta morendo?”

 

Poi si sente una voce. Una voce lontana ma inconfondibile: Zenon.

 

“OSI OPPORTI A ME? VUOI SFIDARMI? MOLTO BENE. TI DISTRUGGERÒ. A MORTE ORA E PER SEMPRE, ESSERE IMMONDO”

 

La sfera verdastra si crepa in numerosi punti.

Una luce dorata fuoriesce dalle crepe.

Poi una violenta esplosione distrugge la sfera.

Numerosi fulmini e saette cadono tutt'intorno al centro dell'esplosione.

Due fulmini dorati cadono poco distanti da Hally e Ariel

Ariel cade a sedere dallo spavento e Hally le salta adosso abbracciandola dalla paura.

 

“MMMMMEEEEOOOOOWWWWWW. L'HA SENTITO! L'HA SENTITO ECCOME! AIUTOOOOO!” - grida la gatta

 

“AIUTOMAMMAAAAAA.... RE OBERON!” - grida Ariel

 

Dove c'era il pozzo, adesso c'é un cratere fumante. Delle lingue di oro fuso escono dal cratere verso i punti in dove sono caduti quei fulmini dorati

Una gigantesca ombra nera si erge dal fondo del cratere.

L'ombra volge lo sguardo verso Ariel e Hally.

Un teschio d'oro con denti inferiori affilati come coltelli, capelli d'oro lunghissimi e due occhi fiammeggianti li sta fissando.

 

“Mamma mia! un teschio d'oro con occhi infuocati?!! adesso per lo spavento diventerò una gatta dal pelo completamente bianco, al cento per cento” - dice Hally mentre si stringe ancora di più al petto di Ariel -”chiamatemi Duchessa d'ora in poi. Meowww” - la coda di Hally è diventata gonfia come quella di uno scoiattolo.

 

“Stregone Zenon, siamo amici” - Ariel abbraccia Hally tutta terrorizzata. - “Calmati! Ti prego! Sono Ariel! Non vedi come sono carina e coccolosa?” - Ariel sta piangendo dalla paura. - “AAAAHHH”

 

L'ombra scompare.

 

Si sente una voce chiamare dal fondo del cratere. - “Hally... Ariel... ci siete? Venite a darmi una mano con Nicole. Non riesco più a muovere il braccio sinistro” - la voce di Zenon.

 

Con attenzione Hally e Ariel si avvicinano al cratere. Hally si affaccia con circospezione e guarda dentro.

 

Vede Zenon e Nicole seduti sul fondo del cratere

Zenon tiene Nicole stretta a sé usando solo il braccio destro, il sinistro non si muove e dà l'impressione di non poterlo fare. Una lunga ferita attraversa la fronte di Zenon. Dalla ferita esce un liquido nero come l'inchiostro. Anche la camicia intorno al braccio sinistro e sulla schiena è macchiata dello stesso liquido intorno ai tagli del tessuto. Nicole sta dormendo, forse è svenuta. Il golf è ridotto a brandelli e si vede sotto il reggiseno sportivo grigio della ragazza. Ha numerose ferite sulla schiena e sulle braccia. Nessuna di quelle ferite sanguina, è come se fossero state chiuse. Anche lei ha una ferita sulla fronte, come Zenon, anche se nel suo caso non sanguina.

 

“COSA ASPETTATE? VENITE A DARMI UNA MANO! NICOLE RICOMINCERÀ A SANGUINARE A BREVE!” - grida Zenon ad Ariel e Hally

 

§§§§§

 

Nicole sente qualcosa solleticarla sotto il mento. Qualcosa di leggero e morbido. Apre gli occhi.

 

Il mare sotto di lei luccica alla luce di una luna viola mentre la neve viola continua a cadere dal cielo.

 

La ragazza sente le braccia rigide e volge lo sguardo verso di loro. Le sue braccia sono fuse dentro ali gigantesche, sono quelle ali che la stanno facendo volare.

 

“Ti sei svegliata. Come ti senti, Nicole?” - la voce di Zenon viene da sopra di lei.

 

“Stanca. Ho anche sognato quello che mi è successo al pozzo circa un mese fa” - risponde

 

“Mi dispiace. Adesso sei con me. È tutto passato.” - dice Zenon

 

“Non mi avevi detto di essere rimasto ferito in quel modo” - insiste la ragazza

 

“Nulla di grave.” - Zenon sorride - “Non erano ferite gravi”

 

“Già...” - Nicole chiude gli occhi per la stanchezza

 

“vuoi dormire?” - chiede lo stregone

 

“Cosa è successo, Zenon? Non ricordo nulla. Mi sembrava di annegare come quella volta al pozzo”

 

“Siamo stati investiti in pieno da una colonna d'acqua spostata dall'ecatonpodo in fase di emersione” - lo stregone guarda verso il mare

 

“.... cosa ne è stato di Hally e dello Scudo? - Nicole è stanca, lo si capisce dalla voce

 

“Hally è ancora nella tua ombra. Non abbiamo mai perduto il nostro corpo fisico, l'ho solo modificato per sfuggire alla colonna d'acqua che ci aveva investito e ci stava trascinando verso il fondo del mare” - Zenon sorride - “adesso siamo un gigantesco gabbiano con lo spirito di una gatta nascosto nella nostra ombra.”

 

Nicole si limita a sorridere, è troppo stanca per parlare

 

“Per quanto riguarda lo Scudo, non so dirti cosa ne sia stato di lui.” - Zenon fa scendere di quota l'enorme gabbiano - “è da circa un'ora che volo in cerchio sopra il mare sperando che ci veda”

 

“Tu pensi che sia da qualche parte lì sotto?” - Nicole adesso parla tenendo chiusi gli occhi

 

“Lo spero. L'urto non era così violento da distruggerlo sul colpo. Resterò in volo per un'altra mezz'oretta, poi mi dirigerò verso la montagna del pugno sacro. Ci serve una guida per raggiungere il Regno del Re dei Calamari” - Zenon parla con tono dolce per non disturbare Nicole.

 

“È la scelta..... migliore.... ecatonpodo....quella cosa si chiama....” - Nicole sta facendo una grande fatica a rimanere cosciente

 

“È un mostro marino, Nicole. Nato dall'unione di Gea con il figlio Oceano, è stato ripudiato dal padre per il suo aspetto mostruoso, perché assomiglia ad un groviglio di serpi di mare fuse intorno ad globo di carne, che ne costituisce il corpo principale. Per qualche motivo a me ignoto è finito nel Regno dell'Incubo in tempi remoti6.” - spiega Zenon

 

“Uhm....” - Nicole non sembra essere capace di continuare la discussione

 

“Sei ancora stanca per prima. Anche se ho usato anche il tuo corpo per creare questo gabbiano, è il mio potere che lo tiene insieme” - Zenon parla con dolcezza - “riposati al caldo, amore mio. Parleremo dopo.”

 

Le piume del torace del gabbiano avvolgono il viso di Nicole

 

“Grazie.... zzzzzzzz..zzzzz.zzzz.zz.z.......”

 

 

§§§§§

 

Nicole apre gli occhi.

Si trova a letto, nella sua stanza.

All'inizio pensa di aver sognato di affogare in quel mare disgustoso e verdastro, poi vede le bende intorno alle braccia e quelle che le fasciano il petto e, allora, si rende conto che non è stato per nulla un sogno.

 

“Oh! Ha davvero dei bellissimi occhi azzurri, sarebbe un peccato se non li avesse riaperti mai più.” - dice una vocina piccola e squillante.

 

Nicole gira il capo, vede un uomo vestito con abiti di un'altra epoca. Sembra un principe austriaco in tenuta di gala: pantaloni bianchi con la piega, giacca rossa con doppia abbottonatura dorata, una spada da parata al fianco e, per finire, la fascia che tutti i principi indossano. Due sole cose stonano in quella persona: ha ali da farfalla sulla schiena ed è alto quattro dita7.

 

“Re Auberon, salute a Voi” - dice Nicole.

 

“Salute a te, dolce figlia di Oro” - Risponde il Re - “oh! Com'è deliziosa. Mi ha chiamato usando il mio nome francese. Si vede che è la tua figlia, Oro “

 

Zenon se ne sta in piedi vicino alla scrivania di Nicole in silenzio. Non sembra voler rispondere all'osservazione del Re. Tiene la mano sinistra in tasca.

 

“Oh! Mi stupisco che un misantropo come te sia riuscito a trovare una figlia così speciale”- il Re si rivolge verso Zenon - “ha capito subito chi fossi anche se non mi ha mai visto di persona”

 

“È una ragazza dalle molte qualità, Auberon” - risponde lo stregone alla fine.

 

“Oh! Lo è! È riuscita a sopravvivere all'incontro con uno di quegli esseri immondi” - il Re appoggia la mano sinistra sull'elsa della spada.

 

“È molto potente”- Zenon sorride e si passa la mano destra nei capelli

 

“Già. Ricorda che la mia offerta è sempre valida ed è estesa anche a tua figlia, Oro” - il Re vola verso Zenon

 

“Ti ringrazio per avermi aiutato a curare le ferite che quell'abominio aveva inferto a me e a Nicole, ma la mia risposta alla tua offerta non cambia.” - lo stregone porge la mano per permettere al Re di atterrarvi sopra.

 

“È un vero peccato, Oro. Ne sei sicuro?” - il Re si posa delicatamente sulla mano di Zenon

 

“Ogni Re è sovrano nel proprio regno” - risponde lo stregone

 

“E così sia. Le porte del mio regno resteranno sempre aperte per persone potenti come te e tua figlia. Ricorda questo, Oro” - il Re si sfrega le mani

 

“Ti ringrazio” - Zenon sorride

 

“Ora devo lasciarti. La mia regina Titania vorrà sapere come sta la dolce figlia di Oro che ha aiutato a curare” - il Re si alza in volo e si rivolge sia a Nicole che a Zenon - “spero possiate rimettervi presto, mi farebbe piacere avervi miei ospiti nella mia reggia. In particolare spero di poter parlare in francese con te, Nicole. È da tanto tempo che non uso più il francese con una fata”

 

“Sicuramente sarebbe un piacere anche per me parlare in francese con Voi, sire. Però io non sono una fata, ma una strega” - risponde Nicole.

 

“Dettagli. Dettagli, mia cara. E tu cosa ne pensi, Oro?” - dice il Re

 

“Non c'é nulla di male nel passare a trovarti, Auberon.“ - Risponde lo stregone

 

“Bene. La mia regina Titania ne sarà soddisfatta” - il Re inizia a diventare sottile, sempre più sottile e piccolo - “Le porterò anche questa notizia. A presto”

 

Il Re scompare.

 

Per un attimo regna il silenzio nella stanza

 

“È andato. Possiamo parlare in tutta tranquillità, Nicole” - dice, in fine, Zenon mentre si siede sulla sedia della scrivania di Nicole.

 

“Quindi quello è il Re di tutti gli esseri del mondo vicino. È davvero... potente. Il suo potere riempiva tutta la stanza” - dice Nicole.

 

“Sì! È un peccato che abbia la pessima abitudine di affibbiare nomignoli alla gente” - Zenon si passa la mano destra nei capelli - “Oro.... mi chiama Oro. Preparati perché se lo conosco, d'ora in poi, ti chiamerà Azzurro. Gli piace troppo il colore azzurro dei tuoi occhi, così come gli piacciono troppo i miei capelli d'oro.

 

“Dove sei stato ferito, Zenon? Posso fare qualcosa?” - chiede Nicole a bruciapelo cambiando il discorso in modo molto brusco.

 

“Nulla di grave. Dai, Nicole, non preoccuparti.” - risponde lo stregone. Prende dalla scrivania di Nicole una delle tre murrine che le aveva regalato e guarda attraverso il vetro

 

“Io.... non.... ho capito cosa mi è successo. Ho sbagliato il rituale, Zenon?” - Nicole si mette a sedere sul letto

 

“Non hai sbagliato. Il dolore dello spirito aveva richiamato quell'abominio dagli strati più profondi della realtà. Quegli esseri sono nati dal Chaos e non si interessano a quello che succede negli stati più superficiali. L'unica cosa che amano è distruggere, non mi stupisce che i Demoni spesso si servano di loro.” - risponde Zenon

 

“Ma per quale motivo mi ha aggredito?” - Nicole sembra confusa

 

“Voi Figli della Nebbia riuscite a vederli e loro amano torturavi a morte perché così posso sfruttare i vostri poteri per seminare il chaos nelle realtà.” - Zenon posa la murrina sulla scrivania - “vedi, loro non possono scombinare la realtà perché non riescono a vederne i fili, per questo motivo hanno bisogno del vostro potere.”

 

Nicole si tocca il viso e le altre parti del corpo

 

“Non avere paura, Nicole, il tuo corpo è integro. La collana d'argento che ti ho donato ha fatto il suo dovere. Il tocco di quegli esseri uccide gli uomini senza scampo e mutila i figli della nebbia” - Zenon sorride e si avvicina alla ragazza. - “di solito”

 

“Ma ti ho promesso che ti avrei difesa, e così ho fatto. Come vedi non hai nulla da temere” - Zenon accarezza i capelli di Nicole con la mano destra “sei tutta d'un pezzo e non ti resteranno neppure le cicatrici”

 

“E.... che mi dici della tua mano sinistra? Zenon, fino ad esso non l'hai mai mossa” - Nicole prende nelle sue mani la mano destra di Zenon.

 

“Non è il primo di quegli esseri che uccido. Stavolta mi ha ferito perché dovevo ucciderlo nel modo più veloce possibile, di conseguenza non mi sono curato molto della difesa di questo corpo.” - Zenon si siede sul letto accanto a Nicole.

 

“Parli come se per te questo corpo non fosse nulla per te.” - Nicole abbraccia Zenon da dietro e appoggia la guancia contro la schiena dello stregone

 

“Non devi sentirti in colpa per il mio braccio sinistro. Guarirò.” - Zenon resta fermo nell'abbraccio di Nicole - “ciò che conta è che tu sia con me adesso e che tu stia guarendo”

 

I due restano abbracciati per un po'.

 

“Vediamo.... cosa ti piacerebbe mangiare, Nicole?”

 

“Arbroath smokes?” - dice la ragazza

 

“Aggiudicato” - sorride Zenon

 

 

 

…..

 

Il giorno dopo Cinder entra nella stanza di Nicole per vedere se ha bisogno di qualcosa.

 

“Buongiorno, Cinder. Potresti chiamarmi Zenon? Vorrei parlare con lui”

 

Cinder fa cenno di sì con la testa ed esce dalla stanza per chiamare lo stregone.

 

Nicole si alza a sedere sul letto, scosta le coperte e scende dal letto.

 

“Ottimo! Riesco a mettere i piedi a terra. Ieri sera non riuscivo neppure a camminare, alla fine ho avuto bisogno di Hally in forma umanoide per farmi accompagnare al bagno” - pensa Nicole

Con passi incerti Nicole si dirige verso la porta della stanza, proprio in quell'istante Zenon entra nella stanza.

 

“Ah, Zenon” - dice Nicole appena vede Zenon

 

“Nicole, sei in piedi? Perché? Stavo arrivando” - Zenon abbraccia Nicole.

 

“Volevo vedere se sono già in grado di stare in piedi.”

 

“Per quale motivo?” - zenon riaccompagna Nicole verso il letto e la fa sedere sul bordo.

 

“Quella notte di tre anni fa, mi dicesti che potevo essere quello che volevo” - Nicole fissa Zenon negli occhi - “e fino ad adesso sono stata la tua allieva”

 

“Certo. Ma mi sfugge il collegamento con lo stare in piedi” - Zenon si gratta il mento

 

“Preferirei stare in piedi da me durante la cerimonia. Zenon, io adesso voglio essere anche la tua sposa.” - dice Nicole con tono deciso. - “ Lo voglio da tanto tempo, ma ho sempre rimandato pensando che ci sarebbe stato tempo per diventarlo.... che non era ancora il momento adatto...”

 

Zenon ascolta ma non risponde, si limita a passarsi la mano destra nei capelli.

 

Nicole attende un attimo poi continua “e poi dopo questa disavventura ho capito che non voglio più perdere altro tempo.... ci ho pensato sopra tutta la notte... diventiamo uno“

 

Zenon sorride. Le bacia la guancia sinistra. È il suo modo per dire sì a Nicole.

 

“Posso raccontarti quello che ci succederà una volta che saremo sposati?” - chiede Zenon

 

“Sì.... ti prego” - la voce di Nicole è diventata molte dolce

 

“I nostri poteri diventeranno uno solo. Dato che tra me e te, sei tu ad avere il livello di potere più basso, i tuoi poteri saranno amplificati in modo sostanziale dalla nostra unione.” - Zenon abbraccia Nicole per la vita - “anche i miei saranno aumentati, anche se di poco. In questo modo parteciperai alla mia natura di Incubo pur conservando la tua natura umana.

 

“In sostanza nessuno potrà più separarci. Giusto, Zenon?” - Nicole appoggia il capo sul petto di Zenon

 

“È giusto, Nicole. Così come tu diventerai parte di me, io diventerò parte di te. La tua anima mi apparterrà e tu potrai sempre e comunque richiamarmi a te. Neppure la tua morte o la mia distruzione potranno separarci.” - Zenon le bacia i capelli - “io potrò farti rivivere, tu potrai ricrearmi”

 

“Zenon?” - Nicole alza i capo e bacia il mento dello Stregone - “quando ci sposeremo?”

 

“Dopodomani è il momento migliore, perché la luna sarà nuova. La luce lunare interferisce con i nostri poteri e potrebbe rendere impossibile la nostra unione. Inoltre il tuo corpo sta ancora guarendo delle ferite, perciò sarà più facile farlo fondere con il mio.” - dice lo Stregone baciando Nicole sulle labbra.

 

“Io....” - una scarica elettrica percorre la schiena di Nicole al bacio di Zenon- “pensavo che avrei potuto invitare Alice. Così in fretta dobbiamo fare?”

 

“Non è un bene che altre persone vedano la nostra unione. Persino ad Hally sarà vietato vedere il rituale. Ci accompagnerà ai margini del bosco, poi dovrà fermarsi.” - Zenon bacia il collo di Nicole - “inoltre quando torneremo indietro, non credo che il nostro aspetto sarà.... piacevole per un'umana come Alice”

 

“Cosa intendi, Zenon?” - chiede Nicole chiudendo gli occhi e mettendo la mano destra nei capelli di Zenon

 

“Tu hai visto il mio vero aspetto un paio di volte, ma non ne hai avuto paura perché mi ami. Eppure io sono terrificante agli occhi degli uomini e delle creature del mondo vicino quando assumo quella forma.” - Zenon continua a baciare il collo di Nicole - “per unirmi a te, per fondere il mio corpo con il tuo, devo assumere il mio vero aspetto assoluto e per un po' non potrò tornare umano come adesso. Tu non ne avrai paura, ma gli altri?”

 

“E io? Otterrò dei capelli dorati come i tuoi?” - Nicole accarezza i capelli metallici di Zenon

 

“Chi lo sa? Manterrai il tuo corpo umano, ma non posso sapere come la tua volontà lo trasfigurerà” - Zenon apprezza il tocco di Nicole, così le prende anche l'altra mano della ragazza e la porta alla testa.

 

In due finiscono distesi sul letto.

 

“Uff..... dovrò subito chiedere alla Fay Morgnana di inviarmi un po' di bronzo e della lacca” - Zenon accarezza il collo di Nicole

 

“Per fare cosa?” - Nicole chiude gli occhi sorridendo

 

“Ami che ti tocchino il collo....” - Zenon dice con tono delicato - “i tuoi poteri visivi saranno aumentati a dismisura, hai bisogno di un gioiello che ti aiuti a controllare quanto potere usi durante le magie. Ho pensato ad un bracciale fatto da quattro serpenti che si mordono la coda: uno d'oro, uno di argento, uno di bronzo e uno di metallo laccato.”

 

“Una fede nuziale davvero particolare....” - Nicole passa le mani sulla schiena di Zenon

 

“mmmm... sì...” - Zenon fa una pausa - “ da oggi studierai il mio metodo basato sulle tecniche pittoriche. In questo modo sarai in grado di difenderti per davvero. Volendo potrai anche offendere, Nicole”

 

“Ssssshhhhhh..... mio maestro, per adesso godiamoci questo momento. Impariamo insieme l'amore” - susurra Nicole

 

§§§§§

 

Nicole e Zenon mettono piede sulla Montagna del Pugno Sacro. I loro corpi si separano e assumono di nuovo un aspetto umano.

 

Zenon ha ancora i capelli d'oro frammisti a quelli neri umani e ha i denti inferiori affilati come quelli di uno squalo.

 

Nicole si passa la mano tra i capelli castani per districarli, poi li lega nuovamente con il leghino per i capelli in una coda di cavallo.

 

Hally si limita a leccarsi la zampa posteriore destra.

 

“adesso cosa facciamo, Zenon?” - Nicole si sistema la tracolla e controlla che la cerniera sia chiusa.

 

“Per mutare il nostro aspetto ho bruciato in un solo istante tutto il potere che avevo a disposizione in quel momento” - dice Zenon - “ho bisogno di un po' di tempo per richiamare a me altro potere. Per adesso sono a corto di energie.”

 

“Vuoi che ti dia un po' del mio potere, allora?” - chiede Nicole

 

“Non è necessario” - Zenon sorride - “ hai recuperato da poco il tuo e non c'é necessità che tu lo consumi così presto. Potremmo aver bisogno del tuo potere a breve.”

 

“Cosa vuoi fare, Zenon?”

 

“Penso che potremmo chiedere in giro.... “

 

Il discorso di Zenon viene interrotto dal brontolio proveniente dallo stomaco di Nicole.

 

“Ehmmmm....” - Nicole diventa rossa e si mette entrambe le mani sulla pancia - “stai zitto” - bisbiglia la ragazza rivolgendosi al proprio stomaco.

 

“Cough...dicevo che potremmo cercare in giro. Magari troviamo qualcuno che può darci qualche indicazione e, dato che è ora di pranzo, venderci qualcosa di buono da mangiare. Inizio anch'io ad avere fame, ho usato molto potere da quando siamo qui” - Zenon si passa la mano destra nei capelli.

 

“Sì... buona idea” - dice Nicole un po' imbarazzata.

 

“Meowwww e qui mi inchino a te, Nicole. Sei riuscita a far venire fame ad uno spirito che di solito mangia ad ogni morte di Papa. Lui e il cibo quando si incontrano per strada manco si salutano. Potere della fusione dei corpi” - commenta Hally con il pensiero guardando di sbieco Nicole

 

“Hally.... sei sempre esagerata” - dice Nicole

 

“Io sono una gatta e....”

- “Groan....” - fa lo stomaco di Hally. Attimo di silenzio -

“E come dicevo ho una fame nera. Avanti, Nicole! Andiamo a cercare la pappa.”

 

Zenon si guarda intorno, poi fa cenno a Nicole di seguirlo.

 

“Da questa parte”

 

I due sposi si inoltrano nel bosco che circonda la radura nella quale sono atterrati, la gatta Hally li segue qualche passo più indietro.

 

Camminano per un po', poi Nicole sente l'odore del pane appena sfornato e scorge tra gli alberi un bagliore giallastro. È l'aura di uno spirito neutrale. Una creatura non necessariamente cattiva. Probabilmente Zenon deve averla vista dalla radura.

 

Alla fine trovano lo spirito che cammina in quella che è davvero una strada che attraversa il bosco.

 

Un'enorme conchiglia a spirale con una porticina, due finestre e un comignolo dal quale esce del fumo. Questo è il bagaglio che una vecchina sta portando sulle spalle aiutandosi con un bastone.

 

Zenon si sistema la giacca, si passa le mani nei capelli per tirarseli indietro e controlla la punta delle scarpe nere per essere sicuro che siano pulite.

 

“Aspettami qui, Nicole. Vado a contrattare” - dice con il pensiero Zenon

 

“Okey. Se hai Bisogno, ti reggerò il gioco” - risponde con il pensiero Nicole

 

“Ma che bello! MEOWW! Lo voglio anch'io il maschio che mi procura buona cacciagione, mi lecca il pelo e mi protegge dai pericoli. E state certi che io lo ricompenserei mettendo al mondo tutti figli che desidera: tanti forti e sani gattini. Meow!” - Hally commenta con il pensiero la scena e lancia a Nicole un sguardo d'intesa

 

“Ehi, Hally. Dimmi una cosa... non è che, forse, sei in calore?” - dice con il pensiero Nicole

 

“Adesso cosa ho detto di male? Tra noi gatti è normale la vita di branco con la condivisione delle prede, è normale che il maschio protegga la femmina ed è normale che la femmina lo ricompensi. Io, poi, sono lo spirito di gatta che è quasi diventato una succube... tutto questo mi riempie di gioia” - Hally si è alzata sulle zampe di dietro e simula un ballo come se stringesse a sé qualcuno.

 

Nicole sospira sconsolata, mentre Hally scondizola tutta contenta sognando di abbracciare il suo maschio.

 

“Hai mai sentito parlare della volontà? Sai, Hally, questa rende diversi gli spiriti con razioncinio e gli uomini dagli animali” - dice con il pensiero alla fine Nicole rivolgendosi alla gatta

 

“Certo che conosco la volontà. Quello che io voglio, infatti, è fare tanti gattini con il mio maschio, se farà per me quello che ho detto. La mia volontà è chiara.” - Hally è tutta seria mentre risponde a Nicole. - “ Più chiara di così”

 

La ragazza non può fare altro che grattarsi il naso. Ogni altra parola è inutile contro la logica di Hally.

 

Intanto Zenon si è avvicinato alla vecchia e le rivolge la parola

 

“Buongiorno, Nonna Chiocciola. Come state?” - lo stregone sorride

 

La vecchia gira verso Zenon le antenne sulle quali sono montati gli occhi e lo fissa.

 

“Buongiorno a te, bel giovane. Devo stare davvero bene, se un bel giovanotto tenebroso come te, mi rivolge la parola.” - la voce della Nonna Chiocciola è impastata: difficile capire le parole. - “quanto sei giovane, potresti essere mio nipote”

 

“Ehi, Nicole? Ma che fa la vecchia? Ci prova? E tu la lasci fare? Oltrettuto le chiocciole sono ermafrodite” - bisbiglia Hally allungando le zampe verso Nicole per farsi prendere in braccio.

 

“Buona, Hally” - risponde Nicole prendendo in braccio la gattina mentre pensa che l'aver imparato la pirocinesi non è stata una perdita di tempo, dopotutto.

 

“Chissà che odore ha la carne di quella chiocciola. Possiamo sempre provare nuovi piatti meow” - sussurra con il pensiero la gatta alla ragazza

 

“Questa qua vuol menare il cane per l'aia. Meglio cambiare strategia. Nicole, al mio cenno vieni verso di me” - Zenon avverte con il pensiero Nicole sul da farsi.

 

“Oh, buona Nonna Chiocciola, io e la mia sposa ci siamo perduti in questa foresta, mentre stavamo andando nel Regno del Re Calamari, e ora non sappiamo come fare” - Zenon fa cenno a Nicole, che si avvicina portando Hally in braccio.

 

La Nonna Chiocciola si volta verso Zenon, Nicole e Hally. L'essere non ha un volto umano, infatti assomiglia in tutto e per tutto ad una Chiocciola.

 

“Che sposa carina che hai, bel giovane. Ti si addice. Vedo nei suoi occhi un'ombra simile alla tua.” - Nonna Chiocciola squadra da capo a piedi sia Zenon che Nicole e sorride contenta.

 

“Nonna Chiocciola, potreste aiutarci a ritrovare la strada verso il Regno del Re dei Calamari?” - chiede Zenon

 

“Temo di non poterti aiutare, bel giovane. Vedi, non conosco nessun Re dei Calamari.” - Nonna Chiocciola adagia la casina che portava sulle spalle sul ciglio della strada - “Inoltre tra tutti i giorni avete scelto il giorno peggiore per finire in questa foresta”

 

“Cosa intendete dire?” - Zenon si accosta a Nicole e la stringe a sé con il braccio sinistro

 

“La regina è diventata vedova, perché il Re dei Mangiapietre è morto. Fino a quando il figlio non salirà al trono del padre e prenderà il potere, regneranno il chaos e la confusione.” - Nonna Chiocciola tira fuori dalla tasca una piccola campana. -“è pericoloso andare per queste terre adesso. Devo richiamare i miei nipoti che giocano qui vicino” - detto questo, Nonna Chioccola suona la campana: un suono acuto e cristallino si diffonde nel bosco.

 

La chiocciola suona ancora la piccola campana, ma nessuno sembra rispondere alla sua chiamata. Nessuna voce si ode.

 

“Capisco. Nonna Chiocciola, non avreste, per caso, del cibo da vendere? Io e la mia allieva non abbiamo ancora mangiato” - Zenon si gratta la basetta destra con fare dubbioso.

 

La vecchia suona ancora una volta la piccola campana e ancora una volta nessuno risponde alla chiamata.

 

“Purtroppo ho solo il cibo per me e.... per i miei nipoti, bel giovane.” - Nonna Chiocciola lancia un'occhiata a Nicole - “Lei ha occhi azzurri.... Mi ricorda una delle mie figlie.

 

La chiocciola mette la mano dentro la casina e tira fuori una arancia bella grossa.

 

“Di più non posso darvi.” - porge il frutto a Nicole.

 

Nonna Chiocciola suona la campana per la terza volta: stavolta si sentono dei suoni in risposta. I nipoti l'hanno sentita.

 

La ragazza prende il frutto sorridendo.

Zenon, invece, capisce che non c'è più nulla per loro. Meglio andare.

 

“Ti ringrazio per il tuo aiuto. Ascolterò il tuo consiglio, Nonna Chiocciola.” - Zenon si passa la mano destra nei capelli - “Un'ultima cosa, da che parte si esce da questo regno?”

 

“Uscite dal bosco seguendo questa strada e sarete fuori dal regno” - la vecchia indica la strada alle spalle di Zenon

 

“Vieni, Nicole” - dice lo stregone -

 

“Grazie, Nonna Chiocciola...” - Nicole fa appena in tempo a ringraziare e scappa via per raggiungere Zenon che si è già allontanto dalla casa di Nonna Chiocciola.

 

Nicole riesce a raggiungerlo, lo prende sotto braccio e lancia un'ultima occhiata indietro verso Nonna Chiocciola. Vede la vecchia far entrare i nipoti dentro la casina: esserini piccoli quanto tre mele che portano come cappello una tazza.

La vecchia ha occhi solo per i nipotini e non sembra curarsi d'altro.

 

 

******

 

 

Zenon e Nicole camminano lungo la strada che la Nonna Chiocciola ha indicato. Stanno ancora masticando l'arancia che hanno diviso in parti uguali, nonostante Zenon volesse dare una parte della sua razione a Nicole.

 

“Uff... l'arancia è durata troppo poco” - Nicole si accosta a Zenon e gli prende il braccio sinistro.

 

“Lo so.” - Zenon risponde al tocco della ragazza, così adesso vanno a braccetto - “siamo stati sfortunati ad incontrare quell'essere. Alla fine ci ha aiutato ben poco. Se almeno i suoi nipoti non avessero risposto alla sua chiamata, avremmo potuto aiutarla dietro un compenso.”

 

“Nicole, non potresti fare una magia? Tu e Zenon non siete gli unici ad essere affamati. Mi accontento anche di una sardina” - dice Hally tutta distesa sulle spalle di Nicole.

 

“Mi dispiace, Hally. Non conosco nessuna magia che crei da mangiare e non credo neppure che esista” - Nicole gratta la testa della gattina - “che ne diresti di scendere e fonderti con la mia ombra? Senza un corpo, non dovresti neppure avere uno stomaco che brontola per la fame”

 

“È una meowidea buona.” - Hally si lascia scivolare dalle spalle di Nicole e si tuffa nell'ombra della ragazza.

 

“Zenon” - fa Nicole - “ti senti un po' meglio adesso? Hai recuperato un po' del tuo potere?”

 

“Non del tutto, Nicole.” - Zenon guarda verso la luna viola – “il che è un male. Il potere del Re dell'Incubo è molto strano in questo luogo, è una fortuna che io provenga dalla Frontiera dell'Incubo, perché così non sono molto sensibile al suo potere”

 

“Chissà se ci sta guardando” - Anche Nicole guarda verso la luna viola - “senti, Zenon. Tu hai mai visto la sua corte?”

 

“Da quello che ho sentito, quella luna è un grosso alveare in fin dei conti. Si entra dal basso, si superano alcune camere per poi arrivare alla camera centrale dove si trova il Re” - Zenon parla rivolgendosi a Nicole. Non sta più guardando la luna viola.

 

“E il suo aspetto? Che aspetto ha?” - Nicole è tornata a guardare Zenon.

 

“Non ha un aspetto.” - Zenon getta un'occhiata alla strada che stanno percorrendo e agli alberi al margine della strada - “il Re dell'Incubo ha usato il proprio corpo per creare l'Incubo.”

 

“Davvero? In che senso?” - gli occhi di Nicole sono spalancati dallo stupore

 

“Questa montagna assomiglia ad un pugno, vero?” - chiede Zenon con fare sornione

 

“Sì. Assomiglia ad un pugno” - Nicole adesso guarda attorno a sé

 

“Questa montagna assomiglia ad un pugno, perché è il suo pugno. È la mano sinistra del Re dell'Incubo” - Zenon fa un gesto con la mano come se stesse mostrando quello che hanno davanti agli occhi.

 

“Allora c'é anche un'altra montagna identica a questa. Giusto, Zenon?” - Nicole precede di alcuni passi Zenon e si volta verso di lui. - “ho ragione?”

 

“Giusto, Nicole. Il Re dell'Incubo ha usato il proprio corpo per creare questo mondo oppure, considerando la cosa da un'altra angolazione, il Re ha creato questo mondo in modo tale da renderlo il proprio corpo” - Zenon offre a Nicole il proprio braccio sinistro

 

“Avevi ragione a dire che questo è un posto strano, Zenon” - Nicole prende per mano Zenon.

 

“È per questo che questo mondo muta sempre. Questo mondo è vivo come può esserlo un corpo vivente che si sviluppa e cresce.” - Zenon si passa la mano destra nei capelli - “ciò nonostante non è un bello spettacolo, Icelo è orribile a vedersi.”

 

“Icelo? Si chiama così il Re dell'Incubo?” - Nicole lancia un'occhiata curiosa a Zenon.

 

“Sì. Questo è il suo nome. Icelo, figlio di Nyx, e fratello di Morfeo e di Fantaso, colui che crea gli incubi e tutti gli esseri mostruosi che abitano nelle tenebre e nei sogni della gente della realtà nella quale tu sei nata. Lui è il Re dell'Incubo8.”

 

“Affascinante.” - Nicole stringe la mano di Zenon un po' più forte - “è davvero fantastico. È così complesso e semplice al tempo stesso.”

 

“Per questo ho voluto accettare questo lavoro.” - Zenon sorride a Nicole - “sapevo che ti sarebbe piaciuto vedere questi mondi. Inoltre si sta rivelando utile per migliorare le nostre conoscenze su alcuni mondi extra planari e per fare esperienza con le tecniche pittoriche”

 

“Non smetti mai di farmi da maestro. Eh, maestro?” - Nicole sorride e tira un pizzicotto al fianco di Zenon

 

“E a te piace. Vero, Nicole?” - Zenon scopiglia i capelli di Nicole con la mano destra - “in questo momento, però, sto imparando insieme a te, perché non conoscevo questa regione dell'Incubo.”

 

“Ebbene sì! mi piace imparare insieme a te. Perché negarlo, mio amore?” - Nicole fa il gesto di appoggiare la testa sul braccio di Zenon.

 

“Ah! Ah! Ah! Ah!” - Zenon ride contento - “e a me piace avere te al mio fianco. Essere uno e in due allo stesso tempo9.”

 

“Mio maestro.” - Nicole si stringe a Zenon

 

“Senti, Nicole. Hai fame?” - chiede Zenon a bruciapelo

 

“Sì. Tanto....” - dice la ragazza

 

“Anch'io....” - Zenon fa una smorfia - “continuiamo a parlare così non ci pensiamo”

 

“Allora, Zenon, che ne dici se pensiamo a quello che dobbiamo fare nella serra?” - Nicole mette la mano sinistra in tasca - “credo che la mandragola debba essere trapiantata. Il vaso è diventato troppo piccolo per quella pianta”

 

“A quale ti riferisci? A quella all'ingresso?” - Zenon continua a guardare la strada d'avanti a loro e in particolare la macchia che li circonda

 

“A quella. Anche se, già che ci siamo, potrei pensare di fare lo stesso con quella vicino agli alambicchi sul tavolo in fondo” - dice la ragazza

 

Zenon vede un filo di fumo in lontanza.

 

“Possibili guai in vista” - dice piano lo stregone

 

“Come dici, Zenon?” - Nicole sta ancora guardando Zenon e non ha visto il filo di fumo

 

“Guarda lì” - Zenon indica il cielo e il filo di fumo

 

“Cosa....” - Nicole aguzza la vista

 

“Spero che sia il fumo di un grosso camino” - Zenon si apre la giacca - “secondo Nonna Chiocciola questo regno è in subbuglio. Come se non bastasse, qualcosa nell'acqua di mare che ci ha investito ha sigillato i nostri potere.”

 

“Di cosa parli, Zenon?” - chiede Nicole curiosa

 

“L'Acqua sigilla e nasconde le cose. L'acqua del mare ha sigillato una parte della mia natura, quella delle Tenebre. ” - Zenon lascia il braccio di Nicole per mettere a portata di mano il pennello con serbatoio - “Lo stesso ha fatto con te. Ricordi che non riuscivi a stare sveglia mentre eravamo in volo? La componente del Vento della tua natura è stata sigillata, per questo sei stanca ad affamata.”

 

“Davvero? Non me ne sono resa conto” - Nicole imita Zenon mettendo a portata di mano il pennello a serbatoio

 

“L'effetto non è stato tragico perché entrambi abbiamo l'Acqua nella nostra natura. L'Acqua non può sigillare l'Acqua. Però l'effetto c'é stato. Tu non te ne rendi conto a causa del bracciale che indossi” - Zenon preme lo stantuffo per spingere l'inchiostro verso la punta del pennello - “nel mio caso, invece, è evidente la perdita di potere, perché non indosso uno strumento che limita il mio potere. Trovo seccante trovarmi in questo stato.”

 

“E allora dobbiamo ricorrere alle tecniche pittoriche?” - Nicole nasconde il pennello nella manica della camicia

 

“Non possiamo fare altrimenti. Spero solo che non ci siano troppi pericoli da affrontare in questo regno, in alternativa possiamo sempre ricorrere alla fuga.” - i capelli d'oro di Zenon si agitano

 

“A proposito, Zenon. Guarda!” - Nicole indica una sagoma che sta venendo verso di loro. Sta quasi correndo.

 

a mano a mano che si avvicina la sagoma diventa più definita. È una persona o qualcosa di molto simile ad una persona.

 

Un coniglio bianco.

Un coniglio bianco con caratteri fisici decisamente umani: postura eretta, una sacca sulle spalle e un pantalone addosso.

 

Il coniglio sta scappando da qualcosa a giudicare da quanto veloce cammina, ma ad un tratto si ferma e fa un gesto per indicare qualcosa. Dal fondo della strada compare un'altra sagoma. Stavolta si tratta di una volpe dall'aspetto umanoide come il coniglio.

 

“Ma cosa” - si lascia sfuggire Nicole

 

“Clienti in arrivo. E con loro anche qualcosa da mangiare” - Zenon sorride - “stavolta mi farò pagare in alimenti. Cosa ne pensi, Nicole?”

 

“Bhé... se loro sono una volpe e un coniglio, allora noi siamo il gatto e la volpe” - sorride di rimando Nicole - “io il gatto! lui volpe! Noi siamo in società! Di noi ti puoi fidar....10

 

“Ben detto.” - Zenon fa l'occhiolino a Nicole

 

Il coniglio e la volpe adesso sono quasi arrivati ad incrociare la strada con Nicole e Zenon; Nicole coglie l'occasione e si rivolge subito alla volpe.

 

“Ehi! Buona volpe, che succede? Perché scappate così? Da chi state scappando?” - Nicole sorride alla volpe

 

“Ciao. Ci si vede. Se ti preme la pelle, non andare da quella parte” - la volpe taglia corto presa dalla fretta

 

“Davvero? Non c'è qualcosa di bello da quella parte?” - Nicole si rivolge a Zenon - “hai sentito, Stregone Zenon? Cosa ci potrà mai essere di più terribile lì del Duca Piovra che abbiamo messo in fuga? Nulla che la nostra magia non possa distruggere”

 

“La nostra magia non teme nulla e nessuno. Andiamo, Strega Nicole. Il Re dell'Incubo ci attende. Passeremo di lì e chiunque proverà a fermarci se la vedrà brutta. Nulla può fermare due Incubi come noi” - Zenon parla a voce alta stando ben attento che la volpe e il coniglio lo sentano

 

“Ehi! Moglie mia, hai sentito? Sono dei maghi” - dice il coniglio

 

“E con questo?” - risponde la volpe

 

“Conoscono il Re dell'Incubo, magari potrebbero....” - il coniglio rallenta il passo

 

Prima che la volpe possa rispondere Nicole si rivolge al coniglio

 

“Certo. Hai capito bene, Bianconiglio. Io e mio marito conosciamo il Re dell'Incubo, del resto siamo degli incubi....” - Nicole fa una piccola pausa ad effetto - ” e pratichiamo la stregoneria. C'è qualche nemico che vuoi vedere distrutto? Qualche malattia dalla quale stai scappando? Tutto risolto, ti basta stringere un patto con noi”

 

“Hai sentito, Fox?” - dice il coniglio

 

“Bunny, stai pensando davvero di farlo? - la volpe tocca con la mano destra la spalla del coniglio

 

“Dove potremmo andare, Fox? Perché non provare? Abbiamo lavorato tutta la vita per quella casa. Per la nostra casa” - il coniglio tocca la mano della volpe e la prende nella sua.

 

“Quanta fretta. Potete parlarci dei vostri guai, dei vostri problemi. Possiamo aiutarvi, se lo volete” - Zenon sorride alla coppia di animali - “diteci cosa succede”

 

“Allontaniamoci ancora un po' e poi potremo parlare in sicurezza” - dice la volpe.

 

“Fate strada” - dice Zenon.

 

“Ehi, Nicole. Questa volpe è davvero sospettosa. Tra i due è lei il capo” - dice con il pensiero Zenon

 

“Lascia fare a me” - Nicole sorride - “me la cucinerò a puntino. Ho imparato dai migliori maestri che si possono avere, te e Hally”

 

******

 

Zenon e Nicole si staccano dalla strada principale. I due camminano nella boscaglia guardandosi attorno con attenzione. Zenon precede Nicole, mentre Hally chiude la colonna e tiene d'occhio il loro fianco sinistro.

 

“Ma sarà una buona idea, Zenon?” - dice con il pensiero Nicole mentre avanza tenendo la mano sinistra sulla spalla di Zenon e il pennello a serbatoio nella destra.

 

“È l'unica via. Con il nostro potere in parte negato dal sigillo d'Acqua anche se raggiungessimo il Regno del Re dei Calamari non potremmo fare nulla.”- Zenon ribatte con il pensiero -”Il nostro potere attuale non basta neppure a spezzare il sigillo, figurarsi a creare il ricordo artificiale” - si ferma ad ascoltare i suoni del bosco, poi riprende ad avanza

 

“Sebbene sia logica, questa impresa non sarà al di là delle nostre possibilità?” - Nicole continua a parlare con il pensiero mentre guarda alla sua destra.

 

“Potrebbe. La fuga è una possibilità se le cose dovessero diventare troppo pericolose, però, non possiamo perdere l'occasione di trovare del cibo. Placata la fame, avremo abbastanza forza da spezzare il sigillo” - Zenon guarda dove sta mettendo i piedi muovendosi con cautela nella boscaglia.

 

“È per questo che non hai voluto stringere il patto con loro?” - chiede con il pensiero la ragazza

 

“Il patto li avrebbe vincolati a darci il cibo, ma avrebbe vincolato anche noi nell'aiutarli rendendo la fuga impossibile” - Zenon risponde con il pensiero guardando verso lo spiazzo che si sta aprendo poco più avanti. Da lì viene il fumo.

 

“Sia come sia, Nicole, io se trovo un prosciutto nel cascinale, lo sgraffignerò senza fare troppe storie” - Commenta Hally parlando direttamente nella testa di Nicole sfruttando il rapporto tra alleati che esiste tra la ragazza e la gatta.

 

“Ehi, Hally! Non esagerare, un prosciutto è bello grosso da trasportare per una gattina come te. Inoltre come pensi di fare se ci dovessere essere qualche cattivo soggetto a sbarrarti la strada?” - a causa dell'adrenalina che le scorre nelle vene, Nicole risponde quasi all'istante al commento di Hally.

 

“Chiunque sia scoprirà ho zanne e artigli sia per difendermi che per attaccare. Imparerà a sue spese che non deve provocarmi, so colpire a morte.” - Hally risponde tutta fiera - “e poi so sputare. Gli sputo in un occhio. Gli sputo, sìssignore”

 

“Ci siamo, Nicole” - Zenon si ferma e indica a Nicole davanti a sé

 

La strada principale si immette in una radura. Un cascinale è stato costruito come stazione di posta per i viaggiatori. L'edificio è circondato da un muretto in parte crollato come buona parte dell'edificio. Poco distante dal cascinale, montato su pesanti pali di cemento, si trova una cisterna per l'acqua.

 

Due grossi ragni metallici stanno demolendo il muretto. Grandi come una automobile, le due macchine buttano dai tubi di scappamento sulla schiena un fumo nero mentre aprono le ganasce che hanno per bocca e strappano grossi pezzi del muro in pietra. Lo stanno letteralmente divorando.

Il frastuono della pietra sbriciolata e il ticchettio degli ingranaggi regna sovrano.

 

“Ripetimi il piano, Zenon” - dice con il pensiero Nicole

 

“Allora, useremo la tecnica Blossom per distruggere i due mangiapietre. Anche se il nostro potere è in parte negato, la tecnica pittorica agisce senza bisogno di molto potere.” - risponde con il pensiero Zenon -” La parte d'Acqua della nostra natura amplificherà l'effetto della tecnica.”

 

“Glom....bene” - Nicole inghiotte

 

“Non temere, Nicole. Sono dei semplici costruiti, delle stupide macchine da demolizione, non hanno alcun potere. Il golem che ho affrontato tanti anni fa... quello sì che era davvero pericoloso, con tutto quel potere della cabala che aveva in corpo.” - Zenon si tocca la spalla, coprendo con la propria mano sinistra la mano sinistra di Nicole. - “andrà tutto bene.”

 

“Di quale mi occupo, Zenon?” - chiede con il pensiero Nicole

 

“Ho un'idea. Io mi occupo di quello vicino alla cisterna, quello a sinistra, tu pensa a quello alla nostra destra” - Zenon indica a Nicole il bersaglio - “ricorda che Blossom ha un tempo di delay prima manifestarsi. Tu vibrerai per prima il colpo, io sarò il secondo”

 

Zenon inizia a tracciare alcuni segni sinuosi nell'aria. Sembrano dei rampicanti fatti d'inchiostro. Zenon ne traccia una decina. Poi sembra riflettere su qualcosa e ne disegna altri cinque. Dopo aver disegnato quei segni in più, li afferra tutti quanti con la mano sinistra, con punta del pennello ne tocca quattro e quei quattro scompaiono. “meglio non rischiare. Non so quanto pesa per davvero quel coso” - pensa tra sé e sé lo stregone.

 

“A te, Nicole” - la voce di Zenon è calma e dolce come sempre, anche se i capelli metallici di Zenon si agitano con violenza e lo stesso Zenon sta sorridendo mostrando in modo spaventoso le zanne inferiori.

 

“Okey” - Nicole ha già aperto il primo sigillo del bracciale. Deve solo ripetere quella tecnica che ha usato tante volte nella serra e che una volta usò per far sorridere l'amica Alice.

 

Nicole usa moltissimo inchiostro per tante creare grosse macchie, grandi quanto un pugno, una ventina e quindici piccole grandi come l'impronta di un pollice. Adesso traccia un cerchio che le racchiude tutte, poi si tocca la punta della lingua con la punta del pennello e disegna una ics dentro il cerchio.

 

“Andate e colpite. Andate e crescete, figlie mie” - bisbiglia Nicole.

 

Come un fulmine, tutte le macchie scattano in avanti dirette contro il ragno meccanico di destra. Appena uscite dalla bosaglia, le macchie diventano sottilissime, tanti aghi d'inchiostro. Colpiscono con violenza la corazza del ragno. La corazza della creatura meccanica adesso è tutta picchiolata.

 

Il ragno smette di mangiare il muro, gira la testa verso la boscaglia nella quale Zenon e Nicole sono nascosti.

 

Zenon scaglia l'incantesimo: disegna una linea che unisce le zampe del ragno di sinistra ai piloni del serbatoio d'acqua. La linea scompare all'istante.

 

Si sente un violento scoppio. La corazza del ragno colpito da Nicole viene divelta e deformata dalle piante rampicanti che stanno crescendo a vista d'occhio dentro la corazza. Alcune cercano la terra per attecchire ancora meglio. Il Ragno non riesce a muoversi, agita inutilmente l'unica zampa ancora funzionate, nel giro di pochi secondi i tronchi delle piante, crescendo con rapidità e violenza, lo hanno fatto a pezzi. La testa della bestia con le ganasce aperte è l'unica cosa che resta di lui, il resto è inghiottito dalle piante nate dall'incantesimo di Nicole.

 

Il ragno di sinistra ha appena fatto in tempo a vedere di sfuggita il compagno divorato dalle piante, quando quattro robusti rampicanti gli hanno legato le zampe e lo hanno attirato, anzi, lanciato con violenza contro i piloni di cemento del serbatoio. L'urto è così forte che i piloni cedono e il serbatoio crolla sul ragno, schiacciandolo con violenza. Anche lui viene distrutto.

 

Hally si lancia fuori dalla boscaglia con rapidità e corre verso il cascinale.

 

“Meowwww! Hally in missione! Fate largo! Prosciutto, arrivo! Sé magna!” - grida la gattina

 

Zenon esce per primo dalla boscaglia, Nicole lo segue continuando a fissare i resti del ragno di destra.

 

“È andato, Nicole. Hai creato delle piante così tenaci e robuste da spezzare il cemento armato. Lui non avrebbe mai potuto cavarsela” - Zenon sorride tutto felice e le fa l'occhiolino

 

“Non credevo di potercela fare davvero. Ho davvero sentito il sigillo d'Acqua che grava su di noi” - Nicole adesso sente la tensione calare “ ah ah ah ah ah! Che bello! Avevi ragione, il tuo metodo è davvero bellissimo. Altro che le complicatissime formule magiche, i filtri magici e le altre stupidaggini da maghi. Noi siamo una strega e uno stregone. Chi ne ha bisogno?”

 

Zenon si limita a schioccare la lingua sul palato in segno di approvazione: nessun mago può lanciare un incantesimo distruttivo così rapidamente senza aver passato l'intera mattinata a prepararlo.

 

“E la tecnica blossom non è stata neppure pensata per distruggere, serve solo e soltanto per far crescere bene le piante” - Zenon tira sù le spalle lanciando un sorriso a Nicole.

 

“Vero. Siamo grandi, maestro mio” - Nicole gli si avvicina.

 

 

Intanto, Hally si addentra nel cascinale crollato. Con fatica spassa tra i varchi lasciati liberi tra le macerie, annusa l'aria ed aguzza la vista.

“Prosciutto? Prosciuttino mio bello, dove sei? Non nasconderti” - canticchia la gattina - “avanti! Deve esserci un prosciutto da qualche parte. Il coniglio è erbivoro, ma la volpe di sicuro è carnivora”

 

Hally arriva in una stanza che sembra essere la cucina

“Poi sia chiaro, prosciuttino bello, mi accontento anche del tuo cuginetto salamino.... però, a pensarci bene, magari posso portare via sia un prosciutto per Nicole che un salame per me” - in quel momento Hally si rende conto che sette occhi rossi la stanno osservando dal fondo della stanza

 

“Oh... ciao... meoww. Io sono tua amica” - dice la gattina mostrando il canino destro in un sorriso che vuole essere amichevole

 

“Io no clock” - lo sguardo della creatura diventa molto cattivo.

 

Nicole si è accostata a Zenon, tiene la guancia premuta contra la camicia dello stregone e gli ha messo il braccio sinistro attorno alla vita.

Ad un certo punto Hally sfreccia davanti ai due scappando via dal cascinale.

 

“MEEEEEEEEEWWWWWWWWWWWWW!!!!!!!!! ALTRO!!!!!! SOCCORSO FELINO OCCORREEEEEEEE!!!!” - grida

 

“Un altro????” - Nicole si stacca da Zenon e ricomincia a disegnare le macchie di colore.

 

“Dannazione!” - Zenon vede il muro del casolare crollare.

 

Il ragno meccanico emerge furioso.

 

“Cosa clack avete fatto clock ai miei fratelli clack?“- il ragno corre verso Zenon e Nicole.

 

“Zenon!” - Nicole si rende conto che non riuscirà mai a completare per tempo la magia prima che il ragno gli sia addosso.

 

“Ah... divertente” - Zenon non si scompone di un millimetro. Con un semplice gesto lancia contro il ragno tutti i segni sinuosi che teneva in mano - “di solito sono un tipo raffinato, ma per stavolta andrà bene anche così”

 

Il ragno alza la zampa per colpire ma viene avvolto da tantissimi i rampicanti. Tutti i rampicanti che l'incantesimo poteva creare sono cresciuti alla rinfusa imprigionando il ragno.

 

“Allora, Gulliver? Come ci si sente? Sei resistente, sai? Speravo che i rampicanti ti avrebbero squartato tirando le tue membra in direzioni diverse” - Zenon si avvicina al ragno sistemandosi la cravatta

 

“Nulla che non si possa risolvere, però” - Zenon si passa la mano sinistra nei capelli e mostra le zanne inferiori con un crudele sorriso.

 

“Ma clack davvero?” - una zampa del ragno riesce a strappare via i rampicanti che la tengono ferma

 

“Sul serio. Tu sei morto!” - Zenon con movimento rapido della mano ordina ad un altro rampicante di legare la zampa del ragno - “rassegnati”

 

Nicole si fa coraggio e si avvicina anche lei, quando.......

 

“Un rullo di tamburi?” - dice la ragazza.

 

La ragazza sente il rullare di un tamburo in lontananza. Il suono sembra avvicinarsi.

 

“È vero. Hai ragione” - dice Zenon senza perdere di vista per un solo istante il ragno meccanico.

 

“NO click.... NON..... ADESSO clack....” - il ragno è in preda al panico. Le pupille degli occhi meccanici sono dilatate dalla paura.

 

Una strana comitiva si avvicina.

 

Una gigantesca mantide religiosa meccanica percuote il tamburo come farebbe un tamburino.

Un'automa dal corpo umanoide e la testa di corvo cammina accanto all'insetto.

I due fanno strada ad un carro trainato da un cavallo meccanico. La stanga del carro è parte integrante della spina dorsale del cavallo.

Dal carro pende il corpo meccanico di un'automa, ha numerosi fregi dorati sulla corazza ed è stato mutilato della testa e delle braccia.

Sul trono, trasportato dal carro, è seduta una figura femminile, una bambola. La bambola ha la pelle bianca, perché è stata rivestita con la porcellana, un volto da bambina, simile a quello delle bambole dell'ottocento, due splendidi occhi verdi. Sono stati fatti usando la giada più pura. La bocca è articolata come quella di una marionetta e sulla fronte è impresso un marchio: una clessidra rossa. Indossa un abito nero molto semplice come se fosse a lutto e sulla testa indossa una sottile corona d'argento. La bambola tiene al seno un piccolo fagotto, un bambino.

 

“Zenon...” - pensa Nicole

 

“Lo sento anch'io, Nicole” - risponde con il pensiero lo stregone - “Questa regina è ben più pericolosa di quanto non sembri a prima vista.”

 

Agli occhi di Zenon e Nicole, la bambola sul carro emana un vapore rossastro molto sinistro, il bambino, o meglio, l'automa bambino sta letteralmente poppando quel vapore. Anche la carcassa dell'automa mutilato lascia uscire un leggero filo di quel vapore. I due automi a piedi e i tre ragni meccanici, invece, non emanano quel vapore.

 

“Udite udite, esseri di carne!” -inizia a parlare il corvo - “Il Re è qui tra noi. Non più giace morto. La Legge del Re è ristabilita, il chaos è bandito. Chiunque si opporrà all'Ordine della Legge del Re e sceglierà il chaos, morrà.”

 

Il tamburo rulla

 

“Il Re è morto. Viva il Re! Viva la Regina Vedova che lo ha partorito a nuova vita! Assoggettatevi al volere della Legge del Re. Rendete omaggio al Re.” - continua il corvo

 

“Ma, allora, quello sul carro è il nuovo re, Zenon?” - chiede con il pensiero Nicole

 

“Sì. Quella Regina Vedova è molto potente. Stammi vicina, Nicole” - risponde lo stregone.

 

La Regina Vedova infila la mano nel torace dell'automa mutilato, ne trae fuori alcuni ingranaggi, se li avvicina alla bocca e li mangia. Il suono del metallo stritolato e piegato arriva fino alle orecchie di Nicole, un brivido le corre lungo la schiena. Il bambino continua a poppare il vapore rossastro dal seno della Regina.

 

“Tu, non dovresti essere qui. Tu sei un minatore, dovresti essere nelle miniere ad estrarre il metallo che serve per la sopravvivenza della nostra specie. Questo è il tuo dovere.” - il corvo si rivolge con tono duro al ragno meccanico superstite - “ non dovresti essere qui ad ingozzarti di pietre!”

 

“Posso spiegare. Mi assoggetto click alla Legge” - il ragno tenta di difendersi

 

“Silenzio! Il Re è rinato ieri, come da programma stabilito dalla Regina Vedova. La Legge è stata ristabilita ieri, non oggi. Tutti gli automi del regno, quando vengono costruiti, sono programmati per saperlo.” - il corvo tronca il discorso - “Il tuo destino è segnato. La tua condanna decisa.”

 

“Mantide, esegui” - il corvo si gira verso la mantide

 

La mantide estende la zampa, una frusta di metallo saetta fuori sibilando. Il ragno viene troncato di netto in due pezzi quasi simmetrici. La mantide ritrae con naturalezza la frusta e si rimette in posa per suonare il tamburo.

 

Cala il silenzio.

Il corvo non parla più: ciò che doveva dire non sarà ripetuto. Adesso attende la risposta.

 

“Regina Vedova” - parla Zenon - “ io e la mia apprendista Nicole rendiamo omaggio a te e a tuo figlio, il Re. Veniamo da un mondo che si trova al di fuori dell'Incubo, ma finché saremo nel vostro regno, rispetteremo la vostra Legge.”

 

“Sento il vostro potere sui rottami dei ragni minatori. Per quale motivo li avete distrutti?” - la voce della Regina Vedova è dolcissima e melodiosa.

 

“Per restituire la casa ai suoi abitanti di carne ed ossa. Ci avevano detto che i ragni li avevano cacciati. Non sapevamo che la Legge era stata ristabilita e non lo sapevano neppure gli abitanti della casa” - Zenon parla con tono calmo ma i suoi capelli si agitano come serpenti.

 

“Avete distrutto dei criminali che per certo dovevano essere distrutti, il che non è un male secondo la Legge. Non sarete puniti per questo. Ma ciò non vuol dire che siete tollerati, voi praticate la stregoneria, che sovverte l'Ordine del Mondo. Andatevene, stregoni.” - la voce della Regina Vedova è decisa e non ammette repliche - “non vogliamo agenti del chaos tra di noi. Noi esseri meccanici desideriamo mantenere l'Ordine.”

 

“Come desiderate, Regina.” - risponde Zenon.

 

Zenon si gira e fa segno a Nicole di seguirlo.

 

“E adesso?” - chiede con il pensiero la ragazza

 

“Camminiamo tranquilli. Non corriamo. Allontaniamoci....” - risponde con lo stesso metodo Zenon

 

“Ho paura, Zenon” - bisgiglia Nicole

 

“Anch'io. Manteniamo un comportamento naturale, Nicole. Al mio via iniziamo a correre” - risponde Zenon sottovoce.

 

“Grownm....” - brontola Hally approvando la proposta di Zenon

 

 

*******

 

 

Zenon e Nicole continuano a camminare allontanandosi dal bosco e dal regno della Regina Vedova. Stanno parlando, la tensione scende e la fame si fa sentire.

Zenon porta la giacca un mano, mentre Nicole si è sfilata il maglione ed è rimasta in t-shirt: hanno caldo dopo la folle corsa.

 

“.... e poi chi pensi fosse quell'automa mutilato, Zenon?” - dice Nicole

 

“Credo che fosse il vecchio re. Pensa un attimo a quello che abbiamo visto: la Regina stava mangiando il corpo di quell'automa e allattava il piccolo: tutti e tre emanavano quello strano vapore rossastro, manifestazione di potere mistico. Credo che la Regina stesse estraendo il potere dal corpo del vecchio Re per darlo al figlio11” - Zenon si passa la mano sinistra nei capelli umani e d'oro.

 

“Questo la rende ancora più terrificante di quanto non fosse prima, Zenon. Aveva un potere enorme e minaccioso, neppure Auberon sembra così potente” - dice Nicole

 

“Ogni Re è sovrano nel proprio regno. È per questo che rifiuto sempre la proposta di Auberon. Quando siamo nella nostra casa, Nicole, la nostra volontà è legge invincibile e il nostro potere è massimo, del resto quello è il nostro regno.” - le risponde Zenon - “non mi stupisce che la Regina Vedova fosse così potente nel suo regno”

 

“Meglio regnare su un piccolo regno che essere sudditi di un potere più grande. Giusto, Zenon?” - continua Nicole

 

“Giusto.” - Zenon cammina, adesso, tenendo le mani in tasca e la giacca sotto braccio.

 

“Comunque è strano che non ci abbia voluto fare del male, alla fine abbiamo distrutto due dei suoi sudditi” - Nicole gira il capo verso Zenon dubbiosa - “che ne pensi?”

 

“Credo che, secondo la loro Legge, quando un suddito viene condannato a morte e fugge via, chiunque possa ucciderlo. In pratica, quando vieni condannato, perdi ogni diritto, anche quello a vivere.” - Zenon si ferma un attimo a pensare - “ho già visto qualcosa di simile. Ricordo di aver letto una cosa simile nel codice delle leggi del '500 della Repubblica di Lucca; mi pare che abbiano ripreso una vecchia legge del Re di Francia”

 

“accidenti! Tu sai leggere l'italiano, Zenon?” - la ragazza è stupita

 

“L'italiano lo conosco a causa di Caterina dei Medici, che salì alla corte di Francia” - Zenon lo dice come se fosse la cosa più normale del mondo - “poi con te all'inizio parlavo in francese, ricordi? Del resto io parlo anche inglese, scozzese, irlandese, gaelico, greco antico e latino. Mi rifiuto di imparare il tedesco e le sue forme arcaiche. E conosco un pochino l'ebraico, ma non molto”

 

“È vero. Ricordo ancora quando mi regalasti la grammatica scozzese e quella greca.” - dice Nicole poggiando l'indice della mano destra sul mento - “a proposito, perché non vuoi parlare il tedesco, Zenon?”

 

“Vedi, la maggior parte degli esseri che parla quella lingua sono Demoni. Non vado molto d'accordo con loro ed evito di avere a che fare con loro. I Diavoli, almeno, rispettano il patto fatto e la parola data.” - Zenon accenna un sorriso - “la parola data è tutto nel nostro ambiente”

 

“GROWWW” - lo stomaco di Nicole brontola.

 

“Uufff.... ho così fame che mangerei anche del metallo come faceva la Regina Vedova” - si lamenta Nicole

 

Zenon non sa cosa rispondere. Per la prima volta si trova in un posto sconosciuto con Nicole e adesso che il suo potere è diminuito, non riesce a trovare una soluzione per tirarli fuori di lì. Le tecniche pittoriche sono state sviluppate per essere alternative al suo potere innato, ma non sono state pensate per sostituirlo in toto.

Nicole si avvicina a lui e lo abbraccia.

 

“Lo so che hai fame anche tu.... scusami se continuo a dirti che ho fame.” - Nicole bisbiglia - “so che stai pensando come fare ad aiutarci. Quando abbiamo attaccato quei ragni.... cercavamo del cibo... cercavi del cibo per me....”

 

“Ssshhhh.... Nicole” - Zenon la stringe a sé - ”sì, anch'io ho fame. Nessuno poteva prevedere l'incontro con l'ecatonpodo. Nessuno poteva prevedere che ci saremmo perduti. Troveremo qualcosa da mangiare.”

 

“Non fare tutto da solo. Permettimi di aiutarti.... non sei solo.” - la ragazza appoggia il viso sul petto dello stregone - “ho ancora abbastanza potere per farlo”

 

Zenon le bacia i capelli.

 

Hally viene verso di loro trotterellando.

“Meow, Nicole. Ho trovato una cittadina poco più avanti.” - dice la gattina

 

“Che te ne pare?” - domanda Nicole ad Hally

 

“È meglio se venite a vedere con i vostri occhi” - Hally si siede indicando con la zampa la direzione dalla quale proviene.

 

Hally fa strada.

Nicole è la prima a vedere la cittadina, Zenon arriva qualche passo dopo.

 

“Come vedete, meowwww, la cittadina sembra un normale paesino. Tetti in tegole rosse, muri in mattoni intonacati con calce bianca e una spaventosa cappa di fumo nero.” - la gattina sorride mostrando i canini amara - “voglio dire, cosa c'è di strano in una cappa di smog che avvolge una città?”

 

“In effetti, Hally, tutto sembra così umano. Così normale” - risponde Nicole

 

“Non sembra essere una maledizione. Il che è confortante.”- Zenon parla ad alta voce.

 

“Benvenuti nella Polis del Sindaco Cavaliere, stranieri.” - una voce squillante viene dalle spalle di Nicole e Zenon

 

“Gwwaaa?!?” - Nicole quasi salta in collo a Zenon dalla spavento

 

Zenon si volta senza scomporsi

 

“Vi ringrazio. Voi chi siete?” - dice lo stregone all'uomo che li ha accolti

 

“Sono uno dei Cavalieri-guardia. È un piacere fare la vostra conoscenza” - l'essere porge la mano guantata a Zenon.

 

Anche Nicole si volta e vede l'uomo.

È un cavaliere chiuso in una sorta di armatura, l'elmo assomiglia alla parte superiore di una caffettiera. Non ha buchi per gli occhi. Come faccia a vedere è un mistero. Il tronco dell'uomo è chiuso in una giacca in pelle nera bordata con sottili strisce di metallo. Indossa dei pantaloni di pelle e le gambe sono protette da parastinchi d'acciaio. Tiene sulle spalle un tridente, che assomiglia ad una gigantesca forchetta, mentre sul fianco pende una spada, che sembra più un grosso coltello seghettato di quelli che si usano a tavola.

 

“Visto, Nicole? Cosa vi dicevo? Nulla di strano da queste parti” - Hally commenta con il pensiero.

 

“Cosa vi porta da queste parti?” - chiede la guardia

 

“Ci siamo persi. Io e la mia discepola stiamo cercando il Regno del Re dei Calamari.” - risponde Zenon dando la mano alla guardia

 

“Mi dispiace di non potervi aiutare, ma non ho mai sentito questo regno. Forse lo conosce il Sindaco Cavaliere” - la guardia gira la testa verso il centro della nebbia di smog nero - “purtroppo abbiamo qualche problema in questo periodo”

 

“Lo vedo.” - Zenon sorride - “ cosa vi è successo?”

 

“A saperlo.... io e un mio compagno eravamo qui di guardia. Ad un certo punto si sviluppa quel fumaccio nero, allora lui va a vedere cosa sta succedendo in città ed io rimango qui.” - la guardia appoggia la mano libera sul cinturone

 

“Non è più tornato?” - domanda Nicole

 

“No, signorina. Nessuno è più uscito da quella nebbia. Però stanno bene” - la guardia si allontana da Zenon avvicinandosi alla cittadina, sale su una roccia lì vicino e grida “OHI, NUMERO UNO, STAI BENE?”

 

un attimo di silenzio

 

“OHI, NUMERO DUE! STO BENE! NON VEDO NULLA, ASPETTAMI Lì!” - si sente rispondere dalla coltre di smog - “ ADESSO ARRIVO!”

 

un fortissimo rumore di metallo che cade al suolo, piatti rotti e qualcos'altro si sente poco dopo.

 

“SONO INCIAMPATO DI NUOVO!” - dice la voce di prima - “ È LA QUINTA VOLTA”

 

“TRANQUILLO! FAI CON COMODO!” - risponde la guardia - “TI ASPETTO”

 

“Gli manca qualche venerdì. Eh, Zenon?” - commenta con il pensiero Nicole

 

“Io direi almeno una settimana buona, Nicole” - risponde Zenon con il pensiero

 

“Visto? Stanno bene” - la guardia, ignara dei commenti, si gira di nuovo verso Zenon e Nicole.

 

“Dimmi, Cavaliere-guardia. Il vostro Cavaliere Sindaco conosce davvero dove si trova quel regno che stiamo cercando?” - Zenon si gratta il mento con la mano sinistra. La mano destra regge la giacca sotto il braccio.

 

“Il Cavaliere Sindaco ha girato molto, di sicuro lo sa.” - la guardia si batte il petto con il pugno.

 

“Capisco” - Zenon esita per un istante - “ avete anche delle locande, lì in città? Io e la mia discepola siamo stanchi”

 

“Siete capitati nel momento giusto. Stiamo festeggiando il compleanno del Cavaliere Sindaco. Troverete tavole imbandite per le strade. E per venire alla vostra domanda, abbiamo anche una locanda presso la quale potrete riposare” - la guardia sembra sincera

 

Zenon si avvicina a Nicole

 

“Credo che dovremmo provare a parlare con questo Cavaliere Sindaco. Inoltre hanno quello che ci serve.” - Zenon si consulta con Nicole

 

“Quindi vuoi entrare nella cappa di smog?” - chiede Nicole

 

“No, Nicole. La disperderemo.” - sorride lo stregone

 

“Ma il sigillo d'Acqua non ferma i nostri poteri?” - Nicole sta aprendo la borsetta per tirare fuori il ventaglio

 

“Non useremo il vento, ma l'acqua. Il sigillo non può sigillare la parte d'Acqua della nostra natura.” Zenon fruga nelle tasche alla ricerca del pennello a serbatoio - “uniremo i nostri poteri. Del resto l'acqua è adatta a sigillare le cose, questo smog sarà sigillato”

 

Zenon prende il pennello a serbatoio, poi gira il capo verso la guardia.

 

“Dimmi, guardia. Per te sarebbe un problema, se facessimo sparire questa cappa di smog?” - chiede lo stregone

 

“Eh? No, non sarebbe un problema. Anzi.” - la guardia mette entrambe le mani sul cinturone e si volta verso la cappa di smog - “ anche loro ne sarebbero felici”

 

“Bene. Nicole, facciamo una bolla d'acqua per prima cosa. Poi tu la lancerai nella massa si smog usando il ventaglio.” Zenon fa l'occhiolino a Nicole “Adesso io farò l'ossatura d'inchiostro della bolla

 

“Va bene” - dice la ragazza

 

Zenon inizia versando una goccia d'inchiostro. La goccia fluttua nell'aria. Zenon intinge la punta del pennello nella macchia e con un movimento a spirale la spande e la tira fino a creare un disco piatto. A questo punto Zenon pizzica il centro del disco sia la superficie di sopra che quella di sotto con la punta del pennello. Adesso si è formato una specie di rigonfiamento sul centro del disco.

 

“Vai, Nicole. Iniziamo a soffiare” - dice lo stregone - “mentre lo fai pensa ad una bolla di sapone iridescente”

 

Nicole inizia a soffiare sulla superficie di sopra. Anche Zenon inizia a farlo. A mano a mano che i due soffiano, il disco piatto si gonfia fino a diventare una vera e propria bolla.

 

“Mmmaaawwww... sembra un cristal ball, meow” - sbadiglia Hally

 

“Bene, Nicole. Ora puoi lanciarla nello smog.” - Zenon sorride

 

Nicole apre il ventaglio, raccoglie la bolla nell'incavo formato dalle stecche e scaglia via la bolla. Per darle un'ulteriore piccola spinta, Nicole dà un colpo di ventaglio. Il piccolo vento che si sprigiona porta via la bolla.

Raggiunto lo smog, la bolla scompare dentro la coltre.

 

“E adesso, Zenon?” - Nicole chiude il ventaglio

 

“Aspettiamo. Possiamo solo aspettare, Nicole” - Zenon lascia cadere un po' d'inchiostro dalla punta del pennello - “avrei dovuto portarmene dietro un po' di più. Con questo scherzetto della bolla sono arrivato a metà serbatoio. Se non troviamo dell'acqua, mi dovrai prestare un po' del tuo.”

 

La coltre di smog inizia a ruotare. Al centro dell'asse di rotazione si intravede la bolla d'inchiostro, è lei che sta ruotando, e nel farlo, trascina la massa di smog con sé.

La coltre di smog inizia a ritirarsi lasciando libere le case.

Alla fine tutto lo smog è stato aspirato dentro al bolla, che adesso sembra piena di liquido. Un liquido nerastro come lo smog.

 

“Bene. Smog sigillato dentro la bolla d'acqua ed inchiostro.” - Zenon sorride e schiocca le dita - “torna indietro, Bolla.”

 

La bolla torna indietro atterrando sul palmo della mano di Zenon.

 

“Ehi, guardia? Prendi!“ - Zenon passa la bolla alla guardia. - “Tienila in un posto sicuro perché, se si dovesse rompere, lo smog uscirebbe di nuovo”

 

“Sì? E dove la metto?” - la guardia è indecisa, poi si sfila l'elmo e la mette nel buco della giacca di pelle dal quale dovrebbe passare il collo - “ecco! così è al sicuro!”

 

“Meowwwwww!!!! non ha la testa” - Hally mugola con la coda gonfia come uno spolverino

 

“Cose che capitano. L'avrà lasciata sul comodino” - commenta Zenon

 

“In realtà non ho mai avuto una testa, potente mago” - risponde la guardia

 

“Stregone. Dammi dello stregone, te ne prego.” - Zenon porge la mano alla guardia - “adesso vuoi portarci dal tuo Cavaliere Sindaco?”

 

“Subito, potente stregone” - la guardia stringe la mano di Zenon.

 

La guardia si avvia facendo cenno di seguirli. Zenon si incammina mentre si rimette la giacca. Nicole si slaccia il golf dalla vita e inizia a rimetterselo camminando dietro a Zenon.

 

La comitiva prende la strada verso la cittadina, poco dopo sono dentro l'abitato.

 

Ciò che Nicole vede non è per nulla rassicurante: gli abitanti del paese sono simili alla guardia che li sta accompagnando. Sono tutti in armature di metallo e pelle, o meglio, sono armature di metallo e pelle. Si differenziano solo per la forma dell'elmo.

Le tavole, d'altro canto, sono imbandite, ma con, pezzi di vetro, cartone, stoffe di vario colore e pezzi di cuoio.

Ci sono persino alcune cornette di telefono tagliate a metà per lungo.

 

“Psss, Zenon.... le tavole della città sono sì imbandite ma non c'é nulla di commestibile” - pensa Nicole

 

“Lo temevo. Quando si è levato l'elmo e abbiamo visto che non c'era nulla dentro, ho avuto il sospetto che questi esseri non fossero vivi come noi due” - risponde con il pensiero Zenon

 

“E adesso?” - chiede con il pensiero Nicole

 

“Faremo buon viso a cattivo gioco. Ci faremo dire dove si trova il Regno del Re dei Calamari e poi ce ne andremo via veloci come il vento” - Zenon risponde con il pensiero

 

La comitiva arriva raggiunge la piazza del paese. Un cavaliere che indossa un elmo che assomiglia ad una grossa teiera si avvicina a Zenon e Nicole.

 

“Benvenuti, stranieri. Io sono il sindaco eletto per questo anno. Benvenuti nella Polis.” - il tono di voce è più basso e gioviale di quello della guardia, ma la corporatura è identica.

 

“Grazie, Cavaliere Sindaco” - risponde Zenon - “io sono lo stregone Zenon e lei è Nicole, la mia discepola”

 

“Grazie, Cavaliere Sindaco” - risponde anche Nicole

 

“Siete dei maghi?” - dice il Sindaco, al che la guardia gli si avvicina e gli bisbiglia qualcosa.

 

“Giusto!” - il Sindaco batte il pugno sul plamo della mano - “siete stregoni. Scusate la mia distrazione, potenti... stregoni”

 

“Di nulla, Sindaco” - Zenon porge la mano al Sindaco

 

“Bene. Bene. Oggi è un giorno di festa” - il Sindaco prende la mano di Zenon - “Posso offrirvi qualcosa?”

 

“La ringrazio Sindaco, però, io e la mia discepola abbiamo già mangiato prima di arrivare nella vostra... Polis” - Zenon sorride. I capelli dorati di Zenon sono stranamente tranquilli.

 

“Peccato. Facciamo delle cornette telefoniche in bellavista che sono la fine del mondo” - dice tutto orgoglioso il Sindaco

 

“Sì. Le vostre tavole sono davvero uno spettacolo stupefacente, Sindaco” - dice Nicole - “difficile vedere pietanze così particolari sul desco di tutti i giorni, però, mi chiedevo se ci fosse anche una tavola di cibi semplici. Tipo pane, acqua o vino. Oggi cercate solo la ricercatezza culinaria?”

 

“Oh strega Nicole, io e i miei sudditi siamo quello che mangiamo, perciò nessuno di noi mangerebbe pane, berrebbe acqua o vino. Non sono buoni come cibo. Non servono a mantenere una costituzione come la nostra” - risponde il Sindaco battendosi il petto con il pugno.

 

“Vedo” - commenta mogia mogia Nicole.

 

“Il Cavaliere-guardia numero Due mi ha detto che avete spazzato via lo smog che ci opprimeva. Ve ne siamo debitori” - il Sindaco stringe anche la mano di Nicole e riprende la mano di Zenon - “c'é qualcosa che possiamo fare per voi?”

 

“Magari darci del cibo vero?” - pensa Hally mentre cerca di addentare un pezzo di cuoio che ha appena rubato.

 

“come avete fatto a finire sommersi da quello smog” - chiede Nicole lasciando cadere le lamentele di Hally - “magari avete cotto troppo una crostata?”

 

“In realtà abbiamo appena scoperto una nuova leccornia ed essendo un giorno di festa, abbiamo deciso di cucinarla in grande quantità” - il Sindaco va verso uno dei tavoli, prende un vassoio e lo porta a Zenon e Nicole

 

Una grossa massa, nera, bruciacchiata e dall'odore pestilenziale sembra sia stata colata dentro il vassoio.

 

“la chiamano plastica.” - dice il Sindaco - “ è un vero peccato che quando la mettiamo sul fuoco per renderla bella morbida e filante cacci fuori un fumo così denso”

 

“Zenon, hai sentito? Bruciano, anzi, cercano di cuocere la plastica” - dice Nicole senza cambiare espressione.

 

“Ho sentito, Nicole. Ho sentito” - risponde lo stregone sorridendo in modo decisamente plateale, anche troppo. Un sorriso tirato.

 

“Dite che facciamo male?” - il sindaco prende una manciata di plastica e la butta dentro l'elmo facendola passare per il beccuccio.

 

“Di solito la plastica non viene mai cotta, Sindaco. Si mangia fredda, al naturale. Così come viene” - la risposta di Zenon è fredda come il ghiaccio. Lo stregone si gratta il mento con il pollice e l'indice della mano destra.

 

“Quante cose sapete. Per noi è un cibo nuovo” - il Sindaco pulise il beccuccio della teiera-elmo.

 

“Eh.... Sindaco, vorremmo chiedervi una cosa” - Zenon si avvicina ad una tavola e prende una sedia per sedersi - “stiamo cercando il Regno del Re dei Calamari. Sapete dove si trova?”

 

“Ahimé! Sapevo dove si trovava. Adesso sembra che non sia più lì.” - il Sindaco si siede sulla sedia libera vicino a Zenon.

 

“Noi dovremmo andare lì.” - Zenon picchietta sul tavolo

 

“Posso raccomandarvi al Generale Cane. Lui e il suo Branco Selvaggio vivono sulle spiagge poco lontane da qui. Sanno di sicuro dove si trova adesso quel regno. È stato il Generale a dirmi che il Regno del Re dei Calamari si era spostato, ma non mi ha detto dove” - il Sindaco batte il pugno sul plamo della mano - “Certo! Un buon modo per ringraziarvi”

 

“Se stanno così le cose, partiremo immediatamente” - dice Zenon

 

“Vi avviso, però, che il Generale è un tipo strano.” - ribatte il Sindaco

 

“In che senso?” - chiede Zenon prendendosi il mento tra il pollice e l'indice della mano sinistra

 

“Sono animali selvaggi. Figurarsi che mangiano i pesci che pescano. I pesci... capite? Chi mai mangerebbe un essere fatto di carne?” - il Sindaco allarga le braccia

 

“Io, per esempio. Sono una gatta e mi piace il pesce. A scanso di equivoci, stavolta intendo quello che nuota nell'acqua.” - pensa Hally - “ehi, Nicole, forse è la volta buona che si mangia”

 

“Magari, Hally” - risponde con il pensiero la ragazza

 

“Quale strada dobbiamo prendere?” - Zenon si alza dalla sedia

 

“Ve ne andate di già?” - domanda il Sindaco

 

“Mi dispiace, ma siamo attesi in quel Regno” - Zenon mente con una naturalezza incredibile

 

“In questo caso, la strada più veloce è la seguente. Allora, prendete la strada che esce dal paese, alla prima diramazione andate sulla via di sinistra. Da lì andate dritto fino alla spiaggia. Non potete sbagliare” - il Sindaco indica la strada che esce dal paese

 

“Allora noi andiamo. Grazie di tutto, Sindaco” - Zenon fa per avviarsi

 

“Un momento” - il Sindaco salta in piedi - “numero Due. Porta qui un paio di ruote, doni per il Generale. Non voglio che in nostri amici stregoni si presentino a mani vuote dal nostro vicino”

 

La guardia entra in una delle case che si affaccia sulla piazza.

 

“Non è necessario, Sindaco” - dice Zenon

 

“Insisto. Date al Generale i miei saluti” - il Sindaco si gira un attimo verso la casa nella quale è entrato Due - “prendi anche qualcosa per il viaggio per i nostri amici, numero Due.”

 

La guardia torna tenendo sotto braccio due forme di formaggio con un buco al centro e un secchio in plastica.

 

“Due ruote di formaggio?” - esclama Nicole non credendo ai propri occhi

 

“Quale miglior regalo per quei selvaggi se non una ruota? Strega Nicole, devi sapere che quelli là sono davvero degli animali, non conoscono neppure le ruote di formaggio. I loro carri hanno ruote di legno. Che assurdità, poi! Il legno si mangia! Perché sprecarlo per farne delle ruote?” - il Sindaco esclama tutto contento

 

“Ma i tetti delle vostre case? Di cosa sono fatte le ossature dei tetti?” - chiede Zenon

 

“Ossa di animali marini. Bestie enormi che si arenano sulle spiagge.” - risponde il Sindaco

 

Zenon picchietta con le dita il piano del tavolo

“pietra” - dice Zenon

 

“È esatto, stregone Zenon. Il piano è in pietra e le gambe in ferro battuto.” - continua il Sindaco

 

“Bene. Allora possiamo andare” - Zenon prende una delle ruote di formaggio.

 

“Grazie ancora, Sindaco” - Nicole prende l'altra.

 

“EHI! State dimenticando il secchio in plastica. È lo spuntino per il vostro viaggio” - dice il Sindaco tenendo in mano il secchio, ma Zenon e Nicole sono già fuori dalla piazza.

 

“Grazie, Sindaco. Sarà per un'altra volta” - risponde Zenon

 

“Cosa voleva, Zenon?” - chiede Nicole

 

“Non lo so.” - risponde lo stregone - “allunghiamo il passo”

 

“Allora, dove ci fermiamo per affettarne una?” - chiede Nicole lanciando uno sguardo d'intesa a Zenon

 

“Arriviamo all'incrocio, Nicole. “

 

“Per me va bene, Zenon”.

 

Zenon sorride.

 

“Ma sono tutti pazzi qui, Zenon? Dimmi un po'.” - chiede Nicole

 

“Sono anche peggio” - risponde Zenon - “ questo è il Regno dell'Incubo.”

 

 

 

nota dell'autore. Dedico questo capitolo a te, Charly. 

 

Note 


 

  1. Ariel è uno spirito dell'aria protagonista della Tempesta.

  2. Solo Nicole riesce a praticare incantesimi di purificazione. Questo particolare è ripreso da ancient magus' bride. Chise è l'unica a poter praticare gli incantesimi di purificazione, in quanto Elias, per sua stessa ammissione, non ne è capace.

  3. Qui Zenon usa due tecniche usate da Ammy in Okami. La prima, si traccia un cerchio introno ad una zona contaminanta dal potere negativo di Orochi per disperderlo, e la seconda la Cherry Bomb, usata per evocare una bomba carta esplosiva.

  4. Perché usare un ventaglio per purificare? L'idea mi è venuta ripensando ad una certa cinematica di Final Fantasy X: Yuna balla agitando quello strano scettro per mandare le anime dei morti uccisi da Sin nell'altro mondo. Lo scettro non è un ventaglio, ma gli assomiglia molto, perciò ho pensato di usare un ventaglio quale strumento per l'esorcismo purificatore. Inoltre spesso gli spiriti sono rappresentati come vapore, dunque, nulla meglio di un ventaglio può spazzarli via.

  5. Abominio, o creatura extradimensionale che ama il chaos e la distruzione. Un avversario decisamente orribile.

  6. Nella mitologia greca non esiste nessun ecatonpodo. Questo mostro è una mia creazione, sebbene quasi tutti i figli di Gea hanno attributi tipici dei serpenti. Di solito hanno al posto delle gambe o dei piedi le code delle serpi.

  7. Oberon ha l'aspetto che gli viene dato nella serie di videogiochi di Shin Megami Tensei. Un piccolo principe i miniatura, in sostanza.

  8. Icelo, Morfeo e Fantaso sono figli di Nyx la notte. Zenon non ha nulla a che spartire con loro dato che proviene dalla Frontiera dell'Incubo. La Frontiera dell'Incubo come nome deriva da Bloodborne. Nella mia finzione è un luogo diverso da quello creato da Icelo. Lo anticipo adesso: Zenon proviene da un mondo creato da Erebo, la Tenebra, fratello di Nyx.

  9. Qui si comprende meglio il significato del matrimonio tra Zenon e Nicole. Anche se sono due esseri distinti adesso è come se fossero un solo essere. Il che significa, come ha detto Hally, che la natura umana di Nicole ha dotato Zenon di bisogni tipicamente umani quali la fame.....

  10. Zenon e Nicole ancora una volta dimostrano la loro vera natura. Non aiutano gli altri per altruismo, anzi, cercano di ottenere sempre qualcosa in cambio dagli altri per il proprio tornaconto.

  11. Sull'idea che il vecchio re venga sostituito dal giovane re, che non è suo figlio, si può cercare la tesi di fondo di “i miti greci – dei ed eroi in omero” di Graves. Sono teorie. Solo teorie. Nulla di più. Ho semplicemente ripreso l'idea adattandola ad alcuni automi. La regina ha l'aspetto della bambola di Bloodborne. Piccolo trivia: l'opera di Graves, al di là del tentativo di dare una spiegazione storica e razionale sulla nascita dei miti greci, è un ottimo compendio di tutti i miti e delle loro varianti.

   
 
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