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Autore: GiuliCare94    07/03/2017    1 recensioni
[Chloe Montez]
Prefetto, Corvonero. Ha sempre avuto una sola regola: niente Quiddich («è uno sport barbaro e pericoloso!») e – soprattutto – niente giocatori di Quiddich («Siete dei trogloditi di prima categoria! Credete che tutto ciò che volete vi sia dovuto, arroganti e prepotenti!»).
[James Potter]
Giocatore di Quiddich, Grifondoro. Ha tutte le (buone, ovviamente!) intenzioni di rettificare la regola di Chloe e quale modo migliore di quello di convincerla che lui è molto più di quello che sembra?
Trenta baci per trenta giorni, ovviamente.
ESTRATTO DAL 2 CAPITOLO
«Incredibile» borbottò tra sé Chloe «Adesso cos’hai intenzione di fare, hm? Trovare il modo di infiltrati in tutti gli aspetti della mia vita, Potter?»
«Precisamente, sapevo che c’era un motivo se eri una Corvonero! Mi hai scoperto! Colpevole.»
«Oh dacci un taglio, Potter, cosa vuoi davvero?»
«Esci con me?» chiese impassibile.
«No! Non se ne parla neanche!»
«E allora continuerò col mio piano originario» si scrollò nelle spalle, spalmando la marmellata su una fetta di toast.
«Cosa: cercare di convincermi baciandomi una volta al giorno? Odio dirtelo, ma non funzionerà»
«Beh un uomo può sperare, no?» Chloe inarcò le sopracciglia stupita dalla sua filosofia.
«Te l’avevo detto che erano uno spettacolo, no?»
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: James Sirius Potter, Rose Weasley, Roxanne Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Ciao gente! Eccoci qua con un nuovo capitolo! Sono un po' in ritardo, perdono! :) Grazie ancora per leggere questa fanfiction che sta prendendo vita propria senza che io possa controllare, insomma i personaggi sembrano avere un volontà propria!! :) 
Ci sentiamo a fine capitolo, buona (si spera) lettura :)
Capitolo quarto
GIORNO 4, bacio n.4
Tesoro mio!
Siamo felici che tu sia arrivata a Hogwarts sana e salva, senza intoppi. Sono lieta anche di sentire che va tutto bene con le tue amiche Audrey e l’altra ragazza.
Hai pensato a quanto ti ho detto poco prima che partissi, tesoro, provare ad allargare le tue vedute e magari fare amicizia con qualcun altro più del tuo rango? Ricordati che sei l’unica erede dei Montez e dei Wills, due famiglie magiche molto antiche. Sai che non abbiamo problemi con lo stato di sangue delle tue due amiche, ma siamo preoccupati per te, riteniamo che dovresti ampliare i tuoi orizzonti per ragioni puramente di crescita personale.
Non intendo dire che devi abbandonare le tue amiche, ma neanche chiuderti nel “tuo” mondo come se solita fare, siamo solo preoccupati per te, sei una così aggraziata e intelligente giovane donna che ci dispiacerebbe vederti come un’emarginata per tua stessa scelta.
Ti amiamo moltissimo,
Mamma e Papà
P.S. Tuo padre ti saluta e ha promesso di portarti un fantastico souvenir dalla Svizzera.
Chloe scosse la testa irritata, delusa e indignata dalla lettera, odiava il fatto che la sua stessa madre non riuscisse ad accettare la natura strettamente solitaria che aveva, ovvio adorava Mina e Audrey, ma questo non significava che volesse essere una di quelle persone con più amici di quanti elfi domestici lavoravano ad Hogwarts! Le piaceva la sua discrezione, e avere un gruppo estremamente folto di amici non le lasciava la privacy che tanto agognava. Privacy che stava avendo sempre meno da quando James Potter aveva deciso di fare un ingresso nella sua vita: ora quasi tutti gli appartenenti del clan Weasley-Potter avevano cominciato chi a salutarla (Louis e Freddy Weasley) chi ad osservarla da lontano (Albus e Lily Potter) e chi addirittura a tenerla d’occhio (Rose e Roxanne Weasley, che pensavano di essere così discrete lanciandole occhiate dall’altro lato del tavolo dei Corvonero).
Sua madre sarebbe stata al settimo cielo se solo le fosse arrivata la notizia che James Potter e la sua gigantesca cerchia di famigliari/amici avevano fatto una comparsa abbastanza stabile nella sua vita, si passò una mano sul viso sbuffando.
 
Cara mamma,
Non ti preoccupare, non mi chiudo in nessun “mio” mondo, chiudendo gli altri all’esterno. Penso che ti possa rendere felice sapere che ho effettivamente ampliato i miei orizzonti conoscendo nuove persone; una ad esempio è Maria Zabini, la nostra Caposcuola e un paio di altri studenti del mio anno.
Dì a papà che sono mi saranno recapitati dei fantastici cioccolatini svizzeri diventerò uno spiritello dispettoso e lo perseguiterò a vita natural durante.
Vi voglio bene,
Chloe
 
Diede un dolcetto alla loro civetta, Artemis, e le legò la lettera alla zampetta, coccolandola un po’, se fosse stata un gatto Chloe era certa che avrebbe fatto le fusa.
«Torna a casa, Artemis – le disse – porta questa lettera a mamma» la civetta emise un fischio di assenso e poi sfoderò le poderose ali volando via dalla finestra del suo dormitorio.
Chloe sorrise guardandosi intorno, ancora aleggiava il sonno e l’atmosfera notturna nel dormitorio che condivideva con Mina e Audrey: Audrey dormiva come suo solito tutta raggomitolata su un lato in perfetto silenzio, Mina invece era tutta stravaccata con un piede a penzoloni di lato del letto e il lenzuolo che la copriva solo in parte, dormiva con la testa reclinata di lato e la bavetta alla bocca. Si alzò, sapendo bene che la sua dose di sonno per quella notte era conclusa, e si avvicinò al letto di Mina coprendola dall’aria gelida che entrava dalla finestra socchiusa, Mina sussurrò qualcosa nel sonno e si voltò dall’altra parte continuando a dormire, Chloe sorrise, dirigendosi in bagno.
 
Quando scese in Sala Comune per una colazione anticipata c’erano pochi altri studenti, soprattutto al Tavolo dei Corvonero, la maggior parte con libroni enormi aperti e i loro nasi così nascosti dalla pagine che si domandava come facessero a respirare, sospirò sedendosi e prendendo dei pancake.
«Buongiorno – sbadigliò una voce femminile – posso chiedere asilo politico? Così quel rompipalle non mi troverà»
«Basta che non me lo scateni addosso» si scrollò nelle spalle Chloe facendo spazio a Maria, che si sedette servendosi di latte caldo e un toast col burro: «Non faccio promesse».
Le piaceva Maria, davvero molto, era dolce e gentile ed estremamente testarda; avevano fatto amicizia quando sul treno Maria e Louis i due Caposcuola avevano convocato i prefetti, e nonostante si vedessero poco Chloe era arrivata a considerarla una sua amica. Ultimamente era estremamente difficile trovarla senza Louis al seguito, ma nelle rare occasioni in cui accadeva lei e Maria avevano intavolato delle splendide conversazioni.
«Come mai sveglia così presto?» domandò Maria, addentando un morso del suo toast, Chloe si scrollò nelle spalle:
«Finito il sonno – ammise – e avevo fame» spiegò «E tu invece, come mai in piedi tanto presto?»
«Riunione della Squadra – commentò Maria – anche se ho lasciato il posto da capitano faccio comunque parte del team»
Ecco, spesso Chloe si chiedeva come poteva essere che una persona dolce e gentile come Maria potesse essere la crudele e temibile battitrice che aveva spedito più bolidi di quanti se ne potesse contare ai manici di scopa altrui; come facevano quelle due versioni della caposcuola e coincidere e convivere?
«E la tua ombra invece? – domandò dopo un po’ Maria – dov’è finita?»
«Boh» ammise Chloe «Non sono la sua balia, non ho idea di dove si trovi ogni momento della giornata… probabilmente sta ancora dormendo»
«Probabile»
Un’altra cosa che le piaceva di Maria era che comprendeva il suo stato d’animo in un momento e capiva come ci si sentiva ad avere un persistente membro del clan Potter-Weasley alle costole gran parte della giornata nonostante Louis non cercasse di conquistarla, ma le fosse solo amico.
«Io sto evitando la mia ombra – le confidò un momento dopo – non sono dell’umore adatto ad avere a che fare con lui in questo momento. Ieri sera mi ha fatto arrabbiare in una maniera che non hai idea!»
«Oh, prova a spiegarmelo»
«Ha dato una detenzione a mio fratello per essersi difeso! E ha detto che aveva cominciato Bellamy solo perché è un Serpeverde e non ci si può fidare! Come si fa ad essere così ottusi?» domandò ad alta voce, scaricando la sua rabbia contro il cracker che aveva tra le mani «Due suoi cugini sono Serpeverde e dubito che avrebbe usato lo stesso criterio!»
Chloe annuì, rimanendo in silenzio.
«Cos’ha fatto al tua ombra invece per guadagnarsi quello sguardo corrugato?»
«Non so se posso fidarmi di lui e lui continua a starmi col fiato sul collo! A volte mi sembra di non riuscire a respirare! E poi ha un’opinione su tutto e fosse mai che mi tenga all’oscuro di una sua opinione!»
«La persistenza è una brutta bestia – concesse Maria –però non ci piacerebbero tanto se non fossero così persistenti»
Chloe aprì la bocca già pronta a rispondere, quando improvvisamente il suo lato più acuto la fermò su due piedi e strinse gli occhi a due fessure, ti ho presa in castagna, Zabini pensò non mi farò fregare dal trucco più vecchio del mondo.
«A me non piace James» disse decisa, con un tono che non avrebbe dovuto ammettere repliche, ma Maria ghignò assomigliando incredibilmente al fratello minore:
«Hai esitato» le disse sorridendo come un gatto sornione prima di prestare nuovamente attenzione alla sua colazione, in silenzio. Chloe roteò gli occhi al cielo e riprese a mangiare.
«Ecco dove ti eri cacciata!» Maria grugnì, borbottando:
«Ombra a ore due, ombra a ore due… aiuto» decisa ad ignorarlo finché non se ne sarebbe andato, perfettamente cosciente che non sarebbe mai successo.
Le si sedette di fianco e Chloe si domandò da quando in qua così tanti non Corvonero Weasley o Potter si sedevano al loro tavolo. Maria lo ignorò, evitando persino di incrociare il suo sguardo.
«Non mi scuserò per la detenzione di tuo fratello, non fare la bambina» le disse Louis con un tono di finalità, Maria incrociò il suo sguardo e Chloe si appuntò mentalmente di chiederle di insegnarle l’occhiata che doveva aver mandato a Louis perché il ragazzo si gelò sul posto.
La Caposcuola non disse nulla tornando interessata alla propria colazione: «Andiamo, Rì! – la apostrofò Louis – non puoi tenermi il muso per sempre!»
Maria lo ignorò.
«Senti mi dispiace per aver detto che tuo fratello non era degno di fiducia solo per la Casa di appartenenza sai, le vecchie abitudini sono dure a morire, ma mi sono informato ha iniziato lui. Non mi scuserò per la detenzione»
Maria non disse nulla, continuò a mangiare in silenzio e Louis sospirò sapendo che nulla che avrebbe detto lo avrebbe fatto uscire da quella situazione, si versò una tazza di caffè e ingurgitò un paio di biscotti, in silenzio anche quando Mina e Audrey li raggiunsero in Sala Grande chiacchierando del più e del meno.
«Questo tavolo sta diventando veramente affollato» fece una voce alle sue spalle, prima che due mani grandi e calde si posassero sui suoi fianchi facendola spostare un po’ di lato e creando un posto tra lei e Maria per lui «Buongiorno» le sorrise, una volta seduto. Chloe voleva rimanere indifferente o arrabbiata o qualunque cosa fosse appena un momento prima, ma quel sorriso così sincero aveva il potere di farle ripensare a tutte le congetture mentali che si faceva normalmente.
Si risolse ad annuire semplicemente, riportando l’attenzione sulle sue amiche, se voleva convincerla ci sarebbe voluto più che qualche battuta e qualche sorrisetto si disse.
«Beh, io devo andare – fece Maria tirandosi su e afferrando i propri libri, si abbassò a scoccarle un bacio sulla guancia, come se fossero grandi amiche da anni, approfittandone per sussurrarle – dagli una chance, non è poi così male.» si allontanò di due passi e poi si voltò verso il tavolo «Ti vuoi muovere, biondino, non aspetterò per tutto il giorno» Chloe giurò di non aver mai visto nessuno muoversi così velocemente, in un momento Louis era scattato in piedi e aveva raccolto la propria roba sogghignando e raggiungendo l’amica.
Li osservò andarsene mentre Louis cercava di fare conversazione e Maria lo teneva ancora sulle spine, sorrise scuotendo la testa e per un momento incrociò lo sguardo complice di James.
«Che c’è?» domandò.
«Secondo te quanto ci mettono a mettersi insieme?» le chiese lui, prima di rubarle il suo toast alla marmellata dalle mani:
«Ehi! Quello era mio, ladro!» esclamò Chloe, indignata, James diede un morso al toast ghignando, Chloe mise su il muso, per nulla influenzata dal suo sorrisetto innocente. James roteò gli occhi al cielo prendendo un altro toast e spalmandoci della cioccolata per poi porgerglielo:
«Un’offerta di pace?» domandò, Chloe ci pensò su, e lui sfoderò il suo sguardo da cucciolo adorabile e ferito migliore e Chloe resistette ben poco:
«Va bene» sbottò, afferrando il toast «Ma non rubarmi mai più il mio cibo, io amo il mio cibo!» esclamò con aria decisa e sognante, James fu costretto semplicemente ad annuire col capo.
Quando ebbero terminato di mangiare, Mina e Audrey si diressero a Cura delle Creature Magiche salutandoli con una mano, promettendo di ritrovarsi per pranzo e James si tirò su porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi, senza quasi farci caso Chloe la afferrò, lisciandosi poi la gonna e aggiustandosi la cravatta, nel frattempo James aveva preso a tracolla la propria postina e aveva i suoi libri in mano:
«Andiamo? Hai Artimanzia adesso vero?»
«Mmh, mmh» annuì Chloe, con un elastico per capelli in bocca mentre si legava la massa selvaggia che aveva sul capo, James scosse la testa sorridendo e prendendo l’elastico in mano:
«Grazie» fece lei, per poi allungare una mano e afferrare l’elastico assicurando i capelli in una coda ordinata.
«Andiamo?» domandò quindi, facendo per prendere i propri libri, ma James scosse la testa:
«Non sarei un cavaliere se lasciassi che la mia signora portasse i suoi stessi libri» disse, facendole cenno di precederlo, Chloe roteò gli occhi al cielo, ma obbedì, d’altronde che male c’era se era garbato di tanto in tanto?
 
Chloe stava passeggiando tranquillamente tra i corridoi della scuola, aveva finito le lezioni per quel giorno con Pozioni che aveva seguito coi Serpeverde, Mina e Audrey erano occupate con un corso extracurriculare; non sapeva cosa fare, aveva già completato i compiti con una settimana d’anticipo, se fosse stata a casa si sarebbe messa a suonare sul suo adorato pianoforte o a disegnare, ora probabilmente si sarebbe diretta al Lago Nero e avrebbe disegnato un po’, era da quando era arrivata a inizio settimana che non prendeva in mano matita e gomma, con il programma bene in mente si diresse all’esterno prima che due braccia sconosciute si posassero sulle sue spalle:
«Chloe adorata!» esclamò Fred Weasley ghignando malefico, all’altro lato c’era Louis con un sorriso combaciante con quello del cugino.
«Che cosa volete?» si lagnò Chloe, alzando gli occhi al cielo.
«Oh andiamo, scommetto che non hai nulla da fare!» esclamò Fred, sorridendo.
«E chi te lo dice?»
«Andiamo Miss Ho-fatto-i-compiti-per-il-mese-prossimo, devo davvero spiegartelo?»
«Tu non hai da fare piuttosto? – chiese Chloe a Louis – sei il Caposcuola, no?»
«Faccio anche parte della Squadra e stiamo andando all’allenamento…»
«Perché non vieni anche tu?» concluse Fred.
«Non mi piace il Quidditch»
«Blasfemia! – esclamò indignato Fred – dimmi che sta scherzando!» Louis lo ignorò:
«Perdona Freddy, è un po’ un re tragico… eddai ti divertirai e potresti fare compagnia a Maria, lei è lì che ci aspetta»
«Ma Maria non fa parte di un’altra squadra? Non dovrebbe non poter vedere i vostri allenamenti?»
«In teoria» bofonchiò Fred.
«Tutti hanno capito ormai che siamo un pacchetto unico, altrettanto spesso io sono sugli spalti durante i suoi allenamenti» rispose Louis lanciando un’occhiataccia a Fred per il suo commento.
Louis riportò poi la sua faccetta da cucciolo su di lei e Chloe si domandò se qualcuno avesse insegnato agli uomini di questa maledetta famiglia a fare delle faccette così convincenti. Sbuffò.
«Okay. Ma solo per Maria»
«Ovviamente»
 
«Sei venuta a vedere gli allenamenti, micetta?» un bolide non poteva colpirlo ad esempio adesso?, si domandò Chloe osservando con la coda dell’occhio Maria ghignare saputa.
«Non hai qualcosa da fare? Tipo rincorrere una pallina dorata e lasciare in pace me?» si lagnò Chloe senza neanche alzare lo sguardo dal proprio block notes.
Si ritrovò la suddetta pallina dorata alata sotto il naso, alzò lo sguardo a metà tra lo stupito e l’annoiato su James che ghignava come un gatto sornione: aveva la guance rosse a causa del vento freddo, i capelli tutti scompigliati e gli occhi che brillavano divertiti.
«Attirata la tua attenzione adesso, mh? – la prese in giro lui, lanciando in aria il boccino prima di riacchiapparlo – allora cosa fai?» domandò sporgendosi e cerco di guardare il suo block notes, che Chloe prontamente strinse al petto:
«Scarabocchio. Affari miei. Smamma, sono sicura che l’allenamento non è ancora finito» con la coda dell’occhio vide Maria roteare gli occhi al cielo.
«James, fratello, ti spicci?» urlò Fred dall’alto del suo manico di scopa.
«Visto? – fece Chloe – su monta sulla tua scopa e vola via» disse facendogli il segno dello “sciò-sciò” con una mano, James alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa divertito.   
«Potrei fare una battuta sul “montare la mia scopa” Montez – sghignazzò lui, Chloe sbarrò gli occhi oltraggiata – ma lascerò perdere per questa volta» ammiccò prima di stamparle un bacio sulle labbra, fu appena un contatto, un semplice bacio a stampo, nulla di che, ma Chloe si sentì arrossire dalla testa ai piedi mentre James correva via ridacchiando soddisfatto di sé.


Un po' corto, lo so... e so anche di essere stata malefica a non scrivere nulla delle sensazioni di Chloe per il bacio sennon l'imbarazzo, ma onestamente gente, è talmente sorpresa da non sapere nemmeno lei cosa sente sennon un forte imbarazzo! Sicuramente esploreremo meglio come si sente nei prossimi capitoli! Come al solito fatemi sapere cosa ne pensate, sono apprezzate le critiche ovviamente, quindi ditemi quanto vi passa per la testa! Alla prossima, un bacio!
   
 
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