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Autore: DreamerGiada_emip    11/03/2017    2 recensioni
Attenzione: questo libro è il sequel di Dark Angel, presente anch'esso sul mio profilo, se non si conosce la storia precedentemente nominata sconsiglio vivamente la lettura di questo sequel.
La bella Lilith viene costretta a una vita che non avrebbe mai nemmeno immaginato. Il suo nome, i suoi sogni, le sue perdite di controllo, il suo sangue la legano indissolubilmente a questo nuovo e oscuro regno. La ragazza non sa come uscire da questa situazione che non ha mai desiderato, vorrebbe ritornare in quella che considera la sua vera famiglia, ma un'ombra oscura la tiene incatenata.
Nella villa Sakamaki, i sei fratelli non sanno cosa fare, la loro preda è scomparsa tra le fiamme sotto i loro occhi. Soprattutto il giovane Subaru è alla disperata ricerca di quella che ormai considera la sua unica ragione di vita. È deciso a ritrovarla e riportarla a casa, per tenerla con sé al sicuro per sempre.
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Angel, Demon or Human?'
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Lilith’s P.O.V.
 
«Quando uscirai di qui dovrai immediatamente raggiungere il gazebo, è oscurato rispetto alla festa, ma tu potrai comunque vederlo, il buio non è un ostacolo per i demoni» spiega sfiorando con la punta delle dita il ciondolo di rubino. Sul suo volto aleggia un sorriso orgoglioso mentre ammira sua figlia. «Non ti noteranno, saranno troppo occupati a chiacchierare, quando sarai lì io darò l’annuncio e farò in modo di illuminarti, a te basterà seguire il sentiero e venire da me» finisce di spiegare e allontana la mano dal mio petto riportandola lungo il fianco. Gli mostro un piccolo sorriso.
 
«D’accordo» rispondo sollevando la testa. Sono emozionata, mi piace stare al centro dell’attenzione, non ho alcun timore ad ammetterlo. Sono forse un po’ troppo esibizionista, chissà se anche questa è una prerogativa dei demoni o, meglio, della figlia di Lucifero.
 
«Sarai una splendida regina» afferma con sicurezza il Diavolo. Lo osservo negli occhi con attenzione, quei laghi ghiacciati così simili ai miei, eppure così diversi. Hanno visto milioni di cose, hanno vissuto miliardi di anni. Per un attimo mi sembra di vederlo sollevare la mano per sfiorarmi nuovamente, ma poi si blocca e la lascia dov’è. Si volta di spalle ed esce dall’enorme portone lasciandolo socchiuso per me. Prendo un respiro profondo per rilassarmi, poi esco anch’io. Vedo Lucifero avvicinarsi all’unico spazio illuminato in tutta la radura, non troppo lontano dall’entrata degli Inferi.
 
«Calma» sussurro a me stessa per poi ispezionare tutto lo spazio circostante con lo sguardo. Lucifero aveva ragione: individuo subito il gazebo poco lontano. Inizio a camminare decisa a fare un giro lungo per essere certa di non essere vista. L’erbetta morbida attutisce il rumore dei miei passi riducendolo a un fruscio impercettibile. Tengo sempre d’occhio lo spazio illuminato. Mi attraversa una strana sensazione mentre osservo quell’ammasso di persone vestite in bianco e nero, come una scarica di potere, mi tiene inspiegabilmente allerta. Raggiungo il gazebo e da lì governo meravigliosamente la scena dall’alto, mentre l’oscurità nasconde la mia figura ai loro occhi. Vedo da lontano Lucifero che raggiunge i troni e solleva le braccia al cielo attirando l’attenzione generale.
 
«Finalmente siamo giunti al culmine della serata» annuncia ad alta voce per farsi sentire da tutti. Cala il silenzio. Nelle mie orecchie rimbomba il battito frenetico del mio cuore. Prendo un respiro profondo, raddrizzo le spalle e sollevo la testa con orgoglio, come si addice a cuna Principessa degli Inferi. «Demoni… Angeli… ho il piacere e l’onore di presentarvi colei che sarà la futura Sovrana degli Inferi, colei che reggerà il regno quando io deciderò di abbandonare il trono in suo favore, mia figlia Lilith» rivolge il suo sguardo nella mia direzione e immediatamente intorno a me si accendono una serie di fuochi che circondano il gazebo e illuminano un sentiero di piastrelle di marmo che scende verso la festa. Tengo il mio sguardo fisso davanti a me, ma con la coda dell’occhio vedo che il gazebo è decorato con rose nere e rosse. Tutti gli sguardi si puntano nella mia direzione, ma io mi impongo di non reagire, di non mostrare l’emozione folle che mi sta assalendo. Inizio a scendere lungo il sentiro, passo dopo passo con sicurezza, senza fretta. Il vestito fruscia sulle mie gambe, l’unico rumore che mi accompagna nella mia discesa. Quando arrivo di fronte alla folla, essa si divide in due lasciando un passaggio in fondo al quale c’è Lucifero che mi osserva con un sorriso orgoglioso. Passo in mezzo a loro e inizio a sentire i bisbigli.
 
«È stupenda…»
 
«È evidente sia sua figlia, guarda che occhi… e il portamento… da vera reale»
 
«Eppure non l’ha mai mostrata in tutti questi anni, come mai ora sì?»
 
«Tsk, è solo un ragazzina, non è degna di diventare la sovrana degli Inferi, non ha nemmeno mai vissuto alla reggia»
 
Ovviamente ci sono anche commenti negativi. Me li sarei dovuti aspettare, ma non me la prendo, dopotutto la voce era femminile e di invidiose ne è pieno il mondo. Faccio saettare il mio sguardo più gelido che mai per la folla. La differenza tra angeli e demoni è oltremodo evidente, non solo dal vestiario, ma anche dai visi totalmente opposti. Gli angeli sono biondi con gli occhi azzurri e mi osservano con stupore, nei loro sguardi leggo però anche un’infinita dolcezza. Al contrario dei demoni, capelli e occhi scuri con sguardi maligni. Non faccio caso alle occhiatacce e mi dirigo senza esitare da Lucifero. Quando mi ritrovo al suo cospetto, lui mi porge la mano con eleganza. Io poso delicatamente la mia sulla sua. Mi sorride e io ricambio. Si volta e mi conduce sui gradini fino a raggiungere il trono. Sento il cuore battermi all’impazzata. Mi fa inginocchiare davanti a lui ed io eseguo.
 
«Principessa Lilith, giurate di fare del vostro meglio per difendere e far prosperare il regno?» chiede estraendo dal suo bastone da passeggio a forma di serpente una sottile lama nera. La appoggia sulla mia spalla destra.
 
«Lo giuro» rispondo di riflesso. Tengo la testa chinata e gli occhi chiusi, ma comunque percepisco lo sguardo ardente di Lucifero su di me.
 
«Giurate di dare un nuovo erede al regno degli Inferi e accudirlo fin quando non sarà adulto?» domanda nuovamente. Mi irrigidisco a quella promessa che devo fare. Non avevo mai pensato di avere un figlio, ma forse tra parecchi anni potrà accadere.
 
«Lo giuro» esclamo con un mezzo sorriso sulle labbra. Sento lo sguardo di fuoco di Lucifero perforarmi la carne.
 
«Giurate di continuare l’opera che io, Lucifero ho iniziato e di mandare avanti i miei ideali?» dice nuovamente con voce decisa e ferma, senza la minima traccia di esitazione. Per un attimo un fremito mi percorre tutto il corpo.
 
«Lo giuro» annuncio per l’ennesima volta. Lucifero allora allontana la spada da me e la conficca nel terreno. Riapro gli occhi e lo osservo tra le ciglia, mentre lui prende tra le mani una piccola corona. Sento il rimbombare del mio cuore nel petto. Sta accadendo veramente?
 
«Io, Lucifero, Re degli Inferi e Signore del Male, ti nomino mia succeditrice e futura sovrana del Regno degli Inferi» conclude posando il diadema sul mio capo. Mi alzo in piedi incontrando lo sguardo gelido di Lucifero. Mi giro verso il gruppo di angeli e demoni per poi sedermi sul trono. Tengo la schiena dritta e gli occhi fissi davanti a me. Vedo lucifero inchinarsi a me e, un attimo dopo, gli angeli e i demoni sono in ginocchio al mio cospetto. Tutti, tranne due angeli che hanno imitato Lucifero in un elegante inchino. Li osservo attentamente. Uno di loro mi osserva di sottecchi con un sorriso radioso sul volto. Ci metto un po’ a capire, ma poi lo riconosco. Per un secondo ho la tentazione di andare da lui, ma Lucifero mi ucciderebbe. Cosa diamine ci fa Mihael qui?
 
«Raggiungiamo il tempio dove si svolgerà la Cerimonia di Iniziazione» annuncia per l’ennesima volta Lucifero facendomi sobbalzare. La visione di Mihael qui mi ha destabilizzato. Lucifero mi fa alzare dal trono porgendomi il braccio, su cui io appoggio il mio. La folla si divide in due al nostro passaggio. Continuiamo ad avanzare per la radura, finché non scorgo un tempio poco lontano. Ci stiamo dirigendo proprio là. Quando raggiungiamo le porte del tempio, il gruppo alle nostre spalle si ferma poco lontano, solo un angelo si dirige verso di noi. Lo stesso che è rimasto in piedi poco fa. Affianca Lucifero e mi rivolge un sorriso radioso. Vederli uno accanto all’altro mi fa per un attimo socchiudere le labbra. Sono uno l’opposto dell’altro. I capelli biondissimo dell’angelo ricordano tanto il grano maturo, il viso ha tratti marcati, ma dolci, le labbra rosee sono sottili. Quando incontro i suoi occhi ne resto per un attimo ammaliata. Quel blu oceano mi trasmette un tale serenità da riscaldarmi il cuore. In tutto ciò il mio corpo viene percosso da scariche elettriche, la sua vicinanza mi mette in allerta.
 
«Lui è Michele, il Sovrano dei Cieli e Capo degli Angeli, sarò l’unico oltre a me ad assistere al rito» spiega pacatamente Lucifero dandogli una rapida occhiata per poi tornare su di me. Ora capisco come mai  non si è inginocchiato come gli altri. È ancor più potente di me, un sovrano.
 
«È un piacere conoscerti, Principessa» sembra cercare di capire cosa io sia in grado di fare. Non mi giudica con quello sguardo, al contrario di tutti gli altri, è solo curioso di scoprire qualcosa di più in me. Gli faccio un lieve inchino abbassando il capo. Il potere che lo circonda è davvero incredibile. Lucifero mi appoggia delicatamente una mano sulla base della schiena sospingendomi in avanti per farmi entrare nel tempio. L’interno è circolare il cui perimetro è delineato da una serie di colonne candide. Al centro, inciso sul pavimento, vi è un simbolo particolarmente affusolato. Fa stranamente freddo lì dentro, fuori è più caldo, nonostante la frizzante aria notturna.
 
«All’interno di quel sigillo, la natura di noi demoni viene rivelata, quindi sarà la prova tangente del fatto che tu sei sangue del mio sangue» mi spiega il Diavolo senza degne di uno sguardo Michele che è rimasto in disparte a osservare la scena attentamente. Gli rivolgo soltanto un’occhiata veloce, per poi immergere il mio sguardo negli occhi gelidi di Lucifero.
 
«Vuoi dire che non appena entrerò in quel sigillo diventerò come te, come mi hai mostrato al nostro primo incontro?» chiedo dubbiosa, ma nonostante tutto emozionata.
 
«Esattamente, non ti piacerebbe avere le ali?» fa leva su ciò per cui avevo perso la testa. Quel paio d’ali. Sono un desiderio represso che ho sempre covato ed ora quell’uomo, quel demone di dava l’occasione di viverlo, sommato anche a poteri che vanno oltre la mia immaginazione. Mi volto verso il sigilli e lo raggiungo con un paio di passi. Osservo quelle linee sottili di un azzurro chiaro che si intrecciano in un complicato disegno. Prendo un respiro profondo e faccio l’ultimo passo entrando nel sigillo, al centro. Per qualche attimo non sento nulla, poi una scarica mi percorre dalla testa ai piedi facendomi appannare la vista e accasciare a terra. Inizio a respirare affannosamente, mentre una morsa mi stritola il petto. Sento il mio corpo andare a fuoco. Nella mia bocca inizia a crescere qualcosa di ingombrante e appuntito, lo sfioro con la lingua: i miei canini si sono allungati e affilati all’inverosimile. Ogni fibra del mio corpo si tende e muta. Le mie mani si aprono e chiudono frenetiche. I miei capelli si spostano per lasciare libero il passaggio a due protuberanza appuntite. Fa male, un dolore forte e acuto che percorre tutto il mio essere senza fermarsi. Senza nemmeno rendermene conto inizio ad urlare. Dalla mia schiena, qualcosa spinge per uscire, si ingrandisce e la mia pelle si tira. Continuo a gridare con gli occhi serrati. La pelle si lacera procurandomi un’ulteriore fitta. Inarco la schiena e mi accascio a terra. Il dolore persiste, ma minore di prima.
 
«Ce l’hai fatta, Lilith» sento dire in modo ovattato. Cerco di rialzarmi e sento il mio corpo più pesante. Le gambe tremano impedendomi di stare in piedi. Mi inginocchio di nuovo a terra. Mi sento diversa, ma non riesco a capire cosa è cambiato. Lucifero mi porge una mano che accetto volentieri per aiutarmi a sollevarmi. Mi fa uscire dal sigillo, mentre mi circonda la vita con un braccio per sostenermi. Ho ancora il respiro spezzato, ma sto meglio di prima. La schiena fa ancora male. Sollevo lo sguardo e vedo Michele appoggiare una mano sulla parete bianca, in un attimo una lastra sottile di ghiaccio la ricopre. Lucifero mi conduce lì. Mi osservo nel riflesso creato dal ghiaccio e a stento riesco a riconoscermi. I miei occhi sono fuoco e fiamme con la pupilla verticale, sulla mia testa sono attaccate un paio di corna nere a spirale, simili a pietra lavica, dalle mie labbra rosse spuntano un paio di canini affilati, ma la cosa più stupefacente sono le due ali che mi fanno da mantello. Mi stacco da Lucifero e cammino totalmente in trance verso la lastra di ghiaccio appoggiandoci una mano sopra. Al mio contatto il ghiaccio si fonde in poco meno di tre secondi. Sbatto un paio di volte le palpebre alternando il mio sguardo dalla mia mano alla pozza d’acqua rimasta per terra.
 
«Non ti preoccupare, è un dettaglio di voi demoni, avete il corpo che può raggiungere temperature inverosimili» mi spiega con un sorriso Michele. Io gli rivolgo un’occhiata spaesata, ma poi sorriso anch’io per ricambiare al suo. Anche se non deve essere stato molto rassicurante il mio gesto. Un sorriso con quei lunghi canini credo appaia abbastanza inquietante.
 
«Lilith» mi richiama all’attenzione Lucifero. Mi volto verso di lui e vedo che mi osserva con occhi pieni illuminati dalla soddisfazione, tra le mani tiene la mia corona. Deve essermi caduta durante la trasformazione. «È ora di mostrare a tutti chi sei veramente, figlia mia».
   
 
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