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Autore: foschi    15/03/2017    0 recensioni
Dal cap.1 ~
«Oh, ti sei svegliato »
Il biondo rivolse uno sguardo sofferente verso la figura che gli si stava facendo incontro. Riconobbe la figura di una donna alta, slanciata. I tratti delicati e lo sguardo fiero di chi otteneva ciò che voleva, sguardo di una dominatrice.
«Chi.. sei..? » rantolò il biondo accorgendosi di avere la gola secca.
«È irrilevante.. ricorda solo il mio nome, Arthur Pendragon » la donna si chinò su di lui con un sorriso maligno e malizioso «Irene Adler »
L’uomo si sporse in avanti, le mani unite sotto il mento «Chi è lei? »
Il ragazzo alzò lo sguardo lucido e determinato «Merlin Emrys »
I due presero tempo a guardarsi un momento. Sarebbe successo qualcosa, lo sapevano entrambi. Non sapevano il perché di quella reciproca curiosità ed attrazione…
«Non credi sia mio compito. Si rivolga a Scotland Yard» l’uomo si alzò e gli passò accanto, ma Merlin lo fermò trattenendolo dal polso, una stretta salda.
«Lo trovi, per favore, signor Sherlock Holmes »
[Cross-over: Merlin, Sherlock (BBC)]
Genere: Sentimentale, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Merlino, Morgana, Principe Artù, Uther | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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If Destiny wants it…

 

 

 

Saalve! :D

Ed eccovi questo quinto capitolo, scusate solo il ritardo. Sono stata un po’ impegnata! ^^”

Ma preparatevi perché qui verranno svelati un po’ di misteri! ;D

Sono sicura che se mi mettessi a parlare anticiperei troppe cose quindi, se siamo tutti d’accordo io vi lascio qui.

NOTE: la prima parte è un flashback  che spiega la fine del precedente capitolo ed i fatti di questo e dei prossimi capitoli, per questo il tempo verbale usato è il trapassato prossimo ed in corsivo!

Ringrazio chiunque segua la mia fiction e chi la legge! Grazie anche a Relie Diadamat per le recensioni! ^^

Bene, buona lettura ^^

 

 

 

 

 

 

Cap.5 - Hate or not?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Irene aveva fatto irruzione nella stanza spalancando la porta. Lo sguardo si era rivolto subito verso il letto dove la compagna giaceva distesa a pancia in giù, i lunghi capelli d’ebano le ricadevano come una cascata sulla schiena dritta.

«Sei tornata, finalmente » aveva sussurrato alzandosi  e baciandola.

«Morgana.. » aveva risposto al bacio, divenuto presto profondo: le lingue si erano scontrate furiose, cercando di prevalere l’una sull’altra. I denti dell’Adler si poi erano avventati sulle labbra, mordendole fino a farle sanguinare. Morgana aveva gemuto per quel piccolo, piacevole dolore.

«Dove sei stata? » aveva sussurrato guardandola ed accarezzandole le labbra. I suoi occhi verdi erano languidi: le erano mancate quelle labbra, anzi a ben pensare, le era mancata lei e di questo pensiero non aveva potuto che stupirsi.

La castana aveva baciato le labbra rosse e carnose della compagna e sospirando si era seduta sul letto «Arthur era scappato »

Morgana aveva sgranato gli occhi «Cosa? Come..? L’avete ripreso? »

Non aveva dimenticato di star facendo il doppio gioco e, se esteriormente doveva dare l’impressione di essere loro complice, in realtà il suo cuore aveva fatto i salti di gioia per quella notizia: se Arthur era riuscito a scappare, aveva buone possibilità di salvarlo. Aveva gongolato tra sé e sé soddisfatta, doveva ammettere di non essere una cattiva attrice.

«Sì.. » aveva mormorato la Adler con voce rotta «Per fortuna, altrimenti io.. »  un singhiozzo aveva rotto la voce della donna. Non ne doveva parlare con nessuno, ma dopo le ultime minacce non riusciva più a sopportare. Accidenti come voleva sfogarsi..!

Morgana aveva corrugato le sopracciglia, perplessa ed incuriosita da quello strano atteggiamento, che non le apparteneva. Si era inchinata di fronte a lei e le aveva alzato il mento: era rimasta sorpresa nel vedere quello sguardo lucido.

«Altrimenti..? »

Irene aveva sospirato nuovamente «Mi uccideranno »

Le rosse labbra di Morgana si erano aperte per la sorpresa, per un momento aveva sentito il cuore fermarsi e poi riprendere a battere più velocemente. Cosa le stava succedendo? Perché adesso si dispiaceva per lei? La stava solo raggirando, non c’era nulla tra di loro. Allora perché si sentiva come se le si fosse spezzato il cuore?

«Come..? Perché? »

Una lacrima cristallina aveva rigato la pelle della donna «Tempo fa, in uno dei miei viaggi.. ho accidentalmente ucciso un uomo, un uomo di potere che avevo sedotto. Sono fuggita prima che mi prendessero ma ero una ricercata internazionale ormai, non sono molto clementi lì nei Paesi Arabi.

Un uomo si è presentato da me dichiarando di potermi aiutare, a patto che lo aiutassi nei suoi progetti. Sapeva tutto su di me e se non avessi collaborato con lui avrebbe rivelato la mia posizione alle autorità arabe.. sono stata costretta ad accettare! » aveva esclamato con una nota di esasperazione ma si era ricomposta subito, sospirando «Anche questa situazione è opera sua. Non so con precisione quale sia il suo obiettivo, ma se questa storia non finisce come vuole lui.. mi ucciderà »

La voce si era incrinata e Morgana la stava vedendo adesso per quel che era: una donna che, dietro l’aria da dominatrice, era piegata dal timore. L’aveva vista come un essere umano. La mora l’aveva abbracciata ed Irene aveva appoggiato la testa sul suo seno morbido.

«Hai provato a fuggire da lui? »

«No, mi troverebbe e mi ucciderebbe. Sono io a doverlo uccidere per  prima »

Morgana aveva annuito. Ora sentiva di voler salvare anche lei..

 

 

 

*****

 

 

 

 

«Eccomi Sherlock. Cosa è successo? » John, seguito da una taciturna Morgana, si precipitò verso l’amico che guardava nervoso fuori dalla finestra. Aveva il fiatone ed era visibilmente agitato: la chiamata di Sherlock l’aveva già fatto preoccupare, vederlo ora in una calma apparente lo faceva agitare ancora di più.

«Merlin.. è stato sparato, oggi al parco. Ero con lui » rispose all’amico ancor prima che parlasse.

John aveva annuito, scioccato da quelle parole. Sbatté più volte le palpebre, come se volesse focalizzare le parole dell’amico «C-cosa? C-come sta Merlin? »

«Non lo so. È ancora in sala operatoria e nessuno dice niente » ringhiò il consulente investigativo.

L’ex-soldato annuì prima di mormorare «Sherlock, dobbiamo parlare »

Il detective lo guardò perplesso, poi lo sguardo ricadde sulla donna, stroncando il discorso che l’amico stava per fare. L’aveva già vista da qualche parte, ma non ricordava dove  «Chi è lei? »

«Morgana Pendragon, sorella di Arthur » esclamò con voce sicura e sguardo fiero la donna «So dove trovare Arthur »

John e Sherlock si scambiarono uno sguardo prima di ascoltare la donna «Ci dica tutto » sussurrò John.

Sospirando, Morgana raccontò ogni cosa, voleva essere il più impassibile possibile, ma la voce non poteva fare a meno di tremare; l’angoscia, la paura continuavano ad attanagliarle il cuore. Cercando di calmarsi, raccontò di come Uther avesse agito nei confronti di suo figlio, di come era riuscita a raggirare lui ed Irene, di come aveva scoperto che Arthur fosse in una stanza sotterranea a casa dell’Adler – grazie alle passeggiate nella casa quando lei non c’era.

Nessuno lì sospettava di lei, e perché avrebbero dovuto se era l’amante della padrona di casa e si comportava come se fosse casa sua?

Ed era proprio in una di queste passeggiate che aveva scoperto dove fosse Arthur: che si trovasse a casa di Irene l’aveva sempre sospettato, solo, era rimasta sorpresa nel scoprire quel piano nascosto sotto la casa. Vi era entrata più volte, ma non era mai riuscita a vederlo e parlarci; era, però, arrivata a capire quale fosse la stanza del ragazzo.

 

«La prego, signor Sherlock Holmes » sussurrò a fine racconto con gli occhi lucidi ed angosciata «Salvi Arthur »

Sherlock annuì «Grazie per le importanti rivelazioni » stava per allontanarsi, riflettendo sul racconto e su un possibile piano per salvarlo quando la voce di Morgana lo fermò nuovamente «La prego, salvi anche Irene »

Il moro la guardò perplesso da quella richiesta «Perché? »

«Perché è anche lei vittima di questa storia e poi.. credo di amarla » un singhiozzo le incrinò la voce. Abbassò la testa e nascose le lacrime dietro ai lunghi capelli neri.

Aveva iniziato odiandola, ma alla fine aveva ceduto e, se prima il loro rapporto era puramente sessuale – come non cedere a quelle mani sapienti che ispezionavano tutto il suo corpo, accarezzando con la giusta lentezza tutti i punti che la facevano fremere? I seni pieni e morbidi, i fianchi snelli e le rosee intimità violate dalle lunghe ed affusolate dita che le facevano raggiungere il piacere senza inibizioni? – ora che aveva scoperto la sua fragilità di donna ed essere umano, aveva capito di volerla proteggere. Aveva capito di amarla.

 “Io ti amo Irene, non ti odio”  mormorò a sé stessa.

 

 

 

 

*****

 

 

 

 

 La giovane donna era appena rientrata in casa dopo aver portato a compimento la sua missione. Non voleva arrivare a tanto, ma non le era rimasta altra scelta.

Non le era mai andato giù che Arthur l’avesse rifiutata  per stare con Merlin e, anche se ora condivideva la vita con uomo meraviglioso e che amava, si sentiva oltraggiata. Non era mai stata una ragazza ambiziosa, anzi il contrario e chiunque la conoscesse la lodava per questo; ma dopo quell’oltraggio – messa da parte per un uomo? – non se l’era più sentita di lasciar correre e quell’uomo non aveva fatto altro che rintuzzare la fiamma del suo odio. Perché sì, lei odiava Merlin Emrys, accusandolo di avergli portato via l’uomo che aveva amato.

«Gwen! » il suo compagno, ancora in divisa le si era fatto incontro.

La castana lo baciò lievemente, perplessa per l’agitazione del compagno «Che succede, Lancelot? »

«Merlin.. l’hanno sparato »

Gwen sgranò gli occhi, fingendosi sorpresa e spaventata:  non poteva certo dirgli di essere lei l’artefice del delitto!

« Oddio! » esclamò «È.. morto? »

«No, è stato portato in Ospedale e pare si sia salvato in tempo. Me l’ha detto l’ispettore Lestrade »

«Per fortuna! » sussurrò abbracciando il compagno. In realtà tremando impaurita e sconvolta per quella notizia: era convinta di averlo ferito a morte! Sbiancò, lo doveva uccidere altrimenti sarebbe stata lei a morire. In quel gioco, non c’era perdono o clemenza per chi falliva ed Uther non ci avrebbe pensato due volte a farle saltare in aria il cervello. Perché sì, era stato Uther ad ordinarle di uccidere Merlin Emrys.

 

 

 

 

*****

 

 

 

«Tutto chiaro? » domandò Sherlock dopo aver spiegato il suo piano.

Morgana e John annuirono: John sarebbe rimasto in ospedale a vegliare su Merlin, lui e Morgana avrebbero salvato Arthur ed Irene.

«E se ci scoprissero? » mormorò preoccupata Morgana.

Sherlock sorrise «Nessun problema, ho pensato anche a questo »

Morgana annuì, meravigliata dalla capacità di quell’uomo, capace di trovare un piano per ogni cosa e di organizzare efficientemente tutto; ma soprattutto, di mantenere la calma in situazioni delicate come quella.

Non l’aveva mai conosciuto di persona ma conosceva la sua fama e si rincuorò vedendo che le voci su di lui erano vere. Sperava solo di riuscire a salvare quelle due persone che amava..

«Un’ultima cosa » la voce profonda dell’uomo la riscosse dai suoi pensieri «Non sa chi guida le azioni di suo padre? Irene Adler non gliel’ha detto? »

Ella scosse la testa e Sherlock sospirò leggermente frustrato, se l’avesse saputo, avrebbe saputo come comportarsi e come agire! Ma l’avrebbe scoperto presto, anche se, dal racconto della mora, si era già fatto un’idea di chi potesse essere il potenziale nemico.

E se le sue supposizioni erano vere, non sarebbero stati tranquilli, almeno finché il gioco non sarebbe giunto alle battute finali…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Angolo Autrice

 

 

Ave! :D

Ed eccoci alle note d’autore.

Inizio con il scusarmi se questo capitolo è più corto, ma è un capitolo di passaggio, anche se credo che i colpi di scena non manchino..

Non ho dire niente sulla trama, vorrei solo sottolineare una cosa importante a scanso di equivoci:

  • Irene è palesemente OOC e questo è voluto.

Quello che sto cercando di fare è di descrivere non solo ciò che porta il    personaggio ad agire, ma anche di descrivere la psicologia attraverso l’analisi di sentimenti e pensieri e rendere i personaggi quanto più possibile vicini alla realtà.

Poi.. vi ha lasciato senza parole Gwen che cerca di uccidere Merlin, eh? E perché? Perché le ha portato via Arthur che lei amava, la gelosia è una dei sentimenti peggiori che spingono ad agire  e poi Gwen è una pedina, per questo non ha motivi più “seri” per uccidere Merlin.

Lo so che è un motivo banale, ma anche questo fa parte delle motivazioni che spingono una persona ad agire.

Okay, ho terminato,  passo e chiudo! ^^
Baci alla prossima,

Olivier_Rei=)

 

 

 

   
 
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