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Autore: La Tigre Mezzo Sangue    19/03/2017    1 recensioni
Mercy era un chirurgo che aveva sviluppato abilità per la nanobiologia e grazie ad essa iniziò a far parte dell'organizzazione Overwatch.
Anche se non sempre era d'accordo con le decisioni di quest'ultima. Infatti, quando le chiesero di salvare Genji Shimada con l'unico scopo di farsi i rivelare i segreti del Clan Shimada, lei accettò solamente per salvargli la vita e non per l'organizzazione.
Questa storia narrerà della storia tra Mercy e Genji, da quando lei lo salvò a quando Overwatch venne riformata.
[Gency, Anahardt, McHanzo, WidowTracer, Dva76, Junkmetra-Junkmei]
[Accenni: MercyKill, Mercy76, Widowreaper, Reambra, Dombra, Bunnyribbit, Tracely, McPharah]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Angela 'Mercy' Ziegler, Genji Shimada, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                               (La fan-art non è di mia creazione, io l'ho solamente modificata leggermente con Photoshop.)








Sono passate all'incirca quattro ore dalla discussione con Jack. Ho reclutato alcuni infermieri per farmi aiutare, ora si danno da fare preparando la sala. 
Devo essere sincera, sono un pò agitata. Come è ridotto? Riuscirò a salvarlo? Ovviamente ora non posso saperlo, però comprendere un minimo i punti critici mi aiuterebbe molto.
Un improvviso e chiassoso rumore mi fa sussultare. Jack entra frettolosamente e sbattendo rudemente la porta al muro.

- Mercy è arrivato. Ho incontrato un'infermiere ed gli ho chiesto di andarlo a prendere con la barella. Tu affrettati ad andare nella sala.- Mi dice così velocemente che quasi non lo capisco.

- Da solo riuscirà a portarlo?- Chiedo allarmata, mentre prendo al volo la mascherina e filare via seguita da lui.

- Lo aiuteranno chi l'ha portato qui.- Mi spiega mentre cerca di prendere fiato. Deve aver corso velocemente per arrivar prima.

Mi avvio con una certa fretta e nel mentre chiamo l'infermieri per annunciare l'arrivo del paziente. Jack entra insieme a me e tutti fanno un piccolo inchino per rispetto. 
La sala é enorme, gli oggetti però sono stati trasferiti tutti adiacenti al lettino. Il colore dominate della stanza é il bianco, però ci sono vari mobiletti grigiastri. 
Ho appena il tempo di mettermi il camice e la cuffia per i capelli, che la porta si spalanca. 
Prontamente mi giro, pendendomene successivamente. Spalanco gli occhi ed il cuore sembra fermarmisi per qualche istante. 
I capelli neri sono sporchi di sangue secco, il viso é colmo di tagli ancora aperti, i vestiti da ninja sono ridotti in stracci zuppi di sangue e nei strappi si riesce ad intravedere il dorso, anch'esso pieno di tagli più profondi e larghi. Le braccia, o quello che ne resta, sono rotte, piene di lividi e squarciate esattamente come le gambe. 
Il comandante notandomi sconvolta, mi si avvicina senza farsi notare e mi sussurra nell'orecchio.

-Angela, so che é un caso disperato però mi fido di te e delle tue capacità. Puoi farcela.-  Lo guardo riconoscente e torno in me. 
-Forza, posatelo cautamente sul lettino, ogni piccolo movimento brusco può causargli ulteriori ferite.- Ordino autoritaria. Subito i miei "assistenti" eseguono. 
-Comandante Morrison, mi dispiace ma deve uscire.- Dico senza ammettere repliche. Accenna un si con la testa e se ne va insieme ai ragazzi che hanno portato il piccolo di casa Shimada. Faccio un lungo sospiro ed inizio.


Dieci ore. Siamo qui dentro da dieci ore. Sono state lunghissime, quasi interminabili. Ma finalmente posso uscire ed avvertire Jack. 
Ce l'abbiamo fatta... Tuttavia, per salvarlo ho dovuto usare la nanobiologia. Ho dovuto ricreargli il corpo. Ne le braccia e ne le gambe non avevano speranze. L'unica cosa che sono riuscita a salvargli é il viso, anche se non tutta. I graffi diventeranno cicatrici in poco tempo, però rimarranno per sempre. Emetto un sospiro di sollievo e tolgo la mascherina e la cuffia. 

-Ottimo lavoro Dottoressa Ziegler.- Sorride, Rose una delle infermiere. 

-Grazie mille a tutti voi per l'immenso aiuto che mi avete concesso.- Dico riconoscente.

-Ora trasferiamolo in una delle stanze senza pazienti. Ora ha bisogno di un'altro tipo di cure, gli altri pazienti potrebbero fargli domande indiscrete.- Annuiscono tutti, in ogni caso incarico solo tre di loro.

Apro la porta e con mia sorpresa trovo Gabriel Reyes. Immediatamente gli sorrido. 

-Gabriel, cosa ti porta da queste parti?- Domando.

-La Blackwatch era incaricata nel sorvegliate l'aereo in cui c'era quel bamboccio. E quindi Doc? Com'é andata? Anche se dal tuo umore posso intuire la risposta.- Domanda mentre si sistema il cappello di lana, nero.

-É vivo. Questo é l'importante.- Mentre lo dico, i tre infermieri lo portano nella camera.

Per la prima volta dopo tempo, vedo l'espressione di Gabriel mutare. 
Guarda il corpo del ragazzo e dopo guarda me. Senza dire una parola, si gira e se ne va. Improvvisamente, una signora corre nella mia direzione e mi si ferma davanti.

-Dottoressa, l'attendono nella sala delle riunioni.-

-Vado subito, grazie mille.- Dico sorridendogli. Mi avvio e in cinque minuti arrivo nella base. Overwatch ha creato le proprie strutture vicine e questa é una fortuna.

-Hai fatto un miracolo?- Mi chiede La giovane Tracer, appena metto piede nella stanza.

Ci sono alcuni della squadra, Ana, Jack, Reinhardt, Winston, Torbjorn, Gerald, Tracer, Kimiko e Mirembe.

-Non faccio miracoli... beh, non sempre.- Dico ridacchiando.

-Overwatch si congratula con lei Dottoressa Ziegler. Presto avremo una sorpresa per lei.- Mi dice orgoglioso, Jack.

- A quanto pare, sapete già tutti dell'esito.- 

- Scusami, gliel'ho detto io.- Dice Mcree, uscendo da un angolo.

- Me lo ha detto Gabriel.- Aggiunge per scaricare la colpa sul suo capo.


- Non ti preoccupare, non me la sono presa.- Gli sorrido.

- Tra quanto si sveglierà?- Domanda Ana.

- L'effetto del nuovo corpo è già in corso, potrebbe svegliarsi tra due secondi come tra tre giorni.- Rispondo.

- Ottimo lavoro per una della svizzera.- Commenda ridacchiando Reinhardt, ricevendo come risposta una gomitata da Ana.
  
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