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Autore: __Lily    21/03/2017    1 recensioni
"Nonostante tutto Jon rimase nell’ombra mentre Sansa Stark fece un passo verso l’oscurità. [...] Jon aveva osservato la sorella: la veste smossa dal vento, il metalupo degli Stark ricamato nel suo vestito e i suoi occhi blu come quelli della madre si erano fatti freddi - quasi glaciali - come il vento del Nord. 
I suoi capelli rossi come le fiamme del fuoco illuminavano l’oscurità nella quale si stava addentrando.

«Fai ciò che devi Sansa» aveva sussurrato guardando la sorella scomparire dentro quel canile."
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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DICIASSETTE

 

 


 

Erano tutti riuniti a fare colazione, quella notte Sansa l'aveva passata assieme ad Arya, le due sorelle avevano parlato quasi fino all'alba cercando di recuperare tutti gli anni persi, ma Arya voleva sapere anche di Jon e soprattutto cosa era accaduto tra lui e Sansa.
Per quanto fossero stati discreti gli sguardi che i due si lanciavano come se necessitassero di quel contatto visivo quanto all’ossigeno non erano sfuggiti ad Arya; erano gli stessi sguardi che si lanciavano lei e Gendry.
Sguardi d'amore, di un amore impossibile da reprimere e allo stesso tempo impossibile da vivere, sguardi di complicità e di fiducia.
Cosa era accaduto tra loro?
Un pensiero passò per la mente di Arya ma era così ridicolo e assurdo che lo accantonò quasi subito, eppure…
Il filo dei suoi pensieri venne interrotto dall’entrata di Baelish, non lo vedeva dai tempi di Harrenhall, quando era la coppiera di Tywin Lannister.
«Chiedo perdono per l’interruzione ma ho qualcosa di importante da riferire.»
«Lord Baelish… di cosa si tratta?» chiese freddamente il lupo bianco.
«Prima di informarvi vorrei dare il bentornato alla principessa Arya.»
«Grazie, ma non sono una principessa.»
Ditocorto sorrise, tanti anni erano passati eppure Arya Stark era ancora la bambina ribelle che ricordava da i tempi di Approdo del re, in lei non vedeva nulla della sua amata Catelyn Tully ma al contrario vedeva molto di Eddard Stark.
«Mi sono giunte voci, sussurri come avrebbe detto un tempo Lord Varys. A quanto pare Daenerys Targaryen sta solcando il Mare Stretto assieme ai suoi alleati: Olenna Tyrell con Alto Giardino, i due Greyjoy delle Isole di Ferro, Ellaria Sand con l’intera Dorne. Dicono che abbia un Khalasar ai suoi ordini, gli Immacolati e tre draghi. E’ diretta a Roccia del Drago.»
La notizia sconvolse Jon Sonw.
Cosa saranno per il Nord, nemici o amici?
Suo padre aveva combattuto con Robert Baratheon contro i Targaryen, l’intero Nord si era sollevato contro i draghi dell’antica Valyria, lo aveva aiutato a diventare re.
Che cosa avrebbe fatto l’ultima della dinastia dei draghi ora? Si sarebbe vendicata?
«Chi altri lo sa?» domandò Sansa fissando intensamente Baelish.
«Nessun’altro mia signora.»
«Cersei Lannister?»
«Immagino che presto lo scoprirà, ma non da me. Non amo particolarmente la mia testa ma non per questo vorrei saperla su una picca.»
Sansa, ti ho insegnato troppo bene.
No, non lo avrebbe detto a Cersei, doveva stare lontano il più possibile da Approdo del re.
«Ho detto quanto dovevo, con il tuo permesso maestà…»
Fece un inchino al re del Nord, a colui che gli stava portando via Sansa Stark, e poi se ne andò.
«Non fidarti di lui Jon, mai» disse lei prendendo la mano del fratello, i suoi occhi blu sembravano elettrici.
«Non lo farò, non temere.»


Quel pomeriggio Arya chiese ai suoi fratelli di accompagnarla nelle Cripte, ma Sansa si rifiutò e così lei e Jon scesero la sotto da soli, con una torcia ad illuminare quell’oscurità che tanto la spaventava.
«Non mi hai ancora raccontato nulla» gli fece notare Arya, era curiosa di sapere cosa fosse accaduto a suo fratello.
«Perdonami, nemmeno io me la sono passata bene Arya» la sua voce risuonò più amara di quanto avrebbe voluto.
«Cosa ti è successo?» chiese lei mentre proseguivano in quei corridoi freddi e scuri, illuminati solo dal fuoco della loro torcia, erano anni che non scendeva lì sotto.
Il freddo le stava penetrando nella pelle, dentro alla ossa, sembrava come se le pareti non ci fossero, che fosse ancora nei boschi, sola.
Alzò lo sguardo e Jon era ancora lì, non doveva temere, lei era Arya Stark di Grande Inverno e quella era casa sua!
Il buio li avvolgeva come una coperta, li teneva stretti nel suo abbraccio freddo e minaccioso.
Jon accese alcune candele e in quel posto buio e freddo brillò la luce del fuoco, si stagliavano nelle pareti fredde, le loro e quelle delle statue.
«La Barriera non era il luogo che credevo e solo Tyrion Lannister ha avuto il coraggio di dirmelo» ricordò Jon, «sono stato molte cose. Un Guardiano della Notte, un uomo del popolo libero, il Lord Comandante e ho ucciso molte persone e molte altre le ho viste morire. Ho dato fuoco alla pira della donna che amavo; si chiamava Ygritte e a volte mi ricordava te.»
Anche Arya aveva visto morire persone e altre le aveva uccise lei stessa.
Si fermò d’avanti alla statua del padre, accanto alla sua c'era quella di Robb e di Rickon.
«L’ho visto morire, ho visto Ilyn Payne decapitarlo» disse lei ricordando Approdo del re, la folla che chiedeva la testa di Ned Stark, le grida e le suppliche di sua sorella Sansa.
«Ho quasi disertato per andare ad uccidere Joffrey.»
«Ti avrebbero ucciso se lo avessi fatto.»
Arya tremò al solo pensiero di suo fratello morto.
«Mi hanno ucciso comunque.»
Jon raccontò del tradimento, delle pugnalate e di come la sacerdotessa rossa lo avesse riportato indietro.
Arya lo abbraccio forte, aveva desiderato così tanto ritrovare Jon, mentre era abbracciata a lui il suo sguardo si posò sulla statua di Robb ma i suoi resti non erano lì a riposare con i loro antenati.
«Ero alle Torri Gemelle quando sono morti, ho visto cosa hanno fatto a Robb. Ho visto il suo corpo legato ad un cavallo e sopra la sua testa quella di Vento Grigio. Deriso e umiliato dai Frey» la sua voce era calma ma ancora colma di rabbia e di odio.
«Pagheranno anche loro.»
«Hanno già pagato» rispose con voce fredda sua sorella.
Arya, che cosa hai fatto?
Non lo chiese, Jon decise di non sapere perché qualunque cosa avesse fatto Arya Stark ormai apparteneva al passato.
«Abbiamo sofferto troppo, è ora di di provare a essere felici.»
«Tu lo sei Jon?»
Jon notò che la sorella lo scrutava con i suoi occhi grigi come le nubi foriere di tempesta, che avesse intuito qualcosa?
«Sono a casa e tu e Sansa siete qui, questo è ciò che conta.»
«E Sansa? Lei quanto conta per te?»
Il pensiero che tra loro due ci fosse qualcosa… era dal suo arrivo che ci stava pensando.
Nessuno dei due incrociava lo sguardo per troppo tempo, Sansa a volte sospirava guardandolo e lui quando era distratta la osservava sorridendo come faceva lei con Gendry.
«Jon non abbiamo mai avuto segreti l’una per l’altro. Puoi dirmi la verità» disse prendendo la sua mano.
«Arya…»
Oh se avrebbe voluto dirglielo!
«Ho visto come vi guardate, come cerchi sempre di restare solo con lei, di sfiorarla, e anche di come lei ti osserva quando non te ne accorgi.»
«Vorrei poterti dire che mi dispiace, ma non è così. So che nessuno approverà mai e forse nemmeno tu lo farai.»
Gli occhi di suo fratello si riempirono di tristezza, non sopportava di vederlo in quello stato.
«Ammetto che è strano per me sapervi innamorati, ma non potrei mai ostacolarvi. Come hai detto tu è il momento di provare a essere felici e se lo sei con Sansa per me va bene.»
«Ho lottato contro me stesso per reprimere ciò che sento per lei, ma è stato tutto inutile.»
«Capisco» rispose Arya, anche lei stava tentando in parte di resistere a Gendry, all’amore che gli stava offrendo da quando si erano ritrovati in quel bosco.
«Quando tutto sarà finito vorrei sposarla. Una cerimonia semplice, nel Parco degli Dei.»
Arya sorrise a Jon e quel sorriso scaldò il suo corpo infreddolito e scacciò la paura che sentiva, i suoi sensi di colpa.
«Se è la mia benedizione che stai chiedendo, ce l’hai.»
Jon Snow diede un bacio sulla guancia alla sorella e poi la strinse a se mentre la luce tenue delle candele ingigantiva le ombre degli antenati.
Il giovane re si voltò verso la statua austera del padre, non avrebbe potuto deluderlo di più
Perdonami padre, disse dentro di se, anche se sapeva che Eddard Stark non avrebbe mai udito quel perdono. 







 

Ebbene presto anche Daenerys Targaryen farà il suo ingresso assieme a molti altri personaggi... ma per ora dovrete accontentarvi di loro ;)
Ancora grazie a chi legge questa FF, solo qualche parere non guasterebbe.... vorreste un altro sviluppo? Altri punti di vista?
Lils

  
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