Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: BambuBaoBab    21/03/2017    0 recensioni
Ad approdo del Re, dove ogni spada viene sguainata per onore ed ogni trama viene tessuta per tornaconto personale, un nuovo personaggio viene portato nella Fortezza Rossa, un personaggio che non è granché interessato all'una o all'altra cosa.
In effetti nemmeno io so bene che cosa ci faccia li...
Genere: Drammatico, Erotico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Podrick Payne, Sandor Clegane, Tyrion Lannister, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Inizio della Resistenza

La folla si era diradata e le bancarelle che prima avevano  attirato  mezza città in strada, stavano sgomberando il passaggio, prima che il caldo diventasse insopportabile. I cavalli venivano imbrigliati ai carretti e le merci, le spezie e la frutta riposta, al riparo dal sole battente. Nell’aria ancora poche tracce del persistente aroma dei limoni che sostavano sui banchi, mentre il vento salmastro  invadeva le strade.

 Le sue mani stringevano una logora sacca bianca che, grossomodo, conteneva gran parte della sua vita. Suo fratello al suo annuncio aveva riso e suo nonno lisciandosi la barba grigia le aveva dato un paio di mesi, dicendo che sarebbe poi impazzita nel trovarsi circondata da muri di pietra. Sua madre con le lacrime agli occhi l’aveva salutata con un dolce bacio. Guardandosi intorno non poteva contraddire l’anziano : intorno a lei si snodava un labirinto di pietra che la agitava, ma cercò di non darlo a vedere ai suoi nuovi amici.

Percepiva il nano girarsi  per osservarla. Quando i loro sguardi alla fine si incrociarono lei strizzò l’occhio con fare allegro. Bronn attirato dal tintinnare dentro la sacca le rivolse la parola.

«Senti ragazzina, se quella sacca pesa troppo posso portartela io. »

«Mi chiamo Kayla. E no, non pesa, è praticamente vuota. »

« Alla Fortezza Rossa avrai  tutto ciò che ti serve... » intervenne Lord Varys « Troveremo delle vesti che non adatte ad una dama di compagnia. »

«Se le prestassi una delle tue tuniche sgargianti non dovresti nemmeno impegnarti a presentarla come tua protetta »  sentenziò il Lannister.

«L’importante è che vi possa celare sotto queste. » concluse la ragazza toccando le spade che le imbrigliavano le cosce.

 

Gli appartamenti di Lord Varys erano limitati ma sontuosi e colorati. Le pareti erano rivestite con tappezzerie colorate ed esotice e l’aroma dell’ incenso  stordiva i sensi. Per ora lei avrebbe dormito in una piccola stanza adiacente a quella di Varys, mentre lui disponeva per trovarle alloggio insieme alle altre ancelle. Il letto occupava quasi la totalità della superficie della sua celletta, ma per lei che da sempre aveva condiviso lo spazio vitale con l’intera ciurma, quella inaspettata privacy era lusinghiera.

L’enorme letto di piume di Varys troneggiava nel mezzo della stanza principale, adornato con un meraviglioso copriletto dorato. La luce e l’aria circolavano nella stanza grazie all’enorme finestra e al terrazzo. Con le gambe nude e solo una leggera sottoveste a coprirle il busto stava studiando come nascondere le spade sotto la tunica che le aveva dato l’eunuco, in attesa che arrivasse l’ancella per lavarla. In parte sperava non venisse. Nessuno a parte sua madre la aveva mai lavata e l’idea che un’altra donna stesse li a fissarla, la imbarazzava. Si sedette sul prezioso copriletto chiedendosi se mai prima una donna vi era mai stata sopra mezza nuda.

Stava stringendo la fibbia della fodera sulla gamba quando bussarono. Distrattamente disse avanti, ma la persona che aprì la porta quasi scardinandola non era una ancella. Immediatamente schizzò in piedi gettando la fodera  tra cuscini approfittando dello stupore dell’uomo.

«Tu chi sei?! »ringhiò. Portava una spessa armatura nera e una lunga spada sul fianco. Era alto, più alto di qualunque uomo lei avesse mai conosciuto per mare.

« Sono l’ancella di Lord Varys. » si affrettò a dire lei. Un sorriso divertito le solcò per un istante il viso quando lo sguardo di lui si posò sulle sue gambe nude mentre la squadrava.

«Cos’è, un nuovo modo di dire puttana? » disse lui senza muoversi di un centimetro e tornando a fissarla in volto. Solo allora lei noto la strana cicatrice che lui celava sotto i capelli lunghi.

«Non sono una puttana. » rispose secca « e se lo fossi, sarei inutile a Lord Varys. »

Lui la fisso e poi pose l’occhio sulla spada che ancora riposava sul letto.

«Ehm… » esordì lei entrando nel suo campo visivo in modo felino.«…mi chiamo Kayla.»

Pochi passi e fu ad una manciata di centimetri dal soldato. Poté notare i freddi occhi grigi incorniciati dalle folte sopracciglia, mentre le sue orecchie erano all’altezza giusta per sentirgli il cuore battere nel petto come un tamburo anche attraverso la spessa armatura. Decisamente non aveva mai visto un uomo tanto alto su di una nave.

Lui sospirò e senza staccarsi dai profondi occhi viola si congedò:

« Se Lord Varys torna digli che Re Joffrey lo sta aspettando. »

Lei sorrise ed annuì, sospirando mentre la porta si chiudeva fragorosamente.  Si voltò verso l’arma e maledì se stessa.

Sansa osservava la capitale dall’alto della sua stanza nella Fortezza Rossa. Sembrava che nessuno soffrisse da lassù, mentre lei nel cuore portava un dolore immenso. Stava per lasciarsi andare ad un pianto quando bussarono alla sua porta.

Li invitò ad entrare tentando di ricacciare in gola il nodo che la opprimeva.

« Lady Stark, il Re Jeoffrey le porta queste vesti perché lei possa scegliere quella che più la aggrada per il banchetto della Festa del Vino »

Sansa osservò distrattamente i tre abiti che le vennero presentati. Poco tempo prima sarebbe andata in estasi all’idea di indossare qualcosa di così prezioso, ma in quel momento i colori e i ricami più elaborati le apparivano grigi e senza valore.

« Li lasci pure li, li guarderò dopo. »  stava per rivolgere il suo sguardo nuovamente alla finestra quando aggiunse « fai venire Shae per favore.»

La serva annuì  sommessamente e scivolò fuori com’era entrata.

 

Tyrion versò dell’altro vino nelle coppe di fronte a lui. Mentre Varys non aveva nemmeno terminato il primo bicchiere Kayla e Bronn se n’erano già scolati quattro o cinque. Shae era già riversa sul letto ed ogni tanto rantolava qualcosa sul suo giovane leone.

« Bene bene, lentamente ma inesorabilmente stiamo costruendo la nostra resistenza, non è vero Varys? » chiese il nano divertito.

«Se non ti sforzassi per annientarne le funzioni motorie sarebbe meglio. »rispose l’eunuco.

I due guerrieri risero di gusto e il baccano risvegliò la donna sul letto.

« Oh cielo! Devo tornare da Sansa, è tardi! » disse tentando goffamente di tirarsi su.

«Forse è il caso di mandare un’altra serva… »esclamò Varys alzandosi.

Kayla allora lo fermò

« Lasciate stare,  Varys, la accompagno io. » disse aiutando Shae ad alzarsi.

«Facciamo questi quattro passi e ci svegliamo… e poi  devo ancora conoscere Sansa. »

« Quale occasione migliore per farle una buona impressione…portarle la sua ancella ubriaca! » esordì Bronn biascicando lievemente.

Le due donne uscirono ridacchiando e tentando di assumere una postura il più possibile eretta.

« Com’è questa Sansa? >> chiese la ragazza sistemando la veste per nascondere le armi che portava.

« Sansa è deliziosa…è gentile e molto caritatevole. Peccato per le sciagure che ha dovuto passare.

Il passaggio di due guardie reali le ammutolirono e cautamente bussarono alla porta della giovane Stark

« Sansa , lei è Kayla. E’ la nuova ancella di Lord Varys. >>  esordì Shae entrando.

 La giovane si girò e squadrò la donna che le sorrideva. Portava una lunga veste di cuoio e delle protezioni sugli avambracci anch’esse in cuoio.

« Sono qui per aiutarti Lady Stark. >> disse

« Non sembri un’ancella. >> rispose Sansa

Kayla allora sguainò le spade e le fece roteare ad un centimetro dalle sue stesse orecchie.

« Tenteremo di non darlo a vedere Lady. >>

 

Kayla  stava appoggiata alla porta dove pochi minuti prima aveva bussato. Quando la giovane era scoppiata a piangere tra le braccia di Shae aveva preferito lasciarle sole. Lei non aveva mai conosciuto suo padre ma non poteva immaginare quale orrore fosse stato vederlo morire in un modo tanto atroce.

In lontananza un membro della Guardia Reale si stava avvicinando puntando alla porta sulla quale era appoggiata. Quando fu a pochi metri spostò le mani sull’ elsa delle spade.

«Spostati , devo prelevare Lady Stark. >> tuonò il cavaliere

« Lady Stark non vuole essere disturbata. >>  rispose senza indugio.

Il Cavaliere ci mise qualche istante per analizzare la frase.

« E’ il Re che lo comanda. >>

« Il Re dovrà aspettare finché Lady Sansa non sarà pronta ad uscire. >>

A quella risposta Ser Merryl sguainò la spada e la portò ad un centimetro dalla gola della donna, che ,senza scomporsi,  in un istante sguaino la propria e allontanando quella del cavaliere.

«Ma chi diavolo…>>

« Che sta succedendo qui?  >> li interruppe una voce roca ma potente come il ruggito di un leone.

Il guerriero che era entrato nelle stanze di Lord Varys apparve dalla penombra.

« Devo portare la Stark dal Re ma questa puttana mi sta facendo perdere tempo. >>

« Bada a come parli…>> sussurrò lei stringendo la spada

« Ci penso io a portare la Stark dal Re.>>  rispose lui frapponendosi tra la spada della donna e Ser Merryl.

« Come vuoi Mastino, ti aspetto alla Sala del Trono. Ma non far attendere il Re o ne risponderai tu.>>

Lui annuì e prima di girarsi aspettò che il cavaliere voltasse l’angolo.

« Cosa credi di fare? >> ringhiò feroce quanto il suo nome a pochi centimetri dal volto della guerriera.

«No, tu cosa credi di fare? >> rispose lei sostenendo il suo sguardo. 

« Io sto evitando che la testa di qualcuno finisca su una picca. >>

« E per le nostre teste deve pagare una ragazzina?  >> incalzò portandosi sulle punte .

Non ricordava l’ultima volta che un uomo l’aveva  sovrastata in modo così lampante. La sicurezza di non poter vincere contro uno come lui la agitava in modo profondo. Era abituata a uomini che non sarebbero mai stati in grado di sfiorarla e quella vulnerabilità non le apparteneva.

Lui non rispose immediatamente, ma fece due profondi respiri che si infransero sulla spada sguainata. Non capitavano spesso all’interno di una fortezza donne in grado di usare. Ma la pelle bruciata dal sole e il fisico asciutto suggerivano che non provenisse da un bordello o un castello.

« Ti assicuro che finché sarò presente non le faranno del male. >> si limitò a dire

Le ci vollero un paio di secondi per analizzare le sue parole. Non riusciva a leggere alcuna traccia di menzogna in quei freddissimi occhi grigi.

Lentamente poggiò i talloni a terra e ritrasse la spada. Con  l’elsa bussò alla porta e chiese a Sansa di uscire, senza perdere il contatto con gli occhi freddi del Mastino. Lui mantenne in suo sguardo, sicuro, e solo quando lei posò gli occhi sulla sua deformità sembrò indispettirsi

« Dove mi porta? >> li interruppe Sansa impaurita, uscendo dalla stanza seguita da Shae

« Dal Re. Ma non temere verrò con te.>> le sorrise Kayla.

Sansa seguì docile il Mastino, tremando come una foglia. Quando fu a pochi metri la guerriera  afferrò Shae per un braccio e le sussurrò

« Corri a chiamare Tyrion. >>

   
 
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