Secondo capitolo: Il principe di Daxam
“Un ballo, a Netherfield?”
Winn la camminava accanto, tra le braccia un cesto pieno
di ingranaggi, come al solito stava costruendo qualcosa di bizzarro nella sua
stalla.
“Sì, miss Sawyer
manderà gli inviti non appena Alex starà abbastanza bene da danzare.” Il
ragazzo alzò un sopracciglio perplesso.
“Sono diventate amiche in un attimo,
è folle come voi ragazze facciate amicizia in fretta.” Nel vedere la smorfia di
Kara intuì i suoi pensieri e aggiunse: “O quanto in fretta può nascere, tra voi,
un disamore.”
“Lei è così…” Tentò di spiegare, ma
non riusciva a definire Lena Luthor, la irritava
terribilmente e al contempo la intrigava, non riusciva a capirla o a
incasellarla e questo la infastidiva perché lei era brava nel capire le
persone. “Non lo so, ma preferirei di gran lunga danzare con qualcun altro.”
Sbottò e Winn annuì, compatendo la sua sfortuna,
essere invitati a bruciapelo senza possibilità di sottrarsi era una vera disdetta.
“Potete danzare con me.” La voce di
un uomo colse entrambi alla sprovvista, si voltarono e si ritrovarono a
guardare un giovane uomo, elegantemente vestito, sulle labbra un sorriso
affascinante e negli occhi un brillio seduttore. “Perdonatemi, non volevo
origliare, ma detesto vedere una ragazza danzare con qualcuno che non
apprezza.” Si chinò eseguendo un ampio inchino. “Sono Mike Matthews,
principe di Daxam, potete chiamarmi Mon-El, il mio nome daxamite.”
Sorrise di nuovo e Kara lo imitò divertita.
“Daxam? Mr.
Matthews, non conosco nessun luogo con un simile nome.”
Il ragazzo annuì alle parole di Winn.
“Una piccola regione in India, mio
padre ne è l’illuminato re e io il felice principe. Sono in Inghilterra per
studiare, ma presto tornerò a casa per adempiere ai miei doveri di erede.”
Aveva parlato con tono serio e umile. “E chissà, potrei essere così fortunato
da tornare a casa con una principessa al mio fianco.” A Kara non sfuggì il modo
in cui la guardò dopo quelle parole, mentre gli occhi del ragazzo brillavano.
“Siete appena arrivato nell’Hertfordshire?” Chiese Winn
notando lo sguardo e inarcando un sopracciglio perplesso da tanto diretto
interesse alla sua amica.
“Sì, sono appena sceso dalla
carrozza. Incontrarvi è stato un fortunato caso che, spero, si ripeterà visto
che ho intenzione di soggiornare qui per qualche tempo.”
“Ci incontreremo di sicuro. Qua siamo
tutti conoscenti e amici e sono sicura che sarete presto invitato in uno dei
salotti da noi frequentati.” Rispose, gentile, Kara.
“Aspetterò il momento con trepidazione.”
Le porse la mano e lei, sorpresa, le tesa la sua, l’uomo depose un bacio sulle
sue dita guantate.
“Al nostro prossimo incontro miss…”
Si interruppe, sorpreso, Kara sorrise, nel suo slancio si era dimenticato
qualcosa di fondamentale, non aveva chiesto con chi stava parlando.
“Miss Kara Danvers
e io sono Mr. Winston Schott.” Presentò entrambi Winn, conscio che era nel suo ruolo doverlo fare, non
potendo Kara presentarsi da sola a un uomo, uno sconosciuto per giunta. Il
giovane principe piegò di nuovo il capo e lasciò andare la sua mano, sorrise e
si voltò allontanandosi con passo baldanzoso.
“Sfrontato.” Commentò Winn.
“Simpatico.” Lo corresse però lei e
il ragazzo si strinse nelle spalle. Continuarono il loro giro per il paese e
dimenticarono presto il curioso incontro.
Una settimana dopo però, Kara,
accompagnata da un’Alex ormai quasi completamente guarita, ritrovò il principe
di Daxam nel salotto degli Olsen,
intento a ridere con James riguardo a una notizia uscita sul giornale. Il
giovane fu simpatico come la volta precedente e le dedicò interamente la sua
attenzione tanto che Kara ne fu segretamente lusingata, malgrado non potesse
ammetterlo Alex era stata completamente assorbita dalla sua nuova amicizia con
Maggie e lei si sentiva piuttosto sola, soprattutto negli ultimi giorni in cui Winn e James si erano coalizzati nella creazione di una
brigata di fanteria che avrebbe dovuto difendere l’Hertfordshire
in caso d’invasione francese.
Il giovane, dallo spirito giocoso,
non nascondeva il suo interesse per lei e, malgrado le sembrasse presto per
dirlo, non poteva nascondere a se stessa di trovare la cosa piacevole.
“A piedi?” Chiese il ragazzo
scandalizzato nello scoprire che lei e Alex sarebbero tornate a casa senza
usare il calessino con cui erano arrivate in città quella mattina.
“Sì, Alex deve fare esercizio e a me
piace camminare: passeggiare nella campagna è rilassante.” Affermò lei e il
giovane corrugò la fronte poi sembrò prendere una decisione perché annuì
deciso.
“Allora, permettetemi l’onore di accompagnarvi.”
Kara guardò Alex che non disse nulla lasciando a lei la decisione.
“Sarà un piacere approfittare della
vostra compagnia ancora per un po’.” Accetto, allora lei, e il giovane Mon-El sorrise compiaciuto.
“Dunque siete due sorelle, niente
fratelli?”
“Esatto.” Confermò Kara alla domanda
del principe.
“Vostro padre è un uomo fortunato,
non conosco vostra madre, ma, vedendo voi, posso dedurre che Mr. Danvers è circondato da tre magnifiche donne.” Kara arrossì
un poco al complimento e Alex inarcò un sopracciglio.
“Cosa studiate a Londra, Mr. Matthews?” Chiese attirando lo sguardo dell’uomo che
sembrava guardare solo Kara.
“Legge, per la maggior parte.”
Rispose vago.
“Cosa ne pensate della schiavitù?” Lo
interrogò ancora Alex, Kara incuriosita guardò il giovane che si strinse nelle
spalle.
“Una delle cose che non apprezzo
nella politica di mio padre, ma che cambierò quando sarò re.”
“Dunque a Daxam
vi è la schiavitù? Eppure vostro padre è inglese.” Il ragazzo annuì, il volto
serio.
“A volte i genitori sbagliano.” Kara
annuì, colpita dalla profondità del suo sguardo, ora sembrava meno un giovane
spensierato e più una persona seria. “Mio padre si è fatto influenzare dalla
cultura locale, ma mi ha mandato qui proprio per apprendere i veri valori
inglesi e farò del mio meglio per migliorare il mio regno.”
“Questo è ammirevole.” Il ragazzo
sorrise e piegò il capo verso Kara, mentre Alex faceva una faccia perplessa.
“Vorrei sapere perché…” Si interruppe
perché una voce lontana aveva urlato il suo nome. Quando una figura a cavallo
comparve dal boschetto che costeggiavano, sul volto di Alex apparve un ampio
sorriso. “Maggie!” Disse subito e la ragazza li raggiunse per poi fermare il
cavallo che aveva lanciato al piccolo trotto e scendere di slancio.
“Miss Danvers,
non dovresti andartene in giro per la campagna, sei stata colpita da…” I suoi
occhi si erano mossi e si erano posati sull’uomo che le accompagnava. La sua
voce si spense e il suo sguardo si chiuse.
“Mr. Matthews.”
Disse senza abbassare il capo in segno di rispettoso saluto, ma fissandolo
dritto negli occhi.
“Miss Sawyer.”
Salutò lui, più cortese, sia Kara che Alex guardarono perplesse la donna che
invece si voltò turbata. Capirono cosa stesse cercando con lo sguardo quando
miss Luthor comparve a sua volta a cavallo di un
elegante purosangue nero. Gli occhi della donna passarono su di Kara poi si
fissarono su Mon-El.
Lena non si avvicinò neppure, fece un
cenno con la testa a lei poi spronò il cavallo verso la strada.
“Siamo di fretta oggi.” Cercò di
scusarsi Maggie, poi guardò Alex senza sapere cosa aggiungere. “Vedo che stai
decisamente meglio, mi fa piacere.” Affermò, con un piccolo sorriso.
“Ti ringrazio.”
“Manderò gli inviti per il ballo
allora.”
“Un ballo? Adoro i balli.” Maggie
alzò lo sguardo sul principe di Daxam che sorresse il
suo quasi con sfida. La donna osservò Kara e Alex che aspettavano la sua
risposta a un simile evidente suggerimento.
“Sarò felice di vedere entrambe e se
il vostro accompagnatore vorrà venire...” Detto questo fece un cenno di saluto
e risalì in sella per poi spronare il cavallo verso la direzione presa da Lena.
“Mi pare di intuire che non siete in
buoni rapporti con i Luthor.” Affermò subito Alex,
senza girare attorno alla questione. Il principe sospirò platealmente.
“Non mi piace sparlare di un’intera
famiglia, ma si da il caso che conoscessi molto bene Lex,
era un fratello per me e il suo tradimento mi ha spezzato il cuore. La sua
famiglia incolpa me di averlo traviato, ma io ho sempre e solo cercato di
moderare la sua…” Cercò la parola, senza riuscire a trovarla.
“Crudeltà?” Lo aiutò Alex e Kara
osservò il modo in cui il viso del giovane si rabbuiò, ma poi il ragazzo annuì.
“Ms. Luthor
è una donna intelligente e sommamente pericolosa, la sorella di Lex, Lena… beh sono fatti tutti della stessa pasta, ora lo
so. Ho cercato di avvisare miss Sawyer di non portare
troppa amicizia a quella giovane ragazza, ma lei non mi ha ascoltato,
purtroppo.” Sospirò e poi fece un piccolo sorriso. “Perdonatemi, sono questioni
di cui non amo parlare, ma non ho nulla da nascondere e sarà un piacere per me
accompagnarvi alla festa.” Sorrise di nuovo e poi portò la conversazione verso
temi meno privati.
Kara lo osservò mentre chiacchierava,
quello che aveva detto pesava nella sua mente. Lena Luthor
era davvero della stessa pasta del fratello? Non la conosceva da molto, ma per
quanto la irritasse non le sembrava avesse mai mostrato un animo crudele.
Eppure quel giovane era chiaramente sincero e lei non poteva immaginare che
potesse mentire, deliberatamente, su di un simile argomento.
***
“La smetti di torturati su quella
questione?” Alex guardò la sorella esasperata.
“Ha portato grave accuse, devo sapere
se sono vere.” Affermò Kara e la ragazza alzò gli occhi al cielo.
“A parlare è il tuo istinto da giornalista.”
“Non ti infastidisce che la tua nuova
amica potrebbe essere vittima della crudeltà e dei raggiri dei Luthor?”
“Mi fido del giudizio di Maggie.”
Rispose Alex chiudendo il discorso, a lei Mon-El non
piaceva e non si fidava delle sue affermazioni, ma Kara, invece, tendeva a
dargli credito a causa del suo essere, istintivamente, incapace di vedere il
male nelle persone, Lena Luthor unica eccezione
rilevante.
“Dovresti parlargliene.”
“No, non la interrogherò sulle sue
amicizie, mi ha detto più volte quanto ammiri Lena per come sia riuscita a
salvare gli affari della famiglia malgrado ciò che suo fratello ha fatto.”
“Potrebbe sbagliarsi…”
“Oppure il principino che ti piace
tanto potrebbe mentire.”
“Non credo che possa mentire, al
massimo vi è stato un malinteso.” Alex alzò gli occhi al cielo, a volte
l’estrema bontà di sua sorella era frustrante.
“Senti, scrivi a nostro cugino a
Londra, lui saprà dirti se fidarti o no dei Luthor.”
“Clark?” Chiese lei valutando l’idea.
“Potrebbe essere una buona idea.”
“È una buona idea, su fallo subito e
togliti il pensiero.” La incitò Alex e lei prese calamaio e penna iniziando a
scrivere una lettera per il cugino Kent, si fidava del suo giudizio che
arrivava sempre ponderato e giusto, la sua parola avrebbe messo fine ai suoi
dubbi.
“Come osa farsi vedere in giro?” Lena
andava su e giù per il salotto, ancora in tenuta da cavalcata, i guanti tenuti
strettamente nel pugno, il cappello a cilindro fissato ai capelli e le guance
appena arrossate dal vento o dalla rabbia.
Maggie sfilò la giacca e la gettò sul
divanetto, sedendosi.
“Non pensarci…” Tentò, ma lo sguardo
di fuoco che la donna le rivolse la fece tacere.
“E passeggiava con le Danvers! Sono sicura che ha messo gli occhi su una delle
due.” A quelle parole Maggie fece una smorfia.
“Non credo che Alex sia il suo tipo.”
Affermò sicura. Gli occhi di Lena si fermarono su di lei, questa volta in essi
non vi era rabbia, ma un sussulto di paura. Maggie sbatté le palpebre sorpresa,
ma prima che potesse essere sicura di quello che avesse visto Lena aveva già
distolto lo sguardo e mascherato i suoi sentimenti.
“Non ha importanza, non voglio
vederlo e se la mia strada dovesse incrociarsi ancora con la sua potrei non
essere educata quanto oggi.”
“Posso capire. Avresti dovuto
diffondere la verità su di lui, ora sarebbe…”
“Lo sai che non potevo. Non senza
infangare il mio nome e distruggere il futuro che avevo davanti, per quanto
triste, solitario e vuoto esso mi apparisse. E non posso neppure adesso.” Maggie
sospirò e poi le indicò di sedersi.
“Calmati, Lena, sono sicura che non
rimarrà qua a lungo. Non permettere che il passato e un solo uomo rovinino il
nostro soggiorno in questa tranquilla contea. In particolare ora che tua madre
è partita.” Sorrise e il viso di Lena si rilassò un poco.
“Non ha retto all’idea di un secondo
ballo, questa volta nella casa in cui era ospite.” Commentò e Maggie annuì
soddisfatta.
“Se avessi saputo che sarebbe stato
così facile liberarti di lei avrei organizzato il ballo appena arrivate.”
“Ma poi non avresti avuto la
possibilità di danzare con miss Danvers.” Lena
osservò il viso di Maggie cambiare, mentre i suoi profondi occhi scuri
brillavano un sorriso si aprì sulle sue labbra mettendo in mostra le due
fossette sulle guance.
“Questo è vero.” Ammise la donna e
Lena rise, mostrando la donna rilassata e tranquilla che in pochi conoscevano. “Sarà
un ballo delizioso, non baderò a spese e tutti ci divertiremo, persino tu, che
ballerai con la giovane Kara Danvers.”
A quelle parole Lena inarcò un
sopracciglio, quasi come se fosse sorpresa che lei ricordasse il dettaglio.
“Forse…” Mormorò, ma Maggie fece un
sorriso divertito.
“Una promessa è un debito.” Le
ricordò.
“Forse.” Non cedette lei.
***
“Cara cugina,
La tua lettera mi giunge molto gradita, sono felice di sapere che tutto
va bene e che Alex ha trovato una nuova amica con cui dividere la sua peculiare
passione per le armi da fuoco.
Ti prego di far giungere a lei e ai miei zii tutto il mio affetto.
Riguardo alla tua prima domanda non posso risponderti che con un
avvertimento: i Luthor sono una famiglia pericolosa.
Non posso dire nulla contro Lena Luthor è sempre
stata solo una comparsa nella vita di società qua a Londra, ma so, da fonti
certe, che è una donna estremamente intelligente e di vasta cultura, il modo in
cui ha salvato gli affari della sua famiglia ha stupito molti in senso positivo,
ma rimane una Luthor e ha vissuto nella stessa casa
di Lex. Il loro destino potrebbe essere simile oppure
no. Se vorrai legarti d’amicizia con lei ti prego di fare attenzione.
Del principe di Daxam invece posso dire che è
molto amato in società. Forse troppo.
È stato associato a Lex Luthor, ma se n’è distaccato
al momento della sua caduta, forse perché scioccato dalle sue azioni, forse per
non essere invischiato nella sua discesa verso il pubblico disprezzo, il
carcere e la rovina. Ho parlato con lui varie volte e mi è sembrato un giovane
gentile. Non so come mai ha lasciato Londra, ma so che dietro di sé lascia
sempre uno stuolo di cuori infranti, malgrado io non abbia mai sentito nulla di
disonorevole sul suo comportamento, e per questo ti suggerisco di fare
attenzione.
Lois mi prega di salutarti e di rinnovare l’invito, per te e per tua
sorella, a venirci a trovare. La vita a Londra è piena di impegni, ma avervi a
casa sarebbe fonte di immenso piacere per entrambi. Oltretutto al Daily potrebbe esserci un posto che aspetta solo te.
Un saluto e un abbraccio dal tuo devoto cugino.
Clark Kent.”
“Tutto qui? Non mi sembra molto
risolutore…” Alex prese la lettera e la rigirò alla ricerca di qualche altra
frase.
“Lo sai che Clark non ama
spettegolare e neppure portare giudizi senza avere delle prove.” Le ricordò
Kara, ma anche lei era delusa, quello che aveva detto letto non aveva portato
nulla di nuovo a ciò che già sapevano.
“Questa sera al ballo li vedremo
tutti e due e allora, dal modo in cui si comporteranno, sapremo chi è in torto
e chi nella ragione.” Decretò Alex e Kara annuì.
La sera del ballo era finalmente
arrivata e, malgrado fosse felice dell’occasione che avrebbe movimentato Longbourn, provava anche una certa tensione. Avrebbe
danzato con Lena? E Mon-El, si sarebbe fatto avanti
formulando, magari, la volontà di iniziare un corteggiamento ufficiale?
Note: Nuovo capitolo! Aspettavate il ballo, lo so, ma prima abbiamo dovuto subire l’arrivo di questo nuovo personaggio… come mai tra lui e Lena c’è un’evidente ostilità? Chi avrà ragione? Si tratta tutto di un malinteso? E Kara saprà dirimere la questione?
Fatemi sapere cosa ne pensate del principe di Daxam! Ah no… meglio di no, altrimenti mi riempite i commenti con degli insulti! XD Ditemi cosa pensate dell’intera faccenda. ;-)
Intanto Maggie ha mandato gli inviti e il fatidico giorno è arrivato, nel prossimo capitolo, senza ulteriori indugi, ci lanceremo nelle danze. Lena non sembra più così convinta sul suo invito a danzare… cosa dite, si rimangerà la parola? E Kara, che non sembra aver nessuna voglia di danzare con lei, cosa s’inventerà?
Infine, il cugino Clark! Vi piace? J
Siete state velocissime a raggiungere i 5 commenti quindi non ho remore a chiedervene altre 5 per il prossimo capitolo!
A presto!